Salve a tutti, ho una relazione di un paio di anni che dall'anno scorso è a distanza per motivi di l
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Salve a tutti, ho una relazione di un paio di anni che dall'anno scorso è a distanza per motivi di lavoro: lui è tornato a vivere a Torino dai suoi, io sono rimasta nel mio comune. Io e il mio partner abbiamo retto bene fino a circa dicembre 2020. A dicembre sono riuscita ad andare da lui (tutto previsto dalle faq sul sito del governo) e mi è sembrato leggermente freddo e distante. Lui vive con i suoi, è in smartworking e nella sua città non ha amici, per cui quando sono andata da lui abbiamo passato i giorni chiusi in camera a guardare serie tv, calcio, programmi e simili. Non abbiamo avuto contatti sessuali né particolari smancerie, principalmente per la presenza dei suoi genitori in casa.
Dopodiché sono tornata a casa mia e quando ci sentivamo per messaggio mi sembrava tutto "normale" (non ho notato particolare freddezza), finché a marzo non sono andata nuovamente da lui. Il primo giorno sembrava cercare e ricambiare slanci affettivi (io sono estremamente più espansiva di lui), ma quando mi ha accompagnata a prendere l'autobus per tornare nel mio comune mi è sembrato freddo ed indifferente al saluto e ai baci. Anche questa volta nessun contatto sessuale. Il giorno dopo il mio rientro a casa gli ho inviato un messaggio con un'allusione al nostro prossimo anniversario, lui non ha risposto. Quindi per un giorno non l'ho cercato. Il giorno dopo gli ho inviato un altro messaggio divertente e anche qui nessuna risposta. Il giorno dopo gli ho ingiunto di dirmi cosa fosse successo e mi ha risposto dicendomi che era necessario un periodo di stallo. Gli ho chiesto se ci fosse qualcosa che non andava e mi ha risposto "No".
Al momento ho deciso di lasciargli i suoi spazi, ma gli ho detto chiaramente che una situazione così non può durare per sempre. Non ho ricevuto risposta.
Io stavo pensando di andare in terapia di coppia, magari inizialmente solo qualche colloquio conoscitivo, ma non so se il mio caso sia adatto ad una terapia di coppia né come e tra quanto tempo potrò proporglielo. Al momento non ci stiamo contattando (ovviamente). Qualche parere in merito? Quanto tempo dovrei lasciarlo "riflettere"?
Dopodiché sono tornata a casa mia e quando ci sentivamo per messaggio mi sembrava tutto "normale" (non ho notato particolare freddezza), finché a marzo non sono andata nuovamente da lui. Il primo giorno sembrava cercare e ricambiare slanci affettivi (io sono estremamente più espansiva di lui), ma quando mi ha accompagnata a prendere l'autobus per tornare nel mio comune mi è sembrato freddo ed indifferente al saluto e ai baci. Anche questa volta nessun contatto sessuale. Il giorno dopo il mio rientro a casa gli ho inviato un messaggio con un'allusione al nostro prossimo anniversario, lui non ha risposto. Quindi per un giorno non l'ho cercato. Il giorno dopo gli ho inviato un altro messaggio divertente e anche qui nessuna risposta. Il giorno dopo gli ho ingiunto di dirmi cosa fosse successo e mi ha risposto dicendomi che era necessario un periodo di stallo. Gli ho chiesto se ci fosse qualcosa che non andava e mi ha risposto "No".
Al momento ho deciso di lasciargli i suoi spazi, ma gli ho detto chiaramente che una situazione così non può durare per sempre. Non ho ricevuto risposta.
Io stavo pensando di andare in terapia di coppia, magari inizialmente solo qualche colloquio conoscitivo, ma non so se il mio caso sia adatto ad una terapia di coppia né come e tra quanto tempo potrò proporglielo. Al momento non ci stiamo contattando (ovviamente). Qualche parere in merito? Quanto tempo dovrei lasciarlo "riflettere"?
Salve, eventualmente potrebbe proporre questa cosa al suo ragazzo e vedere come reagisce. Cosa ne pensa?
Buona giornata.
Dott. Fiori
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Dott. Fiori
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Buongiorno, concordo con il dott. Fiori.
È fondamentale parlarne con lui per una terapia di coppia, altrimenti può affidarsi ad una terapia singola per cercare di capire la sua relazione.
È fondamentale parlarne con lui per una terapia di coppia, altrimenti può affidarsi ad una terapia singola per cercare di capire la sua relazione.
Buonasera,
la terapia di coppia prevede alla base l'esistenza un obiettivo di coppia condiviso, entrambi devono essere sufficientemente consapevoli che dovranno lavorare per dare alla coppia una chance di miglioramento. Il mio consiglio spassionato è quello di aspettare e verificare se il suo partner abbia effettivamente ancora interesse a stare con lei e magari, come suggerito dalla collega, affidarsi lei stessa ad una terapia individuale per essere aiutata a gestire al meglio, emotivamente e relazionalmente, questa fase di stallo.
Dott.ssa Ludovica Casini
la terapia di coppia prevede alla base l'esistenza un obiettivo di coppia condiviso, entrambi devono essere sufficientemente consapevoli che dovranno lavorare per dare alla coppia una chance di miglioramento. Il mio consiglio spassionato è quello di aspettare e verificare se il suo partner abbia effettivamente ancora interesse a stare con lei e magari, come suggerito dalla collega, affidarsi lei stessa ad una terapia individuale per essere aiutata a gestire al meglio, emotivamente e relazionalmente, questa fase di stallo.
Dott.ssa Ludovica Casini
Buonasera. Pur comprendendo il momento di difficoltà e confusione da parte sua rispetto a ciò che sta accadendo alla sua relazione di coppia, credo che, se il suo compagno ha messo distanza tra voi richiedendo un momento di allontanamento, non ci siano i presuposti per una terapia di coppia. La terapia di coppia presuppone la volontà di entrambi i componenti ad intraprendere un percoso al fine di lavorare sulla coppia stessa.
Quello che le suggerisco è di cercare un chiarimento con il suo comapgno, poi successivamente valutare l'eventualità di un percorso per sè, o se ci sarà la volontà di entrambi, per la coppia.
Un caro saluto
Quello che le suggerisco è di cercare un chiarimento con il suo comapgno, poi successivamente valutare l'eventualità di un percorso per sè, o se ci sarà la volontà di entrambi, per la coppia.
Un caro saluto
Salve. Ne parli con lui per verificare se ci sono i presupposti per una terapia di coppia. Le decisioni importanti è preferibile che vengano condivise. Distinti saluti
Buonasera,
Sicuramente questo anno di pandemia sta mettendo alla prova molte relazioni a causa dell'estrema vicinanza o dell'estrema distanza. L' evolversi delle situazioni sono per lo più connesse alla struttura del rapporto. Magari, se ci pensa, le sensazioni che ha non sono nuove. Spesso prendiamo bruscamente atto di questioni che in fondo abbiamo sempre saputo.
Vista la posizione del suo ragazzo escludo che ci siano i presupposti per un terapia di coppia, ma magari proporglielo puo' servire a svelare in che direzione lui sta veramente andando.
In ogni caso si dia l'opportunità di fare chiarezza con sé stessa in modo che la crisi che sta attraversando sia per lei una crisi evolutiva e una possibilità di rinascita.
A disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Maria Piscitello
Sicuramente questo anno di pandemia sta mettendo alla prova molte relazioni a causa dell'estrema vicinanza o dell'estrema distanza. L' evolversi delle situazioni sono per lo più connesse alla struttura del rapporto. Magari, se ci pensa, le sensazioni che ha non sono nuove. Spesso prendiamo bruscamente atto di questioni che in fondo abbiamo sempre saputo.
Vista la posizione del suo ragazzo escludo che ci siano i presupposti per un terapia di coppia, ma magari proporglielo puo' servire a svelare in che direzione lui sta veramente andando.
In ogni caso si dia l'opportunità di fare chiarezza con sé stessa in modo che la crisi che sta attraversando sia per lei una crisi evolutiva e una possibilità di rinascita.
A disposizione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Maria Piscitello
Salve, comprendo il suo stato d'animo, ma ritengo che su questo tipo di cose non si possa stabilire un tempo. Quanto alla terapia, secondo me può iniziare lei una terapia individuale per iniziare a focalizzarsi su di sé è cogliere coda vuole da una relazione. Dr. ssa Clotilde Marinacci
Buonasera,
Quindi non le ha spiegato il motivo alla base della richiesta di prendervi una pausa?
Una persona che chiede una pausa e dice che non c'è nulla che non va, si contraddice molto.
Una terapia di coppia è utile quando la coppia sente una spinta a restare unita, nonostante la presenza di difficoltà. Il primo passo ad ogni modo sarebbe che il suo partner le spiegasse il motivo di questa pausa.
Cordialmente
Dott. Santo La Monica
Quindi non le ha spiegato il motivo alla base della richiesta di prendervi una pausa?
Una persona che chiede una pausa e dice che non c'è nulla che non va, si contraddice molto.
Una terapia di coppia è utile quando la coppia sente una spinta a restare unita, nonostante la presenza di difficoltà. Il primo passo ad ogni modo sarebbe che il suo partner le spiegasse il motivo di questa pausa.
Cordialmente
Dott. Santo La Monica
Aveva notato altri segnali prima di questo periodo? Certamente questi che riporta sembrano inequivocabili. Non credo ci siano le basi per fare una terapia di coppia. E non penso sia una esigenza del suo fidanzato dal momento che chiede uno stacco. Mi sembra sia lui a gestire il timer quindi deve decidere se in questa situazione lei se la sente di rimanere in attesa.
Cara utente,
prima di poter proporre una terapia di coppia bisogna provare a comprendere la motivazione che vi ha portato a questo “stallo”. Da quello che racconta sembra che lei abbia accettato passivamente le esigenze del suo compagno senza conoscere essere a conoscenza di ciò che accade. Provi a comprendere se, a prescindere da cosa vorrebbe lui, le va bene e la fa star bene un atteggiamento del genere.
Resto a disposizione, Dott.ssa Francesca Tardio
prima di poter proporre una terapia di coppia bisogna provare a comprendere la motivazione che vi ha portato a questo “stallo”. Da quello che racconta sembra che lei abbia accettato passivamente le esigenze del suo compagno senza conoscere essere a conoscenza di ciò che accade. Provi a comprendere se, a prescindere da cosa vorrebbe lui, le va bene e la fa star bene un atteggiamento del genere.
Resto a disposizione, Dott.ssa Francesca Tardio
Buongiorno, la terapia di coppia si basa sulla volontà di entrambi i partner di lavorare su aspetti che riguardano la coppia, è fondamentale avere un obiettivo comune. Dal suo racconto sembra che il suo compagno non abbia questa motivazione. Le consiglierei di partire da lei, potrebbe essere utile capire quali sono state le cause che vi hanno portato a questa situazione di stallo e se a prescindere da lui, lei è disposta a stare in questo tipo di relazione. Rimango disponibile, un cordiale saluto, Dott.ssa Paola Trombini
Cara ragazza,
è probabile che con la pandemia il suo compagno ha avuto modo di riflettere sul vostro rapporto e su ciò che non lo soddisfa più. Sarebbe opportuno parlarne prima con lui, e cercare un confronto in tal senso capendo cosa si è rotto e cosa c'è che non andrebbe più tra di voi secondo lui.
In merito alla possibilità di intraprendere una terapia di coppia, quest'ultima richiederebbe la volontà di entrambe nell' affrontare delle cose e ridefinire l'equilibrio interno alla coppia stessa. Se ad esempio il suo lui ha già preso in cosiderazione la strada del lasciarsi non avrebbe molto senso ipotizzare tale possibilità.
Cerchi di trovare uno spazio all'interno del quale attivare un dialogo, cerchi di capire se nonostante i problemi ci sia l' intenzione di voler contiunare o meno, questo è il primo passo.
Qualore emergessero delle le cose che non vanno allora sarebbe possibile prendere in considerazione la terapia di coppia.
Eventualmente sarebbe possibilie anche on-line.
Resto disponibile per un eventuale contatto.
Un caro saluto
Dottor Diego Ferrara
è probabile che con la pandemia il suo compagno ha avuto modo di riflettere sul vostro rapporto e su ciò che non lo soddisfa più. Sarebbe opportuno parlarne prima con lui, e cercare un confronto in tal senso capendo cosa si è rotto e cosa c'è che non andrebbe più tra di voi secondo lui.
In merito alla possibilità di intraprendere una terapia di coppia, quest'ultima richiederebbe la volontà di entrambe nell' affrontare delle cose e ridefinire l'equilibrio interno alla coppia stessa. Se ad esempio il suo lui ha già preso in cosiderazione la strada del lasciarsi non avrebbe molto senso ipotizzare tale possibilità.
Cerchi di trovare uno spazio all'interno del quale attivare un dialogo, cerchi di capire se nonostante i problemi ci sia l' intenzione di voler contiunare o meno, questo è il primo passo.
Qualore emergessero delle le cose che non vanno allora sarebbe possibile prendere in considerazione la terapia di coppia.
Eventualmente sarebbe possibilie anche on-line.
Resto disponibile per un eventuale contatto.
Un caro saluto
Dottor Diego Ferrara
Buonasera, inizio dalla fine, il tempo che lei dice dover lasciare al suo partner per riprendere i contatti, naturalmente questo dipende da quelle che sono le sue riflessioni e da quello che lei è o non è disposta a concedere, lei è parte delle coppia di conseguenza, pur prendendo in considerazione la richiesta dell'altro, non può certo reprimere i suoi bisogni e i suoi desideri. Una volta esplicitate le idee e le intenzioni che ognuno di voi ha rispetto al vostro rapporto, se sentirete l'esigenza di un supporto potrete certamente intraprendere un percorso di terapia.
Cordiali saluti Dottoressa Michela Campioli
Cordiali saluti Dottoressa Michela Campioli
Gentile Utente, come le hanno già consigliato altri colleghi può essere utile iniziare con un percorso individuale nel quale comprendere cosa cerca da un rapporto. Una volta compreso questo, valuterà meglio se proporre o meno un percorso di coppia.
Un caro saluto, Monica
Un caro saluto, Monica
La terapia di coppia non è indicata quando non sono presenti obiettivi condivisi. Se non le è chiara la sua situazione sentimentale può avvalersi di una consulenza, utile strumento psicologico che lavora su temi specifici. Cordiali saluti
Gentile Utente, prenderei in considerazione una terapia individuale per esplorare le sue proprie dinamiche ed aspettative relazionali. Da quanto espone sembrerebbe che quello che a lei sembrano avvisaglie per cui "lasciargli i suoi spazi", siano segni evidenti di un malessere della coppia se non di un malessere della persona, ancora prima della coppia. Andrebbero esplorate le vostre dinamiche relazionali per capire meglio. Rimango a disposizione salutandola. Dott.ssa Marina Bonadeni
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Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Buongiorno! L'idea di un colloquio di coppia se lui è anche d'accordo e riconosce che possa esserci una difficoltà, potrebbe essere una buona indicazione. Il punto però credo che sia partire da se stessa, da ciò che desidera lei, quali progetti avete o vuole per la sua coppia. Fare chiarezza sui propri sogni e su ciò che si ha a disposizione per realizzarli è un punto di inizio fondamentale.
Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti in merito.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti in merito.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
MI ha colpito la richiesta di un "periodo di stallo" anziché di riflessione a fronte probabilmente di una constatazione di qualcosa già in atto e che forse non va da tempo nella relazione. Immagino sia stata sofferta anche la distanza in un rapporto ancora fresco ma anche potenzialmente sintomatica laddove non lo fosse stata particolarmente dolorosa e una chiusura caratteriale del suo ragazzo che di certo non agevola la comunicazione e la condivisione. Sembrano modalità piuttosto evitanti che forse varrebbe la pena approfondire almeno per quanto la riguarda nei termini del capire di cosa ha bisogno e quale è il suo reale spazio all'interno della relazione e soprattutto quali sono le sue aspettative nei rapporti affettivi. Piuttosto che rimanere in attesa passiva di una risposta che configurerebbe una qualche generica forma di dipendenza affettiva forse potrebbe essere opportuno per lei riprendere le briglie della propria vita emotiva iniziando un percorso o anche una consulenza psicologica per capire a che punto è nel suo percorso di crescita personale e come la sua storia personale favorisca questa sorta di repressione delle sue spinte vitali. Se vorrà sarò lieto di accoglierla. Con affetto DC
Buonasera,
la situazione che descrive è comprensibilmente faticosa e piena di ambiguità emotiva. Quando si crea una distanza — non solo fisica, ma anche affettiva — è naturale sentire il bisogno di capire, agire, chiarire.
La sua idea di un supporto psicologico è assolutamente valida, anche iniziando individualmente. La terapia di coppia richiede disponibilità da entrambe le parti, ma già un suo percorso personale potrebbe aiutarla a orientarsi e tutelare il proprio benessere.
In merito al “tempo da lasciare”, non esiste una regola: più che aspettare, può essere utile ascoltare ciò che lei sente giusto per sé. Anche il silenzio prolungato è una risposta. Se desidera, possiamo lavorarci insieme.
Un caro saluto
la situazione che descrive è comprensibilmente faticosa e piena di ambiguità emotiva. Quando si crea una distanza — non solo fisica, ma anche affettiva — è naturale sentire il bisogno di capire, agire, chiarire.
La sua idea di un supporto psicologico è assolutamente valida, anche iniziando individualmente. La terapia di coppia richiede disponibilità da entrambe le parti, ma già un suo percorso personale potrebbe aiutarla a orientarsi e tutelare il proprio benessere.
In merito al “tempo da lasciare”, non esiste una regola: più che aspettare, può essere utile ascoltare ciò che lei sente giusto per sé. Anche il silenzio prolungato è una risposta. Se desidera, possiamo lavorarci insieme.
Un caro saluto
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