Buongiorno, sono una ragazza di 28 anni. Sto con il mio ragazzo da 8 anni e tra un paio di mesi and

24 risposte
Buongiorno, sono una ragazza di 28 anni.
Sto con il mio ragazzo da 8 anni e tra un paio di mesi andremo a convivere.
Premetto che siamo sempre andati d’accordo, la nostra è una relazione solida e non ho MAI avuto dubbi su di lui e lui su di me (parliamo apertamente dei nostri sentimenti).
Però nelle ultime settimane si è rotto qualcosa in me, mi stanno assalendo dei dubbi angoscianti che riesco a scacciare per qualche giorno, ma poi ritornano.
Tutto è scaturito dal fatto che il mio ragazzo ha iniziato a fare discorsi del tipo: “ Se non dovessimo andare d’accordo è giusto che ognuno prenda la sua strada, io non ti voglio tradire, e far soffrire, se dovessi provare dei sentimenti contrastanti te lo dico subito ecc ecc.. “.
Apro parentesi, i suoi genitori sono separati e tutt’ora non hanno un bel rapporto, è stato un matrimonio pesante e un divorzio burrascoso e lui ha sempre sofferto per questo.
In più ho notato che è meno spensierato, solare e affettuoso del solito, anche se questo lo associo al fatto che è stressato per la casa (abbiamo avuto problemi con i lavori, ritardi e altro) e con il lavoro (lui è molto ambizioso e gli hanno fatto una nuova proposta di lavoro ed ora è in crisi).
Detto ciò, io ora continuo a pensare che lui abbia dei ripensamenti nei miei confronti.
Ovviamente gliene ho parlato ma lui nega tutto, anzi, mi ha ripetuto più volte che se mai avesse qualche dubbio o problema me lo verrebbe a dire subito e di stare tranquilla.
Ora mi sto facendo io domande, e se avessi io qualche dubbio? Paura?
Con i miei genitori e fratelli vado d’amore e d’accordo e mia madre si commuove ogni volta che pensa al fatto che tra poco me ne andrò via di casa.
Questa sensazione mi sta logorando, anche perché io sono una ragazza molto sicura, so cosa voglio e tutto ciò mi sta destabilizzando.
Dott. Marco Squarcini
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentilissima, grazie per la sua preziosa condivisione. Il movimento che descrive, l'andare a convivere, può rappresentare uno step evolutivo importante all'interno della dinamica della coppia soprattutto se uno dei due ha un'esperienza, come lei suggerisce, di una situazione familiare complessa e dolorosa. Mi verrebbe da pensare che in qualche modo l'attrito e le divergenze tra voi potrebbero essere spinte dal significato che la convivenza potrebbe avere per il suo partner e tutte le paure che ne conseguono e ne sono conseguite all'interno della sua famiglia (non piacersi più, tradimento, separazione, litigi...). Quindi tutto ciò potrebbe effettivamente rappresentare qualcosa da tenere in considerazione e che potrebbe emergere nella vostra relazione in maniera inconsapevole. Allo stesso modo sarebbero da approfondire le paure e i dubbi che lei stessa sta sviluppando, assolutamente comprensibili alle porte di una passaggio evolutivo importante. Potrebbe essere utile in questa situazione di passaggio, per entrambi, avere anche la possibilità di esplorare quello che sta accadendo all'interno di una cornice sicura di un percorso psicologico. Le auguro il meglio e la saluto, Cordialmente, Dott. Marco Squarcini

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Dott.ssa Nicoleta Alina Crimu
Psicologo clinico, Psicologo
Podenzano
Buongiorno,
la ringrazio per aver condiviso una parte così importante e delicata della sua vita. Sta attraversando un momento di grande cambiamento, e comprendo quanto possa essere destabilizzante sentire affiorare dubbi e timori, soprattutto se non si sono mai presentati prima.

È naturale che, di fronte a una nuova fase di vita e un cambiamento come la convivenza, emergano emozioni contrastanti, pensieri nuovi e anche incertezze. In questo momento, anche il suo compagno si trova ad affrontare cambiamenti significativi, sia sul piano personale che professionale. È possibile che ognuno, a modo proprio, stia cercando di trovare un nuovo equilibrio in un contesto che evolve.

La consapevolezza con cui descrive ciò che sta vivendo è un ottimo punto di partenza per dare senso a questi vissuti.

Resto a disposizione per altre domande e chiarimenti.

Dott.ssa Nicoleta Alina Crimu
Dott.ssa Sara Vento
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Cara utente,

comprendo la difficoltà di tutto ciò, in particolar modo hai sottolineato i dubbi e le insicurezze che sembra stiano emergendo proprio in quest’ultimo periodo. Il trasloco è già di per sé un evento importante e stressante e l’andare via di casa per la prima volta, con tutto quello che comporta, è un cambiamento naturale che va a influire sulla vostra relazione di coppia. Non necessariamente in senso negativo o positivo ma porta con sé un passo ulteriore che va considerato come tale. Il mio consiglio da una parte è di dare la giusta importanza a questo step in più che farete, d’altra parte è importante non sovraccaricarsi di dubbi che possono essere momentanei. Tuttavia proverei a parlare con il suo compagno e condividere le insicurezze che state affrontando entrambi perché è un passo che può scombussolare l’equilibrio di coppia ed è giusto poter parlare anche di questo con il suo compagno. Lei come si sente all’idea di lasciare casa per andare a convivere? Potrebbero esserci dei timori sotto questi dubbi?
Resto a disposizione per qualsiasi cosa, saluti. Dott.ssa Sara Vento
Dott.ssa Naomi Fusco
Psicologo, Psicoterapeuta
Caserta
Gentile Utente,
quello che lei descrive è un momento fondamentale di passaggio della vita. Separarsi dalla sua famiglia e cominciare a costruirne una nuova con il suo compagno rappresentano delle tappe di sviluppo importanti e allo stesso tempo molto complesse, che possono portare dei sentimenti contrastanti. Da un lato la gioia e l'entusiasmo di questo nuovo inizio e dall'altro la paura e l'incertezza per l'ignoto a cui state andando incontro. Contemporaneamente c'è anche il dispiacere di lasciare la sua famiglia, con cui continuerà a mantenere un legame affettivo significativo, ma con nuovi equilibri.
E' naturale che tutto questo possa portare confusione e paura, che possono contagiare anche il rapporto con il suo compagno. Quello che può fare è cercare di mettere a fuoco queste emozioni e condividerle con il suo compagno.
Intanto, le auguro il meglio.
Dott.ssa Marika Fiengo
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Milano
Salve,
quello che descrivi è molto comune, anche se spesso poco raccontato: ogni grande cambiamento nella vita, anche se desiderato e positivo, porta inevitabilmente con sé una scia di dubbi, ansie e paure, che sono parte del processo. Cambiare significa scommettere sul futuro, fare spazio all’incertezza, e questo può destabilizzare anche le persone più sicure di sé.

Nel tuo caso si tratta di un passaggio importante: la convivenza è l’inizio di un nuovo capitolo, più maturo e impegnativo, e come ogni nuovo inizio si trascina con sé domande profonde. È assolutamente normale iniziare a mettere in discussione alcune certezze, farsi domande che prima non erano mai sorte, o notare in modo più acuto piccoli segnali che fino a ieri non ti avrebbero turbata.

La tua relazione, da come la descrivi, ha una base molto solida e sana: otto anni insieme, buona comunicazione e fiducia reciproca. Sono tutti elementi fondamentali che è importante tenere ben presenti in questo momento, per restare ancorata a ciò che hai costruito, e non perdere di vista la realtà per colpa di pensieri e dubbi, seppur normali e necessari.

Il fatto che il tuo compagno abbia fatto quei discorsi non indica necessariamente un ripensamento. Anzi, sembrano riflettere un senso di responsabilità e trasparenza: il desiderio di non far soffrire l’altro, di affrontare ogni possibile difficoltà con sincerità. Questo è un valore aggiunto, non una minaccia. Il suo vissuto familiare probabilmente lo porta a temere determinati scenari e ad aver bisogno di “metterli in chiaro” per esorcizzarli, non per annunciarli.

Anche il contesto che vivete (lo stress da trasloco, casa nuova, lavoro, aspettative familiari) può aumentare la tensione emotiva e far emergere inquietudini che non hanno necessariamente un legame diretto con il rapporto di coppia. È proprio in questi momenti che il nostro equilibrio interiore può vacillare un po’.

Per questo ti suggerirei di prendere in considerazione l’idea di iniziare un percorso psicologico, per avere uno spazio protetto in cui ascoltarti meglio, fare chiarezza tra le emozioni, distinguere le paure reali da quelle proiettate e accompagnarti con maggiore serenità verso questo nuovo passaggio di vita.

Hai già molte risorse dentro di te: la consapevolezza, la capacità di comunicare, l’onestà verso te stessa. I dubbi e le paure sono normali, specie di fronte ad un cambiamento, l'importante è non lasciare che l’ansia offuschi un progetto d’amore costruito con cura in tanti anni.

Resto a disposizione per qualsiasi cosa e ti mando un in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti futuri,
Dott.ssa Marika Fiengo.
Dott.ssa Giorgia Palombi
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, credo che la fonte dell'insicurezza sia proprio questa predisposizione organizzata e pianificata della nuova casa. Entrambi avete motivi che premono: Il matrimonio e il divorzio dei genitori per il suo ragazzo, e il grande passaggio dalla famiglia d'origine alla sua nuova famiglia, ad un nuovo assetto, per lei. Lui probabilmente teme quello che ha subìto in famiglia, e che lo avrà segnato in modo indelebile. Lei ha un timore più inconscio: lasciare ciò che conosce, la vita con i suoi, ed entrare nello "sconosciuto". Anche se voi state per coronare un desiderio è evidente che il passo è importante. È esattamente come un matrimonio. E forse se la vostra è una bella storia, lo sentite entrambi che la convivenza chiederà una componente che finora non era necessaria: mantenere il sentimento scevro dal logorio della routine. Non è scontato. Mantenere uno spazio di libertà inviolabile nella convivenza significa mediare continuamente tra ciò che l'altro conosce di noi e quello che non ha ancora mai visto, o condiviso. È una grande sfida. Deve nascere una intimità nuova. Sarebbe in generale sempre meglio trascorrere un periodo da soli prima di iniziare una convivenza. I problemi che avete avuto con la casa nuova sono una prima prova che vi ha fatto emergere queste domande e questi dubbi. È il grande passaggio ad una vita da adulti a cui vi siete chiamati. Provate ad avere fiducia, ma rispetto ai sentimenti ascolti sempre la sua sensibilità, che scavalca le congetture della testa e sente quello che è presente nel campo attivo tra voi due.
Dott.ssa Chiara Perugini
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao. Puó succedere di vivere tutto ció in un momento importante come la convivenza e non é raro che emergano dubbi e paure, anche se la relazione è solida. Il cambiamento spaventa, e il fatto che il tuo ragazzo abbia parlato di “eventuali problemi futuri” probabilmente riflette più le sue insicurezze legate al passato familiare che veri dubbi su di voi.

Anche il suo stress per la casa e il lavoro può averlo reso meno sereno e questo, inevitabilmente, ti ha fatto sorgere delle domande. Non significa che i sentimenti siano cambiati, ma che state attraversando una fase delicata.

Allo stesso tempo, è comprensibile che anche tu ti senta destabilizzata: lasciare la casa dei genitori e costruire una nuova vita di coppia è un grande passo. Avere qualche paura non significa che non sei pronta.

Continua a parlarne con lui e, se questi pensieri ti fanno stare male, potresti pensare a uno spazio di confronto personale per alleggerire questa ansia.
In bocca a lupo.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buongiorno,

intanto grazie per aver condiviso una parte così intima e delicata della tua vita. Quello che stai vivendo è più comune di quanto si pensi: le grandi transizioni di vita, come l'inizio della convivenza, possono riattivare dubbi, paure e insicurezze, anche in relazioni stabili e basate sulla fiducia reciproca.

Il discorso del tuo compagno può aver toccato corde profonde, probabilmente legate anche alla tua idea di stabilità affettiva e alla paura di perdere un punto di riferimento importante. Le sue parole, pur nella loro intenzione protettiva e trasparente, possono aver acceso in te il timore di una possibile rottura, facendo emergere pensieri intrusivi e una nuova vulnerabilità emotiva.

È comprensibile che, vedendolo più pensieroso e meno affettuoso, tu possa collegare tutto questo a un possibile distacco. Tuttavia, è importante considerare che lo stress legato a cambiamenti importanti (casa, lavoro, responsabilità crescenti) può modificare temporaneamente il comportamento e l’umore di una persona, senza che questo implichi necessariamente un cambiamento nei sentimenti.

Inoltre, l’idea che forse anche tu potresti avere dei dubbi, o semplicemente paura, è un aspetto prezioso da non ignorare. A volte, i momenti di crescita personale e di cambiamento ci portano a chiederci se siamo pronti davvero, se stiamo seguendo la nostra strada o quella che “ci si aspetta” da noi.

Questi segnali non devono essere visti come una crisi irreparabile, ma come una possibilità per conoscersi meglio, confrontarsi con sincerità e, se necessario, prendersi uno spazio personale per riflettere.

Per questo sarebbe utile e consigliato approfondire questi vissuti con l’aiuto di uno specialista, che possa aiutarti a dare un significato a ciò che stai provando, distinguere le paure dai segnali reali e accompagnarti in questo momento di trasformazione.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Simona Santoni
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentile utente,
quello che descrive è un momento molto delicato e comune nei passaggi di vita significativi, come la convivenza: anche quando una relazione è solida e affettuosa, il cambiamento può attivare paure profonde, inaspettate, talvolta destabilizzanti.
Spesso, è proprio quando “si fa sul serio” che possono emergere dubbi non tanto legati alla persona che abbiamo accanto, quanto alla nostra storia, alle aspettative, ai modelli familiari interiorizzati. In lei, ad esempio, convivono il desiderio di costruire qualcosa di nuovo con il suo compagno, ma anche il legame affettivo con la famiglia d’origine, che si sta trasformando.
Anche i discorsi del suo ragazzo potrebbero aver attivato in lei un senso di allarme. Non è raro che, chi ha vissuto da figlio le fatiche di una separazione, abbia bisogno di elaborare timori più profondi, anche se non sempre è consapevole di portarli con sé.
Il punto importante è che lei non si sta spegnendo, ma si sta interrogando e questo è segnale di vitalità, di fronte a una nuova fase della sua vita.
Un percorso psicologico può offrirle uno spazio sicuro per ascoltare e dare senso a ciò che prova, per distinguere tra paure al passato e desideri autentici del presente.

Un caro saluto,
Dott.ssa Simona Santoni Psicologa
Buonasera,
comprendo come questa situazione possa destabilizzarla. A volte, sono proprio le persone con fondamenta solide, come lei descrive, a sentirsi più scosse quando una certezza viene messa in discussione, perché l'esperienza è nuova e spiazzante.
Un passo come la convivenza è un momento di trasformazione, che inevitabilmente fa emergere non solo la gioia, ma anche paure e vissuti personali, sia suoi che del suo partner.
Proviamo a guardare le parole del suo ragazzo da una prospettiva diversa. È possibile che i suoi discorsi "preventivi" non nascano da un dubbio sul vostro amore, ma che siano l'eco della sua storia personale? Chi ha vissuto un "divorzio burrascoso" in famiglia, come lei racconta, può portare con sé la paura profonda di rivivere e infliggere lo stesso dolore.
Questa sua ansia, unita allo stress per la casa e il lavoro, potrebbe aver funzionato come una cassa di risonanza. È del tutto normale che anche lei si ponga delle domande, che coinvolge anche il distacco dalla sua famiglia d'origine. Il fatto che lei si interroghi non è necessariamente un segnale di crisi, ma può essere un aspetto sano di un processo di crescita.
Forse questo momento difficile non è un segnale che "qualcosa si è rotto", ma un'opportunità per la vostra relazione di fare un salto di qualità. Poter parlare apertamente non solo dell'amore, ma anche della paura di fallire, può rafforzare il vostro legame!

Dott.ssa Silvia Stevelli
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, sta vivendo una fase di passaggio molto significativa: un passo importante come la convivenza può rappresentare un cambiamento che può attivare paure, dubbi e insicurezze anche in relazioni solide come la sua. È del tutto normale sentirsi destabilizzati quando si affrontano nuove situazioni come quella che sta vivendo, soprattutto se si è sotto pressione per altri motivi, come nel vostro caso il lavoro e la casa. I pensieri che descrive possono essere visti come dei segnali legati a un momento di crisi evolutiva. Il cambiamento porta con sé una riorganizzazione di tipo emotivo, ossia un naturale processo di adattamento interno che avviene quando affrontiamo un cambiamento importante. In queste situazioni si possono attivare nuove emozioni, dubbi e riflessioni. In questi momenti può essere molto utile avere uno spazio in cui sentirsi ascoltati, in cui potersi confrontare e in cui poter esplorare con maggiore chiarezza ciò che si sta vivendo a livello emotivo. Quello che posso consigliarle è di prendersi uno spazio con uno psicologo, che possa accompagnarla in questo momento delicato e aiutarla a comprendere più a fondo ciò che sta vivendo, con maggiore serenità e consapevolezza. È un momento importante e merita attenzione e cura. Un caro saluto
Dott.ssa Virginia Flori
Psicologo, Psicologo clinico
Montecatini-Terme
Buongiorno,
quello che descrive non è affatto raro. Capita a molte persone che si presentino dei momenti di dubbio in prossimità di grandi cambiamenti (come la convivenza), anche quando si trovano in relazioni funzionanti e solide.
Il passaggio dall’essere una coppia al vivere insieme rappresenta un passo verso l’età adulta, l’autonomia e l’inizio di un progetto di vita a lungo, termine lontano dalle famiglie di origine. È normale che avvicinandosi al momento dell’evento possano emergere timori e domande che non si erano mai presentati prima.
I discorsi del suo compagno sembrano essere frutto di un desiderio di trasparenza e sincerità. Non è detto che siano il segnale di un dubbio sulla vostra relazione ma possono rappresentare un suo bisogno di non ripetere le dinamiche dolorose vissute in passato. Tra l’altro, il fatto che ne parliate apertamente è un’ottima risorsa per la vostra relazione.
Anche il fatto che lei si stia ponendo delle domande può indicare che sta elaborando il passaggio da una vita conosciuta a una nuova, più complessa, in cui ci si espone anche a paure e incertezze. Salutare la sua Sé precedente e prepararsi ad accogliere la sua Sé futura può farle provare sentimenti contrastanti e farla sentire confusa.
Inoltre, il legame con la sua famiglia d’origine e il dispiacere per il distacco imminente (sia suo che dei suoi familiari) possono contribuire a rendere questo momento ancora più emotivamente carico.
Tenga conto, che come dice giustamente, è un momento molto stressante per il suo fidanzato, ma sicuramente anche per lei.
Tuttavia, se le sembra di avere notevole difficoltà ad accogliere queste emozioni e gestire la situazione, un supporto psicologico potrebbe offrirle uno spazio sicuro per fare chiarezza dentro di sè.
Spero di averle dato qualche spunto di riflessione utile e rimango a disposizione per altre necessità.
Cordialmente,
Virginia Flori
Dott.ssa Martina Rossi
Psicologo, Psicologo clinico
San Biagio di Callalta
Buonasera, grazie per la tua condivisione così chiara e delicata.
Sai, può accadere in momenti di passaggio e cambiamento, come può essere l'inizio di una convivenza, che emergano emozioni nuove e magari inaspettate. Di fronte a novità così importanti, come quella che descrivi, possono attivarsi dubbi, preoccupazioni e più in generale un senso di confusione.
Il fatto che il tuo partner abbia aperto alcuni argomenti, potrebbe aver toccato delle tue corde personali, che oggi ti portano a sperimentare i pensieri che descrivi.
Mi colpisce che tu dica che ti senti logorata da questa situazione, mi dà la sensazione che questi pensieri, contrastanti e carichi di emotività, stiano diventando ingombranti e complessi da elaborare.
Un invito sincero, che sento di farti, è quello di valutare un percorso psicologico, per poter esplorare ciò che senti in un ambiente sicuro e non giudicante.
Un caro saluto.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per la fiducia con cui ha voluto condividere una parte così delicata del suo vissuto. Leggendo le sue parole emerge chiaramente quanto lei tenga al suo compagno e alla relazione che avete costruito insieme in questi anni. È evidente come il legame tra voi sia stato, fino a poco tempo fa, fonte di stabilità e di gioia, e proprio per questo posso comprendere quanto la stiano turbando questi dubbi e queste nuove sensazioni che sta provando. Vorrei rassicurarla su un punto importante: ciò che sta vivendo non significa che la sua relazione sia destinata a cambiare o a finire, né che lei non sia più la persona decisa e consapevole che conosce. Quello che sta accadendo, piuttosto, è un normale riflesso del momento di transizione che sta attraversando. Il passaggio alla convivenza rappresenta un cambiamento significativo nella vita di una coppia e di una persona. Anche quando questo passo è desiderato e frutto di amore e progettualità, come nel vostro caso, può attivare pensieri, emozioni e timori che fino a quel momento erano silenti o che non si erano mai presentati in questa forma. Il nostro cervello, di fronte ai grandi cambiamenti, tende a mettersi in modalità “allerta” per cercare di prevedere e controllare ogni possibile rischio. Da qui può nascere un aumento dei dubbi, delle domande, delle paure. In particolare, nella sua situazione, questi dubbi sembrano essere stati accesi dai discorsi del suo ragazzo, che probabilmente, con le sue parole, non voleva mettere in discussione la vostra relazione ma cercava di darle prova della sua onestà e del suo desiderio di non farle mai del male, proprio alla luce della sofferenza che ha visto nel matrimonio dei suoi genitori. Tuttavia, comprensibilmente, queste frasi hanno toccato un punto sensibile in lei e hanno iniziato a generare pensieri che ora la fanno sentire destabilizzata. Nell’approccio cognitivo-comportamentale consideriamo come i pensieri che facciamo in risposta a una situazione possono influire in modo molto forte sulle emozioni che proviamo e sui comportamenti che mettiamo in atto. In questo momento, i suoi pensieri sembrano orientarsi su ipotesi e scenari che la spaventano: e se lui avesse ripensamenti? e se fossi io a non essere sicura? Questi pensieri, ripetuti e alimentati, finiscono per rinforzare la sensazione di incertezza e ansia, creando un circolo difficile da spezzare. Ma è importante riconoscere che sono proprio questo: pensieri, non fatti. E che il semplice fatto che lei li stia avendo non significa che rappresentino una verità nascosta o che preannuncino problemi reali. È la reazione del suo sistema di allerta di fronte a un cambiamento importante. Le suggerisco di provare a osservare questi pensieri senza giudicarsi, senza considerarli come un segno che qualcosa non va. Si tratta di voci della sua mente che cercano di proteggerla dal dolore, ma che in questo momento la stanno facendo sentire più insicura. Può essere utile, ad esempio, scrivere questi pensieri quando arrivano, e poi provare a chiederle: che prove ho che questo pensiero sia vero? ci sono fatti che lo confermano o sono ipotesi? cosa direi a un’amica che si sentisse come me? Inoltre, continui a comunicare con il suo compagno, come già sta facendo: il dialogo sincero è uno strumento prezioso per non lasciare spazio ai fraintendimenti e per affrontare insieme questo nuovo capitolo della vostra vita. Infine, vorrei dirle che non c’è nulla di sbagliato nel provare un po’ di paura o di incertezza di fronte a un cambiamento così significativo. Questo non la rende meno sicura o meno capace di costruire una vita di coppia felice. È parte del processo di crescita, e affrontare queste emozioni la aiuterà a rafforzare ancora di più la sua relazione e la sua consapevolezza di sé. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dr. Riccardo Sirio
Psicologo, Psicologo clinico
Trofarello
Sentire dubbi prima di una convivenza, pur venendo da una relazione solida, è del tutto normale. Le parole del tuo ragazzo fanno emergere paure legate alla sua esperienza familiare (divorzio), e lo stress per casa e lavoro amplifica la tua insicurezza. Potresti stare vivendo ansia da relazione: dubbi, scenari futuri e paura di “sbagliare le scelte” . Per affrontarla in poche righe:
parlatene a cuore aperto senza cercare colpe, chiedendo rassicurazioni quando serve
cercate di restare nel presente, godendovi piccoli gesti quotidiani insieme stabilite routine e spazi personali per non perdervi l’uno nell’altra e se l’ansia continua a logorarvi, un percorso di coppia o individuale può aiutarvi a chiarire dubbi, capire le origini (es. abbandoni passati) e rafforzare la fiducia .
In sintesi: comunicazione, presenza consapevole, autonomia e, se serve, supporto professionale. Tutto questo può aiutarvi a entrare nella convivenza con serenità. Qualora volesse/voleste rimango a disposizione.
Dott.ssa Chiara Venitucci
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao, grazie per aver condiviso una parte così intima della tua vita.
Quando ci si prepara a una grande svolta — come la convivenza — è assolutamente normale che emergano dubbi, paure e pensieri contrastanti, anche in una relazione lunga e apparentemente serena.
Spesso non è la persona che mettiamo in discussione, ma il cambiamento stesso:
- lasciare la propria casa d’origine,
- affrontare nuove responsabilità,
- vedere il partner in una quotidianità diversa,
- sentire il peso di una scelta che “dovrebbe” renderci solo felici, ma che invece ci mette anche ansia.
In più, ciò che hai colto nel tuo partner — i suoi pensieri, le sue paure, la sua stanchezza — è comprensibile se teniamo conto del contesto familiare da cui proviene e dello stress che sta vivendo. Questo non significa per forza che il legame sia in crisi, ma può anche essere che si stiano attivando nuove vulnerabilità (da una parte e dall’altra), che meritano uno spazio per essere comprese e accolte.
Dott.ssa Arianna Moroni
Psicoterapeuta, Psicologo
Trieste
Buongiorno, grazie per aver condiviso. Sembra che questa relazione, costruita nel tempo con cura e fiducia, rappresenti per lei un riferimento importante. La convivenza imminente, le trasformazioni nel lavoro, le preoccupazioni familiari possono aver attivato emozioni nuove e pensieri che mettono in discussione certezze finora consolidate.
A volte, anche in relazioni solide, il solo immaginare una trasformazione può generare timori o domande che non si erano mai affacciate prima. Può anche succedere che parole dette dall’altro, risuonino profondamente e tocchino aspetti delicati dentro di noi.
Piuttosto che cercare risposte immediate, potrebbe essere utile chiedersi "Cosa mi stanno dicendo questi dubbi su ciò che per me è importante in questo momento della vita?
Cosa rappresenta per me questo passaggio e che posto voglio avere dentro questa nuova fase?" Un caro saluto, AM
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per la fiducia con cui ha condiviso un momento tanto delicato della sua vita affettiva. La situazione che descrive è tutt’altro che rara: il passaggio alla convivenza, pur rappresentando un'evoluzione naturale della relazione, è spesso un evento che smuove dinamiche profonde, legate all’identità, all’autonomia, ai legami primari e alle aspettative sul futuro. È quindi del tutto comprensibile che, in questo momento di passaggio, stia vivendo dubbi, domande, sensazioni nuove e talvolta destabilizzanti.

Le parole che il suo compagno ha pronunciato, probabilmente dettate da un bisogno di onestà e di rassicurazione, sembrano aver toccato un punto sensibile in lei. È come se quella riflessione razionale – sul fatto che ogni relazione può attraversare difficoltà – si fosse trasformata in una crepa nel suo senso di sicurezza. A ciò si aggiunge il momento particolarmente stressante che entrambi state vivendo, tra le difficoltà legate alla casa e le novità professionali per lui: tutti elementi che possono contribuire a un temporaneo irrigidimento o cambiamento nel comportamento, senza che ciò significhi automaticamente un calo dell’amore o del desiderio di costruire qualcosa insieme.

È interessante e importante anche il fatto che lei porti attenzione al suo vissuto familiare: da un lato il legame forte e armonioso con i suoi, che inevitabilmente rende questo distacco carico di emozioni; dall’altro quello del suo compagno, segnato da una separazione difficile, che potrebbe influenzare il suo modo di pensare alla convivenza, magari facendolo apparire più cauto, meno idealista.

Il dubbio che lei solleva, cioè “e se fossi io ad avere paura?”, è a mio avviso un pensiero prezioso. Non indica necessariamente che qualcosa non va nel rapporto, ma forse che qualcosa dentro di lei sta crescendo. Forse è il timore di perdere delle certezze, di cambiare ruolo (da figlia a compagna convivente), di confrontarsi con una nuova idea di futuro. È in questi momenti che la mente cerca di aggrapparsi a ciò che conosce, a ciò che può controllare, e lo fa anche attraverso i dubbi, che a volte diventano quasi compulsivi.

Non credo che lei stia “sbagliando” in alcun modo: si sta semplicemente muovendo all’interno di un territorio emotivo nuovo, ed è più che lecito sentire smarrimento. Il fatto che si faccia domande non mina la solidità della vostra relazione, ma è espressione di una mente che sta cercando di integrare un cambiamento importante. Forse, invece di combattere queste domande, può iniziare ad ascoltarle con maggiore compassione: cosa cercano di dirle? Cosa teme davvero? Cosa desidera proteggere?

Riconoscere questi vissuti, magari anche in uno spazio terapeutico, potrebbe aiutarla a dare un senso più profondo a questo momento e a viverlo come un’opportunità di crescita, non solo per la coppia, ma anche per sé stessa come persona adulta in cammino.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Angela Ritella
Psicologo, Psicologo clinico
Turi
Lasciare la propria famiglia d'origine, il proprio "nido", per andare a convivere con un'altra persona rappresenta una fase di passaggio molto importante che, come tale, può determinare paure che prendono la forma di dubbi, ripensamenti, pensieri negativi sull'altra persona.
Se sente che questa condizione La stia turbando particolarmente, sono a Sua disposizione per aiutarLa a fare chiarezza.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Chiara Biasi
Psicologo, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno, comprendo il disorientamento e l'ansia che questi pensieri generano in lei, rispetto alla situazione avrei davvero tante domande da porle e per quanto dettagliato è difficile comprendere la situazione. Lei ha una relazione solida e duratura e sicuramente il passo di andar a convivere implica un grande cambiamento nella coppia, come tutti i cambiamenti può portare ad avere dubbi, ripensamenti, timori ecc... mi chiedo se è stato solo innescato dalla frase della dal suo ragazzo o se già lei aveva dei timori riguardo alla convivenza. Il fatto che lui la tranquillizzi dicendole che l'avvisa se cambiano i suoi sentimenti sembra non avere nessun effetto sulla sua ansia, anzi i dubbi rimangono. Ovviamente per far chiarezza su questa situazione potrebbe beneficiare di un supporto psicologico.
Dott. Marco Lenzi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno,
La situazione che descrive appare delicata.
I primi quesiti che le pongo sono: "Quali dubbi ha nello specifico? Sono relativi ai sentimenti che prova per il suo ragazzo?"
Come si sente dopo aver nutrito questi dubbi? Come li gestisce nella sua giornata?
Emerge una preoccupazione relativa a una possibile situazione di conflitto nel momento in cui andrete a convivere. La storia familiare del suo ragazzo potrebbe incidere anche sul porsi domande e dubbi sul futuro della sua relazione.
Bisogna considerare che la famiglia del suo ragazzo è diversa da voi due e che ogni coppia è a sé, per cui non è detto che la vostra unione avrà problemi difficili da affrontare o simili a quelli della coppia di suoi suoceri.
E' necessario andare in profondità ad analizzare le sue convinzioni relative alla coppia e le emozioni associate a questa. Può partire da elementi certi, quali il fatto che la vostra relazione è solida e che il suo fidanzato non ha dubbi su di voi e la ama, così come il fatto che lui è sincero nei suoi confronti. Inoltre, andate d'accordo e dialogate apertamente.
E se la sua fosse paura per un grande cambiamento? Paura di non riuscire a vivere bene insieme e proseguire la relazione come fino a questo momento?
Resto a disposizione per ulteriori informazioni e domande nell'eventualità di un colloquio psicologico di approfondimento. Cordiali saluti
Dott.ssa Anna Bruti
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
San Benedetto del Tronto
Buongiorno,
quello che sta vivendo non è un segnale che qualcosa “non va”, ma un passaggio delicato e profondo nella sua crescita affettiva. Dopo anni di stabilità, il passo della convivenza smuove emozioni, paure, pensieri a lungo sopiti. È del tutto naturale che emergano dubbi o insicurezze, anche in relazioni solide.

Il suo ragazzo, con i suoi discorsi, sembra cercare di rassicurarla con sincerità, ma può darsi che i suoi modi, proprio perché influenzati dal vissuto familiare, attivino in lei paure nuove: e se anche lui fosse destinato ad allontanarsi? E se fossi io a non essere più così sicura?

Non c’è nulla di strano né di preoccupante nel sentire queste domande. Spesso sono il segno che si sta entrando in una nuova fase del legame, che richiede ascolto, dialogo, e uno spazio per elaborare la paura del cambiamento e della separazione.

Se lo desidera, possiamo affrontare insieme questo momento, aiutarla a dare un senso a ciò che sente e distinguere tra ciò che è timore legato al cambiamento e ciò che appartiene davvero al suo desiderio profondo. Le sue emozioni meritano spazio, senza giudizio.
Dott. Francesco Giampaolo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Grazie per aver condiviso con tanta lucidità questa situazione che la sta destabilizzando. La sua capacità di osservare e articolare ciò che sta accadendo è notevole, e già questo rappresenta un punto di partenza importante.

Vorrei iniziare dalle parole del suo ragazzo, perché mi sembrano il nucleo da cui tutto si è dipanato. Quando lui dice "se non dovessimo andare d'accordo è giusto che ognuno prenda la sua strada" o "se dovessi provare sentimenti contrastanti te lo dico subito", cosa sta realmente comunicando? Questa è la domanda cruciale. Lei le interpreta come un segnale di ripensamento, ma potrebbero essere qualcosa di profondamente diverso: un tentativo di proteggersi preventivamente dalla possibilità di replicare il "trauma" familiare che ha vissuto.

I figli di genitori divorziati in modo conflittuale spesso sviluppano una particolare sensibilità verso i segnali di crisi relazionale, accompagnata da una sorta di "piano di evacuazione emotiva" sempre pronto. Non è necessariamente dubbio verso di lei, ma piuttosto una cicatrice psicologica che si riattiva proprio nei momenti di maggiore impegno e vulnerabilità. La convivenza rappresenta esattamente questo: un passo che lo espone alla possibilità di ripetere la storia dei suoi genitori. Le sue parole potrebbero quindi essere meno una dichiarazione sui suoi sentimenti verso di lei e più un meccanismo difensivo contro la propria paura di fallire, di far soffrire, di diventare i suoi genitori.

Ma c'è un'altra dimensione che merita attenzione, e qui arriviamo a lei. Scrive di essere "una ragazza molto sicura" che "sa cosa vuole", eppure questa sicurezza è ora completamente destabilizzata. Questa contraddizione è interessante perché potrebbe rivelarle qualcosa di importante su se stessa. La sicurezza che descrive è forse una sicurezza costruita su basi particolari: una relazione stabile, una famiglia affettuosa, un percorso prevedibile. Ora, alla soglia di un cambiamento significativo, questa struttura viene messa alla prova.

Il dettaglio di sua madre che si commuove pensando alla sua partenza non è marginale. Lei lo menziona quasi di sfuggita, ma potrebbe essere più rilevante di quanto pensi. Sta per lasciare una famiglia con cui va "d'amore e d'accordo" per costruirne una nuova. Questo comporta una ridefinizione della sua identità, un passaggio da figlia a partner principale, da chi viene accudita a chi costruisce un nuovo nucleo. Questo tipo di transizione porta con sé naturalmente ambivalenza, anche quando la scelta è desiderata e sentita come giusta.

Quindi la domanda che lei stessa si pone alla fine - "e se avessi io qualche dubbio? Paura?" - potrebbe essere più pertinente di quanto sembri a prima vista. Non necessariamente dubbi sul ragazzo o sulla relazione, ma forse sull'enorme cambiamento identitario che la convivenza rappresenta. È possibile che stia proiettando su di lui un'incertezza che in realtà appartiene a lei, ma che è più facile da affrontare se localizzata nell'altro piuttosto che in se stessa.

C'è poi da considerare la possibilità che entrambi stiate vivendo forme diverse della stessa ansia. Lui, carico del peso della storia familiare, cerca di controllare l'incontrollabile mettendo in parole scenari di uscita. Lei, forse inconsapevolmente combattuta tra la lealtà alla famiglia d'origine e il desiderio di costruire la propria, interpreta quelle parole come conferma che qualcosa non va. In questo modo, paradossalmente, entrambi state creando esattamente il tipo di tensione che temete.

Quello che mi sembra importante sottolineare è che la sua reazione - questi dubbi angoscianti che vanno e vengono - non è necessariamente un segnale che qualcosa non va nella relazione. Potrebbe essere invece un segnale che qualcosa di molto significativo sta accadendo: state per attraversare una soglia importante, e il suo sistema emotivo lo sta registrando. Il fatto che lei, così sicura di sé, si senta destabilizzata non è un difetto o una debolezza, ma forse un segno di quanto questo passo sia realmente importante per lei.

Ciò che potrebbe essere utile è provare a distinguere tra diversi tipi di dubbi. Ci sono dubbi sulla persona (è lui la persona giusta?), dubbi sulla relazione (funzioniamo bene insieme?), e dubbi sul cambiamento (sono pronta a questo passo della mia vita?). Questi tre tipi di dubbi vengono facilmente confusi tra loro, ma hanno nature molto diverse. Lei scrive che non ha MAI avuto dubbi su di lui prima d'ora, e che la vostra è una relazione solida. Questo suggerisce che forse i dubbi appartengono alla terza categoria più che alle prime due.

Quello che le suggerirei è di provare a esplorare con il suo ragazzo non tanto se lui ha dubbi su di lei (perché sembra averle già rassicurata su questo), ma cosa rappresenta per entrambi questo passo. Cosa temete? Cosa vi aspettate? Quali fantasie, paure, aspettative ciascuno di voi porta nella convivenza? Questo tipo di conversazione potrebbe essere più produttiva del chiedergli ripetutamente se ha ripensamenti, perché sposterebbe il focus dal "c'è qualcosa che non va" al "stiamo affrontando insieme qualcosa di importante".

È possibile che entrambi abbiate bisogno di riconoscere che avere paura di fronte a un cambiamento significativo non significa non volere quel cambiamento. La paura e il desiderio possono coesistere, e anzi spesso lo fanno proprio nei momenti più importanti della vita.

Cordialmente

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