Salve a tutti , ho avuto 2 mesi di ansia forte e pensieri ossessivi intrusivi , ho pratico psicotera

9 risposte
Salve a tutti , ho avuto 2 mesi di ansia forte e pensieri ossessivi intrusivi , ho pratico psicoterapia ed ho eseguito la pratica della ACT con meditazione , ad oggi non ho più questi pensieri sono distaccati di molto , la cosa che mi fa realmente paura che il giorno in cui mi è passato ciò , è stata una giornata di tremore
(( penso dovuto allo scarico del mio corpo di questa tensione )) adesso non ho più l’ansia e la forte angoscia alla bocca dello stomaco infatti le circostanze che mi creavano molta tensione nella vita quotidiana non mi scalfiscono minimamente, può essere perché stavo sempre in tensione anche prima di queste circostanze di ansia ?
La mia paura che mi perseguitava mi ossessionava era la paura della depressione
( ho avuto sempre una fobia su ciò )

Adesso mi sento rinato , tutta la tensione è sparita

E’ preoccupante ?

Ho solamente un vuoto nodo alla bocca dello stomaco

Ho paura che mi siano scomparsi anche i sentimenti , anche perché ho litigato con la mia ragazza pesantemente ma non mi ha completamente toccato dentro di nulla, prima mi causava nervosismo , rabbia, sfociavo malamente gridando
Adesso nulla

Anche la tensione nervosa persistente e’ scomparsa
( non ho mai usato farmaci )

Questo essere diverso mi fa paura

Grazie in anticipo a tutti
Dr. Francesco Rossi
Psicologo, Psicologo clinico
Ozzano dell'Emilia
Salve, quella che descrive potrebbe essere definita come "fase di rimbalzo" in cui sostanzialmente attiviamo meccanismi opposti a quelli che ci hanno fatto soffrire.
Suggerirei di trattare l'argomento con il suo terapeuta in modo da farvi fronte in maniera efficace poiché potrebbe non rappresentare la guarigione o un punto di arrivo, bensì una fase di passaggio.
Saluti.
Dr. Francesco Rossi.

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Dott.ssa Cinzia Pirrotta
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Bruino
Salve,
quello che descrive è qualcosa che capita più spesso di quanto si pensi. Dopo mesi di ansia forte e tensione continua, il corpo e la mente possono attraversare una fase di “scarico” quando finalmente l’allerta si abbassa. Tremori, senso di vuoto allo stomaco o una sensazione di cambiamento emotivo sono reazioni possibili e, nella maggior parte dei casi, non indicano nulla di pericoloso.
Il fatto che oggi stia molto meglio, che i pensieri si siano attenuati e che la tensione sia sparita, è un segnale che il lavoro fatto in psicoterapia e con la mindfulness ha avuto effetto. Quando si vive a lungo in ansia, è normale che il sistema emotivo abbia bisogno di un po’ di tempo per ritrovare il suo equilibrio naturale. A volte questo viene percepito come “strano” o “diverso”, ma spesso è semplicemente il corpo che si sta calmando.
Anche la paura di non sentire le emozioni come prima è comprensibile: quando prima erano molto forti o difficili da gestire, il loro abbassarsi può sembrare quasi un vuoto. Nella maggior parte dei casi si tratta di una fase temporanea, in cui l’organismo si sta riassestando dopo aver tolto quella tensione costante.
Da ciò che racconta non emerge nulla di allarmante, ma è importante condividere queste sensazioni con il suo terapeuta, che la conosce e potrà aiutarla a capire meglio il significato di questo cambiamento.
Mi fa piacere che oggi si senta “rinato”: è un segnale importante del percorso che sta facendo.
Resto a disposizione se ha bisogno di un confronto.
Un saluto!
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Gentile utente,
quello che descrive non ha il suono di qualcosa di “pericoloso”, ma il passo silenzioso di un sistema che si sta riequilibrando dopo essere rimasto troppo a lungo in allarme.
Quando il corpo vive mesi di tensione, l’uscita da quello stato può sembrare strana: tremori, vuoto allo stomaco, una calma che spiazza. Non è vuoto, spesso è spazio. Uno spazio nuovo, ancora da abitare.
È comprensibile che le sembri di essere “diverso”: quando smettiamo di vivere costantemente in attivazione, il silenzio interno può far paura. Non è assenza di sentimenti, ma una fase di assestamento. Come un lago dopo una tempesta: non è morto, sta solo tornando limpido.
Il fatto che ora le situazioni non la travolgano più non è un segno di distacco patologico, ma di maggiore regolazione. Resta importante continuare a osservare questo cambiamento insieme a chi la sta seguendo, non per allarmarsi, ma per comprenderlo.
Non sembra l’inizio di qualcosa di brutto. Sembra piuttosto la fine di una lunga contrazione.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Salve — quello che descrive è abbastanza comune dopo un periodo lungo di ansia intensa: quando la tensione si scarica può succedere di sentirsi improvvisamente “vuoti”, distaccati o meno sensibili alle emozioni. Qualche punto utile da considerare:

il miglioramento dei pensieri ossessivi dopo ACT e meditazione è un ottimo segno: spesso le tecniche di accettazione e defusione riducono la carica emotiva delle idee intrusive.

il tremore che ha vissuto può essere una reazione fisica di scarico del sistema nervoso dopo uno stato prolungato di allerta: non è raro.

il senso di “vuoto” o la ridotta reattività emotiva possono essere temporanei — sono modi in cui il corpo/mente si riprendono dopo lo stress. Alcune persone sperimentano anche una temporanea attenuazione dei sentimenti (soprattutto se erano pervase da tensione e ipervigilanza prima).

tuttavia è importante osservare due aspetti: 1) se compare una tristezza profonda, perdita duratura di piacere nelle attività, pensieri di autolesionarsi o peggioramento del funzionamento quotidiano — in questo caso è necessario contattare subito un professionista; 2) se il “distacco” persiste molte settimane e le relazioni o il lavoro ne soffrono, può essere utile una rivalutazione clinica.

Cosa può fare ora (misure pratiche, semplici):

continuare la pratica di mindfulness/ACT che le ha già fatto bene; brevi esercizi di grounding (respirazione lenta, piedi per terra, descrivere 5 oggetti intorno a sé) aiutano a ricontattare le sensazioni.

riprendere gradualmente attività ricreative e sociali anche se non “sentite” come prima — spesso il coinvolgimento comportamentale favorisce il ritorno delle emozioni.

mantenere sonno regolare, movimento fisico e routine; annotare su un diario i cambiamenti emotivi per monitorare l’evoluzione.

se la preoccupazione resta alta o il distacco continua, valutare un colloquio di approfondimento (psicoterapia di follow-up o, se necessario, valutazione psichiatrica per escludere altre cause).

In sintesi: il cambiamento che descrive può essere una fase di recupero dopo ansia intensa e non necessariamente un segno di qualcosa di grave, ma è importante monitorare i sintomi nel tempo e approfondire con uno specialista se il distacco o il vuoto persistono o peggiorano.

Consiglio di approfondire con uno specialista per una valutazione personalizzata.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Biuongiorno, sono una trainer mindfulness certificata, direi che può stare tranquillo e continui a fare meditazione.
Dott.ssa Eleonora Fiorini
Psicologo clinico, Psicologo
Terracina
Buonasera, mi colpisce come di questo miglioramento lei ne sia spaventato tanto quanto il malessere che ha affrontato. Si può pensare che forse prima di abituarsi ad un modo nuovo di stare ci vuole un po', c'è bisogno di conoscersi nuovamente e magari di porsi nuove domande per capire se le vecchie modalità siamo pronti ad abbandonarle. Oggi che non c'è più un incendio da spegnere può prendersi il tempo per capire cosa copriva quell'incendio.
Dott.ssa Valeria Mazzoli
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, quello che descrive è una reazione molto comune dopo un periodo lungo di ansia intensa. Quando il corpo resta per mesi in tensione costante, l’allerta diventa talmente abituale che, quando finalmente si abbassa, ci si può sentire “strani”, svuotati o diversi dal solito. Il tremore che ha avuto quel giorno è probabilmente stato uno scarico fisiologico della tensione accumulata.

Il fatto che oggi non la toccano più le situazioni che prima la mettevano in crisi non è un segnale negativo: è il suo sistema nervoso che sta uscendo dallo stato di iperattivazione. Dopo tanta ansia, è normale che la calma sembri quasi “sospetta”. Anche il timore di non sentire le emozioni come prima è frequente: non significa che le ha perse, ma solo che sta vivendo una fase di riduzione dell’arousal. Le emozioni torneranno più gradualmente e in modo più equilibrato.

La sua paura della depressione probabilmente ha amplificato il bisogno di controllare ogni sensazione interna, ma da quello che racconta non ci sono segnali depressivi, solo gli effetti del suo sistema nervoso che si sta riequilibrando dopo mesi di sovraccarico.

Per qualsiasi ulteriore confronto può contattarmi,
Un caro saluto

Dott.ssa Valeria Mazzoli
Buonasera, e grazie per aver condiviso così apertamente la sua esperienza. È comprensibile che un cambiamento così radicale nella percezione delle emozioni e nella tensione corporea possa generare paura: quando ci abituiamo a vivere costantemente in uno stato di ansia e agitazione, il passaggio a una condizione di calma può sorprendere e farci dubitare di noi stessi o dei nostri sentimenti.

Quello che descrive – la scomparsa dell’ansia intensa, la sensazione di vuoto o di “distacco” dai conflitti che prima la scuotevano – può essere semplicemente il segnale che il suo corpo e la sua mente stanno ritrovando equilibrio. La tensione accumulata, infatti, spesso modifica la percezione delle emozioni e amplifica le reazioni: quando questa tensione si scarica, può sembrare che tutto “si sia spento”, ma in realtà significa che le emozioni tornano a fluire in modo più naturale, senza essere sovrastate dall’ansia.

Il nodo allo stomaco che sente può essere un residuo di questa tensione passata, e la sensazione di distacco momentaneo dai conflitti non significa che i suoi sentimenti siano scomparsi: possono essersi semplicemente calmati e ora si manifestano in maniera meno intensa e meno automatica.

È normale provare un po’ di paura di fronte a questa nuova calma: il nostro cervello si abitua facilmente a stati emotivi costanti, anche se dolorosi. Con il tempo, imparerà a riconoscere e accogliere le emozioni in modo più equilibrato, senza essere travolto da esse. Rimango a disposizione, un saluto.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, la ringrazio per aver condiviso con tanta sincerità ciò che sta vivendo. Quello che descrive è un percorso emotivo intenso, che l’ha attraversata profondamente e che ora la sta portando a fare i conti con sensazioni nuove, in parte liberatorie e in parte disorientanti. È assolutamente comprensibile che, dopo un periodo di ansia forte e di pensieri intrusivi, ritrovarsi improvvisamente senza quel carico di tensione possa farle paura. Quando ci si abitua a vivere in stato di allerta costante, anche il benessere può sembrare strano, quasi sospetto, come se mancasse qualcosa a cui eravamo inconsciamente aggrappati. Il fatto che i pensieri ossessivi si siano affievoliti e che molte situazioni della vita quotidiana non la turbino più come prima non è di per sé un segnale preoccupante. Il corpo e la mente, quando si è sotto pressione per tanto tempo, possono trattenere una quantità enorme di tensione che poi si scioglie all’improvviso, proprio come è successo a lei in quella giornata di tremore. In molti casi questo rilascio è una reazione naturale che segue a periodi prolungati di stress. La sensazione di rinascita che descrive, insieme alla diminuzione dell’ansia, può essere semplicemente un segno che qualcosa dentro di lei si è finalmente allentato dopo mesi in cui era rimasto contratto. Allo stesso tempo è normale sentirsi un po’ smarriti quando si sperimenta un cambiamento così rapido. La mente può interpretare questa calma come qualcosa di strano, soprattutto se per molto tempo si è convinti che la paura della depressione sia sempre dietro l’angolo. La sua preoccupazione nasce proprio da questo: l’idea che la serenità improvvisa sia un indizio negativo. In realtà potrebbe essere semplicemente una condizione nuova, non ancora familiare, e quindi vissuta con diffidenza. Per quanto riguarda la sensazione di avere meno reazioni emotive, anche questa può succedere dopo periodi molto intensi. Non significa automaticamente che i sentimenti siano scomparsi. Quando la mente si alleggerisce da una paura costante, può prendersi un momento di pausa, una specie di fase di assestamento in cui le emozioni sembrano più piatte. È come se il sistema emotivo avesse bisogno di riorganizzarsi dopo mesi in cui era sovraccarico. Questo non vuol dire che lei non provi più nulla, ma che forse si sta ancora abituando alla novità di non reagire in modo esplosivo come prima. A volte si confonde l’assenza di angoscia con l’assenza di emozioni, ma sono due cose molto diverse. Capisco che il litigio con la sua ragazza la abbia colpita proprio perché si aspettava di reagire come in passato. Ma il fatto che non sia successo non è necessariamente un segnale negativo. Potrebbe essere un momento transitorio, oppure una diversa modalità di risposta che sta emergendo dopo un periodo di intenso lavoro su di sé. Le emozioni non scompaiono da un giorno all'altro, a volte semplicemente si quietano per poi tornare a farsi sentire con più chiarezza quando la mente è meno invasa dalla paura. Quello che sta vivendo non ha nulla di strano o di misterioso. È un cambiamento, e come tutti i cambiamenti porta con sé sollievo e timore. La cosa importante è non interpretare automaticamente questa fase come un campanello d’allarme. Le dia il tempo di capirla, senza giudicarla e senza costringersi a tornare come prima. La stabilità emotiva, quando non si è abituati a provarla, può sembrare quasi un vuoto, ma spesso è solo calma. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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