Buongiorno Sono la mamma di una ragazza di 16 anni che è in comunità terapeutica da 8 mesi.....da A

15 risposte
Buongiorno
Sono la mamma di una ragazza di 16 anni che è in comunità terapeutica da 8 mesi.....da Asl hanno detto che potrebbe avere disturbo borderline di personalità però fino ai 18 anni non possono dire niente...
In comunità li fanno prendere aripiprazolo+ EN al mattino e la sera aripiprazolo+sertralina in più c'è la psicoterapia
Dopo 8 mesi di fatica finalmente ci vediamo da sole e se a settembre la scuola va bene (nel senso che riesce ad frequentare)da novembre si faranno i rientri a casa....
Sono tutti molto contenti del suo percorso (compresa mia figlia)che non vede l'ora di ritornare a casa ..
La mia domanda è questa: è possibile che non è borderline o che si riesce veramente guarire?
Chiedo perché sinceramente ho una paura tremenda per il ritorno.... è non perché sono una mamma che non vuole che sua figlia torni a casa... è perché ho paura di non riuscire ad aiutarla come si deve....e perché prima di andare in comunità abbiamo faticato tanto entrambe
Grazie mille per la risposta
Buona giornata
Buongiorno Sig.ra capisco la sua preoccupazione e la sua sofferenza per la situazione di sua figlia abbia fiducia nell'operato degli specilisti che la stanno seguendo e le auguro un rientro a breve in famiglia non si faccia problemi a chiedere agli operatori se vedesse che la situazione le sfugge di mano e le sembra di non riuscire ad aiutarla in questi casi è fondamentale un lavoro a più mani Vi faccio tanti auguri... Cordialmente

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Salve, ritengo maggiormente utile che Lei possa rivolgere queste domande ai professionisti che hanno in cura la ragazza poichè comprendo i suoi dubbi e le sue paure; saranno loro a doverle dare indicazioni utili affinchè ciò che è accaduto in passato possa evitare di riverificarsi.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, comprendo le sue perplessità, credo che possa essere utile avere comunque un riferimento sul territorio di un clinico in modo da poter supportare sua figlia ed eventualmente anche voi familiari. Un caro saluto
Gentile signora, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso la dolorosa situazione che lei e la sua famiglia sta attraversando. In casi così delicati, come quello di sua figlia, è fondamentale avere una rete di professionisti di supporto che aiutino la ragazza e la famiglia stessa ad affrontare le difficoltà emotive e comportamentali che ostacolano il vostro benessere. Io credo molto anche nei gruppi di condivisione di genitori di adolescenti in difficoltà, sapere di non essere i soli ad affrontare la burrasca infonde coraggio e aiuta i genitori a essere un porto sicuro nonostante la tempesta.

Le auguro il meglio

Camilla
Cara utente, credo che ciò che lei stia sentendo e provando sia assolutamente normale. La paura di non riuscire a gestire le cose, è una paura normale, condividere tale paura e preoccupazione con chi si sta prendendo cura di sua figlia potrebbe essere un ottimo aiuto per lei e per sua figlia. Chieda ai professionisti che si stanno occupando del vostro percorso cosa potrebbe fare, chieda anche a sua figlia con l'aiuto degli educatori e della terapeuta di cosa sua figlia ha bisogno. Costruendo insieme le basi per un ritorno a casa sereno per lei, per sua figlia e per il vostro nucleo familiare. Inoltre potrebbe esserle utile ritagliarsi uno spazio ove lei possa dare voce alle sue preoccupazioni, emozioni, pensieri e vissuti. Stare vicino a qualcuno che soffre non è semplice ed è giusto che anche i caregiver si prendano cura dei propri vissuti.
Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'angelo
Gentile signora, le sue paure sono comprensibili: a volte come genitori non si è pronti ad affrontare situazioni così complesse e per le quali sarebbe importante che anche lei ricevesse il giusto supporto, al fine di riaccogliere sua figlia a casa, nel modo migliore, ed evitare che si inneschino nuovamente dinamiche madre-figlia, disfunzionali. La prevenzione delle ricadute, vista anche la giovane età di sua figlia, è fondamentale per evitare la cronicizzazione delle sue problematiche. Resto a disposizione per qualsiasi necessità e chiarimento. Buona fortuna. Un caro saluto. Dott.ssa Claudia D'Onofrio
Cara signora, comprendo la sua preoccupazione e i suoi dubbi.
Sicuramente sua figlia avrà appreso gli strumenti per una regolazione emotiva ma sicuramente anche terminato il percorso è importante che sia sua figlia che lei abbiate dei punti di riferimento come un terapeuta e uno psichiatra (per sua figlia) ed uno psicoterapeuta per lei per imparare a conoscere meglio il funzionamento di sua figlia ed imparare a reagire in modo funzionale ad esso.
Resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
gentile signora è comprensibile la sua preoccupazione.
Le consiglierei di parlarne con gli operatori della comunità per prima cosa e altro aspetto importante, sarebbe quello di imbastire un riferimento curante anche fuori dalla comunità con l'asl ad esempio,per sua figlia e un supporto genitoriale per lei; in molte zone sono diffusi anche consultori pubblici o del privato sociale che dovrebbero offrire supporto alla genitorialità, uno spazio dove lei possa avere momenti per portare i suoi vissuti; uscire da un ct e non avere fuori una rete di riferimento di supporto con personale esperto non è un fattore positivo per il mantenimento dei risultati raggiunti; circa le diagnosi, credo che presa alla lettera, la possibilità in futuro di pensare ad un disturbo diagnosticato, non aiuti particolarmente a vivere la quotidianità per lei e sua figlia e altre persone intorno; le diagnosi servono ai clinici per intendersi e definire piani di trattamento ma conta poi l'aspetto relazionale tra le persone; inoltre aspetti comportamentali ,emotivi e cognitivi possono definire un disturbo ma possono col tempo cambiare; mantenga viva la fiducia.
cordialmente
dott.ssa Nicoletta Balestra
Buonasera, concordo con il suggerimento di prevedere una rete di professionisti, che supporti sua figlia (e lei stessa), una volta uscita dalla comunità. Oltre a quanto già suggeritole, insisterei sul tenere presente le informazioni provenienti da coloro, i quali stanno seguendo sua figlia. Infatti, sua figlia nell'insieme sta seguendo proficuamente il programma terapeutico (come da lei riferito), pertanto direi che dal punto di vista prognostico le probabilità di successo sono piuttosto consistenti. Come già scrittole, è importante che venga già preparata e prevista una rete di professionisti (psicologo, neuropsichiatra, ecc..) pronta a supportare il "post comunità", poiché il "lavoro" terapeutico/abilitativo continuerà anche dopo, e potrebbe essere necessario accompagnare la ragazza nel suo percorso per lo meno per tutto il periodo adolescenziale, vista tra l'altro la terapia farmacologica prescrittale.
Cordialmente,
M.M.
Gent.ma credo che la sua preoccupazione sia legittima, allo stesso modo è importante che ci sia fiducia nel percorso che sua figlia sta affrontando, affidandosi alle terapie prescritte. La dimensione diagnostica in psichiatria è una questione molto delicata e nel caso di sua figlia credo sia caratterizzata anche dalla fase adolescenziale che sta attraversando. Sarebbe utile probabilmente un percorso di sostegno anche per le figure genitoriali per supportare fasi di dubbi e incertezze e possibili ricadute della ragazza che possono verificarsi. le auguro il meglio, per lei e sua figlia. Cordialità
Salve, veda la cosa da un altro punto di vista ovvero che il percorso che sua figlia ha affrontato ha dato ottimi risultati e sta tornando alla vita . Forse ci saranno delle difficoltà in futuro ma le affronterà se arriveranno col supporto e aiuto della comunità che fino a oggi l'ha seguita con attenzione . Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno. Si affidi a quello che le diranno i professionisti che seguiranno sua figlia anche quando uscirà dalla comunità. Sarà importante continuare e tenere monitorate le terapie, sia quelle farmacologiche. che la psicoterapia.
Cordiali saluti.
Buongiorno Signora, la leggo sfiduciata riguardo la guarigione di sua figlia che sta affrontando un percorso impegnativo, sembra con successo. Penso che nessuno di noi potrà darle la certezza, anche perchè non conosciamo la reale situazione comportamentale di sua figlia. La invito ad intraprendere un percorso di psicoterapia dove potrà comprendere le dinamiche relazionali con sua figlia e perchè no un percorso, anche parallelo, di psicoterapia familiare. La ringrazio. Dr.ssa Francesca Luongo
Buongiorno, la sua prenotazione è legittima. I servizi specialistici valuteranno le modalità del rientro al domicilio e attiveranno i servizi più opportuni per favorire il reinserimento a casa. Penso che l'importante sia mantenere un riferimento clinico e sociale che possa supportarvi e sostenervi. Cordiali saluti
Gentile signora, comprendo la sua paura e difficoltà difronte una situazione così delicata.
Lei non è sola, si informi nella sua città di gruppi di aiuto per genitori e adolescenti e se ritiene opportuno non dimentichi di sé stessa ci sono tanti specialisti a cui poter chiedere un supporto psicologico per vivere più serenamente e aiutare al meglio sua figlia.
Un caro saluto
Dott.ssa Veronica Guidi
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