ciao, ho 20 anni e in questo periodo mi sento come in loop di tristezza, demotivazione e non so se c

24 risposte
ciao, ho 20 anni e in questo periodo mi sento come in loop di tristezza, demotivazione e non so se ciò che sto facendo nella mia vita è giusto per me.
sono giorni che mi sento triste, ho l’umore a terra, penso penso e penso senza fermarmi mai tanto da non dormire la notte.

sto facendo la pratica della patente e mi rendo conto di non riuscire a capirci nulla, ogni volta che faccio una guida e come se fosse la prima anche se ormai ne avrò fatte 12/13.
le persone mi mettono fretta dicendo “ poi è tardi, devi fare l’esame, impegnati” ma non capiscono che per quanto io mi stia impegnando continuo a fare gli stessi errori ed è come se non avessi mai guidato.
in altra cosa che mi crea ansia sono i turni x il volontariato (118) ogni votla solo al pensiero sto male per giorni, ho l’ansia, mi sento di non saper fare nulla e di essere incapace, in questi momenti mi viene voglia di mollare tutto, di non andare più, ma poi pensandoci mi dispiace perché comunque ci ho messo impegno, vi prego di darmi qualche consiglio perché non ce la faccio più e so che può sembrare una “cavolata” e che ce gente che sta peggio, ma questo é il MIO stare peggio, e non so se uscirò mai da questo brutto periodo che mi invalida la vita, grazie già a chi risponderà
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Quello che stai vivendo è molto reale e merita di essere preso sul serio, nonostante tu possa sentire che i tuoi problemi non siano importanti rispetto a quelli degli altri. È essenziale riconoscere che la tua sofferenza ha un valore e che meriti supporto.

Il ciclo di tristezza, demotivazione e ansia che descrivi è qualcosa di cui molte persone fanno esperienza in momenti di stress o in periodi di incertezza. Non è raro sentirsi sopraffatti quando ci sono molte pressioni esterne e interne, come stai vivendo con la pratica per la patente e il volontariato. Quando si accumulano aspettative e ansie, può essere difficile rompere il ciclo e ritrovare un senso di calma e direzione.

Prima di tutto, è importante capire che sentirsi bloccati o incapaci non significa che tu lo sia davvero. La guida e il volontariato sono situazioni che richiedono apprendimento e adattamento, e non è insolito sentirsi insicuri o sotto pressione, specialmente quando si sente di dover dimostrare qualcosa agli altri. Tuttavia, è fondamentale permettersi di imparare al proprio ritmo e riconoscere che l'apprendimento è un processo con alti e bassi.

Ti suggerisco di provare a fare un passo indietro e riflettere su come stai affrontando queste situazioni. Potrebbe essere utile provare a parlare con qualcuno di fiducia, che potrebbe offrirti una prospettiva diversa o semplicemente ascoltarti senza giudizio. Anche suddividere le attività in piccoli passi e concentrarti su uno alla volta può aiutarti a gestire l'ansia e a sentirti più in controllo.

Inoltre, se ti senti sopraffatto dai pensieri, potrebbe essere utile trovare delle tecniche di rilassamento o di gestione dello stress, come la meditazione, la respirazione profonda o l'esercizio fisico. Queste tecniche possono aiutarti a ridurre l'ansia e a migliorare la qualità del sonno, permettendoti di affrontare le tue giornate con maggiore energia e chiarezza.

Se senti che la situazione persiste o peggiora, potrebbe essere utile considerare un percorso di supporto terapeutico per esplorare queste difficoltà in modo più approfondito. Sono qui per aiutarti, se lo desideri, a trovare un modo per uscire da questo periodo e a ritrovare la serenità e la motivazione nella tua vita.

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Dott. Sergio Borrelli
Psicologo, Psicologo clinico
Tradate
Buongiorno.
Orientarsi rispetto al proprio modo di sentirsi, ai propri bisogni, alle proprie difficoltà, è una tappa essenziale per chiunque, senza necessariamente fare confronti con altri. Il metro di giudizio è quello che ciascuno vive sulla propria pelle.
Il suo carico ora ha superato il suo limite di sopportabilità: può essere utile temporaneamente sospendere qualche attività, darsi spazio per concentrarsi su qualcosa in particolare, insomma darsi delle priorità.
Buonasera, questo è un forum di psicoterapeuti che per deontologia non giudicano. Il consiglio è quello di rivolgersi a quello che crede possa fare a caso suo ed iniziare un percorso per lavorare sui suoi stati d'ansia e sul modo in cui vive il giudizio degli altri (che nel suo caso sembra essere un tema prevalente). Si faccia aiutare.
Dott. Gianmarco Simeoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Varese
Ciao, mi permetto di darti del tu vista la tua giovane età. Mi dispiace per ciò che stai vivendo in questo momento della tua vita. Sento che possono essere tanti i temi su cui lavorare, forse uno su tutti il non sentirti all'altezza di ciò che fai, che rischia di bloccarti nelle tue attività. L'unico consiglio che posso darti è quello di iniziare un percorso psicologico: hai bisogno di esplorare le tue difficoltà, conoscerle, ridimensionarle ed accettarle. Può essere difficile cominciare, ma può cambiarti la vita. Rimango a disposizione. Cordialmente, dott. Simeoni
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, credo che sia indispensabile intraprendere un percorso di supporto psicologico in modo da capire le cause di ciò che ha raccontato.
Mi farebbe piacere accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può scrivermi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Dott.ssa Cristina Sinno
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buonasera caro utente, capisco perfettamente il momento difficile che stai attraversando. A 20 anni è normale sentirsi un pò sbandato, a questa età si affrontano tanti cambiamenti e si cercano le proprie strade. Posso consigliarti di condividere le tue emozioni iniziando un percorso di psicoterapia per comprendere meglio le cause di questi malesseri e trovare insieme una strada per affrontarli.
Resto a disposizione per qualsiasi informazione e sono disponibile anche per terapie online, un caro saluto, dssa Cristina Sinno
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Stefano Recchia
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Roma
Gentile utente. Grazie per aver condiviso la sua situazione. Sta sicuramente vivendo un momento di particolare stress. Da quello che scrive mi sembra di capire che si trova spesso sotto pressione (l'esame della patente, i turni del 118). Si prenda il suo tempo per fare e gestire le cose. Se questo non è il momento per sostenere l'esame della patente lo rimandi. Niente sarà troppo tardi e posticipare un esame di qualche mese per sostenerlo più preparati si rivela, spesso, essere la soluzione migliore. Non si consideri incapace e non in grado di fare nulla. Quando si sente particolarmente sotto tono provi a fare anche solo una semplice passeggiata all'aria aperta (meglio se in un parco). L'attività fisica all'aria aperta è un ottimo antidepressivo naturale. Le suggerisco anche di pensare alla possibilità di intraprendere un percorso psicologico con un professionista. Potrebbe aiutarla a rafforzare la sua autostima (e a non fargli pensare più che è "incapace" e "non in grado di fare nulla"), ad allentare il suo senso di malessere e a farle padroneggiare tecniche per alleggerire lo stress nella quotidianità. Spero di esserle stato di aiuto e resto a disposizione. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
Dott.ssa Emilia D'Anna
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Cara utente, comprendo il suo vissuto e le difficoltà che sta affrontando. I venti anni sono come una seconda adolescenza: ci si trova di fronte a dei bivi da prendere e scelte da compiere che spesso ci sembrano più grandi di noi. Non abbiamo un manuale di istruzioni quindi siamo costretti ad andare a tentoni e passare per i fallimenti che spesso sono motivo ulteriore di abbattimento. Credo che condividere le sue ansie con uno specialista possa aiutarla, in modo da ricevere supporto. Le auguro il meglio
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Gentile utente, mi dispiace per il periodo che sta attraversando, capisco che avere un umore deflesso e una sintomatologia ansiosa non sia per nulla semplice. Capita di vivere un periodo della vita in cui ci si sente più vulnerabili e fragili, probabilmente è proprio questa condizione un pretesto per iniziare un percorso di psicoterapia. Le suggerisco di richiedere l'iuto di un professionista per lavorare sull'abbassamento del tono dell'umore e sull'ansia.
In bocca al lupo
Dott.ssa Melania Filograna
Dott.ssa Paola Scala
Psicoterapeuta, Psicologo
Manfredonia
Buongiorno il suo malessere non è affatto una banalità anzi quello che sente merita rispetto e attenzione . Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per affrontare la sua ansia e cercare di stare bene . Sono a sua disposizione buona giornata
Dott.ssa Silvia Ragni
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Carissima, grazie per aver condiviso questi pensieri. Leggendoti, la sensazione è quella di sentire una pentola in ebollizione troppo piena e con un coperchio che la opprime. Troppi pensieri, continui pensieri, che annientano il sentire. E poi il giudizio su di sè: c'è gente che sta peggio ( ne vedrai tanta con il 118), e quindi il tuo male non è abbastanza, non è giustificabile per il tuo giudice interno. Quali emozioni sono permesse nella tua famiglia? Molto spesso la tristezza, la demotivazione sono emozioni di superficie che ne nascondono altre, più profonde, magari meno ammesse. Cerca di contattare i tuoi bisogni autentici e senti cosa ti dicono. Se non ci riesci subito è normale. Valuta tu cosa fare, se puoi prenderti una pausa per fare ordine dentro di te, o contattare uno/una psicoterapeuta per approfondire le cause profonde dei tuoi malesseri e indirizzare la tua vita secondo i tuoi desideri. Sei perfettamente in tempo. Sono disponibile se ti può essere utile. Cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno Gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso quello che sta attraversando. Prima di tutto, vorrei dirle che il suo stato d'animo e le sue preoccupazioni non sono affatto "cavolate". Ogni esperienza di difficoltà è valida e merita attenzione, compreso il "suo stare peggio". Quello che sta descrivendo sembra un periodo molto difficile, dove ansia, tristezza e senso di inadeguatezza si stanno accumulando, facendola sentire bloccata e senza via d'uscita. Voglio assicurarle che non è solo e che ci sono modi per affrontare questi momenti.

È comprensibile che si senta sopraffatto dal processo di prendere la patente e dal volontariato. Sentirsi bloccati o incapaci di fare progressi può portare a dubitare di sé e a sentirsi senza valore. Questo è un ciclo comune, ma è importante ricordare che l'ansia e la frustrazione che prova sono segnali che ha bisogno di una pausa e di un po' di gentilezza verso sé.
Può darsi che la pressione che sente intorno all'esame di guida stia amplificando la sua ansia e influenzando la sua capacità di apprendere. Il fatto che ogni lezione le sembri la prima potrebbe essere dovuto a una difficoltà a concentrarsi quando è sotto stress. Potrebbe essere utile parlare con il suo istruttore e spiegargli come si sente. Potrebbe trovare un approccio più graduale o rassicurarla, riducendo così la sua ansia. È importante ricordare che imparare a guidare è una competenza che richiede tempo per svilupparsi, e non c'è una corsa contro il tempo.

Il volontariato nel 118 è un impegno molto significativo, ma comprendo che l'idea di non sentirsi abbastanza preparato possa essere fonte di ansia. Potrebbe valutare di parlarne con qualcuno del gruppo di volontari o un superiore di cui si fida, per ricevere supporto e chiarire meglio le sue paure. Spesso, condividere le proprie insicurezze porta a scoprire che molti altri hanno provato le stesse sensazioni.

Quando la mente è sovraccarica di pensieri negativi e non si ferma, diventa difficile concentrarsi o prendere decisioni. Provi a fare un respiro profondo e a darsi uno spazio di riflessione più sereno. Tecniche di mindfulness o respirazione profonda possono essere strumenti molto utili per calmare la mente. Potrebbe anche trovare utile tenere un diario in cui annotare i suoi pensieri e le sue emozioni; questo l'aiuterà a visualizzare ciò che sta provando e a dare un senso alla sua confusione.

Potrebbe considerare l’idea di parlare con un professionista, come uno psicologo o terapeuta, che la possa aiutare a trovare strategie personalizzate per gestire l’ansia e la tristezza. Può essere davvero liberatorio avere uno spazio sicuro dove poter esprimere tutto ciò che prova senza essere giudicata.

Si conceda di fare piccoli passi ogni giorno, che siano pratiche di respirazione, una conversazione con una persona di fiducia, o semplicemente una passeggiata per distrarsi. La vita non è un’escalation di performance, è un viaggio dove è normale sentirsi persi a volte.
Ciò che prova è reale e non è necessario minimizzare le sue emozioni. Non c'è nulla di sbagliato nel sentirsi persi, e molte persone attraversano periodi come questo. Ciò che conta è come decide di prendersi cura di sé ora.

Ricordi che anche questo momento passerà. Con il giusto supporto e una maggiore consapevolezza di ciò che sta vivendo, troverà la strada per uscirne. Non abbia paura di chiedere aiuto e di prendersi il tempo per capire di cosa ha davvero bisogno.

Le auguro forza e serenità,
Dott. Luca Vocino
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Dott. Marco Squarcini
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentilissima, la sua sofferenza è reale, ha un profondo impatto sulla sua vita e come tale merita di essere ascoltata, compresa e affrontata. Potrebbe essere che in questo momento, dove si sente così sfiduciata e preoccupata dalla sfide che deve affrontare, abbia necessità di un supporto psicologico, di qualcuno con cui poter esplorare i suoi disagi e le sue difficoltà senza sentirsi giudicata. Sarà necessario soffermarsi su come vive queste esperienze, sul significato che hanno per lei, sulla sua personalità, i suoi modelli e come ha imparato a reagire e difendersi. L'unico consiglio che mi viene da darle è quello di non ricercare consigli e soluzioni temporanee ma, visto che è così giovane e tali sfide si ripresenteranno, di elaborare quello che sta accadendo in maniera più approfondita.
La saluto, Dott. Marco Squarcini
Dott.ssa Martina Panzeri
Psicologo, Psicologo clinico
Cusano Milanino
Gentile utente, la sua sofferenza è reale, ha un profondo impatto sulla sua vita e come tale merita di essere ascoltata, compresa e affrontata. In questo momento, dove si sente così sfiduciata e preoccupata dalla sfide che deve affrontare, credo che sia importante intraprendere un percorso di supporto psicologico per soffermarsi su come sta vivendo questa situazione e sul significato che hanno per lei.
Resto a disposizione,
Dott.ssa Martina Panzeri
Dott.ssa Martina Orzi
Psicologo, Psicologo clinico
Collegno
Buonasera, la sua sofferenza è percepibile in questo suo scritto. Ogni sofferenza non va mai giudicata, come giustamente ha detto anche lei, questa è la sua sofferenza ed ha un valore. Quindi non è una cavolata.
Anzi, va esplorata perché ha sempre un significato e un senso nella storia di vita della persona.
Inoltre le pressioni che riferisce è comprensibile possano darle malessere ed ansia.
E’ importante ascoltarsi, sentire di cosa lei ha bisogno nel suo qui ed ora.
Se dovessimo vivere per accontentare gli altri probabilmente ci allontaneremo da ciò che per noi è realmente importante, ignorando completamente anche il nostro corpo e il malessere psicologico.
Inoltre “incastrarsi” ossia fondersi con i propri pensieri compromette anche la qualità del sonno, quindi può essere utile lavorare in terapia sulla defusione dai propri pensieri allenandosi, grazie a varie tecniche terapeutiche, a stare nel proprio qui ed ora regolando le emozioni.
Valuti se può esserle d’aiuto in questo momento di difficoltà affrontare la sua sofferenza insieme ad uno psicologo che possa supportarla.
Dott. Luca Demuro
Psicologo, Psicologo clinico
Quartu Sant'Elena
Buongiorno utente, grazie della condivisione della sua esperienza. Mi dispiace stia attraversando questa fase della vita dove si sente triste, demotivato/a e confuso/a. Penso che sia importante, delle volte, fermarsi e capire quello che il nostro corpo ci sta comunicando. E' possibile che tutti gli impegni e le pressioni altrui la stiano portando ad una situazione di stress tale che non si sente in grado di andare avanti. Non vi è una soluzione univoca per farlo, ma dovrà trovare il suo modo di reagire e di affrontare le difficoltà che si troverà di fronte. In questo potrebbe esserle d'aiuto un percorso di sostegno psicologico per comprendere al meglio le sue esigenze più profonde.
Rimango a disposizione, un caro saluto
Dott. Luca Demuro
Dott.ssa Adriana Gaspari
Psicologo clinico, Sessuologo
Chieti
Buongiorno, ho letto attentamente la sua lettera e da come descrive la sua situazione , non e' affatto un periodo di gratificazioni e spensieratezza. L' ansia , il cattivo umore ,gli impegni pressanti ,la mancanza di sonno, la voglia di mollare tutto.....la misura e' colma...Comunque ,alla sua eta' puo' succedere di sentirsi smarriti e senza risorse.....Ma non e' cosi'...A 20 anni si e' nel pieno delle energie e risorse...quindi ,bisogna solo avere un po' di pazienza e affrontare delle scelte impegnative con il giusto atteggiamento ,cioe' di FIDUCIA e OTTIMISMO ,il tutto nel rispetto dei suoi talenti e aspirazioni.....Se tutto questo le e' impresa ardua ,puo' appoggiarsi ad un professionista .Coraggio puo' farcela!!!! Resto a disposizione e la saluto cordialmente..doyy.ssa Adriana Gaspari
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Dott.ssa Giulia Ciaudano
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Caro utente, mi dispiace per il periodo che sta affrontando e che merita assolutamente di essere preso sul serio. Mi sembra che ci sia confusione, smarrimento ma anche tristezza e tanta paura di non trovare le risorse per poter affrontare questa situazione così delicata per lei. Credo che in questo momento lei abbia bisogno che qualcuno possa comprendere le turbolenze che sta attraversando e sostenerla nell'affrontarle. Sarebbe infatti importante riuscire a comprendere come sono nate queste difficoltà, che storia ci raccontano e come possiamo prenderci cura delle fragilità che riporta. Il sostegno psicologico potrebbe essere una buona strada da intraprendere per prendersi cura di sè e comprendersi meglio.
Restando a disposizione. Un caro saluto. Dott.ssa Ciaudano
Dott.ssa Jessica Sesti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Vimodrone
Non sottovalutare quello che provi: è comprensibile sentirsi così, specialmente in un periodo in cui stai affrontando tante sfide, ognuna con il suo peso emotivo e pratico. La sensazione di essere in un "loop" di pensieri, tristezza e ansia è comune quando ci sono molte pressioni e quando ci sembra di non riuscire a fare i progressi che vorremmo. Sei in un momento importante della tua vita, in cui le aspettative degli altri e le tue responsabilità sembrano sommergerti, e questo può davvero farti sentire bloccato.

Ecco alcuni passi che potrebbero aiutarti a riprendere un po' di controllo e alleviare questo peso:

1. Prenditi una pausa mentale
Anche se può sembrare difficile, prova a dedicarti ogni giorno almeno 10-15 minuti di pausa mentale per te stesso, senza pensare a dover fare qualcosa. Pratica la respirazione profonda o la meditazione, o fai una breve passeggiata senza il telefono. Ritagliarti questo spazio può sembrare un piccolo cambiamento, ma può darti sollievo e abbassare il livello di stress.

2. Fai un passo alla volta
Quando ci sentiamo sotto pressione, è facile perdere la motivazione perché vediamo tutto come un grande blocco di cose da fare. Per ora, prova a concentrarti solo su un obiettivo alla volta: ad esempio, se è la patente che ti preoccupa, concentrati su quell’aspetto, anche solo per il tempo che passi in guida. Non importa se ti sembra di fare errori: gli errori sono parte del processo di apprendimento e, anche se non sembra, ogni volta accumuli un po' di esperienza in più.

3. Riformula i tuoi pensieri
Spesso siamo molto severi con noi stessi, e questo peggiora le cose. Prova a parlare a te stesso come faresti con un amico: dirgli che sta facendo il massimo, che è normale sbagliare e che è comprensibile sentirsi giù o ansiosi. Ricordati che non c’è una "tabella di marcia" uguale per tutti: ognuno ha i propri tempi per apprendere e migliorare.

4. Semplifica e dai priorità
Non devi affrontare tutto insieme. Se senti che il volontariato ti causa un’ansia eccessiva, può essere utile parlane con qualcuno del gruppo o anche fare una pausa temporanea, se ti sembra che ti stia togliendo più energia di quella che riesci a dare. Concentrati su quello che ti serve e senti più urgente per stare bene, e non esitare a ridurre alcuni impegni se possibile. Non è un fallimento, ma un atto di cura verso te stesso.

5. Accetta la possibilità di chiedere supporto
Spesso, parlare di questi sentimenti e pensieri con qualcuno di fiducia, come un familiare, un amico o un professionista, può fare una grande differenza. Potresti considerare di rivolgerti a un professionista, come uno psicologo, che possa aiutarti a gestire questo momento e a trovare strategie personalizzate per affrontare ansia, demotivazione e pensieri ripetitivi.

6. Ricorda che il tuo “stare peggio” è valido
Quello che stai passando è importante, e il fatto che ci siano altri problemi nel mondo non rende meno importante la tua sofferenza. Concediti di sentire quello che provi senza giudicarti, ricordando che sei umano e che tutti attraversano momenti difficili. Affrontare questi momenti richiede forza, e tu stai già dimostrando coraggio parlandone e cercando aiuto.

7. Cerca piccoli momenti di piacere
Anche nei momenti difficili, prova a fare qualcosa di piccolo che ti dia gioia o sollievo, come ascoltare musica, leggere, fare una passeggiata o semplicemente rilassarti. Creare piccole parentesi di piacere e tranquillità ti aiuterà a non sentirti travolto e a ricaricarti, anche solo un po'.

Infine, ricorda che questo periodo difficile non durerà per sempre. Stai facendo del tuo meglio per affrontare tutto, e ogni piccolo passo che fai, anche se non sembra, ti avvicina a una maggiore stabilità. Puoi uscirne, e ci sono tante risorse e persone che possono sostenerti in questo percorso. Non sei solo.
Dott. Tommaso Giovannetti
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao. È assolutamente comprensibile che tu senta tutto questo come un peso opprimente e che ti faccia stare male, e hai tutto il diritto di vivere questi sentimenti come qualcosa di serio e doloroso. Non c'è nulla di banale; questo è il tuo vissuto, il tuo disagio, e ha un impatto reale sulla tua vita, sulle tue giornate, e su come ti senti in profondità.
Tante persone, anche alla tua età, si sentono bloccate in un meccanismo che sembra non avere via d’uscita. È una sofferenza comune, che merita attenzione e può essere compresa. Questi cicli di pensieri, il senso di incapacità e la paura di non riuscire, infatti, creano una pressione enorme. Più tenti di migliorare, di fare bene, di non sbagliare, più il peso sembra crescere e rendere tutto ancora più difficile, come se fosse una lotta senza fine.
Iniziare un percorso di terapia potrebbe offrirti proprio quello spazio sicuro per capire cosa sta succedendo, senza giudizio e senza la pressione di dover trovare subito una soluzione. Un percorso terapeutico potrebbe aiutarti a riscoprire le tue risorse personali e a ritrovare una sensazione di sicurezza e di direzione, qualcosa che ti permetta di affrontare le tue attività, come il volontariato o la guida, in modo più sereno.
In terapia strategica-integrata, lavoriamo su interventi che permettano di interrompere quei cicli di pensiero e comportamento che ci fanno soffrire.
Dott. Tommaso Giovannetti
Dott.ssa Federica Giudice
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Comprendo il tuo profondo senso di tristezza, demotivazione e la sensazione di essere bloccato in un loop. È assolutamente valido il tuo malessere, anche se pensi che altri stiano peggio. La pressione esterna per la patente e l'ansia legata al volontariato nel 118 sono fonti di stress significative che stanno minando la tua serenità e la tua autostima.
Sentirti incapace e demotivato, con pensieri che non ti lasciano dormire, è un segnale importante del tuo disagio
Per esplorare queste emozioni, superare il blocco e l'ansia, e ritrovare motivazione e fiducia in te stesso, ti suggerisco un percorso psicologico. Un percorso terapeutico infattii può offrirti uno spazio per comprendere le radici del tuo malessere e sviluppare strategie per affrontare questo periodo difficile.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
La ringrazio molto per aver deciso di condividere le sue emozioni e i suoi pensieri in questo momento così difficile. Leggere le sue parole mi ha restituito l’immagine di una persona che sta vivendo un periodo di grande sofferenza interiore, ma che al tempo stesso possiede un’importante consapevolezza di sé e un forte desiderio di comprendere e affrontare ciò che sta accadendo. Già questo è un segnale significativo: significa che nonostante la fatica e la tristezza lei ha la capacità di osservare quello che sente e il coraggio di chiedere aiuto, e questo rappresenta un primo passo prezioso. Quello che descrive è una condizione che, dal punto di vista cognitivo-comportamentale, possiamo comprendere come un circolo che si autoalimenta tra pensieri, emozioni e comportamenti. Quando si trova in situazioni che le generano ansia o senso di inadeguatezza, come le guide per la patente o i turni del volontariato, la sua mente probabilmente si riempie di pensieri critici e preoccupazioni. Questi pensieri, del tipo “non ce la faccio”, “sono incapace”, “sto sbagliando tutto”, fanno aumentare l’ansia e abbassano ulteriormente la fiducia in sé stesso. L’ansia, a sua volta, rende più difficile concentrarsi, apprendere e affrontare la situazione con la calma necessaria, e questo può portare a compiere errori o a sentirsi bloccato, confermando purtroppo i pensieri negativi iniziali. In questo modo si entra in un ciclo che può sembrare senza via d’uscita. La difficoltà che racconta con le guide, per esempio, non è un segnale di incapacità o pigrizia, ma un segnale del fatto che l’ansia sta interferendo con la sua capacità di apprendere e di memorizzare le esperienze passate. Quando l’ansia è molto intensa, la mente è concentrata a cercare pericoli o a controllare ogni minimo dettaglio per non sbagliare, ma in questo modo diventa più difficile imparare con naturalezza e fluidità. Lo stesso vale per l’esperienza del volontariato: il pensiero anticipatorio (“andrò male”, “non sarò capace”) genera uno stato di allerta che la fa stare male già giorni prima e le toglie energia e lucidità. È importante che lei sappia che queste difficoltà non sono una “colpa” né un indice del fatto che lei non sia in grado o che non abbia valore. Al contrario, mi sembra evidente quanto lei si stia impegnando e quanto le stia a cuore fare bene le cose. In questi casi, la terapia cognitivo-comportamentale lavora proprio per spezzare questo ciclo, aiutando la persona a riconoscere e modificare i pensieri che alimentano l’ansia e la tristezza, e a sperimentare strategie concrete per affrontare le situazioni in modo più sereno ed efficace. Si lavora per esempio sull’apprendere a gestire l’ansia nel momento presente attraverso tecniche di respirazione e rilassamento, sull’esposizione graduale alle situazioni temute senza evitare o fuggire, e sull’imparare a riconoscere i propri successi, anche quando sembrano piccoli. Spesso, infatti, ci si concentra solo su ciò che non va, mentre diventa fondamentale anche imparare a vedere ciò che si è riusciti a fare, nonostante le difficoltà. Lei ha scritto una frase che vorrei sottolineare: “so che può sembrare una cavolata e che c’è gente che sta peggio, ma questo è il mio stare peggio”. Ha perfettamente ragione. Il dolore e la sofferenza che sta vivendo sono reali e meritevoli di attenzione e cura, indipendentemente da ciò che vivono gli altri. Il primo passo per uscirne è proprio quello che ha già compiuto: riconoscere il proprio malessere e chiedere aiuto. Le consiglio di valutare la possibilità di intraprendere un percorso psicologico mirato, che possa sostenerla nel costruire nuovi modi di affrontare le situazioni e nel ritrovare fiducia in sé stesso e nelle sue capacità. Con il giusto supporto, questo periodo così faticoso può diventare un momento di crescita e di rinascita. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Sara Cerroni
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao, ti ringrazio prima di tutto per la sincerità con cui hai condiviso quello che stai vivendo. Dalle tue parole emerge una grande sofferenza che non ha bisogno di essere confrontata con quella degli altri: se stai soffrendo, allora meriti ascolto e attenzione. Il tuo stare male è importante, e non è affatto una “cavolata”.

A 20 anni è normale attraversare periodi di incertezza, in cui ci si chiede se ciò che si sta facendo sia davvero giusto per sé. Crescere significa anche fermarsi, sentire che qualcosa non va e provare a capire da dove arriva questa tristezza. Il fatto che tu ti stia ponendo queste domande è già un segnale di consapevolezza e di desiderio di cambiamento. Tuttavia, dalle tue parole questi sentimenti di tristezza, ansia e negatività sembrano diventare invalidanti.

Il mio consiglio è quello di parlarne con un professionista: non perché tu abbia “qualcosa che non va”, ma per darti l’occasione di comprendere meglio cosa sta succedendo dentro di te, da dove nascono queste sensazioni e come affrontarle con strumenti più adeguati. A volte, anche solo uno spazio sicuro di ascolto può fare una grande differenza.

Per quanto riguarda la patente: non esiste un’età giusta né un tempo prestabilito. Ognuno ha i propri ritmi e le proprie modalità di apprendimento. È possibile che, in questo momento, l’ansia stia interferendo con la tua capacità di concentrarti e sentirti presente… e allora forse è più importante fermarsi un attimo, darsi il permesso di respirare e capire prima come stai tu, al di là della guida o dell’esame.

Anche per il volontariato che fai, si sente quanto tu ci tenga: proprio per questo, quando il corpo e la mente iniziano a dirti “è troppo”, ascoltarli non significa arrendersi, ma prendersi cura di sé. E farlo non ti rende meno capace, anzi, è un segno di coraggio.

Da ciò che scrivi emerge una grande sensibilità, e le persone sensibili spesso sentono tutto in modo più intenso. Questo può spaventare, ma può anche diventare una risorsa preziosa se impariamo a conoscerla e a gestirla. Parlare con un professionista potrebbe aiutarti a ritrovare un po’ di chiarezza, di forza e di fiducia nel futuro.

Se vorrai, sarò felice di ascoltarti.

Un caro saluto

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