Salve. Sono un ragazzo di 23 anni che sta attraversando un periodo piuttosto complicato con un distu

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Salve. Sono un ragazzo di 23 anni che sta attraversando un periodo piuttosto complicato con un disturbo d'ansia generalizzato (tra cui presumo rientri anche l'ipocondria). Sono in cura da psicologo e psichiatra da 3 mesi e mezzo. Ecco, si può dire che dopo i primi due mesi si terapia, la situazione è nettamente migliorata. Ho passato un mese senza particolari problemi, giusto qualche piccolo momento di ansia ma assolutamente gestibile. Da una settimana però, vedendo video di persone schizofreniche, non so esattamente il perché ma si sono riattivati un bel po' di trigger e comportamenti di ricerca di rassicurazioni (visitando dr. Google ovviamente) e ora passo le giornate in preda all'ansia perché ho letto che i prodromi dei disturbi psicotici sono in qualche modo sovrapponibili ai sintomi del disturbo d'ansia e quindi ho visto un ritorno dei pensieri ossessivi che hanno cambiato contenuto, ora sono focalizzati sulla percezione della realtà, mi fa avere pensieri intrusivi, indesiderati e alla quale non credo che "imitano" le false credenze degli schizofrenici. A riposo a volte fraintendo i rumori e non so subito capire a cosa attribuirli, sento cose lontane che esistono davvero e (sempre sull'orlo tra il sonno e la semi-veglia) mi capita di avere dei pensieri con altre voci ma assolutamente non ad udirle. Questo mi porta ovviamente molta ansia e paura e allo stesso tempo incredulità perché rimango sempre spiazzato su come si possa essere così impressionabili. Tuttavia, il dubbio resta. È solo un ritorno forte dell'ansia? Sono sicuro al 100% di non essere schizofrenico o di soffrire di disturbi psicotici, la paura è legata al fatto di poterci scivolare dentro. Ringrazio tutti per la risposta!
Gentile lettore, ci tengo a rassicurarla dicendo che la schizofrenia non è un disturbo nel quale banalmente si "scivola dentro". Confondere un rumore per un altro o non capirne la provenienza (lo scricchiolio di un armadio, il rumore di una bottiglia di plastica) è del tutto normale e non necessariamente patologico, specialmente in uno stato di dormiveglia. Quello che posso suggerirle è, considerando le ragioni per cui si trova in questo momento ad essere seguito, di evitare almeno in questa fase la ricerca di contenuti disturbanti o che possano essere comunque fonte di stress, come ad esempio i video di persone schizofreniche, ed in generale ad evitare la ricerca dei sintomi su internet. La invito invece ad esporre qualasiasi suo dubbio o timore agli specialisti che la stanno seguendo, che sapranno senz'altro spiegarle tutto senza il rischio di fraintendimento alcuno.

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Gentilissimo utente, grazie per aver condiviso i suoi timori.

Mi dispiace sapere che sta soffrendo nel timore di diventare schizofrenico, tuttavia potrebbe essere molto utile esplicitare questi dubbi al collega psicologo e/o allo psichiatra.
Tramite un’opportunità psicoeducazione entrambi possono aiutarla a fare chiarezza sui disturbi d’ansia, sui sintomi ossessivi e sui disturbi dello spettro schizofrenico, aiutandola a capire e differenziare tra pensieri intrusivi spaventanti e allucinazioni vere e proprie.

Lasci perdere il dott. Google. Come avrà potuto notare, leggere informazioni decontestualizzate senza l’opportuna formazione scientifica la aiuta solo a rinforzare il rimuginio ansioso e il catastrofismo.

A mio avviso una risposta in questa sede risulterebbe riduttiva e poco esplicativa. Proprio perché è seguito da due professionisti della salute mentale la invito a chiedere parere a loro. Se poi ci dovessero essere problemi di fiducia o dubbi persistenti nonostante il parere medico, questo è tutto un altro capitolo altrettanto ampio.

La ringrazio ancora per aver condiviso la sua storia con noi e le auguro una buona giornata.

Saluti, dott. Abate
Gentile utente, soffrire di disturbi d'ansia è qualcosa di molto gravoso e invalidante, come sa, perchè fino a che non si riesce a risalire alla radice profonda di questo sintomo, quest'ultimo può cambiare molte volte forma per ripresentarsi sempre con efficacia. Se ci concentriamo sul diminuire l'ansia per l'igiene, la nostra ansia si sposterà sulla salute dei nostri cari, ad esempio... e ipotizzo che sia proprio questo ciò che le sta capitando. In questa fase iniziale della sua terapia ha trovato delle strategie efficaci per contrastare l'attuale sintomo, e il sintomo ha cercato un'altra occasione per esprimersi.
E' già in un percorso, e bisogna stare attenti a seguire la coerenza di una terapia, per non affastellare informazioni diverse che potrebbero generare confusione, tuttavia la lascio con un suggerimento: i sintomi sono messaggeri che stanno cercando di attirare la nostra attenzione su qualcosa, la mia impressione è che lei si stia trovando a misurarsi con il tema della paura di perdere il controllo, di fallire, di non essere abbastanza adeguato.
Buon lavoro in terapia
Salve, lei è seguito da due professionisti, im tre mesi e mezzo ha avuto, come lei sottolinea, dei notevoli miglioramenti. Sappia che è frequente accadano degli stalli o addirittura dei peggioramenti temporanei in casi come il suo, le consiglio di parlarne coi professionisti che la seguono e di non demotivarsi. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno. Mi dispiace sapere che stia affrontando questo periodo di ansia e dubbi. È positivo che stia già seguendo una terapia da uno psicologo e uno psichiatra, il che è un passo importante verso il miglioramento.
Quello che sta descrivendo sembra essere collegato all'ansia e all'ipocondria che sta sperimentando. È comune che l'ansia possa far emergere pensieri intrusivi e dubbi, e può portare a una sorta di iper-vigilanza nei confronti dei sintomi fisici o delle percezioni sensoriali.
È importante comprendere che la schizofrenia e i disturbi psicotici sono molto complessi e coinvolgono una serie di sintomi ben definiti e persistenti. Ciò che sta vivendo sembra essere più legato all'ansia e alle preoccupazioni legate alla salute mentale che a una condizione psicotica.
Continuare a seguire il trattamento con il suo psicologo e psichiatra è fondamentale. Potrebbe essere utile anche discutere questi nuovi sintomi e preoccupazioni con loro in modo da ricevere il supporto e le spiegazioni necessarie per affrontare questi dubbi e ridurre l'ansia.
Inoltre, eviti di cercare conferme su Internet o di auto-diagnosticarsi, poiché ciò può aumentare l'ansia e le preoccupazioni. Concentrarsi sul percorso di trattamento che sta seguendo con i professionisti della salute mentale è il modo migliore per affrontare questi dubbi e sentirsi meglio.
Ricordi che il miglioramento richiede tempo, e è normale che ci siano alti e bassi durante il percorso di guarigione. Continuando a lavorare con i suoi terapisti e seguendo il piano di trattamento, è possibile ottenere progressi significativi nel controllo dell'ansia e nell'affrontare i pensieri ossessivi.
Gentile utente, continui il suo percorso di psicoterapia e si confronti con il suo referente.
Ho la sensazione che più che cercare rassicurazioni lei rischi di andare in cerca di fattori scatenanti le sue angosce.
È difficile separarci dai nostri sintomi anche se ci procurano sofferenza.
Ne parli in terapia.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, durante un percorso di cura è possibile che si ripresentino dei momenti di difficoltà, anche se con sintomatologia differente. Sicuramente è bene che porti queste preoccupazioni durante i colloqui con i suoi terapeuti in modo da poterci lavorare e cercare le motivazioni legate all'emergere di questi pensieri.
Un saluto S.T.
Buonasera, visto che è già seguito da due professionisti che completano tutto ciò che è opportuno fare per curare i disturbi di ansia, le suggerirei di confrontarsi con loro. Ha già avuto dei netti miglioramenti in così poco tempo, è all'inizio della terapia e manifestando i suoi dubbi aiuterà chi la segue ad avere più informazioni su cosa stia succedendo nel profondo. L'ansia e i sintomi in generale possono cambiare forma e focalizzarsi su altro, possono esserci aspetti inconsci legati alla paura di intralciare quanto di buono ha già fatto, ci possono essere tante altre spiegazioni a ciò che le sta succedendo. Si chieda piuttosto perché sente il bisogno di cercare informazioni su Google.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Carissimo
L’ansia come la paura possono essere soverchianti e a volte farci percepire l’ambiente come ostile e minaccioso. Nel suo questo caso sia la paura che l’ansia sembrerebbero ingiustificate. legate piuttosto all’ipocondria che forse in qualche modo attiva in lei la ricerca di situazioni ansiogene come il video che lei descrive nel suo racconto. Quello che potrebbe fare ora è sicuramente confrontarsi con gli specialisti che la seguono.
Rimango a sua disposizione anche on line qualora ne avesse necessità
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Margutti
Buongiorno,

Grazie per aver condiviso la sua situazione con tale dettaglio e sincerità. Il percorso di chi affronta un disturbo d'ansia può avere alti e bassi, e ciò che ha descritto è qualcosa che può capitare a molte persone in terapia.

Innanzitutto, è positivo che stia seguendo un percorso con sia uno psicologo che uno psichiatra. Questi professionisti sono le persone migliori per aiutarla a comprendere la natura dei suoi sintomi e a guidarla nel suo percorso di guarigione.

I sintomi che ha descritto, specialmente quelli legati alla ricerca su Internet e all'auto-diagnosi, sono comportamenti comuni in persone che soffrono di ansia e ipocondria. L'ansia può manifestarsi in molti modi e spesso può portare a una sovra-analisi e a una iper-focalizzazione su particolari sintomi o paure.

Il fatto che abbia notato una connessione tra la visualizzazione di video e la ricomparsa dei sintomi suggerisce che ci siano trigger esterni che possono influenzare il suo stato emotivo. Questi trigger possono amplificare l'ansia esistente e indurla a cercare rassicurazioni, spesso in luoghi come Internet che, purtroppo, possono peggiorare la situazione.

Le consiglierei di condividere queste preoccupazioni con gli specialisti che la stanno seguendo. Sarebbe anche utile evitare la ricerca di informazioni o la visualizzazione di contenuti che potrebbero aggravare la sua ansia.

Desidero rassicurarla sul fatto che è comune per chi soffre di ansia sentire e temere sintomi che potrebbero non essere reali o esagerati dalla propria mente preoccupata. La strada verso il benessere può avere momenti di difficoltà, ma con il sostegno giusto e le strategie adeguate, è possibile superare questi ostacoli.

Le auguro tutto il meglio nel suo percorso e la invito a continuare a prendersi cura di sé e a cercare il sostegno di cui ha bisogno.

Cordiali saluti,
Dr.ssa Laura Sozio
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Ripetiamo insieme: "gli ipocondriaci non devono leggere i sintomi delle malattie su google". E ripetiamolo 100 volte. E non sarà mai abbastanza. Detto questo mi sembra abbastanza chiaro il suo problema ossessivo che unito all'ipocondria crea la miscela perfetta per una bella esplosione di preoccupazioni infinite. Per cui le consiglio di concentrarsi sul suo percorso terapeutico e di cercare di portarlo avanti senza distrazioni. Anche chiedere qua nel suo contesto non va bene, ha già un terapeuta dovrebbe discutere di queste cose con lui/lei. Mi perdoni la schiettezza.
Salve, la rassicuro subito: ciò che riporta non sono riconducibili a un quadro di schizofrenia, ma rientra tutto nel quadro dell'ansia che si è legata nello specifico a questa condizione con delle preoccupazioni relative ai sintomi schizofrenici. Come dice lei ha paura di scivolarci dentro ed è questo che le genera ansia e malessere. Sarebbe interessante comprendere a cosa tende il fatto che la sua ansia si sia legata proprio alla schizofrenia, che altro non significa che "mente divisa, scissa". Ovviamente sconsiglio l'uso del Dr.Google poiché alimenta il circuito dell'ansia, ma un percorso con uno psicologo può aiutarla a disinnescare questo circuito. La ringrazio per la condivisione.
Sembrerebbe da come scrive che questo sia un ulteriore spazio per chiedere rassicurazioni che comunque non bastano a tranquillizzarla. Sarebbe pertanto, interessante capire (ma questo andrebbe fatto in un setting terapeutico) quale situazione personale, affettiva o lavorativa possa in qualche modo averla portata a vivere un abbassamento della percezione di sicurezza e stabilità tanto da renderla più sensibile e permeabile agli stimoli esterni (come per esempio i video online dei pazienti schizofrenici). Il punto non è se gli esperti sono certi o meno che lei non sia schizofrenico ma come mai è portato a crederlo lei e quale effetto questo timore ha su di lei e sulla sua vita. La sua curiosità se ben indirizzata la potrà aiutare a comprendere il cuore del problema!
Salve,

Comprendo la complessità e l'ansia che stai sperimentando in questo momento a causa del disturbo d'ansia generalizzato, compreso l'ipocondria. È positivo notare che hai già intrapreso un percorso di cura con uno psicologo e uno psichiatra, e che inizialmente hai sperimentato miglioramenti significativi nella tua situazione. È importante riconoscere il tuo impegno verso il tuo benessere mentale.

Ciò che descrivi, con l'attivazione di trigger e comportamenti di ricerca di rassicurazioni, è un'esperienza comune per molte persone che affrontano l'ansia. È comprensibile che la lettura o la visualizzazione di materiale relativo a disturbi mentali possa portare a un aumento dell'ansia e alla comparsa di pensieri ossessivi. Questi pensieri possono spesso concentrarsi su preoccupazioni relative alla tua salute mentale, come nel tuo caso.

È importante notare che l'ansia stessa può manifestarsi con sintomi fisici e pensieri intrusivi, creando la sensazione di una sovrapposizione con altri disturbi mentali. Tuttavia, la presenza di questi sintomi non è necessariamente indicativa di uno sviluppo di disturbi psicotici o schizofrenia.

La tua consapevolezza della tua situazione è un buon segno e indica una solida comprensione delle tue preoccupazioni. Tuttavia, i dubbi e le paure rimangono, il che è comprensibile in un percorso di lotta contro l'ansia.

Per continuare a gestire questa situazione, ti incoraggio a parlare dei tuoi sentimenti e delle tue preoccupazioni con il tuo psicologo e psichiatra durante le sessioni di terapia. Essi saranno in grado di fornire un supporto mirato, lavorare con te per sviluppare strategie per gestire l'ansia e affrontare i tuoi pensieri ossessivi.

Ricorda che il percorso verso il benessere mentale può essere complesso e richiede tempo. È importante essere gentili con te stesso e riconoscere i progressi che hai fatto finora. Non sei solo in questa sfida, e il tuo team di professionisti della salute mentale è qui per aiutarti.

Se hai ulteriori domande o hai bisogno di ulteriori informazioni, non esitare a contattarmi.

Cordiali saluti,

Ilaria
Come alcuni colleghi le hanno puntualmente fatto notare, la ricerca di "nuovi sintomi" affidandosi al web, potrebbe sottendere paradossalmente la necessità/volontà di non uscire dalla sua attuale condizione clinica, a fronte dei miglioramenti riferiti. Sarebbe opportuno approfondire questo aspetto con i suoi curanti.
Buon pomeriggio,
grazie per aver condiviso il suo vissuto. Rifugiarsi nel dottor Google può essere di conforto. Tuttavia le consiglio di parlare di queste sue preoccupazioni con i professionisti che la stanno seguendo.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Veronica Savio
Gentile utente di mio dottore,
in merito ai suoi dubbi la invito a confrontarsi con lo specialista che la segue onde evitare confusione, controproducente ai fini terapeutici.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara

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