Ciao , sono qui per raccontarvi un pò la mia storia… sono un ragazzo di 25 anni, fino a 17 giorni fa

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Ciao , sono qui per raccontarvi un pò la mia storia… sono un ragazzo di 25 anni, fino a 17 giorni fa ero fidanzato con la mia ragazza da 11 anni… quindi da quando avevo 14 anni la mia vita é sempre stata vissuta con lei, purtroppo lei da piccola molto gelosa e possessiva ho abbandonato tutti gli amici e abbiamo sempre vissuto solo noi due, eravamo un’unica cosa, ci vedevamo quasi tutti i giorni, ero spesso a cenare a casa sua, comunque il resto cerco di spiegarlo dopo… 17 giorni fa ha preso una decisione di stare lontano da me x capire se é un amore folle o soltanto bene tutto cio é accaduto 3/4 giorni prima di questa decisione in quanto a febbraio io le ho fatto la proposta di matrimonio, ed allora x l’ennesima volta le ho detto dopo l’estate andiamo in agenzia x iniziare a comprare casa, x iniziare a metterci in moto… da premettere che io sono un tipo un pò pesante, in tutti questi anni ho sempre pensato di fare le cose con calma e fatte bene… io ho perso mia mamma 6 anni fa e mi ritrovo a casa con un padre che é un pò sbandato ma nonostante tutto é ancora con noi e ci accudisce, lui ha 57 anni, attualmente mi trovo in un stato d’animo pessimo, non riesco ad andare avanti e farmi forza, mi sento la persona più sola al mondo, non ho amici, ho mio fratello ma la sua compagnia non mi piace, lo vedo un fallito, non é fidanzato e mai lo é stato, esce con gli amici si diverte a modo suo a fumare etc… a me questa compagnia non mi piace, non trovo più un senso x vivere, faccio pensieri brutti, di suicidio, ma non trovo il coraggio, ne ho parlato con mio padre perché attualmente é la sola persona che posso avere un pò al mio fianco, questo mondo non mi piace, se penso che devo trovare un’altra ragazza mi sento male, oggi é un mondo sporco le ragazze vogliono solo il ragazzo con i soldi che le porta girovagando ovunque, io e lei eravamo basati cioé in settimana non facevamo nulla ci vedevamo si tutti i giorni ma il sabato e la domenica andavamo a mangiare un panino, una pizza, non come oggi che le ragazze cercano solo cose in grandi… non riesco ad affrontare un futuro mi sento chiuso, troppo, io e lei avevamo come compagnia solo le sorelle che sono sposate ed hanno i figli e spesso in settimana andavamo li a mangiare e ovviamente solo la mamma e il padre, la mia famiglia inesistente in quanto in questi anni ci sono stati molto disguidi e quindi la cosa é andata così, negli ultimi tempi era diventata una monotonia, voglia di vivere 0 e capisco tutto ed infatti mi sento anche in colpa perché lo voluta perdere io, io attualmente sto sopravvivendo, so bene che mi serve un aiuto di un psicologo ma il periodo é critico siamo ad agosto…non dormo bene mi sveglio 5/6 volte al giorno, oggi me ne sono andato a mare da solo ed é stato bruttissimo, vedere le coppie, vedere le ragazze, pensavo sempre a lei… lei ha pubblicato una storia e non ho resistito lo voluta contattare e gli ho chiesto se ogni tanto mi pensava e mi ha risposto dicendomi che lei sta bene da sola e che starebbe anche bene insieme a me ma ha trovato il coraggio di prendere queste decisione x noi in quanto non c’era più vita, mi rimane solo il lavoro ma quando non ho la testa impegnata e torno a casa é un morire, non sono in pace con me stesso, non so più cosa fare
Gentile utente,
grazie per la sua difficile condivisione. Mi preme dirle che non c'è un periodo giusto per chiedere supporto psicologico, che sia agosto o le vacanze di Natale. Quando emerge una percezione di non farcela, di non essere capaci di districarsi tra le insidie del momento che si sta vivendo, è importante poter contare su un aiuto professionale.
Mi dispiace per il senso di sofferenza che traspare dalle sue parole. Undici anni di relazione sono molti e questo distacco (per ora userei questo termine) la sta destabilizzando non poco. Credo che ciò sia perfettamente normale, seppur disagevole, e che ci voglia un tempo adeguato per ritrovare un'armonia nella sua vita quotidiana.
Sicuramente anche gli altri ambiti della vita la stanno mettendo alla prova, generando uno stress difficile da fronteggiare, specialmente se va a sommarsi all'attuale situazione relazionale. L'impressione, che si evince dal suo racconto, è che questa mancanza di motivazione e l'accumulo di stress e insoddisfazione parta da molto più lontano nel tempo e potrebbe essere uno dei fattori che ha minato anche il benessere della coppia. Sebbene, molti dei suoi pensieri attuali siano rivolti proprio a voler recuperare la situazione sentimentale, il mio consiglio è di fare un passo indietro e comprendere, invece, se è il momento più opportuno per concentrarsi su sé stesso e iniziare un percorso di crescita personale.
Lei ha bisogno di ricostruire fiducia nelle sue possibilità, di esplorare quali risorse ha a disposizione per indirizzare la sua vita sui binari di una maggiore soddisfazione e di benessere quotidiano percepito. Scoprirà che molto dipende da lei, che ha già gli attributi per emergere da questa situazione di stagnazione di pensieri e comportamenti, che può alzare finalmente la testa e cominciare a guardare un orizzonte ricco di opportunità. Probabilmente, avrà bisogno di una guida esperta che le mostri quali strumenti, metodi e strategie le possono consentire di muoversi nella giusta direzione, tenendo a bada pensieri negativi, ansie e pressioni che inevitabilmente ci saranno e che la insidieranno come stanno facendo ora. L'obiettivo non è cambiare la presenza di queste insidie, ma cambiare il suo personale modo di funzionare bene nonostante la loro presenza.
E sarebbe solo il primo passo da compiere verso una maggiore apertura al mondo esterno, verso la ricerca di emozioni positive, di attività fortemente coinvolgenti e verso connessioni sociali più significative e vantaggiose per il suo benessere.
Se lei pensa ora alla sua relazione sentimentale, forse si accorgerà che se anche le cose tornassero come prima, lei sarebbe sempre la stessa persona, con lo stesso stress, le stesse preoccupazioni, i limiti, l'incapacità di rendere felice sé stesso; figuriamoci se potrebbe rendere felice qualcun altro. Ecco perché è fondamentale non guardare costantemente indietro, ma cominciare concretamente a muoversi in avanti, a creare un impatto positivo sulla sua vita, prima di tutto, e poi sul modo di relazionarsi alle altre persone.
Resto a disposizione, anche online.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese

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Dott.ssa Silvia Visentin
Psicologo, Psicologo clinico
San Donà di Piave
Buongiorno, da quanto ci scrive emerge in modo molto chiaro la sofferenza e il periodo difficile che sta attraversando. Ci descrive una relazione durata molto e che aveva preso piede nella sua vita, era un’abitudine per lei. La fine della relazione l’ha poi portata a scontrarsi con una realtà nuova, diversa e questo la spaventa molto oltre al fatto di sentire quotidianamente l’assenza e la mancanza di una persona che era diventata significativa per lei. La fine di una relazione importante spesso viene equiparata a quello che si vive durante un lutto dunque dovrà attraversare le varie fasi e questa sofferenza perché sta facendo i conti con una mancanza importante. Lei ha ben descritto anche una sintomatologia fisica che ora sta vivendo, oltre a quella psicologica. È dunque importante che in questo momento possa sentirsi libero di chiedere aiuto e di appoggiarsi per capire meglio cosa la sta attraversando e come poter gestire il tutto. La sofferenza e il dolore è qualcosa che sentiamo sempre, ma possiamo lavorarci e affrontarli per poterli vivere diversamente.
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Buongiorno, grazie per aver condiviso con tanta sincerità la sua storia. Quello che sta vivendo è un dolore molto intenso, perché non riguarda solo la fine di una relazione, ma anche la perdita di una quotidianità e di un punto di riferimento che l’ha accompagnata per più di metà della sua vita. È naturale sentirsi smarriti, soli e senza energia in un momento simile.

La rottura, soprattutto dopo così tanti anni, è uno strappo che può portare pensieri cupi e senso di vuoto, ma non significa che non ci sia una strada per ritrovare un equilibrio e dare un nuovo significato alle sue giornate. In questo momento è importante che non resti isolato e che cerchi un sostegno, anche temporaneo, finché non riuscirà a iniziare un percorso psicologico che possa aiutarla ad affrontare il dolore, gestire le emozioni e riorientare la sua vita.

Rimango a disposizione per ascoltarla e accompagnarla in questo momento delicato.
Buongiorno, a quanto leggo lei sta attraversando un periodo veramente drammatico ed è difficile trovare le parole per darle conforto. Sta impiegando le ultime forze che le sono rimaste per trovare una luce all' interno del buio che è diventata la sua vita, ma a volte sente che non è sufficiente... ciò che mi sento di dirle è che la sua visione del mondo, in questo momento, è distorta dal suo dolore. Non è solo la sua fidanzata (ora sua ex) a portarla rendere felice, né deve pensare che non incontrerà mai più nessuna che possa darle le stesse emozioni che provava lei. Una ragazza che corrisponda a ciò che sta cercando, mi creda, esiste, e là fuori aspetta solo che lei sia pronto ad aprirsi nuovamente all' amore. Ora è presto naturalmente, ora è il momento di guarire dal dolore che sta provando per questa perdita. Ha descritto una situazione per cui la relazione le ha impedito di avere una vita al di là di questa ragazza. Forse, ora, è arrivato il momento che lei dedichi tempo ed energie a se stesso. Sfrutti questo vuoto per riempirlo di sé stesso, si conosca: cosa le piace? Cosa avrebbe desiderato e si è magari negato per anni perché stava con lei? Cosa le piacerebbe fare o diventare?
Comprendo che sono domande difficile e che il dolore è grande, ma mi creda, questo dolore può essere la grande occasione per conoscere davvero chi è lei. Magari, indagando un po' le sue passioni, possono aprirsi delle strade: persone che hanno quelle stesse passioni e che possono diventare degli amici.
Il suo cuore in questo momento è un palazzo crollato in pezzi, ma non è impossibile ricostruire dalle macerie: proprio come nell' arte del kintsugi, lei può essere in grado di ricucire con l' oro le sue ferite, rendendo il suo vaso ancora più bello di quando non era ancora rotto.
Siamo ad agosto, è vero, ma se dovesse aver bisogno di un aiuto psicologico, io ci sono. Anche questo mese.
Le auguro il meglio!!
Capisco bene quanto la situazione che sta vivendo sia dolorosa, la fine di una relazione così lunga non è solo la perdita di una persona, ma di un intero sistema di abitudini, punti di riferimento e identità. È naturale che oggi si senta vuoto, disorientato e senza energie.
Quello che descrive, insonnia, pensieri ricorrenti su di lei, sensazione di solitudine estrema, difficoltà a immaginare un futuro, sono reazioni comuni a un distacco così profondo, ma diventano preoccupanti quando iniziano a includere pensieri suicidari.
Vorrei dirglielo in modo chiaro: la sua vita ha valore, anche se oggi sembra impossibile vederlo, e in questo momento la priorità assoluta è che lei non resti da solo con queste idee.
Le suggerisco tre passi immediati, parli subito con un professionista, anche se è agosto, esistono psicologi e centri di ascolto attivi tutto l’anno. In Italia può chiamare il numero verde di Samaritans o il servizio di ascolto Telefono Amico (attivo h24).
Coinvolga almeno una persona di fiducia ogni giorno, suo padre, un parente, un collega… anche solo per condividere come sta, senza filtri.
Non si isoli, in questa fase la solitudine prolungata amplifica il dolore. Anche se è faticoso, cerchi contesti dove possa semplicemente stare in mezzo a persone, senza l’obbligo di socializzare subito.
Sul piano emotivo, quello che prova non è “debolezza” ma il lutto per la perdita di un legame che era parte integrante della sua identità. È normale che oggi non riesca a immaginare un’altra relazione, e non è questo il momento di forzarsi, adesso il compito è ricostruire se stesso come individuo, capire chi è al di là della coppia, e rimettere in moto energie e interessi personali.
Vorrei chiederle una cosa importante, in questo momento si sente sicuro di non farsi del male? Se anche il dubbio è presente, è fondamentale che non resti solo e che contatti immediatamente un numero di aiuto o il pronto soccorso più vicino.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Cristiana Danese
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buon pomeriggio, mi dispiace per ciò che stai attraversando. Credo che ci siano molte questioni che entrano in gioco in questo periodo difficile.. separarsi non è mai semplice e spesso richiede lo sforzo di doversi riadattare ad una nuova routine e ad avere a che fare con il tema della solitudine. In questo periodo potrebbe essere particolarmente utile un percorso terapeutico, per affrontare - tramite l'aiuto di un professionista - la rottura e connetterla a quei temi che sembrano essere importanti al fine di capire cosa è successo che vi ha fatto allontanare e se vi è la possibilità di un ricongiungimento. Per qualsiasi ulteriore chiarimento, resto a disposizione online o in studio. Ti auguro il meglio, Dott.ssa Cristiana Danese psicologa
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, quello che sta attraversando è un momento estremamente delicato e doloroso, e comprendo come possa sentirsi smarrito e svuotato dopo la fine di una relazione così lunga e totalizzante. Quando si cresce insieme a una persona per gran parte della propria vita adulta e adolescenziale, è naturale che il legame diventi un punto fermo, quasi una parte di sé. La sua interruzione può provocare un senso di vuoto profondo e far emergere la sensazione di non avere più punti di riferimento.

Oltre alla sofferenza per la rottura, percepisco dalle sue parole che sta vivendo un senso di isolamento significativo, aggravato dal fatto che le relazioni sociali sono state per anni ridotte alla sola coppia e a pochi legami familiari. Questo contribuisce a rendere la solitudine ancora più pesante e a farla percepire come insostenibile. Il dolore di una perdita affettiva così importante può inoltre attivare ricordi e ferite passate, come la mancanza di sua madre, intensificando l’angoscia e l’impressione di essere solo.

Lei riferisce anche di avere pensieri di morte. Questo è un segnale che va preso molto seriamente e che indica la necessità di ricevere un supporto immediato. È importante che in questi momenti non rimanga solo con tali pensieri e che possa parlarne con un professionista quanto prima, anche rivolgendosi al pronto soccorso o a numeri di ascolto attivi 24 ore su 24, così da non lasciare che il dolore diventi schiacciante.

Dal punto di vista psicologico, ciò che sta vivendo non è “solo” la fine di una relazione, ma anche un passaggio di vita complesso in cui si intrecciano la perdita di un’identità di coppia, la difficoltà a immaginare un futuro, la sensazione di essere rimasto indietro rispetto agli altri e una visione molto sfiduciata delle relazioni. Lavorare insieme a uno psicoterapeuta le permetterebbe di elaborare il lutto emotivo, ricostruire una rete sociale e soprattutto ritrovare un senso di sé al di fuori della coppia.

In questo momento è normale non avere la forza di pensare a “cosa fare” e sentire che tutto sia privo di significato. Ma con un aiuto competente e continuativo, la prospettiva può cambiare. Il primo passo è permettere a sé stesso di ricevere supporto subito, senza aspettare “tempi migliori”. Il dolore che prova ora è reale e intenso, ma non sarà per sempre.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Chiara Penzo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Padova
Buongiorno, da come descrive la sua situazione emerge con chiarezza quanto questo momento stia risultando complesso e doloroso. Quando molte certezze vacillano insieme, può essere difficile riorientarsi. Le sue parole restituiscono in modo evidente la fatica che sta vivendo e anche il bisogno di trovare un senso a ciò che sta accadendo. A volte, di fronte a queste fratture, ci si può sentire schiacciati da un senso di solitudine e in una sensazione di stallo dalla quale sembra non esserci possibilità di movimento. È importante però riconoscere che questa sofferenza ha un significato e che merita di essere ascoltata e accolta perchè possa essere guardata come parte della sua storia e il punto di partenza per un nuovo capitolo. Anche se oggi non si sente nelle condizioni di iniziare un percorso psicologico, provare a restare in contatto con quello che prova può essere già un primo gesto di cura. Non sempre serve fare tutto subito, ma può essere utile non chiudersi alla possibilità che, quando sarà possibile, possa trovare uno spazio per sé dove potersi sentire accompagnato in questa fase diversa e nuova della sua vita. Un caro saluto, Dott.ssa Chiara Penzo Psicologa – Psicoterapeuta
Dott.ssa Benedetta Del Forno
Psicologo, Psicologo clinico
Livorno
Buongiorno,
Ti ringrazio per la tua condivisione.
Leggo che ne hai parlato un po' con tuo padre, ma posso immaginare che vivere questa situazione possa essere davvero doloroso, e mi dispiace che tu stia attraversando questo momento, soprattutto perché, mi pare di capire da quello che scrivi, lo stai affrontando senza sentire di poter contare sull'appoggio di qualcuno, eccetto tuo padre, e questo posso immaginare renda il tutto ancora più doloroso, pesante, sfinente..
Come ti ha fatto sentire intanto aprirti nel raccontare la tua esperienza e il tuo vissuto?
La rottura di una relazione sentimentale, soprattutto quando costruita in giovane età e durata per diversi anni, può essere paragonata ad un vero e proprio lutto, perchè di fatto ci ritroviamo a dover dire addio..non solo a quella persona, ma anche a ciò che avevamo costruito insieme e all'idea di futuro da costruire insieme, così come anche ad un'immagine di noi stessi insieme a quella persona. Una volta finita una relazione ci ritroviamo quindi a relazionarci con una nuova immagine di noi, e ciò può in alcuni casi essere un aspetto desiderevole, ma in altri può invece essere percepito come spaventoso, perchè ciò viene affrontato come una sfida che magari non si sarebbe voluta affrontare, perchè non era ciò che desideravamo. E la perdita in alcuni casi può essere così intensa da condurci a pensieri lesivi e autodistruttivi, perchè si pensa che non ci possa essere un'altra vita degna di essere vissuta.
Capisco anche che la sola idea di "dover" ricominciare da capo, con una nuova persona che non sarà come lei, sia un pensiero difficile, soprattutto se percepisci che all'esterno non ci sono ragazze con le quali senti che potresti costruire qualcosa.
Penso che per il momento possa bastare affrontare un giorno alla volta, piuttosto che pensare al futuro prossimo. Questo perchè, se come scrivi in questo momento ti stai limitando a sopravvivere, l'idea di affrontare una nuova relazione ad esempio può essere un pensiero che potresti ancora non essere in grado di affrontare. E ciò può caricarti di un eccessivo e ulteriore peso. E questo, comprensibilmente, perchè la rottura della relazione è avvenuta da poco.
Affrontare un giorno alla volta può significare anche partire da piccole e semplici cose, dandosi l'obiettivo di portare a termine quella giornata intanto, e poi pensare a quella dopo. Questo soprattutto in questa fase iniziale, dove il senso di perdita e la conseguente tristezza che provi possono rendere difficile affrontare troppe cose insieme.
Penso che potrebbe essere utile parlare di questo rapporto, di ciò che significava per te e di cosa ha significato di fatto poi perderlo, così come di approfondire i tuoi vissuti e pensieri al riguardo. E anche, cercare di capire, piano piano, come potrebbe essere la tua identità senza di lei, come potresti essere tu come persona.

Se hai piacere a parlarne, resto a disposizione, anche online nel caso.

Un caro saluto

Benedetta

Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Gentile paziente, quello che stai vivendo è un distacco molto difficile perché non riguarda solo la fine di una relazione, ma anche la perdita di un intero modo di vivere. Da quando avevi 14 anni la tua vita era intrecciata con la sua, e l’assenza di altri legami sociali ha fatto sì che lei diventasse il tuo punto di riferimento quasi esclusivo. Ora, senza di lei, ti ritrovi improvvisamente senza una rete di sostegno e con una sensazione di vuoto totale.
La sofferenza è acuita dal fatto che questa relazione, pur avendo momenti belli, negli ultimi tempi era diventata monotona e forse insoddisfacente per entrambi. Razionalmente lo capisci, ma emotivamente è difficile accettare che qualcosa di così importante sia finito. Questo contrasto genera sensi di colpa (“l’ho voluta perdere io”) e pensieri intrusivi che ti tengono bloccato.La tua mente, oggi, tende a vedere il mondo esterno come ostile o “sbagliato”, e il futuro come qualcosa di spaventoso e senza senso. In parte è una reazione naturale al lutto emotivo: quando perdi un legame così forte, è normale percepire tutto il resto più vuoto e meno accogliente. Ma se questi pensieri diventano costanti e cominciano a includere idee di morte, è importante che tu non resti solo e che cerchi subito un supporto, anche temporaneo, tramite il medico di base, un consultorio o un numero di ascolto.In questo momento non devi pensare a “trovare un’altra ragazza” o a cambiare la tua vita tutta insieme: il primo passo è stabilizzare le tue giornate e ridurre l’isolamento. Piccoli gesti quotidiani ,anche solo uscire di casa per un’attività semplice, cercare di parlare con una persona di fiducia, stabilire una routine ,possono aiutarti a non restare intrappolato solo nei pensieri dolorosi.
Il dolore che provi oggi non è destinato a rimanere così intenso per sempre, anche se adesso sembra impossibile crederlo. Ma per farlo attenuare hai bisogno di condividere quello che provi con chi può offrirti ascolto e sostegno, e di iniziare a introdurre nella tua vita, un passo alla volta, esperienze che non siano legate solo alla tua relazione passata.

Un caro saluto.
Buongiorno. Gentile ragazzo, spero non ti dispiaccia se ti do del tu dato che sei molto giovane. Grazie per aver condiviso la tua storia in questo spazio. Capisco molto bene la sensazione che stai provando di tristezza profonda, solitudine e frustrazione. E' normale che tu ti senta così perché hai concluso da poco una relazione durata 11 anni ed eri persino disposto a sposarti ma lei non era pronta ad un matrimonio molto probabilmente. Per la sua gelosia hai dovuto abbandonare tutti gli amici. Ed ora che sei stato lasciato ti ritrovi completamente solo. Sembra darti tutto fastidio in questo periodo della tua vita, persino sapere che tuo fratello si diverte comunque a modo suo uscendo con gli amici e fumando pur non avendo mai avuto una ragazza. Il fatto che lui sia felice ti disturba molto perché tu ora stai passando un brutto periodo e forse hai bisogno della sua vicinanza in cuor tuo e non lo senti affatto vicino. Questo ti fa soffrire molto immagino. E' normale ciò che stai passando, stai tranquillo. Tuttavia, ci sono pensieri disfunzionali che non ti aiutano ad andare avanti. Questa frase: - "oggi é un mondo sporco le ragazze vogliono solo il ragazzo con i soldi che le porta girovagando ovunque, io e lei eravamo basati cioé in settimana non facevamo nulla ci vedevamo si tutti i giorni ma il sabato e la domenica andavamo a mangiare un panino, una pizza, non come oggi che le ragazze cercano solo cose in grandi…" - ad esempio non è di aiuto. Per fortuna non tutte le ragazze sono come le descrivi in questa frase ma ci sono anche ragazze normali con valori e principi sani e che magari credono ancora nel matrimonio. C'è ancora speranza! Ora sei completamente immerso nel tuo dolore e non vedi una via d'uscita arrivando addirittura a desiderare la morte. E' più che comprensibile, credimi. Ma togliti dalla testa il pensiero del suicidio perché sei giovane e hai ancora una vita davanti, hai tanto da dare, da sperimentare, tante passioni da vivere. La vita è troppo bella per poter pensare di farla finita. E' vero, siamo ad agosto ma non tutti sono in vacanza. Penso che tu abbia bisogno di farti vedere da uno psichiatra per prima cosa per capire se stai vivendo un inizio di depressione. Lo psichiatra valuterà se darti degli psicofarmaci dopo averti fatto somministrare alcuni test psicologici. In base ai risultati ci sono due possibili percorsi: un sostegno psicologico e la psicoterapia. In caso tu abbia bisogno di un sostegno psicologico resto qui a disposizione. Se lo psichiatra ti dirà che hai bisogno della psicoterapia allora dovrai rivolgerti ad uno psicoterapeuta. Rimango a disposizione se hai bisogno di scrivermi, ok? Cerca di passare un buon ferragosto.

Dott.ssa Angela Atlante
Dott. Michele Scalese
Psicologo, Neuropsicologo
Galatina


Ciao, grazie per aver condiviso con così tanta sincerità la tua storia. È evidente che stai attraversando un momento molto difficile: la fine di una relazione così lunga, iniziata in adolescenza, può lasciare un grande vuoto e far emergere sentimenti di solitudine, smarrimento e anche pensieri dolorosi. Non sei “sbagliato” a sentirti così: è una reazione umana a una perdita significativa.

Quello che racconti – insonnia, pensieri ricorrenti, fatica a immaginare un futuro – sono segnali importanti che meritano ascolto e attenzione. In questi casi, non è solo questione di “farsi forza da soli”: avere un supporto psicologico può davvero fare la differenza, soprattutto per rielaborare ciò che è accaduto e ritrovare poco alla volta un equilibrio personale.

Ti invito quindi a non rimanere solo con questi pensieri. Puoi già da ora rivolgerti a uno psicologo (anche con prime consulenze online, se in agosto è difficile trovare disponibilità vicino a te) o, se i pensieri suicidari dovessero diventare troppo intensi e difficili da gestire, contattare senza esitazione il numero 112 o il 1522, oppure i servizi di emergenza psicologica della tua zona: è fondamentale non affrontare da soli momenti così critici.

Ricorda che chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un passo importante per prenderti cura di Te
Dott.ssa Lucia Boniotti
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Caro utente,
ti ringrazio per aver condiviso una parte così importante e dolorosa della sua vita. Il momento che stai attraversando è comprensibilmente molto difficile. Prendersi cura di sé è importante ed è possibile. Ti invito a considerare l'inizio di un percorso psicologico (ci sono psicologi che lavorano anche ad agosto), uno spazio per te in cui con il supporto di un professionista potrai ricostruire passo dopo passo un equilibrio.
Un caro saluto,
dott.ssa Boniotti
Comprendo la sua sofferenza e il senso di smarrimento che sta provando. La situazione che ha descritto è estremamente dolorosa e complessa. È normale sentirsi soli e vuoti quando una parte così grande della sua vita scompare improvvisamente.
La relazione con la sua ragazza è stata il suo mondo per undici anni. Lei ha costruito la sua identità e la sua quotidianità attorno a questa relazione iniziata in giovanissima età. La sensazione di solitudine e l'idea che il mondo là fuori non faccia per lei sono del tutto comprensibili. Ha perso non solo una fidanzata, ma anche il suo principale punto di riferimento sociale.
Non deve considerarsi un fallito per il solo fatto di questi sentimenti di tristezza e solitudine. E' un essere umano che sta affrontando una perdita enorme e che si sente sopraffatto.
Avere qualcuno con cui parlare in un momento come questo può fare la differenza, anche se non sembra risolvere tutto. Nonostante lei non si senta in sintonia con suo fratello o con suo padre, è importante che non si isoli del tutto.
Ha riconosciuto di aver bisogno di un aiuto professionale, e questo è il primo e più grande passo verso la guarigione. L'estate non è un ostacolo insormontabile. Molti psicologi e psicoterapeuti lavorano anche ad agosto, e se non sono in studio possono offrire consulenze online.
Deve darsi il tempo di superare questo dolore, prendendosi cura di sè stesso un passo per volta.
Cerchi un aiuto professionale. Il suo stato emotivo è fragile, e i pensieri che sta avendo sono un campanello d'allarme serio. Non rimandi. Parli con suo padre e cerchi insieme a lui un professionista. Cerchi "psicologo" o "psicoterapeuta" nella sua zona e chiami qualche studio, o cerchi servizi di consulenza online.
Faccia piccole attività per sé stesso. Ha detto che è andato al mare da solo ed è stato brutto, ma è pur sempre un inizio, un piccolo successo. Magari la prossima volta non va al mare, ma fa una passeggiata in un parco, o si iscrive a una palestra o a un corso.
Non cerchi di risolvere il tutto da solo. Chieda a suo padre, o se riesce a suo fratello, di farle compagnia per una passeggiata o per un caffè.
Se sente che i pensieri di suicidio si fanno troppo forti, la esorto a chiedere aiuto immediato. Può chiamare il numero di emergenza, contattare il 118, o cercare un centro di salute mentale.
Questo è un momento di transizione molto difficile, ma con il giusto supporto, può ricostruire la sua vita, scoprire in sé stesso risorse inaspettate, esplorare nuove opportunità e trovare un rinnovato equilibrio. La giovane età è dalla sua parte. Buona fortuna
Dott.ssa Raffaela Santacroce
Psicologo, Psicologo clinico
Casarea
Capisco quanto sia doloroso e difficile il momento che stai attraversando, e voglio rassicurarti che le tue reazioni sono assolutamente naturali data la fine di una relazione così lunga e significativa. Dopo 11 anni insieme, è normale sentirsi smarriti, soli e sopraffatti dal dolore, specialmente quando una parte così grande della tua vita cambia. È anche comprensibile che tu stia vivendo una forte solitudine emotiva, sia per la perdita della relazione che per la mancanza di un adeguato supporto sociale. Tuttavia, è importante non lasciare che questo dolore ti faccia credere che non ci sia più speranza.
I pensieri che stai avendo, inclusi quelli di suicidio, sono segnali che il dolore è intollerabile in questo momento. Questi pensieri sono il risultato di una sofferenza che ti sembra insostenibile, ma è fondamentale capire che ci sono alternative e modi per affrontare il dolore senza dover ricorrere a soluzioni drastiche. La psicoterapia cognitivo-comportamentale può aiutarti a gestire questi pensieri negativi, a ristrutturare le convinzioni distorte che hai su te stesso e sul futuro, e a sviluppare nuove modalità di affrontare il dolore. Anche se non hai amici stretti con cui parlare, è cruciale non isolarti, perché l'isolamento spesso amplifica il dolore e ti impedisce di vedere le opportunità di guarigione. Ti incoraggio a riconoscere il valore che hai, anche se ora sembra difficile vederlo. Ogni passo che fai verso la comprensione del tuo dolore, anche se piccolo, è un passo verso la guarigione. Con il giusto supporto psicologico, potrai imparare a gestire la sofferenza emotiva e a sviluppare nuove risorse per affrontare il futuro, senza sentirti privo di speranza. La sofferenza non durerà per sempre e, seppur difficile da credere ora, il tempo e il supporto ti permetteranno di ritrovare un senso di pace e di significato nella tua vita.
Dott. Fabio Romano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Ferrara
Buongiorno! Trasmette molto forte il suo dolore e posso solo provare ad immaginare come si sente. Considerato i limiti del contesto e dello strumento, proverò a fornire un piccolo contributo di pensiero. Prima di ogni altra cosa, le porgo le mie più sentite condoglianze per la mamma, che ha perso quando aveva solo 18 anni. Immagino sia stato difficile fare i conti con il dolore della perdita (e forse della malattia), cercare di stabilire una nuova quotidianità, prendersi cura gli uni degli altri. Sembra che lei e la sua ex fidanzata abbiate cominciato a frequentarvi proprio all’esordio dell’adolescenza, momento estremamente delicato ed importante dello sviluppo. Quando affiorano i primi cambiamenti nel corpo e la sessualità si ripropone con tutto il suo vigore, impegnando ogni adolescente in un faticoso lavoro d’integrazione dell’immagine di sé, del nuovo corpo, ma anche di ristrutturazione delle relazioni con sé stesso e con gli altri. A questo si aggiunge il prezzo pagato per la pandemia, il lungo periodo di isolamento, la perdita del contatto con l’altro, il venir meno del gruppo dei pari con cui confrontarsi e identificarsi. In tutto questo, per fortuna, c’eravate Voi. Avete condiviso, vi siete protetti, sostenuti, scoperti, amati. Vi siete potuti mettere al riparo dalle paure, dalle fatiche, dalle angosce a cui sottopone il periodo adolescenziale. Ho pensato che, per qualche motivo che non conosciamo, tutto quel fermento adolescenziale, tutte quelle spinte evolutive potrebbero essere riemerse con rinnovata forza, prima nella sua ex ragazza e, dopo la rottura, anche in lei. Un salto di 11 anni che non può e non deve essere rinnegato, sminuito, recriminato, ma ri-significato per poter procedere con il proprio personale passo, con la propria storia ancora tutta da scrivere. Ha fatto molto bene a parlare con suo padre, perché immagino siate preziosi l’uno per l’altro, nonostante tutto. Sono preoccupato e spero che abbia trovato qualcuno che si prenda cura di lei, una seconda mente con cui ri-pensare le esperienze più significative, i pensieri più dolorosi, le emozioni più forti. È molto giovane e merita una vita piena e serena. Spero di averle dato l'occasione per pensare a quanto le sta accadendo da un punto di vista più intimo, personale, profondo. In bocca al lupo per tutto
Dott.ssa Tania Zedda
Psicologo, Psicologo clinico
Quartu Sant'Elena
Buonasera, il dolore che stai provando traspare da ogni parola. Quando una relazione così lunga finisce, è normale sentirsi smarriti, perché in fondo non è solo la persona a mancare: è un pezzo di identità, di abitudini, di quotidianità. La sensazione di vuoto e di solitudine che descrivi è reale e merita di essere accolta con delicatezza, non con giudizio.
Quello che stai vivendo non è solo una “crisi d’amore”, ma anche un momento di forte vulnerabilità personale. È importante che tu non resti solo con questi pensieri, soprattutto quelli più bui. Parlane ancora con tuo padre, cerca il sostegno di una figura professionale (anche con un primo colloquio online, se agosto rende difficile il contatto diretto). Nel frattempo, prova a non farti violenza pensando al futuro “definitivo”: oggi il compito è sopravvivere giorno per giorno, anche con piccoli gesti che ti riportino a respirare. Il tuo dolore ha senso, ma non definisce il tuo valore né il tuo destino. Non sei solo in questo cammino.
Dott.ssa Noemi Barlone
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, credo che ciò che le sia successo vada elaborato all'interno di un contesto terapeutico, per poter comprendere le sue emozioni e collocare l'accaduto nella sua storia.
Dott. Amedeo Fonte
Psicologo, Psicologo clinico
Pescara
È comprensibile che oggi tutto le sembri senza direzione, perché per undici anni la sua vita è stata intrecciata in modo esclusivo con quella di lei. Mi colpisce come nelle sue parole emergano insieme dolore, colpa e rabbia, rivolte sia a lei che a se stesso, e anche una grande paura della solitudine che non riguarda solo la fine della relazione ma anche i legami familiari che descrive. Lei accenna a pensieri legati al non voler più vivere, e credo sia molto importante che non resti solo con questo peso. Forse può chiedersi cosa significhi per lei “essere uno” con un’altra persona e cosa resta di suo nel momento in cui quel legame non c’è più. Anche pre questo potrebbe essere utile considerare un percorso di sostegno, così da poter trovare uno spazio dove dare voce a ciò che sente e iniziare a scoprire quali parti di sé possano ancora offrirle una direzione.
Dott.ssa Federica Giudice
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
quello che stai vivendo è comprensibilissimo: dopo 11 anni insieme, la sospensione della tua relazione lascia un vuoto enorme e fa emergere dolore, senso di solitudine e difficoltà a immaginare il futuro. È normale che tu rimugini, idealizzi la tua ex e ti senta bloccato, ma questo non significa che tu abbia sbagliato o che non potrai più amare.
Capisco anche quanto ti pesi sentirti isolato e quanto questi pensieri possano diventare oppressivi. I pensieri di suicidio che racconti sono segnali importanti: non devi affrontarli da solo. Parlarne subito con un professionista o contattare servizi di emergenza psicologica può darti un sostegno fondamentale in questo momento.
Per cercare di ritrovare un po’ di equilibrio, puoi provare a: concederti il tempo di sentire il dolore senza giudicarti; mantenere piccole routine e impegni concreti, come il lavoro o attività che ti danno senso; parlare o scrivere dei pensieri che ti tormentano, anche in terapia; e cercare piccoli momenti di piacere o di contatto con chi ti vuole bene, anche se non sono grandi socialità. Anche semplici esercizi di respirazione o mindfulness possono aiutarti a gestire ansia e rimuginio.
Non sei solo, e il fatto che tu stia cercando aiuto è un passo fondamentale. Con tempo, supporto e strategie concrete, potrai ritrovare motivazione, serenità e apertura verso nuove esperienze. Questo momento può esser doloroso, ma è anche parte del processo per ritrovare te stesso!!
Dott.ssa Antonella Abate
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco profondamente il suo dolore e la ringrazio per aver condiviso una storia così intima e complessa. È un atto di grande coraggio e onestà, e le assicuro che non è solo in questo momento difficile. Quello che sta vivendo è una tempesta di emozioni, e ogni singola sensazione che ha descritto ha un senso nel contesto di una perdita così significativa.

È fondamentale riconoscere che la fine di una relazione durata 11 anni non è una semplice rottura, ma la perdita di un pezzo della sua identità. Lei ha costruito la sua vita adulta con questa persona. Il mondo che conosceva, fatto di routine, abitudini e progetti, è crollato. La sensazione di solitudine che prova, la mancanza di amici, il giudizio verso suo fratello e il timore del futuro sono tutte reazioni comprensibili a un evento traumatico.

Le parole che usa, "non trovo più un senso per vivere," "faccio pensieri brutti, di suicidio," e "sto sopravvivendo," sono campanelli d'allarme molto seri che non possono essere ignorati. Sebbene lei non abbia il coraggio di agire, il fatto che questi pensieri siano presenti indica che il suo dolore ha superato una soglia di sopportazione e la sua mente sta cercando disperatamente una via d'uscita.
Lei ha già riconosciuto di aver bisogno di un aiuto professionale, e questo è il primo, cruciale passo. Non rimandi questa decisione. La sua salute mentale non va in ferie. Un percorso di psicoterapia, in questo momento, non serve solo a superare la fine della relazione, ma a costruire una nuova vita per sé stesso.
Dott.ssa Monica Mugnai
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Montevarchi
Gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso questa sofferenza. L'ha detto lei: le serve un aiuto psicologico. Fin'ora ha fatto il meglio che ha potuto con gli strumenti a sua disposizione, ma evidentemente questi non riescono a farle superare il dolore che prova. Si rivolga ad un professionista della salute mentale che possa aiutarla e sostenerla. Resto a disposizione per qualsiasi informazione, Dottoressa Monica Mugnai
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile utente,
ciò che descrive è una grande sofferenza, comprensibile dopo la fine di una relazione così lunga e totalizzante. Quando due persone crescono insieme fin da adolescenti, è naturale che la separazione venga vissuta come una perdita profonda, non solo dell’altro, ma anche di una parte di sé.

In questo momento sembra trovarsi in una fase di smarrimento, in cui tutto appare vuoto e privo di senso. È importante non rimanere solo in questo dolore: il pensiero di non farcela, o di non vedere più prospettive, è un segnale che merita ascolto e sostegno. Un percorso psicologico l’aiuterebbe a elaborare questa perdita, a ritrovare gradualmente la fiducia in sé stesso e a riscoprire desideri e interessi che oggi appaiono spenti.

Anche se in estate può sembrare difficile iniziare una terapia, molti professionisti sono comunque reperibili — anche online — per un primo colloquio di sostegno, utile già per alleggerire il peso che porta dentro.

Le suggerisco di considerare questo passo come un atto di cura verso di sé: il dolore che prova ora può diventare, se affrontato con l’aiuto giusto, un punto di partenza per ricostruire.

Dott.ssa Sara Petroni
gentilissimo buongiorno, la ringrazio per questa apertura. Mi rendo conto che sono passati diversi mesi ma i cambiamenti che ha descritto li reputo davvero molto importanti, così come la sua sofferenza. Nel caso in cui necessiti di supporto, è il benvenuto. Il primo colloquio, anche quello on-line, è gratuito, all'interno del quale si possono approfondire meglio gli obiettivi che lei potrebbe raggiungere nel breve e lungo periodo, le strategie che si potrebbero usare, le quali sono numerose ed efficaci. Deciderebbe anche se necessita di un supporto psicologico individuale o di gruppo.
Mi potrei dilungare per spiegare meglio, come ho fatto per altre risposte ma nel suo caso sento che un incontro con un* professionista le potrebbe essere molto più utile ed efficace.
le auguro il meglio in ogni sua forma

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