Salve. Sono una ragazza di 39 anni. La settimana scorsa ho avuto la pressione alta per la prima volt

25 risposte
Salve. Sono una ragazza di 39 anni. La settimana scorsa ho avuto la pressione alta per la prima volta. Soffro già di ansia ma non ho mai preso pastiglie di nessun tipo e riesco a bloccarlo appena la sento. Di solito non ho problemi di sonno, dormo sia alle 22 che alle 2 o 3 di notte. Ma domenica sera ho preso metà brontizolam per dormire, perché la notte prima ho chiuso gli occhi dopo le 3 di notte. Ho dormito 8 ore, anche la sera dopo ho dormito 9,5h. Martedì mi sono svegliata bene, il problema è arrivato la sera. Ero sveglia tutta la notte fino le 5.30. Preso un'altra metà e dormito quasi 6ore. Prendo una intera pastiglia da sabato, dormito 5,5h. Ieri sera preso anche ma non ho dormito per niente. Ho il volo di rientro a casa oggi e sono già in ansia come riuscire a volare, girare in aeroporto e prendere i mezzi per arrivare a casa.
Grazie in anticipo per la risposta.
Buona giornata.
Salve, i farmaci che sta prendendo le sono stati prescritti dal suo medico di fiducia? Comunque, una volta tornata a casa, si confronti con un terapeuta per comprendere l’origine della sua ansia. L’approccio psicodinamico o psicoanalitico potrebbe decisamente aiutarla.
Buona giornata.
Dott. Fiori

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Salve, Mi dispiace molto per la situazione che descrive poiché comprendo il disagio correlato. Attenzione a non utilizzare i farmaci in modalità faidate poiché gli effetti collaterali potrebbero aggravare la sintomatologia in atto Dunque le consiglio di rivolgersi al medico per avere indicazioni precise per ciò che concerne la posologia adatta e, soprattutto, ritengo possa essere utile un consulto psicologico per approfondire meglio gli aspetti di cui parla, indagare sulle cause, origini e fattori di mantenimento dei sintomi presentati e per trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, per i farmaci trovi un medico che sia in grado di seguirla passo passo sia per l'insonnia che per l'ansia. Mi sembra di capire che l'ansia fin ora era sotto controllo. Adesso qualcosa è cambiato e questo indica che anche nella sua vita probabilmente stanno avvenendo alcuni cambiamenti e ciò che era più o meno in equilibrio prima adesso non lo è più. L'ansia si può curare anche con un buon percorso di psicoterapia.
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buongiorno! Se avverte ansia e insonnia da più settimane, le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per evitare che la sofferenza diventi cronica ed abbia effetti duraturi. Saprà il professionista orientarla nella comprensione e gestione dei sintomi. Non esiti, chieda aiuto il prima possibile e tutto si risolve rapidamente! Cordiali saluti. Dott. Roberti
Buona sera gentile utente, grazie per averci contattato e per averci raccontato il suo vissuto. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, in quanto l'ansia è sempre una manifestazione di qualcos'altro che potrà imparare a gestire con un professionista. L'ansia si può curare, potrà stare meglio. Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, è un modo per prendersi cura di sè.
Non esiti a contattarmi in caso di necessità.
Un caro saluto,
dott.ssa Chiara De Battisti
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Gentile Amica,

i farmaci possono essere di aiuto, ma raramente sono risolutivi. Inoltre andrebbero presi esclusivamente dietro prescrizione medica. Eviti l'autoprescrizione, perché potrebbe complicare le cose.
Ha considerato di intraprendere una psicoterapia? Potrebbe chiarire i motivi dell'ansia che ha provato.
Con i migliori auguri,
dr. Ventura
Buongiorno. Dovrebbe parlare con il suo medico di fiducia degli effetti che i farmaci hanno sul suo ciclo del sonno, così da adeguare i dosaggi alla sua necessità di volta in volta. Inoltre potrebbe esserle utile un percorso con uno psicologo per comprendere la natura dell’ansia che prova e che potrebbe concorrere all’irregolarità del sonno che riporta.
Un percorso farmacologico unito ad uno psicologico potrebbe garantirle dei risultati più soddisfacenti.
Se decidesse di intraprendere questa strada, mi rendo disponibile per un consulto più approfondito e specifico per la sua situazione, anche online.
Cordialmente,
dott. Alfonso Panella.
Buongiorno, per prima cosa è fondamentale che i farmaci e il loro dosaggio venga sempre gestito e controllato da un medico, il fai da te non porta mai a risultati positivi. Associare poi al farmaco un lavoro psicologico sarebbe la soluzione ottimale così da capire l'origine del suo malessere.
Saluti, dott.ssa Marini
Salve, comprendo il suo disagio e la difficoltà nell'affrontare questa situazione, ma se davvero necessita di un farmaco credo sia necessario consultare un medico. Inoltre per poter approfondire la natura ed il motivo del suo malessere potrebbe esserle utile intraprendere un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti.
Salve. I farmaci possono aiutare ma è importante comprendere la causa del problema. Forse ha una forte tensione causata dall'ansia che le provoca insonnia. Un percorso psicoterapeutico può aiutarla ad affrontare da cosa possono essere causate le tensioni che non la fanno dormire. Meglio se una psicoterapia corporea che lavora anche sulle tensioni fisiche che trattengono le tensioni emotive. Distinti saluti
Buonasera, prima di tutto è importante che lei abbia un medico di riferimento che la possa seguire nella gestione del farmaco. L'autosomminustrazione potrebbe avere degli effetti collaterali sgradevoli e controproducenti.
Per quanto concerne la sua ansia la sensazione che ho leggendo le sue poche righe è di un'ansia non ancora così pervasiva e paralizzante. Se trattata tempestivamente con l'aiuto di uno specialista potrebbe ottenere ottimi risultati in tempi relativamente brevi.
Rimango a sua disposizione per qualsiasi necessità
Dott.ssa Alessia D’Angelo
Buonasera
Immagino che i farmaci siano stati prescritti da uno specialista e al suo rientro è importante consultarlo per eventuali modifiche. L'ansia però si riesce a risolvere definitivamente con una psicoterapia con EMDR, provi a fare una consulenza con un esperto.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Anche io le consiglio di confrontarsi con un medico per la terapia farmacologica, ma per i sintomi di cui parla associ poi anche una psicoterapia
Buon pomeriggio, le consiglio un percorso psicologico per poter comprendere i problemi che sta avendo con il sonno. Molte volte sono legati a problemi di ansia generalizzata e possono diventare cronici se non affrontati a tempo.
Se ha bisogno di una consulenza, non esiti a contattare uno psicologo che possa aiutarla ad affrontare tale disagio.
Dr.ssa C.M
Buongiorno, consiglio come sempre di rivolgersi esclusivamente al parere del medico prescrivente.

Cordialità

MT
Gentile utente, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista psichiatra per gestire la terapia farmacologica, e non ricorrere ad automedicazione. In contemporanea, valuti di intraprendere un percorso psicoterapeutico per comprendere la sua sintomatologia ansiosa così come l'insonnia e sconfiggerle. Un caro saluto
Buongiorno. Il mio consiglio è quello di confrontarsi con un medico per la terapia farmacologica. Inoltre, sarebbe fondamentale intraprendere un percorso psicoterapico per riuscire a superare tale sintomatologia e ritrovare la serenità. Cordialmente, dott.ssa Valentina Maccioni
Buongiorno e grazie per aver parlato con noi della sua situazione che comprendo non debba essere facile. Le difficoltà con il sonno ci trascinano spesso in un circolo vizioso per cui si crea ansia perchè non abbiamo dormito e poi ansia per paura di non dormire (senza dimenticare ovviamente la stanchezza che deriva dal non riuscire ad avere orari e ore di sonno abbastanza certe). Quello che posso dirle è che assumere farmaci per dormire può essere la soluzione giusta, a patto che il farmaco e le modalità di assunzione siano state spiegate ed indicate da un professionista del settore a seguito di una consultazione. Detto questo, affiancare all'aiuto farmacologico un percorso psicologico può diventare molto utile per cercare di elaborare e comprendere i vissuti e le fatiche che si nascondono dietro alle sue preoccupazioni circa il sonno. Spesso dietro a queste situazioni si celano dei significati che meritano di essere ascoltati e compresi così da poter tornare pienamente padroni della nostra vita. Sperando di esserle stato utile, le auguro una buona giornata. Cordialmente, Andrea Brumana
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Buonasera,
Non ho ben chiara quale sia la sua richiesta.
Qualora avesse voglia di lavorare sulla sua ansia, sarei ben lieta di aiutarla. È molto importante riuscire a capire cosa attiva quest’ansia, che senso ha per lei e quali risorse attivare per riuscire a ridurla.
Talvolta può capitare che l’ansia vada ad intaccare sul sonno ed il riposo di una persona.
Qualora dovesse avere bisogno di parlarne e di approfondire la questione, può contattarmi così da fissare un appuntamento.
Salve signora mi dispiace per quello che sta vivendo in questo periodo. Mi sento di raccomandarla a prendere i farmaci sotto prescrizione medica piuttosto che in autonomia. I farmaci possono alleviare il problema ma non sono risolutivi. Per questo anche io come i miei colleghi le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta della sua zona. Cari saluti
Buongiorno e grazie per la sua condivisione. L'ansia e l'insonnia sono parenti non troppo lontane. Si curano entrambe, in quanto spesso sono il segnale di qualcosa che non sta andando come dovrebbe. Pertanto sono preziose come la spia che si accende sul cruscotto dell'auto e ci segnala di fermarci e fare rifornimento. Non trascuri questi preziosi segnali che il suo sistema le sta suggerendo. Psicoterapia ed eventualmente farmacoterapia, sono le soluzioni. un caro saluto.
In primis serve che questi farmaci abbiano la supervisione di un medico, è un elemento, credimi, fondamentale. Il funzionamento neurale può essere modificato attraverso il farmaco ma deve avere un andamento quanto più possibile lineare, mentre l'autosomministrazione crea uno squilibrio che non si sa bene come interagisce con ciò che proviamo, come ci sentiamo fisicamente e come ci comportiamo. A domande come questa ribadisco sempre che se non è a posto la cura farmacologica non si può lavorare al meglio sui sintomi d'ansia, non c'è la certezza dell'esito. Capisco la necessità di trovare una soluzione sul momento, è del tutto normale provare quello che hai sentito, molte persone si ritrovano nella tua situazione. Però di queste varie scelgono di provare a farcela da sole e in maggioranza non risolvono il problema, mentre chi si affida alla cura di esperti ha molte più tutele e credo che sia giusto darsi questa possibilità quando ci si rende conto che qualcosa non sta andando come dovrebbe.
Salve , mi dispiace che lei stia vivendo questo forte disagio e accolgo questa sua difficoltà anche di interazione.
Per la parte farmacologica , le consiglio di farsi seguire da uno specialista.
Leggendo attentamente ho potuto verificare che ha avuto episodio di ipertensione che può avere una derivazione psicosomatica, dovuta a forti stress e cambiamenti che possono generare ansia e paura .
Le difficoltà che incontra anche nel prendere l'aereo e di conseguenza con tutto il contorno di azione potrebbero essere ulteriori segnali di uno stato di ansia che va ricercato nella sua storia.
Le consiglio delle sedute di ipnosi che possono esserle d'aiuto.
Un abbraccio forte.
Salve cara, per i farmaci e le relative posologie è fondamentale confrontarsi con un proprio medico di fiducia. Cure fai da te sono pericolose da tutti i punti di vista e il più delle volte portano effetti contrari a quelli desiderati. Congiungere al farmaco un percorso terapeutico è la soluzione più efficace, come dimostrano gli studi scientifici. Resto a disposizione, cordiali saluti,
dott.ssa Daniela Delzotti
Gentile utente, per avere maggiore chiarezza sui farmaci che prende la invito a chiedere un consulto con il medico che glieli ha prescritti, da psicologo non ho ne l'autorità ne la competenza per darle indicazioni sulla sua terapia farmacologica. Posso tuttavia dirle che se il suo problema è l'ansia, potrebbe affiancare un percorso psicoterapeutico a quello farmacologico. Questo la aiuterebbe a capire meglio le case del suo malessere e come affrontarlo.

Distinti saluti, dott. Morgione Massimo

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