Buongiorno mi è stato prescritto Saxenda per perdere peso (112kg per 178cm, 49 anni e sintomi di Per

15 risposte
Buongiorno mi è stato prescritto Saxenda per perdere peso (112kg per 178cm, 49 anni e sintomi di Perimenopausa) e allo stesso tempo ho iniziato un percorso di chetogenica con una nutrizionista: volevo sapere se le due cose insieme (Saxenda e chetogenica) hanno controindicazioni. Che ne pensate? Grazie.
Gentilissima paziente,
Liraglutide agisce inibendo l’appetito e rendendo piu' facile la restrizione alimentare, infatti quando il corpo non riceve un adeguato apporto calorico comincia a bruciare il grasso corporeo per ottenere le calorie di cui ha bisogno.
Le due cose non sono in contrasto può assolutamente seguire le due terapie.
Cordialmente
Dott.ssa Fabiana Avallone

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Buongiorno,
posto che il suo caso andrebbe valutato sulla base di informazioni piú approfondite riguardo il suo stato di salute, tuttavia posso condividere alcune considerazioni generali. I due percorsi terapeutici non sono in contrasto tra loro, peró nel combinare Saxenda con una dieta chetogenica, ci sono alcune considerazioni da tenere a mente:
1. **Controllo della glicemia**: Saxenda può abbassare i livelli di zucchero nel sangue, e una dieta chetogenica, riducendo l'assunzione di carboidrati, può avere lo stesso effetto. Questo potrebbe potenzialmente portare a livelli di zucchero nel sangue troppo bassi, soprattutto se si sta assumendo anche altri farmaci per il diabete. Se si verifica una sensazione di debolezza, tremori, sudorazione, confusione, irritabilità o fame, questi potrebbero essere sintomi di ipoglicemia e dovrebbero essere segnalati al medico.
2. **Effetti gastrointestinali**: Sia Saxenda che la dieta chetogenica possono causare effetti collaterali gastrointestinali, come nausea, diarrea e stitichezza. La combinazione delle due potrebbe potenzialmente esacerbare questi effetti.
3. **Monitoraggio medico**: Poiché stai intraprendendo due interventi significativi per la perdita di peso, è importante avere un monitoraggio medico regolare per assicurarle che tutto stia procedendo come dovrebbe e per apportare eventuali modifiche necessarie al suo piano terapeutico.
Spero che queste informazioni le siano di aiuto e le auguro buona fortuna nel suo percorso di perdita di peso!
Buongiorno
premesso che condivido quanto già indicato in precedenza
aggiungo che Non vedo la necessità di approcciare il problema con due trattamenti , come si diceva , comunque importanti dal punto di vista clinico .
Fermo restando valutazioni più approfondite che, solo chi la segue e l’ha seguita nel suo percorso può fare ,
Io avrei provato con il saxenda ( prescritto dal medico) ed eventualmente successivamente, fatte le dovute valutazioni cliniche e nutrizionali , se ancora necessario avrei preso in considerazione la Chetogenica
Tuttavia avendo già iniziato la Chetogenica opterei per il percorso inverso , ma questo va valutato con il medico e/o il nutrizionista .
Resta comunque indispensabile un approccio psicoeducazionale per la analisi delle abitudini di vita ed alimentari che comunque andranno monitorate e modificate se necessario , indipendentemente dal farmaco o dalla terapia nutrizionale Chetogenica , per il mantenimento nel tempo dei risultati ottenuti .
Rimanendo a disposizione , cordiali saluti
Buongiorno,
In generale i due approcci non sono in contrasto l’uno con l’altro. L’importante è che ci sia un colloquio tra medico e nutrizionista, in modo da essere seguita e da capire in quale fase si possa poi optare solo per la chetogenica, lasciando il farmaco.
Come consiglio abbraccerei un percorso più generale con il tempo, in modo che via via si instauri una consapevolezza dei propri fabbisogni calorici e di approccio salutare non solo a tavola, ma di vita in generale.
Resto a disposizione,
Cordiali saluti,
Dott.ssa Lai
Buongiorno, a mio parere una dieta chetogenica ha il principio già di suo di far perdere l’appetito per cui non vedo la necessità di utilizzare il farmaco. Se così non fosse la dieta non sta funzionando. Buona giornata.
Gentile paziente, come premessa generale le dico che ogni caso va valutato secondo la storia clinica personale e unica del paziente e che questi sono consigli di natura generale sulla base dei dati fornitici.

Il principio attivo liraglutide del Saxenda è simile a un ormone presente in natura, chiamato GLP-1, che viene rilasciato dall’intestino dopo un pasto. Saxenda agisce quindi sul nostro cervello controllando l’appetito, provocando una sensazione di maggiore sazietà e minore fame.
Inoltre, è da precisare che (cito testualmente da AIFA) "Saxenda si usa per perdere peso IN AGGIUNTA ALLA DIETA E ALL'ESERCIZIO FISICO in adulti da 18 anni in poi".
In conclusione, direi che le due vie di azione non hanno controindicazioni e può continuare a seguirle sempre sotto osservazione medico-specialistica.

Cordialmente,
Dott.ssa Giulia Garibaldi
Buongiorno,
uno dei principi base della cheto è evitare l' associazione con farmaci. Tuttavia se chi la segue ha ritenuto di agire così, non resta che monitorare costantemente i suoi valori e come già ribadito creare una comunicazione tra medico e nutrizionista.
Resto a disposizione
Drssa G.Viviana Martiradonna
Cara paziente
leggendo queste poche righe è difficile dare consigli appropriati.
Ad ogni modo, credo vi sia "molta carne al fuoco".
Come scritto da altri colleghi, non mi trovo d'accordo sul seguire contemporaneamente la terapia con Saxenda e una dieta chetogenica.
Avrei preso in considerazione ciascun approccio singolarmente valutandone i risultati oppure associato il farmaco ad una dieta mediterranea ipocalorica.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Elisa Potettu
Personalmente sconsiglio l'associazione di liraglutide e dieta chetogenica. Se prende il famraco opterei per una dieta mediterranea associata all'attività fisica, oppure una dieta a zona ma alternata a giorni di dissociata.
Cara paziente, personalmente separerei le due cose anche per testare i reali effetti del protocollo chetogenico (tra cui la soppressione dell'appetito). Semmai l'assunzione del farmaco la rimanderei alla fase finale del protocollo quando vengono reintrodotti i carboidrati complessi (con una chetogenica fatta bene, sicuramente non ne necessiterà).
Buona giornata!
Buongiorno, premettendo che è difficile fare una valutazione sulla base delle poche informazioni fornite, vorrei sapere innanzitutto se la dieta chetogenica sia stata prescritta da un professionista della nutrizione che la sta seguendo con la consapevolezza della contemporanea assunzione della liraglutide. Come già fatto notare da alcuni miei colleghi,non esiste una reale controindicazione all' utilizzo concomitante delle due terapie, ma bisogna considerare che la dieta chetogenica nasce come dietoterapia vera e propria, ed è utilizzata in alternativa alla terapia farmacologica, anche in cas di patologie come il diabete di tipo 2. Liraglutide è un farmaco indicato nel controllo del diabete di tipo 2 in quanto, oltre a ridurre lo stimolo della fame e, conseguentemente l'introito calorico, potenzia la secrezione di insulina glucosio-dipendente dalle cellule beta del pancreas, modificando e migliorando il metabolismo del glucosio.Liraglutide stimola la secrezione di insulina in modo glucosio-dipendente. Contemporaneamente, liraglutide riduce la secrezione inappropriatamente
elevata di glucagone, anche in questo caso in modo glucosio-dipendente. Quindi, quando la glicemia è elevata, la secrezione di insulina viene stimolata mentre viene inibita quella di glucagone. Per contro, durante l’ipoglicemia, liraglutide riduce la secrezione di insulina e non ostacola quella di glucagone.
Questa spiegazione sulle proprietà farmaodinamiche della liraglutide è tesa semplicemente ad evidenziare che l'uso di una chetogenica, a ridotto tenore di carboidrati, in associazione a questo farmaco, non ha un grande significato in termini di efficacia.
Come premesso, però, ogni paziente ha la sua storia clinica e le sue caratteristiche fisiopatologiche, che possono determinare un simile approccio terapeutico da parte del professionista.
Rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento.
Gentile paziente, il farmaco prescrittole fa parte delle terapie farmacologiche per l'obesità; anche la dietoterapia prescrittale è mirata al calo ponderale e, in particolare, alla perdita di massa grassa-tessuto adiposo. Le consiglio di relazionarsi con il prescrittore in merito a dubbi, posologia, effetto sul peso e, dunque, sul calo ponderale, eventuali interazioni farmaco-alimento. Un cordiale saluto.
Buongiorno, In generale i due approcci non sono in contrasto l’uno con l’altro. L’importante è che ci sia un colloquio tra medico e nutrizionista, in modo da essere seguita e da capire in quale fase si possa poi optare solo per la chetogenica, lasciando il farmaco. Come consiglio abbraccerei un percorso più generale con il tempo, in modo che via via si instauri una consapevolezza dei propri fabbisogni calorici e di approccio salutare non solo a tavola, ma di vita in generale. Resto a disposizione, Cordiali saluti
Gentile paziente, come altri colleghi non condivido molto l'associazione dieta chetogenica - saxenda, poichè quel tipo di dieta di per sè induce senso di sazietà. Nel caso la sensazione di appetito persista, credo sia importante valutare se lei si trovi in uno stato di chetosi o meno. E' importantissimo che questa dieta tenga presente il mantenimento della massa magra, così che la perdita di peso sia dovuta alla diminuzione della massa grassa. Cordialmente.
Salve, che io sappia non vi sono controindicazioni, tantomeno si parla di due ''terapie'' a contrasto fra loro, quindi non dovrebbero insorgere problematiche. Nonostante questo, è sempre importante vi sia collaborazione tra Medico e Nutrizionista, in modo tale da poter valutare la sua situazione a 360°.

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