con A. siamo amiche dalle superiori. Poi A. si sposa e inizia a mettere dei paletti molto restrittiv

24 risposte
con A. siamo amiche dalle superiori. Poi A. si sposa e inizia a mettere dei paletti molto restrittivi, ad esempio risponde o chiama solo se sta lavorando, se e' a casa sua ti ignora. Se e' disoccupata ti ignora anche per anni, e per qualsiasi ricorrenza ti fa mandare la mail dal marito, con gli auguri. Io accetto tutto, forse ho bisogno delle briciole, me le faccio bastare e proseguo con la mia vita. Nel frattempo diventiamo adulte e la mia vita si fa sempre piu complicata, difficolta' enormi, lutti, furti, mobbing eccetera, io sono a tappeto soffro di depressione, attacchi di panico, ansia grave. Lei a tratti ricompare -lavora a tratti.- la sua vita scorre liscia, la mia non mi da tregua. Sono come anestetizzata e sopporto il suo senso di superiorita', il suo trattarmi da sciocchina, mi svilisce e mi demoralizza, mi colpevolizza dei miei guai, mi da consigli che non riconosco come utili e che mi buttano ancor di piu nell'angoscia. Non so perche' ho sopportato tutto questo. Ad oggi sono mesi che non la cerco, ho volutamente scordato il suo compleanno e lei, molto permalosa, non mi cerca. Voglio allontanarla definitivamente perhe' devo ricostruire la mia vita distrutta, recuperare la mia autostima e sento il bisogno di eliminare dalla mia vita tutto cio' che mi fa del male. Il problema e' la rabbia che questa situazione ha scatenato in me, la situazione sarebbe il fatto di aver accettato di farmi trattare in questo modo offensivo e giudicante, senza mai ribellarmi e per cosi tanto tempo. Ora ho aperto gli occhi, ma e' un continuo rimuginare su questo rapporto tossico che ho tollerato per lunghi anni, non riesco a smettere di pensarci e di provare rabbia, non ne esco, sono in un loop
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, capisco quanto possa essere difficile elaborare una relazione che per anni è stata fonte di sofferenza e frustrazione. È evidente che questo rapporto con A. abbia lasciato un segno profondo e che ora, nel momento in cui ha preso consapevolezza della sua tossicità, si trovi intrappolata in un vortice di rabbia e rimuginio. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, il fatto che lei non riesca a smettere di pensare a questa situazione e continui a provare rabbia non significa che sia debole o che abbia sbagliato tutto, ma semplicemente che la sua mente sta cercando di dare un senso a ciò che ha vissuto. È come se una parte di lei stesse tentando di risolvere qualcosa che ormai è passato, ma che non ha ancora elaborato del tutto. Il rimuginio, infatti, è spesso un tentativo della mente di trovare risposte e giustificazioni, ma finisce per intrappolarci in una spirale che alimenta ulteriormente il dolore. Una chiave importante per uscire da questo loop è modificare il modo in cui sta interpretando la situazione. Invece di focalizzarsi su perché ho permesso tutto questo? o perché non mi sono ribellata prima?, potrebbe provare a spostare l’attenzione su cosa posso fare ora per me stessa? e come posso trasformare questa esperienza in una lezione di crescita personale?. Invece di considerare gli anni passati come un errore, potrebbe vederli come un percorso che l’ha portata alla consapevolezza attuale. Il fatto stesso che ora voglia allontanare questa persona e ricostruire la sua autostima è un segnale di grande evoluzione interiore. Un altro aspetto fondamentale è la gestione della rabbia. La rabbia, se ben canalizzata, può essere una forza trasformativa, ma se rimane bloccata dentro di noi può diventare distruttiva. Le consiglio di trovare un modo per esprimerla in modo costruttivo: scrivere una lettera (che non deve necessariamente inviare), parlare con qualcuno di fidato o persino incanalare queste emozioni in attività fisiche o creative. Ogni volta che il rimuginio prende il sopravvento, provi a interromperlo portando la sua attenzione su qualcosa di concreto nel presente: un’attività che le piace, un respiro profondo, un piccolo passo verso il benessere. La decisione di tagliare i rapporti con A. è legittima e necessaria per la sua salute mentale. Non è tenuta a giustificare la sua scelta né a cercare una chiusura definitiva con lei se questo significa riaprire ferite. Il passato non si può cambiare, ma il suo presente e il suo futuro sì. Ogni giorno in cui sceglie di mettere se stessa al primo posto, di circondarsi di persone che la rispettano e la valorizzano, sta già facendo qualcosa di concreto per la sua guarigione. Se sente che il peso emotivo è troppo grande e che la rabbia continua a sopraffarla, lavorare su queste emozioni con un percorso terapeutico può essere molto utile. La sua sofferenza merita attenzione e comprensione, ma soprattutto merita di trasformarsi in un nuovo inizio per lei. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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Dott.ssa Mariangela Carella
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Psicologo
Foligno
Cara, capisco quanto tu possa sentirti ferita e confusa da questa situazione. La rabbia che provi è normale, considerando come questa relazione ti abbia fatta sentire. È comprensibile che, dopo tanto tempo, tu senta il bisogno di allontanarti da una persona che ti ha trattata in modo che non rispetta i tuoi confini emotivi.

Il continuo rimuginare sulla situazione è una reazione comune quando ci si trova a fare i conti con relazioni tossiche. Potresti provare a concentrarti sul presente, magari utilizzando tecniche di mindfulness o scrivendo i tuoi pensieri, per interrompere il ciclo di rabbia e pensieri distruttivi.

Il passo che hai fatto di allontanarti è già importante e può aiutarti a ricostruire la tua autostima. Se senti che è difficile gestire tutto da sola, parlarne con un professionista potrebbe esserti utile.

Ti auguro di trovare la serenità che meriti.
Dott.ssa Mariangela Carella
Questa rabbia che provi dice tanto della tua sofferenza nell'aver sopportato molte dinamiche. Senti più rabbia per te stessa o per la tua amica?
Dott.ssa Roberta Russo
Psicoterapeuta, Psicologo
Roma
Le emozioni da lei descritte sono molte e complesse e trovare uno spazio proprio per affrontarle potrebbe essere d'aiuto.
Dott.ssa Ilenia Morreale
Psicologo, Psicologo clinico
Trento
Gent.ma
comprendo quanto questa situazione possa provocarle dolore e malessere.
Non posso non notare le etichette diagnostiche che ha utilizzato pertanto le chiedo se è seguita dal professionista che le ha fatto la diagnosi ? Se la risposta è si Le consiglierei di portare in stanza questo bagaglio emotivo importante, di modo da portar affrontare la situazione con gli strumenti e le risorse più adatte. Se un percorso di psicoterapia non fosse già in atto glielo consiglio, mi sembra di cogliere nelle sue parole una frustrazione profonda.
Un caro augurio
Ilenia
Dott.ssa Francesca Romana Casinghini
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Forse prova ancora rabbia perchè non ha capito nel profondo perchè si è fatta trattare male e forse e, sottolineo forse, ha paura che possa ripetersi con altre amicizie. Cerchi attraverso un percorso psicologico di capirne le cause, che sembrerebbero mancanza di autostima, e da li vedrà che troverà amicizie sane da poter contare su. Un saluto
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
È comprensibile che questa situazione ti abbia portato a provare rabbia e frustrazione, soprattutto dopo anni di accettazione e sofferenza. Quando si prende consapevolezza di aver tollerato un rapporto tossico, è normale attraversare una fase di elaborazione emotiva in cui emergono sentimenti contrastanti, tra cui rabbia, senso di colpa e bisogno di giustizia.

Ciò che stai vivendo è parte di un processo di crescita e di cambiamento interiore. La rabbia può essere un segnale importante che indica il desiderio di proteggerti e di prenderti cura di te stessa. Tuttavia, il rischio è quello di restare intrappolata nel rimuginio, che può impedirti di andare avanti e di concentrarti su ciò che realmente conta: il tuo benessere e la tua rinascita personale.

Per uscire da questo loop, può essere utile lavorare su strategie di gestione della rabbia, come l’accettazione di ciò che è stato senza colpevolizzarti, la focalizzazione sul presente e su ciò che puoi fare per il tuo futuro, e l’elaborazione emotiva attraverso tecniche di rilassamento o attività che ti aiutino a canalizzare l’energia in modo positivo.

Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi a uno specialista.

Dott.ssa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Maristella Iorio
Psicologo, Psicologo clinico
Salerno
Buonasera, capisco la sua rabbia, lei pensa di aver lasciato che per anni una persona a cui lei teneva molto l'abbia trattata ingiustamente, forse ha ragione ad essere arrabbiata con la sua amica che non ha capito la sua difficoltà e non le è stata accanto come forse lei avrebbe voluto. Lei ha accettato probabilmente questo rapporto poiché teneva molto alla sua amica, in alcuni casi si accettano tante cose se fatte da persone a cui teniamo,, cerchiamo di giustificare sempre qualcosa. Lei però è arrivata a un limite e questo è gia un ottimo passo, ha deciso di allontanarsi da una persona per lei tossica. Il rimuginio e la rabbia sono alquanto comprensibili.
Spero di esserle stata d'aiuto, se avesse bisogno di parlare ancora non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Linda Fusco
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Salve, ho letto questo messaggio con attenzione e la prima cosa che mi è venuta in mente è il concetto di consapevolezza. Lei sembra essere giunta ad un punto di svolta, un "turning point" che sembra parlare del suo rapporto con A. ma in realtà, a mio modesto avviso, parla di sé in un'ottica inedita, che ha stravolto l'assetto precedente.
Mi chiedevo se questa rabbia non fosse in realtà semplicemente il segnale che lei è finalmente pronta, dopo anni, ad esplorare determinate dinamiche personali.
E se questa rabbia, con la sua insistenza e la sua forza, le stesse semplicemente comunicando che è arrivato il momento di abbandonare un ruolo che è stato suo per tanto tempo ma che ora non le si addice più?
Dott.ssa Stella Gelli
Psicologo, Psicologo clinico, Sessuologo
Milano
Buongiorno, capisco quanto questa esperienza possa essere dolorosa e quanto il rimuginio e la rabbia sembrino intrappolarla in un loop da cui è difficile uscire. Voglio però invitarla a guardare queste emozioni non come un problema, ma come un segnale: qualcosa dentro di lei sta cercando di rimettere ordine, di prendersi lo spazio che forse per troppo tempo non si è concessa.
Se per anni ha accettato questo rapporto, probabilmente in quel momento rispondeva a un suo bisogno, magari di vicinanza o di appartenenza. E non c’è nulla di sbagliato in questo. Ora, però, qualcosa è cambiato: sente il bisogno di proteggersi, di ricostruire la sua autostima e di liberarsi da ciò che la ferisce. La rabbia che prova può essere letta come un’energia di cambiamento, un segnale che sta prendendo coscienza di ciò che merita e di ciò che non vuole più accettare.
Forse il punto non è lottare contro questi pensieri o cercare di liberarsene subito, ma accoglierli come parte del processo. Può provare a spostare lo sguardo da ciò che è stato a ciò che vuole costruire per sé, a come può trasformare questa consapevolezza in qualcosa che la aiuti a sentirsi più forte e più libera. Il primo passo non è combattere la rabbia e le altre emozioni che prova, ma ascoltarle con gentilezza. Se vuole, possiamo esplorare insieme il modo per trasformare questa esperienza in qualcosa che la aiuti a stare meglio.

Un caro saluto,
Dott.ssa Stella Gelli
Dott. Stefano Recchia
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Roma
Gentile utente grazie per aver condiviso la sua situazione. Posso capire la rabbia che prova. Con la sua "amica" vi conoscete dalle scuole superiori ed avete stretto un rapporto forte. Vedere e sentire il suo distacco da dopo il matrimonio fa male. Fa ancora più male sentirlo in corrispondenza di alcuni momenti critici della sua vita in cui avrebbe avuto bisogno della "sua amica". Il rimuginio, la depressione, l'ansia grave e gli attacchi di panico (che non scrive se in questo periodo siano ritornati o meno) da cui non riesce ad uscire vanno affrontati e gestiti. Cerchi il sostegno psicologico di un professionista. Intraprenda un percorso psicologico per affrontare questo periodo e questo "loop" da cui non riesce ad uscire ed in cui dice di trovarsi. Tutto questo peggiora la qualità della sua vita in un momento in cui, invece, dovrebbe solamente desiderare di essere felice. Si faccia aiutare e vedrà che troverà la strada per rimettere di nuovo lei stessa al centro. Spero di esserle stato d'aiuto. Resto a disposizione. Un caro saluto.
Dott. Stefano Recchia
Dott.ssa Jessica Furlan
Psicologo, Psicologo clinico
Fiumicino aeroporto
Buongiorno, sicuramente sta vivendo una situazione difficile che la sta mettendo a dura prova, però ha finalmente aperto gli occhi e sta facendo un'analisi su come ha agito e come è stata trattata. Questo è molto importante. Io le consiglio di mettere da parte ogni forma di giudizio verso se stessa, altrimenti, la rabbia che sente non le lascerà tregua. Lei prova rabbia sia per come è stata trattata dalle persone che l'hanno svalutata sia verso se stessa. Questo sentimento può essere, d'altro canto, il motore che l'aiuta a chiudere i rapporti in cui si sente e si è sentita di essere sbagliata e svalutata.
Molte volte emozioni così forti, come la rabbia, le consideriamo come negative e fonte di altro dolore, io credo che a volte, grazie a loro, riusciamo ad alzarci più forti di prima. Il lavoro che si sta promettendo di fare è molto coraggioso e difficile, e merita tanto rispetto. La incoraggio in questo percorso e credo che lei stia sulla buona strada per trovare finalmente un pò di pace.
Spero di esserle stata di aiuto
Saluti
Dott.ssa Valentina Delfante
Psicologo, Psicologo clinico
Vimercate
Buongiorno, mi dispiace per come si sente e per quello che ha passato con questa amica. E' più che comprensibile provare rabbia dopo quello che ha sopportato. La rabbia infatti è un'emozione che ci consente di porci in una posizione di difesa e di proteggerci da tutto quello che ci può ferire, compreso l'allontamento delle relazioni tossiche. Tuttavia, la rabbia può anche spingerci ad attaccare, e a volte questi attacchi li direzioniamo verso noi stessi. Mi pare di capire che Lei è arrabbiata con sè stessa per "aver accettato di farsi trattare in quel modo". E' importante imparare a perdonare sè stessi perchè certi eventi che ci accadono non sempre riusciamo a controllarli. Ci sono momenti della vita in cui ci sentiamo più deboli, siamo più fragili e commettiamo degli errori. Quando prendiamo consapevolezza di ciò, quello che conta dopo è trovare il modo di imparare dagli eventi e crescere. A volte può essere utile mettere a tacere quella "voce" interiore che ci colpevolizza, ricordando a se stessi "sono umano e posso essere fragile. Mi perdono, imparo e vado avanti". Le auguro un futuro rigoglioso.
Dott.ssa Laura Meledina
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Piacenza
gentile paziente, capisco profondamente il dolore e la confusione che stai provando. È un peso enorme aver sopportato per tanto tempo un rapporto che ti ha ferito, soprattutto in un momento della tua vita già così difficile. È del tutto naturale che tu senta rabbia, e che questa rabbia ti intrappoli in un ciclo di pensieri. È importante che tu sappia che non sei sola in questo. Il fatto che tu abbia finalmente deciso di allontanarti è un passo coraggioso e fondamentale per il tuo benessere. La rabbia che senti è una parte del processo di elaborazione. È come se il tuo corpo e la tua mente stessero finalmente reagendo a tutto il dolore che hai represso per anni. Non cercare di sopprimerla, ma prova a darle spazio, a comprenderla. Chiediti cosa ti sta dicendo questa rabbia. Il rimuginare è un modo in cui la mente cerca di dare un senso a ciò che è accaduto. Ma spesso, più ci pensiamo, più ci sentiamo intrappolati. Invece di concentrarti sul "perché" hai sopportato, prova a concentrarti sul "cosa" puoi fare ora per ricostruire la tua vita. Permettiti di sentire il dolore, la rabbia, la tristezza. Ma ricorda che questi sentimenti non ti definiscono. Sei una persona con grandi capacità di costruire una vita piena di significato e di relazioni sane. Prenditi cura di te stessa. Fai cose che ti fanno stare bene, che ti aiutano a sentirti centrata e in contatto con te stessa. Parla con qualcuno di fiducia, un amico, un familiare, o un terapeuta. Condividere il tuo dolore può alleggerire il peso che porti. Sii paziente con te stessa e concediti il permesso di sentirti vulnerabile. in bocca al lupo!
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Giorgia Colombo
Psicologo, Psicologo clinico
Lentate sul Seveso
Buongiorno,
la rabbia è un'emozione funzionale, se ben canalizzata verso una direzione di costruzione e crescita personale.
La situazione che sta vivendo è decisamente dolorosa e richiede rispetto dei tempi di rielaborazione di ciò che è accaduto, ma si rivelerà anche un'occasione per accorgersi di ciò che non si vuole più e di quello di cui ha invece bisogno per migliorarsi come persona e vivere una vita differente a livello amicale da come è stata fino ad oggi.
Rimuginare sul passato può essere una strategia, ma come sta già lei notando piuttosto inefficace. Se invece potesse sognare e immaginare ciò che sta guadagnando da questo allontanamento piuttosto che giudicarsi e sentirsi responsabile di un comportamento che non ha messo in atto lei ma chi credeva essere sua amica?
Stia su ciò di cui ha bisogno da qui in avanti, usi le sue energie per costruire una nuova fase della sua vita amicale e non solo.
Le faccio un grosso augurio di poter trasformare questa situazione come una grande occasione di insegnamento e crescita, oltre che una nuova consapevolezza su di sè.
Dott.ssa Giorgia Colombo
Dott.ssa Giulia Casole
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Comprendo profondamente la sua sofferenza e la sua rabbia. È evidente che questa amicizia, nel tempo, le ha causato un dolore significativo, minando la sua autostima e contribuendo al suo malessere generale. Il fatto che lei abbia accettato per anni questo trattamento svalutante è probabilmente legato a dinamiche complesse e a un suo bisogno di mantenere un legame che, nonostante tutto, rappresentava una parte del suo passato. Tuttavia, la sua decisione di allontanarsi è un passo fondamentale per la sua guarigione e per la ricostruzione della sua vita. La rabbia che prova è una reazione naturale al riconoscimento di quanto ha tollerato e di quanto questa relazione l'abbia ferita. È importante che lei accolga questa rabbia come un segnale che le indica la necessità di proteggersi e di dare priorità al suo benessere. Il rimuginare è un processo comune quando si prende coscienza di dinamiche tossiche, ma è fondamentale non lasciarsi intrappolare in questo ciclo. Cercare di focalizzare la sua attenzione sul presente e sul futuro, concentrandosi sui passi concreti che sta compiendo per ricostruire la sua vita e recuperare la sua autostima, può aiutarla a superare gradualmente questo senso di risentimento. Permettersi di sentire la rabbia, ma senza lasciarla consumare, e indirizzare le sue energie verso attività che le portano benessere e la rafforzano interiormente sarà cruciale in questo percorso di guarigione.
Dott.ssa Giada Casumaro
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Rovereto sulla Secchia
Buongiorno, dal poco che leggo posso provare a comprendere il suo stato d'animo e penso che la rabbia le sia molto utile. Essa è l'emozione legata ai propri confini, dà dignità e aiuta nella propria difesa e tutela. Di errori se ne commettono e li commettono tutti per questo è importante che nonostante il rapporto che aveva con questa persona ora è consapevole.
Proverei a trasformare questa rabbia in qualcosa di creativo come fare un disegno con dei colori e ascoltando quell'emozione, praticherei uno sport pensando a quell'emozione e lasciandola uscire oppure cucinando... scelga lei quello che meglio la può aiutare e se ha bisogno possiamo parlarne insieme.
Rimango a disposizione, Dott.ssa Casumaro Giada
Dott.ssa Sabrina Rinaldi
Psicologo, Psicologo clinico
Monza
Buongiorno, comprendo la rabbia che prova e che è frutto di un grande dolore che lei ha dentro e su cui varrebbe la pena lavorare con un professionista anche per indagare l'origine di una così importante sintomatologia ansiosa. Dai suoi racconti mi pare di percepire un forte disvalore di sé che la porta a tollerare situazioni che la fanno stare male pur di non perdere l'altro e che poi generano rabbia per non essere vista e accolta nei suoi bisogni, come in fondo desidera.
Dott.ssa Federica Giudice
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Quello che stai vivendo è un processo di presa di consapevolezza, ed è normale che emerga rabbia quando realizzi di aver tollerato per tanto tempo un rapporto che ti ha fatto soffrire. È doloroso accorgersi di aver dato tanto a qualcuno che non ti ha ricambiata con lo stesso rispetto e affetto.Per spezzare questo loop, può essere utile lavorare su diversi aspetti:
Elaborare il vissuto, per comprendere perché hai accettato questo trattamento e come fare in modo che non si ripeta in futuro.
Imparare a gestire la rabbia, per trasformarla in energia costruttiva invece che in un peso che ti logora.
Rinforzare la tua autostima, affinché le tue relazioni future siano più equilibrate e rispettose.

Un percorso psicologico potrebbe essere un ottimo strumento per affrontare tutto questo con il giusto supporto. Non devi farcela da sola, e non c’è nulla di sbagliato nel chiedere aiuto per uscire da un meccanismo che ti fa soffrire. Se vuoi, possiamo iniziare insieme questo lavoro, per aiutarti a liberarti da questa rabbia e ricostruire il tuo benessere. Ti va di parlarne?
Dott. Francesco Mangiafico
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Torino
Gentilissima, buongiorno. Sicuramente i rapporti cosiddetti "tossici" nascondono dinamiche legate alla personale storia di attaccamento. Spesso ci ritroviamo a costruire legami disfunzionali perché non disponiamo di modelli affettivi "sicuri", sicuramente non c'è una colpa in tutto questo quanto una mancata consapevolezza. Quello che lei descrive potrebbe essere approfondito in sede di terapia, sicuramente potrebbe giovarne. Un caro saluto. Dott. Francesco Mangiafico - Psicologo
Dott.ssa Martina Giordano
Psicologo, Psicologo clinico
Salerno
Buonasera. Da ciò che leggo, mi sembra di capire che, la rabbia che provi, non è solo verso di lei, ma anche verso te stessa per aver accettato troppo a lungo un rapporto che ti ha fatto soffrire. È normale quando si apre gli occhi su una dinamica tossica. Ma ora il punto non è più lei, ma sei tu.
Ti dico che, rimuginare ti tiene legata al passato, mentre tu hai bisogno di guardare avanti. Accetta che in quel momento hai fatto il meglio che potevi con le risorse che avevi. Non è debolezza, è esperienza. Ora sei più consapevole e puoi scegliere chi vuoi accanto.
Ogni volta che il pensiero di lei torna, riconoscilo ma non dargli potere, ma cerca di postare il focus su di te, su ciò che vuoi costruire. Il vero distacco non è ignorare il suo compleanno, ma liberarti dall’emozione che ti tiene ancorata a lei. Il tempo che passi a pensare a questa storia è tempo che potresti dedicare a te stessa. Meriti di più, e adesso lo sai. Se senti di essere bloccata in questo ciclo di pensieri, un supporto psicologico potrebbe aiutarti a elaborare la rabbia e a trasformarla in un nuovo inizio per te stessa.
Grazie per aver condiviso con così tanta lucidità e onestà la tua esperienza. Ciò che hai scritto mostra una grande consapevolezza di te stessa, anche se sei dentro un dolore ancora molto vivo. Come psicologa, vorrei offrirti una lettura che possa darti strumenti per comprendere meglio ciò che stai vivendo e aiutarti a uscirne.

**Il dolore che provi è legittimo**
Stai facendo i conti non solo con una *delusione affettiva profonda*, ma anche con il *dolore per aver trascurato te stessa* in nome di un legame che non ti ha mai realmente nutrito. È normale che la rabbia emerga con forza adesso: per tanto tempo l’hai compressa, giustificata, minimizzata. Oggi stai **finalmente riconoscendo di meritare rispetto**, ed è proprio questa consapevolezza che sta aprendo il vaso di Pandora delle emozioni mai espresse.

**Perché sei rimasta così a lungo in quel rapporto?**
Quando abbiamo una ferita profonda — magari legata al bisogno di sentirci “visti”, “accettati”, “non abbandonati” — a volte ci aggrappiamo anche a rapporti che ci fanno soffrire pur di non sentirci soli. **Accettare le “briciole” può essere stato un modo per non affrontare un vuoto più grande**. Ma questo non significa che tu sia debole: significa che sei umana, e che hai fatto quello che potevi, con le risorse che avevi in quel momento.

**Il loop del rimuginio e la rabbia che ti divora**
Il pensiero ossessivo su come ti sei fatta trattare è un meccanismo frequente in chi ha subito a lungo rapporti disfunzionali. È come se la mente volesse “capire a posteriori”, per evitare di ripetere lo stesso errore. Il problema è che **questo rimuginare non porta guarigione, ma solo logoramento**.

Ecco un piccolo esercizio terapeutico che potresti provare:

* **Scrivi una lettera a te stessa** di allora: a quella “te” che ha accettato tutto. Non per giudicarla, ma per accoglierla, consolarla e dirle: *“Ora ti vedo. Hai fatto del tuo meglio. Ma oggi non hai più bisogno di elemosinare affetto”*.

**La rabbia è una forza — se la usi bene**
La rabbia è un'emozione che parla di confini violati. Invece di combatterla o sentirti in colpa per provarla, **prova a canalizzarla come una forza che ti spinge verso il cambiamento**. Può diventare carburante per ricostruire la tua autostima, per scegliere relazioni sane, per dire "no" con chiarezza.

**Cosa puoi fare da ora:**
1. **Continua ad allontanarti da lei**. Nessuna chiusura formale è necessaria, se non desideri affrontarla. Il silenzio è già una risposta.

2. **Cerca un percorso psicologico personale.** Il carico che hai sulle spalle — tra depressione, ansia, lutti, mobbing e delusione affettiva — ha bisogno di uno spazio sicuro dove essere elaborato, non solo razionalmente ma anche emotivamente.

3. **Frequenta persone che ti fanno sentire ascoltata, accolta, leggera.** Anche se sono poche. Ricostruire una rete di relazioni nutrienti è un passo essenziale nella tua guarigione.

4. **Non forzarti a “perdonare” se non ti senti pronta.** Prima viene il *riconoscere* il dolore. Il perdono, se arriverà, sarà una conseguenza della tua guarigione — non un obbligo morale.

In conclusione
Hai già compiuto il passo più importante: *ti sei vista*. Ora il tuo compito non è rimproverarti per il passato, ma **accogliere con gentilezza il tuo bisogno di protezione e rispetto**, e ricostruire da lì.

Se hai bisogno di continuare a parlarne, sono qui.
Con rispetto e fiducia nella tua rinascita,
**una psicologa**
Dott. Damiano Maccarri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentilissima,
La rabbia che prova potrebbe essere dovuta a tutte le reazioni che non ha avuto, alla ribellione soffocata, alle provocazioni subite e mai riflesse indietro. Questi anni le sono serviti per comprendere proprio questo: non tutte le persone che si dicono nostri amici, in realtà ci vogliono bene. Esistono persone tossiche, narcisisti, persone opportuniste e manipolatrici che si insinuano nella nostra vita, buttandoci giù, sminuendoci, prosciugando la luce che l'altro emana, la felicità, la spontaneità, solo per sentirsi migliori. Queste persone non sono in grado di aumentare la loro energia, per questo abbassano l'energia di quelli che sono vicini. La rabbia che sente è perfettamente giustificata. Se posso permettermi un consiglio pratico: la affronti. Esca con lei normalmente e, alla prima occasione, contrattacchi. Noti tutto ciò che trova patetico in questa persona, che trova sciocco o stupido, e glielo dica apertamente. Senza però rivangare le occasioni passate in cui si è sentita ferita o umiliata, perché se lei facesse così, si starebbe "aprendo" a una persona che non è in grado di accogliere le sue sofferenze. Se lei dice: "Cara A. per anni ti ho sopportato per questo, quest'altro e quell'altro motivo, e non ti ho mai detto quanto ci sono rimasta male, ecc." le mostrerebbe i suoi lati deboli, ammettendo le sue mancanze e i suoi limiti. Invece, provi a combattere il fuoco con il fuoco. Sarà A. ad allontanarla definitivamente, perché avrà compreso che lei non si fa più trattare come non merita. Se proprio non riesce a ignorarla, forse è perché proprio sente la necessità di affrontarla e non sarà mai serena se non lo fa. Dopo tanti anni, ha finalmente imparato la lezione che le serviva, ed ora scalpita per "mettersi alla prova" con un test finale. Lo faccia.
I miei più sinceri saluti,
in bocca al lupo,
Dott. Maccarri

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