Salve, La mia bimba va per i dieci mesi non gattona ancora e vuole giocare sempre con qualcuno mai

36 risposte
Salve,
La mia bimba va per i dieci mesi non gattona ancora e vuole giocare sempre con qualcuno mai da sola,appena mi allontano un attimo piange e devo stare con lei.
La sera va a letto massimo alle 21 ma è più di una settimana che la notte si sveglia puntualmente alle 4 anche se l'ultima poppata la fa all una o alle due. Si sveglia,non mangia e fa fatica ad addormentarsi ci mette almeno un'ora e mezza nonostante sia stanca.
Prima di questa settimana anche se si svegliava mangiava e dormiva fino alle 7 ma adesso si sveglia alle 4 si addormentata verso le 5.30 e massimo alle 7 è già a terra.
Di pomeriggio dopo pranzo dorme massimo un'ora e mezza fino alle 16 poi direttamente alle 21.
Cosa mi consiglia di fare? Il latte che prende è artificiale e alla mattina alle 8 non lo mangia neanche, solo yogurt.
Grazie
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, lascio la parola a colleghi più competenti di me con bambini di quella fascia di età.
Potrebbe essere utile anche volgere la domanda alla pediatra.
Un caro saluto, dott FDL

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Dott.ssa Valentina Sarchi
Psicologo, Psicologo clinico
Pavia
Buongiorno,
Le consiglio di rivolgersi primariamente al proprio pediatra, in modo tale da escludere eventuali problematiche relative al sonno della bambina e al suo sviluppo fisico. Se non dovessero risultare problematiche fisiche particolari, potrebbe essere d'aiuto il rivolgersi ad uno psicologo esperto dell'area evolutiva, in modo tale da avere maggiori informazioni e strategie per affrontare al meglio questo periodo di crescita.
Per quanto riguarda la sua preoccupazione, le esprimo il mio dispiacere e la mia vicinanza.
Rimango a disposizione
Cordiali saluti
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, credo che il pediatra possa aiutarla concretamente.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buongiorno, penso che prima debba contattare il pediatra e farsi suggerire anche da lui. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott.ssa Violetta Molteni
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Cesena
Cara mamma, difficile dare una risposta perché ci sarebbero mille domande da fare. Ad esempio se è cambiato qualcosa nella vostra routine familiare, come sta procedendo lo svezzamento, cosa mangia la sera a cena, cosa fa per aiutarla ad addormentarsi la sera o la notte. Il pediatra di certo può valutare se c'è qualche problema fisico, ma per essere una bambina di dieci mesi non dorme poco. Bisognerebbe capire se di giorno è stanca sempre, come si relaziona e come gioca nell'ambiente anche se non gattona. Riguardo il gattonamento cosa ne pensa il pediatra? Il fatto che voglia sempre la mamma a quest'età è normale e di solito rispondendo a questo bisogno, la richiesta diminuisce. Se vuole una consulenza sono disponibile anche online e in questo periodo di pandemia ho modificato il tariffario per venire incontro alle famiglie.
Un suggerimento pratico: si prenda cura di sé stessa, si riposi,si coccoli e si vizi. Una mamma serena è la medicina per molte cose con i bimbi molto piccoli
In bocca al lupo
Dott.ssa Francesca Tardio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Cara utente, probabilmente la sua bimba sta sperimentando l’ansia da separazione dalla mamma. In questa fase della crescita del bambino comincia il processo di individuazione in cui il piccolo inizia a sentirsi psicologicamente separato dalla figura di accudimento fino ad allora vissuta come un tutt’uno con se stesso. Rappresenta una normale fase della crescita, necessaria per lo sviluppo psicologico del bambino.
La sua bimba può aver voglia di esplorare il mondo che lo circonda e allo stesso tempo averne paura. Se prima era un tutt’uno con la mamma, ora pensa di essere da sola alle prese con qualcosa di nuovo, quindi interessante, ma allo stesso tempo che spaventa.

Questo periodo di individuazione genera la paura di essere abbandonati dalla mamma che si manifesta specialmente o all’addormentamento, quando il bambino anche se assonnato sembra rifiutarsi di dormire, o durante il sonno, con risvegli anche parziali, accompagnati dal pianto.
Provi a monitorare la situazione per capire se è una normale fase evolutiva della bimba.
Magari durante la notte provate a rassicurarla con la voce. Provate ad avere pazienza.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Francesca Tardio
Dott.ssa Federica Leonardi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Cara mamma, grazie per aver scritto. Questo è un tema delicato, importante e complesso perché ci sono tanti fattori che possono modificare le abitudini di un bimbo, che in quanto tale già attraversa fasi diverse che cambiano anche di giorno in giorno. Lavoro molto nell'ambito del pre e postpartum e posso consigliarle di affrontare tutto questo prima con il suo pediatra e successivamente con una professionista che possa aiutarla ad avere gli strumenti per gestire la situazione al meglio. Essere genitori è l'esperienza più meravigliosa che esiste ma anche più impegnativa e possono esserci momenti più difficili di altri. Cerchi di vedere questo come un momento che passerà e non come un problema insormontabile, ma lo affronti.
Spero di esserle stata utile.
Dott.ssa Federica Leonardi
Dott.ssa Paola Tucci
Psicologo
Roma
Buongiorno,
Come già suggerito dai colleghi la invito a rivolgersi al pediatra.
Un saluto dott.ssa Paola Tucci
Salve, sigrona, prima di tutto le consiglio di contattare il suo pediatra per analizzare in profondotà e con un professionista adeguato le fasi di crescita della bambina e gli eventuali cambiamenti circadiani e orari. Per quanto riguarda la prima fase da lei descritta, ovvero che la bambina comincia a presentare un certo disagio (esplicitato con il piango angosciante) nel riprodurre delle attività in solitaria, perchè sta vivendo la prima fase di separazione dalla figura materna, ovvero lei. per tanto la bambina si sente persa ed "abbandonata" dal suo oggetto consolatorio che appaga tutti i sui bisogni e le sue richieste ( la mamma). Dunque non si spaventi perchè è un processo naturale di differenziazione tre sè e l altro. Per qualunque altra informazione sono a sua completa disposizione
Cordialmente Dott.ssa Martina Cecconi
Dott.ssa Maria Piscitello
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno,
è difficile comprendere i segni di disagio di una bambina ancora cosi piccola, soprattutto quando si esprimono attraverso un problema del sonno, che solitamente mina la stabilità degli adulti.
I bambini piccolissimi solitamente esprimono il loro disagio attraverso la via somatica ed è per questo che il primo interlocutore per una ricerca d'aiuto è il pediatra.

Sono d'accordo con le mie colleghe sulla possibilità che il problema del sonno sia un'emergente legato all'ansia di separazione, tipica di quest'età, Il bambino comincia a vivere la madre come diversa da sè, deve affrontare un'importante compito evolutivo che è quello di cominciare a muoversi in autonomia nello spazio, e la tendenza a voler avere l'adulto vicino durante il gioco non è altro che la risultante di una tensione che, se non trova una risposta sintonizzata da parte dell'adulto, rischia di fissarsi rendendo difficoltoso il percorso verso l'autonomia,
E' un momento delicatissimo dove la madre merita di essere sostenuta per calmare a propria volta l'ansia che questi segni possono attivare.
E' importante anche capire l'andamento dei prerequisiti del linguaggio e il funzionamento alimentare.

La ricerca di aiuto attraverso un consulto non è necessariamente segno che c'è un problema, ma è semplicemente una modalità preventiva che permette l'apertura necessaria ad affrontare con piacere il difficile compito della crescita.

Un caro saluto.
Dott.ssa Maura Falocco
Psicologo, Professional counselor
Grottaferrata
Buonasera,
ne parli con il pediatra. Contemporaneamente si chieda se si sente stanca, preoccupata o agitata perché questi suoi stati d'animo potrebbero influire sui ritmi della bambina. In tal caso potrebbe essere utile un sostegno psicologico. Un cordiale saluto
Dott.ssa Lidie Cornetti
Psicologo, Psicoterapeuta
Montecchio Emilia
Buongiorno, innanzi tutto dovrebbe parlare con il suo pediatra in modo da escludere problematiche di salute e delle principali tappe di sviluppo. La difficoltà a restare da sola della bambina e un ritmo sonno-veglia non regolari possono essere dovuti a diversi fattori: un maggiore livello di ansia da separazione, tipica di questa fase evolutiva, dalla necessità di apprendere ad autoregolarsi in modo più efficace, dalla percezione di ansia o stress a livello familiare... Potrebbe essere utile confrontarsi con una psicologa dell'età evolutiva o neuropsicologa. Un caro saluto
Dott.ssa Martina Nardi
Psicoterapeuta, Psicologo
Siena
Salve signora, comprendo bene che una madre può sentirsi davvero stanca nel gestire il sonno di un bambino piccolo. Da quello che scrive però è un sonno normale per la sua età. Spesso tendiamo a paragonare il sonno dei bambini piccoli a quello di noi adulti, ma il loro sonno è molto diverso a livello fisiologico e i continui risvegli sono normali nei primi anni di vita.
Il cambiamento che con tutta probabilità sta avvenendo è legato alla fase di separazione-individuazione che la sua bimba sta attraversando e in cui la distanza dalla mamma diventa ancora meno sopportabile in quanto comincia a percepirsi come qualcosa di diverso da lei e per questo compare l'ansia da separazione. La bambina comincia ad esplorare il mondo esterno ma ha anche paura e quindi è normale che ci siano delle regressioni. Questo processo è normale che avvenga. Cerchi di assecondarla più possibile in questo bisogno senza dimenticare di prendersi degli spazi per sé che le permettano di recuperare le energie e tornare dalla sua bambina ancora più disponibile ad accoglierla. Per qualsiasi ulteriore domanda resto a disposizione.
Un caro saluto
dott.ssa Martina Nardi
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. È bene che ne parli col pediatra.
Poi bisognerebbe indagare su ciò che avviene intorno alla bimba. Se c'è stato un episodio che l'abbia spaventata, se sono cambiate le abitudini, se chi le sta vicino è stressato o in ansia per qualcosa. Possono essere tanti i fattori che la agitano. È bene assecondare il suo bisogno di vicinanza e la coccoli molto per rassicurarla. Distinti saluti
Dott.ssa Sabrina Scarpetta
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Salerno
Gentile utente , le consiglio di rivolgersi al pediatra per escludere cause organiche ; una volta escluse si può affrontare la situazione dal punto di vista psicologico e qui devono essere presi in considerazione vari fattori come l'ambiente nel quale vive la bimba , se ci è stato qualche cambiamento nella quotidianità o qualche episodio in particolare . Per qualsiasi informazione resto a sua disposizione . Un caro saluto
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore ,

come già indicatole dai colleghi, le consiglio di rivolgersi al pediatra per escludere cause organiche ; una volta escluse queste ultime può affrontare la situazione dal punto di vista psicologico. Per ulteriori info resto a sua disposizione.

Un caro saluto
Dottor Diego Ferrara
Dott.ssa Valeria Marino
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile Utente,
mi unisco ai colleghi che le consigliano di rivolgersi ad un pediatra per escludere cause mediche ed eventualmente ad un terapeuta specializzato in età evolutiva.
Buona continuazione,
Dott.ssa Valeria Marino
Dott.ssa Valentina Maccioni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Cagliari
Buongiorno. Quando si tratta di diade madre/bambino, le parole hanno molto meno peso dei comportamenti e dell'osservazione delle dinamiche tra madre e figlia. Per questo, per rispondere alle sue domande, sarebbe molto importante consultare uno psicologo per una consulenza genitoriale, che chiarirà i suoi dubbi e la aiuterà a trovare le risorse per poter permettere a lei e alla sua bimba di ritrovare la serenità. Saluti. Dott.ssa Valentina Maccioni
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, per prima cosa le consiglierei di rivolgersi al pediatra per vedere se dal punto di vista fisiologico sia tutto a posto. Non dice altro sul contesto in cui vivete, come sta lei madre... Perché i bambini sentono e in modo amplificato, il clima emotivo che li circonda. Eventualmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che si occupa di infanzia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Angela Scoppettone
Psicologo, Psicoterapeuta
Padova
Buongiorno, le consiglio di rivolgere le sue questioni ad un pediatra. Contemporaneamente se questi pensieri e stati d'animo le causano notevole disagio che potrebbe ripercuotersi sulla gestione della bambina, potrebbe prendere in considerazione l'idea di rivolgersi ad un professionista per avere un sostegno psicologico. Cordialità AS
Dott.ssa Marzia Maresca
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Buonasera,
vi sono stati cambiamenti nell'ambienti di vita della bambina?
Le consiglio di contattare il pediatra ed escluse le possibili cause fisiche di valutare la possibilità di un colloquio con uno psicologo esperto dell'età evolutiva.
Cordialmente, MM
Buongiorno, come le hanno suggerito i colleghi si rivolga in primis al suo pediatra per escludere eventuali problematiche mediche. Qualora non dovessero esserci indicazioni in merito, le consiglierei di contattare uno psicologo dell'età evolutiva. Infatti, nonostante la tenera età della bimba, è possibile fare un lavoro sulla vostra coppia madre-bambina che possa giovare ad entrambe. Sarebbe infatti da approfondire la vostra storia, le prime tappe evolutive già affrontate dalla bimba, l'allattamento, lo svezzamento, per poter dare un significato a questi piccoli elementi che lei riporta della bambina, come il non dormire molto o il non voler mai restare da sola. Potrebbe essere un buono spazio di ascolto per lei rispetto a un momento bello ma faticoso come quello della neogenitorialità, e anche per consentire alla sua relazione con la bimba di progredire per il meglio e di favorire un ambiente di sviluppo ottimale per sua figlia.
Se ha bisogno di qualsiasi indicazione non esiti a contattarmi.
In bocca al lupo
Dott.ssa Erika Conversano
Dott.ssa Giuseppina Mangano
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, innanzi tutto dovrebbe parlare con il suo pediatra in modo da escludere problematiche di salute e valutare le principali tappe di sviluppo. La difficoltà a restare da sola della bambina e un ritmo sonno-veglia non regolari possono essere dovuti: ad un maggiore livello di ansia da separazione, ad una capacità di autoregolazione in fase di sviluppo, ma anche ad ansia o stress a livello familiare... Potrebbe essere utile confrontarsi con una psicologa dell'età evolutiva o neuropsicologa. Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Alessandra Morosinotto
Psicologo, Psicologo clinico
Alessandria
Buongiorno Signora, ogni bambino ha i suoi tempi ed esistono bambini che non gattonano mai nella loro vita. Inoltre, intorno ai 10 mesi è frequente registrare un aumento di risvegli notturni. Sarebbe necessario avere maggiori informazioni sulla vostra quotidianità per poterle fornire indicazioni più precise.
Dott. Edoardo Giordano
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
I professionisti a cui rivolgersi in questo caso sono in ordine:
1. Pediatra
2. Neuropsichiatra infantile
3. Psicologo dello sviluppo specializzato in un determinato disturbo (in caso di diagnosi specifica di un disturbo)

Arrivederci
Dott. Luca Russo
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Varese
Gentilissima utente, le consiglio di rivolgersi al suo pediatra di riferimento e in questo caso a colleghi che sono specialisti nell'infanzia.
Un abbraccio.
Dr. Luca Russo
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Gentilissima utente, potrebbe essere utile analizzare il contesto familiare e le dinamiche relazionali che potrebbero influenzare il comportamento della bimba. Ad esempio, potrebbe essere utile valutare se ci sono cambiamenti o tensioni nell'ambiente familiare che potrebbero causare ansia o insicurezza nella bimba, portandola a richiedere costantemente la presenza di un adulto e a manifestare difficoltà nel dormire.
È importante prendere in considerazione anche il modo in cui i genitori gestiscono le richieste e le necessità della bimba, cercando di mantenere un equilibrio tra il soddisfacimento dei suoi bisogni e la promozione dell'indipendenza e dell'autonomia.
Potrebbe essere utile consultare un professionista specializzato in psicologia infantile per valutare la situazione in modo più approfondito e ricevere consigli su come affrontare al meglio le difficoltà attuali della bimba. Inoltre, potrebbe essere utile anche consultare un pediatra per valutare eventuali cause fisiche che potrebbero influenzare il sonno e l'alimentazione della bimba. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio conoscitivo.
Dott. Cordoba
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Dott.ssa Alessia Cipriano
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco che la situazione con la sua bambina possa essere impegnativa e che queste preoccupazioni siano importanti per lei. Ogni bambino ha i propri tempi di sviluppo e comportamenti che possono variare notevolmente da uno all'altro.

È comune che intorno ai dieci mesi i bambini attraversino fasi in cui desiderano maggiormente la vicinanza dei genitori e mostrino segni di ansia quando si allontanano. Questo fa parte del loro normale sviluppo emotivo e della formazione dell'attaccamento.

Per quanto riguarda il sonno e l'alimentazione, i cambiamenti nei ritmi possono essere influenzati da diversi fattori, come la crescita, la dentizione o altre tappe dello sviluppo.

Le consiglierei di discutere queste osservazioni con il suo pediatra di fiducia. Potrà offrire consigli specifici e valutare insieme a lei se sia necessario apportare qualche modifica alla routine della bambina o se sia semplicemente una fase transitoria.

Un caro saluto.
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente,

mi trovo in accordo con gran parte delle considerazioni espresse dai colleghi, che denotano un approccio professionale e rispettoso nei confronti del tema da lei esposto.

Cordiali saluti
Gentilissima, i dieci mesi sono un età importante per quanto riguarda l'ansia da separazione, il che può manifestarsi anche, appunto, con fatiche nel sonno. Il fatto che pianga se lei si allontana lo dimostra: ha 'paura' di stare sola, ed è del tutto normale; sta acquisendo la conoscenza relativa al fatto che la mamma torna, e continua ad esistere anche se lei non la vede. Ha per questo bisogno di conferme della sua presenza. Le consiglio di stare serena perchè è una normale tappa di sviluppo; ovviamente non conoscendo nel profondo la situazione, da ciò che scrive mi sento di lasciarle questo. POssiamo però valutare meglio insieme per poterla rassicurare e infondere così serenità anche nella bimba.
Mi contatti pure se sente la necessità Saluti
dott.ssa Alessia Muscas | Psicologa Perinatale
Dott.ssa Federica Abbandonato
Psicologo, Psicologo clinico
Potenza
Salve, è normale che la bambina voglia giocare con lei e reclami quando lei si allontana. Dalle informazioni che ho potrebbe essere l'eccessiva stanchezza e la distribuzione del sonno nell'arco della giornata a non farla riaddormentare velocemente. Quindi partirei con il rivedere tutti i suoi orari. Per darle una risposta più precisa avrei bisogno di maggiore dettagli, nel caso volesse approfondire la questione sono a disposizione.
Dott.ssa Michela Zandomeneghi
Psicologo, Psicologo clinico
Pordenone
Salve, il sonno dei bambini è molto variabile poichè influenzato da numerosi aspetti tra cui le stimolazioni cognitive giornaliere e le acquisizioni di crescita. E' per caso cambiato qualcosa nella vostra quotiianità prima che iniziasse questo periodo di difficoltà?
Il riposino pomeridiano va bene, ogni bambino dorme la quantità di cui ha bisogno ma comunque un'ora e mezza può essere tranquillamente sufficiente.
La mattina dorme ancora? A 10 mesi il riposo mattutino è ancora fondamentale per garantire un adeguato monte ore di riposo giornaliero.
Lo svezzamento è avviato?
Dott.ssa Federica Varisco
Psicologo, Psicologo clinico, Terapeuta
Bagheria
Buon pomeriggio!
Capisco perfettamente la tua preoccupazione e anche la stanchezza che descrivi. Quello che raccont, il fatto che la tua bimba a dieci mesi non gattoni ancora, cerchi molto la tua presenza, pianga quando ti allontani e abbia un sonno più disturbato,rientra spesso nelle tappe e nei comportamenti tipici dello sviluppo intorno a quest’età.
Alcuni punti importanti:
-Sviluppo motorio: a dieci mesi alcuni bambini gattonano già, altri si spostano seduti, rotolano o iniziano direttamente a mettersi in piedi senza passare dal gattonamento. Quindi il non gattonare ancora non è di per sé preoccupante; ogni bimbo ha i propri tempi.
-Bisogno di vicinanza: intorno ai 9–10 mesi è molto frequente la cosiddetta ansia da separazione. È una fase normale, legata al fatto che la bimba inizia a percepire di essere “separata” dalla mamma e ha bisogno di conferme e contatto per sentirsi sicura. Per questo piange se ti allontani e vuole giocare con te: non è “viziata”, è un suo bisogno evolutivo.
- Sonno notturno: verso quest’età possono comparire risvegli notturni più frequenti e difficoltà a riaddormentarsi. È collegato sia ai cambiamenti nello sviluppo cognitivo e motorio, sia alle fasi di ansia da separazione. Non sempre c’è fame dietro al risveglio, spesso è bisogno di rassicurazione.
Cosa puoi fare praticamente:
-Routine serale molto stabile: ripetere sempre gli stessi gesti e suoni (bagnetto, luci soffuse, canzoncina) aiuta il cervello della bimba a prepararsi al sonno.
-Consolazione breve ma coerente di notte: quando si sveglia, prova a rassicurarla senza introdurre nuove abitudini (gioco, luce forte, ecc.) che potrebbero renderle più difficile riaddormentarsi.
-Spazi di gioco sicuro di giorno: anche se ora ti cerca molto, continua a proporle momenti brevi in cui giochi vicino a lei ma lasci che sperimenti da sola. Questo le insegna piano piano l’autonomia.
-Pisolino pomeridiano: se riesci, valuta se anticiparlo leggermente o renderlo un po’ più lungo; a volte la qualità del sonno diurno incide su quello notturno.
E soprattutto: non sentirti in colpa. Non è un tuo errore, è una fase di crescita che, pur essendo impegnativa, si supera.
Cara mamma,

ho un bambino anche io (12 mesi) e due mesi fa è successa la stessa situazione. Sono normali piccole fasi di regressioni in un momento di crescita continua e apprendimento, ci tengo a rassicurarla che è tutto nella norma. Se ha bisogno rimango a sua disposizione.

Dott.ssa Sonia Ballocco
Dott.ssa Gabriella Montanari
Psicologo, Psicologo clinico
Ravenna
Buongiorno, andrebbero forse valutati eventuali cambiamenti avvenuti nelle abitudini quotidiane della bambina o dei familiari.
Buongiorno e grazie per questa preziosa condivisione. Capisco perfettamente la sua frustrazione e la stanchezza che può provare in questo momento. La situazione che descrive è molto comune intorno ai dieci mesi: i bambini a questa età stanno vivendo un vero e proprio “boom” nello sviluppo motorio, cognitivo ed emotivo. Ogni giorno scoprono cose nuove e hanno bisogno di sentirsi vicini a chi si prende cura di loro, perché il mondo comincia a sembrare grande e, per loro, un po’ spaventoso. Il fatto che sua figlia pianga quando si allontana è proprio un segnale che sta cominciando a sviluppare una maggiore consapevolezza dell’ambiente e una forte attaccamento a lei, che è del tutto normale.

Il fatto che non gattoni ancora non deve preoccupare: ogni bambino ha i propri tempi. Alcuni iniziano a muoversi più tardi e preferiscono strisciare, rotolare o spostarsi appoggiandosi sulle gambe prima di arrivare al classico gattonamento. L’importante è offrirle uno spazio sicuro dove possa esplorare, giocare e stimolarsi senza pressioni.

Per quanto riguarda il sonno, quello che descrive è tipico di molti bambini di questa età. Spesso, dopo i nove mesi, il sonno può cambiare improvvisamente: i bambini possono svegliarsi di notte, avere difficoltà a riaddormentarsi o dormire meno di giorno. Questo non significa necessariamente che ci sia qualcosa che non va, ma può essere legato a fattori emotivi come ansia da separazione o semplicemente all’aumento di curiosità e energia durante il giorno. Anche se la sera va a letto regolarmente, a volte i bambini si svegliano a orari inconsueti semplicemente perché il loro cervello è molto attivo e curioso, e ha bisogno di sentirsi rassicurato.

È comprensibile che la sveglia alle quattro del mattino sia stancante per lei. In questi momenti, può aiutare offrire conforto breve e rassicurante: una carezza, una voce calma, senza doverla necessariamente prendere in braccio ogni volta. In questo modo, pian piano impara a sentirsi sicura anche se non c’è sempre qualcuno a fianco, e lentamente può riaddormentarsi più facilmente.

Anche l’alimentazione va benissimo così: il fatto che al mattino non prenda latte ma solo yogurt non è un problema, a patto che riceva il nutrimento necessario durante il resto della giornata. Non tutti i bambini hanno appetiti regolari e prevedibili, e in questa fase della crescita è normale che i ritmi cambino di giorno in giorno.

Quello che sta vivendo in questo periodo è stancante ma anche del tutto normale: la bambina sta crescendo, esplorando, e iniziando a costruire la propria autonomia, anche se per noi genitori questo può significare notti interrotte e tanta pazienza. Con una routine coerente, calma e rassicurazioni brevi, di solito i bambini ritrovano un ritmo più regolare in poche settimane. Rimango a disposizione, un caro saluto.

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