Buongiorno, ora vi spiego il mio problema: da circa il 2009 non riesco piú esprimermi nell'viso ( bu

18 risposte
Buongiorno, ora vi spiego il mio problema: da circa il 2009 non riesco piú esprimermi nell'viso ( buono, cattivo ). dalla pubertà la mia prima volta (masturbazione) non riesco piu provare sentimenti specie di amore (non riuscire a volere bene ogni cosa) e nemmeno piangere per sentire pena e né per sentire dolore. da bambino invece questi problemi non avevo. dalla pubertà, mi accadeva a volte avere problemi di concentrazione, non rimanere attento alla lettura in classe a causa dal disturbo dei compagni mi sentivo anche un pó debole ma ora mi sento piú male e mi accade piu spesso, ci sono minuti od ore di durata quando mi succede; ho difficoltà a concentrarmi mentre sono giá attento o sto pensando un'altra cosa quando mi accade mi distraggo subito facilmente verso altre persone e li rimane fissa e non riesco più rimanere attento o compiere attivitá quotidiane quando succede le funzioni cerebrali sento che cessano di funzionare (non riuscir nemmeno pensare ogni cosa sia bene che male insomma il cervello sento come non funzionare) e mi sento diventare debole e dare fastidio. Cosa potrebbe essere?
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente, in ciò che scrive mancano tanti elementi per poter comprendere di quale problema si possa trattare. Raccolgo dagli elementi che scrive innanzitutto la data, il 2009. Ad oggi sono 14 anni che lei manifesta questi sintomi, nei quali sembra non sentire e non manifestare emozioni, sentimenti. Potrebbe dunque investire, questo suo sintomo, una parte della sua emotività e delle sue sensazioni, da tempo silenti. Non scrive la sua età, sarebbe importante sapere la sua età. Sarebbe importante conoscere chi sia lei, cosa stia facendo ora, nella sua vita. In età scolare le è venuta a mancare sporadicamente la concentrazione. Problema che dice essersi aggravato oggi. Ciò che sente smettere di funzionare, sembrano dunque essere la concentrazione e l’attenzione. Non si coglie se ci sia un pensiero o più pensieri disturbanti che ne prendano il posto oppure un vuoto di pensiero e sensazioni, mentre dice il suo “cervello” sembri non funzionare e bloccare qualsiasi possibilità di attività lei stia praticando.
Ora, sto soltanto cercando di ricostruire dalle sue parole un senso, ma occorrerebbe indagare, nelle sue parole, qualcosa che sfugge al senso, che si è innestato inizialmente e ad oggi sta continuando a manifestarsi. Debole è la parola che scrive più volte. Provi a pensare a quali sentimenti le mancano, cosa ha provato, di recente e da adolescente, che cosa sia questa debolezza che sente, se è rispetto a una sua condizione di prima o nel confronto con gli altri. Sarebbe opportuno lei si confrontasse con un professionista quanto prima, così da potersi permettere di iniziare un lavoro su tutto questo, per comprendere cosa accade e cosa le sia accaduto anni fa, tanto da farla stazionare 14 anni in questo disagio. Spesso, sa, i disagi che ci investono, che investono il nostro corpo, la nostra concentrazione, il nostro pensiero, le nostre sensazioni e emozioni, ci bloccano su qualcosa per noi importante e che ci riguarda. Il suo compito è ora di farlo emergere, lavorandolo con le parole e lasciandosi aiutare da uno psicoterapeuta, così che lei possa darsi le risposte che chiede e ricominciare a sentire le emozioni che si erano fatte silenziose.
Cordialità,
Dott. Michela Gorini
Caro,

Ciò che descrivi sembra essere una complessità di sintomi che riguardano diverse aree del tuo funzionamento, da quelle emotive a quelle cognitive. Le difficoltà nell'espressione emotiva, nella concentrazione e nei cambiamenti che hai notato nel modo in cui funziona la tua mente possono avere molteplici spiegazioni.

Fattori emotivi e psicologici: Gli anni della pubertà sono un periodo di significativi cambiamenti sia fisici che emotivi. Le esperienze durante questo periodo possono avere impatti duraturi sulla nostra salute mentale. È possibile che tu abbia sviluppato meccanismi di difesa o altri modi di gestire le emozioni che ti impediscono di accedere pienamente ai tuoi sentimenti.

Disturbi neurologici o neuropsicologici: I momenti in cui senti che le funzioni cerebrali "cessano di funzionare" potrebbero indicare episodi di natura neuropsicologica. Potrebbe essere utile esplorare questa pista con un neurologo o uno specialista in neuropsicologia.

Disturbi dell'attenzione e della concentrazione: Può esserci una correlazione tra la tua capacità di rimanere concentrato e i momenti in cui senti che il tuo cervello "non funziona". Ancora, la consultazione con uno specialista può fornire una chiarezza maggiore.

Cause fisiche: Alcuni problemi medici o squilibri ormonali possono influenzare la nostra capacità di sentire e esprimere emozioni, così come la nostra concentrazione.

È fondamentale che tu consulti un professionista per una valutazione approfondita. Una diagnosi accurata è il primo passo per comprendere cosa sta accadendo e come poter intervenire in modo efficace.

Ti consiglio di iniziare con una visita presso uno psicologo clinico, che potrà poi indirizzarti, se necessario, verso altri specialisti a seconda delle tue esigenze.

Ti auguro di trovare le risposte e il sostegno che stai cercando.

Cordialmente,
Ilaria.
Gentile utente, credo che sia importante che lei si conceda la possibilità di approfondire questo vissuto in uno spazio di psicoterapia, con l'aiuto di un professionista che sappia instaurare con lei una buona relazione terapeutica e con il quale possa essere aiutato a pensare a quel che prova. Dice che il tutto è cominciato nella fase della pubertà, dunque parliamo di pre-adolescenza: questa fase di vita viene definita come una "seconda nascita" da alcuni autori, in quanto è un momento dove la persona fa inconsciamente i conti con se stesso, dovendo lasciarsi alle spalle la propria infanzia per iniziare a costruirsi una propria identità, il tutto nel tumulto delle pulsioni tipiche di questo periodo; non a caso, suppongo, lei cita la prima masturbazione. Non è possibile dirle di che cosa si tratti nello specifico nei termini di una diagnosi: per farlo è necessario approfondire ed esplorare insieme la sua storia e i suoi vissuti. Certo è che questo suo sentire le arreca un certo disagio, al punto che fatica ad investire sentimenti di bene e d'amore verso altre persone. Le suggerisco di cominciare una buona psicoterapia e vedrà che scoprirsi e comprendere questo suo sentire, sarà di grande aiuto. Se lo conceda.
Rimango a disposizione se vuole parlarne.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Gentilissimo, capisco che tu stia affrontando una serie di difficoltà emotive e cognitive che hanno avuto un impatto significativo sulla tua vita. È importante riconoscere che cercare comprensione e supporto è un passo importante verso il tuo benessere emotivo. Tuttavia, è essenziale sottolineare che l'analisi di una situazione complessa come questa richiede una valutazione dettagliata da parte di un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psichiatra.
I sintomi che hai descritto, come l'incapacità di esprimere emozioni, la difficoltà a provare sentimenti di amore, l'incapacità di piangere per pena o dolore, la difficoltà a concentrarti e i cambiamenti nelle funzioni cerebrali, potrebbero essere il risultato di diverse cause. Queste possono variare dalla componente biologica, come eventuali squilibri neurochimici, a fattori psicologici o esperienze di vita che potrebbero aver contribuito a queste difficoltà.
Per ottenere una comprensione accurata di ciò che stai vivendo e per ricevere il supporto adeguato, ti consiglierei di cercare al più presto un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psichiatra, per una valutazione approfondita. Questo professionista potrà esaminare la tua storia personale, il tuo contesto familiare, gli eventi significativi della tua vita e le eventuali esperienze traumatiche che potrebbero aver contribuito a ciò che stai vivendo.
Una volta identificate le possibili cause sottostanti, potranno essere discusse opzioni di trattamento appropriate. Queste potrebbero includere terapia individuale, eventualmente integrata con farmaci, se necessario, per affrontare gli aspetti biologici o neurochimici. È importante affrontare questi problemi in modo completo e personalizzato, cercando il supporto di un professionista qualificato.
Nel frattempo, tieni presente che stai facendo un passo positivo cercando aiuto e informazioni. Continua a cercare il supporto di professionisti della salute mentale per comprendere meglio la tua situazione e intraprendere un percorso di trattamento mirato al tuo benessere emotivo e psicologico. Un caro saluto, dr. ssa Marina Lumento.
Gentile utente, dalle sue parole sento tanta confusione che le arreca tanta sofferenza. Lei descrive una situazione molto complessa, iniziata più o meno 14 anni fa, che richiede un'attenta comprensione e attenzione da parte di un professionista.
I sintomi che riporta alla nostra attenzione possono essere dati da molti fattori: biologici, psicologici, emotivi o sociali. L'individuazione della causa non è mai semplice e di solito non porta mai all'intercettazione di un unico fattore scatenante. A questo proposito mi sento di suggerirle di valutare la possibilità di iniziare un percorso di psicoterapia o di sostegno psicologico. Entrambi questi percorsi possono infatti darle la possibilità di comprendere e di affrontare ciò che la sta facendo soffrire.
Dott. Iacopo Curzi
Buongiorno, le suggerirei di parlarne con il medico curante per approfondimenti clinico, non escludo l'utilità di una visita neurologica. Se gli esami fossero tutti negativi, si potrebbe valutare la componente emotiva con uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente di mio dottore,
credo sia opportuno che lei si conceda la possibilità di approfondire questi vissuti in uno spazio di ascolto più ampio che solo la psicoterapia potrebbe fornirle. Contatti quanto prima uno specialista, magari attraverso l'ausilio di mio dottore, potrà aiutarla nel trovare un significato ai temi molto importanti qui riportati.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentilissimo.
Innanzitutto mi dispiace molto per la sofferenza che sta vivendo, e la ringrazio in primis per essersi esposto così.
Da quello che afferma non è sicuramente poco tempo che ha questi sintomi, di difficoltà di esperire e soprattutto di mostrare le emozioni.
Sarebbe bene effettuare un primo consulto psicologico per cercare di andare più a fondo.

Sono a disposizione, effettuo consulenze online.
Un caro saluto
Dott.ssa MARCELLETTI SILVIA
Gentile utente,
i sintomi da lei descritti potrebbero avere molteplice natura/origine. Penso che non capire se ci sia effettivamente un nome per chiamare questo suo stato la faccia soffrire molto e le arrechi molta confusione. Credo perciò che dovrebbe scegliere un professionista che la aiuti a mettere in fila le informazioni e sulla base di queste fare un piano di azione. Probabilmente leggere molte informazioni e cercare di farsi un'idea da solo di cosa lei abbia non la aiuterà, temo che potrebbe crearle maggiore confusione.

Resto a disposizione, effettuo colloqui online
Saluti,
Anna Rosati
Buongiorno, penso sia difficile poter dare un parere non avendo a disposizione molti elementi e soprattutto non conoscendola personalmente. Quello che posso dirle è che potrebbe essere molto utile per lei ritagliarsi uno spazio di ascolto in cui cercare di dare un significato più profondo al suo sentire. Il mio consiglio è quindi quello di contattare uno psicologo con il quale poter intraprendere un percorso di conoscenza personale. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
Buongiorno, per quanto mi piacerebbe poterle dare qualche ipotesi con così pochi dati sarebbe azzardata, per comprendere meglio le consiglio un colloquio canonico con uno psicologo che se si trovasse bene potrebbe proseguire per poter riuscire a superare il disagio.
ciao, sento che sei molto confuso e con tanto dolore.
è importante che affronti questi temi con una persona esperta che ti aiuti a chiarire ile varie tappe di questi lunghi 14 anni. molti fattori possono essere la causa dei tuoi disturbi sian fisici che psichici e di solito non è un solo fattore che scatena questo disagio.
credo sia necessario un sostegno psicologico. resto a disposizione
Buongiorno. Capisco che sta attraversando un periodo difficile. Ciò che ha descritto può essere associato a vari fattori, tra cui stress, ansia, depressione o altre sfide emotive. È fondamentale rivolgersi a uno specialista della salute mentale, come uno psicologo, che possa valutare accuratamente la sua situazione, identificare eventuali problematiche e consigliarle un piano di trattamento adeguato.
Le consiglio vivamente di cercare un professionista della salute mentale nella sua area o online e di fissare un appuntamento per discutere dei suoi sintomi e delle sue preoccupazioni in modo più dettagliato. Questo passo la aiuterà ad ottenere una comprensione più profonda della sua situazione e a trovare strategie per affrontarla.
Ricordi che chiedere aiuto professionale è un segno di forza e un passo importante verso il miglioramento del suo benessere emotivo e psicologico. Se ha altre domande o preoccupazioni, non esiti a condividerle. La sua salute mentale è preziosa, e sono qui per aiutarla.
Buongiorno, innanzitutto ha fatto bene a chiedere un’opinione perché è un passo molto importante. La sua storia è molto interessante e merita attenzione. Bisognerebbe sapere qualcosa in più tramite un colloquio. Sembra si siano create delle difese ma sarebbe utile anche effettuare qualche test per indagare dal punto di vista cognitivo ed emozionale. Resto a disposizione qualora avesse intenzione di intraprendere un percorso ed effettuare qualche test per riuscire insieme a venirne a capo. Saluti
Gentile Utente,
leggendo queste righe arriva prepotentemente un bisogno di essere ascoltato e accettato.
Spesso ciò che si manifesta è solo la punta dell'iceberg di un qualcosa che pulsa dentro.
Un ambiente non giudicante in cui poter dare sfogo a paure, preoccupazioni, pensieri ed emozioni è ciò che l'aiuterebbe maggiormente a districare la sua situazione attuale.
Il mio caloroso invito è quello di intraprendere un percorso terapeutico di scoperta e crescita, andando a lavorare sugli aspetti più ostici.

Le auguro una buona serata.

Dr. Loris Liberatore
Buongiorno, il quadro descritto mi sembra molto complesso. Il primo passo dovrebbe essere quello di escludere cause organiche con l'aiuto di un neurologo (mi sembra che la maggior parte della sintomatologia descritta sia di quella natura). In caso di esito negativo potrebbe essere d'aiuto la consulenza di un collega.
Dott. Marco Cenci
I sintomi che descrivi, come la perdita di espressione emotiva, l'incapacità di provare amore e piangere, problemi di concentrazione e debolezza, richiedono una valutazione clinica approfondita. Ti consiglio di consultare uno/a psicologo/a, per ottenere una diagnosi accurata e un supporto adeguato. Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti, Dott.ssa Francesca Gottofredi.

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