Salve dottori sono un ragazzo di 32 anni vivo la mia vita serenamente e in equilibrio con i miei val

24 risposte
Salve dottori sono un ragazzo di 32 anni vivo la mia vita serenamente e in equilibrio con i miei valori, sono un imprenditore mi reputo soddisfatto della mia vita sia lavorativamente che personale ,siccome seguo molti canali di psicologia qualche giorno fa mi sono imbattuto su un canale di in counseling filosofico dove parlava di come viveviaml addormentati e siamo manipolabili e di come per paura e difesa ultimamente vediamo come tutto falso le informazioni che ci passano in tv tipo guerra ecc ecc e sosteneva che non crediamo nemmeno che ci sia una prossima guerra qui in Italia , io personalmente non guardo molto le tv e anche sé alcune cose siano vere mi chiedo cosa posso farci io , penso che molte cose non siano contrallabili sopratutto cose che non riguardano strettamente il nostro spazio personale , non mi preoccupo molto ci ciò che accadrà se accadrà perché ho sempre affrontato tutto ciò che mi accaduto con molto calma e equilibrio anche le cose più brutte ho accettato ciò che non si poteva cambiare e ho provato a cambiare ciò che si poteva senza essendomi svegliato al vero se come sostiene invece lui che è fondamentale, siccome ho molta stima della psicologia gradirei un vostro chiarimento
Dott.ssa Martina Mari
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Cremona
Gentile Signore,
la ringrazio per la sua condivisione. Dalle sue parole emerge un buon equilibrio personale, frutto di riflessione e di una sana capacità di affrontare la realtà, anche nelle sue difficoltà.
Le tematiche proposte dal canale che ha seguito – come il “vivere addormentati” o la manipolazione – toccano argomenti complessi e talvolta sensazionalistici. È comprensibile che possano generare domande, ma ciò non significa necessariamente che chi non si riconosce in quelle visioni sia “inconsapevole”.
Anzi, la sua capacità di distinguere ciò che può controllare da ciò che va accettato, è una forma concreta di consapevolezza psicologica. Non sempre è necessario “svegliarsi” da qualcosa, quanto piuttosto restare presenti, critici ma sereni, in rapporto con ciò che ha valore per noi.
Se desidera approfondire queste riflessioni in un contesto protetto, il dialogo con un professionista potrebbe essere un buon spazio di confronto. Rimnago a disposizione.
Un cordiale saluto. Dott.ssa Martina Mari.

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Salve paziente anonimo
Ascolti siamo in un epoca dove tutti sanno tutto e magari ci si confonde pure attraverso tutte queste indicazioni
Da psicoterapeuta "vecchia guardia" come mi autodefinisco le consiglio di vivere serenamente quanto ha raggiunto sinora.. Vedrà se il suo vero Se'avrà necessita'di venir fuori troverà la strada attraverso disagi che la porteranno a non vivere bene la sua condizione
Lasci andare i giro.. Ma cerchi di seguire sempre se stesso e la sua vera natura
In bocca al lupo
Dott lorenzini Maria santa psicoterapeuta
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, dal modo in cui si descrive emerge una buona consapevolezza di sé e della propria vita, accompagnata da un equilibrio che le consente di affrontare anche le difficoltà con lucidità e resilienza. Il fatto che lei si interroghi su contenuti che ascolta o legge, come nel caso del counseling filosofico a cui fa riferimento, dimostra apertura mentale e desiderio di approfondire. Allo stesso tempo, mi sembra che lei abbia già sviluppato un atteggiamento maturo e realistico rispetto a ciò che non dipende da lei, distinguendo bene tra ciò che è controllabile e ciò che invece appartiene a dinamiche più grandi e complesse, come la politica o i conflitti internazionali.

Spesso chi sostiene la necessità di un “risveglio” tende a mettere l’accento sulla diffidenza verso le fonti di informazione e sull’idea che vi sia una verità nascosta da scoprire. Questo può avere un senso se stimola il pensiero critico, ma rischia di alimentare anche ansia, sfiducia o la sensazione di vivere costantemente “manipolati”. Lei sembra invece aver trovato un proprio equilibrio, basato sull’accettazione serena di ciò che non può cambiare e sull’impegno concreto nelle aree della vita dove può davvero incidere. Questa è, di fatto, una forma di consapevolezza molto vicina a ciò che anche approcci psicoterapeutici evidence-based come la mindfulness o la terapia dell’accettazione e dell’impegno considerano segno di maturità psicologica.

Credo dunque che non si tratti di “essere addormentati” o “svegli”, quanto piuttosto di mantenere un atteggiamento flessibile, aperto al confronto e capace di valutare criticamente le informazioni senza cadere né nel rifiuto totale né nella credulità assoluta. In questo senso, la psicologia può aiutarci a coltivare quella capacità di distinguere tra pensieri, emozioni e fatti oggettivi, senza lasciarci trascinare da paure indotte né da semplificazioni che riducono la complessità del mondo.

La strada che lei sembra aver intrapreso, basata sulla responsabilità personale, sull’equilibrio emotivo e sulla chiarezza rispetto ai propri valori, è già una forma di “risveglio” molto più concreta e utile rispetto a quella proposta in termini filosofici o astratti.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Alessandra Domigno
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, è interessante ciò che riporta perchè, così mi è sembrato, pone quasi un quesito su quanto sia giusto o sbagliato interessarsi/aprirsi al mondo e alle questioni intorno a noi. E' interessante che ascoltando questo counselor lei si sia posto il dubbio su come sta agendo e se questo come sia corretto. Credo pertanto che questa grande domanda, rispetto alla quale non spetta a noi dare una risposta, ha posto in lei un interrogativo importante sui valori e i principi della vita e in particolare della sua vita. Forse è questo che vuole e potrebbe indagare, cioè quali sono a suo avviso questi grandi valori e come lei li integra nella sua vita. A disposizione se volesse prenotare qualche colloquio. Cordialità Dott.ssa Alessandra Domigno
Dott. Giovanni Noè
Psicologo
Corigliano Scalo
Salve,

grazie per aver condiviso le sue riflessioni. Quello che descrive mostra un buon equilibrio interiore: la capacità di distinguere ciò che è sotto il suo controllo da ciò che non lo è, accettando il primo e lasciando andare il secondo, è già una risorsa fondamentale per vivere con serenità.

Il “counseling filosofico” spesso propone spunti di riflessione esistenziali (come l’idea che viviamo “addormentati” o manipolati). Questi spunti possono essere interessanti sul piano teorico, ma non sempre hanno un’applicazione concreta e utile nella vita quotidiana.

La psicologia, invece, lavora in modo più pragmatico: non tanto sul chiedersi se siamo “svegli” o “addormentati”, ma su come affrontiamo realmente i problemi, le relazioni, le emozioni e le scelte che incontriamo giorno per giorno. In questo senso, la sua posizione è già molto funzionale: lei sta scegliendo di non farsi travolgere da notizie incontrollabili (come scenari di guerra) e di concentrare energie e risorse su ciò che riguarda direttamente la sua vita, i suoi valori, le sue relazioni.

Non significa “vivere addormentati”, ma anzi esercitare consapevolezza e responsabilità: essere vigili su ciò che conta davvero e non farsi paralizzare da ciò che non può cambiare.

Se desidera approfondire, un percorso psicologico può aiutarla a rendere ancora più solide queste risorse e a distinguere meglio tra riflessioni teoriche e strumenti pratici per la vita quotidiana.

Un cordiale saluto,
Giovanni Noè – Psicologo
Dott.ssa Veronica De Iuliis
Psicologo, Psicologo clinico
Cogliate
Ciao, grazie per aver condiviso i tuoi pensieri in modo così sincero e articolato.

Il tuo approccio alla vita—affrontare ciò che puoi cambiare, accettare ciò che non è sotto il tuo controllo e mantenere equilibrio personale—è molto sano e funzionale. Non c’è un’unica “verità” su come ci si dovrebbe rapportare alle informazioni esterne o agli eventi globali: ciò che conta è il tuo benessere e la tua capacità di vivere con coerenza rispetto ai tuoi valori.

Riguardo al concetto di “risveglio” di cui parlava il canale, può essere interessante come spunto di riflessione filosofica, ma non è necessario che impatti il tuo equilibrio personale. Molti strumenti psicologici si concentrano proprio sul distinguere ciò che possiamo controllare da ciò che non possiamo, per vivere una vita più serena e meno condizionata dalla paura.

In sintesi, il tuo modo di affrontare la vita—con calma, consapevolezza e responsabilità personale—è in linea con ciò che la psicologia considera un atteggiamento resiliente e adattivo. Se mai sentissi il bisogno di esplorare più a fondo queste sensazioni o confrontarti su come i media e le informazioni ci influenzano emotivamente, un percorso psicologico può essere uno spazio utile e sicuro per farlo.
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, come mai questo video le ha fatto mettere in discussione la sua intera vita? Come mai credo che questo lo abbia colpito al punto da non fidarsi come lei ha sempre vissuto? Cosa teme? Cosa crede di essersi perso? e se anche fosse vero quale sarebbe la cosa che maggiormente le reca pensiero?
Non credo stia a noi darle una risposta, credo però possa essere utile ed interessante per lei provare a comprendere come mai un video con questo contenuto l'ha smossa così tanto. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dr. Alessio Aloi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Counselling filosofico e Psicologia sono due cose diametralmente diverse
Dott.ssa Valentina Annesi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buonasera, ritengo che la sua riflessione denoti un approccio adeguato a ciò che accade nella vita: è importante sapere distinguere quello che si può cambiare dalle cose che non possiamo cambiare, accettando l’ incertezza che ne deriva e gestendo l’ ansia dovuta alla stessa.

Buona serata, Valentina Annesi
Ha già costruito un buon equilibrio, affronta ciò che accade con calma, distinguendo tra ciò che può cambiare e ciò che non dipende da lei. I discorsi sul “vivere addormentati” possono stimolare a riflettere, ma rischiano anche di generare sfiducia continua. Il vero risveglio non è pensare che tutto sia falso, ma scegliere con consapevolezza a cosa dare valore e dove mettere energia. In questo senso, filosofia e psicologia possono integrarsi, la prima apre domande, la seconda offre strumenti pratici per vivere con serenità.
Un caro saluto
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Gentile,
dal suo racconto emerge un buon equilibrio personale e una consapevolezza del suo modo di vivere, basato sull’accettazione di ciò che non può controllare e sulla capacità di agire laddove invece può avere un’influenza. Questo atteggiamento è molto sano e rappresenta un’importante risorsa psicologica.

I messaggi che provengono da canali di counseling filosofico o da altri contesti possono talvolta essere stimolanti, ma non sempre hanno un fondamento scientifico o clinico. È naturale che, ascoltando riflessioni su temi complessi come la manipolazione, la paura o gli eventi geopolitici, possano emergere dubbi. Tuttavia, ciò che conta è il modo in cui lei si relaziona a queste informazioni: se riesce a mantenere lucidità, senso critico ed equilibrio interiore, sta già mettendo in atto una protezione utile.

La psicologia, a differenza di altri approcci, non ha lo scopo di “svegliare al vero”, ma di aiutare la persona a conoscersi, a sviluppare strumenti di gestione emotiva e a vivere in linea con i propri valori e bisogni. Non si tratta quindi di aderire a una “verità assoluta”, ma di costruire benessere e resilienza personale.

Detto questo, per approfondire ulteriormente le sue riflessioni e comprendere meglio le dinamiche che la interessano, può essere molto utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Giulia Virginia La Monica
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trento
Gentile Utente,
mi fa piacere sapere che vi sia tanta passione per la psicologia.
Non ho presente nello specifico il video a cui si riferisce, ma in generale Le posso consigliare di valutare l'attendibilità delle fonti perchè a volte (online come di persona) si possono ritrovare pareri non del tutto fondati e di mantenere uno approccio critico (non criticone) alle molte informazioni ora reperibili.
Un saluto
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Gentile paziente, la tua riflessione è molto interessante. È vero che in psicologia esistono teorie consolidate scientificamente e altre che non hanno una validazione rigorosa. In generale, ciò che non è scientificamente fondato non può essere considerato universale o valido per tutti, ma può comunque avere un effetto soggettivo positivo, un po’ come accade con pratiche di benessere personale che non rientrano nella clinica ma aiutano a sentirsi meglio.
Il punto è distinguere tra ciò che ha valore come crescita personale (strategie, spunti, esercizi che ti fanno bene e che non hanno rischi) e ciò che invece viene proposto come cura o terapia: in quest’ultimo caso la validazione scientifica è fondamentale.
Per quanto riguarda le nozioni, non conta tanto accumularne sempre di più, quanto riuscire a trasformarle in strumenti pratici che ti aiutano davvero nella vita quotidiana. È naturale che le conoscenze si evolvano, ma se quelle che possiedi oggi ti permettono di vivere con serenità e successo, allora hanno già valore per te.
Va bene prendere spunto anche da idee non perfette se ti fanno stare meglio, ma senza confonderle con la psicologia clinica. E ricorda che la serenità non dipende dalla quantità di nozioni, ma dalla loro applicazione concreta e dal modo in cui riesci a viverle.
Un caro saluto
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, dalle sue parole emerge una grande capacità di riflessione e una buona consapevolezza di sé, qualità che traspaiono anche dal modo equilibrato con cui racconta il suo approccio alla vita. Mi sembra che lei abbia già costruito un sistema di valori e di strategie personali che le consentono di affrontare le difficoltà con calma e lucidità, distinguendo tra ciò che può controllare e ciò che invece non dipende da lei. Questo atteggiamento è molto vicino a uno dei principi fondamentali della psicologia cognitivo-comportamentale: la differenza tra il concentrarsi sugli aspetti della vita che possiamo modificare e accettare quelli che invece sfuggono al nostro controllo. Il tema che ha incontrato nel counseling filosofico riguarda concetti come “vivere addormentati” o “essere manipolabili”. Queste riflessioni possono sicuramente stimolare domande interessanti, ma rischiano anche di alimentare una sensazione di costante allerta o sfiducia generale. Il punto non è tanto stabilire se esista un’unica “verità” assoluta, quanto piuttosto chiedersi come ciascuno di noi sceglie di vivere, di informarsi e di dare senso alle proprie esperienze. Da come si descrive, lei sembra già avere un atteggiamento realistico e sereno: non nega che esistano problemi nel mondo, ma al tempo stesso riconosce che non tutto è nelle sue mani e che il suo compito principale è vivere coerentemente con i suoi valori e agire dove effettivamente può avere un impatto. In psicologia si parla spesso di locus of control, cioè la tendenza a percepire che gli eventi dipendano da noi oppure da fattori esterni. Avere un equilibrio tra le due dimensioni è ciò che favorisce il benessere: sentirsi responsabili delle proprie scelte ma non colpevolizzarsi per ciò che è fuori portata. Nel suo caso questo equilibrio sembra già presente. È naturale che confrontarsi con discorsi molto radicali o filosofici possa scuotere un po’ le sue convinzioni, ma non è detto che questo significhi che lei viva “addormentato”. Piuttosto, dimostra che è aperto a valutare prospettive diverse e a chiedersi che senso abbiano per la sua vita concreta. Il chiarimento che può esserle utile è che psicologia e filosofia spesso condividono l’obiettivo di stimolare consapevolezza, ma con approcci diversi. La psicologia, in particolare l’orientamento cognitivo-comportamentale, si concentra molto sull’analisi di pensieri, emozioni e comportamenti quotidiani, con lo scopo di ridurre la sofferenza e aumentare il benessere concreto della persona. Non si tratta quindi di essere “svegliati” a una verità assoluta, quanto piuttosto di coltivare la capacità di vivere in modo più funzionale e in sintonia con ciò che conta davvero per noi. La serenità che lei descrive, il suo saper accettare ciò che non può cambiare e agire su ciò che dipende da lei, sono già segni di un buon livello di consapevolezza. Non si tratta allora di dover “svegliarsi” perché qualcuno dall’esterno lo dice, ma di continuare a coltivare quella chiarezza interiore che le permette di affrontare la vita con equilibrio. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Francesca Torretta
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Busto Arsizio
Buongiorno. Solleva dei quesiti molto importanti. Penso non sia possibile dare una risposta chiara e concisa. Sarebbe interessante aprire un dibattito e una discussione al riguardo. Potrei permettermi di consigliarle di provare a intraprendere un percorso psicologico per affrontare queste tematiche e riflettere sui valori, cosa effettivamente sente di poter cambiare e su cosa può agire e su cosa no.
Le auguro una buona giornata
Cordialmente
Dott.ssa Francesca Torretta
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buongiorno, il suo atteggiamento di guardare agli eventi con distacco e con la consapevolezza che si può fare, ma fino ad un certo punto... Credo che sia di grande equilibrio.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Forlì
SAlve, questa credo che sia la terza o quarta richiesta con lo stessa tema. Presumo che nessuno le abbia dato risposto soddisfacenti o che lei sia costantemente a lambiccarsi su questo argomento. Io ho già risposto in tutte le altre occasioni ( l'ultima stamane) e temo di non poterle dire nulla di più, la saluto cordialmente
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Quello che scrivi mostra un buon equilibrio interiore: ti descrivi sereno, soddisfatto della tua vita, capace di affrontare anche le difficoltà con calma e realismo. È un atteggiamento molto sano, che rientra anche nei principi psicologici più consolidati: non sprecare energie su ciò che non puoi controllare, concentrarti su ciò che dipende da te, accettare il resto.

Il counseling filosofico che hai ascoltato propone un’altra visione, più radicale: l’idea che viviamo “addormentati”, che per essere davvero liberi e autentici dovremmo “risvegliarci” e diffidare delle informazioni ufficiali. Sono stimoli interessanti, che possono spingere a riflettere sul nostro rapporto con i media, con la società e con noi stessi. Ma non significano che, se non abbracci quella prospettiva, stai vivendo “male” o “a metà”.

La psicologia ci insegna che la serenità non si misura dal livello di allarme verso il mondo esterno, ma dalla coerenza con i propri valori, dalla capacità di regolare le emozioni, dalla qualità delle relazioni, dall’equilibrio tra accettazione e cambiamento. Da come ti descrivi, stai già vivendo in questa direzione.

È vero che la manipolazione delle informazioni può esistere, ed è sempre utile avere un pensiero critico. Ma “risvegliarsi” non vuol dire vivere costantemente nel sospetto o nella sfiducia: significa piuttosto essere consapevoli, saper distinguere ciò che ha senso approfondire e ciò che non merita di toglierti serenità.

In altre parole: non serve adottare la visione estrema di chi parla di “addormentati e risvegliati”. Se il tuo modo di vivere ti permette di restare in equilibrio, affrontare le difficoltà senza negarle, ma senza nemmeno esserne travolto, allora sei già in linea con quello che la psicologia considera un buon funzionamento.

Dott.ssa De Pretto
Buongiorno,
da ciò che racconta emerge che sta già vivendo con equilibrio e coerenza con i suoi valori, affrontando le difficoltà con calma e lucidità. Non esiste un unico modo per “risvegliarsi al vero sé”: informarsi sulle questioni globali può essere utile se lo sente come un bisogno, ma non è indispensabile per stare bene. Il suo approccio di distinguere ciò che è controllabile da ciò che non lo è è già un segno di consapevolezza.

Un saluto cordiale,
Dott.ssa Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in Studio a Palermo
Dott.ssa Anna Bruti
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
a ringrazio per aver condiviso la sua riflessione.
Quello che descrive mostra un buon equilibrio personale: ha consapevolezza dei suoi valori, vive con soddisfazione la sua vita e affronta con lucidità ciò che può o non può controllare. Questo è, di fatto, un atteggiamento molto vicino alla filosofia stoica e anche a ciò che in psicologia si definisce locus of control realistico — distinguere tra ciò che è nelle nostre possibilità di azione e ciò che non lo è.
Chi sostiene che “viviamo addormentati” o che “dobbiamo svegliarci al vero” spesso propone una visione fortemente critica verso la società e i media. Alcuni spunti possono anche stimolare riflessioni utili, ma non significa che vivere con equilibrio e accettazione sia “dormire”: al contrario, può essere una forma di piena consapevolezza.
In altre parole, non è necessario aderire a visioni catastrofiche o complottistiche per essere “svegli”. Lei sembra già aver sviluppato la capacità di porsi domande, valutare con senso critico le informazioni e al tempo stesso non farsi travolgere dall’ansia per ciò che non dipende da lei.
Se vuole, in un colloquio potremmo approfondire come mantenere questa centratura anche davanti a messaggi esterni che rischiano di destabilizzare, così da rafforzare ulteriormente le sue risorse personali.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

la negazione è un meccanismo di difesa comune, adottato da moltissime persone per non fare i conti con una realtà angosciante e a volte fonte di malessere. Anche negare che determinate notizie possano esser vere ha a che fare con questo. Ad ogni modo, se lei ritiene di vivere con serenità tutto ciò che le accade e le informazioni provenienti dal mondo continui pure a nutrire un atteggiamento positivo, in fondo è come dice lei, non tutto è controllabile.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve,
da quello che scrive emerge una buona consapevolezza di sé e delle proprie risorse: la capacità di affrontare le difficoltà con equilibrio, di distinguere ciò che si può cambiare da ciò che invece va accettato, sono punti di forza importanti per il benessere psicologico.

È vero che esistono diversi approcci filosofici e psicologici che riflettono sul “vivere addormentati” o sull’essere influenzati dai messaggi esterni. Alcuni sottolineano il rischio di lasciarsi guidare passivamente da informazioni, altri invitano a sviluppare senso critico. Questo, però, non significa che chi non aderisce a tali visioni sia “meno sveglio” o inconsapevole: significa semplicemente che ognuno trova il proprio equilibrio in base alla propria storia, ai propri valori e al modo in cui interpreta il mondo.

Dal punto di vista psicologico, non è tanto importante diffidare di tutto o smascherare ogni manipolazione, quanto piuttosto mantenere una posizione realistica e sana: informarsi, sì, ma senza cadere nell’angoscia; proteggere il proprio spazio personale, coltivando ciò che dà senso e benessere; restare aperti al confronto senza sentirsi in dovere di aderire a visioni assolute.

In altre parole, il percorso che descrive – fatto di serenità, accettazione e capacità di agire dove è possibile – è già un modo “sveglio” di vivere, nel senso più autentico.

Un caro saluto e auguri di buona continuazione nel suo cammino personale.
Buongiorno,
dalle sue parole emerge un atteggiamento molto equilibrato e maturo. Lei stesso scrive di vivere serenamente, in linea con i suoi valori, e questo è già un segnale importante di benessere psicologico.

Ognuno è libero di scegliere a quali notizie o tematiche dare spazio: c’è chi sente il bisogno di approfondire costantemente ciò che accade nel mondo e chi, invece, preferisce limitare l’esposizione per non farsi sopraffare. Non esiste un approccio “giusto per tutti”, ma quello che risulta funzionale per sé stessi.

Nel suo caso, mi sembra che abbia trovato un buon equilibrio: non nega la realtà degli eventi esterni, ma nemmeno lascia che questi controllino la sua mente o condizionino il suo presente. Sa distinguere ciò che può cambiare da ciò che non dipende da lui, e si concentra su quello che è davvero nelle sue possibilità.

La riprova è proprio la premessa con cui ha iniziato: “sono sereno e vivo in pace con i miei valori”. Questo è un punto fondamentale: quando il nostro modo di rapportarci al mondo sostiene il benessere e la coerenza interiore, significa che siamo sulla strada giusta per noi.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Frosini.
Grazie per aver condiviso questa riflessione. La strategia di concentrare energie su ciò che è realmente controllabile e sul proprio spazio personale rappresenta sicuramente un modo che facilita il benessere psicologico, come la gestione dello stress e l’accettazione delle situazioni fuori dal nostro controllo. Allo stesso tempo, essere consapevoli e riflettere criticamente sulle informazioni che riceviamo può aiutarci a prendere decisioni più informate e a mantenere un equilibrio tra apertura mentale e protezione del proprio benessere mentale.
Resto a disposizione, Dr.ssa Rachele Fasolato

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