Mia madre gioca tutta la pensione al lotto e dice che non è vero ha già più di 70 anni e non so come

24 risposte
Mia madre gioca tutta la pensione al lotto e dice che non è vero ha già più di 70 anni e non so come agire perché dice che i soldi sono i suoi e può fare quello che vuole
Dott.ssa Marta Corradi
Psicologo, Psicoterapeuta, Professional counselor
Rho
Buongiorno, purtroppo è molto difficile che una persona che si trova in una dinamica di dipendenza (ad esempio da gioco d’azzardo come nel caso di sua madre) divenga consapevole di avere un problema. In questi casi la cosa migliore è che le persone vicine, consapevoli del problema, si rivolgano loro stesse ad un professionista competente che sappia aiutarle e indirizzarle in maniera tale da aiutare la persona che manifesta il problema, pur in maniera indiretta. Non esiti dunque a contattare uno psicoterapeuta. A disposizione per dubbi e chiarimenti, un saluto, Marta Corradi.

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Dott.ssa Paola Uriati
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Roma
Buongiorno Signora, non so da dove scrive, tuttavia le suggerisco di andare sul sito del Tribunale Civile di Roma ( se vive Roma), altrimenti della sua città. Vada sulla pagina Ricorso Amministratore di Sostegno. Scarichi il modulo e lo compili, c'è uno spazio che deve compilare anche il medico di base. Consegni la domanda a Via Lepanto (sede Tribunale civile di Roma o della sua città). Il giudice in seguito contatterà voi familiari per valutare la situazione.E qualora ci fossero le indicazioni, il giudice assegnerà a sua madre un amministratore di sostegno.
Questo ovviamente per evitare perdite incongrue, relative al gioco oppure ad altro. Inoltre potreste rivolgervi ad uno psicologo/ psichiatra per comprendere e gestire il problema da un punto di vista psicopatologico.
Se dovesse aver bisogno ci riscriva.
Buona giornata. Paola Uriati
Dott.ssa Angela Sgambati
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno signora la sua mamma non è consapevole delle sue azioni e delle conseguenze che queste comportano. Non ammette il suo stato anzi lo nega per difendersi. Non si rende conto della sofferenza che provoca a lei. La possibilità per soffrire meno sta nel farsi aiutare affinché sia più distaccata da tutti ciò e si occupa soprattutto di se stessa. Può contare su di me quando vuole. Un saluto
Dott. Simone Tealdi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Torino
Buonasera Signora. Mi spiace molto per la sua mamma. Per prima cosa le consiglio di parlare con il suo medico curante, per poi rivolgersi ad un Tribunale civile e chiedere lì come si può fare per aiutarla.
dott Tealdi
Dott.ssa Elisa Galantini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera, il problema che pone alla nostra attenzione è doloroso e spinoso. Ritengo che una buona strada possa essere quella di intervenire sull’urgenza che sua madre sta mostrando, anche attraverso un eventuale amministratore di sostegno se necessario, chiedendo aiuto e sensibilizzando i servizi pubblici. Le suggerirei anche di cercare anche lei un appoggio che la sostenga nel gestire tutte le complesse e disparate emozioni con cui questa situazione certamente la sta confrontando. Cordiali saluti Dott.ssa Elisa Galantini
Dott.ssa Alessia Rita Candiloro
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Professional counselor
Napoli
Gentile le consiglio di rivolgersi al Serd di competenza territoriale per avere informazioni e delucidazioni sul da farsi. Oramai al Serd viene trattata la dipendenza in generale, compresa la ludopatia, può trovare chi saprà darle un giusto e valido supporto.Saluti.
Dott.ssa Susanna Nuti
Psicoterapeuta, Psicologo
Firenze
Sono d’accordo con la collega di rivolgersi al serd , oggi ci sono percorsi specifici per questo tipo di dipendenze sia da un punto di vista della cura che legale, la famiglia inoltre mi raccomando deve essere compatta è presente nel percorso
Dott.ssa Isabella Vecchi
Psicologo, Psicologo clinico
Varese
Buongiorno, comprendo bene la sue paure e, come ben consigliato dai colleghi, sostengo che la mamma abbia bisogno di aiuto. Come già indicato nelle risposte precedenti, le consiglio di rivolgersi al Serd di competenza per territorio. Le consiglio anche di verificare se nella sua zona ci sono gruppi di auto-mutuo-aiuto per giocatori anonimi. I gruppi sono solitamente strutturati per accogliere i giocatori. I parenti, in gruppi separati, possono portare la propria esperienza e trarre insegnamento e sostegno dalle esperienze di altri simili. Il gruppo è fondamentale per l'aiuto, la comprensione e la speranza.
Buongiorno, purtroppo una grande difficoltà che hanno alcuni pazienti con dipendenza è proprio l'accettazione del disturbo e il riconoscimento dello stesso... se ne accorgono spesso quando arrivano a livelli altissimi di disfunzionalità e anche in quei casi, a volte, continuano a negarlo. Sono d'accordo con i miei colleghi, si rivolga al SERD di competenza o verifichi se nella zona ci sono attività di mutuo aiuto mirate specificamente per i giocatori d'azzardo, se le trova sicuramente le persone che le promuovono sapranno darle indicazioni più precise su come muoversi. Le auguro di risolvere la situazione il prima possibile.
Un saluto,
Dott.ssa Claudia Gervasoni
Dott.ssa Ylenia Calabretta
Psicoterapeuta, Psicologo
Fiumicino
Buongiorno,
Tale situazione purtroppo è molto complessa e dolorosa, chi ha questo tipo di dipendenza ha molte resistenze e soprattutto poca consapevolezza del disagio.
Da figlio deve essere estremamente difficile, ma come consigliato da altri colleghi, è opportuno rivolgersi al serd o a strutture di competenza sul territorio, che possono indicarle come muoversi al meglio ed eventualmente fare una prima valutazione.
Gli incontri di gruppo posso essere molto utili in queste situazioni.
Sperando possa risolvere il prima possibile,
Un saluto
Ylenia Calabretta
Dott.ssa Silvia Pinna
Psicologo, Psicoterapeuta, Tecnico sanitario
Roma
Concordo con i colleghi. La ludopatia ha raggiunto livelli di emergenza e purtroppo ciò che deve fare è lavorare sulla consapevolezza di mamma, quindi togliendole la possibilità di maneggiare il denaro. Sul sito Istituto Superiore di Sanità c'è un osservatorio dedicato con numerose indicazioni medico-legali per i familiari e i riferimenti in base al territorio in cui abitate
Buongiorno sig.ra.
La dipendenza da gioco, va trattata secondo un intervento "multidisciplinare", pensato e condiviso dal paziente e da chi gestisce la sua cura. Il riferimento è il SER-D di zona della signora e se non previsto dal servizio di zona, una psicoterapia che contribuisca al lavoro di consapevolezza. In questo potrebbe venire in aiuto la psicoterapis. Da sola, non può farcela, con una rete si.
Caro utente,

la condizione di sua madre è sicuramente da tenere in considerazione. Oltre alle azioni di tutela legale come il ricorso all'amministrazione di sostegno, occorre tenere in considerazione la salute di sua madre, perché la dipendenza da gioco d'azzardo (gambling addiction) è molto pericolosa, vista la sua tossicità sulla salute famigliare e individuale, insieme all'impatto economico nefasto sui risparmi.
Le ragioni per cui si gioca d'azzardo possono essere molteplici: sicuramente un modello di procrastinazione che si è incardinato nel tempo, una ricerca della ricompensa immediata e repentina (a discapito dell'impegno) anziché sostenere obiettivi di lungo termine, la ricerca della ricompensa (e stimolazione) immediata proveniente dalla gratificazione di stimoli brevi (attraverso il sistema della dopamina). Una volta incardinato questo pericoloso sistema fisiologico, occorre agire con azioni coordinate, come quella medica, quella psicoterapeutica e con il supporto sociale.
Si può uscire da questa situazione, ma occorre prendere in carico la situazione.
Un caro saluto.
Dott.ssa Barbara Zanettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno, come già indicato dai colleghi credo che sia necessario intervenire per tutelare la mamma, la quale non è consapevole della gravità della situazione e soprattutto, come spesso accade, non è in grado di fare una richiesta di aiuto. Pertanto prenda lei in mano la situazione, attraverso una tutela non solo finanziaria, l'amministratore di sostegno potrebbe essere una soluzione; ma anche tutela della persona. Può rivolgersi al SerD del suo territorio; in tal modo la mamma entrerebbe a contatto con persone con le quali condividere lo stesso problema: questo la farebbe sentire meno sola nell'affrontarlo.
Saluti Barbara da Torino e Legnano (Mi)
Dr. Diego Pagliarello
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Naro
si rivolga al sert della sua città per farla seguire o piu sicuramente voi della famiglia avere delle indicazioni su come affrontare la ludopatia di sua madre tenendo presente che per motivi di etàdi sua mamma è difficile avere buoni risultati, ma prpvateci
Dr. Matteo Masi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Sanremo
Buongiorno, il comportamento che descrive potrebbe rientrare sotto la diagnosi di G.A.P., gioco d'azzardo patologico. Serve un trattamento multidisciplinare orientato ad aiutare paziente e familiari nella gestione economica, a un trattamento di tipo psico-educativo sulle meccaniche inerenti il gioco d'azzardo patologico, eventuale percorso psicologico psicoterapeutico che faccia emergere le cause di malessere che hanno portato alla dipendenza e al suo perdurare. In alcuni casi, è opportuno un trattamento psicofarmacologico e/o trattamento di altre dipendenze, qualora ve ne siano come spesso accade. Le consiglierei di rivolgersi al Ser.t di competenza della sua zona al fine di valutare se la situazione del suo familiare rientri in tale categoria diagnostica e, in caso positivo, di farvi aiutare da questo servizio specialistico. Se necessitate di spiegazioni ulteriori su come funzioni tale servizio, rimango a disposizione per illustrarvi come funzioni tale trattamento nel contesto in cui lavoro, ASL1 Imperiese, in modo da potervi fare un'idea. Cordiali saluti.
Dott. Andrea De Simone
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Salerno
Buongiorno, ha provato a proporle una consulenza psicologica?
Ottime cose, Dott. Andrea De Simone
Dr. Argo Penovi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Collevecchio
Salve, purtroppo per una persona che soffre di una dipendenza non è facile accettare di avere un problema. L'unica cosa che potete fare è che voi in quanto famiglia vi rivolgiate ad un professionista esperto per essere aiutate ad imparare come minimizzare i danni di questa dipendenza. Un'altra strada è quella di rivolgersi ad un tribunale civile per richiedere un amministratore di sostegno per sua madre.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento e le auguro una buona giornata.

Dott. Emiliano Tavanxhiu
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Gentile utente, le consiglio a rivolgersi a un servizio dipendenze (SERD) dove trattano a livello specializzato anche le dipendenze da gioco, oppure ad uno psicoterapeuta privato specializzato in dipendenze (craving). Saluti
Dott. Emiliano Tavanxhiu
Dr. Manuel Marco Mancini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,
per quanto concerne la probabile ludopatia che riporta qui, il consiglio è di rivolgersi a un centro che si occupa di dipendenze.
Un saluto,
MMM
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace per la situazione. L' avvio di un percorso psicoterapeutico è essenziale per aiutare la persona ad uscire da questo circolo vizioso che diventa un calvario per se stessa e chi le sta intorno.
Ritengo importante rivolgersi al più presto presso i servizi territoriali che trattano questa dipendenza in modo da poter intervenire subito e, soprattutto, aiutare le persone vicine a trovare le strategie adatte per fronteggiare questa difficoltà.
In bocca al lupo, dott. FDL
Dott. Alessandro D'Agostini
Psicologo, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente, la situazione che ci racconta è molto delicata, si rivolga a una struttura specializzata nel trattamento delle dipendenze da gioco d'azzardo.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Dott. Diego Emmanuel Cordoba
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
In ambito psicologico sistemico relazionale, potremmo analizzare questa situazione considerando diversi aspetti. Innanzitutto, potremmo esaminare la dinamica familiare, cercando di capire come questa abitudine della madre influisce sui rapporti con gli altri membri della famiglia. Potrebbe essere utile coinvolgere anche gli altri membri della famiglia nella discussione, per cercare di trovare una soluzione condivisa.
Dal punto di vista psicologico, potremmo anche esaminare le motivazioni che spingono la madre a giocare alla lotteria, e cercare di capire se ci sia qualche bisogno emotivo o psicologico che sta cercando di soddisfare attraverso questo comportamento.
Inoltre, potremmo anche considerare l'aspetto legale della questione: se la madre sta mettendo a rischio il suo benessere finanziario, potrebbe essere utile cercare supporto legale per proteggerla dai possibili rischi legati al gioco d'azzardo.
In definitiva, è importante affrontare il problema con sensibilità e rispetto per la madre, cercando di capire le sue motivazioni e cercando di trovare una soluzione che tenga conto del suo benessere e di quello della famiglia. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione anche online.
Dott. Cordoba
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