Negli ultimi mesi ho vissuto 4 rapporti fallimentari uno dopo l'altro, il quarto chiuso proprio ieri

25 risposte
Negli ultimi mesi ho vissuto 4 rapporti fallimentari uno dopo l'altro, il quarto chiuso proprio ieri (non per scelta mia). Questo ragazzo mi ha scritto due settimane fa e abbiamo parlato ininterrottamente per due settimane, notte e giorno, fino ad arrivare a fare piani futuri su quando sarei tornata in città e ci saremmo visti. Lui aveva visto tutte le mie foto ed era super attratto, tra i vari dubbi poco prima di vederci del "e se andasse male?" mi rispondeva frasi come "se va male ci daremo una seconda chance e poi una terza, non può andare male", ormai l'uscita era solo la prova del nove per entrambi. Usciamo finalmente, serata bellissima: trascorriamo 6 ore insieme solo a coccolarci, baciarci, abbracciarci e programmare uscite future, lui cercava più vicinanza rispetto a me. Quando torna a casa però appare freddo per messaggio, fin quando il giorno dopo mi dice che a mente lucida non si sente attratto da me e che la sera prima si era lasciato trasportare dal momento. Non mi do pace, mi sento come se avessimo vissuto due serate diverse, lui mi aveva detto addirittura "sono cotto" e "voglio tutto da te", avevamo programmato di andare al cinema e il giorno dopo arriva quella doccia fredda del "non sono attratto e ciò non può cambiare". A livello di attrazione puramente estetica anche io ero in dubbio verso di lui, ma i suoi modi e il suo carattere che avevo conosciuto le due settimane prima e confermato quella sera me lo hanno fatto vedere come il ragazzo più bello del mondo, lui nei messaggi si mostrava addirittura più preso di me, scoprire che a differenza mia non è riuscito ad andare oltre l'estetica mi ha uccisa, e non capisco come abbia fatto a non poter andare oltre dato che sapeva chi ero da diverse fotografie, sì è vero che nella vita reale tutto cambia, ma non posso avergli fatto così schifo dal nulla, specialmente perché durante l'uscita non si è staccato un attimo da me, avvicinandomi sempre a lui e riempiendomi di complimenti. È l'ennesimo fallimento, ho quasi 25 anni e iniziano a pesare da morire questi fallimenti. La cosa che più mi uccide erano le aspettative adesso andate in frantumi, mi sento come se mi fossi appena lasciata da una storia di un anno, e non è normale.
Dott.ssa Giada Casumaro
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Rovereto sulla Secchia
Buonasera, mi spiace molto quello che leggo, deve essere frustrante e demotivante.
A volte le relazioni e le persone che incontriamo riflettono anche nostre fragilità o difficoltà che abbiamo. Purtroppo con le poche informazioni non posso dire precisamente su cosa poter lavorare o riflettere ma sarebbe importante strutturare bene un buon Sé in modo tale da vivere meglio le situazioni (questo non implica non soffrire ma accettare e attendere).
Se hai voglia di approfondire rimango a disposizione anche online.
Buona giornata e buon percorso, sono sicura arriverà la persona giusta, partendo da te.
Dott.ssa Casumaro Giada

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Dott. Vincenzo Capretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve, grazie per aver raccontato con tanta sincerità quello che stai vivendo. Capisco davvero quanto possa far male una situazione così: quando ci si apre, quando si investe tempo, energia ed emozioni, anche una conoscenza breve può lasciare un vuoto enorme. E non c’è nulla di strano in questo.
Quello che descrivi è molto più comune di quanto pensi: quando una persona arriva da più delusioni di fila, la mente e il cuore diventano più sensibili. Si tende ad attaccarsi più in fretta, a sperare di aver trovato finalmente qualcosa di stabile, e ogni piccolo segnale viene vissuto con una forza amplificata.
Le sue parole, la vicinanza, il sentirsi cercata, i piani fatti insieme… tutto questo ha creato una connessione che per te è stata significativa. È normale che ora il crollo faccia male come una relazione lunga: non conta la durata, ma l’intensità emotiva.
Dall’altra parte, può capitare che una persona si lasci trasportare dal momento, dalla chimica iniziale o dall’entusiasmo, e poi — una volta a casa, a mente fredda — si accorga che non riesce a mantenere la stessa direzione. Non significa che tu “non gli piacessi” o che tu gli abbia fatto “schifo”: significa solo che lui non era nella stessa profondità emotiva in cui eri tu. E purtroppo questo non dipende da te.
È naturale soffrire quando le aspettative crollano così all’improvviso, soprattutto dopo tante delusioni ravvicinate. Ma non è un fallimento tuo. È solo che stai incontrando persone che non sono ancora pronte o allineate al tuo modo di sentire.
Quello che provi — quella sensazione di “fine di una storia” — non è esagerato: è la conseguenza di un cuore che si è aperto e ha sperato. E questo, anche se adesso fa male, parla della tua capacità di sentire davvero. Non è un difetto.
Se hai bisogno di parlarne ancora o di capire meglio cosa sta succedendo dentro di te, puoi contattarmi in qualunque canale ti sia più comodo.
Dott.ssa Silvia Bertolotti
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Milano
Capisco quanto possa essere doloroso vivere una situazione del genere, soprattutto dopo aver riposto tante aspettative. Quando qualcuno cambia idea così all’improvviso, è normale sentirsi confusi e feriti: sembra quasi che tutto quello che è successo non abbia avuto senso. In realtà, spesso queste dinamiche non dipendono da noi, ma da ciò che l’altra persona prova o non prova, e questo non definisce il nostro valore.
Il fatto che lei si senta come dopo una lunga relazione è comprensibile: le emozioni investite in quelle due settimane erano intense, e il cervello fatica a distinguere tra “tempo” e “coinvolgimento”. Non è un segno di debolezza, ma di quanto desideri una connessione autentica.
Forse può essere utile prendersi un momento per sé, senza colpevolizzarsi, e riflettere su cosa desidera davvero in una relazione. Se questi fallimenti iniziano a pesare molto, parlarne con un professionista può aiutare a gestire le emozioni e a ritrovare fiducia. Non è facile, ma non è sola: scrivere qui è già un passo importante.
Dott.ssa Klarida Rrapaj
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente,
capisco quanto possa essere doloroso vivere una delusione così forte dopo un periodo breve ma intenso, soprattutto se arriva dopo altri rapporti falliti. Il suo malessere non è “esagerato” quando investiamo tanto in poco tempo, la fine può essere percepita come la chiusura di una relazione molto più lunga.
Ciò che è accaduto con questo ragazzo non definisce il suo valore personale, né il suo aspetto fisico, parla piuttosto della sua ambivalenza e della sua difficoltà a essere coerente tra ciò che dice e ciò che sente davvero.
Può essere utile, in un percorso psicologico, esplorare come nascono le sue aspettative, come vive il rifiuto e perché questi episodi pesano così tanto. Questo le permetterebbe di proteggersi di più, modulare il coinvolgimento nelle fasi iniziali e rafforzare l’autostima, indipendentemente da chi resta o va via.
Dott.ssa Marika Fiengo
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Milano
Salve, intanto grazie per esserti aperta in questo modo.
Capisco profondamente quanto possa essere doloroso ciò che stai vivendo, la rottura delle aspettative e di un coinvolgimento emotivo che per due settimane è stato intenso, continuo, reciproco in apparenza, e che ti aveva dato la legittima sensazione di star costruendo qualcosa. È normale che tu ora senta un peso enorme, quasi come una fine di una relazione lunga: il tuo sistema emotivo non misura il tempo con il calendario, ma con l’intensità.

Quello che descrivi però parla molto più di lui e dei suoi processi interni che di te. l punto non è spiegare o decodificare il suo comportamento (anche perché puoi sapere solo ciò che ti ha mostrato) ma leggere cosa ha generato in te, come lo hai vissuto e perché ti ha colpita così profondamente.

Un altro punto importante è il ciclo che descrivi: quattro esperienze simili in pochi mesi. Questo non significa che tu scelga persone “sbagliate”, ma che potresti essere più vulnerabile a coinvolgimenti rapidi con persone molto entusiaste all’inizio e poco solide dopo, e il tema è capire come mai ciò accade e cosa ricerchi dalla relazione con l'Altro. Le aspettative, quando si intrecciano con il bisogno di trovare finalmente una stabilità, diventano ancora più intense e i crolli più dolorosi.

Quello che provi è assolutamente normale, comprensibile e umano. E non è un fallimento tuo: è un dolore che nasce da dinamiche relazionali che si ripetono e che meritano cura e spazio per essere comprese a fondo.

Se ti va, ti suggerisco di iniziare un percorso psicologico proprio per sciogliere nodi di situazioni che si reiterano nel tempo e per acquisire più consapevolezza su te stessa.

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o chiarimento,
Dott.ssa Marika Fiengo.
Dott.ssa Lucrezia Lovisato
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Negli ultimi mesi hai attraversato diverse delusioni e questa ultima esperienza ti ha colpita in modo particolarmente profondo. In questa ultima relazione hai stretto un legame fatto di messaggi continui, attenzioni, parole importanti e progetti sul futuro; quando condividiamo cos' tanto con qualcuno permettendogli di entrare nel nostro spazio intimo è naturale che il legame venga percepito come significativo, e proprio per questo la sensazione di perdita può essere forte quanto quella di una relazione più lunga.
Durante la serata insieme avevi sentito vicinanza, affetto, interesse e continuità rispetto a ciò che avevate condiviso nei giorni precedenti, quindi il cambiamento del giorno successivo è stato un passaggio brusco e difficile da comprendere, perché sembra quasi che ciò che avete vissuto abbia assunto per ciascuno di voi un peso diverso.
Un incontro al di fuori del ondo online coinvolge sensazioni fisiche, emotive e percettive diverse che a volte possono modificano di ciò che si prova, e questo può avvenire senza che ci sia stata falsità né intenzione di ferire da parte di nessuno. La tua sofferenza, però, è pienamente comprensibile: le aspettative che si erano create erano forti, il coinvolgimento era cresciuto giorno dopo giorno e il modo in cui vi siete avvicinati aveva assunto per te un significato importante.
Il fatto che questa delusione pesi così tanto è anche legato al momento che stai vivendo, perché più esperienze simili si accumulano, più ogni nuova ferita va a toccare quelle precedenti.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, capisco profondamente quanto questa situazione la stia ferendo. Non è affatto facile ritrovarsi a vivere la stessa delusione più volte in un tempo così breve, e quando questo accade ci si può sentire svuotati, scoraggiati, quasi come se ogni nuova conoscenza diventasse una prova da superare anziché un’occasione per stare bene. La sensazione che descrive, quella di vivere un fallimento sentimentale dopo l’altro, pesa soprattutto perché tocca parti molto intime: il senso di valore personale, l’idea di essere meritevoli di amore, la paura che le cose possano continuare a ripetersi sempre allo stesso modo. Quello che è successo con questo ragazzo è particolarmente confondente. Lei ha vissuto due settimane intense, fatte di attenzioni, parole importanti, progetti, un coinvolgimento che sembrava reciproco e solido. La sera dell’incontro è descritta come affettuosa, piena di vicinanza fisica e emotiva, tanto da farle pensare che fosse solo la naturale conferma di ciò che avevate costruito nei giorni precedenti. È normale, in questo contesto, che la reazione improvvisa di lui la faccia sentire smarrita, come se aveste vissuto due storie completamente diverse. E questa sensazione di essere stata illusa o non vista per ciò che realmente è può essere molto dolorosa. Va considerato però un aspetto che spesso nei rapporti brevi non viene colto subito. Alcune persone vivono il momento in modo molto intenso, si lasciano trasportare dall’emozione, dicono ciò che provano nell’istante senza riuscire a valutare ciò che proveranno il giorno dopo. Non è corretto, non è maturo, e soprattutto non tiene conto dell’impatto che può avere sull’altro, ma purtroppo accade. Quando lui le diceva cose importanti, probabilmente in quel momento le sentiva davvero, ma la distanza dell’indomani gli ha permesso di contattare altre parti di sé, altre paure o altre percezioni che forse non aveva saputo prevedere. Questo non significa che lei abbia sbagliato qualcosa, né che abbia “fatto schifo”. Significa che lui ha reagito in modo impulsivo, poco consapevole, e che la sua confusione l’ha fatta ricadere addosso a lei. La sua sofferenza non nasce solo da ciò che questo ragazzo ha detto, ma da ciò che rappresentava. Dopo diversi rapporti finiti male, lei aveva finalmente sentito di poter sperare, di avere un’intesa forte con qualcuno, magari di uscire da un periodo complicato. È normale che questo amplifichi il dolore. Non c’è nulla di sbagliato nel provare un dispiacere così intenso: quando si investe emotivamente, anche se il tempo è breve, ciò che si immagina può avere lo stesso peso di una relazione lunga. Non è anormale sentirsi come dopo una storia importante. Significa semplicemente che lei aveva dato valore a ciò che stava vivendo. Forse però in questo momento c’è un aspetto su cui potrebbe provare a riflettere con un po’ di gentilezza verso di sé. Quando si sente ripetutamente delusi, si tende a immedesimarsi nel fallimento e a interpretare ogni episodio come un giudizio sulla propria persona. Ma ciò che è accaduto non parla del suo valore, parla delle fragilità e delle incoerenze di qualcuno che non è stato capace di sostenere ciò che aveva mostrato. Lei non è stata rifiutata come persona, è stata ferita da un comportamento immaturo e contraddittorio. E questo fa male, ma non definisce chi è. La sua sofferenza oggi è reale e profonda. Le dà la misura di quanto lei desideri una relazione sana, stabile, sentita, e questo è un desiderio legittimo. Le dà anche la misura di quanto sia sensibile e capace di stare in un legame quando sente reciprocità. Ma questo non significa che debba trarre conclusioni definitive su sé stessa o sul suo futuro affettivo. È un momento, anche se doloroso, e non è il riassunto di ciò che merita. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Mi dispiace molto per quello che stai vivendo — è normale sentirsi devastata dopo più delusioni ravvicinate, soprattutto quando le aspettative erano così forti. Quello che descrivi contiene alcuni elementi comuni: l’idealizzazione costruita dai messaggi (lei/luce delle foto + conversazioni intense), la contraddizione tra comportamento emotivo durante l’incontro e valutazione “a mente lucida”, e la forte frustrazione delle aspettative andate in frantumi. Tutto ciò può farti percepire la perdita come una rottura di una relazione lunga, anche se l’esperienza è stata breve — la mente costruisce storie e progetti, e quando vengono tolti il dolore è reale.
Qualche suggerimento pratico per gestire il momento:


Accetta il lutto: permettiti di sentire rabbia, tristezza, vergogna senza giudicarti. Sono reazioni normali.


Riduci il rimuginio: stabilisci piccoli limiti (es. non rileggere i messaggi ogni ora, non controllare il profilo dell’altra persona) e usa tecniche di grounding (respirazione, camminata breve) quando la mente ripete la scena.


Distanza temporanea: se possibile evita contatti o chiarimenti immediati; spesso servono tempo e spazio per capire cosa è accaduto davvero.


Rivedi le aspettative: prova a scrivere cosa cercavi davvero (vicinanza, sicurezza, conferme) e se i modi in cui lo cercavi ti hanno esposto a scelte rischiose (rapida idealizzazione, fiducia immediata).


Cura la tua autostima con azioni concrete: attenzione alle relazioni sociali, hobby, movimento, sonno regolare — piccoli “investimenti” su te stessa aiutano a ricostruire sicurezza.


Se senti che si ripetono schemi (scelte sempre uguali, attrazione per persone poco disponibili, difficoltà a superare la delusione), può essere utile lavorare su attaccamento, confini e gestione delle aspettative.


Infine, quattro esperienze negative in serie pesano — non perché tu sia “sbagliata”, ma perché alcune strategie relazionali o ferite interiori possono rendere più probabile questo tipo di esito. Per questo è consigliabile approfondire con uno specialista che possa aiutarti a esplorare i pattern, lavorare sull’autostima e darti strumenti pratici per cambiare il modo in cui ti approcci alle nuove relazioni.
Consiglio un colloquio specialistico per un sostegno mirato.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Elena Dati
Psicologo, Psicologo clinico
Crema
Buongiorno,
capisco quanto questa esperienza possa averla ferita, soprattutto perché arriva dopo altre delusioni ravvicinate. Quando situazioni simili si ripetono più volte, non significa che “sia lei il problema”, ma può essere utile chiedersi come mai si ritrovi in relazioni che non le danno ciò di cui avrebbe bisogno o che non si sviluppano come sperato.
A volte entriamo in dinamiche che si ripetono quasi senza accorgercene: ci fanno sperare molto in fretta, ci fanno investire tanto, oppure ci agganciano proprio perché sembrano intense fin da subito. Esplorare questi aspetti in uno spazio protetto può aiutarla a comprendere meglio cosa cerca, cosa la attrae e cosa invece rischia di farla soffrire.
Resto a disposizione,
un caro saluto
dott.ssa Elena Dati
Cara utente,
quello che descrivi non è “solo” una delusione di due settimane: è come se in te si fosse attivato qualcosa di molto più profondo, qualcosa che supera la singola persona e tocca un punto che negli ultimi mesi è stato ferito più volte. Quando parli di “fallimenti”, sembra che ogni incontro non chiuso diventi la conferma di una paura più antica: che forse non sei abbastanza, che forse qualcosa in te non convince, che forse gli altri vedono qualcosa che tu non riesci a controllare. E questo spiega perché il dolore che senti è sproporzionato rispetto alla durata della conoscenza… anche se dentro di te, invece, ha una sua logica emotiva.
C’è una cosa che colpisce molto: tu dici che lui ti ha mostrato interesse costante, ti ha cercata, ti ha riempita di aspettative, di “voglio tutto”, di certezze sul futuro… e poi, all’improvviso, è come se avesse spento un interruttore. Questa dissonanza rende impossibile “metabolizzare” ciò che è accaduto in modo razionale, perché la tua mente continua a chiedersi quale delle due versioni sia stata vera: quello che ha detto nelle due settimane, quello che ha mostrato durante la serata, o quello che ha fatto dopo.
E forse la questione non è scegliere quale versione sia “giusta”, ma vedere che tutto questo racconta più qualcosa di lui che di te. Ci sono persone che vivono l’innamoramento come un’intossicazione momentanea: si infiammano, idealizzano, proiettano un’immagine perfetta sull’altro e, quando arriva il momento reale, si spaventano, si sgonfiano, si confondono. Non è una critica, è un modo di funzionare. Ma quando si intreccia con una persona sensibile come te, che prende sul serio ogni parola, ogni gesto, ogni promessa, l’impatto può essere devastante.
Forse la domanda che ti sta tormentando — “com’è possibile che dopo una serata così lui non abbia sentito nulla?” — non ha una risposta logica, proprio perché non è nato da una logica. Sembra più un’altalena interna di lui: un coinvolgimento immaginato prima, un trasporto durante, e il crollo dopo quando la realtà si è presentata senza filtri.
E capisco il punto in cui dici che non puoi avergli fatto “così schifo”: lì si sente tutta la tua ferita, il tuo tentativo di dare un senso al rifiuto. Ma quando una persona cambia così rapidamente direzione, non è quasi mai l’estetica in sé il problema: è la sua difficoltà a restare nelle emozioni che l’hanno travolto, a tollerare la vulnerabilità, la vicinanza, l’idea di qualcosa di vero. E quindi, invece di chiederti cosa non andasse in te, potresti iniziare a chiederti che cosa in lui fosse troppo per lui stesso da reggere.
Quando dici che ti sembra di esserti lasciata da una storia lunga, non è esagerazione: è il segno che dentro di te la relazione non si misura dal tempo reale, ma dall’intensità emotiva. E l’intensità con cui hai vissuto queste settimane non va invalidata: se ti ha fatto così male, un motivo c’è, e quel motivo merita spazio, non giudizio.
Forse questo è un momento in cui potresti chiederti come mai ogni delusione arrivi come una conferma dolorosa, perché il punto non è “perché lui ha cambiato idea”, ma perché il suo cambiamento ha trovato in te un terreno così vulnerabile da rompere tanto. Non per colpevolizzarti, ma per aprire un’altra possibilità di lettura: non sei fragile perché soffri così; forse soffri così perché da tempo porti una fatica amorosa che non ha avuto ancora modo di essere vista, compresa, accompagnata.
Hai 25 anni, e non sei in ritardo su nulla.
Stai solo sentendo nel corpo e nella mente qualcosa che chiede di essere ascoltato più profondamente.
Quando vorrai, possiamo esplorare insieme questo punto.
Con cura,
dott.ssa Raffaella Pia Testa
 Gabriele Lungarella
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Cara utente,
quello che racconti non è affatto “esagerato” o strano: quando in poco tempo si investe emotivamente in qualcuno (soprattutto dopo un periodo di solitudine o rapporti falliti) è normale sentire il peso di una delusione come molto più grande del tempo effettivamente trascorso insieme. Le aspettative, quando si accendono, possono fare più male di una relazione lunga perché colpiscono proprio lo spazio della speranza.
La dinamica che descrivi è purtroppo molto comune: nella fase iniziale alcune persone si lasciano prendere dall’intensità del momento, dal bisogno di vicinanza, dal desiderio di sentirsi importanti per qualcuno e comunicano un coinvolgimento che poi non sono in grado di sostenere nel mondo reale.
Questo non dice nulla del tuo valore, né di un tuo “sbaglio”, dice molto delle fragilità dell’altra persona, che si è fatta trascinare da emozioni immediate senza avere la maturità di distinguere entusiasmo e desiderio reale.
Il crollo che senti oggi nasce dal fatto che ci hai creduto e che in quelle due settimane hai sentito di poter costruire qualcosa. Non stai soffrendo per una serata ma per ciò che quella serata sembrava aprire.
C’è tuttavia una cosa importante da considerare: il problema non è che ti aspettavi troppo ma che ti stavi dando la possibilità di sperare, e questo è un segno di vitalità non una debolezza.
A volte serve lavorare proprio su questo: sul perché incontri persone che si accendono in fretta e si spengono altrettanto velocemente, sul perché il tuo investimento emotivo è così intenso e immediato e su come proteggere la tua sensibilità senza chiuderla.
Se ne sentirai il bisogno, un percorso psicologico potrebbe aiutarti a leggere meglio questi schemi affettivi e a costruire relazioni più stabili e sicure.
Un caro saluto,
Gabriele
Dott.ssa Jessica Servidio
Psicologo, Psicologo clinico
Pesaro
Capisco quanto questa esperienza possa aver fatto male, soprattutto perché non parliamo solo di un appuntamento, ma di una delusione che si innesta su altre tre vissute a distanza di poco tempo.
Più che sul giudizio che questo ragazzo ha dato, la sua sofferenza sembra nascere dal crollo improvviso tra ciò che allora “sembrava possibile” e ciò che poi è accaduto. Tra immaginario e reale.
In due settimane lei ha costruito una relazione intensa – fatta di parole, presenza, aspettative, progettualità – e il suo corpo e la sua mente hanno iniziato a funzionare come se quella fosse già una relazione reale. Per questo oggi non si sente “lasciata dopo un’uscita”, ma dopo una storia molto più grande: emotivamente lo era.
Nel suo caso, non era l’attrazione fisica a guidarla, ma il desiderio profondo di incontrare finalmente qualcuno che la vedesse e la scegliesse davvero.
Quello che fa più male non è che lui se ne sia andato, ma la ripetizione dolorosa di una "scena" già vissuta.
Quando un incontro diventa anche il terreno su cui giocarsi l'intero e proprio valore, il rischio è che ogni fine venga vissuta non come una delusione, ma come un fallimento "identitario".
E invece qui sarebbe importante spostare lo sguardo: forse la parte più dolorosa non è che lui abbia cambiato idea, ma che si sia trovata a investire da subito tutto su una relazione ancora "embrionale", senza avere il tempo di capire chi aveva veramente davanti.
Il lavoro che può diventare prezioso non è quello di “resistere alle delusioni”, ma di capire cosa la spinge a investire così tanto e così presto, come se il suo valore dipendesse soltanto dallo sguardo dell’altro.
Si può lavorare affinché i prossimi incontri siano più graduali, più esplorativi, più fondati su ciò che lei sente e vede – non solo su ciò che spera.
Non è sbagliata lei. Non è “troppo”.
Sta solo mostrando quanto desiderio abbia di un incontro che finalmente la riconosca.
Il punto è: come proteggere questo desiderio senza farlo diventare ogni volta un esame da superare.
Sono disponibile anche per una consulenza online, Dott.ssa Jessica Servidio
Dott.ssa Stefania Militello
Psicologo, Psicologo clinico
Sassari
Gentile utente,
comprendo quanto questa esperienza possa averla ferita, soprattutto dopo settimane di scambi intensi e di aspettative condivise. Talvolta alcune persone mostrano un forte coinvolgimento nei messaggi senza avere la stessa chiarezza quando il rapporto diventa concreto; questo però riguarda la loro ambivalenza, non il suo valore personale.
È comprensibile che per lei questa interruzione sia così dolorosa: quando si investe molto in poco tempo, l’impatto emotivo può somigliare a quello di una vera rottura. In futuro può aiutarla procedere con maggiore gradualità, così da tutelarsi e permettere alla relazione di svilupparsi in modo più stabile.
Questa esperienza non rappresenta un suo fallimento, ma un evento difficile da elaborare. Per comprendere meglio le dinamiche ricorrenti nelle sue relazioni e per imparare a proteggersi emotivamente, potrebbe esserle utile intraprendere un percorso personale con uno psicologo/a. Un caro saluto.
Dott.ssa Carmen Coppola
Psicologo, Psicologo clinico
Sesto San Giovanni
Buongiorno,
da come ne parla, si percepisce quanto questa esperienza l’abbia toccata in profondità.
Quando con qualcuno nasce una connessione fatta di attenzioni, presenza e piccoli gesti quotidiani, è naturale lasciarsi coinvolgere e iniziare a sperare in qualcosa che possa crescere.
Per questo un cambiamento improvviso può essere così doloroso, non mette in crisi solo la conoscenza, ma tutto ciò che aveva iniziato a sentire e immaginare.
Le emozioni che sta provando non sono affatto “troppo”, sono la risposta autentica di una persona che aveva investito sentimenti veri.
E capisco quanto possa essere faticoso, soprattutto quando arriva dopo altri momenti complessi. A volte non soffriamo solo per l’episodio in sé, ma per ciò che riattiva dentro di noi, per quelle domande che tornano e che fanno perdere un po’ di fiducia.
Ma è importante comprendere che ciò che è accaduto non dice nulla sul suo valore.
Il modo in cui l’altra persona ha reagito parla del suo vissuto, del suo momento, dei suoi dubbi. Non è un giudizio su di lei, né su ciò che può offrire in una relazione.
Il dolore che sente non è debolezza, è sensibilità.
E anche se ora pesa, è una qualità che può diventare una risorsa.
In fasi come questa, a volte può essere utile avere uno spazio in cui mettere ordine fra emozioni, aspettative e bisogni, e comprendere meglio ciò che certe situazioni riattivano.
Un percorso psicologico può offrire questa possibilità, non per “aggiustare” qualcosa, ma per aiutarla a conoscersi di più, riconoscere i suoi processi interni e ritrovare un senso di equilibrio.
Se ora sente confusione o stanchezza emotiva, è comprensibile. Quello che ha vissuto ha avuto un peso, e merita gentilezza e ascolto.

Dott.ssa Carmen Coppola - Psicologa
Ricevo a Milano, Sesto San Giovanni e Online.
Gent.ma utente,
la sua delusione e lo sconforto sono comprensibili. Purtroppo, capita spesso che le intenzioni, i comportamenti e le parole delle altre persone vengano interpretate in modo sbagliato. Nel suo caso, la delusione è accentuata dal fatto che, recentemente, ha vissuto altre situazioni simili, alimentando un pessimismo nei confronti della possibilità di instaurare relazioni sentimentali stabili.
Come ha ben detto, le aspettative possono essere fortemente destabilizzanti sul piano emotivo quando vengono puntualmente disilluse dalla realtà. La frustrazione reale è quella di sentirsi impotente di fronte agli eventi e di non poter in alcun modo controllare le situazioni che si creano a nostro vantaggio.
Nell'ambito sentimentale non si possono avere obiettivi personali, pensare che le cose debbano andare in un certo modo e che le altre persone debbano allinearsi alle nostre aspettative è un tentativo destinato a fallire, sempre.
Bisogna accettare l'idea che le persone non sono sempre trasparenti, che possano mentire o fingere, o che semplicemente abbiano paura delle conseguenze di potersi lasciar andare alla massima sincerità. Non possiamo giudicare il comportamento degli altri come se potessero ragionare con la nostra stessa testa, o con i nostri stessi valori.
Capisco che accumulare esperienze negative può indurre a perdere fiducia nelle persone e nell'amore in generale. Ma questo è un bias cognitivo che la nostra mente genera per proteggerci da ulteriori delusioni, non corrisponde certamente alla realtà.
Ogni persona è diversa e si comporta in modo diverso e, dunque, ogni connessione che si crea è del tutto nuova e originale. La costante è lei stessa: ciò in cui crede, il modo in cui vuole apparire, come vuole essere ascoltata o trattata, gli argomenti di cui preferisce parlare o le attività che le piace svolgere. Preservare questa onestà intellettuale e questa coerenza con sé stessi è l'unica strategia veramente utile da adottare.
L'esperienza però deve insegnarci sempre qualcosa e generare una saggezza da utilizzare efficacemente nel presente. Questo vuol dire adattarsi più facilmente alle nuove situazioni, modulare le risposte, non cadere nella trappola delle aspettative, ma avere anche il coraggio di concedere il beneficio del dubbio alle altre persone, con il desiderio di conoscerle in modo attento, prima di esprimere giudizi definitivi.
Uno dei pericoli di queste situazioni che sta vivendo è cominciare a basare la propria autostima sull'opinione degli altri, o sul loro comportamento nei propri confronti. Il rischio è di spostare troppo l'attenzione all'esterno cercando continue conferme delle su qualità, piuttosto che generare certezze dall'interno.
Potrebbe valutare la possibilità di un percorso psicologico, sia per gestire meglio le emozioni attuali, i pensieri intrusivi e poco funzionali al benessere, sia per sviluppare un mindset di crescita che le consenta di vivere le sue esperienze di relazione con maggiore sicurezza, autonomia e consapevolezza.
Sono a sua disposizione per aiutarla in un percorso di questo tipo.
Le auguro il meglio, un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Dott.ssa Fausta Florio
Psicologo, Psicologo clinico
Palma Campania
Gentile utente,
la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Da ciò che scrive emerge chiaramente quanto le relazioni degli ultimi mesi l’abbiano profondamente segnata, e mi dispiace sinceramente per il dolore che sta vivendo.
La sensazione che descrive “mi sento come se mi fossi appena lasciata da una storia di un anno” ha un significato molto comprensibile se la leggiamo alla luce dell’intensità emotiva che ha vissuto. Con questo ragazzo ha condiviso quotidianità, attenzioni, aspettative: è naturale che si sia sentita coinvolta e che abbia investito parti intime ed emotive di sé. È altrettanto comprensibile che, di fronte ai messaggi rassicuranti e alla sensazione di essere vista e accolta, si siano attivate in lei speranze che poi sono state improvvisamente disattese.

L’interruzione così brusca e incoerente rispetto ai segnali ricevuti può lasciare confusione, perplessità e senso di smarrimento. Vorrei però invitarla a riflettere sul significato di “fallimento” che attribuisce a questa esperienza e alle precedenti: cosa rappresenta per lei il ripetersi di queste situazioni? In che modo tende a collegare i comportamenti ambivalenti dell’altro al proprio valore personale?
È importante ricordare che in ogni relazione ci sono due persone, ciascuna con la propria storia, i propri bisogni e le proprie fragilità. La fine di una frequentazione non corrisponde a un fallimento personale: può invece indicare la presenza, dentro di lei, di aspetti che meritano ascolto, attenzione e cura.
Se lo desidera, potrebbe essere utile approfondire con un professionista questi vissuti dolorosi, non perché ci sia qualcosa di “sbagliato” in lei, ma perché merita uno spazio in cui poter dare voce e comprensione alle parti più autentiche di sé.

Le auguro sinceramente il meglio,
Un abbraccio
Dott.ssa Fausta Florio
Dott.ssa Ester Negrola
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, e grazie davvero per la fiducia che hai riposto nella community condividendo un’esperienza così intima e dolorosa. Vorrei partire proprio da te: dalle tue parole emerge una grande capacità di metterti in gioco con sincerità, apertura e determinazione. Hai investito emozioni, tempo e aspettative, e questo è un atto di coraggio, non di debolezza. Comprendo quanto possa essere disorientante e ferire profondamente il comportamento di una persona che, dopo essersi mostrata molto coinvolta, si ritrae improvvisamente quando la situazione inizia a diventare concreta. Non conoscendolo a fondo, è impossibile attribuire con certezza delle motivazioni: potrebbe avere un legame emotivo altrove, oppure portare con sé fragilità irrisolte o esperienze passate che lo rendono meno pronto a lasciarsi andare davvero. Sono ipotesi, e non è necessario che tu trovi una spiegazione definitiva al suo comportamento: le sue incostanze non definiscono te. Ciò che può aiutarti, invece, è spostare l’attenzione su come stai tu. Se senti che questa esperienza ti ha toccata più del previsto, concediti il tempo per ritrovare equilibrio e serenità. Il dolore che stai provando – quasi come se fosse terminata una relazione lunga – è comprensibile: nasce da un investimento emotivo intenso concentrato in poco tempo, che ha alimentato speranze e possibilità. È la frattura di quelle aspettative a far male, più dell’incontro in sé. All’interno di questa esperienza difficile, puoi però trarre alcuni spunti per le future conoscenze. Le interazioni molto intense solo sul piano virtuale, protratte per settimane, rischiano di creare un’immagine dell’altro che non sempre trova un riscontro reale. Incontrarsi presto può aiutare a vedere la persona per ciò che è, riducendo idealizzazioni e falsi investimenti emotivi. Allo stesso modo, comunicare fin dall’inizio cosa cerchi e quali sono i tuoi confini non allontanerà le persone giuste, ma ti permetterà di riconoscerle più facilmente. Niente di ciò che è accaduto rappresenta un tuo fallimento: al contrario, mostra la tua capacità di coinvolgerti, di sperare e di desiderare relazioni autentiche, e questa è una risorsa preziosa, non un limite.

Un caro saluto,
Dott.ssa Ester Negrola - Psicologa clinica
Dott.ssa Elisa Samer
Psicologo, Professional counselor
Trieste
Buongiorno,
come dice lei, l'intensità delle emozioni, rispetto alla situazione, potrebbe essere troppo intensa e quindi anche molto più difficile da reggere, rispetto ad una storia di poche settimane, vissuta con l'idea di doversi appena scoprire e conoscere. Mi ha colpita particolarmente il fatto che si sia concentrata sul giudizio che l'altra persona possa avere nei sui confronti e sul timore di "essere, in qualche modo, in ritardo" sul suo percorso di vita. Le chiederei di parlarmi di quelli che ha vissuto come fallimenti...è importante avere un quadro di quali siano i vissuti individuali, in base alla sua specifica storia e di come lei viva il "contatto" (non inteso fisicamente, ma emotivamente) con l'altra persona. Intanto le posso dire che in queste poche parole ho letto tanti giudizi da parte sua, nei suoi confronti e di certo questo le fa vivere un percorso di vita in modo molto severo e quindi con tanto dolore.
Dott.ssa Maria Teresa Romeo
Psicologo clinico, Psicologo
Cagliari
Carissima, mi dispiace molto per la delusione che stai vivendo. È normale sentirsi sconvolti quando le aspettative vengono tradite, soprattutto quando ci si è aperti emotivamente e si è investito tanto in una relazione. Quello che descrivi è un comportamento incoerente che può ferire profondamente, ma non dimenticare che questi fallimenti non definiscono il tuo valore.

A volte ci facciamo travolgere dall’intensità del momento, ma ogni esperienza, anche dolorosa, è un’opportunità per crescere e capire meglio cosa vogliamo davvero in una relazione. A 25 anni, hai ancora molte opportunità per imparare da te stessa e da ciò che desideri.

Se vuoi, possiamo lavorare insieme per comprendere meglio i tuoi desideri emotivi e come affrontare questi momenti difficili con maggiore serenità.

Un caro saluto,
Dott.ssa Maria Teresa Romeo - Psicologa
Dott.ssa Tania Zedda
Psicologo, Psicologo clinico
Quartu Sant'Elena
Buongiorno e grazie per aver condiviso una parte così delicata e dolorosa della tua esperienza.
Si sente tantissimo quanto tu ci abbia creduto, quanta intensità ci sia stata in queste due settimane, e quanto questo finale improvviso ti abbia spezzata. Anche se il rapporto è durato poco, il coinvolgimento emotivo è stato forte, e per il nostro mondo interno questo conta molto di più della durata in termini di tempo. Per questo ora ti senti come se ti fossi appena lasciata dopo una storia lunga: non è “esagerato”, è semplicemente coerente con quanto ci avevi investito.
La confusione che provi è comprensibile: da una parte c’è la serata che descrivi come bellissima, fatta di coccole, vicinanza, baci, progetti per il futuro, parole come “sono cotto”, “voglio tutto da te”, una sensazione di reciprocità. Dall’altra, il giorno dopo, arriva un messaggio freddo, una distanza improvvisa e la frase “non mi sento attratto, non può cambiare”. È come se tu avessi vissuto una serata e lui un’altra, e questo ti destabilizza profondamente.
Questa incoerenza non parla di un tuo difetto, non dice che “non eri abbastanza” o che “hai fatto schifo”. Racconta molto di più di lui, della sua confusione, del suo modo di gestire le emozioni e l’attrazione. Probabilmente in quel momento lui sentiva davvero quelle frasi su di te, quel trasporto, quella voglia di progettare. Poi, a mente fredda, si sono affacciati dubbi, rigidità sull’estetica, paure, credenze sue su cosa dovrebbe provare. Questo cambiamento così drastico ferisce, ma non è una prova oggettiva del fatto che tu non meriti amore o che non sei desiderabile.
Ti fa particolarmente male il fatto che lui non sia riuscito ad andare oltre l’aspetto estetico, mentre tu sì. È una cosa molto importante: tu hai lasciato che il suo modo di fare e il suo carattere rendessero ai tuoi occhi il suo aspetto più bello. Ti sei permessa di guardare la persona oltre il contenitore, anche partendo da qualche dubbio estetico. Il fatto che lui non abbia fatto lo stesso non significa che tu hai sbagliato a farlo, ma mette in luce una differenza di profondità e di modo di vivere le relazioni.
Capisco che questo arrivi dopo altri rapporti fallimentari e che, a quasi 25 anni, inizi a pesare tutto di più. Quando il dolore si ripete, è facile che nascano pensieri del tipo: “Allora sono io il problema”, “succede sempre a me”, “non troverò mai qualcuno che resta”. Questi pensieri fanno male e sembrano molto convincenti, ma sono frutto della sofferenza, non di una verità assoluta sul tuo valore.
Il lavoro psicologico, in un momento come questo, potrebbe aiutarti a rimettere insieme i pezzi: darti spazio per elaborare il lutto di questa delusione, riconoscere i tuoi bisogni affettivi, capire se c’è un filo che lega questi fallimenti, distinguere quello che dipende da te da ciò che appartiene alle persone che incontri, lavorare sulle aspettative che si creano molto in fretta quando qualcuno sembra “prenderti” e capirti.
Non c’è niente di “non normale” nel dolore che stai provando. Quando ci lasciamo toccare davvero da qualcuno, anche una storia breve può lasciare un vuoto enorme. È importante che tu non usi questo dolore come prova che non meriti amore, ma come qualcosa da ascoltare e trasformare, con calma, magari con l’aiuto di qualcuno che ti accompagni. Grazie per aver affidato qui questa parte di te.
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Gentile paziente,
il dolore che prova non dipende dalla durata di questa conoscenza, ma dall’intensità emotiva con cui l’ha vissuta. Due settimane di messaggi continui, attenzioni, promesse e idealizzazioni creano un legame molto forte, anche se non c’è ancora una relazione vera e propria. Quando poi tutto si spezza all’improvviso, l’impatto emotivo è quello di una rottura importante, non di un incontro andato male.
Quello che l’ha ferita non è solo il rifiuto, ma la dissonanza. Il modo in cui lui si è comportato durante la serata non corrisponde a ciò che ha detto il giorno dopo. Questo crea confusione, senso di inganno e una forte ferita di autostima. Non significa che lei abbia “fatto schifo”. Significa che lui ha reagito impulsivamente, si è lasciato trasportare dal momento e, una volta solo, si è scontrato con i suoi limiti emotivi. Alcune persone vivono l’idealizzazione come un’onda, si entusiasmano e poi si spaventano appena torna la lucidità. Il comportamento contraddittorio è suo, non suo.
La sua reazione così intensa, però, merita attenzione. Non sta soffrendo solo per lui, ma per tutto ciò che queste esperienze stanno toccando dentro di lei. Ogni volta che una conoscenza si interrompe, si riattiva la paura di non essere scelta, di non valere abbastanza, di restare indietro rispetto agli altri. È questo che amplifica la sofferenza e la fa sentire come se avesse perso una relazione lunga.
Si può lavorare su questo. La sensibilità alle delusioni sentimentali non è un tratto immutabile. Con un percorso psicologico può imparare a vivere gli inizi con più calma emotiva, a non idealizzare subito, a proteggersi dalle aspettative e a costruire un senso di valore più stabile, che non si spezzi davanti ai comportamenti incoerenti dell’altro.
Non è l’ennesimo fallimento. È un’esperienza dolorosa che sta mettendo in luce un punto su cui può davvero crescere e stare meglio.

Un caro saluto
Dott.ssa Alina Mustatea, Psicologa clinica e giuridica, Psicodiagnosta clinica e forense, Coordinatore genitoriale
Se desidera approfondire questi temi e ritrovare equilibrio nelle relazioni, può prenotare una visita.
Dott.ssa Mariapaola Anania
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno grazie per la condivisione, penso che L’’atteggiamento Di questo ragazzo l’abbia fatta sentire rifiutata. Ha attivato questa tematica in modo molto forte. A 25 anni ha ancora una vita davanti e di sicuro non mancheranno le occasioni per conoscere persone più oneste ed interessanti.
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, io scinderei due aspetti. Da una parte si potrebbe attribuire il comportamento del ragazzo a problemi suoi. Dall'altra l'ennesimo fallimento le fa vivere la situazione con sentimenti, emozioni e percezioni che andrebbero collocati nella sua storia personale. Comprendo comunque che anche questo epilogo, possa essere stato per lei un momento di rifiuto e di aspettative disilluse che le hanno fatto dubitare di sé. Le suggerisco di pensare ad un possibile sostegno psicologico.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Susanna Brandolini
Psicologo, Psicologo clinico
Treviso
Buongiorno,

capisco profondamente il dolore e lo smarrimento che sta vivendo. Quando racconta questa esperienza, si sente chiaramente quanto Lei ci abbia creduto, quanto si sia lasciata coinvolgere emotivamente e quanto questa “doccia fredda” sia arrivata in modo improvviso, incoerente e traumatico. Non è affatto strano che oggi senta un peso simile a quello di una fine di relazione lunga: non è la durata che fa il legame, ma l’intensità dell’investimento emotivo, delle aspettative, del riconoscimento che pensava di aver trovato nell’altro.
Quello che è accaduto con questo ragazzo non parla di un Suo “fallimento”. Parla piuttosto di una modalità relazionale che, nelle prime fasi, a volte può essere molto travolgente. Alcune persone si lasciano coinvolgere subito, mandano segnali intensi, costruiscono vicinanza, parlano di futuro come se fosse naturale farlo. Non perché stiano mentendo, ma perché, in quel momento, vivono sinceramente quell’entusiasmo… salvo poi scoprire, quando l’emozione si abbassa, che non riescono a sostenere ciò che hanno promesso o creato. È destabilizzante, perché sembra di aver vissuto due storie diverse: la Sua reale e profonda, e la sua frammentaria, impulsiva, legata al momento più che alla continuità.
Il punto però non è che Lei non gli piacesse; lo dimostra il fatto che non si è staccato da Lei per tutta la serata, cercando contatto, vicinanza, intimità. Ciò che l’ha fermato successivamente non è “lo schifo”, come teme, ma la sua incapacità di mantenere l’immagine che aveva costruito nei giorni precedenti. È una dinamica che ha a che fare con lui, con la sua confusione interna, con la sua impulsività affettiva, non con il Suo valore.
Il dolore che prova oggi è acuto perché tocca qualcosa di più profondo: la stanchezza di sentire che si ripete un copione, la paura che ogni volta che spera, poi cade. A 25 anni questi vissuti iniziano a pesare davvero, lo comprendo. Ma il fatto che Lei abbia questa capacità di affezionarsi, di immaginare, di coinvolgersi… racconta una parte molto preziosa di sé: la Sua capacità di amare. Quello che può essere faticoso è forse il modo in cui si espone nelle prime fasi, il bisogno di trovare finalmente qualcuno che veda e confermi ciò che Lei è. E questo rende ogni delusione più tagliente.
Vorrei dirLe con grande rispetto una cosa importante: il dolore che prova è reale e legittimo, ma non sta dicendo nulla di definitivo su di Lei o sulle sue possibilità relazionali. Sta dicendo solo che oggi è ferita. Se desidera approfondire ulteriormente, possiamo esplorare insieme cosa l’ha fatta agganciare così velocemente a una relazione così giovane, che cosa rappresentano per Lei queste aspettative e perché la loro caduta la fa sentire come se fosse stata abbandonata dopo una storia lunga. Dentro questa risposta c’è qualcosa di prezioso per Lei, qualcosa che può aiutarLa a proteggersi e a riconoscere meglio i ritmi del Suo cuore.

Un saluto,
Dott.ssa Susanna Brandolini
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,

quello che dice e che pensa della propria vita sentimentale è forte. Molto probabilmente le cose sono un pochino più complesse di come al momento lei le legge. Si dia la possibilità di affrontare questi suoi dubbi e queste sue domande all'interno di uno spazio di ascolto più ampio che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. L'aiuto di uno psicoterapeuta potrebbe farle acquisire maggior fiducia in se stessa e farle vivere le relazioni con maggior serenità.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara

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