Da circa 3 mesi la mia ragazza ha iniziato un nuovo lavoro. Fin da subito, già durante il periodo di

24 risposte
Da circa 3 mesi la mia ragazza ha iniziato un nuovo lavoro. Fin da subito, già durante il periodo di formazione si ê creato un rapporto di amicizia con un suo collega SINGLE (anche lui assunto nello stesso periodo e della stessa età 25/27 a).
Fin qui nulla di incredibile, anche se vedendo che si scrivessere di tanto in tanto qualche messaggio dava fastidio , ma tutto sommato ok, poiché si trattava principalmente di lavoro o formazione.
Dopo questo corso iniziano a lavorare e diventano sempre piu amici, iniziano a scriversi costantemente, non c'ê mai un giorno di stop, inizia la mattina fino a sera e si ricontinua la conversazione, con l'unica cosa che non si scambiano il buongiorno e la buonanotte. Durante questi due mesi di lavoro vanno piu volte a cena insieme ad altri colleghi a pizzate o cene ( con tutto il gruppo di lavoro, non soli). Nel frattempo per tutti i due mesi continuano a scriversi.
Premessa la mia ragazza si ê trasferita fuori città affittando una casa per iniziare questo lavoro.
Finiti questi 2 mesi di lavoro (lavoro stagionale) torna in città, ma loro continuano a scriversi costantemente. A circa un mese dalla fine del lavoro la mia ragazza va a dormire due volte a casa di una sua amica/collega (so per certo che sia stata con l'amica) ma in questi giorni escono insieme ql gruppo di colleghi e ovviamente si rivedono. Stessa cosa pochi giorni fa, sempre a dormire dalla sua amica e escono praticamente con l'amica, il suo ragazzo, la mia ragazza e questo nuovo collega. Cosa che sembrebbe proprio un'uscita a 4.
Lei dice che ê un semplice rapporto di amicizia, che ê una persona con cui si trova, che non devo preoccuparmi, che ama solo me. Io sono terrorizzato dalla cosa e sono quasi convinto che ci sia dell interesse da parte di entrambi e che magari vogliano nasconderlo o nascondermelo.
Sto insieme alla mia compagna da 9 anni e circa 6 anni fa ê già capitato un episodio di tradimento, seppur lieve e non "portato a termine" e superato nel corso degli anni.

Secondo voi ê una red flag e mi sta nascondendo qualcosa? Magari anche indirettamente? (Un interessamento frenato dal fatto di essere fidanzata e comunque felice con me) ?

AIUTO!
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Capisco profondamente la tua preoccupazione, e il disagio che stai vivendo è assolutamente comprensibile. Quando nella coppia riemerge la paura del tradimento — soprattutto dopo un episodio passato, anche se superato — è naturale che ogni comportamento “ambiguo” dell’altro risvegli insicurezze e timori.

Da ciò che descrivi, la tua ragazza sembra considerare questo collega come un amico, ma la frequenza e la costanza dei contatti possono legittimamente metterti a disagio. È importante distinguere però tra i fatti oggettivi (messaggi, uscite di gruppo, cene) e le interpretazioni soggettive (l’idea che ci sia un interesse nascosto), perché spesso è proprio in questo spazio che nasce la sofferenza.

In questi casi è utile non concentrarsi tanto sul “cosa sta facendo” l’altro, ma su come ti senti tu: trascurato, insicuro, spaventato, messo in secondo piano? Comunicare apertamente questi vissuti, senza accuse ma con sincerità emotiva, può aiutare a ristabilire fiducia e comprensione.

Se però ti accorgi che l’ansia, la gelosia o la paura del tradimento stanno diventando troppo forti o ti impediscono di vivere serenamente la relazione, può essere molto utile parlarne con uno specialista, per comprendere meglio l’origine di questi sentimenti e gestirli in modo costruttivo.

È consigliato per approfondire rivolgersi a uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa – Psicoterapeuta – Sessuologa

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Dott.ssa Giulia Raiano
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Buongiorno, grazie per aver condiviso il tuo vissuto. Da quanto racconti, la tua ragazza ha instaurato una relazione di amicizia molto intensa e continua con un collega single, coetaneo, e in un contesto nuovo per lei (nuova città, nuova casa, nuova esperienza lavorativa). È normale che in questi ambienti si creino legami forti: condividere un'esperienza nuova favorisce la vicinanza emotiva. Tuttavia, il tipo di costanza, esclusività e coinvolgimento emotivo che descrivi può legittimamente far suonare dei campanelli d’allarme. Il fatto che il legame non si sia interrotto nemmeno dopo la fine del lavoro e il ritorno in città, che continuino a scriversi costantemente e a vedersi, anche in uscite apparentemente innocue con altri amici, ti fa sentire messo in secondo piano. E capisco bene come questo possa far riemergere in te antiche ferite, soprattutto se già in passato c'è stato un episodio di tradimento, anche se "lieve" e superato. Le esperienze non si cancellano del tutto, e spesso, anche se si decide di perdonare, una parte di noi continua a portare addosso una certa diffidenza, pronta a riattivarsi davanti a segnali percepiti come minacciosi.Ora, chiedi se si tratta di una “red flag”, cioè di un segnale d’allarme. La mia risposta è: dipende. Non c'è nulla di immediatamente “sbagliato” nel mantenere rapporti di amicizia, anche stretti, con colleghi o amici, anche se dell’altro sesso. Però ci sono situazioni in cui un’amicizia può scivolare verso un coinvolgimento emotivo più profondo, anche senza che le persone coinvolte se ne rendano pienamente conto. Questo avviene soprattutto quando si condividono emozioni, confidenze, momenti importanti della giornata. E se questo succede più con un’altra persona che con il proprio partner, allora sì, si entra in una zona grigia che può destabilizzare la coppia. La tua paura non è solo che lei ti stia tradendo, ma che stia coltivando un legame alternativo, che magari nemmeno lei definirebbe così, ma che per te ha tutti i segnali di un “terreno scivoloso”. E la tua intuizione non è necessariamente frutto solo di insicurezza: è anche un segnale sano di attenzione verso ciò che potrebbe mettere a rischio la vostra relazione. Detto questo, la soluzione non sta nel cercare di “scoprire” qualcosa a tutti i costi, ma nel trovare il coraggio di portare la tua vulnerabilità nella relazione. È importante che tu possa parlarle non con tono accusatorio, ma spiegandole sinceramente come ti senti. Non chiedere spiegazioni con l’obiettivo di ottenere una conferma di colpa, ma per condividere la tua paura più autentica: quella di perdere il vostro legame, di non sentirti più il suo punto di riferimento emotivo.

Se lei è onesta, aperta e disposta a rassicurarti, potrà accogliere questa tua difficoltà e aiutarvi a trovare insieme dei nuovi equilibri. Ma se invece tenderà a minimizzare, a difendersi, o a metterti nel ruolo del "geloso esagerato", allora sarà importante che tu ascolti attentamente anche quella risposta. Perché anche negare sistematicamente le emozioni del partner è un segnale di qualcosa che non sta funzionando. Infine, una riflessione più profonda: questa situazione può anche diventare un’occasione per voi, per capire se siete ancora capaci di nutrire reciprocamente la vostra relazione. Dopo 9 anni insieme, è naturale attraversare fasi in cui ci si sente più distanti, più fragili. Se senti che da solo non riesci a gestire le emozioni che provi, e ti ritrovi spesso in pensieri ossessivi o in una sensazione di ansia continua, potrebbe esserti utile anche un breve percorso personale con uno psicologo. Non per “curare” la gelosia, ma per darti strumenti per affrontare questo momento con più lucidità, centratura e rispetto verso te stesso. Se vorrai approfondire resto a disposizione.
Buona giornata
Dott.ssa Giulia Raiano
Dott.ssa Federica Battista
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile paziente,
Da come ne parli sembra che questa situazione ti tocchi profondamente, anche perché riaccende ferite già vissute. Nonostante ciò, più che cercare prove, forse ora è importante capire cosa ti fa stare male davvero: la paura di perderla, la mancanza di chiarezza o il bisogno di sicurezza. Parlare con qualcuno ti aiuterebbe a dare ordine a queste emozioni e a capire come affrontarle senza farti travolgere.
Resto a disposizione se hai bisogno di ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Buongiorno,
ho letto attentamente la sua situazione, mi sento di dirle che se la cosa la turba e può intravedere un pericolo nella vs relazione, farebbe bene a comunicare in maniera assertiva, perciò partendo da come si sente (ad esempio, mi sento escluso, insicuro o preoccupato ...) e chiedere da questa prospettiva una rassicurazione alla sua compagna. Le sue ultime parole mi fanno ben sperare, nel senso che se la vostra relazione è felice ed è vissuta in questo modo da entrambi, ha una buona base di fiducia e rispetto; perciò ad una sua richiesta di rassicurazione basata su una sua esigenza interna, dall'altra parte potrebbe esserci un ascolto ed un tentativo di avvicinamento a quelle che sono le sue richieste da parte della sua compagna. Mi spiego, se siete in una relazione duratura, felice e basata su comunicazione, fiducia e rispetto; se lei solleva una questione che la preoccupa come un rapporto molto stretto che ha instaurato la sua compagna con un suo collega, ci sono buone possibilità che la sua compagna risponda positivamente al dialogo e accolga le sue richieste di rassicurazione. Se il rapporto è solo di amicizia e colleganza anche l'altra persona in causa, in assenza di particolari pattern di personalità, non avrebbe problemi a capire un'esigenza di coppia. è importante favorire un'ambiente di dialogo positivo all'interno della coppia in cui anche la sua compagna possa esprimersi così da evitare scontenti e terreno fertile per eventuali litigi che sarebbero disfunzionali. In sintesi, utilizzando una COMUNICAZIONE ASSERTIVA può intraprendere il discorso con la sua compagna e chiedere un confronto sincero, rimanendo pronto eventualmente ad affrontare dinamiche che la sua compagna possa sollevare e creando un clima pacato e di fiducia in cui la sua compagna possa aprirsi con lei e dire la verità sulla natura della relazione che ha, senza timore di un possibile allontanamento o litigio.
Saluti e auguri
Dott.ssa Cristina Sinno
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Gentile utente, il tuo messaggio restituisce un vissuto di forte insicurezza, paura e disorientamento. Più che concentrarsi solo sui fatti, è importante dare ascolto a cosa ti succede dentro in questa situazione: come vivi la vicinanza tra la tua compagna e questa persona?
Il dubbio che ti tormenta forse parla meno di “cosa sta facendo lei” e più di un bisogno tuo di sentirti rassicurato, visto, coinvolto. In una relazione di lunga data, quando qualcosa rompe gli equilibri, può riemergere la ferita della fiducia, già messa alla prova in passato. Non si tratta di stabilire “se è una red flag o no”, ma di comprendere come ti senti tu in questo rapporto oggi. Cosa desideri? Di cosa hai bisogno per sentirti sicuro e partecipe? E puoi parlarne con lei, in modo autentico, non accusatorio.
Un percorso di ascolto e chiarificazione potrebbe aiutarti a ritrovare un punto fermo dentro di te, indipendentemente da cosa accade fuori. Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o informazione, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno
Dott. Giuseppe Mirabella
Psicologo, Psicologo clinico
Modica
Buonasera, dopo tanti anni di relazione e una ferita passata legata alla fiducia, è comprensibile che la vicinanza della sua compagna a un nuovo collega la metta in allerta e le faccia temere che ci sia qualcosa di più.
Tuttavia, è importante distinguere tra ciò che temiamo e ciò che sappiamo con certezza. Al momento, da ciò che racconta, non ci sono prove concrete di un tradimento o di un coinvolgimento sentimentale. Potrebbe trattarsi davvero di una semplice amicizia nata in un contesto di lavoro, che per lei, comprensibilmente, riattiva vecchie insicurezze e la paura di essere di nuovo ferito.
La cosa più utile ora non è “scoprire” se c’è qualcosa di nascosto, ma capire cosa accade dentro di lei: quali emozioni la spaventano, quali bisogni di rassicurazione emergono, e come può comunicarli alla sua compagna in modo aperto e non accusatorio. Un dialogo sincero, centrato sui suoi vissuti (“Mi sento insicuro quando vi scrivete così spesso...”) e non sulle sue ipotesi (“Sono sicuro che ti piace...”), può aprire uno spazio di confronto più costruttivo.
Visto il peso emotivo che questa situazione ha su di lei e il fatto che riattiva una ferita pregressa, le suggerisco di iniziare un percorso con uno psicologo. Potrà aiutarla a elaborare la sfiducia, gestire la gelosia e rafforzare la sua sicurezza personale, così da vivere la relazione in modo più sereno, qualunque direzione prenda. Dr. Giuseppe Mirabella
Credo che sia importante parlare apertamente con la tua ragazza, esprimere i tuoi dubbi e le tue preoccupazioni riguardo questo rapporto in modo chiaro, evitando però di accusarla o di apparire troppo sospettoso.
Non è detto che questo ragazzo rappresenti una minaccia ma è importante rimanere vigili, comunicare apertamente con lei e stabilire dei confini circa il rapporto che lei ha con lui che vada bene a entrambi
Dott.ssa Camilla Negri
Psicologo, Neuropsicologo, Psicologo clinico
San Nicolò a Trebbia
Buonasera, il suo è un racconto che meriterebbe di essere ascoltato ed analizzato con più calma ed attenzione. Le risposte alla sua domanda potrebbero essere varie. Se fosse interessato sd approfondire mi contatti per fissare un colloquio e discuterne assieme. Saluti
Dott.ssa Caterina De Galitiis
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Pescara
Salve,
arriva forte quanto questa situazione la stia mettendo in difficoltà, soprattutto perché riapre ferite già vissute in passato. Quando si è stati traditi, anche un piccolo segnale può riattivare quella paura e far vivere tutto con molta più intensità e allerta.
Da quello che racconta, però, non sembra che ci siano prove concrete di un tradimento o di un reale coinvolgimento emotivo tra la sua compagna e il collega, ma è chiaro che qualcosa, dentro di lei, si è incrinato. Il punto, quindi, non è tanto capire se c’è qualcosa tra loro, quanto provare a capire cosa questa situazione le fa provare e cosa teme di perdere.
Forse più che di “red flag” si tratta di un bisogno di rassicurazione e di fiducia che, per la storia che avete alle spalle, fatica a ricostruirsi. Le consiglierei di parlarne con la sua compagna non per accusarla, ma per condividere come si sente (la paura, la confusione, la fatica nel fidarsi) e capire insieme se e come potete ritrovare quella sicurezza di coppia.
A volte non serve scoprire “cosa c’è dietro”, ma riconoscere che dentro di sé qualcosa si è smosso e merita ascolto.
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Gentile paziente,capisco quanto possa essere difficile gestire una situazione simile, soprattutto quando si riattiva una ferita di fiducia già vissuta in passato. La sua reazione è comprensibile: non nasce solo dalla gelosia, ma dal bisogno di sicurezza e trasparenza in una relazione che dura da molti anni.
Quello che descrive non rappresenta necessariamente un tradimento, ma certamente una zona grigia relazionale, dove i confini con l’altro diventano ambigui. Quando una persona sente il bisogno costante di comunicare con qualcuno al di fuori della coppia, spesso non si tratta solo di amicizia: può esserci una ricerca di leggerezza, novità o conferma personale che non trova più la stessa intensità all’interno della relazione stabile.
Più che concentrarsi sul “se c’è qualcosa o no”, il passo più utile è spostare l’attenzione sulla qualità del vostro legame: cosa è cambiato, cosa manca, e che ruolo gioca oggi la fiducia reciproca.
Un confronto aperto, senza accuse ma con chiarezza sui propri limiti emotivi, può aiutare a capire se la relazione può ritrovare equilibrio o se serva uno spazio di supporto per elaborare la paura del tradimento e la perdita di fiducia.

Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologa Clinica e Giuridica – Psicodiagnosta clinica e forense – Coordinatore Genitoriale
Dott. Dario Martelli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buongiorno, è molto difficile dirle se questa relazione di colleganza possa essere qualcos'altro. Di sicuro questa possibilità attiva in lei delle insicurezze che comunque, in ogni caso le sembrano appartenere. Una possibilità reale è da parte sua cercare il dialogo con la sua compagna ma un altro punto che mi sembra sensibile è la fiducia. Forse le può essere di aiuto una consulenza psicologica che la aiuti a capire le sue fragilità in tutto questo. Se ritiene posso essere disponibile anche online. Buona Giornata Dario Martelli
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, capisco bene il suo stato di agitazione e la paura che sta vivendo. La situazione che descrive tocca un punto molto sensibile in ogni relazione: la fiducia. Quando nella storia di coppia è già avvenuto un episodio di tradimento, anche se superato, è normale che esperienze successive che richiamano in qualche modo quell’episodio riattivino paure, sospetti e pensieri intrusivi. È una reazione emotiva comprensibile, che ha radici sia nella ferita subita sia nel bisogno profondo di sicurezza e trasparenza nel legame affettivo.

Detto questo, dalle sue parole emerge anche il desiderio di capire davvero, senza cadere in accuse affrettate. Questo è un punto importante. Le informazioni che riporta non indicano necessariamente che ci sia un tradimento in corso: è possibile che la sua compagna abbia semplicemente instaurato un rapporto di amicizia genuina, anche se la costanza e l’intensità della comunicazione con questo collega possono, comprensibilmente, farla sentire messo da parte o in allarme. Quando in una coppia si inserisce una figura nuova che suscita curiosità, vicinanza o complicità, non significa sempre che ci sia un coinvolgimento romantico, ma è fondamentale che entrambi i partner si sentano liberi di parlarne apertamente, con rispetto reciproco dei confini e dei sentimenti dell’altro.

La cosa più importante in questo momento non è tanto capire “se c’è qualcosa” tra loro, ma piuttosto esplorare insieme a lei e alla sua compagna come questo episodio impatta sul vostro rapporto. Se la presenza di quest’uomo la fa stare male, è utile che lei lo comunichi chiaramente, non con accuse, ma condividendo le proprie emozioni (paura, insicurezza, rabbia, tristezza) senza dare per scontato che lei debba difendersi. A volte, quando la fiducia è stata messa alla prova in passato, il lavoro più profondo da fare non è “controllare l’altro”, ma ricostruire insieme le basi di quella sicurezza che forse, dopo l’episodio di anni fa, non è mai tornata pienamente solida.

Può essere utile anche valutare, se la difficoltà persiste o la tensione cresce, un percorso di coppia con un professionista, in modo da avere uno spazio protetto dove poter comunicare con più chiarezza e ascolto reciproco. In ogni caso, continui a riconoscere e rispettare le proprie emozioni, senza giudicarle: sono un segnale che ha bisogno di chiarezza e protezione, non un segno di debolezza.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Teresa De Ambrogio
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Capisco bene quanto questa situazione ti faccia stare in allarme. Quando si percepisce un cambiamento nel comportamento del partner – nuovi legami, nuove abitudini – è naturale che emerga paura, insicurezza e il timore di perdere la persona amata, soprattutto se in passato c’è già stata una ferita legata alla fiducia.

La gelosia, in sé, è un sentimento umano: nasce spesso dal bisogno di sentirsi importanti e scelti, ma racconta più di ciò che accade dentro di noi che di ciò che fa l’altro. In questo senso può essere un segnale prezioso, che parla del tuo bisogno di sicurezza e della difficoltà, in questo momento, a fidarti pienamente.

Allo stesso tempo, è possibile che la tua ragazza provi piacere o attrazione nel condividere tempo e sintonia con un collega: non significa necessariamente che voglia tradirti o mettere in discussione la vostra storia, ma può accadere nella vita di coppia che ci si senta incuriositi o stimolati da nuove relazioni. Sono dinamiche che fanno parte dell’esperienza umana e che diventano pericolose solo se non se ne può parlare.

Forse, più che concentrarti su cosa stia o non stia facendo lei, può essere utile chiederti come ti senti tu, cosa riattiva in te questa situazione, e se dentro di te ci sono ancora ferite legate al passato che hanno bisogno di essere elaborate. Parlare con sincerità con la tua compagna, senza accusarla ma condividendo la tua vulnerabilità, può essere un modo per ritrovare connessione invece che distanza.

Se senti che questa paura ti sta sopraffacendo, un percorso psicologico individuale potrebbe aiutarti a comprendere meglio le radici della tua gelosia e a trovare modi più sereni di viverla e comunicarla nella relazione.
Dr. Raffaello Pinelli
Psicologo, Psicologo clinico
Reggello
Buongiorno,
capisco profondamente la sua preoccupazione: quando si è investiti affettivamente in una relazione importante e duratura, ogni segnale che richiama un possibile rischio di perdita o tradimento può risvegliare paure molto intense, spesso legate anche a ferite passate – come l’episodio che cita di alcuni anni fa.

Da ciò che descrive, la sua compagna appare coerente nel mantenere la trasparenza: non nasconde i contatti, non inventa scuse, e continua a dichiarare amore e coinvolgimento verso di lei. Tuttavia, è naturale che la frequenza e la continuità dei messaggi con questo collega possano suscitare in lei un senso di allarme.

Non è detto che dietro ci sia qualcosa di “sbagliato”: può trattarsi di una dinamica di amicizia intensa, come spesso accade in nuovi contesti lavorativi, dove si crea complicità. Tuttavia, quando una relazione passata è stata ferita da un tradimento, anche lieve, la fiducia ricostruita resta fragile e facilmente scossa.

In questi casi, più che cercare prove o conferme, può essere utile condividere apertamente le proprie emozioni, senza accusare ma mostrando la vulnerabilità che sta sotto (“ho paura di rivivere un dolore già vissuto”). Questo tipo di comunicazione favorisce connessione e comprensione reciproca, invece che difesa o distanza.

Se il disagio persiste, un confronto con uno psicologo può aiutarla a riconoscere i confini sani tra fiducia e controllo, e a gestire l’ansia relazionale senza che prenda il sopravvento.

Un caro saluto,
Dott. Raffaello Pinelli – Psicologo clinico
Dott.ssa Chiara Milesi
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Capisco quanto questa situazione le sia difficile, soprattutto perché percepisce una differenza tra ciò che sente e quello che dice la sua ragazza. La fiducia è fondamentale, ma può essere messa alla prova dai dubbi, soprattutto se un episodio passato, anche se lieve e non compiuto, ha comunque rappresentato un tradimento e creato una crepa. La psicoterapia può essere uno strumento utile per esplorare meglio le sue emozioni e sviluppare strategie per migliorare fiducia, comunicazione e autostima. Potrebbe anche aiutarla a riflettere su come quell’episodio di tradimento la influenzi ancora e su come affrontare questa difficoltà. Resto a disposizione, un caro saluto, Chiara
Dr. Jonathan Santi Pace La Pegna
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Palermo
Gentile Utente, capisco molto bene quanto questa situazione la possa fare stare male, perché tocca "corde" profonde: la fiducia, la sicurezza nella relazione e il timore di rivivere un dolore già vissuto. Dopo un tradimento, anche se superato, la ferita interiore relativa alla "rottura" del patto di fiducia tende a rimanere sensibile, e basta un evento che ricordi vagamente quella vulnerabilità per riattivare paure, sospetti e immagini mentali difficili da contenere.
È del tutto comprensibile che, vedendo la frequenza dei messaggi, i comportamenti di "avvicinamento" e la continuità del contatto, lei si senta inquieto. Quello che emerge dal suo racconto, mostra certamente un confine relazionale che pare la sua compagna non abbia chiaramente definito: una comunicazione quotidiana, anche dopo la fine del lavoro, può essere percepita come eccessiva, soprattutto se esiste una storia di coppia alle spalle, lunga e consolidata. Questo non è di per sé necessariamente una “red flag” oggettiva, ma diventa un campanello d’allarme nel momento in cui genera disagio al partner e viene minimizzato invece che accolto con empatia.
Lei non sembra muoversi da una posizione di gelosia cieca, ma da un bisogno legittimo di rassicurazione e rispetto dei confini affettivi e relazionali. Il fatto che la sua compagna le dica che si tratta solo di amicizia può anche essere vero, ma la sostanza del problema è un’altra: lei si sente insicuro nella relazione, e questa insicurezza non si scioglie con le parole, perché richiede fatti e atteggiamenti coerenti che le dimostrino di potersi fidare e che soprattutto rispettino la sua sensibilità. Infatti quando in una coppia esiste una ferita pregressa, la fiducia non è un "dato per assodato", ma un processo che va continuamente coltivato e curato nel tempo.
Non si tratta quindi di stabilire se lei “ha ragione” o “torto”, ma forse di sentire sicurezza nella relazione. Se la relazione è solida, dovrebbe essere possibile parlarne in modo aperto, spiegando non solo cosa le dà fastidio, ma cosa le suscita dentro: la paura, il ricordo del passato, il dolore, e il bisogno attuale di sentirla coinvolta, rispettosa e trasparente.
Se il confronto non dovesse essere risolutivo o la sensazioni di sospetto/ansia/paura diventano costanti e le tolgono serenità, potrebbe essere utile parlarne con un terapeuta.
Spero di esserLe stato utile, un caro saluto.
Gentile utente, comprendo pienamente la confusione che sta vivendo, è naturale sentirsi in questo modo quando si percepisce un cambiamento nel comportamento del proprio partner e se ci sono state delle esperienze precedenti. Quello che lei descrive è un accumulo di segnali che, purtroppo, attivano un forte allarme emotivo e mettono in discussione la fiducia e le certezze costruite in anni di relazione. Le propongo una riflessione su questi aspetti: l'inizio di un nuovo lavoro è un momento di grande cambiamento in cui le persone ridefiniscono la propria identità sociale e talvolta, questo porta ad una naturale necessità di esplorare nuove dinamiche, amicizie e spazi personali. Purtroppo però, delle volte, accade che queste nuove dinamiche e amicizie vengano nascoste e/o minimizzate e questo è l'elemento che crea il vero turbamento. Una relazione sana si basa proprio sulla trasparenza e sulla condivisione e, da quello che scrive, il comportamento della sua ragazza sembra andare nella direzione opposta a quanto appena esposto. La sua sensazione di essere terrorizzato rappresenta una normale reazione difensiva della sua psiche che la avvisa che qualcosa non sta funzionando (red flag), è come se la sua psiche la stesse avvisando di un problema di onestà e rispetto all'interno della coppia. Detto questo, la strada più funzionale da percorrere sarebbe quella di affrontare la situazione attraverso una comunicazione adulta in cui lei possa esprimere il proprio stato d'animo e in cui possa chiedere cosa sta succedendo provando a porre l'attenzione non tanto sui fatti specifici ma sul significato che questi hanno per la vostra relazione. Spero di esserle stata utile e, se si sente sopraffatto da questi eventi e dalle emozioni che ne derivano, le consiglio di confrontarsi con un professionista.
Dott.ssa Elena Gianotti
Psicologo, Psicoterapeuta
Milano
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Capisco che questa situazione non la metta affatto a suo agio, mi chiedo però se questa situazione sia sintomo di qualcos'altro: è possibile che ci sia un problema di fiducia nella relazione alla base, forse dettato anche dall'episodio di tradimento accaduto sei anni fa, che in questa situazione particolare torna ad emergere con forza. Per questo il mio suggerimento è di esplorare e approfondire bene come si sente in questa relazione, come sta, quali sono le dinamiche e quali sono i vostri ruoli, qual è la vostra storia e che significato ha, non solo per elaborare questa situazione ma anche per capire bene qual è il suo posizionamento rispetto alla sua compagna: non possiamo controllare quello che fa l'altro, possiamo solo fidarci, e se non riusciamo a fidarci davvero dobbiamo capire perchè. Per questo le suggerirei di intraprendere un percorso con qualcuno di cui possa fidarsi che abbia il focus di esplorare e indagare a fondo questo pezzo. Se avesse domande o volesse approfondire la questione mi trova a disposizione, anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Dott.ssa Alessandra Fioretti
Psicologo, Psicologo clinico
Melegnano
Buongiorno,
Effettivamente la situazione che descrive può far sorgere dei sospetti rispetto al rapporto instaurato dalla sua ragazza con questo collega. Tuttavia, andrebbe capita meglio la situazione e anche approfondito il rapporto che avete voi di coppia. E' importante conoscere la vostra storia, come vi siete conosciuti, cosa vi accomuna e anche come può essere cambiato il vostro rapporto nel tempo. D'altronde siete insieme da molti anni. Ad esempio, come avete affrontato in passato l'episodio di lieve tradimento? A partire da voi forse potrebbe essere fatta chiarezza su cosa sta accadendo adesso.
Disponibile anche online.
Un caro saluto
Dott. Luca Moratti
Psicologo, Psicologo clinico
Reggio Emilia
Comprendo quanto possa essere faticoso trovarsi in una situazione in cui fiducia, affetto e bisogno di rassicurazione sembrano entrare in tensione. Le emozioni che prova non sono un segnale di debolezza, ma il riflesso di quanto per lei questa relazione sia importante. Spesso ciò che percepiamo come una “red flag” non è necessariamente un segnale di colpa o di inganno, ma un campanello d’allarme relazionale: qualcosa nel legame sta chiedendo attenzione, ascolto o un nuovo equilibrio.
In questi momenti può essere utile prendersi del tempo per riflettere sul significato di ciò che sta accadendo, sul proprio modo di stare in relazione e su come comunicare i propri bisogni in modo autentico. Un percorso di riflessione personale o di coppia, più che offrire risposte definitive, può diventare uno spazio per comprendere meglio se stessi e la relazione, favorendo maggiore serenità e consapevolezza reciproca.
Buon pomeriggio, il suo malessere merita di essere ascoltato e che stia accadendo o no qualcosa tra la sua compagna e quest'uomo lei sta vivendo un disagio. Credo dovrebbe aprire un dialogo profondo con la sua compagna su questa questione perché questa crisi nella fiducia deve trovare in qualche modo uno spazio di approfondimento.
E' possibile che il tradimento pregresso, seppur superato, abbia lasciato qualche cicatrice che la rende più sensibile ma è un'ipotesi da verificare. Se da soli non riuscite a parlare in modo abbastanza profondo sulla questione dovreste valutare un percorso di coppia, così da essere aiutati in questo momento.

Cordiali Saluti
Francesco Di Giuseppe
Dott.ssa Angela Ritella
Psicologo, Psicologo clinico
Turi
Da quello che racconta è lecito che Lei abbia dei dubbi e che giustamente sia preoccupato.
Parlare con la Sua ragazza delle Sue attuali preoccupazioni, come ha già fatto, è senza dubbio la strada giusta: in una coppia la comunicazione è uno degli elementi più importanti e imprescindibili.
Considerando quanto la situazione la sta in questo momento turbando, sono a Sua disposizione qualora sentisse il bisogno di confrontarsi in maniera più approfondita sulla questione, affinché abbia anche più chiaro dentro di Lei che cosa questa situazione Le stia creando nel profondo e come affrontarla al meglio.
Dott.ssa Angela Borgese
Psicologo, Psicologo clinico
Gravina di Catania
Capisco bene la tua preoccupazione, soprattutto dopo un precedente episodio di tradimento. È naturale sentirsi insicuri quando la propria partner sviluppa un legame stretto con un’altra persona, anche se definito come amicizia.
Da quanto descrivi, non emergono elementi chiari di un tradimento, ma la situazione tocca la fiducia e la sicurezza emotiva nella coppia. Ti consiglierei di parlarle apertamente, esprimendo come ti senti senza accusarla, cercando di capire insieme quali confini vi fanno stare entrambi sereni.
Se il disagio persiste, può essere utile un supporto psicologico — individuale o di coppia — per lavorare sulla fiducia e gestire l’ansia legata a queste dinamiche.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

lei è portatore di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che andrebbero affrontate le problematiche qui riportate. Ne parli anche con la sua compagna, sarebbe una occasione di crescita per entrambi.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara

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