Da quando ho saputo che il mio primo gatto è malato terminale circa un mese, ho crisi di pianto 2/3

18 risposte
Da quando ho saputo che il mio primo gatto è malato terminale circa un mese, ho crisi di pianto 2/3 volte al giorno, ansia, inappetenza e non riesco a svolgere le attività giornaliere sia a casa che al lavoro. Credo però che questo malessere abbia radici più profonde e che questa malattia inaspettata del mio gatto al quale sono molto affezionata mi abbia portato ad un exploit della situazione che forse tenevo a bada pensando fosse banale. Sono una persona che tende ad organizzarsi e a prevedere problematiche ( sia per indole che per lavoro) con più piani secondari per risolvere le problematiche, appunto perché i cambiamenti anche più piccoli, mi destabilizzano. Vorrei un consiglio su come affrontare e che tipo di visita psicologica potrei prenotare, perché sicuramente da sola non riuscirò ad uscirne.
Gentilissima, nel suo breve quesito ha già identificato un'area molto specifica, relativa ad un suo tratto di personalità, su cui potrebbe intervenire grazie ad un percorso psicologico che sembra motivata a richiedere. Intanto, potrebbe effettuare un ciclo di colloqui di consulenza psicologica per meglio approfondire il suo vissuto rispetto a questo evento recente che la sta provando in modo significativo. Potrebbe inoltre agganciarlo in modo più consapevole di quanto già non lo sia a cause che lei definisce "più profonde". Solo dopo una fase di consulenza psicologica (in presenza o online), insieme al professionista, avrà modo di capire se è opportuno proseguire con un percorso psicoterapico più strutturato e attagliato a specifiche esigenze e obiettivi che avrà modo di definire nel corso della stessa. Lei dispone di tre ingredienti fondamentali per un buon risultato: motivazione, consapevolezza e disponibilità a svolgere un percorso; pertanto, non esiti a chiedere supporto. Resto a sua disposizione per dubbi o chiarimenti, un caro saluto

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Buongiorno gentile utente.
L'amore per il suo gatto è un sentimento straordinario che le fa onore. E' una potenzialità che non tutti hanno, si chiama amore universale, ed è la capacità di rivolgere amore incondizionato, gentilezza e compassione per tutti gli esseri viventi. Lei sta male perché il suo gatto sta male, ne condivide la sofferenza, ne ammira la sua capacità di resistere, e tutto ciò sta condizionando le sue giornate con emozioni negative, tristezza, scarse motivazioni.

Giustamente si sta guardando dentro e cercando di riflettere sul suo stato d'animo. E' normale pensare ai prossimi mesi con paura e incertezza, soprattutto perché verrà meno la sua capacità di controllare tutto e di prevedere ogni cosa, solo perché l'ha scritta sulla sua agenda.
Ma la vita sfugge spesso al nostro controllo, dobbiamo accettare l'idea che le possibilità sono molteplici, che la strada può cambiare ad ogni passo.

Lei fa un atto di grande coraggio e consapevolezza nel voler chiedere aiuto e supporto psicologico.
Sarei lieto di presentarle il mio lavoro, introdurla all'approccio che utilizzo, quello della Psicologia Positiva e delle tecniche di Mindfulness. Sono discipline che consentono di lavorare quotidianamente sulla consapevolezza e sulla gestione delle emozioni. Inoltre, permettono di scoprire le proprie potenzialità, quei tratti del proprio carattere che di solito utilizziamo per affrontare la vita e di ricavarne il meglio. Consideri l'opportunità di investire su se stessa, di cominciare un percorso di crescita interiore. Ciò le sarà di grande aiuto per affrontare questo periodo così complesso e difficile.

Mi scriva pure per una consulenza online, senza impegno.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Buongiorno, sicuramente una notizia del genere non è facile da gestire e tollerare e per questo le consiglierei un percorso per gestire l’emotività legata al suo gatto ed alla sua malattia e col tempo comprendere cos’altro c’è sotto, ma si ricordi, una cosa alla volta pian piano con i suoi tempi.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, mi dispiace molto per il brutto periodo che sta attraversando. Un animale domestico diventa un componente della famiglia e sapere che sta male porta ad una grande sofferenza di tutti. Le faccio i complimenti perchè, in un momento di così grande sofferenza, lei è riuscita ad essere lucida e a capire che forse tutta questa sofferenza non è solo legata al suo gatto ma c'è altro che ha tenuto dentro di sè. Potrebbe essere il momento giusto per farsi aiutare sia a gestire questo momento ma anche per capire cos' altro che la fa stare male. Può richiedere un primo colloquio psicologico a cui faranno seguito 2 o 3 colloqui di consultazione attraverso i quali sia lei che il professionista potrete capire quale sia il percorso più adatto a lei e se lei si sente a suo agio con il professionista che ha scelto. Le consiglierei inoltre un terapeuta cha faccia anche terapia EMDR che nel suo caso mi sembrerebbe poterle essere utile. Cordiali saluti
Cara utente, la malattia, il rischio della perdita o la perdita stessa sono l'emblema dell'imprevisto che non si può controllare. Quella cosa che per quando mi sforzi per tenere tutto sotto controllo, dove i rischi vengono ridotti al minimo (e magari per buona parte della sua vita questo ha funzionato), poi però accade qualcosa che invalida completamente la mia strategia. Le coniglio di contattare uno psicologo he la possa aiutare nel percorso di presa di consapevolezza del suo funzionamento e flessibilizzazione dei suoi schemi. Oltre ad elaborare i vissuti correlati a tale stile di funzionamento. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno, è importante che lei riconosca il bisogno di farsi aiutare in questo momento, perché come ha ben intuito, la sua reazione alla ferale notizia ha probabilmente slatentizzato un disagio che veniva compensato con le sue strategie di controllo. Non c'è una terapia d'elezione per questo disagio a mio parere, anche se le consiglio di trovare un/una psicoterapeuta che faccia anche EMDR per elaborare intanto la notizia ricevuta. Le auguro un buon percorso. Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Buongiorno Cara, mi dispiace tantissimo per il momento che stai vivendo, sento di comprendere bene il malessere che hai descritto per la malattia del tuo gatto. Mi sento anche di farti i complimenti, perché dal tuo messaggio sembra che tu sia una persona molto consapevole e attenta. Sono caratteristiche che in questo momento ti portano a scegliere di rivolgerti ad un professionista, che possa sostenerti nell'affrontare questo periodo così delicato. Mi sento anche di dirti che non c'è una visita specifica riguardo alla situazione che riporti, piuttosto il mio suggerimento è quello di scegliere uno psicologo con cui ti senti bene, da cui ti senti accolta e ascoltata. Contattami se hai piacere. Un caro saluto, dott.ssa Arianna Broglia
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Gentile Utente,
comprendo dalle sue parole che sta attraversando un periodo molto complesso dal punto di vista emotivo. La prospettiva di perdere il suo gatto deve essere estremamente dolorosa e stressante e potrebbe, come ha evidenziato lei, far emergere emozioni più profonde. Quello che sta vivendo potrebbe essere collegato a una sensazione di impotenza e di perdita di controllo. A mio parere non c’è una terapia d’elezione, ma le consiglio di intraprendere un percorso psicologico che oltre ad accompagnarla nell’elaborazione dei vissuti e delle emozioni che sta provando, possa aiutarla anche ad esplorare le sensazioni e i comportamenti connessi al tema del controllo.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un caro saluto.

Dott.ssa Valeria Venturini
Buonasera! Grazie per il suo bel messaggio. Lei sembra disporre di risorse riflessive e introspettive. Coglie nella malattia del gatto un innesco che riattiva qualcosa di più profondo e antico. Non si focalizza sui sintomi, seppure disturbanti, ma cerca di coglierne il senso. Se a questo si unisce una buona dose di impegno e motivazione, proporrei una psicoterapia ad orientamento psicodinamico o psicoanalitico. Potrebbe rivelarsi un percorso personale prezioso e gratificante, seppure faticoso. Buon lavoro
Gentile utente, mi dispiace per la situazione del suo gatto, so bene quanto ci si può affezionare ad un animale. Come ha detto bene, un evento negativo può far scatenare il disagio psicologico, che era già presente ma in "incubazione". Proprio per questo motivo le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia. Personalmente ho un approccio terapeutico che si chiama cognitivo-comportamentale (CBT) e insegno ai pazienti degli strumenti che sono essenziali per generare il cambiamento personale.
Se ha bisogno di ulteriori delucidazioni, mi può contattare anche online.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Gentile Utente,
come ha evidenziato nel suo racconto, potrebbe esserci un collegamento tra la sua profonda necessità di controllare tutto e la malattia improvvisa del suo gatto. Probabilmente nella sua sofferenza c'è anche una preparazione al lutto che avverrà. Forse questo episodio può portarla ad aprire una riflessione profonda sul lasciar andare, che potrebbe aiutarla anche a vivere meglio altre situazioni impreviste nel quotidiano. Se volesse iniziare un percorso di autoconoscenza di questo tipo, sono a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Laura Paulucci
Cara utente, a volte difficoltà nella vita diventano il punto di snodo per un nostro cambiamento interiore. La malattia del suo gatto ha, come da lei descritto, portato a galla problematiche più profonde e la consapevolezza che è arrivato il momento di affrontarle. Le consiglio di seguire il suo istinto e di iniziare una psicoterapia per poter sciogliere questi nodi.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto
Gli animali possono aprirci mondi relazionali bellissimi, dove sperimentiamo cura ed accudimento e riceviamo un affetto senza filtri, anche se chiaramente non paragonabile al sentimento umano. Da un punto di vista psicoanalitico potremmo proiettare istanze e bisogni nostri, sugli animali... e comunque anche le relazioni con gli animali sono pezzi della nostra storia, della nostra identità. Il lutto può essere significativo, e non va sminuito "solo perché è un animale". Le consiglierei di iniziare un piccolo percorso di psicoterapia, che la aiuti a capire il suo modo di stare nelle relazioni e nella parte imprescindibile delle separazioni. Un caro saluto, MT.
Gentile utente, sono dispiaciuta per il suo gatto e per quel che sta attraversando in questo momento della sua vita. La sua richiesta di aiuto la mette in una posizione attiva rispetto al suo disagio e questo rappresenta un ottimo inizio per prendersi cura di se stessa. Sono sicura che all'interno di un setting terapeutico troverà l'accoglienza di cui necessita ed un approccio gestaltico le offrirà la possibilità di padroneggiare l'ansia sia a livello cognitivo che fisico attraverso l'acquisizione di consapevolezza e autodeterminazione. Resto a sua disposizione anche per ulteriori domande. Cordialmente, Dott.ssa Rufino Francesca.
Gentile utente, dal suo messaggio traspare tanta sofferenza. È stata molto brava ad individuare il nesso tra la patologia del suo gatto e il suo bisogno di controllo. Le consiglio di contattare un terapeuta e iniziare un percorso per andare a fondo nella questione. Può prenotare direttamente dalla piattaforma un "colloquio psicologico", il terapeuta poi le spiegherà come funziona il lavoro e cosa farete insieme.
Le auguro di trovare presto una soluzione al suo malessere e un grosso in bocca al lupo. Resto a disposizione.

Dott.ssa Federica Moro
Gentilissima, pur non conoscendoci personalmente le sono molto vicina in questo momento. I nostri animali domestici fanno parte delle nostre vite, sono parte di noi, con loro possiamo stabilire dei legami d'affetto che vanno al di là del comprensibile. Elaborare la loro futura assenza è difficile da sopportare. Si vede che è una persona molto attenta non solo ai suoi vissuti che emergono in superficie ma anche a quelli più profondi, ed ha saputo cogliere qualcosa di lei dietro la notizia della malattia del suo piccolo. Ha visione, motivazione e consapevolezza di aver bisogno di un sostegno. Potrebbe cominciare prenotando un colloquio psicologico e poi struttura il lavoro da svolgere con il/la collegæ. Io sono a disposizione per avviare un percorso online, dott.ssa Anastasia Giangrande
Buongiorno, potrebbe essere utile cercare un supporto psicologico per affrontare queste emozioni. Le consiglio di prenotare una consulenza psicologica per esplorare le radici più profonde di questo malessere. Resto a disposizione. Un caro saluto. Dott. Edoardo Bunone

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