Salve, sto con un ragazzo da due anni circa, premetto che c'è differenza di età(circa 20 anni, io 26

20 risposte
Salve, sto con un ragazzo da due anni circa, premetto che c'è differenza di età(circa 20 anni, io 26), non so cosa fare di noi due.. una volta era successo che avesse scritto a una ragazza su un social (tipiche ragazze che mettono foto con qualcosa mezzo fuori insomma)e le avesse scritto un ciao che, si può non significare nulla ma comunque perché farlo se ci sono io con te..infatti quando glielo avevo chiesto con calma e tranquilla mi aveva risposto che non lo sapeva che neanche e non si ricordava di averlo fatto e che lo aveva fatto per distrazione o cosa del genere ecco, senza un motivo e comunque senza secondi fini..però che senso ha, mi aveva chiesto scusa, che mi ama e so che mi ama, che ci tiene e fa tanto per me però io come faccio a credere a stare con lui e stare tranquilla.. come faccio a crederci che lui non faccia piu queste cose? per una probabile tentazione o altro solo perche vede una foto provocante o altro..cioe avrei sempre il pensiero ogni tanto..io ci sono passata sopra a questo ma comunque ci penso mi capita..cosa faccio? è giusto rimanere con lui? Io vorrei stare tranquilla e non dover pensare che possa succedere di nuovo di vedere qualcosa cosi, non voglio che se magari lui sente mancanze mie io devo essere costretta ad mandargli cose magari o fare con lui perche altrimenti le guarda altrove ecco..che faccio, come posso continuare a stare con lui, o altrimenti dovrei forse chiudere? rimanere amici? Grazie a chi mi darà un parere.
Cara utente,
da quello che scrive mi sembra di capire che in realtà a questa cosa non ci sia passata sopra, ma anzi sembra turbarla facendole venire dei dubbi in merito al futuro della vostra relazione minando anche la tranquillità quotidiana con la paura che possa accadere nuovamente quando successo in passato. Non posso dirle io, o qualcun altro, se sia meglio interrompere la relazione oppure andare avanti: questa è una decisione che spetta a lei sulla base di tante variabili individuali. Quello che però le posso dire come professionista, è che è assolutamente importante la comunicazione in una coppia: di ogni cosa dovrebbe essere possibile parlarne e discuterne apertamente sopratutto se un tema specifico provoca disagio e malessere in qualche modo. Dunque, potrebbe essere utile parlare con il proprio compagno di quanto questa cosa passata in realtà sia ancora presente nei suoi pensieri e di quanto possa influenzare la coppia andando a minare la tranquillità e la fiducia.
Spero di esserle stata d'aiuto
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Salve,
quello che descrive è un vissuto molto comune e comprensibile: da un lato c’è l’affetto, l’investimento emotivo e la percezione che lui tenga a lei, dall’altro una ferita alla fiducia che, anche se “piccola” nel fatto concreto, lascia uno strascico di pensieri, dubbi e insicurezza.

Il punto centrale non è tanto il singolo “ciao” scritto a un’altra ragazza, quanto ciò che questo episodio ha attivato in lei: la paura di non sentirsi abbastanza, il timore che possano esserci altre tentazioni, l’ansia di dover controllare o di doversi adattare per evitare che lui guardi altrove. Quando in una relazione inizia a mancare la tranquillità emotiva, è importante fermarsi a riflettere.

È positivo che lui si sia scusato e che lei riconosca i suoi gesti e il suo affetto; allo stesso tempo è altrettanto legittimo che lei non riesca semplicemente a “metterci una pietra sopra”. La fiducia non si impone con la volontà, ma si ricostruisce nel tempo attraverso coerenza, dialogo e sicurezza emotiva. Se il pensiero ritorna spesso, significa che qualcosa dentro di lei ha ancora bisogno di essere ascoltato.

È importante chiarire con lui, in modo sincero e non accusatorio, quali sono i suoi bisogni: sentirsi rispettata, non sentirsi in competizione con altre donne, non vivere la sessualità come un dovere o una prestazione per paura di perderlo. Una relazione sana non dovrebbe mai far sentire “costretti” a fare o mandare qualcosa per trattenere l’altro.

Alla domanda “è giusto rimanere con lui?”, la risposta non è universale: dipende da quanto questa relazione, così com’è oggi, le permette di stare bene. Se, nonostante il dialogo, la serenità non torna e il dubbio resta costante, può essere utile chiedersi se si sta restando per amore o per paura di perdere il legame. Anche l’idea di “rimanere amici” va valutata con realismo, perché spesso richiede prima una vera elaborazione emotiva della relazione.

Vista la complessità dei vissuti che porta, credo sia consigliabile approfondire questi aspetti con uno specialista, per aiutarla a fare chiarezza su ciò che desidera davvero e su cosa la fa sentire sicura e rispettata in una relazione.

Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Tonia Caturano
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Pioltello
Buonasera, grazie per aver condiviso una situazione così delicata e complessa. Capisco quanto sia difficile gestire un sentimento di insicurezza in una relazione, soprattutto quando qualcosa che sembra innocente (come un semplice messaggio) ti lascia delle cicatrici emotive. Sembra che ci sia un conflitto interiore tra il desiderio di continuare a credere in questa relazione e il bisogno di sentirti tranquilla, senza più dubbi o paure.
Il fatto che tu abbia avuto la possibilità di parlare con lui e che ti abbia chiesto scusa è sicuramente un segno che ci tiene, ma la questione più profonda qui sembra essere la fiducia. La fiducia, una volta compromessa, non è facile da ricostruire, e sembra che tu stia cercando di capire se puoi davvero credere che non succederà di nuovo. Il problema non è tanto il fatto che lui abbia scritto a un'altra ragazza, ma il come questa azione ti fa sentire: insicura, vulnerabile, forse anche in competizione con altre immagini che possono minare la sicurezza che desideri in una relazione.
Il fatto che ti stia chiedendo se sia giusto rimanere con lui, e se la relazione ti porta tranquillità, è una domanda che non può avere una risposta universale. Ogni relazione ha le sue dinamiche, e quelle dinamiche sono influenzate da ciò che ognuno di noi porta con sé. Potresti chiederti: “Cosa voglio davvero da questa relazione? Che tipo di fiducia e di legame desidero costruire?”
Una cosa importante da tenere a mente è che se i pensieri e i dubbi continuano a persistere, questo potrebbe essere un segnale che c'è ancora qualcosa da esplorare e da chiarire. A volte, nel frastuono delle emozioni, non riusciamo a vedere chiaramente e potrebbe essere utile dedicare del tempo a un dialogo più profondo. Un confronto tranquillo e sincero potrebbe aiutare entrambi a capire meglio le vostre aspettative e i vostri bisogni, e soprattutto a capire se i tuoi dubbi sono qualcosa su cui lavorare insieme, o se invece sono segnali che indicano che la relazione non ti fa più sentire serena. Come psicoterapeuta, posso offrirti uno spazio di ascolto sicuro e privo di giudizio, dove possiamo esplorare insieme le dinamiche che ci riguardano e cercare di chiarire eventuali dubbi o difficoltà. Se ti va, possiamo prendere un appuntamento per un colloquio conoscitivo, dove avrai la possibilità di esprimere ciò che pensi e senti, e io ti accompagnerò in un percorso di riflessione. Credo che questo possa aiutarci a comprendere meglio come affrontare le nostre emozioni e la nostra relazione in modo più sereno e consapevole. Un caro saluto, dott.ssa Tonia Caturano
Dott.ssa Franca Vocaturi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera giovane utente di MioDottore, il suo quesito è singolare. Naturalmente nessuno può dirle che cosa fare. Mi colpisce però che quel gesto del suo compagno l'abbia tanto destablizzata. Non prende in considerazione il fatto che lui le abbia detto la verità e cioè che non ricordi neppure di averlo fatto. Inoltre, se lui al contrario fosse davvero attratto da queste altre che vede in foto, qusto potrebbe non dipendere da lei, da sue mancanze come le definisce... Soprattutto direi che non è cosa buona che lei si senta costretta a fare qualunque cosa che non voglia. La invito a rilfettere con calma sulle basi del vostro rapporto, su come si sente accanto a lui. Così potrà valutare se quello è il posto "giusto" per lei. Le faccio molti auguri. Dott.ssa Franca Vocaturi
Dott.ssa Laura Fagiolini
Psicologo clinico, Sessuologo, Psicologo
Pisa
Quello che lei descrive è un vissuto molto comprensibile. Quando accade qualcosa che incrina la fiducia è normale che la mente continui a tornare lì e che la tranquillità faccia fatica a tornare del tutto. La domanda importante, più che "lui lo rifarà o no" è se lei oggi si sente libera di stare nella relazione senza dover controllare, adattare o sentirsi di dover sempre tenere vivo l'interesse dell'altro. Una relazione non può basarsi sulla paura o sul dover dimostrare continuamente qualcosa. Può essere utile riparlare con lui non tanto dell'episodio in sé ma di come la fa sentire questo. Se nonostante il dialogo il pensiero continua a tornare all'episodio può valer la pena fermarsi a riflettere sul cosa porta a lei questa relazione e cosa desidera davvero. Ripartire da come sta lei più che su ciò che fa lui può aiutare a far chiarezza.
Dott. Vincenzo Capretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve,
si sente quanto questa situazione la stia facendo stare in allerta e quanto le tolga serenità. Quando c’è un legame importante, anche un episodio che “sembra piccolo” può incrinare la fiducia e far nascere pensieri che tornano nel tempo. È comprensibile che oggi lei faccia fatica a sentirsi tranquilla.
Quello che sta vivendo è piuttosto comune. Non è tanto il “ciao” in sé a far male, quanto ciò che ha attivato in lei: il dubbio di non essere abbastanza, la paura che possa succedere di nuovo, il timore di doversi adattare o forzare per evitare che lui cerchi altrove. Questi pensieri non la rendono esagerata, indicano un bisogno di sicurezza.
Il punto centrale ora è lei. Una relazione dovrebbe permetterle di sentirsi scelta, non in competizione con immagini o tentazioni. È importante distinguere due livelli: da un lato il suo comportamento (che può anche essere stato superficiale o poco pensato), dall’altro come lei si sente da allora. Se la fiducia non si è ricostruita, non è perché lei “non riesce a passarci sopra”, ma perché qualcosa dentro di lei è rimasto in sospeso.
Un passo concreto può essere chiedersi, con sincerità:
“Se nulla cambiasse, io riuscirei a stare bene in questa relazione tra sei mesi o un anno?”
E, allo stesso tempo, parlare con lui non per controllare o chiedere garanzie impossibili, ma per spiegare cosa le serve per sentirsi serena: rispetto dei confini, chiarezza, coerenza tra parole e azioni.
Non è necessario decidere subito se restare o chiudere. Può prendersi del tempo per capire se, con il dialogo e i fatti, la fiducia può tornare davvero. Se invece sente che l’ansia resta e che si sta adattando a qualcosa che non le somiglia, anche questo è un segnale da ascoltare.
Non c’è una scelta giusta in assoluto. C’è la scelta che tutela il suo equilibrio e il suo valore.
Un cordiale saluto.
Dr. Stefano Pischiutta
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Spesso proiettiamo le nostre insicurezze sugli altri, sperando che possano darci le conferme di cui abbiamo bisogno. Invece, più ci sentiamo sicuri della nostra stabilità emotiva, meno saremo vulnerabili a comportamenti di chi ci sta vicino, con il quale condividiamo l’affetto, che tendono a minare la nostra sicurezza. Perlomeno, la sicurezza che riguarda il fatto che possiamo, e abbiamo diritto di, essere amati. Il comportamento del suo ragazzo, apparentemente innocente, potrebbe invece nascondere una tendenza, magari inconscia, di ferirla o attraverso questa sua fragilità, di controllarla. In ogni caso, la vera sicurezza deve partire da dentro di sé, cercarla attraverso la conferma dall’esterno ci pone in una posizione di inferiorità e di sottomissione, cosa non utile in un rapporto di intimità. Occorre pertanto lavorare su di sé, su questi nuclei di instabilità, affinché la propria identità non vacilli se si è in presenza di un comportamento altrui di disconferma e di poca attenzione e sensibilità nei propri riguardi.
Dott.ssa Caterina De Galitiis
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Pescara
Salve,
da quello che racconta emerge una grande ambivalenza: da un lato l’affetto, il legame e la consapevolezza che lui le dimostra amore; dall’altro una ferita di fiducia che, anche se “razionalmente” sembra piccola, emotivamente continua a riaprirsi. Ed è importante dare valore a questo, senza minimizzarlo.
Il punto forse non è tanto quel singolo “ciao”, quanto il significato che ha avuto per lei: ha incrinato il senso di sicurezza e l’ha messa nella posizione di dover stare all’erta, di chiedersi se può davvero rilassarsi dentro la relazione. Quando questo accade, il problema non è più l’episodio in sé, ma ciò che attiva dentro di noi: paura di non essere abbastanza, timore di essere sostituibili, ansia di dover “tenere l’altro” attraverso prestazioni o concessioni che non sentiamo nostre.
È molto importante quello che scrive quando dice che non vuole sentirsi costretta a fare o mandare qualcosa per paura che lui guardi altrove. Questo è un confine sano, e va ascoltato: una relazione dovrebbe essere un luogo in cui ci si sente scelti, non in competizione con immagini o tentazioni.
Più che chiederle se è “giusto” restare o lasciare, credo sia utile che lei si chieda:
– come mi sento io in questa relazione?
– riesco a stare tranquilla, o sono costantemente in allerta?
– posso esprimere i miei bisogni e le mie paure senza sentirmi esagerata o sbagliata?
La fiducia non nasce dalle rassicurazioni a parole, ma dal sentirsi coerentemente rispettate nel tempo. Se sente che, nonostante il suo amore, questa ferita continua a pesare e a toglierle serenità, forse è un segnale da esplorare meglio — anche con l’aiuto di un professionista — per capire se questa relazione può davvero offrirle la sicurezza emotiva di cui ha bisogno oggi.
Non c’è una risposta giusta in assoluto: c’è ciò che è giusto per lei
Dott.ssa Denise Spalice
Psicoterapeuta, Psicologo
Giugliano in Campania
Capisco quanto questa situazione ti stia pesando e le emozioni che provi sono legittime. Quando la fiducia viene anche solo sfiorata, soprattutto in una relazione importante, è normale che si attivino dubbi, paure, pensieri ricorrenti. Un “ciao” può sembrare un gesto banale, ma per te ha un significato emotivo preciso: ti ha fatto sentire non scelta, non considerata, forse sostituibile. È su questo che vale la pena soffermarsi, più che sul gesto in sé.
Il tuo compagno ti ha chiesto scusa e ha detto che ti ama. Questo è importante, ma non sempre basta a calmare quella parte di te che teme che possa accadere di nuovo.
La fiducia ha bisogno di tempo, di coerenza, di comportamenti ripetuti che ti facciano sentire al sicuro.
“Devo restare o devo chiudere?” questa non è una domanda che si risolve con un sì o un no. È una domanda che parla di bisogni, limiti, paure, desideri, e soprattutto del modo in cui tu vuoi sentirti in una relazione.
A volte la cosa più utile non è prendere una decisione drastica, ma fermarsi, respirare e capire cosa sta succedendo dentro di te.
La tua domanda “come faccio a stare tranquilla?” è già un punto di partenza prezioso.
Se senti che questo tema continua a tornare, che ti pesa, che ti toglie serenità, parlarne in uno spazio protetto con un professionista può davvero alleggerire il carico e aiutarti a vedere con più chiarezza.
Dott.ssa Angela Borgese
Psicologo, Psicologo clinico
Gravina di Catania
Buonasera, la domanda che si pone non è davvero: “perché gli ha scritto?” — ma:
“posso stare in una relazione in cui devo continuamente rassicurarmi per sentirmi sicura?”
Quindi il punto non è capire se quel “ciao” fosse innocente o no, ma che posto lei occupa nella propria relazione. Lui può aver sbagliato e pentirsene; ma ciò che resta a lei è l’ombra del dubbio, la paura che basti uno stimolo esterno perché lui guardi altrove. Questo è il nodo.
Se il legame per funzionare ha bisogno che lei controlli, tema, “copra le sue mancanze” perché lui non si distragga, allora non è più il desiderio a tenere unita la coppia, ma l’angoscia. E questo, nel tempo, logora molto più del gesto iniziale.
La domanda utile non è:
“Lui lo farà ancora?”
ma:
“Io, in questo rapporto, riesco a sentirmi scelta e sufficientemente tranquilla?”
Se per stare con lui deve continuamente trattenere la paura, adattarsi, prevenire, allora è già un costo troppo alto. Se invece sente che può parlare davvero di ciò che l’ha ferita, senza minimizzarlo né trasformarlo in controllo, e che lui può assumersi responsabilmente ciò che è accaduto, allora forse qualcosa può trasformarsi.
Non si tratta di “restare o lasciare” per principio, ma di non tradire se stessa nel nome dell’amore.
Un caro saluto.
Dr. Vittorio Cameriero
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Bologna
Ciao, la relazione che hai col tuo ragazzo ha una differenza di età importante. Questo va tenuto conto, cioè dovresti chiederti se questa disparità di età lui ad esempio la sente, dopo due anni di relazione. La cosa importante rimane comunque la sincerità, nel senso di accertarti che lui sia sincero con te, per poterti fidare. Se capisci che lui non è realmente sincero allora sarebbe giusto da parte tua prenderne le distanze, per rispettare te stessa.
Buonasera, comprendo molto bene la confusione e il disagio che emergono dalle Sue parole. Quando in una relazione accade qualcosa che incrina, anche solo leggermente, il senso di sicurezza emotiva, non è l’episodio in sé a fare più male, ma ciò che attiva dentro: il dubbio, la perdita di spontaneità, il pensiero che ritorna anche quando razionalmente “si è deciso di passarci sopra”.

La differenza d’età che descrive non è di per sé un problema, ma può incidere sul modo in cui ciascuno vive i confini, l’impulsività, il rapporto con la tentazione e con i social. A 26 anni, spesso, si cerca una relazione che offra stabilità, affidabilità emotiva e la possibilità di rilassarsi nell’essere se stessi. In età più giovane, invece, può esserci ancora una dimensione esplorativa, talvolta inconsapevole, che non sempre è accompagnata da una piena assunzione di responsabilità affettiva. Questo non giustifica certi comportamenti, ma aiuta a comprenderne il contesto.

Il fatto che lui abbia scritto a un’altra ragazza, anche con un semplice “ciao”, non è tanto rilevante per il contenuto del messaggio quanto per il significato che ha avuto per Lei. Lei si è sentita messa in discussione, non scelta pienamente, e questo è un vissuto legittimo. La spiegazione che lui ha dato – la distrazione, l’assenza di un vero motivo – può anche essere sincera, ma spesso lascia insoddisfatti perché non risponde alla domanda emotiva più profonda: “Posso sentirmi al sicuro con te?”. Quando una risposta non rassicura, il pensiero tende a tornare.

Mi sembra molto importante ciò che Lei dice quando afferma di non voler sentirsi “costretta” a fare o inviare qualcosa per paura che lui guardi altrove. Questo è un punto centrale. In una relazione sana, il desiderio nasce dalla libertà, non dal timore di perdere l’altro. Se stare con lui dovesse significare, anche solo in potenza, dover competere con immagini, attenzioni esterne o tentazioni, allora il prezzo emotivo per Lei sarebbe troppo alto, indipendentemente dall’amore che lui prova.

La vera domanda, quindi, forse non è se lui rifarà o meno quel gesto, ma se Lei, così come è ora, riesce a stare in questa relazione senza sentirsi in allerta, senza dover controllare, senza perdere la serenità. La fiducia non è una decisione razionale, ma uno stato interno: o c’è, o fatica a ricostruirsi. A volte l’amore c’è, ma non basta a garantire tranquillità.

Rimanere con lui ha senso solo se è possibile un dialogo profondo e sincero, in cui Lei possa esprimere non solo ciò che è successo, ma come si è sentita e di cosa ha bisogno per sentirsi rispettata e al sicuro. E lui, dall’altra parte, dovrebbe essere in grado non solo di rassicurarLa a parole, ma di dimostrarLe nel tempo, con coerenza, di saper tenere conto della Sua sensibilità.

Chiudere, invece, non significa necessariamente negare ciò che di bello c’è stato, ma riconoscere che in questo momento i vostri bisogni relazionali potrebbero non coincidere. Restare amici è una possibilità solo se prima c’è una reale elaborazione della separazione; altrimenti rischia di essere un modo per non perdere del tutto un legame che continua a far male.

Non c’è una risposta giusta in assoluto, ma c’è una domanda che può guidarLa: “In questa relazione mi sento più serena o più in tensione rispetto a come vorrei essere?”. Ascoltare questa risposta, senza giudicarsi, è già un atto di grande rispetto verso se stessa. Se sente che da sola fatica a fare chiarezza, confrontarsi con una professionista potrebbe aiutarLa a distinguere ciò che nasce dalla paura da ciò che, invece, è una sana esigenza di tutela emotiva. Lei merita una relazione in cui possa stare tranquilla, non in difesa. Rimango a disposizione, un saluto!
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, da quello che scrive emerge molta confusione ma anche un bisogno molto chiaro, che è quello di sentirsi serena, al sicuro e rispettata nella relazione. Quando accade un episodio come quello che descrive, anche se apparentemente piccolo, non è tanto il gesto in sé a fare male, quanto ciò che va a toccare dentro di lei. Si incrina la fiducia, nasce il dubbio e da lì inizia un dialogo interno continuo fatto di domande, ipotesi e timori che finiscono per occupare spazio e togliere tranquillità. È comprensibile che lei faccia fatica a credere che non possa ricapitare. La mente, quando è stata ferita, tende a restare in allerta per proteggersi. Non è segno di debolezza o di gelosia eccessiva, ma il tentativo di evitare un nuovo dolore. Il punto però è che vivere costantemente con il pensiero di dover controllare, temere o prevenire qualcosa rischia di trasformare la relazione in una fonte di ansia invece che di benessere. Lei stessa coglie un aspetto molto importante quando dice che non vuole sentirsi obbligata a fare qualcosa per paura che lui possa cercare altrove. Questo è un confine fondamentale. In una relazione sana non ci si dovrebbe muovere per timore di perdere l’altro, ma per desiderio e scelta. Se la tranquillità dipende dal fatto che lei debba continuamente compensare, rassicurare o prevenire possibili mancanze, allora il peso emotivo diventa troppo grande e sbilanciato. Il fatto che lui le abbia chiesto scusa e le abbia espresso amore è sicuramente un elemento da considerare, ma la fiducia non torna solo con le parole. Ha bisogno di tempo e soprattutto di coerenza tra ciò che viene detto e ciò che viene fatto. Lei non può costringersi a stare tranquilla, così come non può imporsi di non pensarci. Più prova a scacciare quei pensieri, più tendono a tornare. La domanda forse non è tanto se lui rifarà o meno quel gesto, perché su questo lei non può avere controllo, ma se questa relazione, così com’è oggi, le permette di sentirsi rispettata, libera e serena. Rispetto alla differenza di età, è possibile che giochi un ruolo nel modo in cui lui vive i social, l’attenzione e i confini. Questo non significa giustificare, ma capire che potreste trovarvi in momenti evolutivi diversi. Capire non vuol dire accettare tutto. Lei ha il diritto di chiedersi se ciò che per lui è una distrazione, per lei diventa una ferita. Restare insieme ha senso se lei sente che, nonostante la paura, può costruire lentamente una fiducia nuova senza rinunciare a se stessa. Chiudere o trasformare il rapporto in amicizia può essere una scelta se si rende conto che questa relazione la tiene costantemente in tensione, in dubbio, in allerta. Nessuna delle due opzioni è sbagliata in assoluto. La scelta più giusta è quella che la avvicina a una vita emotiva più tranquilla e rispettosa dei suoi bisogni. Si conceda il tempo di ascoltarsi davvero, senza giudicarsi per ciò che prova. Le sue domande non sono eccessive, sono segnali. Meritano attenzione. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Elena Dati
Psicologo, Psicologo clinico
Crema
Buongiorno,
quello che descrive è un vissuto molto comprensibile: non sta parlando tanto di “quel messaggio”, quanto della fiducia e della tranquillità emotiva che oggi sente incrinate. È normale che, anche se ha scelto di passarci sopra, il pensiero torni ogni tanto: la fiducia non è un interruttore che si riaccende solo perché l’altro chiede scusa.
La domanda centrale, più che “lui potrebbe rifarlo?”, sembra essere: io riesco a stare in questa relazione sentendomi serena e libera di essere me stessa, senza dovermi adattare per paura di perderlo? Una relazione funzionale non dovrebbe farla sentire costretta a dimostrare qualcosa, né a competere con immagini o tentazioni esterne.
Può essere utile chiedersi se, al di là dell’amore che sente e delle cose positive che riconosce in lui, oggi questa relazione rispetta i suoi bisogni di sicurezza, rispetto e fiducia. A volte non è necessario che accada “qualcosa di grave” per mettere in discussione un legame: anche il sentirsi costantemente in allerta è un segnale da ascoltare.
Se sente che il dubbio è persistente, potrebbe essere utile prendersi uno spazio di riflessione (anche con un supporto professionale) per capire cosa è meglio per lei, senza colpevolizzarsi. Restare, chiudere o ridefinire il rapporto sono tutte possibilità legittime, se nascono da una scelta consapevole e non dalla paura.
Resto a disposizione,
un caro saluto
Dott.ssa Elena Dati
Dott.ssa Caterina Lo Bianco
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Gentile utente,
Capisco che la situazione che descrivi ti metta in una posizione difficile, e comprendo completamente i tuoi dubbi e le tue preoccupazioni. Quando in una relazione si presentano comportamenti che scatenano insicurezze, è normale sentirsi confusi su cosa fare. Mi sembra che tu stia cercando una risposta chiara e un supporto che ti aiuti a prendere una decisione che ti faccia sentire tranquilla e sicura.
Prima di tutto, è importante sottolineare che la fiducia è un elemento fondamentale in ogni relazione sana. Il fatto che tu ti stia chiedendo se puoi fidarti di lui indica che ci sono delle lacune in questo senso. Anche se lui ti ha chiesto scusa e ha spiegato il suo comportamento come una distrazione, il tuo pensiero continuo su ciò che è accaduto può indicare che quella fiducia non è ancora completamente ristabilita.
Ecco alcuni punti da riflettere:
1. Comunicazione aperta: È fondamentale che tu e lui possiate discutere apertamente delle vostre insicurezze e dei vostri timori. Se non te la senti di parlare di questa situazione con lui, potrebbe essere utile valutare perché hai difficoltà a farlo. Se, al contrario, sei in grado di esprimere chiaramente come ti senti, potrebbe esserci una base solida per migliorare la comunicazione nella relazione.
2. Stabilire dei confini chiari: In una relazione, i confini sono essenziali per il rispetto reciproco. Se il suo comportamento ti ha fatto sentire insicura, dovreste discutere insieme quali comportamenti sono accettabili e quali non lo sono. Ogni relazione è diversa, ma è importante che tu senta di essere rispettata e che ci siano regole condivise su come comportarsi con altri, specialmente in situazioni delicate come quelle che descrivi.
3. Affrontare la tentazione: È naturale sentirsi a disagio con il pensiero che il tuo partner possa essere attratto da altre persone. Ma il modo in cui si reagisce alla tentazione è determinante. In una relazione sana, il rispetto verso il partner dovrebbe prevalere sulla "tentazione" momentanea. Chiediti se lui ha dimostrato di essere responsabile delle sue azioni e se è disposto a fare ciò che è necessario per farti sentire sicura.
4. Autocura e fiducia in te stessa: La tranquillità in una relazione dipende anche dalla nostra capacità di non sentire il bisogno di "dimostrare" continuamente qualcosa al partner. È importante che tu ti senta a tuo agio con te stessa, e che la relazione contribuisca al tuo benessere, non ti faccia sentire insicura o di meno valore.
5. Le azioni sono più forti delle parole: Se lui continua a scusarsi senza un cambiamento reale nel suo comportamento, potresti trovarti di nuovo nella stessa situazione. Le parole sono importanti, ma le azioni parlano più forte. Se la fiducia si è rotta e non vedi un impegno concreto da parte sua per riconquistarla, potrebbe essere un segnale da considerare seriamente.
6. Valutare la relazione nel suo insieme: Il fatto che tu ti stia chiedendo se sia giusto continuare con lui suggerisce che la relazione potrebbe non essere più soddisfacente o equilibrata come una volta. È importante riflettere su come ti senti nel complesso: sei felice, ti senti rispettata e amata, oppure hai dubbi e insicurezze che non riesci a superare?
Per concludere, il mio consiglio da psicologa sarebbe questo:
Valuta se lui sta facendo uno sforzo concreto per rimediare alla situazione e se riesci a vedere dei cambiamenti nelle sue azioni. Se non ti senti sicura, serena e rispettata, potrebbe essere il momento di fare una riflessione più profonda sulla relazione, magari prendendo anche una pausa per capire cosa ti rende più felice. La cosa fondamentale è che tu non debba mai sentirti obbligata a fare qualcosa per mantenere la relazione o per "soddisfare" il partner a discapito del tuo benessere. La fiducia, il rispetto e la comunicazione sono le basi di una relazione sana, e se una di queste viene a mancare, la situazione può diventare insostenibile nel tempo.
Spero che queste riflessioni ti possano aiutare a fare chiarezza. Se hai bisogno di parlare ulteriormente, sono qui!
Rimango a disposizione per qualsiasi approfondimento.
Un caro saluto,
Dott.ssa Caterina Lo Bianco
Psicologa ad orientamento Sistemico-Relazionale, Psicologa Clinica
Dott. Roberto Clemenza
Psicologo clinico, Psicologo
Palermo
Buongiorno. Quello che può fare è cercare il dialogo per capire cosa questo ragazzo prova realmente suoi confronti e se la differenza di età rappresenta un problema. Sei anni non sono tanti ma magari si è in fasi della vita diverse. Poi vedere dentro se stessa e capire se quello che il suo fidanzato le dà corrisponde a ciò di cui sente la necessità o se le incertezze che sente la destabilizzano troppo. In ogni caso non credo sia giusto che debba fare cose che non ritiene di dover fare e che non sente spontanee
Dott.ssa Federica Giudice
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Se vuole, un consulto psicologico può aiutarla a chiarire se questa difficoltà nasce da una ferita nella fiducia, da paure personali o da una reale incompatibilità, e a scegliere con maggiore lucidità. La fiducia, quando si incrina, genera pensieri ricorrenti e insicurezza, anche se l’altro dice di amare e si comporta bene.
Dott.ssa Rosella M.B. Mastropietro
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
La fiducia è alla base di un rapporto di qualunque tipo. Ma è importante saper comunicare per poter costruire
Dott.ssa Rosella Mastropietro
Dott.ssa Denise Moretti
Psicologo, Psicologo clinico
Palazzolo sull'Oglio
Buonasera, ha provato a esprimere tutti questi dubbi al suo compagno? La relazione si fonda sulla fiducia reciproca e se lei sente di non poterla riporre nel suo compagno, il primo passo è riuscire a confrontarsi. Il confronto è la strada forse più pesante, ma quella che probabilmente le permetterà di comprendere se lui è realmente la persona che vuole accanto a sè. Quel che poi sarà delle relazione sarà una vostra singolare decisione.
Dott.ssa Debora Triolo
Psicologo, Psicologo clinico
Roccalumera
Salve,
leggendo il suo messaggio mi si crea un'immagine che le voglio rimandare: penso alla superficie di uno specchio d'acqua, apparentemente calmo e piatto, ma che nelle sue profondità accoglie un continuo turbinio di correnti.
Mi colpisce molto che concluda il suo messaggio con delle domande su cosa fare della sua relazione e mi sentirei di chiederle cosa lei vorrebbe fare e cosa la farebbe star bene, trattandosi della vostra relazione.

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.