Nel mio percorso psicoterapico ho parlato spesso dei miei "traumi", ovvero di tutti quei episodi che

19 risposte
Nel mio percorso psicoterapico ho parlato spesso dei miei "traumi", ovvero di tutti quei episodi che mi hanno resa una persona molto fragile ed insicura. Abbiamo rivissuto insieme quelle esperienze ma sono ancora lì, non sono sparite, non riesco a vederle come qualcosa da lasciarmi alle spalle, non so come spiegare....
Ne ho parlato ok, ma adesso? Io mi sento ancora come prima, ripenso a quei pezzi di vita allo stesso modo di prima. Sono ancora qui con me e non riesco ad accettarli o a non permettergli di non farmi più star male.

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Non è affatto detto che sia indicata una terapia di questo tipo per risolvere i suoi problemi. Se si è nel corso di una partita di biliardo che bisogna vincere e le palline sono metà nelle buche e metà sparse sul tavolo...ha senso andare a ripercorrere al storia di dove erano prima queste palline? Ormai la situazione è così ed occorre vincere la partita.. per cui è più utile a mio avviso tentare con psicoterapia di tipo diverso in cui non viene per forza rivissuto il passato, ma si parte dal presente per affrontare il futuro. Potrebbe ad esempio considerare la terapia ad indirizzo cognitivo, cognitivo-comportamentale o strategica..giusto per fare degli esempi. Buona serata

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Gentile Signora considerato il fatto che sta seguendo un percorso è opportuno che ponga questa situazione in quel contesto. Sicuramente il suo terapeuta ha molti più elementi e le potrà fornire delle risposte adeguate alla sua situazione. Un cordiale saluto
Cara signora ne deve parlare con il suo terapeuta che ha più elementi di tutti noi. Comunque elaborare vissuti traumatici è un pò di più che parlarne o dimenticare. E' un pò come accettarli e posizionarli nei loro cassetti. Mi faccia sapere
Non so a quali "traumi" si riferisce; penso che la cosa più importante sia lavorare sui dogmi, i meccanismi di difesa e le strategie di sopravvivenza che, sviluppatesi in conseguenza di questi traumi, boicottano in maniera sotterranea e inconscia la realizzazione dei suoi talenti e dei suoi sani progetti esistenziali. Consiglio una psicoterapia psicodinamica accompagnata e potenziata dalla prescrizione di medicamenti naturali. Un abbraccio!
Gentile Utente, le suggerisco di parlarne con il terapeuta che la segue, probabilmente il trauma non è stato elaborato ancora del tutto. L'obiettivo di una psicoterapia non è quello di eliminare gli eventi traumatici, ma permettersi di poterli riattraversare con una carica emotiva minore e poterli integrare nella propria storia di vita.
Un cordiale saluto
Salve, le esperienze che abbiamo vissuto in qualche modo ci costituiscono, dunque a mio parere è impossibile cancellarle. Si possono invece trasformare, perdere la loro componente di sofferenza e costituire addirittura un perno intorno al quale costruire qualcosa che ci aiuti per il futuro, a partire dalla possibilità di non ripetere le stesse esperienze negative. In quei pezzi di vita c'è qualcosa che la riguarda e che vale la pena considerare. La saluto cordialmente Marina Montuori
Salve, parlare dei propri "traumi" ed esperienze dolorose non è di per sè terapeutico, così come non lo è lasciarseli alle spalle senza averli elaborati. Le suggerisco però di porre la questione al suo psicoterapeuta, così da poter elaborare assieme i suoi vissuti in merito. Saluti
Buonasera, consiglio di affrontare la difficoltà che sta incontrando insieme al suo terapeuta. Evidentemente lei è ancora "bloccata al tempo del trauma", lo scopo non è solo rivivere i vissuti, ma desensibilizzarli e rielaborarli. Esiste un metodo validato scientificamente per la risoluzione dei traumi, si chiama EMDR. Per qualsiasi informazione resto disponibile. Le auguro buone cose.
distinti saluti dott.ssa Valentina Ferrarelli
Buonasera,
di primo acchito le consiglierei di parlarne direttamente con il terapeuta che la segue, se sta tuttora proseguendo il percorso. E' possibile infatti che ci siano durante la terapia dei momenti di stallo che è bene discutere insieme per trovare una soluzione, magari anche aggiustando il tiro proprio rispetto al modo di lavorare insieme. Capita anche però a volte che alcune questioni affrontate in precedenti momenti della propria vita possano chiedere di essere riviste in un momento successivo, in cui magari ci si sente più pronti ad affrontarle o ad affrontarle in modo diverso. Diverso rispetto a come eravamo noi prima e rispetto a come eravamo insieme a quello specifico professionista. Ogni relazione terapeutica infatti, come tutte le relazioni, ha caratteristiche uniche, con limiti e risorse uniche. Resto a disposizione per un eventuale confronto più approfondito. Tenga duro e non si scoraggi. Un cordiale saluto
Gentile utente, non credo che il rivivere i traumi sia sufficiente a poterli superare, ma l'elaborazione e l'integrazione nella propria mente e nella propria storia permettono di diminuire l'intensità emotiva con la quale si impongono, di modo che facciano soffrire meno e sia possibile lasciarli andare e vivere più liberamente. Questo è un processo di elaborazione delicato che richiede tempo e una relazione di fiducia con il terapeuta. Le consiglio di parlare dei suoi dubbi con il suo terapeuta di modo che possiate superare insieme questa fase di stallo. Cari Saluti,
Dott.ssa Anna Maria Gioia
Gentile utente le consiglio di porre questa domanda al suo terapeuta e di affrontare questo argomento insieme . Se poi avrà ancora queste sensazioni le consiglio di cambiare indirizzo psicoterapeutico. Per qualsiasi informazione resto a sua disposizione . Un caro saluto .
Buongiorno, è importante condividere e portare nelle sedute con il suo terapeuta, esattamente come mi sente. Come ha riferito qui. E' un rimando importante, parte del vostro lavoro che magari, aprirà nuove strade nel percorso. Oppure farà emergere il suo bisogno di proseguire attraverso un altro tipo di trattamento. Certo, parlare dei traumi e ricontattare il dolore ad essi collegato, è solo una parte del lavoro. In seguito è necessario che qualcosa cambi. Uno degli obiettivi della terapia è un cambiamento che organizza in maniera differente tutte le esperienze, un mutamento nel modo di fare esperienza.
La saluto cordialmente, e resto a disposizione.
Dott.ssa Francesca Caputo
Buonasera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere assieme a lei un percorso di terapia. Buona serata, Dott.ssa Beatrice Planas
Gentile utente,
Capisco benissimo, infatti il parlare delle esperienze passate non fa altro che riportarle in vita e generare ulteriore sofferenza. Il ricordarle non può esserle d'aiuto, anzi può protrarre quella sofferenza che ha vissuto in precedenza. Io le consiglierei di fare un altro percorso di psicoterapia , ma questa volta partendo dal presente e non dal passato.
Resto a sua disposizione per informazioni,
Un caro saluto
Quello che descrive evidenzia i limiti di una terapia (solo) verbale. Per poter "eliminare" la parte negativa di quelle esperienze è necessario liberare le emozioni connesse alle esperienze/eventi. E per farlo è necessario adottare specifiche tecniche.
Gent.mo/a, il percorso di accettazione dei proprio traumi a volte può essere più lungo di quanto ci si aspetta! L'accettazione si basa sulla nozione che, spesso, tentando di sbarazzarsi del proprio dolore si arriva solamente ad amplificarlo, intrappolandosi ancora di più in esso e trasformando l’esperienza in qualcosa di traumatico. Accettare non significa essere rassegnati, passivi né tollerare o sopportare, bensì abbandonare tutti i tentativi di soluzione inutile e accogliere ciò che la vita comporta se riconosciamo che stiamo andando nella direzione di ciò che vogliamo dalla nostra esistenza. A tal proposito è necessario adottare tecniche psicoterapeutiche specifiche che ti consentiranno pian piano di trovare il tuo nuovo equilibrio.



Non possiamo cambiare il passato, ma per il presente abbiamo più possibilità. Come hanno detto molti colleghi è l'elaborazione del trauma che aiuta a superarlo e a mio avviso tale elaborazione deve avere come orizzonte e fine una migliore gestione mentale e comportamentale del presente. Non è sufficiente in genere conoscere come è articolato un problema per superarlo, ma occorrono idonee strategie di azione. In psicoterapia tali strategie possono a volte essere primariamente di pensiero, altre volte può essere il comportamento che induce un cambiamento di mentalità.
Cara signora, affronti questo discorso col suo terapeuta e si dia il tempo..
Ci sono tempi di elaborazione che variano da persona a persona. Avrà modo col suo terapeuta di affrontare il suo passato e il suo presente, ma soprattutto i suoi vissuti di allora e quelli di ora. Si concentri su ciò che davvero vuole e ne parli con chi la segue..
Buona fortuna,
Rosella Pettinari
Gentile utente di mio Dottore,
il lavoro psicologico trova senso e utilità laddove c’è un suo lavoro di elaborazione e di interiorizzazione dei vissuti.
Questo lavoro, accompagnati dal terapeuta, permette di introiettare in maniera diversa anche i traumi, le esperienze più complesse.
Ma attenzione, elaborare non vuol dire eliminare. Vuol dire attribuire un significato Altro, un senso diverso rispetto alla propria Storia e tenerlo con se, come parte di se.
C’è e ci sarà.
Resto a sua disposizione per qualsiasi informazione.
Saluti,
Dott. Diego Ferrara

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