Sento la necessità di iniziare un percorso di terapia ma non so a quale tipologia di professionista
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Sento la necessità di iniziare un percorso di terapia ma non so a quale tipologia di professionista rivolgermi.
Sono una ragazza di 32 anni, in questo periodo piu che mai soffro di ansia, ho sempre gli stessi pensieri in testa, non lavoro ma.dovrò iniziare un lavoro a breve e questo mi crea ancora più ansia perche nonostante io voglia lavorare non mi sento all'altezza perchè è un lavoro d'ufficio e ho sempre il pensiero di sbagliare, purtoppo questo è il mio primo impiego non ho avuto modo per vari motivi di fare esperienze prima.
Sto uscendo poco, non sono fidanzata e quelle poche amiche che ho sono sparse per l'italia e ormai i nostri rapporti si sono ridotti a pochi messaggi al giorno sul piu e sul meno non sento nessuna di loro veramente vicina a me. Non so come uscire da questo senso di oppressione e costante tristezza.
Sono una ragazza di 32 anni, in questo periodo piu che mai soffro di ansia, ho sempre gli stessi pensieri in testa, non lavoro ma.dovrò iniziare un lavoro a breve e questo mi crea ancora più ansia perche nonostante io voglia lavorare non mi sento all'altezza perchè è un lavoro d'ufficio e ho sempre il pensiero di sbagliare, purtoppo questo è il mio primo impiego non ho avuto modo per vari motivi di fare esperienze prima.
Sto uscendo poco, non sono fidanzata e quelle poche amiche che ho sono sparse per l'italia e ormai i nostri rapporti si sono ridotti a pochi messaggi al giorno sul piu e sul meno non sento nessuna di loro veramente vicina a me. Non so come uscire da questo senso di oppressione e costante tristezza.
Gentilissima, L'ansia è un'emozione naturale che tutti sperimentiamo in risposta a una situazione percepita. alle volte può essere anche utile in alcune circostanze per prepararci ad affrontare sfide o nuovi inizi, come in questo caso. Tuttavia, quando diventa eccessiva o persistente può trasformarsi in un disturbo. Un percorso terapeutico aiuta a saper gestire l'emozione e migliorare il proprio approccio nella vita quotidiana.
un caro saluto
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Gentile,
la sua domanda sembra portare in superficie non solo un bisogno di “aiuto”, ma anche un desiderio silenzioso di rimettere ordine tra i pensieri che tornano sempre uguali. Si è mai chiesta: come mai, proprio adesso, sente che è il momento di iniziare un percorso?
A volte l’ansia non parla solo di paura… ma di parti di sé che chiedono spazio e comprensione, prima ancora di una risposta.
E se cominciassimo a esplorare che storia sta cercando di raccontare, attraverso tutto questo?
Mi tengo a disposizione.
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
la sua domanda sembra portare in superficie non solo un bisogno di “aiuto”, ma anche un desiderio silenzioso di rimettere ordine tra i pensieri che tornano sempre uguali. Si è mai chiesta: come mai, proprio adesso, sente che è il momento di iniziare un percorso?
A volte l’ansia non parla solo di paura… ma di parti di sé che chiedono spazio e comprensione, prima ancora di una risposta.
E se cominciassimo a esplorare che storia sta cercando di raccontare, attraverso tutto questo?
Mi tengo a disposizione.
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
Buon pomeriggio, grazie per la condivisione della sua situazione che, mi sembra di capire, le causa sofferenza.
Rispetto al professionista, cosa intende nello specifico? Se ha bisogno di un supporto/terapia psicologico potrebbe chiedere aiuto a uno psicologo o a uno psicoterapeuta; se invece sente di aver bisogno di un aiuto farmacologico può rivolgersi a uno psichiatra o psichiatra psicoterapeuta.
Rispetto allo psicoterapeuta poi, può avere tanti orientamenti (sistemico-relazionale, psicodinamico, cognitivo-comportamentale ecc), quindi potrei consigliarle di informarsi un po' e scegliere la figura che potrebbe fare più al caso suo.
Un grande in bocca al lupo,
Dott.ssa Francomano Ilaria
Rispetto al professionista, cosa intende nello specifico? Se ha bisogno di un supporto/terapia psicologico potrebbe chiedere aiuto a uno psicologo o a uno psicoterapeuta; se invece sente di aver bisogno di un aiuto farmacologico può rivolgersi a uno psichiatra o psichiatra psicoterapeuta.
Rispetto allo psicoterapeuta poi, può avere tanti orientamenti (sistemico-relazionale, psicodinamico, cognitivo-comportamentale ecc), quindi potrei consigliarle di informarsi un po' e scegliere la figura che potrebbe fare più al caso suo.
Un grande in bocca al lupo,
Dott.ssa Francomano Ilaria
Ciao,
quando si resta prigionieri dei propri pensieri e delle proprie paure, più si cerca di combatterli direttamente, più li si rende potenti. Il primo passo non è scegliere il "tipo" di terapeuta, ma scegliere chi ti aiuta a spezzare questo circolo vizioso con strategie concrete e mirate.
Cerca un professionista che ti aiuti a intervenire rapidamente sui tuoi blocchi (come un terapeuta strategico o breve) e che ti insegni a trasformare la paura da nemica a alleata.
Non aspettare di sentirti pronta: agisci adesso, anche con la paura.
quando si resta prigionieri dei propri pensieri e delle proprie paure, più si cerca di combatterli direttamente, più li si rende potenti. Il primo passo non è scegliere il "tipo" di terapeuta, ma scegliere chi ti aiuta a spezzare questo circolo vizioso con strategie concrete e mirate.
Cerca un professionista che ti aiuti a intervenire rapidamente sui tuoi blocchi (come un terapeuta strategico o breve) e che ti insegni a trasformare la paura da nemica a alleata.
Non aspettare di sentirti pronta: agisci adesso, anche con la paura.
Buongiorno.
Sa, quando io stesso ho deciso di iniziare un percorso per me stesso, ho chiesto ad amici, anche nel settore sanitario, e ho provato a cominciare, sapendo che in caso di necessità avrei potuto cambiare.
Lei ha già scritto contenuti importanti, da cui si può cominciare.
Se può ritenerlo utile, la invito ad un colloquio online.
Sa, quando io stesso ho deciso di iniziare un percorso per me stesso, ho chiesto ad amici, anche nel settore sanitario, e ho provato a cominciare, sapendo che in caso di necessità avrei potuto cambiare.
Lei ha già scritto contenuti importanti, da cui si può cominciare.
Se può ritenerlo utile, la invito ad un colloquio online.
Ciao e grazie per aver scritto con tanta sincerità. Già il fatto che tu senta il bisogno di prenderti cura di te stessa e stia cercando la strada giusta è un gesto di grande coraggio.
Non esiste un unico modo "perfetto" per scegliere: a volte bisogna semplicemente provarci, come si fa con un sentiero nuovo nel bosco. Scegli un professionista che ti ispiri anche solo una briciola di fiducia e concediti il permesso di ascoltare il tuo istinto.
Se non ti sentirai accolta o capita, nessun problema: non sei obbligata a restare. Potrai sempre cercare qualcun altro, finché non troverai la persona con cui sentire che puoi finalmente respirare un po' più libera.
La terapia è come una danza: si balla in due, e trovare il ritmo giusto richiede a volte qualche tentativo. L'importante, ora, è che tu onori questo tuo bisogno di rinascita. Il resto verrà camminando, un passo alla volta.
Ti sono vicina, Raffaella.
Non esiste un unico modo "perfetto" per scegliere: a volte bisogna semplicemente provarci, come si fa con un sentiero nuovo nel bosco. Scegli un professionista che ti ispiri anche solo una briciola di fiducia e concediti il permesso di ascoltare il tuo istinto.
Se non ti sentirai accolta o capita, nessun problema: non sei obbligata a restare. Potrai sempre cercare qualcun altro, finché non troverai la persona con cui sentire che puoi finalmente respirare un po' più libera.
La terapia è come una danza: si balla in due, e trovare il ritmo giusto richiede a volte qualche tentativo. L'importante, ora, è che tu onori questo tuo bisogno di rinascita. Il resto verrà camminando, un passo alla volta.
Ti sono vicina, Raffaella.
Salve, il fatto che senta il bisogno di chiedere aiuto è già un grande atto di forza e consapevolezza. Le consiglierei di iniziare un percorso di psicoterapia, scegliendo un professionista esperto in ansia e difficoltà relazionali. Nonostante oggi si senta sopraffatta, ha tutte le risorse per costruire un futuro diverso, un passo alla volta può riprendere in mano la sua vita e scoprire una forza che forse ancora non sa di avere.
Gentile Utente, grazie per aver condiviso il tuo vissuto. Ci si può sentire un po' persi nello scegliere a chi affidarsi per iniziare questo percorso. Puoi provare ad informarti brevemente sui diversi orientamenti e approcci di psicologi e psicoterapeuti. Considera che puoi fare un primo colloquio conoscitivo, per vedere come ti trovi. Non devi "scegliere al buio": la relazione in sé ha ruolo terapeutico molto importante.
Per quanto riguarda la tua situazione attuale, sicuramente iniziare a lavorare è un momento di transizione che puà spaventare e creare grande ansia e agitazione (in un percorso bisognerebbe interrogarsi sull'origine di questa tendenza ansiosa). Spesso non è facile vedere il positivo anche di questa situazioni (possibilità di cambiamento, crescita, nuove conoscenze etc.). Nel frattempo qualche consiglio pratico: prova a valutare quali sono le tue risorse: qualità che hai, anche piccole, che ti hanno aiutata finora (es. sensibilità, voglia di migliorare).
Tieni un diario per scaricare i pensieri ripetitivi: nominarli aiuta a prenderne distanza e interrompere il ciclo di ruminazione. Cerca un contatto reale quando puoi: anche breve, anche solo una chiamata. La connessione è un bisogno. Valuta anche se nel luogo in cui vivi possano esserci delle occasioni per fare nuove amicizie. In generale, ti consiglierei anche di dedicare del tempo ad altre attività che ti piacciono per accrescere un senso sano e saldo del sè.
Qualche domanda su cui riflettere:
-Qual è la voce che ti dice che “non sei all’altezza”? Di chi è, davvero? E cosa risponderebbe una tua cara amica invece?
- Cosa vorresti poter dire, senza paura, a qualcuno che ti sta accanto?
-In questo momento della tua vita, cosa sarebbe per te un piccolo gesto di cura verso te stessa? Quali sono i bisogni che senti insoddisfatti?
Ti mando un caro saluto e spero tu riesca ad intraprendere il percorso giusto per te.
Per quanto riguarda la tua situazione attuale, sicuramente iniziare a lavorare è un momento di transizione che puà spaventare e creare grande ansia e agitazione (in un percorso bisognerebbe interrogarsi sull'origine di questa tendenza ansiosa). Spesso non è facile vedere il positivo anche di questa situazioni (possibilità di cambiamento, crescita, nuove conoscenze etc.). Nel frattempo qualche consiglio pratico: prova a valutare quali sono le tue risorse: qualità che hai, anche piccole, che ti hanno aiutata finora (es. sensibilità, voglia di migliorare).
Tieni un diario per scaricare i pensieri ripetitivi: nominarli aiuta a prenderne distanza e interrompere il ciclo di ruminazione. Cerca un contatto reale quando puoi: anche breve, anche solo una chiamata. La connessione è un bisogno. Valuta anche se nel luogo in cui vivi possano esserci delle occasioni per fare nuove amicizie. In generale, ti consiglierei anche di dedicare del tempo ad altre attività che ti piacciono per accrescere un senso sano e saldo del sè.
Qualche domanda su cui riflettere:
-Qual è la voce che ti dice che “non sei all’altezza”? Di chi è, davvero? E cosa risponderebbe una tua cara amica invece?
- Cosa vorresti poter dire, senza paura, a qualcuno che ti sta accanto?
-In questo momento della tua vita, cosa sarebbe per te un piccolo gesto di cura verso te stessa? Quali sono i bisogni che senti insoddisfatti?
Ti mando un caro saluto e spero tu riesca ad intraprendere il percorso giusto per te.
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità il suo momento di difficoltà. Mi colpisce il modo in cui riesce a esprimere ciò che sta vivendo, con lucidità e con la volontà di voler cercare una strada per stare meglio. È già un primo passo molto importante, anche se può sembrarle piccolo rispetto alla sofferenza che sta provando. Da come descrive la situazione, emerge chiaramente che sta affrontando una fase di forte transizione: l'inizio di un nuovo lavoro, la riorganizzazione della propria vita sociale, il confronto con paure e insicurezze che, in parte, sembrano radicate nel tempo. L'ansia, i pensieri ricorrenti e la sensazione di non essere all’altezza sono risposte emotive molto comuni quando si entra in territori nuovi, soprattutto se il passato non ha offerto molte esperienze che avrebbero potuto aiutarla a costruire fiducia nelle sue capacità. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, tutto questo può essere visto come il risultato di alcuni schemi di pensiero che si sono consolidati nel tempo. Per esempio, il pensiero automatico di “non essere capace” o di “sbagliare sicuramente” può attivare l’ansia, che a sua volta innesca comportamenti di evitamento o chiusura, come l'uscire poco o il sentirsi distaccata dalle amicizie. Questi comportamenti, purtroppo, contribuiscono a mantenere e rafforzare il circolo dell’ansia e della tristezza. Rispetto alla sua domanda su quale tipo di professionista cercare, un terapeuta cognitivo-comportamentale potrebbe essere una scelta molto indicata. Questo approccio lavora sia sul presente sia sui pensieri disfunzionali che generano emozioni spiacevoli e comportamenti poco utili. Le sedute di terapia sono generalmente molto pratiche e orientate a obiettivi concreti: imparare a riconoscere e modificare i pensieri che alimentano l'ansia, costruire nuove abitudini di vita, incrementare le proprie abilità sociali e professionali, e soprattutto allenare un modo più gentile di dialogare con sé stessa. Con un percorso guidato, potrebbe scoprire che quei pensieri che oggi sembrano così veritieri e schiaccianti in realtà possono essere messi in discussione, che le emozioni difficili possono essere gestite e che il valore personale non dipende dall’essere perfetti o dal non commettere errori. Anzi, sbagliare è parte inevitabile di ogni percorso di crescita, compreso quello professionale. Capisco anche quanto possa pesare la solitudine che descrive. Sentirsi scollegati dalle persone care amplifica le sensazioni di tristezza e insicurezza. In terapia, oltre a lavorare sull'ansia, potrebbe anche rafforzare le sue capacità di costruire nuovi legami sociali e imparare a sentirsi meno sola, valorizzando maggiormente la qualità dei rapporti più che la loro quantità. Vorrei dirle che non è sola in questo cammino, anche se ora può sembrarle così. Il fatto che senta la necessità di iniziare un percorso e che stia cercando il modo giusto per farlo dimostra una grande forza interiore. È un gesto di amore verso sé stessa che, se coltivato con pazienza e costanza, potrà condurla a una versione di sé più serena, sicura e consapevole delle proprie risorse. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Gentile
Mi dispiace per la situazione che sta attraversando
Scegliere di iniziare un percorso terapeutico è un passo importante e prezioso che può aiutarla a dare voce e spazio alla sua sofferenza.
Qualora sentisse il bisogno di essere ascoltata resto a disposizione.
Un saluto
Dott.ssa Valentina Marcelli
Mi dispiace per la situazione che sta attraversando
Scegliere di iniziare un percorso terapeutico è un passo importante e prezioso che può aiutarla a dare voce e spazio alla sua sofferenza.
Qualora sentisse il bisogno di essere ascoltata resto a disposizione.
Un saluto
Dott.ssa Valentina Marcelli
Carissima, intanto hai una grande consapevolezza e voglia di cambiare e già questo è un ottimo passo. Non so da quale città scrivi, ti consiglio di fare un paio di colloqui da vivo con due professionisti diversi (magari anche uomo e donna) e vedere la sensazione che ti da. Iniziare un percorso è un attimo di amor proprio, ma anche di sacrificio e devi sentirti al sicuro con la persona che ti seguirà in questo viaggio. Il primo lavoro è per te sicuramente un'ottima opportunità per metterti alla prova. Magari più nell'immediato puoi tentare con qualche tecnica di meditazione per calmare la mente quando senti che sei così agitata. Ti auguro il meglio, rimango a disposizione. Dott.ssa Roberta Evangelista
Gentile utente mi dispiace tanto per la situazione di sofferenza che ha descritto. La sua voglia di intraprendere un percorso per migliorare la situazione denota in lei sicuramente una buona motivazione intrinseca. Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per migliorare la sua situazione.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può scrivermi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può scrivermi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Ciao credo anzitutto che sia fondamentale valorizzare il fatto che tu abbia voluto condividere questa tua sofferenza qui. E' sicuramente il primo passo per te per cercare di prenderti cura di te stessa, dando continuità a questa richiesta accedendo ad un tuo spazio personale che, appunto, possa avere la possibilità di farti stare meglio. Sicuramente la questione lavorativa può essere una possibilità e bisogna vederla come tale, per legittimarti questa volontà di cura nei tuoi confronti e forse non è un caso che sembra così collegata a questa tua richiesta di un tuo spazio.
Gentile utente, mi dispiace leggere di questo suo momento di difficoltà e tristezza. L'avvio alla professione in questa fase di vita può spesso generare senso di oppressione e tristezza perchè entrare pienamente nel mondo del lavoro, con tutte le responsabilità che ne derivano, è un passaggio di vita estramemente delicato. Iniziare qualcosa di nuovo e sconosciuto, per la prima volta, può gettarci nel caos e generare in noi ansia e un senso di paura molto forte. Spesso il timore di non essere all'altezza suscita in noi una grande angoscia e questa può diventare invalidante ma, e ci tengo a dirglielo, sento dalle sue parole un grande desiderio di poter affrontare questa nuova sfida e già questa è una grande risorsa a sua disposizione. Potrebbe valutare l'avvio di un percorso terapeutico proprio con l'obiettivo di approfondire cosa significa per lei entrare nel mondo del lavoro e di cosa signfica per lei affrontare qualcosa di nuovo e sconosciuto. Vedrà che riuscirà a stare meglio. Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento. Un caro saluto
L'ansia è un disturbo diffuso, se questo può esserle di supporto, viviamo momenti storici e sociali che possono influire sulla sintomatologia, ma cmq io consiglio sempre di iniziare un proprio percorso terapeutico in psicoterapia che può aiutare a sciogliere nodi ed acquistare più fiducia nelle proprie capacità di conduzione della propria vita. Ne potrà trarre giovamento e comprensione.
Simonetta Cianca
Simonetta Cianca
Buongiorno scegliere un terapeuta non è cosa facile e quindi comprendo la sua preoccupazione. Quello che mi sento di suggerirle è di affidarsi alle sue sensazioni e di ascoltare come si sente quando sarà in colloquio con il professionista in questione. È fondamentale che lei si senta compresa, accolta nei suoi vissuti e che possa costruire una relazione di fiducia per poter lavorare insieme nel tempo.
Buongiorno,
capisco la difficoltà nello scegliere la tipologia di professionista a cui rivolgerti. Per chi non è del settore e non conosce la differenza tra i vari approcci fare la scelta più giusta non è affatto semplice. Per i problemi che descrivi in queste poche righe mi sento di consigliarti uno Psicoterapeuta Breve Strategico. è una tipologia di approccio tendenzialmente breve che ti consente di lavorare in modo mirato sugli obiettivi che porti. Con il giusto professionista puoi sbloccare la situazione e lavorare un passo per volta su tutte le cose che ti spaventano e ricostruire la tua vita un mattoncino dopo l'altro.
capisco la difficoltà nello scegliere la tipologia di professionista a cui rivolgerti. Per chi non è del settore e non conosce la differenza tra i vari approcci fare la scelta più giusta non è affatto semplice. Per i problemi che descrivi in queste poche righe mi sento di consigliarti uno Psicoterapeuta Breve Strategico. è una tipologia di approccio tendenzialmente breve che ti consente di lavorare in modo mirato sugli obiettivi che porti. Con il giusto professionista puoi sbloccare la situazione e lavorare un passo per volta su tutte le cose che ti spaventano e ricostruire la tua vita un mattoncino dopo l'altro.
Grazie per aver condiviso con tanta sincerità un momento che, da come lo descrivi, sembra attraversato da molte pressioni, aspettative e solitudini. Il fatto che tu senta la necessità di iniziare un percorso terapeutico è già un segnale importante: vuol dire che c’è dentro di te una parte che vuole prendersi cura di ciò che stai vivendo, che riconosce il tuo malessere ma anche la tua voglia di cambiare qualcosa.
In un'ottica sistemico-relazionale, si guarda alla persona non come a un “problema da risolvere”, ma come a un essere profondamente inserito in reti di relazioni, di contesti, di storie e significati. L’ansia, la sensazione di inadeguatezza rispetto al lavoro, la solitudine affettiva… possono essere viste non solo come sintomi individuali, ma come messaggi che parlano del tuo rapporto con il mondo, con le aspettative sociali e forse anche con alcune narrazioni interiorizzate su chi “dovresti essere”.
Puoi iniziare cercando uno psicoterapeuta sistemico-relazionale nella tua zona, oppure online, se ti è più comodo. È importante che tu possa sentirti accolta e che si crei un clima di fiducia: non preoccuparti troppo del “tipo giusto” di terapeuta al primo incontro. A volte bastano pochi colloqui per capire se ti senti vista e ascoltata nel modo di cui hai bisogno.
Questo momento che ora ti sembra oppressivo potrebbe diventare, dentro un contesto di cura, una preziosa occasione di ripartenza.
In un'ottica sistemico-relazionale, si guarda alla persona non come a un “problema da risolvere”, ma come a un essere profondamente inserito in reti di relazioni, di contesti, di storie e significati. L’ansia, la sensazione di inadeguatezza rispetto al lavoro, la solitudine affettiva… possono essere viste non solo come sintomi individuali, ma come messaggi che parlano del tuo rapporto con il mondo, con le aspettative sociali e forse anche con alcune narrazioni interiorizzate su chi “dovresti essere”.
Puoi iniziare cercando uno psicoterapeuta sistemico-relazionale nella tua zona, oppure online, se ti è più comodo. È importante che tu possa sentirti accolta e che si crei un clima di fiducia: non preoccuparti troppo del “tipo giusto” di terapeuta al primo incontro. A volte bastano pochi colloqui per capire se ti senti vista e ascoltata nel modo di cui hai bisogno.
Questo momento che ora ti sembra oppressivo potrebbe diventare, dentro un contesto di cura, una preziosa occasione di ripartenza.
Accolgo il Suo sfogo e La ringrazio per averlo condiviso qui con noi.
Mi rendo disponibile per aiutarLa ad affrontare questo momento delicato.
Mi rendo disponibile per aiutarLa ad affrontare questo momento delicato.
Può esserti d’aiuto cominciare da uno psicologo clinico: in un primo colloquio valuterà con te l’intensità dei sintomi d’ansia e quel senso di inadeguatezza legato al tuo nuovo lavoro, orientandoti verso l’approccio più efficace. Se l’ansia ti impedisce di svolgere anche le attività quotidiane con un minimo di serenità, uno psicoterapeuta specializzato in cognitivo-comportamentale saprà offrirti strumenti concreti per riconoscere i pensieri sabotanti e sostituirli con valutazioni più realistiche, allenando la tua autostima attraverso piccoli esercizi di esposizione graduale alle tue paure (ad esempio affrontare una parte del nuovo compito d’ufficio senza timore di sbagliare).
Se durante il percorso emerge la necessità di un sostegno farmacologico (per esempio un breve ciclo di ansiolitici o un antidepressivo leggero), potrai rivolgerti anche a uno psichiatra, che coordinerà eventuali terapie mediche con il lavoro psicologico. In alternativa, se senti il bisogno di un supporto più orientato al benessere globale, ci sono terapeuti che integrano tecniche di mindfulness, rilassamento o terapia interpersonale; possono aiutarti a coltivare abitudini che contrastino il senso di isolamento e tristezza.
Infine, per spezzare la solitudine e ristabilire un senso di connessione, prendi in considerazione piccoli gruppi di sostegno – per l’ansia, per la coesione sociale o anche laboratori creativi – dove potrai confrontarti con persone che vivono difficoltà simili, sperimentando nuove relazioni in un contesto sicuro. Insieme al percorso individuale, costruire una rete di incontri regolari aiuta a nutrire la tua autostima e a contrastare il vuoto che senti attorno a te.
Se durante il percorso emerge la necessità di un sostegno farmacologico (per esempio un breve ciclo di ansiolitici o un antidepressivo leggero), potrai rivolgerti anche a uno psichiatra, che coordinerà eventuali terapie mediche con il lavoro psicologico. In alternativa, se senti il bisogno di un supporto più orientato al benessere globale, ci sono terapeuti che integrano tecniche di mindfulness, rilassamento o terapia interpersonale; possono aiutarti a coltivare abitudini che contrastino il senso di isolamento e tristezza.
Infine, per spezzare la solitudine e ristabilire un senso di connessione, prendi in considerazione piccoli gruppi di sostegno – per l’ansia, per la coesione sociale o anche laboratori creativi – dove potrai confrontarti con persone che vivono difficoltà simili, sperimentando nuove relazioni in un contesto sicuro. Insieme al percorso individuale, costruire una rete di incontri regolari aiuta a nutrire la tua autostima e a contrastare il vuoto che senti attorno a te.
Buongiorno,
L'inizio di una terapia potrebbe essere una buona idea per cercare di rendere la sua ansia meno invalidante per lei, comprendere da dove viene e come possa essere gestita.
Su questa piattaforma può trovare tantissimi professionisti!
Se ha bisogno, sono disponibile.
Spero di esserle stata d'aiuto :)
L'inizio di una terapia potrebbe essere una buona idea per cercare di rendere la sua ansia meno invalidante per lei, comprendere da dove viene e come possa essere gestita.
Su questa piattaforma può trovare tantissimi professionisti!
Se ha bisogno, sono disponibile.
Spero di esserle stata d'aiuto :)
Buongiorno, tutti gli psicologi trattano l'ansia, quindi deve solo trovare dentro di sé la motivazione giusta per intraprendere questo tipo di percorso. Cordiali saluti.
Grazie per aver condiviso il suo vissuto con tanta sincerità. L'ansia che descrive, soprattutto in relazione all'inizio di un nuovo lavoro, è una reazione comprensibile quando ci troviamo di fronte a situazioni nuove e sfidanti.
I pensieri ricorrenti e il timore di non essere all'altezza sono esperienze comuni, ma possono diventare particolarmente pesanti quando si sommano a un senso di isolamento sociale, come quello che percepisce nei suoi rapporti di amicizia attenuati.
Un percorso di supporto professionale potrebbe aiutarla a sviluppare strategie efficaci per gestire questi stati d'animo e ritrovare fiducia nelle sue capacità. Le suggerisco inoltre di non fermarsi al primo professionista che incontri, ma di fare svariati colloqui, per cercare uno psicologo con cui instaurare una relazione di aiuto ottimale.
Ricordi che chiedere aiuto è segno di forza, non di debolezza. Con il supporto adeguato, potrà affrontare questo momento di transizione con maggiore serenità.
Un cordiale saluto.
I pensieri ricorrenti e il timore di non essere all'altezza sono esperienze comuni, ma possono diventare particolarmente pesanti quando si sommano a un senso di isolamento sociale, come quello che percepisce nei suoi rapporti di amicizia attenuati.
Un percorso di supporto professionale potrebbe aiutarla a sviluppare strategie efficaci per gestire questi stati d'animo e ritrovare fiducia nelle sue capacità. Le suggerisco inoltre di non fermarsi al primo professionista che incontri, ma di fare svariati colloqui, per cercare uno psicologo con cui instaurare una relazione di aiuto ottimale.
Ricordi che chiedere aiuto è segno di forza, non di debolezza. Con il supporto adeguato, potrà affrontare questo momento di transizione con maggiore serenità.
Un cordiale saluto.
Gentile utente, ho riscontrato spesso il tema dello sbagliare o del commettere errori in generale. Come spesso sottolineo, è del tutto normale, quando si inizia un nuovo lavoro, non essere preparati come chi fa lo stesso mestiere da più tempo. Anzi, gli errori sono necessari per evolversi e rafforzare quelle competenze che già possediamo ma ancora grezze, o apprenderne delle nuove; senza errori l'uomo probabilmente non avrebbe fatto tutte quelle scoperte e innovazioni che oggi conosciamo e, estremizzando, sarebbe rimasto nelle caverne, come direbbe un mio professore. Capisco tuttavia il senso di oppressione e tristezza che la circonda, mantenuto da un momento di solitudine che sta attraversando. Sul momento la inviterei a riflettere su quali possono essere delle passioni o interessi che vorrebbe coltivare e che potrebbero consentirle di ampliare la sua rete di conoscenze. Purtroppo se non ci muoviamo attivamente in determinati contesti, le amicizie non si creano da sole. Se avesse comunque bisogno di approfondire questi temi, si senta libera di contattarmi. Un caro saluto
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