Salve. Da qualche mese ho un problema agli occhi. Ho girato vari oculisti ma non si può risolvere. P

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Salve. Da qualche mese ho un problema agli occhi. Ho girato vari oculisti ma non si può risolvere. Purtroppo dopo l'ultima visita il problema è gravemente peggiorato e io vedo sempre delle ombre nel mio campo visivo anche in casa. Da lì mi è cominciata una grave depressione. Non riesco a trovare la forza di fare nulla...non riesco ad uscire di casa....vorrei solo stare a letto tutto il giorno e passo dal letto al divano. Tutto ciò con un forte senso di colpa nei confronti della mia famiglia anche perché ho continuato a fare visite che alla fine mi hanno peggiorato il problema quindi mi do la colpa anche di questa situazione. Prendo il Daparox prescrittomi dal neurologo ma i risultati per ora sono scarsi. Non so come uscirne.
Gentile utente, il suo stato depressivo è del tutto comprensibile a fronte di una patologia che sembrerebbe essere particolarmente invalidante. L'assenza di motivazione, di energia e il forte senso di colpa nei confronti della sua famiglia sono indicativi della necessità di un intervento psicologico. Il suggerimento è innanzitutto quello di integrare alla terapia farmacologica prescritta un intervento psicoterapico finalizzato primariamente a facilitare l'adattamento alla patologia organica, e in secondo luogo quello di rivolgersi a un medico specialista in psichiatria per rivedere la terapia farmacologica, in caso di insuccesso.

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Buongiorno, immagino che la sua risposta emotiva alla comunicazione degli oculisti di questa patologia sia stata di grande dolore. Penso che le potrebbe essere utile confrontarsi con uno psicologo in questo momento piuttosto che aspettare una risoluzione dalla sola terapia farmacologica. Qualora volesse, mi contatti. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buonasera. Capisco la sua difficoltà e la sua sofferenza. Un problema che colpisce uno dei principali organi di senso costringe a "rivedere" in senso reale e metaforico la realtà. Il suo stato depressivo mi sembra coerente alla notizia di una non risoluzione, ma dovrebbe essere una fase transitoria di e non una condizione permanente. Se la cura farmacologica non è sufficiente a scuoterla dalla apatia, provi a consultare uno psicoterapeuta per essere sostenuto. Cari saluti
Salve, per quanto riguarda l'utilizzo dei farmaci si consulti con il proprio medico di fiducia.
Inoltre, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per affrontare al meglio la depressione, vedrà che le cose miglioreranno.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Gentile utente, i cambiamenti drastici nelle funzioni vitali causano grosse difficoltà a livello psichico, così come lei stessa notato. In tali casi è indispensabile un supporto psicologico.
Resto a sua disposizione.
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, si percepisce il dolore che prova e il grande limite che la sua problematica le impone. E' importante poter condividere il suo stato d'animo con qualcuno, per non affrontare tutto da soli. Rimango a disposizione. Dott.ssa Giulia Bernardinello.
Buonasera, scoprire di avere un problema di salute che non è possibile risolvere provoca tante emozioni e richiede un po' di tempo prima di imparare ad adattarsi a questa nuova situazione. Provi ad avere un po' di pazienza per conoscere bene il problema ed imparare quali sono, nonostante queste difficoltà visive, le sue risorse visive residue per imparare ad usarle al meglio. Abbia un po' di pazienza con se stessa per il tempo di cui ha bisogno per metabolizzare la diagnosi e non si colpevolizzi se ha cercato di fare visite per trovare risposte e conferme alla diagnosi ( davanti ad una diagnosi importante fare un confronto è importante). Il farmaco può aiutare ma non risolvere se il problema è nei suoi pensieri depressi e nel suo senso di colpa. Se il suo stato depressivo persiste la invito a chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta, se la diagnosi è avvenuta da poco con un terapeuta emdr potrebbe lavorare su questa situazione nuova attraverso un protocollo specifico. Cordiali saluti dottoressa Adriana Casile
Buongiorno, il problema di salute invalidante che sta subendo le sta provocando comprensibilmente uno stato depressivo che le fa percepire il mondo che la circonda e il futuro in maniera catastrofica. Questo stato va opportunamente elaborato a livello cognitivo attraverso un percorso psicoterapeutico da affiancare al sussidio farmacologico. Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti
Buongiorno. Dal referto ricevuto la risposta emotiva che ha avuto è più che comprensibile. Le consiglio quindi un confronto con un terapeuta per dare ulteriore significato.

Cordialità

MT
Gentile utente di mio dottore, È comprensibile che una problematica di natura fisica possa portare fuori dei sentimenti di sofferenza e malessere. Potrebbe esser consigliato parallelamente alle cure mediche, un percorso di supporto psicologico che possa in qualche modo sostenerla in questo periodo emotivamente intenso. Dovesse aver bisogno non esiti a contattarmi Cordiali saluti Dott. Diego Ferrara
Gentile le consiglio innanzitutto una visita neurologica per indagare cause organiche. In seguito per reggere tale situazione è importante che inizi un percorso psicologico. Saluti.
Gentile Signora,
nella mia pratica professionale ho incontrato una situazione simile nelle persone che soffrono di acufeni. In breve, si tratta di suoni persistenti simili a fruscii o sibili, che si avvertono soprattutto quando l'ambiente è silenzioso. Quando non ci sono cause organiche che li provochino, i pazienti sono costretti a convivere con questi suoni, e molti finiscono per sviluppare ansia, depressione e isolamento sociale.
A quanto leggo, gli oculisti non hanno trovato una causa organica per il suo calo di vista, o almeno non possono intervenire. Ma non si abbatta, anche quando non si può guarire, si può comunque curare: un sostegno psicologico può aiutarla a rimettere in una prospettiva diversa questa limitazione, facendole ritrovare la qualità della vita che ora sembra compromessa. In questo un percorso di mindfulness può essere molto di aiuto, come lo è per persone con acufeni.

con i migliori auguri,
DR. Ventura
Buongiorno,
visto il peggioramento della problematica che le si è presentata, è comprensibile il suo stato depressivo.
Le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo per poter affrontare questa situazione e trovare delle risorse di cui non è consapevole.
Buona giornata!
Buongiorno.
Sicuramente i farmaci antidepressivi possono aiutare, ma è necessario che il dosaggio sia calibrato bene; io le consiglierei di rivolgersi di nuovo al neurologo per capire se magari va aumentato il farmaco o cambiato il principio attivo. In alternativa può rivolgersi ad uno psichiatra che è il professionista più indicato per tali problematiche.
Detto ciò, la situazione che sta affrontando è sicuramente pesante ed è comprensibile che incida sul suo tono dell'umore; per qesto le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo che possa aiutarla a gestire i sintomi depressivi e con il quale possa iniziare un percorso per ritrovare la serenità che si merita.
Buona fortuna!
Salve,
esclusa altra causa organica, prenoti un colloquio con un professionista di sua fiducia per approfondire questi sintomi.
Un saluto,
MMM
Salve, mi dispiace molto per la situazione ed il disagio espresso. Ritengo che sia arrivato il momento di intraprendere un percorso psicologico al fine di uscire dallo stato depressivo ed affrontare, al meglio delle sue possibilità, la malattia. Inoltre, non credo potesse fare altro che effettuare delle visite specialistiche per cercare di capire la natura del problema, ha fatto ciò che poteva. Tuttavia, purtroppo, spesso non possiamo modificare gli eventi ma cercare un modo per conviverci ed adattarci alle situazioni nuove e difficili che la vita pone davanti.
In bocca al lupo, dott. FDL
Buongiorno, lo stato di depressione reattivo ad un evento così importante è del tutto comprensibile; quello che determina la necessità o meno di intervento psicologico è l'influenza di questo stato depressivo nella qualità di vita. Da quello che riferisce il circolo di sentimenti depressivi (tristezza, ritiro e conseguente senso di colpa) ha in questo momento un forte impatto sulla sua vita privata.
Per questo motivo le consiglio di intraprendere un percorso di intervento in tal senso, il quale può essere costituito affiancando la terapia psicologica a quella farmacologica. La prima non esclude la seconda, ma ha sicuramente un effetto più duraturo nel tempo.
dott. De Rosa Saccone
Buongiorno, mi dispiace per la situazione in cui si trova, che l'ha portata sicuramente ad uno stato emotivo di forte angoscia e sofferenza.
Le consiglio di rivolgersi al suo medico di base - che la può indirizzare ad uno psichiatra- o al suo neurologo per quanto riguarda la terapia farmacologica: con lo specialista potrà parlare di qualunque dubbio ha in merito al farmaco e decidere insieme come gestirlo.
Mi sento però anche di suggerirle di contattare uno psicologo: credo potrebbe essere molto importante per lei avere la possibilità di parlare dello stato d'animo che sta vivendo, di questa esperienza riguardante la sua capacità visiva, del modo in cui si sente anche nei confronti della sua famiglia.
Associare un percorso psicologico ad una terapia farmacolofica - quando necessario - credo sia sempre la soluzione più completa.
Per qualsiasi cosa, sono disponibile, se vuole.
Le auguro una buona serata,
un caro saluto
Dott.ssa Alice Carbone
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buongiorno mi dispiace per la sua situazione.
Nelle manifestazioni di sintomi depressivi è consigliabile affiancare alla terapia farmacologica un percorso con un professionista. Le di intraprendere percorso terapeutico al fine di aiutarla ad affrontare Al meglio questo suo disagio.
Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti

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