Cari dottori Mi sento molto triste e sola … vi scrivo perché vorrei iniziare un percorso per capi

14 risposte
Cari dottori
Mi sento molto triste e sola …
vi scrivo perché vorrei iniziare un percorso per capire meglio alcuni miei comportamenti e imparare a gestirli.
In particolare, da un po’ di tempo ho:
• forti impulsi a dire bugie, soprattutto ai miei genitori;
• mi capita di chiamarli e inventare problemi o situazioni per attirare la loro attenzione, anche quando in realtà non è successo niente di grave;
• nel momento in cui lo faccio sento un po’ di sollievo, ma subito dopo provo molta vergogna e senso di colpa, e mi giudico tanto;
• nonostante il senso di colpa, il comportamento tende a ripetersi, come se fosse più forte di me;
• spesso mi sento vuota, sola o molto agitata dentro, e in quei momenti l’impulso a mentire aumenta;
• faccio fatica a dire direttamente: “mi sento sola”, “sto male”, “ho bisogno di sentirvi”, e mi viene più facile “inventare” qualcosa per giustificare la chiamata;
• ho la sensazione di avere emozioni molto intense e altalenanti (passo dal sentirmi relativamente bene al sentirmi malissimo in poco tempo);
• ho anche una forte paura di non essere considerata o di essere abbandonata, e temo di pesare sugli altri.
Inoltre, specifico che:
• ho una storia di difficoltà col cibo e con la gestione del peso,
• ho effettuato un intervento di bypass gastrico e sto cercando di non mettere a rischio il risultato, ma mi rendo conto che i miei comportamenti impulsivi e la difficoltà a gestire le emozioni possono interferire anche con questo aspetto.

Non sto cercando “giustificazioni” per le bugie, ma un aiuto concreto per:
• capire da dove nascono questi impulsi,
• imparare a gestire le emozioni intense, il vuoto e la solitudine senza ricorrere a comportamenti disfunzionali,
• riuscire a comunicare in modo più onesto e diretto con i miei genitori e con gli altri,
• lavorare anche sul rapporto con il cibo e con il mio corpo dopo il bypass.

Vorrei sapere se vi occupate di:
• problemi di regolazione emotiva e impulsività,
• difficoltà relazionali (paura dell’abbandono, bisogno di attenzione),
• supporto psicologico post-bariatrico e difficoltà legate al cibo.

Grazie in anticipo per l’attenzione.
Dott.ssa Silvia Bertolotti
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Milano
Buonasera, grazie per aver condiviso la sua esperienza con tanta apertura. Le difficoltà che descrive sembrano legate a emozioni molto intense e alla fatica di trovare modi diretti per esprimere bisogni profondi, come il desiderio di vicinanza e di sentirsi considerata. Quando si prova solitudine o vuoto, è comprensibile cercare strategie che diano sollievo immediato, anche se poi portano sensi di colpa. Questo non significa che lei stia “sbagliando” come persona, ma che probabilmente sta affrontando un conflitto interno tra il bisogno di essere vista e la paura di pesare sugli altri.
Il fatto che lei riesca a osservare questi comportamenti e a chiedere aiuto è già un segnale importante: indica consapevolezza e desiderio di cambiamento. Spesso, dietro questi impulsi, c’è una difficoltà nella regolazione emotiva e nella gestione di paure profonde, come quella di essere abbandonata. È un terreno complesso, che merita ascolto e cura, soprattutto perché si intreccia con la sua storia personale e con il percorso che sta affrontando dopo l’intervento bariatrico. Non è facile convivere con emozioni altalenanti e con il timore di non essere abbastanza, ma parlarne è il primo passo per costruire modi più autentici di comunicare e di stare in relazione.
Il suo messaggio mostra coraggio e lucidità, qualità che possono diventare una base preziosa per lavorare su ciò che la fa soffrire. Se lo desidera, e abita a Milano e provincia, possiamo riflettere insieme su come iniziare a dare voce ai tuoi bisogni senza sentirti in colpa, o su quali risorse potrebbero accompagnarti in questo percorso.
Nel caso non abitasse in zona, le consiglierei di cercare un/a professionista psicoterapeuta perché ritengo che per affrontare tutta la complessità che descrive, sarebbero meglio degli incontri in presenza.

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Dott.ssa Teresita Forlano
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Roma
Buona sera, occorre un accurato colloquio psicologico per una giusta ed adeguata valutazione della sua situazione, oltre ciò che descrive.
Di conseguenza si potrà considerare su su cosa sia necessario lavorare, esplorando vissuti, dinamiche, bisogni, mancanze, emozioni e schemi sottostanti.
Un saluto, dottoressa Teresita Forlano
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Cara/o,

grazie per aver condiviso con tanta sincerità quello che stai vivendo. Quello che descrivi — gli impulsi a mentire per attirare attenzione, il senso di vuoto, le emozioni molto intense, la paura di pesare sugli altri — non parla di “capricci” o mancanze personali, ma di un profondo bisogno di essere visto, ascoltato e rassicurato quando dentro senti agitazione o solitudine.

Le bugie che racconti ai tuoi genitori non sembrano essere un vero intento di manipolare, ma piuttosto un tentativo, seppur doloroso, di trovare un modo per sentirti meno solo/a e più contenuto/a. Questo meccanismo porta un sollievo immediato, ma poi lascia vergogna e senso di colpa, creando un circolo difficile da interrompere. È molto importante che tu ti sia reso/a conto di questo funzionamento: è il primo passo per lavorarci.

Anche le oscillazioni emotive rapide, la difficoltà a chiedere direttamente supporto, la paura dell’abbandono e la sensazione di vuoto sono aspetti che possono essere legati a difficoltà nella regolazione emotiva e nello stile relazionale. Non sono segni di “debolezza”, ma di un sistema emotivo che ha bisogno di essere compreso e riorganizzato.

Il fatto che tu abbia affrontato un intervento bariatrico e che stia cercando di mantenere questo importante risultato rende ancora più preziosa la tua richiesta di aiuto: il rapporto con il cibo, il corpo e le emozioni dopo un intervento di questo tipo può essere complesso, e spesso necessita di un sostegno psicologico specifico.

Per rispondere alle tue domande: sì, mi occupo di
• difficoltà nella regolazione emotiva e impulsività,
• problematiche relazionali come paura dell’abbandono e bisogno di attenzione,
• supporto psicologico post-bariatrico e disturbi del comportamento alimentare.

Un percorso psicoterapeutico può aiutarti a:
• comprendere da dove nascono questi impulsi,
• trovare modi più sani e diretti per chiedere vicinanza,
• imparare a gestire emozioni intense, vuoto e solitudine,
• migliorare il tuo rapporto con il cibo e con il tuo corpo,
• costruire relazioni più sicure e autentiche.

Data la complessità e la profondità delle difficoltà che descrivi, è davvero consigliabile approfondire tutto questo insieme a uno specialista, in uno spazio sicuro e non giudicante.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Luciana Bastianini
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,

Mi occupo delle seguenti tematiche. Lì dove lo desiderasse possiamo fissare un primo incontro conoscitivo per approfondire più nel dettaglio quanto presentato nel messaggio.

Cordialmente,
Dott.ssa Luciana Bastianini
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, le difficoltà che lei descrive hanno necessità di essere indagate. Può darsi che da una di queste scaturiscano tutte le altre. Questo senso di solitudine potrebbe avere origini molto antiche, possibilmente nei suoi primi legami di attaccamento. Da lì può nascere la difficoltà a gestire le emozioni con conseguente tentativo di utilizzare il cibo a questo scopo. Concordo con la sua idea di iniziare, prima possibile, un percorso. Gli psicoterapeuti trattano le difficoltà da lei descritte. Potrà trovare sicuramente qualcuno su mio dottore.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa MARIELLA BELLOTTO
Psicoterapeuta, Neuropsicologo, Psicologo
Vicenza
Grazie per aver condiviso con sincerità quello che stai vivendo.
Gli impulsi a mentire per sentirti considerata, il vuoto, le emozioni intense e la difficoltà a chiedere aiuto in modo diretto sono segnali di un disagio reale, che merita ascolto e non giudizio.

Mi occupo proprio di regolazione emotiva, impulsività, difficoltà relazionali (paura dell’abbandono, bisogno di attenzione) e di supporto psicologico dopo interventi bariatrici.

In un percorso possiamo lavorare insieme per comprendere meglio questi impulsi e trovare modi più sereni per gestire emozioni e relazioni.

Se vuoi, possiamo fissare un primo colloquio conoscitivo gratuito anche in videoconferenza
Resto a disposizione.
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,

un percorso di psicoterapia, la aiuterà a star meglio. Nel caso, non esiti a contattarmi, ricevo anche on-line

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Fabio Romano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Ferrara
Buongiorno! Quante emozioni nelle sue parole, posso solo provare ad immaginare come si sente. Considerato i limiti del contesto e dello strumento, proverò ad offrire un piccolo contributo di pensiero. Poiché non dice molto di sé e della sua storia, non mi resta che “sognarla”. Sembra che non possa permettersi di dare voce alle sue fantasie, alle sue paure, alle sue fragilità, ai suoi desideri. Come se ciò che sente sia un fastidio e lei una delusione, con il rischio di essere abbandonata. Forse, “inventare problemi o situazioni” (esterne) è l’unico modo per dare voce ad aspetti di sé (interni) che è meglio coprire, proteggere, nascondere. Non deve vergognarsene, non deve sentirsi in colpa. Penso che abbia fatto il meglio che poteva, trovando una soluzione di compromesso che non va demonizzata, ma compresa e analizzata. Questo potrebbe aiutare a capire il senso di vuoto, la solitudine, le emozioni travolgenti e la ricerca di un sollievo temporaneo attraverso una bugia per attirare l’attenzione oppure con il cibo. Il corpo sembra essere stato il depositario di un mondo interno che chiede di essere accolto e accettato. Un corpo che inconsciamente potrebbe essere il “problema”, l’unica richiesta esplicita di amore che può permettersi. Potrebbe avere a che fare con il rischio che sente di “interferire anche con questo aspetto”?!. Non le nascondo che sono preoccupato per lei. Dare consigli sul tipo di psicoterapia è terreno scivoloso e rischia di franare sulla serietà di chi le scrive. Ho l’impressione che abbia bisogno di un percorso ben strutturato, in cui il tempo lungo si pone come fattore essenziale e determinante ai fini di un cambiamento. Spero si affidi presto ad una seconda mente con cui ri-pensare le esperienze più significative, i pensieri più dolorosi, le emozioni più forti, affinché abbia l’occasione di essere genuinamente sé stessa. In bocca al lupo
Buongiorno paziente anonima, la sua richiesta di aiuto è un ottimo primo passo per stare meglio. Se desidera contattarmi, sarei felice di aiutarla.
Dott.ssa Marta Marchioro
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Busto Arsizio
Buongiorno, grazie per aver condiviso con tanta sincerità una parte così delicata di ciò che stai vivendo. Capisco quanto possa essere faticoso parlare di questi comportamenti e delle emozioni che li accompagnano; il fatto che tu abbia trovato il coraggio di farlo è già un primo passo importante verso un percorso di cambiamento.
Quello che descrivi, gli impulsi a mentire, il bisogno di attirare l’attenzione attraverso “scuse” o situazioni inventate, la vergogna che segue, il senso di vuoto e la forte oscillazione emotiva, è qualcosa che spesso nasce da stati di sofferenza profondi e da un grande bisogno di contatto e rassicurazione. Non sono “capricci” né mancanze di volontà: sono strategie che, in momenti di fragilità, la mente utilizza per ottenere sollievo immediato, anche se poi finiscono per farci stare peggio.
Da ciò che scrivi emerge con chiarezza il desiderio di comprendere le radici di questi impulsi e di imparare modalità più sane e dirette per esprimere i tuoi bisogni affettivi. Ed è possibile farlo, passo dopo passo, in un percorso psicologico mirato.
Per rispondere alle tue domande:
ci occupiamo di difficoltà legate alla regolazione emotiva, all’impulsività e ai vissuti di forte instabilità interna. Lavoriamo anche su temi relazionali come la paura dell’abbandono, il bisogno di conferme e le dinamiche familiari complesse.
Offriamo supporto psicologico nel post-intervento bariatrico, compreso il lavoro sul rapporto con il cibo, l’immagine corporea e la gestione delle emozioni che possono riattivare comportamenti disfunzionali.
In un percorso puoi lavorare sul comprendere l’origine dei tuoi impulsi e dei vissuti di vuoto; costruire strumenti concreti per gestire emozioni intense e momenti di solitudine; imparare modalità più sicure e sincere per comunicare i tuoi bisogni; rafforzare il rapporto con il tuo corpo e con l’alimentazione dopo il bypass; sviluppare una maggiore stabilità emotiva e relazionale.
Spero di essere stata utile, un caro saluto.
Dr. Stefano Golasmici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gent.ma, la situazione che vive merita sicuramente attenzione e un approfondimento con uno specialista. Le difficoltà emotive, le condotte impulsive, i sentimenti di solitudine o abbandono e i disturbi legati alla alimentazione possono certamente essere trattati con una psicoterapia: occorre tuttavia capire meglio la sua esperienza personale e le cure fino ad ora seguite o tentate. SG
Dott.ssa Francesca Torretta
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Busto Arsizio
Capisco il tuo disagio e apprezzo molto la sincerità con cui lo descrivi.
Questi impulsi, il senso di vuoto e le emozioni intense meritano attenzione, non giudizio.

Una psicoterapia può aiutarti a capire l’origine di questi comportamenti, gestire meglio le emozioni e lavorare anche sul rapporto con il cibo dopo il bypass.

Non sei esagerata: stai affrontando qualcosa di complesso, e chiedere aiuto è già un passo importante.
Spero tu possa presto stare meglio.

Cordialmente
Dott.ssa Francesca Torretta
Dott.ssa Ilaria Innocenti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Buonasera, credo che sarebbe utile esplorare l'associazione / alternanza tra paura dell'abbandono / ricerca di attenzione e bisogno di dire bugie. Perché si tratta di "sintomi" che rispondono a bisogni inconsci opposti, il che sembra avere a che fare con il tentativo di trovare un bilanciamento tra tutela dello spazio proprio e tutela dello spazio relazionale. Spero di averle dato un contributo per la scelta del percorso da intraprendere. Un saluto, Ilaria Innocenti
Dr. Marco Feola
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Capua
Gentile utente,
Grazie per aver condiviso con tanta onestà e chiarezza quello che sta vivendo. Dal suo messaggio traspare una profonda lucidità con cui descrive il "ciclo" in cui si sente intrappolata: l'impulso, il sollievo momentaneo e poi il peso schiacciante della vergogna e del senso di colpa.
Leggendo le sue parole, sembrerebbe emergere chiaramente una profonda fame emotiva che, in questo momento, starebbe cercando le parole giuste per esprimersi.
Dal punto di vista del mio approccio clinico, le "bugie" che inventa non vanno lette come una colpa morale, ma come un tentativo di ottenere attenzioni, cura ed approvazione. È probabile che lei abbia una sensibilità molto spiccata verso il giudizio e l'abbandono (temi che spesso riscontro in chi ha una storia di difficoltà con il cibo); per questo motivo, chiedere semplicemente "ho bisogno di voi" le sembra impossibile o troppo rischioso, mentre inventare un problema "grave" diventa l'unico modo sicuro per legittimare la richiesta di attenzioni.
C'è un filo conduttore molto forte tra la sua storia col cibo (e l'intervento bariatrico) e questi nuovi comportamenti:
1. Quella sensazione di vuoto, solitudine e agitazione che descrive è probabilmente l'emozione nucleare che per anni ha cercato di gestire attraverso il cibo.
2. Ora che l'intervento chirurgico limita l'uso del cibo come "regolatore", quell'angoscia cerca un'altra via di uscita, trasformandosi nell'impulso a cercare contatto attraverso le storie inventate.
Il percorso che propongo si occupa esattamente di questo:
• Non si tratta solo di "smettere di mentire", ma di imparare a sentire di avere il diritto di chiedere affetto senza dover essere "in pericolo" o "malata" per meritarlo.
• Lavoreremo sulla regolazione di quel vuoto e di quelle emozioni intense, affinché non debbano più essere gestite né con il cibo né con comportamenti impulsivi che poi la fanno sentire in colpa.
• Il supporto post-bariatrico è fondamentale proprio per evitare che il disagio psicologico metta a rischio il risultato fisico.
Se desidera iniziare a lavorare su questi meccanismi per costruire un modo più autentico e meno doloroso di stare in relazione con sé stessa e con i suoi genitori, sono a sua disposizione per un primo colloquio conoscitivo gratuito.
Un cordiale saluto,
Dottor Marco Feola.

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