Ciao, sono una ragazza di 22 anni. Circa tre anni fa ho perso l'amicizia della mia migliore amica. L

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Ciao, sono una ragazza di 22 anni. Circa tre anni fa ho perso l'amicizia della mia migliore amica. Lei era la persona più importante per me, la persona con cui potevo condividere tutto anche se non dimostravo spesso il mio affetto per lei. Eravamo migliori amiche da circa 13 anni. Siamo cresciute insieme e siamo sempre state noi due. Eravamo entrambe timide e chiuse con gli altri quindi abbiamo passato molto tempo solo io e lei. Mi metteva di buon umore sempre. Avevamo momenti brutti in cui litigavamo, ma poi tutto si risolveva perché ci volevamo bene. Dall'ultimo anno di liceo le cose andavano male perché io dal momento che non potevo permettermi di pagare l'affitto, non potevo andare con lei e con un'altra amica a vivere insieme a Roma. Io ho fatto richiesta della borsa di studio e posto alloggio a Firenze. Io per paura di perderla e di starci male ho cominciato a chiudermi, molto spesso non le parlavo in modo da allontanarla e abituarmi all'idea di una vita senza di lei. Poi però ci siamo riavvicinate. Una volta cominciata l'università io non le ho detto che andavo a vivere nella Casa dello studente perché mi vergognavo di dirlo a lei come a tutte le altre amiche che conoscevo. E cosi le ho mentito. Lei non sarebbe potuta venire a trovarmi perché non avevo posto dove ospitarla. Poi io sarei scesa a casa poche volte, una volta ogni due mesi perché il biglietto del treno costa troppo. All'inizio dell'università ci siamo sentite per alcuni mesi. Io non le ho mai detto dove vivevo. Ci siamo incontrate dal vivo solo a novembre. Poi a dicembre non ci siamo più scritte. Io stavo vivendo un momento brutto perché mi trovavo male con le altre persone con cui vivevo, il corso di studi scelto non mi piaceva così tanto. E così ho finito per passare il tempo a pensare che lei non mi volesse più, che avrebbe trovato un'amica migliore con cui non litigare ogni giorni, che l'avrebbe fatta diventare più estroversa e che le avrebbe dimostrato di più il suo affetto per lei. Ero convinta di non meritare una persona come lei, perché era la migliore persona che io avessi mai incontrato e questo mi ha fatto allontanarla da me. Io non le ho più scritto, lei non mi ha più scritto. Poi io mi sono trasferita a vivere sempre nella casa dello studente con una ragazza della nostra stessa città la cui migliore amica va all'università con la mia vecchia migliore amica. La mia compagna di stanza è uscita spesso con la mia vecchia migliore amica e le ha raccontato un po' di me. L'anno scorso al giorno del mio compleanno la mia vecchia migliore amica mi ha riscritto e mi ha chiesto scusa perché io a febbraio avevo chiesto se voleva uscire ma mi aveva risposto che era occupato ed io poi non ho più scritto. E mi ha detto che potevamo uscire insieme quando eravamo tutte e due in città. Ma poi c'è stata l'emergenza covid e il lockdown. Poi io l'estate mi vergognavo a riscriverle, perché non sapevo come mi avrebbe risposto, non sapevo se avesse cambiato idea, non sapevo dove poter uscire visto che da tre anni non esco più di casa quando torno perché non ho altri amici. Non so cosa fare. Sono timida e insicura, mi vergogno a scriverle e poi ho paura che lei non mi voglia più, che le cose non possano tornare a come erano prima ecc.
Avevo un rapporto bellissimo con la mia migliore amica, era quell’amica con la quale condividevo tutto, con la quale passavo la maggior parte delle mie giornate, con la quale parlavo sempre. Mi piaceva pensare al fatto che qualvolta avessi bisogno di lei bastava fare uno squillo e lei sarebbe stata lì o sarebbe venuta da me. Abbiamo passato così tanto tempo insieme e poi quest’estate tutto d’un tratto lei non mi contattò molto più spesso, non ci sentivamo come prima non parlavamo molto più al telefono e una volta tornate dalle vacanze non ci vedevamo nemmeno più. Ho cercato di parlargliene stesso in quel mese eppure quella volta, come tutte le altre volte in cui ho cercato di parlarne lei diceva che in parte era perché a volte l’avevo trascurata io passando tempo con il mio fidanzato, e in parte lo sapeva e che le dispiaceva di avermi trascurato perché n per lei ero importante, ma delle semplici parole non hanno fatto per niente la differenza perché siamo ancora qui dopo mesi e mesi e la situazione è sempre questa. Non so perchè ma nonostante io abbia un fidanzato presente, altre due migliori amiche a cui sono affezionata e molte altre amiche, lei era l’unica con la quale potevo sentirmi veramente me stessa, a cui dicevo tutto, con lei mi sentivo di poter fare qualsiasi cosa perché non mi avrebbe mai giudicata e adesso chen abbiamo perso questo rapporto mi sento persa e nonostante io cerchi di recuperarlo non sta cambiando nulla. non so piu che pensare se a questo punto il problema sia io o non so.
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio che esprime Comprendo quanto possa essere difficile perdere un affetto così importante e significativo, un'amicizia durata ben 13 anni, praticamente una vita! Mi auguro che la situazione, con il passare del tempo, possa in qualche modo sistemarsi tuttavia, da ciò che scrive, emergono in maniera decisa nuclei di ansia, vergogna e scarsa autostima che sono meritevoli di attenzione in quanto, se non adeguatamente identificati, riconosciuti e modulati, potrebbero giocare un peso anche nelle relazioni future e, più nello specifico, nella sua percezione di efficacia in ambito interpersonale.
Ritengo pertanto che possa per lei essere utile intraprendere un percorso psicologico al fine di indagare cause, origini e fattori di mantenimento dei sintomi che presenta.
Rimango a disposizione.
Cordialmente, dott. FDL

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Salve, quanto lei scrive è molto dettagliato ma piuttosto circostanziato. Mi spiego. Si fa fatica a capire se i motivi del suo malessere siano legati esclusivamente all'andamento dei rapporti con l'amica di cui parla o se ci sia dell'altro. Le consiglierei di provare ad interrogarsi su questo punto e eventualmente provare a riscrivere. La saluto cordialmente, Marina Montuori
Buonasera, cerchi di recuperare quel rapporto che può anche cambiare con il tempo, ma ci provi con sincerità! Se con lei poteva essere se stessa questo è un rapporto che non deve perdere perché autentico. Si fanno tanti sbagli per paura ma se si rende conto dell'importanza di questo rapporto non ci rinunci. Gli amici veri possono stare tanto tempo senza vedersi o sentirsi ma quando si incontrano è come se non fosse passato il tempo... non porti rancore sii solo sincera e autentica come è sempre stata con la sua amica.. Un caro saluto Dott. Roberto Pitzalis
Buonasera,
mi dispiace per il dolore e la confusione che questa situazione le crea.
I rapporti di amicizia sono molto importanti, ogni amico è differente, quindi è normale che lei senta la mancanza della sua amica nonostante abbia un compagno e altre amicizie.
Perché non prova a far leggere alla sua amica le parole che ha scritto qui? Così avrebbe modo di raccontarle la verità, di farle capire cosa è successo in passato, cosa ha vissuto. Sono certa che entrambe abbiate voglia di riavvicinarvi.
Credo che potrebbe esserle di aiuto anche contattare una psicologa - magari in un consultorio o nella asl della città in cui vive ora - per parlare meglio dei sentimenti di vergogna che ha provato e prova nei confronti della sua situazione economica e per gli altri vissuti di ansia che sta vivendo. Credo davvero che potrebbe aiutarla!
Le auguro una buona serata,
un saluto affettuoso
Dott.ssa Alice Carbone
Salve.
L'amicizia, come tutte le relazioni, cresce e si modifica col tempo. Quando cambiano le situazioni, i contesti, la relazione si trasforma. E, proprio nei momenti difficili, ha bisogno di essere curata e coltivata di più, altrimenti si rischia che le strade si dividano.
La paura, la vergogna, la timidezza possono essere degli ostacoli alla cura e coltivazione delle relazioni, lei infatti per vergogna ha mentito sull'alloggio alla casa dello studente.
Premesso che alla casa dello studente vanno studenti meritevoli, che si conquistano anno dopo anno il diritto allo studio, non solo non c'è nulla di cui vergognarsi ma addirittura c'è da esserne fieri.
Se questa amicizia è importante e la fa stare bene cerchi di recuperarla mettendo un po' da parte il giudice interiore che la fa vergognare e che non le fa sapere cosa fare.
Se la vergogna e la timidezza le impediscono di muoversi anche in altri ambiti della sua vita, le consiglio un percorso psicoterapeutico che le possa stimolare la fiducia in se stessa.
Sono disponibile per approfondimenti.
Distinti saluti
Salve..sicuramente quanto racconta è l'ossatura di un organismo più complesso, credo che questo possa essere spunto per approfondire meglio se stessa e le sue relazioni in crescita. Forse una relazione d'aiuto potrà rispondere meglio alle tante implicazioni della sua vicenda.
Saluti
Massimiliano
Buongiorno, mi dispiace per la tua sofferenza, i rapporti di amicizia, come gli altri, attraversano fasi diverse, soprattutto nei momenti di crescita, scelte e cambiamenti. Io credo che se esiste un affetto vero si possa sempre ricominciare. Mi chiedo piuttosto cosa ti spinga a cercare o volere sempre una o più migliori amiche, ci sono le amiche, quelle con cui si studia, quelle con cui si ride, quelle con cui si piange... ogni relazione è significativa. Penso che non sia realistico e producente pensare all'esclusivita nei rapporto di amicizia, ti suggerisco di uscire da questo schema e di pensare a rapporti più aperti, più adulti.
Ti auguro di trovare serenità
Claudia m
Buongiorno, sembra proprio che questa amicizia sia importante per lei, e allo stresso tempo impregnata di tanti pensieri, emozioni, dubbi.
E' probabile che il suo esser selettiva abbia la stessa connotazione: attraverso questi pensieri e dubbi lei non si permette di sperimentarsi.
E' buono per lei che capisca da dove venga questa modalità di istaurare rapporti, per potersi sbloccare rispetto alla sua amica, ma anche agli altri rapporti, che siano amicali, lavorativi o parentali.
Le auguro di prendersi cura di sè in una terapia che le permetta di cambiare queste modalità.
M. Adelaide Paolucci
Cara, penso che tutto stia nella frase che hai scritto "ho iniziato ad allontanarla per abituarmi ad una vita senza di lei", questa assunzione di pensiero ha probabilmente veicolato i tuoi comportamenti successivi nel tempo. Quello che mi chiedo è come mai pensi di te che non puoi meritare il meglio e quale altra declinazione questo abbia nella tua vita. Vedo invece un tentativo di avvicinamento da parte della tua migliore amica, per cui ritengo che il lavoro su di te possa essere utile e prezioso per comprendere quali meccanismi scattino nel momento in cui arriva "il meglio".
Buonasera, penso potrebbe esserle utile intraprendere un percorso psicologico che la aiuti su come lei interagisce e risponde all'interno della relazione. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Il modo in cui "trattiamo" le nostre relazioni, l'insieme dei pensieri, delle emozioni, i nostri comportamenti, le paure che proiettiamo sul rapporto, parlano di noi e del nostro stile di vita. Il suo racconto, carico di dubbi su sè stessa e sulla possibilità di "meritare" un'amica tanto speciale, a tratti confuso dal complesso di proiezioni che probabilmente contribuiscono a determinarne la tonalità affettiva, meriterebbe un approfondimento clinico: spesso, quando non riusciamo a narrare la nostra storia in modo chiaro, individuandone i reali antecedenti e soprattutto cercando di capire dove siamo diretti, risulta difficile superare situazioni dolorose. Mettere in parole la nostra storia, ordinarla, rielaborarla nell'ambito di un percorso di esplorazione di sè può fare la differenza. Sono a disposizione per chiarimenti. Un caro saluto. Dott.ssa Silvia Rondi
Le amicizie cambiano nel tempo perché cambiano noi, i nostri desideri e le nostre paure. Ciò che rimane è l'affetto per quella persona e dimostrarlo con sincerità e trasparenza aiuta ad avvicinarsi all'altro. Le consiglio un percorso per lei in modo da poter gestire meglio questa situazione e le situazioni future. Un grande in bocca al lupo. Dott.ssa Cinzia Borrello
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buongiorno cara, mi commuovono molto le sue parole. Si sente quanto lei tenga a questa amicizia e proprio per questo mi permetto di farle notare che per recuperarla c'è bisogno di interrogarsi innanzitutto su cosa non le abbia permesso di portare alla sua amica le sue difficoltà. Il fatto di tenerle nascosta una parte di lei così sofferente, mi fa domandare se lei si fidi realmente di questa amica. Le capita anche con altri di non riuscire a parlare di determinati argomenti? Cosa teme? Credo che sia importante che lei senta qual è il suo bisogno e valuti se le costa di più perdere l'amicizia di questa ragazza, oppure affrontare le sue paure ricercando un dialogo aperto con lei. Se le sue difficoltà a portare i suoi bisogni riguardano più di un ambito relazionale, le suggerisco di prendere in considerazione la possibilità di intraprendere un percorso psicologico, anche online, per acquisire le risorse necessarie ad affrontare questa sua difficoltà. Rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore dubbio. Un caro saluto, dott.ssa Marinella Balocco
Buongiorno, sentire di aver perso un affetto importante e di così lunga data è molto dura. Tuttavia nelle sue parole ho letto un malessere anche più profondo: la fatica a fidarsi ed essere sé stessa con chi non è l'amica di cui scrive. Sicuramente ci sono persone che ci conoscono da sempre ed è più semplice rapportarsi con loro, ma il suo fidanzato e le nuove amiche potrebbero diventare altrettanto importanti se dà loro la possibilità di esserlo. Credo che potrebbe essere utile riflettere sui blocchi che ha espresso riguardanti l'insicurezza e la vergogna che sente, per poi ristrutturare le sue relazioni. Le persone cambiano nel tempo e con queste i rapporti con loro, a volte serve trovare nuove modalità e non per forza è necessario perdersi.
Resto a sua disposizione,
Dott.ssa Elisa Brembilla
Cara ragazza,
sarebbe bello se avesse il coraggio di raccontare alla sua amica quello che ha raccontato a noi. Potrebbe capire se c'è la possibilità riavvicinarvi. È anche vero che indipendentemente da questa amicizia, è importante che lei acquisisca maggiore autostima per superare vergogne e paure. Per questo uno psicologo potrebbe aiutarla. Un cordiale saluto
Buonasera,
Sento tutta la sua sofferenza data dalla distanza che attualmente c'è tra lei ed una persona a cui chiaramente vuole un gran bene. Penso però che il suo malessere sia in parte dovuto dalle sue insicurezze, che andrebbero indagate meglio in un percorso terapeutico. In questo modo potrebbe anche leggere con una lente diversa il motivo della lontananza che si è venuta a creare tra voi due, darle un altro significato, indispensabile anche per una ricostruzione del rapporto laddove ve ne fosse la volontà da parte di entrambe.
Un saluto, dotto.ssa Annaclaudia Cavaglià
Gentile utente di mio dottore,
mi sembra di capire che la domanda che porta in questo spazio sia legata esclusivamente al rapporto con la sua amica e alle dinamiche che caratterizzano il vostro rapporto.
Il suo racconto tuttavia, può essere utile nella misura in cui può offrire degli spunti di riflessione su di Se, sulle relazioni interiorizzate, sui propri vissuti, sulla propria identità.
Proviamo quindi ad allargare il campo osservativo ad Altro e a lavorare su quegli aspetti che possono rivelarsi disfunzionali non solo rispetto al rapporto con la sua amica, ma in generale nelle relazioni.
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
Saluti,
Dottore Diego Ferrara
Un amicizia duratura, per molto tempo. Mi parla di un rapporto in cui lei poteva essere se stessa, se con le sue chiusure. Dice nel suo racconto che andando all'università si vergognava di dire dove abitava, dovuto all'aspetto economico, quindi ha preferito non dire una parte di se, al tempo stesso dice che alla sua amica poteva dire tutto. Forse bisogna che chiarisca meglio questo punto: quali aspetti di se vuole condividere, quali tenere nel suo cuore, cos'è per lei la vergogna. A parte questo aspetto che l'aiuterà a capirsi/chiarisci in quel che mi dice vi è stato un problema di comunicazione: i nostri gesti, silenzi, parole dicono a l'altro chi siamo, se vogliamo relazionarci con lui/lei o meno. In qualche modo nel suo gesto ha detto alla sua amica che non voleva renderla partecipe del suo mondo. Altro aspetto su cui riflettere. A volte stare male, prendere le distanze ci aiuta a crescere a capire meglio chi siamo, chi vogliamo, cosa vogliamo. In qualche modo a questa amicizia serviva questo. Ognuno prova dolore in ogni perdita che sia di un amicizia idilliaca o di chi eravamo. Chi è lei ora oltre il tempo trascorso? Oltre questo dolore? E' riuscita nonostante il malessere a crearsi nuove amicizie, un fidanzato, cosa le ha permesso di riuscirci? Quali parti di lei nonostante l'assenza dell'amica si sono mosse? Come è risuscita a relazionarsi con loro nonostante la timidezza descritta? Quali parti le piacciono in questi nuovi rapporti? E cosa le manca, quali qualità aveva quella amica/amicizia che essendo assenti ora vorrebbe? Le ho fatto una serie di domande per consentirle di riflettere. Per qualsiasi ulteriore chiarimento o approfondimento resto a sua disposizione. Nel frattempo le faccio i miei migliori auguri di un buon proseguimento, un saluto

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