Ho 17 anni e fino al qualche anno fa vivevo la mia vita tranquillamente,fino a quando non iniziai ad

20 risposte
Ho 17 anni e fino al qualche anno fa vivevo la mia vita tranquillamente,fino a quando non iniziai ad avere attacchi di panico e una forte ansia. Tutto ciò me lo sto portando dietro da più di tre anni,la mia vita è cambiata completamente,non so stare senza i miei genitori,esco poco e quando esco ho costantemente l’ansia. Ad Oggi penso che la cosa si sia aggravata,non mi riconosco più,mi pongo delle domande assurde del tipo “ma chi sono?” “Perché sono in vita” “cos’è la vita e l’essere umano?”. È davvero frustrante,mi sento impazzire. Vedo tutte le persone felici e io sono tutto tranne che felice,non so come uscirne,ho cercato di superare ansia e attacchi di panico con dei farmaci ma non è servito a nulla. Ho sentito parlare di “depersonalizzazione e derealizzazione” in alcune cose mi ci rivedo molto ma ho tanta paura
Salve.
L'ansia e gli attacchi di panico sono sintomi che vanno indagati.
Cosa li causa? Ci può essere un bisogno eccessivo di controllo, aspettative talmente elevate, ecc. che non si riescono più a sostenere? Sono talmente tanti gli aspetti che possono causarle. È importante indagare sulle cause e lavorare sul vissuto emotivo per stimolare la fiducia in se stessa che l'aiuterà a ridimensionare questo vissuto ansioso.
Consiglierei un approccio psicoterapeutico di tipo bioenergetico che lavora sull'integrazione mente corpo.
Sono disponibile per approfondimenti, anche on line. Distinti saluti

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Gentilissimo Utente,
comprendo il disagio che porta e posso immaginare la paura e il timore che questo le comporti. Da quello che descrive c'è la possibilità che lei, dopo queste esperienze, stia affrontando l'ansia anticipatoria che ne consegue e che la porta a "bloccarsi"; per quanto riguarda i pensieri e le domande che si pone penso che debbano essere affrontate con un psicoterapeuta in modo tale da potergli dare un significato. La frustrazione che descrive è naturale nel momento in cui ci troviamo di fronte a qualcosa a cui non sappiamo dare un nome e, come le dicevo prima, che un professionista la potrebbe aiutare.

Resto disponibile per ogni tipo di domanda, richiesta o informazione.

Un caro saluto,
Dott.ssa Ilaria Terrini
buongiorno, da quello che scrivi si percepiscono le tue sofferenze e paure ma non servono etichette in cui rientrare per capire cosa sta succedendo. Credo sia importante affrontare queste difficoltà iniziando a capire cosa è accaduto quando si sono presentati per la prima volta? cosa posso fare per interrompere questo circolo vizioso? Rivolgersi ad uno psicoterapeuta può essere di grande aiuto per trovare un nuovo equilibrio. Essendo ancora minorenne è necessario avere il consenso dei tuoi genitori per iniziare una psicoterapia. un caro saluto
Salve, prima di tutto eviti di informarsi su internet.
Inoltre, ha mai pensato di intraprendere un percorso di psicoterapia? Potrebbe trovare le risposte che cerca.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno! Credo che il tuo vissuto sia fortemente legato al "normale" bisogno/desiderio di "staccarti" dai tuoi per viverti la tua vita in pienezza
L'ansia è come una luce che si accende nella macchina per segnalarti che qualcosa non funziona a dovere...occupatene!
Anch'io mi associo ai colleghi e ti consiglio di iniziare una psicoterapia...cerca qualcuno con cui ti trovi a tuo agio per poter "tirar fuori" ed elaborare i tuoi sentimenti
Alessandra Costa
Buongiorno Giovanissima utente,
quanto da Lei descritto appare molto intenso e pervasivo..
come suggerito prima di me dai colleghi è fondamentale fare riferimento a delle figure professionali che possano supportare sia Lei che i suoi genitori nella gestione di questo malessere.
Un saluto
Dott.ssa Meloni Federica
Salve può essere una buona possibilità per lei chiedere un consulto con uno psicoterapeuta. Pertanto, se concorda con questa possibilità, condivida con i suoi genitori questa sua necessità. Sicuramente anche su questo sito può trovarne uno specialista da contattare e con cui valutare la situazione ed eventualmente decidere cosa fare. Solitamente le autodiagnosi non sono delle buone prassi. E' una soluzione migliore affidarsi ad uno specialista e valutare insieme le eventuali ed ulteriori attività. L'uso di farmaci che sicuramente sono stati prescritti da un medico apre la strada all'idea che ha già contatto uno specialista che ha ritenuto utile quel tipo di approccio. Ora considerata la situazione che descrive forse è opportuno un ulteriore consulto con un con uno psicoterapeuta.
Un cordiale saluto
Gli psicofarmaci devono essere utilizzati solo in una situazione di emergenza, poiché non curano le cause del malessere, producono effetti collaterali negativi e hanno controindicazioni .Sono del parere che ci sia bisogno, per ottenere risultati soddisfacenti, di un rapporto psicoterapeutico in cui ci sia molta accoglienza, in cui si lavori seriamente sugli aspetti inconsci che generano malessere. E' opportuno anche che la psicoterapia sia promossa e supportata da medicinali innocui e naturali: la Floriterapia di Bach, l’Omeopatia Omotossicologica, la Nutraceutica, la Fitoterapia e la Psicoprobiotica che permettono di offrire al paziente i seguenti reali valori aggiunti: il lenimento sintomatico, la rivitalizzazione metabolica, il recupero delle forze e del buon umore e una benefica disintossicazione. Io - medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta, omeopata ed esperto in terapie naturali- lavoro in questa maniera ottenendo degli ottimi risultati. Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente o tramite messaggi) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per una terapia on line. Buona giornata!
Buonasera,
mi sembra di capire che hai cominciato a sentire questo malessere nel periodo delle medie, che di per sè costituisce un passaggio della vita pieno di potenziale ma altrettanto delicato: non si è più bambini ma ragazzini che affrontano la preadolescenza, i cambiamenti della pubertà e poi l'adolescenza, dove uno degli obiettivi è l'andare verso un'autonomia sempre maggiore rispetto alla precedente più elevata dipendenza dai genitori. Provare emozioni intense e confuse, farsi tante domande anche di tipo esistenziale è frequente fra i tuoi pari, ma ovviamente spesso capita che le si preferisca tenere per sè. Detto questo se provi sentimenti di malessere, disagio, insoddisfazione, frustrazione, non felicità, solitudine, altro, ti consiglio di parlarne con un professionista, in particolare con uno Psicoterapeuta, in modo che ti aiuti ad ascoltare le tue emozioni, le tue percezioni, i tuoi vissuti, che sono preziosi, sono una risorsa. Insieme potrete dare dei nomi a ciò che provi e ricercare dei significati, in questo modo riuscirai a proseguire più serenamente nel percorso di costruzione della tua identità, del tuo vissuto come persona nella quale riuscirai a riconoscerti e provare anche tante sensazioni positive. Ansia e attacchi di panico si riusciranno a sciogliere perchè non saranno più "necessari": ansia e panico infatti servono al nostro mondo interno come allarme per comunicarci e mettere in evidenza che qualcosa non va. Mi verrebbe anche da chiederti se in quegli anni di scuola media ti fosse accaduto qcs di particolare, avessi vissuto situazioni nuove che ti hanno colpito per esempio. In conclusione ti consiglierei di chiedere aiuto ai tuoi genitori per accompagnarti da uno Psicoterapeuta, oppure rivolgerti al consultorio/spazio giovani del tuo territorio dove magari è presente un servizio di Psicologia/Psicoterapia.
Ti faccio un enorme in bocca al lupo per il tuo futuro.
Dott.ssa Helene Vacchero
Buongiorno,

le consiglio di fare un colloquio con uno psicoterapeuta quanto prima. Il suo attacco di panico può infatti esser visto come occasione per guardarsi meglio dentro e capire se c'è un disagio più profondo di cui non si sta davvero occupando.

Cordialmente
Dott.ssa Stefania Romanelli
Lei sta attraversando l’adolescenza, un periodo della vita fra i più significativi e i più complicati. Cambiano tante cose, si vorrebbe poter controllare tutto ma non è facile. Talvolta abbiamo desideri che non coincidono con tutto quello che abbiamo sempre pensato, altre volte accade qualcosa nell’ambiente che frequentiamo che non avremmo ritenuto possibile… i casi sono tanti e ogni percorso adolescenziale è un mondo. Io penso che lei abbia semplicemente bisogno di un aiuto per esplorare in sicurezza tutte le nuove possibilità che si presentano in questo periodo della vita. Parli con i suoi genitori e si faccia aiutare da loro a trovare una psicoterapeuta nella sua città.
Gentilissimo utente, mi dispiace molto per il Suo disagio. Sia per gli attacchi di panico (caratterizzati da un periodo limitato di intensa paura), e sia per i pensieri e le domande che si pone, ritengo debbano essere affrontate con un psicoterapeuta, in modo tale da potergli dare un significato, e nello specifico, per gli attacchi di panico, per imparare a guardare in faccia la propria paura riuscendo a trasformarla in coraggio.
Resto disponibile per approfondimenti. Un caro saluto
Gentile utente , mi dispiace molto per il suo disagio , ma gli attacchi di panico e le domande esistenziali che si pone , sono da indagare in una sede opportuna con uno psicoterapeuta specializzato in adolescenza per non rischiare che il disturbo si cronicizzi . Resto a disposizione anche per colloqui
on line cordiali saluti.
dott.ssa Marina Pisetzky
Gentile utente, posso immaginare la paura e il disagio che gli attacchi di panico le comportano. La sua resistenza ad uscire di casa potrebbe dipendere da un'ansia anticipatoria che le impedisce di affrontare serenamente ciò prima era la quotidianità. Ma non si spaventi, attraverso la psicoterapia è possibile affrontare e superare tali paure andando a comprendere le cause del suo malessere, chiedere aiuto è importante per evitare che il suo disturbo si cronicizzi. Con lo psicoterapeuta potrà affrontare anche la natura della domande che si pone e trovare un significato alla presenza dei suoi dubbi.
Resto a disposizione, un caro saluto.
Dott.ssa Paola Trombini
Caro utente, deve essere veramente difficile convivere con questa paura. Purtroppo i farmaci soli non bastano, ma se affiancati alla psicoterapia possono essere un valido aiuto. Parli con i suoi genitori e cercate insieme uno psicoterapeuta che possa aiutarti nella gestione della sintomatologia ansiosa. Tutto questo può essere assolutamente affrontabile con un valido aiuto.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Dott.ssa Francesca Tardio
Gentile ragazza/o, mi dispiace per il disagio che provi. Hai mai pensato di intraprendere un percorso psicoterapeutico per approfondire questo sentimento di forte e ansia e cosa c'è che ti fa dire che non sei più felice.
Parlarne con un professionista ti potrebbe aiutare.
Mi rendo disponibile anche per una consulenza online.
Un saluto,
Rosella Pettinari
Gentile utente di mio dottore,

il trattamento dei disturbi d'ansia richiede un approccio di tipo integrato. Se i sintomi limitano la vita del paziente è indicata una somministrazione farmacologica che in qualche modo attenui la sintomatologia ansiosa; per questo è molto importante in tal senso in primis un consulto con uno psichiatra al fine di ricevere somministrazione farmacologica. Alla farmacoterapia va affiancata la psicoterapia, con lo scopo di poter guardare ad un benessere più a lungo termine. Per tanto altrettanto indispensabile l'approccio psicoterapico che consente di approfondire le ragioni relazionali del sintomo e di poter acquisire gli strumenti necessari con cui poter fronteggare meglio la vita e gli eventi stressanti che ne derivano.
Qualora avesse bisogno di un consulto non esiti a contattarmi in privato.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare e profondamente pesante da sopportare, che meriterebbe di essere condiviso per alleviarne il dolore. I suoi vissuti, così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento, così difficile per lei. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Gentile ragazzo/a mi dispiace per la sua sofferenza. Ci parla di psicofarmaci ma non di un percorso di psicoterapia è necessario per affrontare sintomi come ansia e attacchi di panico. Può sembrare difficile uscirne ma con l'aiuto di un terapeuta che le faccia da guida si può. Ne parli con i suoi genitori e gli dica come si sente e che ha bisogno di essere aiutato/a così come ha fatto con noi.
Le mando un caro saluto
Dott.ssa Anna Tomaciello

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