Salve, La mia bimba va per i dieci mesi non gattona ancora e vuole giocare sempre con qualcuno mai

26 risposte
Salve,
La mia bimba va per i dieci mesi non gattona ancora e vuole giocare sempre con qualcuno mai da sola,appena mi allontano un attimo piange e devo stare con lei.
La sera va a letto massimo alle 21 ma è più di una settimana che la notte si sveglia puntualmente alle 4 anche se l'ultima poppata la fa all una o alle due. Si sveglia,non mangia e fa fatica ad addormentarsi ci mette almeno un'ora e mezza nonostante sia stanca.
Prima di questa settimana anche se si svegliava mangiava e dormiva fino alle 7 ma adesso si sveglia alle 4 si addormentata verso le 5.30 e massimo alle 7 è già a terra.
Di pomeriggio dopo pranzo dorme massimo un'ora e mezza fino alle 16 poi direttamente alle 21.
Cosa mi consiglia di fare? Il latte che prende è artificiale e alla mattina alle 8 non lo mangia neanche, solo yogurt.
Grazie
Salve, lascio la parola a colleghi più competenti di me con bambini di quella fascia di età.
Potrebbe essere utile anche volgere la domanda alla pediatra.
Un caro saluto, dott FDL

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Buongiorno,
Le consiglio di rivolgersi primariamente al proprio pediatra, in modo tale da escludere eventuali problematiche relative al sonno della bambina e al suo sviluppo fisico. Se non dovessero risultare problematiche fisiche particolari, potrebbe essere d'aiuto il rivolgersi ad uno psicologo esperto dell'area evolutiva, in modo tale da avere maggiori informazioni e strategie per affrontare al meglio questo periodo di crescita.
Per quanto riguarda la sua preoccupazione, le esprimo il mio dispiacere e la mia vicinanza.
Rimango a disposizione
Cordiali saluti
Salve, credo che il pediatra possa aiutarla concretamente.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno, penso che prima debba contattare il pediatra e farsi suggerire anche da lui. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Cara mamma, difficile dare una risposta perché ci sarebbero mille domande da fare. Ad esempio se è cambiato qualcosa nella vostra routine familiare, come sta procedendo lo svezzamento, cosa mangia la sera a cena, cosa fa per aiutarla ad addormentarsi la sera o la notte. Il pediatra di certo può valutare se c'è qualche problema fisico, ma per essere una bambina di dieci mesi non dorme poco. Bisognerebbe capire se di giorno è stanca sempre, come si relaziona e come gioca nell'ambiente anche se non gattona. Riguardo il gattonamento cosa ne pensa il pediatra? Il fatto che voglia sempre la mamma a quest'età è normale e di solito rispondendo a questo bisogno, la richiesta diminuisce. Se vuole una consulenza sono disponibile anche online e in questo periodo di pandemia ho modificato il tariffario per venire incontro alle famiglie.
Un suggerimento pratico: si prenda cura di sé stessa, si riposi,si coccoli e si vizi. Una mamma serena è la medicina per molte cose con i bimbi molto piccoli
In bocca al lupo
Cara utente, probabilmente la sua bimba sta sperimentando l’ansia da separazione dalla mamma. In questa fase della crescita del bambino comincia il processo di individuazione in cui il piccolo inizia a sentirsi psicologicamente separato dalla figura di accudimento fino ad allora vissuta come un tutt’uno con se stesso. Rappresenta una normale fase della crescita, necessaria per lo sviluppo psicologico del bambino.
La sua bimba può aver voglia di esplorare il mondo che lo circonda e allo stesso tempo averne paura. Se prima era un tutt’uno con la mamma, ora pensa di essere da sola alle prese con qualcosa di nuovo, quindi interessante, ma allo stesso tempo che spaventa.

Questo periodo di individuazione genera la paura di essere abbandonati dalla mamma che si manifesta specialmente o all’addormentamento, quando il bambino anche se assonnato sembra rifiutarsi di dormire, o durante il sonno, con risvegli anche parziali, accompagnati dal pianto.
Provi a monitorare la situazione per capire se è una normale fase evolutiva della bimba.
Magari durante la notte provate a rassicurarla con la voce. Provate ad avere pazienza.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Francesca Tardio
Cara mamma, grazie per aver scritto. Questo è un tema delicato, importante e complesso perché ci sono tanti fattori che possono modificare le abitudini di un bimbo, che in quanto tale già attraversa fasi diverse che cambiano anche di giorno in giorno. Lavoro molto nell'ambito del pre e postpartum e posso consigliarle di affrontare tutto questo prima con il suo pediatra e successivamente con una professionista che possa aiutarla ad avere gli strumenti per gestire la situazione al meglio. Essere genitori è l'esperienza più meravigliosa che esiste ma anche più impegnativa e possono esserci momenti più difficili di altri. Cerchi di vedere questo come un momento che passerà e non come un problema insormontabile, ma lo affronti.
Spero di esserle stata utile.
Dott.ssa Federica Leonardi
Buongiorno,
Come già suggerito dai colleghi la invito a rivolgersi al pediatra.
Un saluto dott.ssa Paola Tucci
Salve, sigrona, prima di tutto le consiglio di contattare il suo pediatra per analizzare in profondotà e con un professionista adeguato le fasi di crescita della bambina e gli eventuali cambiamenti circadiani e orari. Per quanto riguarda la prima fase da lei descritta, ovvero che la bambina comincia a presentare un certo disagio (esplicitato con il piango angosciante) nel riprodurre delle attività in solitaria, perchè sta vivendo la prima fase di separazione dalla figura materna, ovvero lei. per tanto la bambina si sente persa ed "abbandonata" dal suo oggetto consolatorio che appaga tutti i sui bisogni e le sue richieste ( la mamma). Dunque non si spaventi perchè è un processo naturale di differenziazione tre sè e l altro. Per qualunque altra informazione sono a sua completa disposizione
Cordialmente Dott.ssa Martina Cecconi
Buongiorno,
è difficile comprendere i segni di disagio di una bambina ancora cosi piccola, soprattutto quando si esprimono attraverso un problema del sonno, che solitamente mina la stabilità degli adulti.
I bambini piccolissimi solitamente esprimono il loro disagio attraverso la via somatica ed è per questo che il primo interlocutore per una ricerca d'aiuto è il pediatra.

Sono d'accordo con le mie colleghe sulla possibilità che il problema del sonno sia un'emergente legato all'ansia di separazione, tipica di quest'età, Il bambino comincia a vivere la madre come diversa da sè, deve affrontare un'importante compito evolutivo che è quello di cominciare a muoversi in autonomia nello spazio, e la tendenza a voler avere l'adulto vicino durante il gioco non è altro che la risultante di una tensione che, se non trova una risposta sintonizzata da parte dell'adulto, rischia di fissarsi rendendo difficoltoso il percorso verso l'autonomia,
E' un momento delicatissimo dove la madre merita di essere sostenuta per calmare a propria volta l'ansia che questi segni possono attivare.
E' importante anche capire l'andamento dei prerequisiti del linguaggio e il funzionamento alimentare.

La ricerca di aiuto attraverso un consulto non è necessariamente segno che c'è un problema, ma è semplicemente una modalità preventiva che permette l'apertura necessaria ad affrontare con piacere il difficile compito della crescita.

Un caro saluto.
Buonasera,
ne parli con il pediatra. Contemporaneamente si chieda se si sente stanca, preoccupata o agitata perché questi suoi stati d'animo potrebbero influire sui ritmi della bambina. In tal caso potrebbe essere utile un sostegno psicologico. Un cordiale saluto
Buongiorno, innanzi tutto dovrebbe parlare con il suo pediatra in modo da escludere problematiche di salute e delle principali tappe di sviluppo. La difficoltà a restare da sola della bambina e un ritmo sonno-veglia non regolari possono essere dovuti a diversi fattori: un maggiore livello di ansia da separazione, tipica di questa fase evolutiva, dalla necessità di apprendere ad autoregolarsi in modo più efficace, dalla percezione di ansia o stress a livello familiare... Potrebbe essere utile confrontarsi con una psicologa dell'età evolutiva o neuropsicologa. Un caro saluto
Salve signora, comprendo bene che una madre può sentirsi davvero stanca nel gestire il sonno di un bambino piccolo. Da quello che scrive però è un sonno normale per la sua età. Spesso tendiamo a paragonare il sonno dei bambini piccoli a quello di noi adulti, ma il loro sonno è molto diverso a livello fisiologico e i continui risvegli sono normali nei primi anni di vita.
Il cambiamento che con tutta probabilità sta avvenendo è legato alla fase di separazione-individuazione che la sua bimba sta attraversando e in cui la distanza dalla mamma diventa ancora meno sopportabile in quanto comincia a percepirsi come qualcosa di diverso da lei e per questo compare l'ansia da separazione. La bambina comincia ad esplorare il mondo esterno ma ha anche paura e quindi è normale che ci siano delle regressioni. Questo processo è normale che avvenga. Cerchi di assecondarla più possibile in questo bisogno senza dimenticare di prendersi degli spazi per sé che le permettano di recuperare le energie e tornare dalla sua bambina ancora più disponibile ad accoglierla. Per qualsiasi ulteriore domanda resto a disposizione.
Un caro saluto
dott.ssa Martina Nardi
Salve. È bene che ne parli col pediatra.
Poi bisognerebbe indagare su ciò che avviene intorno alla bimba. Se c'è stato un episodio che l'abbia spaventata, se sono cambiate le abitudini, se chi le sta vicino è stressato o in ansia per qualcosa. Possono essere tanti i fattori che la agitano. È bene assecondare il suo bisogno di vicinanza e la coccoli molto per rassicurarla. Distinti saluti
Gentile utente , le consiglio di rivolgersi al pediatra per escludere cause organiche ; una volta escluse si può affrontare la situazione dal punto di vista psicologico e qui devono essere presi in considerazione vari fattori come l'ambiente nel quale vive la bimba , se ci è stato qualche cambiamento nella quotidianità o qualche episodio in particolare . Per qualsiasi informazione resto a sua disposizione . Un caro saluto
Gentile utente di mio dottore ,

come già indicatole dai colleghi, le consiglio di rivolgersi al pediatra per escludere cause organiche ; una volta escluse queste ultime può affrontare la situazione dal punto di vista psicologico. Per ulteriori info resto a sua disposizione.

Un caro saluto
Dottor Diego Ferrara
Gentile Utente,
mi unisco ai colleghi che le consigliano di rivolgersi ad un pediatra per escludere cause mediche ed eventualmente ad un terapeuta specializzato in età evolutiva.
Buona continuazione,
Dott.ssa Valeria Marino
Buongiorno. Quando si tratta di diade madre/bambino, le parole hanno molto meno peso dei comportamenti e dell'osservazione delle dinamiche tra madre e figlia. Per questo, per rispondere alle sue domande, sarebbe molto importante consultare uno psicologo per una consulenza genitoriale, che chiarirà i suoi dubbi e la aiuterà a trovare le risorse per poter permettere a lei e alla sua bimba di ritrovare la serenità. Saluti. Dott.ssa Valentina Maccioni
Gentile utente, per prima cosa le consiglierei di rivolgersi al pediatra per vedere se dal punto di vista fisiologico sia tutto a posto. Non dice altro sul contesto in cui vivete, come sta lei madre... Perché i bambini sentono e in modo amplificato, il clima emotivo che li circonda. Eventualmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che si occupa di infanzia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, le consiglio di rivolgere le sue questioni ad un pediatra. Contemporaneamente se questi pensieri e stati d'animo le causano notevole disagio che potrebbe ripercuotersi sulla gestione della bambina, potrebbe prendere in considerazione l'idea di rivolgersi ad un professionista per avere un sostegno psicologico. Cordialità AS
Buonasera,
vi sono stati cambiamenti nell'ambienti di vita della bambina?
Le consiglio di contattare il pediatra ed escluse le possibili cause fisiche di valutare la possibilità di un colloquio con uno psicologo esperto dell'età evolutiva.
Cordialmente, MM
Buongiorno, come le hanno suggerito i colleghi si rivolga in primis al suo pediatra per escludere eventuali problematiche mediche. Qualora non dovessero esserci indicazioni in merito, le consiglierei di contattare uno psicologo dell'età evolutiva. Infatti, nonostante la tenera età della bimba, è possibile fare un lavoro sulla vostra coppia madre-bambina che possa giovare ad entrambe. Sarebbe infatti da approfondire la vostra storia, le prime tappe evolutive già affrontate dalla bimba, l'allattamento, lo svezzamento, per poter dare un significato a questi piccoli elementi che lei riporta della bambina, come il non dormire molto o il non voler mai restare da sola. Potrebbe essere un buono spazio di ascolto per lei rispetto a un momento bello ma faticoso come quello della neogenitorialità, e anche per consentire alla sua relazione con la bimba di progredire per il meglio e di favorire un ambiente di sviluppo ottimale per sua figlia.
Se ha bisogno di qualsiasi indicazione non esiti a contattarmi.
In bocca al lupo
Dott.ssa Erika Conversano
Buongiorno, innanzi tutto dovrebbe parlare con il suo pediatra in modo da escludere problematiche di salute e valutare le principali tappe di sviluppo. La difficoltà a restare da sola della bambina e un ritmo sonno-veglia non regolari possono essere dovuti: ad un maggiore livello di ansia da separazione, ad una capacità di autoregolazione in fase di sviluppo, ma anche ad ansia o stress a livello familiare... Potrebbe essere utile confrontarsi con una psicologa dell'età evolutiva o neuropsicologa. Rimango a sua disposizione
Buongiorno Signora, ogni bambino ha i suoi tempi ed esistono bambini che non gattonano mai nella loro vita. Inoltre, intorno ai 10 mesi è frequente registrare un aumento di risvegli notturni. Sarebbe necessario avere maggiori informazioni sulla vostra quotidianità per poterle fornire indicazioni più precise.
I professionisti a cui rivolgersi in questo caso sono in ordine:
1. Pediatra
2. Neuropsichiatra infantile
3. Psicologo dello sviluppo specializzato in un determinato disturbo (in caso di diagnosi specifica di un disturbo)

Arrivederci
Gentilissima utente, le consiglio di rivolgersi al suo pediatra di riferimento e in questo caso a colleghi che sono specialisti nell'infanzia.
Un abbraccio.
Dr. Luca Russo

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