Salve Dottori, sarò diretta, c'è qualcosa che non va in me. Mi sento diversa dagli altri. All'ini
25
risposte
Salve Dottori,
sarò diretta, c'è qualcosa che non va in me. Mi sento diversa dagli altri.
All'inizio per mesi ho pensato di avere un disturbo dello spettro autistico, poi ho letto un libro sulla plusdotazione "Troppo intelligenti per essere felici" mi sono molto rivista in quasi tutto ciò che leggevo, eccetto per una pagina, che mi ha messo un dubbio, in cui dice che è molto raro che il plusodotato capisca di esserlo. Da qui leggendo e rileggendo altre informazioni, ho pensato che il credermi "intelligente" e "speciale" potrebbe avvicinarsi a un disturbo narcisistico della personalità e cosi sono entrata i un loop infinito. Forse ho un ossessione, o forse no. È come se io avessi un bisogno di capire chi sono e perchè mi comporto così. Difficoltà di relazionarmi con i miei pari, li vedo stupidi però alle volte mi vedo tanto stupida io. Loro sanno cosa dire io no, penso di essere fuori luogo, goffa. Ho un ragazzo con cui mi relaziono bene e sto bene. Non ho amici sinceri, e li ho allontanati tutti. Sono una creativa fin da piccola ho avuto discrete capacità artistiche. Sono un fiume di idee ma sono bloccata non riesco a farne una. Non riesco ad andare al lavoro perchè soffro di ansia non mi sento mai abbastanza preparata per assolvere quel compito, ciò mi porta a sviscerare e studiare argomenti solo per poter fare una stupidaggine. Per poi rendermi conto che la gente lo fa ugualmente senza tante remore. Pongo alti standard per me stessa e questo mi tiene in trappola. Sono un adulta ma so di avere la mente di una bambina, come se non fossi cresciuta. E per ultimo ho una fortissima sensibilità verso gli animali, al punto che se sono in difficolta devo fare qualcosa per aiutarli altrimenti non dormo la notte e ci penso ossessivamente, mi immedesimo tanto nella loro sofferenza che soffro piango e mi dispero e faccio qualcosa per aiutarli ma le altre persone non sono così. Che ne pensate?
sarò diretta, c'è qualcosa che non va in me. Mi sento diversa dagli altri.
All'inizio per mesi ho pensato di avere un disturbo dello spettro autistico, poi ho letto un libro sulla plusdotazione "Troppo intelligenti per essere felici" mi sono molto rivista in quasi tutto ciò che leggevo, eccetto per una pagina, che mi ha messo un dubbio, in cui dice che è molto raro che il plusodotato capisca di esserlo. Da qui leggendo e rileggendo altre informazioni, ho pensato che il credermi "intelligente" e "speciale" potrebbe avvicinarsi a un disturbo narcisistico della personalità e cosi sono entrata i un loop infinito. Forse ho un ossessione, o forse no. È come se io avessi un bisogno di capire chi sono e perchè mi comporto così. Difficoltà di relazionarmi con i miei pari, li vedo stupidi però alle volte mi vedo tanto stupida io. Loro sanno cosa dire io no, penso di essere fuori luogo, goffa. Ho un ragazzo con cui mi relaziono bene e sto bene. Non ho amici sinceri, e li ho allontanati tutti. Sono una creativa fin da piccola ho avuto discrete capacità artistiche. Sono un fiume di idee ma sono bloccata non riesco a farne una. Non riesco ad andare al lavoro perchè soffro di ansia non mi sento mai abbastanza preparata per assolvere quel compito, ciò mi porta a sviscerare e studiare argomenti solo per poter fare una stupidaggine. Per poi rendermi conto che la gente lo fa ugualmente senza tante remore. Pongo alti standard per me stessa e questo mi tiene in trappola. Sono un adulta ma so di avere la mente di una bambina, come se non fossi cresciuta. E per ultimo ho una fortissima sensibilità verso gli animali, al punto che se sono in difficolta devo fare qualcosa per aiutarli altrimenti non dormo la notte e ci penso ossessivamente, mi immedesimo tanto nella loro sofferenza che soffro piango e mi dispero e faccio qualcosa per aiutarli ma le altre persone non sono così. Che ne pensate?
Gentile, la sua introspezione e la sua capacità di analizzare le proprie emozioni e comportamenti sono già un segno di grande consapevolezza. Comprendo che si sente intrappolata in un vortice di domande e insicurezze, e riconosco la difficoltà di sentirsi diversa dagli altri. È fondamentale per lei intraprendere un percorso che non solo le consenta di esplorare la sua intelligenza e creatività, ma anche di elaborare la sua parte emotiva.
Le suggerirei di considerare una terapia psicologica, in particolare un approccio che integri la psicologia cognitivo-comportamentale con tecniche di espressione emotiva. Lavorare con un professionista potrebbe aiutarla a sbloccare la sua creatività e a comprendere meglio le sue emozioni, trasformando la sua sensibilità in un punto di forza.
Inoltre, potrebbe essere utile partecipare a gruppi di supporto o workshop creativi, dove poter condividere le sue esperienze con persone che possono sentirsi simili a lei. Questo non solo potrebbe aiutarla a costruire relazioni più autentiche, ma anche a ridurre il senso di isolamento.
La incoraggio a prendersi il tempo necessario per esplorare queste opportunità e a ricordare che non è sola in questo viaggio. Resto a disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
Cordiali saluti.
Le suggerirei di considerare una terapia psicologica, in particolare un approccio che integri la psicologia cognitivo-comportamentale con tecniche di espressione emotiva. Lavorare con un professionista potrebbe aiutarla a sbloccare la sua creatività e a comprendere meglio le sue emozioni, trasformando la sua sensibilità in un punto di forza.
Inoltre, potrebbe essere utile partecipare a gruppi di supporto o workshop creativi, dove poter condividere le sue esperienze con persone che possono sentirsi simili a lei. Questo non solo potrebbe aiutarla a costruire relazioni più autentiche, ma anche a ridurre il senso di isolamento.
La incoraggio a prendersi il tempo necessario per esplorare queste opportunità e a ricordare che non è sola in questo viaggio. Resto a disposizione qualora lo desiderasse, un caro saluto
Cordiali saluti.
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Buonasera, penso che potrebbe essere arrivato il momento giusto per intraprendere un percorso di psicoterapia, proprio per unire i puntini e dare un senso a tutte queste informazioni sparse che prese singolarmente vogliono dire poco...
Salve caro paziente anonimo.
La sua descrizione, seppure dettagliata, non è sufficiente a fare una diagnosi, seppur da remoto, di un disturbo dello spettro autistico, un disturbo narcisistico di personalità o un disturbo ossessivo compulsivo.
Sicuramente alla base dei suoi pensieri c'è una credenza di inadeguatezza e questo le crea molta ansia.
Il suo amore per gli animali è quasi sicuramente anche dettato dal fatto che da loro non si sente giudicata, oltre che dalla sua personalità altruistica.
le consiglierei un percorso psicologico per esplorare i suoi pensieri, le sue emozioni e i suoi comportamenti.
Cari saluti.
Dott.ssa Monia Michelini
La sua descrizione, seppure dettagliata, non è sufficiente a fare una diagnosi, seppur da remoto, di un disturbo dello spettro autistico, un disturbo narcisistico di personalità o un disturbo ossessivo compulsivo.
Sicuramente alla base dei suoi pensieri c'è una credenza di inadeguatezza e questo le crea molta ansia.
Il suo amore per gli animali è quasi sicuramente anche dettato dal fatto che da loro non si sente giudicata, oltre che dalla sua personalità altruistica.
le consiglierei un percorso psicologico per esplorare i suoi pensieri, le sue emozioni e i suoi comportamenti.
Cari saluti.
Dott.ssa Monia Michelini
Salve gentile utente, le chiedo questo: perché precluderai in una diagnosi presunta e prescritta che pone dei limiti alla sua soggettività e unicità come persona? Questa sua descrizione denota una profonda curiosità verso se stessa, infatti ciò è davvero pieno di possibilità di crescita/ cambiamento, un potenziale da non nascondere dietro una regola diagnostica. Le suggerisco un lavoro personale e psicoterapeutico, con le modiche le stanno più comode. Cordialmente.
Dott.ssa Elda Valente
Dott.ssa Elda Valente
Gentilissima,
da ciò che scrive, mi pare di capire che la sua difficoltà risieda nel non sapere con esattezza chi sia, ricerca spasmodica che non si può certo risolvere con qualche lettura e/o riflessioni condotte da sola.
Nel senso che, qualora il malessere sia profondo, come nel suo caso, è sicuramente consigliabile affidarsi ad un professionista che stia accanto a lei nel frattempo che scopre chi è.
Inoltre, richiedere un supporto psicologico potrebbe aiutarla a risolvere un problema che, a mio avviso, è significativo e coerentemente collegato alla sua difficoltà a sapere chi sia, che è l'impossibilità di andare a lavoro e di sentirsi bloccata nonostante abbia molte idee.
Tutto ciò è un vero peccato a mio avviso, al di là del discorso relativo alla plus dotazione, condizione, quest'ultima che potrebbe essere agevolmente verificata sottoponendosi a dei test specifici.
Come vede, se lo desidera, può risolvere la sua situazione.
Le auguro il meglio
da ciò che scrive, mi pare di capire che la sua difficoltà risieda nel non sapere con esattezza chi sia, ricerca spasmodica che non si può certo risolvere con qualche lettura e/o riflessioni condotte da sola.
Nel senso che, qualora il malessere sia profondo, come nel suo caso, è sicuramente consigliabile affidarsi ad un professionista che stia accanto a lei nel frattempo che scopre chi è.
Inoltre, richiedere un supporto psicologico potrebbe aiutarla a risolvere un problema che, a mio avviso, è significativo e coerentemente collegato alla sua difficoltà a sapere chi sia, che è l'impossibilità di andare a lavoro e di sentirsi bloccata nonostante abbia molte idee.
Tutto ciò è un vero peccato a mio avviso, al di là del discorso relativo alla plus dotazione, condizione, quest'ultima che potrebbe essere agevolmente verificata sottoponendosi a dei test specifici.
Come vede, se lo desidera, può risolvere la sua situazione.
Le auguro il meglio
Penso che la sua sensibilità è bellissima e che viviamo in un mondo che ci chiede di essere performanti a tutti i costi.
Occorre parlarne.
Anche in un colloquio online
Occorre parlarne.
Anche in un colloquio online
Gent.ma utente,
inizierei col dire che fare auto-diagnosi sulla base di qualcosa che si è letto, seppure possa essere fonti autorevoli, non è mai consigliabile. Ma anche pensare che per forza di cose ci sia qualcosa da diagnosticare non è un atteggiamento ottimale. Molto meglio sarebbe confrontarsi con un professionista che l'aiuti a elaborare meglio i molteplici sintomi della sua sofferenza.
Quello che appare, infatti, è un malessere generalizzato a diversi ambiti della vita. C'è sicuramente una tendenza marcata all'analisi e alla meta-cognizione, cioè a pensare dei suoi pensieri, generando stanchezza mentale, ruminazione e stati ansiogeni. L'overthinking può essere la conseguenza del malessere psicologico, derivante dal rapporto con il mondo esterno; ma, al contempo, può essere anche la causa stessa del malessere quando porta ad occupare gran parte del tempo a spiegare la realtà, piuttosto che a viverla. Lei stessa ammette di avere molte idee, di sentirsi creativa fin da piccola, ma di non riuscire a concretizzare tali risorse nelle attività contingenti.
Ci sono una serie di impedimenti al suo funzionamento cognitivo e comportamentale che, senza dubbio, riducono le possibilità di sperimentare una vita soddisfacente, di porsi degli obiettivi di crescita e di successo, e di migliorare il suo benessere psicologico quotidiano.
Il mio consiglio è di valutare, al più presto, un supporto di tipo psicologico. L'approccio che io applico, e che la invito ad approfondire, è quello della Psicologia Positiva, particolarmente efficace per le problematiche che lei ha esposto. Si tratta di una metodologia basata sulla consapevolezza del presente e sullo sviluppo delle potenzialità personali. Con un atteggiamento più ottimistico e disponibile a captare il late buone delle cose, sarà anche in grado di avere strategie efficaci contro i pensieri disfunzionali e ricorsivi, contro lo stress e l'ansia. La mente e le emozioni possono essere allenate a liberarsi dagli schemi e dagli stereotipi, a svincolarsi dal giudizio personale e delle altre persone, ad amplificare con efficacia gli aspetti positivi della vita, mostrando gratitudine e aumentando l'autostima.
Se lo desidera, posso darle maggiori informazioni su un percorso psicologico di questo tipo, anche tramite consulenza online.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
inizierei col dire che fare auto-diagnosi sulla base di qualcosa che si è letto, seppure possa essere fonti autorevoli, non è mai consigliabile. Ma anche pensare che per forza di cose ci sia qualcosa da diagnosticare non è un atteggiamento ottimale. Molto meglio sarebbe confrontarsi con un professionista che l'aiuti a elaborare meglio i molteplici sintomi della sua sofferenza.
Quello che appare, infatti, è un malessere generalizzato a diversi ambiti della vita. C'è sicuramente una tendenza marcata all'analisi e alla meta-cognizione, cioè a pensare dei suoi pensieri, generando stanchezza mentale, ruminazione e stati ansiogeni. L'overthinking può essere la conseguenza del malessere psicologico, derivante dal rapporto con il mondo esterno; ma, al contempo, può essere anche la causa stessa del malessere quando porta ad occupare gran parte del tempo a spiegare la realtà, piuttosto che a viverla. Lei stessa ammette di avere molte idee, di sentirsi creativa fin da piccola, ma di non riuscire a concretizzare tali risorse nelle attività contingenti.
Ci sono una serie di impedimenti al suo funzionamento cognitivo e comportamentale che, senza dubbio, riducono le possibilità di sperimentare una vita soddisfacente, di porsi degli obiettivi di crescita e di successo, e di migliorare il suo benessere psicologico quotidiano.
Il mio consiglio è di valutare, al più presto, un supporto di tipo psicologico. L'approccio che io applico, e che la invito ad approfondire, è quello della Psicologia Positiva, particolarmente efficace per le problematiche che lei ha esposto. Si tratta di una metodologia basata sulla consapevolezza del presente e sullo sviluppo delle potenzialità personali. Con un atteggiamento più ottimistico e disponibile a captare il late buone delle cose, sarà anche in grado di avere strategie efficaci contro i pensieri disfunzionali e ricorsivi, contro lo stress e l'ansia. La mente e le emozioni possono essere allenate a liberarsi dagli schemi e dagli stereotipi, a svincolarsi dal giudizio personale e delle altre persone, ad amplificare con efficacia gli aspetti positivi della vita, mostrando gratitudine e aumentando l'autostima.
Se lo desidera, posso darle maggiori informazioni su un percorso psicologico di questo tipo, anche tramite consulenza online.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Gentile utente, quello che descrivi trasmette un grande bisogno di comprensione e di dare un senso alla tua esperienza interiore. È evidente che sei molto attenta a ciò che senti e che cerchi risposte per collocarti nel mondo. Il tuo modo di pensare, il desiderio di approfondire ogni dettaglio prima di agire, il sentirti diversa dagli altri e al tempo stesso incerta su chi sei, possono essere segnali di una mente molto riflessiva e sensibile. Non significa necessariamente che ci sia qualcosa di "sbagliato" in te, ma che forse stai cercando un equilibrio tra il tuo mondo interiore e quello esterno.
Il dubbio ricorrente su chi sei potrebbe essere un segnale di ansia o di un bisogno profondo di sicurezza. La difficoltà nel portare avanti i tuoi progetti creativi, il perfezionismo che ti frena e l’ipersensibilità verso gli animali sembrano espressioni di un sentire molto intenso, che a volte può diventare ingombrante. Più che incasellarti in un’etichetta diagnostica, potrebbe essere utile esplorare questi vissuti con uno sguardo più gentile verso te stessa, magari in un percorso psicoterapeutico che ti aiuti a dare spazio alla tua unicità senza sentirla come un peso.
Buona giornata.
Dott. Paolo Cavallin
Il dubbio ricorrente su chi sei potrebbe essere un segnale di ansia o di un bisogno profondo di sicurezza. La difficoltà nel portare avanti i tuoi progetti creativi, il perfezionismo che ti frena e l’ipersensibilità verso gli animali sembrano espressioni di un sentire molto intenso, che a volte può diventare ingombrante. Più che incasellarti in un’etichetta diagnostica, potrebbe essere utile esplorare questi vissuti con uno sguardo più gentile verso te stessa, magari in un percorso psicoterapeutico che ti aiuti a dare spazio alla tua unicità senza sentirla come un peso.
Buona giornata.
Dott. Paolo Cavallin
Buonasera! Nel leggerla mi è sembrato di percepire una sorta “ingorgo” che le impedisce di vivere sé stessa e gli altri in modo pieno e spontaneo. Come se avesse a che fare con una dimensione interna ingombrante, severa e incontentabile che la mette continuamente alla prova, facendola sentire “troppo intelligente”, “troppo brava”, “troppo forte” oppure “stupida”, “impacciata”, “incapace”. Dinamica che pare coinvolgere sia il rapporto con sé stessa che il rapporto con gli altri. Nella parte finale, le sue parole hanno suscitato in me un alternarsi di tristezza e tenerezza. Ho provato ad immaginare quanto possa essere doloroso per lei (come per un cagnolino abbandonato per strada), quanta paura possa fare mostrarsi fragile (se ringhio, non mi faranno del male), quanto possa essere rischioso affidarsi a qualcuno che si prenda cura di lei (non posso fidarmi di nuovo degli umani). In bocca al lupo per tutto
Buonasera, penso che non sia mai il caso di fare autodiagnosi, quindi le consiglio di rivolgersi ad uno specialista, magari consultando il suo medico di base, per avere le risposte che cerca. Cordiali saluti.
Buonasera,
grazie della sua condivisione.
Ci sono momenti della vita, dove non sappiamo chi siamo e ci sentiamo in una confusione totale. La psicoterapia aiuta a fare luce, là dove troviamo buio o dove ci troviamo spaesati e persi con noi stessi. Ci si trova a ripetere COPIONI FAMILIARI, attenendoci a MITI e MANDATI senza neanche che ce ne accorgiamo.
Un lavoro INTROSPETTIVO aiuta ad acquisire maggiore consapevolezza e a spezzare la catena dei COMPORTAMENTI DISFUNZIONALI familiari.
Inoltre con l'EMDR si trattano gli eventi traumatici, ne ha mai sentito parlare?
A disposizione.
In bocca al lupo!
grazie della sua condivisione.
Ci sono momenti della vita, dove non sappiamo chi siamo e ci sentiamo in una confusione totale. La psicoterapia aiuta a fare luce, là dove troviamo buio o dove ci troviamo spaesati e persi con noi stessi. Ci si trova a ripetere COPIONI FAMILIARI, attenendoci a MITI e MANDATI senza neanche che ce ne accorgiamo.
Un lavoro INTROSPETTIVO aiuta ad acquisire maggiore consapevolezza e a spezzare la catena dei COMPORTAMENTI DISFUNZIONALI familiari.
Inoltre con l'EMDR si trattano gli eventi traumatici, ne ha mai sentito parlare?
A disposizione.
In bocca al lupo!
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso su questa piattaforma la sua difficoltà. Dalle sue parole comprendo quanto alcune situazioni siano invalidanti per lei. Inoltre, mi sembra che sia mossa da un grande interesse nel volersi conoscere, descrivendo una serie di caratteristiche che la riguardano e cercando un'etichetta sotto la quale potersi identificare. Le consiglierei di rivolgersi ad un professionista che possa aiutarla innanzitutto a comprendere che utilità e funzione potrebbe avere per lei una diagnosi psicologica, per valutare se effettuarla, e che possa sopratutto aiutarla a gestire le situazioni che ha descritto.
Dott.ssa Anna Asia Forino
Dott.ssa Anna Asia Forino
Capisco che si senta confusa e desideri comprendere meglio ciò che sta vivendo, ma le consiglio di prestare molta attenzione alle autodiagnosi, perché possono essere pericolose e portarci a conclusioni errate. Le descrizioni che trova online o nei libri possono sembrare calzanti, ma la mente umana è complessa, e interpretare i propri comportamenti senza il supporto di uno specialista rischia di alimentare dubbi e preoccupazioni inutili.
Quello che descrive – la difficoltà di relazionarsi, l'ansia legata agli standard elevati, la creatività bloccata, la forte empatia verso gli animali – potrebbe essere legato a molteplici aspetti della sua personalità e delle sue esperienze di vita. Sarebbe utile affrontare queste sensazioni con il supporto di un professionista qualificato, che possa ascoltarla, fare chiarezza e aiutarla a trovare strategie per gestire ciò che la sta frenando.
Il suo desiderio di capire chi è dimostra una grande consapevolezza e voglia di crescere, ma il passo più utile potrebbe essere quello di affidarsi a qualcuno che possa guidarla con strumenti concreti e personalizzati. Non è sola in questo percorso, e chiedere aiuto è un atto di forza e cura verso se stessa.
Coraggio!
Dott.ssa Alessandra Arena
Quello che descrive – la difficoltà di relazionarsi, l'ansia legata agli standard elevati, la creatività bloccata, la forte empatia verso gli animali – potrebbe essere legato a molteplici aspetti della sua personalità e delle sue esperienze di vita. Sarebbe utile affrontare queste sensazioni con il supporto di un professionista qualificato, che possa ascoltarla, fare chiarezza e aiutarla a trovare strategie per gestire ciò che la sta frenando.
Il suo desiderio di capire chi è dimostra una grande consapevolezza e voglia di crescere, ma il passo più utile potrebbe essere quello di affidarsi a qualcuno che possa guidarla con strumenti concreti e personalizzati. Non è sola in questo percorso, e chiedere aiuto è un atto di forza e cura verso se stessa.
Coraggio!
Dott.ssa Alessandra Arena
Salve, dalla sua descrizione emerge una grande complessità emotiva e un forte bisogno di capire sé stessa. Questo bisogno di definire la sua identità attraverso etichette come "plusdotazione", "disturbo narcisistico" o altro, potrebbe riflettere una ricerca di significato rispetto al suo modo di essere e di percepire il mondo, che appare unico e profondamente intenso.
La sua difficoltà a relazionarsi con gli altri, il confronto interno tra sentirsi "diversa" e momenti di auto-svalutazione, così come l’ansia legata alla performance e l’empatia verso gli animali, indicano che sta vivendo un forte disagio interiore, ma anche che ha una ricca vita interiore e una grande sensibilità. Tuttavia, il fatto che queste caratteristiche stiano limitando la sua qualità di vita – come nel caso del lavoro o delle relazioni sociali – suggerisce che potrebbe essere utile esplorarle in modo più approfondito con l’aiuto di un professionista.
La invito a considerare di intraprendere un percorso con uno psicologo o uno psicoterapeuta. Questo le permetterà di esplorare meglio le sue emozioni, i suoi schemi di pensiero e i suoi bisogni, fornendole strumenti per affrontare l’ansia, il perfezionismo e il senso di blocco che sente. La sua grande autoconsapevolezza è già un punto di forza che potrebbe guidarla verso una maggiore comprensione e accettazione di sé stessa. Non deve affrontare questo percorso da sola: un professionista può aiutarla a trovare equilibrio e serenità.
La sua difficoltà a relazionarsi con gli altri, il confronto interno tra sentirsi "diversa" e momenti di auto-svalutazione, così come l’ansia legata alla performance e l’empatia verso gli animali, indicano che sta vivendo un forte disagio interiore, ma anche che ha una ricca vita interiore e una grande sensibilità. Tuttavia, il fatto che queste caratteristiche stiano limitando la sua qualità di vita – come nel caso del lavoro o delle relazioni sociali – suggerisce che potrebbe essere utile esplorarle in modo più approfondito con l’aiuto di un professionista.
La invito a considerare di intraprendere un percorso con uno psicologo o uno psicoterapeuta. Questo le permetterà di esplorare meglio le sue emozioni, i suoi schemi di pensiero e i suoi bisogni, fornendole strumenti per affrontare l’ansia, il perfezionismo e il senso di blocco che sente. La sua grande autoconsapevolezza è già un punto di forza che potrebbe guidarla verso una maggiore comprensione e accettazione di sé stessa. Non deve affrontare questo percorso da sola: un professionista può aiutarla a trovare equilibrio e serenità.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua situazione. Si percepisce da ciò che scrive la pesantezza che il suo sentire le comporta. Leggere testi su "plusdotazione" o altri "disturbi di personalità" in un momento di particolare debolezza e fragilità come quello che sta attraversando lei la faranno riconoscere in qualunque diagnosi. Provi a rivolgersi ad uno specialista ed inizi un percorso psicologico. La aiuterà ad elaborare le sue di difficoltà, ad analizzare le sue debolezze, i suoi punti di forza e le darà strumenti per alleggerire la sua ansia e farle vincere il suo blocco creativo. Spero di esserle stato di aiuto. Resto a disposizione. La ringrazio. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
Gentile utente, il quadro di cui parla è sicuramente articolato e ricco di elementi che meriterebbero il proprio spazio individualmente. Anzitutto dalle sue parole mi arriva ina approfondita ricerca, presumibilmente con l'ausilio di google, rispetto a possibili categorie diagnostiche che possano dirle "chi lei sia". Ma le pongo allora la domanda? Le piace l'idea che un'etichetta la definisca? Sarebbe sufficiente a parlare di lei? Di come vive, di come si emoziona, di come si innamora, intesse relazioni ecc...? Non credo. Inoltre l'etichetta diagnostica lascia il tempo che trova perchè di per se, senza conoscere la storia dentro cui eventualmente inserirla, parla di criteri diagnostici e nulla di più. Sicuramente quello che emerge è un disagio che lei sperimenta nella sua quotidianità, che merita di essere ascoltato per comprenderne l'origine e la "geografia". Il mio consiglio è quello di pensare di intraprendere un percorso di supporto con un professionista che possa accompagnarla in questo. Io sono disponibile anche online agli orari che vede da agenda in fase di prenotazione. Se le facesse piacere resto a sua disposizione, cordialmente, Dott.ssa Sara Torregrossa
Salve, grazie per aver condiviso con tanta sincerità i suoi pensieri e le sue sensazioni. Quello che sta vivendo è sicuramente molto complesso e impegnativo, ma è anche evidente quanto lei abbia una grande capacità di introspezione e di analisi di sé. Questo è già un punto di forza molto importante, anche se in questo momento potrebbe percepirlo più come un peso, a causa del “loop” di pensieri in cui si sente intrappolata. Dal suo racconto emerge un aspetto fondamentale: lei sta cercando di capire chi è, cosa la caratterizza e perché si sente diversa dagli altri. Questo bisogno di comprendere sé stessa è un processo umano e naturale, ma può diventare problematico quando si trasforma in una spirale di dubbi e autoanalisi continua, che rischia di accentuare l’ansia e l’insoddisfazione. In questo senso, è possibile che ci sia un circolo vizioso di pensieri ossessivi che alimentano l’incertezza invece di ridurla. Mi sembra che uno dei temi centrali della sua esperienza sia il senso di inadeguatezza, che si manifesta in diversi ambiti: il lavoro, le relazioni sociali e persino nel confronto con i propri standard interni. Lei descrive una forte tendenza al perfezionismo, che la porta a sentirsi “bloccata”, a procrastinare o a evitare certe situazioni perché non si sente mai sufficientemente pronta o all’altezza. Questo è un meccanismo molto comune in chi pone aspettative elevate su sé stesso: più si alzano gli standard, più aumenta la paura di fallire, e questa paura può sfociare nell’evitamento o in una paralisi creativa. Un altro aspetto molto importante è la sua difficoltà nelle relazioni sociali. Da quello che racconta, sembra che ci sia una sensazione di disconnessione rispetto agli altri: li percepisce “stupidi” o poco affini, ma al tempo stesso sente di essere fuori luogo, inadeguata o “goffa”. Questo dualismo (il sentirsi a volte superiore, a volte inferiore) può essere legato a una percezione instabile del proprio valore personale. Può capitare, ad esempio, di cercare di proteggersi dalla paura di non essere accettati o capiti creando una distanza mentale dagli altri, ma questa distanza può anche alimentare la solitudine e il senso di esclusione. Per quanto riguarda la sua forte sensibilità verso gli animali, quello che descrive non è affatto un segnale di “essere sbagliati”, ma piuttosto una manifestazione di empatia profonda. È una parte molto preziosa della sua personalità, anche se a volte può essere dolorosa. Il fatto che le altre persone non vivano le cose allo stesso modo non significa che ci sia qualcosa di strano in lei: semplicemente, ognuno di noi ha una sensibilità unica e personale. Forse, però, questa empatia molto intensa può diventare difficile da gestire quando si trasforma in un peso emotivo che influisce sul suo equilibrio. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, il suo bisogno di “capire chi è” e le etichette che sta cercando di attribuirsi (autismo, plusdotazione, narcisismo) potrebbero essere visti come tentativi della sua mente di trovare un senso o una spiegazione al disagio che sta provando. È comprensibile che voglia darsi delle risposte, ma il rischio è che queste etichette, anziché chiarire la situazione, la facciano sentire ancora più confusa e intrappolata. In questi casi, può essere utile provare a spostare l’attenzione dal “perché sono così?” al “cosa posso fare per stare meglio?”. Ad esempio, potrebbe essere importante imparare a gestire il perfezionismo identificando quei pensieri rigidi che la portano a sentirsi bloccata, come l’idea che tutto debba essere perfetto, e sostituirli con pensieri più flessibili e realistici. Questo approccio permette di ridurre l’ansia legata alle prestazioni e di iniziare a sbloccare alcune situazioni. Allo stesso modo, potrebbe essere utile lavorare sulla consapevolezza delle emozioni, imparando a riconoscerle e accettarle senza giudicarle. Quando si sente “diversa” o “sbagliata”, potrebbe provare a chiedersi se questa sensazione corrisponda davvero alla realtà o se, al contrario, rappresenti un giudizio eccessivamente severo verso sé stessa. Un altro passo significativo potrebbe essere quello di costruire un equilibrio tra pensiero e azione. Spesso, chi ha una mente molto attiva e creativa, come la sua, tende a passare molto tempo a riflettere, analizzare e pianificare, ma fatica a trasformare queste idee in azioni concrete. Iniziare con piccoli passi, ponendosi obiettivi pratici e raggiungibili, potrebbe aiutarla a mettere in pratica le sue capacità senza sentirsi sopraffatta. Infine, vorrei rassicurarla su un punto importante: non c’è nulla di “rotto” o “sbagliato” in lei. Sta attraversando un momento di grande confusione, è vero, ma questa confusione è anche un segnale del fatto che desidera comprendere meglio sé stessa e trovare un modo per vivere in maniera più piena e serena. Con il supporto adeguato, ad esempio attraverso un percorso di terapia, può imparare a gestire meglio le sue difficoltà, a valorizzare le sue qualità uniche e a costruire una vita che sia in linea con i suoi valori e i suoi desideri. Dott. Andrea Boggero
Buon pomeriggio. È una persona sensibile e che ha diverse difficoltà in alcune aree. Potrebbe intraprendere un percorso terapeutico per capirsi meglio e per risolversi.
Un saluto, dottoressa Teresita Forlano
Un saluto, dottoressa Teresita Forlano
Carissima, la sensazione che ho è che oltre ad avere il bisogno di capire chi sei e perchè ti comporti così, hai bisogno di trovare una definizione, un'etichetta che giustifichi i tuoi comportamenti a tuo dire bizzarri e strani. La domanda che ti faccio è perchè hai così tanto bisogno di definirti? Noi tutti siamo un insieme di tante "persone", dentro ognuno di noi c'è la parte bambina e la parte adulta, la parte socievole e quella meno. Quello su cui forse vale la pena lavorare è capire perchè si è diventati così, cosa sentiamo che manchi, le nostre debolezze, i punti di forza, i trigger, le potenzialità...con amorevolezza e curiosità piuttosto che sensi di colpa o di superiorità/inferiorità. E una volta fatto questo viaggio di consapevolezza, riuscirai a capire come meglio comportarti nelle varie situazioni senza sentirti strana. Ti auguro il meglio. Per qualsiasi cosa rimango disponibile. Un caro saluto, Dott.ssa Roberta Evangelista
Salve,
Innanzitutto, vorrei ringraziarla per la sua condivisione, perché raccontare queste esperienze e pensieri non è mai semplice. Da ciò che descrive, emerge un quadro molto complesso e profondo, che evidenzia diverse sfaccettature del suo vissuto interiore e delle sue difficoltà nel rapportarsi agli altri e al mondo.
Alcuni aspetti che ha menzionato, come la difficoltà a relazionarsi con gli altri, il sentirsi "diversa", l'ansia legata alla performance e gli alti standard autoimposti, potrebbero essere collegati a una serie di dinamiche psicologiche che meritano un’analisi più approfondita. Allo stesso tempo, la sensibilità verso gli animali e la sua creatività sono tratti che denotano una grande profondità emotiva e un ricco mondo interiore.
Tuttavia, come lei stessa ha notato, la tendenza a cercare una spiegazione unica o definitiva (che sia la plusdotazione, un disturbo narcisistico o altro) potrebbe averla portata in un circolo di autoanalisi che sembra non darle sollievo, ma al contrario, alimentare ulteriormente i dubbi. Questo potrebbe indicare una componente ossessiva o un bisogno molto forte di comprendere e definire la sua identità, ma solo attraverso un percorso di consapevolezza e supporto sarà possibile chiarire meglio queste dinamiche.
La situazione che descrive è ricca di elementi e sfumature che meritano di essere esplorati in un contesto protetto, empatico e professionale. Un percorso psicoterapeutico con uno specialista potrebbe aiutarla a fare chiarezza, a sciogliere i nodi legati a queste esperienze e a ritrovare un maggiore equilibrio personale e relazionale.
Le consiglio vivamente di rivolgersi a uno psicoterapeuta che possa accompagnarla in questo viaggio di scoperta e crescita personale.
Dottoressa Silvia Parisi, Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Innanzitutto, vorrei ringraziarla per la sua condivisione, perché raccontare queste esperienze e pensieri non è mai semplice. Da ciò che descrive, emerge un quadro molto complesso e profondo, che evidenzia diverse sfaccettature del suo vissuto interiore e delle sue difficoltà nel rapportarsi agli altri e al mondo.
Alcuni aspetti che ha menzionato, come la difficoltà a relazionarsi con gli altri, il sentirsi "diversa", l'ansia legata alla performance e gli alti standard autoimposti, potrebbero essere collegati a una serie di dinamiche psicologiche che meritano un’analisi più approfondita. Allo stesso tempo, la sensibilità verso gli animali e la sua creatività sono tratti che denotano una grande profondità emotiva e un ricco mondo interiore.
Tuttavia, come lei stessa ha notato, la tendenza a cercare una spiegazione unica o definitiva (che sia la plusdotazione, un disturbo narcisistico o altro) potrebbe averla portata in un circolo di autoanalisi che sembra non darle sollievo, ma al contrario, alimentare ulteriormente i dubbi. Questo potrebbe indicare una componente ossessiva o un bisogno molto forte di comprendere e definire la sua identità, ma solo attraverso un percorso di consapevolezza e supporto sarà possibile chiarire meglio queste dinamiche.
La situazione che descrive è ricca di elementi e sfumature che meritano di essere esplorati in un contesto protetto, empatico e professionale. Un percorso psicoterapeutico con uno specialista potrebbe aiutarla a fare chiarezza, a sciogliere i nodi legati a queste esperienze e a ritrovare un maggiore equilibrio personale e relazionale.
Le consiglio vivamente di rivolgersi a uno psicoterapeuta che possa accompagnarla in questo viaggio di scoperta e crescita personale.
Dottoressa Silvia Parisi, Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buonasera, chiaramente una valutazione psicologica le darebbe le risposte che cerca e qui non è possibile, da un breve scritto, poter fare qualcosa di più di semplicistiche ipotesi. Credo che le sue difficoltà possano riguardare aspetti di sé che non hanno avuto modo di crescere, svilupparsi e avere un valore profondo. Forse è ciò che cerca nel relazionarsi agli altri o nel prendersi cura degli animali ( che possono essere proiezioni di sue parti fragili) e nei riconoscimenti sul suo operato. Penserei più a temi inerenti all'autostima e ai giudizi su di sé e sugli altri. Io le suggerisco di occuparsi di se stessa affidandosi ad uno psicoterapeuta, per superare le ansie e trovare un equilibrio emotivo che le consenta di vivere in modo più sereno. Tutti questi aspetti possono coesistere con una plusdotazione ma al di là dell'etichetta diagnostica c'è una persona e il suo modo unico di "funzionare".
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve,
lei qui porta tantissimi temi importanti che potrebbero meglio esser sviscerati all'interno di uno spazio di ascolto più ampio che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. Pensi alla possibilità di intraprendere un percorso psicologico, la aiuterebbe a trovare le risposte che cerca.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
lei qui porta tantissimi temi importanti che potrebbero meglio esser sviscerati all'interno di uno spazio di ascolto più ampio che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. Pensi alla possibilità di intraprendere un percorso psicologico, la aiuterebbe a trovare le risposte che cerca.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno gentile Utente, quello che descrive è un vissuto molto intenso, ricco di riflessioni profonde su di sé e sul proprio modo di essere nel mondo. È evidente che sta cercando risposte, che sente il bisogno di capire chi è e perché si comporta in un certo modo. Questo bisogno di definizione è umano e comprensibile, ma mi colpisce il modo in cui sembra essere diventato un circolo vizioso: ogni possibile spiegazione sembra condurla a nuovi dubbi, a nuove ipotesi, e anziché aiutarla a sentirsi più compresa, la porta a sentirsi ancora più persa.
Si percepisce una grande sensibilità nelle sue parole, una sensibilità che probabilmente la porta a vivere le esperienze in modo molto intenso. Il sentirsi diversa dagli altri, il percepire una distanza nei rapporti sociali, il bisogno di perfezione che la blocca e la paura di non essere mai abbastanza sono tutte sensazioni che possono avere origini diverse e che meriterebbero di essere esplorate con delicatezza, senza la necessità di trovare subito un’etichetta o una diagnosi.
Potrebbe essere utile provare a spostare l’attenzione dalla ricerca di una "categoria" in cui collocarsi alla comprensione più profonda di sé e dei suoi bisogni. Al di là delle etichette diagnostiche, la domanda più importante potrebbe essere: cosa la farebbe stare meglio? Cosa le permetterebbe di vivere con più serenità e meno conflitti interni?
Forse, più che una risposta definitiva su chi è, ciò di cui ha bisogno è un percorso che le permetta di conoscersi meglio, di accettare le sue caratteristiche senza sentirsi intrappolata dal bisogno di definirle in un modo o in un altro. Il fatto che si ponga così tante domande su di sé indica una grande capacità di introspezione, ma forse sta cercando risposte nel modo più logico e razionale possibile, mentre alcune cose di noi stessi si comprendono solo con il tempo e con un lavoro su di sé più profondo, meno orientato alla classificazione e più al vissuto emotivo.
Un supporto psicologico potrebbe aiutarla a fare chiarezza su questi aspetti, senza la pressione di dover trovare subito una spiegazione definitiva. Più che chiedersi "cosa ho?", potrebbe essere utile chiedersi "come posso stare meglio con me stessa e con gli altri?". E questa è una domanda che merita di essere affrontata con rispetto e gentilezza verso di sé.
Dott. Luca Vocino
Si percepisce una grande sensibilità nelle sue parole, una sensibilità che probabilmente la porta a vivere le esperienze in modo molto intenso. Il sentirsi diversa dagli altri, il percepire una distanza nei rapporti sociali, il bisogno di perfezione che la blocca e la paura di non essere mai abbastanza sono tutte sensazioni che possono avere origini diverse e che meriterebbero di essere esplorate con delicatezza, senza la necessità di trovare subito un’etichetta o una diagnosi.
Potrebbe essere utile provare a spostare l’attenzione dalla ricerca di una "categoria" in cui collocarsi alla comprensione più profonda di sé e dei suoi bisogni. Al di là delle etichette diagnostiche, la domanda più importante potrebbe essere: cosa la farebbe stare meglio? Cosa le permetterebbe di vivere con più serenità e meno conflitti interni?
Forse, più che una risposta definitiva su chi è, ciò di cui ha bisogno è un percorso che le permetta di conoscersi meglio, di accettare le sue caratteristiche senza sentirsi intrappolata dal bisogno di definirle in un modo o in un altro. Il fatto che si ponga così tante domande su di sé indica una grande capacità di introspezione, ma forse sta cercando risposte nel modo più logico e razionale possibile, mentre alcune cose di noi stessi si comprendono solo con il tempo e con un lavoro su di sé più profondo, meno orientato alla classificazione e più al vissuto emotivo.
Un supporto psicologico potrebbe aiutarla a fare chiarezza su questi aspetti, senza la pressione di dover trovare subito una spiegazione definitiva. Più che chiedersi "cosa ho?", potrebbe essere utile chiedersi "come posso stare meglio con me stessa e con gli altri?". E questa è una domanda che merita di essere affrontata con rispetto e gentilezza verso di sé.
Dott. Luca Vocino
Gentilissima, innanzitutto la ringrazio per essersi aperta ed aver scritto il presente messaggio. Leggendo ho compreso quanto in questo periodo possa sentirsi confusa, quanto i suoi pensieri e le sue considerazioni sul suo modo di essere, relazionarsi, sul proprio mondo interno possano apparire ingarbugliate ma ho anche percepito una curiosità, una spinta a cercare di approfondire alcuni aspetti del suo modo di intendere e vivere la vita. Le consiglierei di affrontare ed elaborare le tematiche che riporta nel contesto sicuro e protetto di una psicoterapia, con un professionista che possa aiutarla in questo delicato processo di conoscenza personale.
Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.