Sono depressa perché ho avuto un intervento sbagliato e risolto in tre mesi con perdita di ricordi o

34 risposte
Sono depressa perché ho avuto un intervento sbagliato e risolto in tre mesi con perdita di ricordi odierni. Non ricordo il periodo dall'intervento ad oggi. Dimentico l'odierno. Prendo daparox al mezzogiorno e ho sempre sonno. Non dormo la notte ma il mattino mi alzo alle 13.00. Dovrei consultare un medico e magari sospenndere daparox.?
Dott.ssa Marianna Genitore
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Buonasera. Certamente la prima cosa da fare è consultare un medico, possibilmente il medico che ha eseguito l'intervento. Sarà lui poi eventualmente a suggerire un eventuale approfondimento (neuropsicologico, per esempio). Non è consigliabile sospendere uno psicofarmaco senza consultare chi lo ha prescritto, o in ogni caso un medico.
Una volta effettuati gli accertamenti medici, può essere valutato un intervento psicoterapeutico.

Cordialmente,
mg

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Dott.ssa Cristina Polizzi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno signora, come la collega suggerisce, è più corretto rivolgersi al suo medico per valutare dosaggio, sospensione o sostituzione del farmaco. Comprendo la sua sofferenza, ma a distanza e senza avere tutte le informazioni necessarie del caso è impossibile azzardare suggerimenti che potrebbero rischiare di arrecarle malessere. Esponga tutti i suoi dubbi e disturbi al medico che saprà indirizzarla anche su eventuali percorsi da seguire.
Le auguro il meglio. La dott.ssa Cristina Polizzi.
Dott.ssa Federica Serafini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la sua situazione. Le consiglio vivamente di rivolgersi allo psichiatra che le ha somministrato il farmaco parlando con lui degli strascichi di sonnolenza e del ritmo sonno-veglia alterato. Le raccomando di Non sospendere il farmaco autonomamente, per il suo benessere psico-fisico, soprattutto in questo momento di isolamento forzato! Le faccio un gran in bocca al lupo!
Dott.ssa Adriana Casile
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera, per la sopsensione del farmaco deve consultare il medico che glielo ha prescritto. Per quanto riguarda le sue amnesie potrebero esssere legata alla natura traumatica dell'intervento che ha subito. Se l'esperienza dell'intervento ed il post intervento è stato tramatico, le indico la psicoterapia emdr che lavora in modo focalizzato sui ricordi traumatici e desensibilizza la loro carica emotiva. Io sono un terapeuta emdr a Roma, ma può trovare elenco nazionale dei colleghi esperti in questa tecnica sul sito emdr.it. Cordiali saluti Dott.ssa Adriana Casile
Dott.ssa Teresa Costabile
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buonasera. Nessuno di noi può dirle di sospendere il farmaco, poiché non è di competenza dello psicologo che può, invece, aiutarla ad affrontare i vissuti depressivi e le sfide a cui l’amnesia anterograda la sottopongono quotidianamente.
Un primo passo è rivolgersi ad uno psichiatra di fiducia.
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera! Qualsiasi modifica nella posologia, sospensione o sostituzione di un farmaco deve essere riportata a chi l'ha prescritto. Dopo aver fatto tutte le visite mediche fisiologiche, può rivolgersi ad uno psicoterapeuta per eventuali aspetti emotivi che possono influenzare o accompagnare la sua situazione generale.
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott. Massimiliano Trossello
Psicologo, Terapeuta, Psicologo clinico
Leinì
Buonasera. Pienamente d'accordo con le colleghe. Prima di sospendere un qualunque farmaco, soprattutto se di tipo psi, senta il parere del medico prescrivente. Per eventuali strascichi emotivo è certo bene sentire il parere di uno specialista psicologo.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Dott.ssa Irene Capello
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Asti
Gentilissima, prima di sospendere il farmaco è sicuramente necessario che si rivolga al medico che gliel’ha prescritto. La sospensione, il cambiamento della posologia e l’assunzione di un nuovo farmaco non vanno decisi in autonomia, ma vanno sempre discussi insieme a un medico per non mettere a rischio la propria salute psico-fisica.
Inoltre se avverte la necessità di ricevere un supporto psicologico per elaborare la sofferenza generata da questo difficile intervento, può rivolgersi a uno psicologo della sua zona (in questo periodo molti offrono la possibilità di fare i colloqui online). Seguire un percorso psicologico non sarebbe d’ostacolo alla terapia farmacologica, anzi la supporterebbe.
Cordiali saluti, dott.ssa Irene Capello.
Dr. Ioannis Georgantas
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, prima di prendere qualsiasi decisione per la sospensione di un farmaco, bisogna assolutamente consultare il suo medico che potrà modificare o sostituire il farmaco che le ha prescritto. In seguito sarebbe opportuno rivolgersi ad uno psicoterapeuta che la potrà aiutare a superare i ricordi traumatici legati all'intervento che le hanno creato le difficoltà che descrive. Cordiali saluti
Dott. Simone Tealdi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Torino
Buongiorno, le informazioni da lei scritte sono insufficienti per farsi una chiara idea del suo quadro neurologico.
Ne parli prima con il suo neurologo, poi eventualmente si può associare una riabilitazione neuropsicologica (dopo valutazione ovviamente)
dott Tealdi
Dott. Andrea Maldifassi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno. Le consiglio di consultare il medico circa la sintomatologia che riferisce ed anche in merito alla sospensione del farmaco. A quel punto una volta fatti gli accertamenti medici può valutare un'intervento psicoterapeutico per il problema del sonno e dei ricordi che potrebbe essere una reazione post-traumatica all'intervento che ha subito.
Dott.ssa Sabrina Marini
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno,
per la modifica del dosaggio o la sospensione del farmaco dovrebbe consultare il medico che gliel'ha prescritto e informarlo circa il suo stato "depressivo".
Se il suo malessere lo ricollegasse ad uno stato d'animo permanente potrebbe valutare la possibilità di consultare uno psicoterapeuta con il quale iniziare un percorso di approfondimento di sè.
Dott.ssa Pàmela Arrais
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Selargius
Salve, prima di fare qualunque modifica nell'assunzione del farmaco consulti il medico che glielo ha prescritto. Capisco il suo dolore causato da un intervento sbagliato, la invito a prendersene cura e parlarne con uno specialista.
Le auguro ogni bene, d.ssa Pamela Arrais
Dott. Andrea De Simone
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Salerno
Buongiorno, consulti il medico che glielo ha prescritto. In seguito valuti la possibilità di parlarne con uno psicologo.
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Dott. Guido Rutili
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Firenze
Buongiorno,
in caso come questo è fondamentale che intorno a Lei ci sia un lavoro d'equipe, all'interno del quale diverse figure collaborano per garantirle la massima assistenza. Medici e psicologo potranno fare in modo che la sua situazione migliori nel modo migliore possibile.
Può sembrare banale ma tutto parte da questa condizione, poiché un solo professionista non potrebbe avere tutte le competenze specifiche per ottenere il miglior risultato.
Un caro saluto,
Guido Rutili
Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente, è difficile farsi un'idea limpida del suo caso e la cosa migliore da fare è rivolgersi al personale medico che finora l'ha assistita, sia per quanto concerne l'intervento e le sue conseguenze, sia per quanto riguarda la prescrizione farmacologica. A questo proposito il dosaggio di un farmaco va sempre progettato, e sospenderlo bruscamente potrebbe esporre a dei rischi. Un caro saluto
Dott.ssa Alice Braghieri
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Piacenza
Buonasera, dovrebbe rivolgersi al suo medico curante, in particolare uno psichiatra. Inoltre le ricordo che è importante non interrompere mai una prescrizione medica senza opportuno consulto. Rimango comunque a sua disposizione per qualsiasi dubbio. Cordialmente Dott.ssa Alice Braghieri.
Dott.ssa Annalisa Spampani
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Grosseto
Gentilissima,
Ovviamente per il farmaco deve consultare il suo medico. L’evento presumibilmente traumatico potrebbe invece essere affrontato con la terapia EMDR, rivolgendosi ad uno psicologo specializzato in questo, anche questo tipo di intervento potrebbe esserle molto utile per migliorare la sintomatologia depressiva, essendo conseguente all’evento chirurgico. Inoltre sarebbe utile un approfondimento neuropsicologico ed eventualmente una relativa riabilitazione delle funzioni mnesiche. Un cordiale saluto
Dr.ssa Annalisa Spampani
Dott.ssa Rossella Ianniello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Settimo Milanese
Gentile utente,
sarebbe importante che si consultasse con il suo curante per valutare la terapia farmacologica e, parallelamente, iniziasse un percorso psicoterapeutico per rielaborare quanto accaduto in seguito all'intervento, che potrebbe aver provocato degli esiti traumatici. Sarebbe inoltre da valutare la recuperabilità delle funzioni mnesiche con opportuni esercizi riabilitivi.
Cordialmente
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, le consiglio di consultare il medico di fiducia e di valutare con attenzione la sua terapia farmacologica.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, per la cura deve rivolgersi al medico curante.
Un saluto,
MMM
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott.ssa Giada Bossi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno. D’accordo con i colleghi, anche io la invito a non sospendere il farmaco e a non modificarne assolutamente le modalità di assunzione in autonomia. Faccia sempre riferimento a chi glielo ha prescritto, meglio se questi è uno specialista in psichiatria. Le raccomando di farsi sempre impostare la terapia da uno specialista (non dal medico di base), specie in presenza di effetti collaterali come quelli che riporta. Lo psichiatra potrà sapientemente modificarle il dosaggio o cambiarle molecola.
In parallelo alla terapia farmacologica, un supporto psicologico o un percorso specifico potranno esserle senz’altro di grande aiuto. Un saluto. Giada Bossi
Dott. Luca Russo
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Varese
Gentile utente , mi dispiace che lei stia affrontando questo disagio e in accordo con i colleghi le consiglio di non sospendere autonomamente il farmaco.
Cerchi , insieme al suo medico curante, di valutare l'iter terapeutico ed eventualmente ricalibrare il dosaggio del farmaco stesso.
I farmaci non possono essere interrotti all'improvviso e devono , se necessario, essere diminuiti gradualmente.
Mi sento , inoltre , di consigliarle di associare un percorso psicoterapeutico che potrà esserle d'aiuto e di supporto.
Un abbraccio forte .
Dr. Luca Russo
Dott.ssa Chiara Bonamici
Psicologo, Psicologo clinico
Monsummano Terme
Gentilissima,
Innanzitutto, mi spiace molto della situazione che riferisce.
è però opportuno che qualsiasi modifica alla terapia farmacologica venga effettuata da colui che Le ha prescritto i farmaci. Lo stesso dicasi degli effetti collaterali che riferisce, è importante avvisare il medico che le ha fatto tale prescrizione dei sintomi che sta manifestando, per poter eventualmente intervenire. Dopo aver fatto tutte visite mediche, può eventualmente rivolgersi ad uno psicologo per gli eventuali aspetti emotivi a seguito dell'intervento effettuato, che emerge essere stato complicato e pesante da affrontare.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Bonamici Chiara
Dott.ssa Katia Delle Monache
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Genova
Buonasera, sarebbe utile comprendere se l’intervento che menziona fosse di natura neurochirurgica e per quale ragione si è sottoposta a tale intervento. In tal caso, ciò che descrive potrebbe ricondursi ad un’amnesia di natura anterograda, si tratta di un deficit che si manifesta nell’incapacità di apprendere nuove informazioni in seguito ad una lesione, in questo caso ipoteticamente causata dall’intervento mal riuscito. Generalmente l’incapacità di apprendere e dunque ricordare informazioni nella vita quotidiana provoca stress e frustrazione che a lungo termine possono sfociare in una significativa deflessione del tono timico. La sindrome amnesica provocata da lesione cerebrale acquisita può essere trattata attraverso training cognitivi volti al recupero dell’abilità di memoria. In ogni caso, le informazioni che fornisce non sono sufficienti per risponderle con maggiore cognizione, pertanto consideri quanto sopra espresso solo come un’ipotesi. Per quanto riguarda la terapia farmacologica concordo con quanto già esplicitato da tutti i colleghi. Un caro saluto
Dott.ssa Valentina Zoccali
Psicologo, Psicologo clinico
Legnano
Buongiorno, da quanto ha descritto, sarebbe indicato consultare il medico che le ha prescritto il farmaco prima di decidere di sospenderlo. Un saluto Dott.ssa Valentina Zoccali
Dott. Antonello Deriu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo clinico
Firenze
Gentile utente, sicuramente sarebbe importante consultare un medico. Saluti, Dott. Antonello Deriu
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Gentilissima utente, la tua esperienza di depressione e i cambiamenti cognitivi che stai vivendo possono essere interpretati come parte di un contesto più ampio che include non solo il tuo benessere individuale, ma anche le relazioni e le dinamiche sociali che ti circondano.
Innanzitutto, l'intervento che hai subito e le sue conseguenze potrebbero aver influenzato non solo il tuo stato fisico, ma anche il tuo stato emotivo e le tue interazioni con gli altri. La perdita di ricordi, sia recenti che odierni, può essere un modo per la tua mente di proteggerti da esperienze dolorose, ma può anche influire profondamente sulle tue relazioni e sulla tua vita quotidiana. Comunicando con le persone a te vicine riguardo a ciò che stai vivendo, potresti scoprire modi per ricevere supporto e costruire una rete di sostegno.
Riguardo all'uso del Daparox (paroxetina), è fondamentale non interrompere o modificare il dosaggio di un farmaco senza prima consultare un medico. La tua esperienza di sonnolenza e l'insonnia potrebbero essere effetti collaterali del farmaco o potrebbero derivare da altri fattori. Un medico può aiutarti a valutare la situazione nel complesso e a considerare se sia necessario apportare modifiche al trattamento, magari esplorando anche altre terapie che potrebbero meglio adattarsi alle tue esigenze.
Inoltre, è importante riflettere sull'impatto che la tua attuale situazione ha sulle tue relazioni e sulla tua vita sociale. Sentirsi depressi e disconnessi può portare a un ulteriore isolamento, per cui cercare di coinvolgerti in attività sociali, anche in modo limitato, potrebbe rivelarsi utile. La terapia può offrirti uno spazio per esplorare le tue emozioni, le tue relazioni e il significato di ciò che stai vivendo, aiutandoti a costruire strategie per affrontare la tua situazione attuale.
In sintesi, ti consiglio di contattare un professionista della salute mentale o un medico per discutere dei tuoi sintomi e delle tue preoccupazioni, affinché tu possa ricevere il supporto e le indicazioni adeguate. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
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Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Sarà sicuramente seguito da una eqipe medica, no so cosa le possano aver detto, ma si affidi a loro.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Valentina De Chiara
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Brescia
Gentile utente, comprendo quanto sia difficile e destabilizzante quello che sta vivendo dopo l'intervento. La perdita di ricordi recenti e la difficoltà a vivere appieno il presente sono sfide enormi. Affrontare le conseguenze di un intervento e ritrovarsi con vuoti di memoria è un'esperienza che può generare molta angoscia e tristezza.
Per quanto riguarda il Daparox e i suoi effetti, soprattutto la sonnolenza diurna e l'alterazione del ritmo sonno-veglia, le consiglio vivamente di contattare al più presto il medico che le ha prescritto il farmaco.
Inoltre, parallelamente al supporto farmacologico, credo che un percorso di psicoterapia potrebbe esserle di grande aiuto in questo momento delicato. Parlare con un professionista può offrirle uno spazio sicuro per esplorare i suoi sentimenti riguardo all'intervento, alla perdita di memoria e a come sta vivendo questa fase di "non ricordo". La psicoterapia può aiutarla a comprendere meglio le sue emozioni, a sviluppare strategie per affrontare le difficoltà quotidiane legate alla memoria e a ritrovare un senso di equilibrio e benessere in questa nuova fase della sua vita.
Resto a disposizione anche per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Brescia
Dott.ssa Alice Speroni
Sessuologo, Psicologo, Psicologo clinico
Como
Si, senta il suo medico di base, le consiglierà o una visita dal medico psichiatra o dal neurologo, rimango a disposizione
Dott.ssa Cecilia Cicchetti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Capisco, la situazione che descrivi è complessa e dolorosa. Ti consiglio di consultare al più presto uno psichiatra per valutare il farmaco e i suoi effetti. Non sospendere il Daparox da sola.

Dal punto di vista psicologico, sarebbe importante iniziare un percorso terapeutico per elaborare l’esperienza dell’intervento e la perdita di memoria. Il sonno e l’umore ne risentono spesso.

Serve un lavoro integrato tra medico e terapeuta.
Dott.ssa Claudia Cianchi
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Roma
Gentile paziente,
le consiglio di rivolgersi ad un medico specialista per il proseguimento dell'assunzione o l'interruzione del farmaco.
Per la gestione del dolore che deriva dall'amnesia, può considerare di intraprendere un percorso di terapia, accompagnata da un/una professionista nell'esplorazione di questa dinamica.
Se avesse desiderio di iniziare un percorso, sono a disposizione e può contattarmi tramite chat.
Un caro saluto,
Dr.ssa Claudia Cianchi

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