Ciao a tutti, sono un ragazzo di 21 anni e da un po’ di tempo sto affrontando una difficoltà che mi

24 risposte
Ciao a tutti,
sono un ragazzo di 21 anni e da un po’ di tempo sto affrontando una difficoltà che mi sta influenzando profondamente nella vita quotidiana: l’ansia sociale. Mi sembra di non riuscire più a stare in pubblico senza provare un forte imbarazzo o disagio. Ogni volta che devo uscire o interagire con gli altri, sento una sensazione di blocco che rende difficile persino fare le cose più semplici, come parlare con qualcuno o partecipare a una riunione.

Questa ansia sta compromettendo la mia socialità. Mi sento spesso come se dovessi “prepararmi” per giorni prima di andare da qualche parte. La paura del giudizio mi paralizza, e questo mi sta facendo sembrare introverso, ma in realtà non lo sono. Se potessi, mi piacerebbe essere più aperto e spontaneo, ma questa ansia mi fa sembrare una persona distante, a volte addirittura “strana”.

Uno degli aspetti più difficili di questa situazione riguarda le relazioni sentimentali. Faccio molta fatica a relazionarmi con ragazzi, anche se sono gay, e mi sento come se non riuscissi mai a mostrare chi sono veramente. Spesso mi sembra che gli altri non mi capiscano e mi definiscano per ciò che non sono.

Mi rendo conto che questa problematica sta avendo un impatto importante sulla mia vita sociale e sentimentale, e sto cercando un modo per affrontarla.

Consigli?
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, capisco quanto questa situazione possa essere frustrante e dolorosa per lei. L’ansia sociale può essere estremamente limitante, perché si insinua nelle situazioni più quotidiane e le trasforma in ostacoli difficili da superare. Il fatto che lei si senta come se dovesse “prepararsi” mentalmente per giorni prima di un evento sociale indica quanto il suo cervello stia anticipando il pericolo, anche in situazioni che razionalmente sa non essere minacciose. Questo è un meccanismo tipico dell’ansia: la mente tende a prevedere scenari negativi e amplifica la paura del giudizio, facendole credere che ogni interazione sia una prova da superare. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, l’ansia sociale è mantenuta principalmente da due fattori: i pensieri disfunzionali e i comportamenti di evitamento. Probabilmente, quando si trova in un contesto sociale, emergono pensieri come “Sembrerò strano”, “Gli altri mi giudicheranno” o “Non sarò in grado di gestire la situazione”. Questi pensieri generano ansia, che a sua volta la spinge a evitare o ridurre al minimo le interazioni. Il problema è che l’evitamento, pur offrendo un sollievo momentaneo, nel lungo periodo rinforza l’ansia, perché il suo cervello non ha la possibilità di sperimentare che le sue paure sono spesso esagerate o infondate. Un primo passo importante potrebbe essere quello di riconoscere questi pensieri per quello che sono: ipotesi, non fatti. Potrebbe provare a chiedersi: “Quali prove ho che gli altri mi giudicheranno realmente?”, “Se anche qualcuno mi giudicasse, quanto influenzerebbe davvero la mia vita?”. Spesso la paura del giudizio è più intensa della realtà dei fatti. Le persone sono molto più concentrate su se stesse di quanto immaginiamo e, nella maggior parte dei casi, non analizzano ogni nostra parola o gesto come pensiamo. Un altro aspetto fondamentale è l’esposizione graduale. Se in questo momento affrontare situazioni sociali le sembra troppo difficile, provi a esporsi a piccoli passi, iniziando da contesti in cui si sente leggermente più a suo agio. Potrebbe iniziare con brevi conversazioni con conoscenti, per poi gradualmente affrontare situazioni più complesse, come uscire in gruppo o partecipare a eventi sociali. L’importante è procedere con gradualità, senza forzarsi troppo, ma nemmeno evitando del tutto. Il fatto che l’ansia influenzi anche la sua sfera sentimentale è comprensibile. La paura del giudizio, specialmente in ambiti in cui vorrebbe mostrarsi per quello che è, può bloccarla e farle temere di non essere compreso. Ma la spontaneità non è un tratto innato, bensì una conseguenza della sicurezza in se stessi. Più riuscirà ad accettare il fatto che non deve essere perfetto o sempre all’altezza delle aspettative degli altri, più si sentirà libero di mostrarsi autenticamente. Se sente che questa ansia sta limitando troppo la sua vita, potrebbe essere utile un percorso terapeutico. L’approccio cognitivo-comportamentale offre tecniche molto efficaci per affrontare l’ansia sociale, come la ristrutturazione cognitiva e le esposizioni graduali, che aiutano a cambiare i pensieri disfunzionali e a costruire nuove esperienze positive. Nel frattempo, cerchi di essere gentile con se stesso. L’ansia sociale non definisce chi è, ma è solo una difficoltà su cui può lavorare e dalla quale può uscire più forte. Non è solo, e il fatto che voglia affrontarla è già un grande passo nella direzione giusta. Resto a disposizione. Dott. Boggero Andrea

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Dott.ssa Alice Mortarotti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Sanremo
Buongiorno, quello che stai manifestando potrebbe essere visto come un campanello di allarme che una parte di te sta mostrando come strategia difensiva, sarebbe importante che ti prendessi cura di analizzare con un professionista cosa stia avvenendo dentro di te e quali possano essere le condizioni attuali passati o le prospettive future che stanno creando questo allert interno. La presenza di una persona con cui potersi confrontare sarà un valido supporto e un aiuto nel percorso di analisi interna e relazionale, potrai in questo modo non sentirsi solo a gestire questa ansia di cui parli e avrai la possibilità di attivare strumenti che ad oggi non stai utilizzando. Spero di esserti stata utile.
Dott.ssa Martina Rocchetti
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao, capisco bene quanto possa essere difficile vivere con l’ansia, soprattutto quando senti che sta limitando la tua vita e il modo in cui ti relazioni con gli altri. Il fatto che tu ne sia consapevole e voglia affrontarla è già un passo importantissimo.
L’ansia sociale tende a farti credere che gli altri ti giudichino costantemente, ma nella realtà la maggior parte delle persone è più concentrata su sé stessa che su chi ha intorno. So che dirlo è più facile che metterlo in pratica, ma provare a sfidare questi pensieri poco a poco può davvero aiutarti. Potresti iniziare con situazioni più semplici, magari interagendo con persone con cui ti senti più a tuo agio, e gradualmente provare a esporti di più senza forzarti troppo.
Anche nelle relazioni sentimentali, magari l’ansia tende a farti apparire distante, ma questo non significa che tu sia sbagliato o che non possa migliorare la situazione. Spesso lavorare sull’autostima e sull’accettazione di sé aiuta molto a ridurre la paura del giudizio.
Se senti che questa difficoltà sta avendo un impatto troppo grande sulla tua vita, potrebbe essere utile anche confrontarti con un professionista. Un percorso psicologico può darti strumenti concreti per gestire meglio l’ansia e aiutarti a sentirti più sicuro nelle interazioni sociali. In bocca al lupo!
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buonasera,

Capisco quanto possa essere difficile convivere con l'ansia sociale, soprattutto quando influisce così profondamente sulla vita quotidiana e sulle relazioni. Quello che descrivi è molto comune nelle persone che sperimentano questa difficoltà: la paura del giudizio, la sensazione di blocco, la preparazione mentale prima di un evento sociale e la percezione di apparire distanti o “strani” agli altri.

L'ansia sociale può essere affrontata in diversi modi. Tra gli approcci più efficaci c'è la Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) , che aiuta a modificare i pensieri disfunzionali legati al giudizio degli altri e a sviluppare strategie per gestire il disagio nelle situazioni sociali. Anche la Mindfulness può essere utile per ridurre l'autocritica e aumentare la consapevolezza del momento presente, evitando di farsi sopraffare dalle preoccupazioni.

Nel tuo caso, un percorso terapeutico mirato potrebbe aiutarti a comprendere meglio le radici della tua ansia sociale e a sviluppare strategie efficaci per affrontarla. Sarebbe utile e consigliato per approfondire rivolgersi ad uno specialista.

DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Dott.ssa Jane Bonanni
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Caro Paziente Anonimo, la prima domanda che mi viene spontanea è " da quanto tempo le succede? Cosa è accaduto prima che si manifestassero i sintomi? E soprattutto, la stanno portando?"
Capisco che non sono domande cui è facile dare una risposta, anche, ma non solo, per la sua giovane età, ma con la giusta guida si può fare. Per questo le consiglio di rivolgersi a uno specialista che possa accompagnarla in un percorso di maggiore conoscenza e consapevolezza di sé. La fiducia arriverà di conseguenza. Non si scoraggi e in bocca al lupo
Gentile utente buonasera.
Aver preso consapevolezza della sua ansia legata a determinate situazioni sociali è il primo cruciale passo per affrontarla. Ha anche identificato alcuni degli inneschi principali di questa eccessiva preoccupazione nell'avere contatti sociali: la paura del giudizio altrui e il relazionarsi con altri ragazzi. Si sta, giustamente, interrogando sulla sua qualità di vita e si sta accorgendo che si sente di perdersi molte opportunità di essere felice a causa di questa condizione.
Non le resta che fare il prossimo passo, che potrebbe davvero aiutarla a uscire da questa condizione, vale a dire chiedere il supporto di uno psicologo/a e intraprendere un percorso psicologico per imparare a gestire la sua ansia.
La tentazione potrebbe essere quella di lottare contro di essa, di insistere nel rimuginare sui suoi problemi, cercando soluzioni o comportamenti che funzionano solo nel breve termine. Oppure potrebbe "obbedire" alla sua ansia, isolandosi ed evitando che le situazioni che la scatenano possano verificarsi di frequente, oppure restringendo di molto le sue opzioni per essere davvero ciò che vuole e realizzare i suoi obiettivi di vita.
La terza via è quella di imparare a conoscere la sua ansia, a osservarla da vicino, con l'aiuto di un professionista che sappia spiegarle come funziona il suo cervello ansioso e come può condizionarlo in modo diverso, mitigandone gli effetti e diventando sempre più bravo a svolgere tutte le attività che vuole, nonostante la presenza dell'ansia.
Sarei lieto di aiutarla in un percorso di questo tipo, anche tramite consulenza online. Valuti la possibilità.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Dott.ssa Patrizia Buscaino
Psicologo clinico, Psicologo
Nubia
Salve
per affrontare a viso aperto la cosiddetta Ansia sociale l'unica via regia è quella di stare molto più tempo con gli altri, aumentare le occasioni di scambio e dialogo con persone diverse, migliorare le relazioni rendendole più sincere e profonde senza timore del giudizio degli altri. Poichè tutti abbiamo paure ciò che cambia da individuo a individuo è nella quantità e non nella qualità. Bisogna insomma provare a buttarsi per poi scoprire che anche gli altri pensano non sia cosa facile; provarci è gia un modo adeguato per stare nella relazione. Così facendo un riscontro positivo nel sociale lo renderà meno insicuro. Si cresce infatti nella relazione con gli altri e nel confronto. I feedback positivi arriveranno presto.
Dott.ssa Gloria Tosi
Psicologo, Psicoterapeuta
Tortona
Buongiorno, per prima cosa vorrei chiederti se è successo qualcosa che ha fatto da trigger per l'esordio di ansia sociale, per citare le tue parole, oppure se hai sempre avuto difficoltà riguardo la sfera relazionale, ma solo ora le senti davvero disfunzionali, e in quale maniera. Il mio consiglio è quello di iniziare un percorso di psicoterapia individuale, che ti possa aiutare a diventare più consapevole del tuo funzionamento, specialmente in questo ambito di vita, a riconoscere ed affrontare le tue paure, in vivo. Grazie e in bocca al lupo!
Dott.ssa Chiara Quinto
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Carissimo, da quello che scrivi, emerge un forte desiderio di aprirti agli altri, di essere più spontaneo, ma l’ansia sociale sembra mettersi tra te e la possibilità di esprimerti davvero. Mi ha colpito molto quando dici “mi sembra di dovermi preparare per giorni prima di andare da qualche parte” e “mi fa sembrare una persona distante, a volte addirittura strana”: sembra quasi che tu stia vivendo una lotta interiore tra chi sei davvero e l’immagine che gli altri potrebbero avere di te.
Vorrei offrirti una prospettiva diversa: l’ansia sociale non è una parte fissa della tua personalità, ma un meccanismo appreso che, con gli strumenti giusti, può essere gestito e superato.
Ti sei mai chiesto quando ha iniziato a farsi così forte? Ci sono situazioni specifiche in cui la senti più intensa? Spesso, l’ansia sociale si nutre di pensieri automatici negativi — come “sarò giudicato”, “sembrerò inadeguato” — che amplificano la paura del contatto con gli altri.
In un percorso di terapia potrebbe lavorare proprio su questi schemi, identificando i pensieri che ti bloccano e sperimentando strategie concrete per affrontare l’ansia nel quotidiano.
Un aspetto importante che tocchi è quello delle relazioni sentimentali. Dire “non riesco mai a mostrare chi sono veramente” è un segnale forte di quanto questa difficoltà influenzi non solo la socialità, ma anche la tua identità e il tuo bisogno di connessione. Potremmo esplorare il legame tra ansia sociale e paura del rifiuto: quante volte eviti certe situazioni perché temi di non essere capito o accettato? E se la tua sensibilità fosse in realtà una risorsa e non un ostacolo?
Sei già sulla strada giusta: il fatto che tu stia cercando risposte è il primo grande passo.







Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, quello che descrive è un’esperienza che può essere molto difficile da gestire, perché l’ansia sociale non solo limita la spontaneità nelle interazioni, ma rischia anche di farla sentire incompreso e distante dagli altri, quando in realtà desidererebbe il contrario. Il timore del giudizio e la sensazione di doversi "preparare" mentalmente prima di affrontare situazioni sociali sono segnali che indicano quanto questa ansia stia influenzando la sua vita quotidiana e le sue relazioni.

Il primo passo è riconoscere che questa difficoltà non definisce chi è. Il fatto che si senta bloccato non significa che sia davvero una persona distante o "strana", ma piuttosto che c’è un ostacolo tra lei e il modo in cui vorrebbe esprimersi. L’ansia sociale spesso porta a un circolo vizioso: la paura di essere giudicati spinge a evitare certe situazioni, e l’evitamento, a lungo andare, rafforza l’ansia invece di alleviarla. Rompere questo schema richiede piccoli passi e un po’ di pazienza con se stesso.

Un aspetto importante è provare a riformulare il modo in cui percepisce il giudizio altrui. Spesso temiamo che gli altri ci osservino e ci giudichino negativamente, ma in realtà le persone sono generalmente più concentrate su se stesse di quanto pensiamo. Inoltre, le imperfezioni e le esitazioni nelle conversazioni sono più normali e accettate di quanto la nostra mente ansiosa ci faccia credere.

Consideri anche la possibilità di esplorare questo tema con un professionista, che potrebbe aiutarla a sviluppare strategie concrete per affrontare gradualmente le situazioni che le generano disagio. L’obiettivo non è diventare una persona diversa, ma sentirsi più libero di essere sé stesso, senza il peso di un’ansia che limita le sue possibilità.

Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buonasera, le consiglio un percorso psicologico che l'aiuti a trovare fiducia in se stesso e a gestire la sua ansia. Cordiali saluti.
Dott.ssa Elisa Boccacci
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Caro ragazzo, capisco quanto l’ansia sociale possa incidere sulla qualità della vita e sulle relazioni, portando a una sensazione di blocco che rende difficili anche le interazioni più semplici. È importante sottolineare che questa esperienza è comune e affrontabile con strategie mirate. L’ansia sociale si alimenta con l’evitamento: più si tende a sottrarsi alle situazioni temute, più il timore di affrontarle aumenta. Un primo passo utile è quello dell’esposizione graduale, iniziando con interazioni poco impegnative e progressivamente più complesse. Parallelamente, è importante lavorare sulla percezione del giudizio altrui: spesso si tende a sovrastimare la negatività delle valutazioni esterne e a sottovalutare la comprensione e l’indifferenza della maggior parte delle persone. Nel contesto delle relazioni sentimentali, l’ansia può creare una distanza che non rispecchia la propria natura autentica. Costruire spazi sicuri, in cui poter sperimentare la socialità senza eccessiva pressione, può essere un valido aiuto per rafforzare la sicurezza in sé stessi. Se questa difficoltà sta limitando in modo significativo la tua vita sociale e affettiva, un supporto psicologico può fornire strumenti efficaci.
Se lo desidera sono disponibile per un primo consulto online.

Un caro saluto

Dott.ssa Elisa Boccacci
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, la sua consapevolezza le sarà molto utile e importante per affrontare e attraversare questa fatica che sente. Credo anche però che forse possa essere importante per lei affrontare questa sua ansia e preoccupazione del giudizio. Pensa che sia accaduto qualcosa nello specifico nell'ultimo periodo che possa aver acuito questa sua preoccupazione? Cosa pensa in quei momenti? Riflettere sui suoi vissuti, su ciò che sente e pensa in quei momenti potrebbe essere importante. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dr. Michele Martino
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Monteroni di Lecce
Buongiorno, le consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia Cognitivo comportamentale, prima barriera nei disturbi d’ansia.
Dott.ssa Zoe Grippaldi
Psicologo, Psicologo clinico
Catania
Gentile,
l'intensità della sua ansia sociale sembra stia compromettendo, come lei racconta, la qualità della sua vita, e delle sue relazioni. Lei però è già ad un punto in cui sta ricercando attivamente delle soluzioni, in quanto ha assunto consapevolezza di come questo sia divenuto impattante nei pensieri ed emozioni. Questo è un primo passo.
Il secondo potrebbe essere quello di approfondire questa "paura del giudizio", che intacca sul "sentire di non riuscire a mostrare chi è veramente".
"Chi siamo?" è una domanda complessa, a cui nel tempo, pian piano, possiamo imparare a rispondere riportando al centro noi e le nostre esigenze, i nostri "giudizi", in primis, su noi stessi. A volte possono essere i giudizi più severi.
Potrebbe essere utile essere affiancato in un supporto psicologico e/o psicoterapeutico per imparare a credere, lei prima di tutti gli altri, al suo valore.

Un in bocca al lupo, le sono vicina.
Dott.ssa Benedetta Venturini
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno, capisco quanto possa essere difficile per lei affrontare questa situazione e il peso emotivo che comporta. È normale sentirsi così quando ci si trova bloccati da pensieri e timori sul giudizio degli altri. La terapia cognitivo-comportamentale può aiutarla a comprendere meglio questi meccanismi e a sviluppare strategie concrete per affrontarli. Insieme è possibile lavorare sulle sue credenze, sui comportamenti protettivi che possono mantenere l'ansia sociale e sulla gestione del timore del giudizio attraverso tecniche specifiche, incluse esposizioni graduali e ristrutturazione cognitiva. Se ha domande o desidera approfondire come potrebbe essere il percorso, resto a disposizione. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Francesca Cavara
Psicologo clinico, Psicologo
Este
Ciao, grazie per aver condiviso la tua esperienza. Immagino quanto possa essere difficile convivere con queste sensazioni di disagio in situazioni sociali e comprendo il peso che esse possono avere sulla vita quotidiana e sulle relazioni sentimentali. Spesso, affrontare momenti in cui sembra necessario "prepararsi" per un incontro o una situazione sociale può far sentire ancora più isolati, come se non si potesse mostrare il proprio vero io. È importante sapere che ogni percorso è personale e che il primo passo verso un cambiamento positivo può essere proprio quello di riconoscere questi sentimenti e il loro impatto sulla tua vita.
Cercare di affrontare queste difficoltà, anche se a volte il progresso sembra lento, significa fare un lavoro prezioso su se stessi. Considerare piccoli momenti di esposizione a situazioni che ti mettono a disagio, in un contesto sicuro e graduale, può essere una strada utile per sentirsi più a proprio agio nel tempo.
Se ritieni che possa essere d'aiuto, sono disponibile per offrirti supporto anche online, per ascoltarti e per esplorare insieme possibili modalità di sostegno che si adattino alle tue esigenze.
Dott.ssa Letizia Turchetto
Psicologo, Psicologo clinico
Ponte di Piave
Gentile Utente, buongiorno. Posso immaginare la fatica di cui parla e sono dispiaciuta che si presenti ogniqualvolta si trovi in situazioni di socialità. Devo riferirle che avere uno sguardo critico e rendersi conto dell'impatto che queste dinamiche hanno per lei, è davvero apprezzabile e rappresenta un buon punto di partenza per un percorso focalizzato su queste difficoltà. A tal riguardo, potrebbe rivelarsi utile un approfondimento con un professionista psicologo - psicoterapeuta volto ad analizzare i temi di cui parla, come il percepirsi giudicato, in ansia e distante. Tale percorso potrebbe condurla ad una maggior consapevolezza di sè stesso e le consentirebbe di esplorare strategie più adattive
andando anche in questo modo a depotenziare le fatiche di cui narra.
Va esplicitato infatti, che intraprendendo questi percorsi, possiamo scoprire aspetti di noi di cui non avevamo piena consapevolezza, e punti di forza di cui già disponiamo, ma che non sapevamo di possedere.
Le auguro ogni bene e resto a disposizione, Dott.ssa Letizia Turchetto


Dott.ssa Chiara Ilardi
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve,
ho letto il suo messaggio e mi dispiace come l'ansia sociale sta influenzando cosi negativamente i diversi aspetti della sua vita soprattutto quella relazionale. L'unico modo per poter affrontare il suo problema è quello di intraprendere un percorso di sostegno psicologico/percorso di crescita personale all'interno del quale potrà esprimere le sue emozioni soprattutto quelle che avverte legate al suo disagio, la sua eventuale bassa autostima e sensazione di inadeguatezza, acquisire maggiori consapevolezze circa se stesso e le cause che attivano e mantengono questo suo stato di ansia sociale ma soprattutto avrebbe modo per imparare nuove modalità relazioni per entrare in contatto con gli altri, lavorare sulla sua autostima e sulla capacità di consentire agli altri di conoscerla realmente senza aver timore di essere giudicato in modo negativo. Se vuole io lavoro a Roma presso lo studio dove collaboro ogni mercoledì ma lavoro anche tramite modalità online dal lunedì al venerdì tutti i giorni sia con pazienti di Roma sia con pazienti di altre città. Prima consulenza sempre gratuita. Per qualsiasi cosa resto a sua completa disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Ilardi Chiara
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Dott.ssa Ambra Bottari
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Capisco quanto questa situazione possa essere difficile per te. L’ansia sociale è spesso alimentata dalla paura del giudizio e dall’iperanalisi delle proprie azioni.

Alcuni passi utili potrebbero essere:

1. **Esposizione graduale**: affronta situazioni sociali partendo da contesti più semplici, aumentando progressivamente la difficoltà.
2. **Ristrutturazione cognitiva**: prova a mettere in discussione i pensieri negativi (“Tutti mi giudicano”) e sostituirli con alternative più realistiche.
3. **Tecniche di rilassamento**: esercizi di respirazione e mindfulness possono aiutarti a gestire l’ansia nel momento.
4. **Focus sull’autenticità**: anziché cercare di essere perfetto, concentrati sull’essere te stesso senza ipercontrollarti.
5. **Supporto professionale**: la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è particolarmente efficace per l’ansia sociale.

Se vuoi, possiamo analizzare una situazione specifica per trovare strategie più mirate.
Dott.ssa Giulia Monaco
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Salve,
L'ansia sociale e più in generale la paura o la vergogna possono creare un grande disagio ed è comprensibile il suo stato d'animo. Purtroppo, è difficile dare un consiglio attraverso questo box. Questo disagio può manifestarsi in maniera differente ed ha molte sfumature, difficili da definire senza sapere qualcosa in più. L'unico consiglio che posso darle è quello di intraprendere un percorso terapeutico. Con gli giusti strumenti, e soprattutto, adatti a lei, si può affrontare. Le auguro ogni bene.
Dott.ssa Chiara Lagi
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Caro ragazzo, l’ansia sociale è un disturbo in cui si sperimenta intensa paura di essere giudicati dagli altri nelle relazioni interpersonali collettive o ancor prima di trovarsi nel contesto pubblico. Si teme l’imbarazzo e l’umiliazione; si evitano i contatti sociali allargati; si predilige la frequentazione di piccolissimi gruppi oppure si ha la tendenza ad isolarsi. L’evitamento o la restrizione della socialità ha un impatto negativo in ambito scolastico, lavorativo, relazionale, sulla percezione del benessere personale e sulla qualità della Vita; produce sentimenti di rabbia, tristezza, impotenza e solitudine in quanto l’isolamento non è una condizione desiderata da chi soffre di fobia sociale. Comprendo, dunque il delicato momento che sta attraversando e la frustrazione dovuta alle limitazioni che l’ansia le impone. Le suggerisco, pertanto, di rivolgersi ai professionisti della salute mentale per progettare un percorso psicologico ad hoc. Il rapporto terapeutico porta alla luce pensieri, processi e meccanismi disfunzionali automatici; indaga le situazioni temute; identifica le cause profonde delle paure e le strategie idonee per affrontarle e risolverle. La saluto con affetto e resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Dott.ssa Chiara Lagi


Dott.ssa Federica Giudice
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Carissimo, comprendo profondamente quanto l'ansia sociale stia influenzando la sua vita quotidiana e le sue relazioni. È molto chiaro come questa difficoltà lo blocchi e lo faccia sentire a disagio in situazioni pubbliche e interazioni sociali, nonostante il suo desiderio di essere aperto e spontaneo. La paura del giudizio e la difficoltà nel mostrarsi autenticamente, soprattutto nelle relazioni sentimentali, sono aspetti centrali che meritano attenzione
Come psicologo che offre terapia neuropsicologica, credo che un percorso di supporto mirato possa esserle di grande aiuto per affrontare e gestire efficacemente la sua ansia sociale. Potremmo lavorare insieme per comprendere meglio le origini e i meccanismi di questa ansia, identificare i pensieri e le convinzioni negative che la alimentano e sviluppare strategie concrete per affrontare le situazioni sociali con maggiore sicurezza e serenità.
Attraverso questo percorso, potremmo anche esplorare le sue dinamiche relazionali, in particolare quelle sentimentali, aiutandolo a superare le paure e le insicurezze che le impediscono di mostrarsi per quello che è e di costruire legami autentici. Lavoreremo per rafforzare la sua autostima e la sua fiducia in sé stesso, in modo che possa sentirsi più a suo agio nelle interazioni sociali e vivere le relazioni in modo più pieno e appagante.
Per poterla supportare al meglio in questo percorso, mi sarebbe utile capire meglio alcuni aspetti della sua esperienza. Potrebbe dirmi da quanto tempo percepisce in modo così intenso questa ansia sociale? Ci sono state delle situazioni specifiche che hanno scatenato o acuito questo disagio? E, per quanto riguarda le relazioni sentimentali, c'è qualche timore particolare che le impedisce di avvicinarsi o di aprirsi con gli altri ragazzi?
Ricordi che affrontare l'ansia sociale è un percorso possibile e che non deve sentirsi solo in questa difficoltà. Sono qui per ascoltarla e per aiutarla a superare questi ostacoli, in modo che possa vivere la sua vita sociale e affettiva con maggiore libertà e autenticità.

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