Buonasera, io soffro di problemi di ansia generalizzata e episodi di attacchi di ansia forti, da orm

21 risposte
Buonasera, io soffro di problemi di ansia generalizzata e episodi di attacchi di ansia forti, da ormai 15 anni. I momenti vanno tra alti e bassi, ora sono anni che sto molto male ma sono riuscito ad andare avanti con la forza di mia figlia di 12 anni, mia moglie a volte cerca di capire e a volte mi attacca di non essere molto convinto di volerne uscire. Ora tra 5/6 giorni abbiamo un viaggio prenotato in Francia di 2/3 giorni per portare nostra figlia a Disneyland, non ci siamo mai mossi tranne 5/6 anni fa che andammo a Verona da un mio amico per qualche giorno. Io ora non mi sento stabile nell’affrontare questo viaggio considerando che fino a mesi fa non riuscivo neanche ad andare nei centri commerciali, oggi con lo sport che sto facendo va un po’ meglio e sono andato anche al centro commerciale e sono riuscito a guidare per 50/60km. Però è stata dura alcuni momenti mi veniva di crollare e dopo una stanchezza immensa. (Premetto che il mio primo attacco di panico 15 anni fa è venuto in auto da solo mentre guidavo e avevo paura di morire siccome mi ero ubriacato e drogato con amici, sono finito in ospedale) Ora sono giorni che sono stanco e mi viene solo da dormire, vorrei riprendermi per affrontare questo viaggio, ho paura della noia e dei momenti di noia durante il viaggio e ho paura di sentirmi male e non poter essere presente per mia moglie e mia figlia durante il viaggio..sento una grossa responsabilità e vorrei rinviarlo per avere più tempo per recuperare e andarci con una felicità e serenità diversa, perché ho paura di stare male e non poterla né godere io e ne farla godere a loro..oltre alla paura di essere in un altro paese e fuori dalla mia zona comfort…. Cosa mi consigliate? Io cammino con xanax e fiori di Bach con me…ma solo una volta ho preso xanax e mi è venuto poi dolore al petto come se fossi ancora più in ansia.
Dott.ssa Ioana Alexandra Marin
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Grosseto
Buonasera,
capisco quanto possa essere difficile trovarsi in questa situazione, dopo anni in cui l’ansia ha limitato la sua libertà e la fiducia in se stesso. Di fronte a un viaggio, è naturale che riemergano paure legate alla perdita di controllo o alla distanza dalla propria “zona di sicurezza”.
Da una prospettiva cognitivo-comportamentale, però, la strada verso il miglioramento passa proprio attraverso l’accettazione di partire con l’ansia, senza aspettare di sentirsi “pronto”. L’obiettivo non è eliminare la paura prima di agire, ma imparare che si può affrontarla e tollerarla, e che l’intensità dell’ansia tende a diminuire con l’esposizione graduale alle situazioni temute.
Nel tempo un terapeuta cognitivo-comportamentale potrebbe aiutarla non solo a gestire questi pensieri e sintomi, ma anche a ridurre alcune strategie di sicurezza, come portare sempre con sé lo Xanax “nel caso servisse”. Questi comportamenti, seppur comprensibili, mantengono l’ansia nel tempo, perché rinforzano l’idea di non potercela fare da solo.

Quindi mi sa che per questa volta tocca portare anche l'ansia in Francia, ma sono sicura che riuscirete a fare un bel viaggio e divertirvi insieme anche in sua presenza!

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Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve, intanto non posso che consigliarle qualora fosse seguito saltuariamente da uno psichiatra, di iniziare una psicoterapia, data la durata e gravità dei sintomi che riporta. Ha comunque fatto dei passi avanti nel tempo e questo è molto importante e significativo.
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello
Dott.ssa Alessandra Domigno
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera, le questioni che le si presentano ora sono due: la prima è il viaggio a Parigi fra qualche giorno e la seconda è comprendere come può aiutarsi per l'ansia e gli attacchi che prova. Per il viaggio non so è in tempo per rimandarlo ma se deciderà di partire può chiedere ad uno psichiatra se può prescriverle qualcosa da prendere all'occorrenza e come poter essere di aiuto in questa situazione. Per la seconda questione secondo me dovrebbe intraprendere un percorso psicoterapeutico per affrontare questa ansia generalizzata. La mia specializzazione è ad indirizzo psicosomatico e si chiama Analisi Bioenergetica e affronta il benessere dell'individuo favorendo l'integrazione fra mente, corpo ed emozioni ed ascoltando e lavorando con ognuna di tali parti, riattivando le parti di energia rimaste bloccate. Se volesse approfondire sono disponibile.

Cordiali saluti

Dott.ssa Alessandra Domigno
Dr. Emilio Ruffolo
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Cosenza
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso questa situazione. Leggo nel suo messaggio la fatica di questi 15 anni, ma anche la forza che ha trovato nel ruolo di padre e i progressi recenti che sta facendo con lo sport e le piccole sfide quotidiane.
Da quanto scrive emergono diverse questioni che meriterebbero un'esplorazione più approfondita di quanto uno spazio come questo permetta. L'implicito delle sue domande a mio avviso è che ci sia una scelta "giusta" ed una "sbagliata" e che la psicologia sappia quale delle due sia quella giusta, ma purtroppo non è così! Lз psicoterapeutз sono esperte nell'esplorare come si costruiscono i problemi e come aprire strade individualizzate per smontarli.
Ad esempio, sarebbe cruciale definire qual è il suo obiettivo principale nell'affrontare le sue problematiche. Sta cercando di "tornare a come era prima", di costruire una nuova modalità di stare al mondo, o c'è qualcos'altro che la guida? E riguardo al viaggio, cosa significherebbe per lei andare? E per sua moglie e sua figlia? E se decidesse di posticipare, quali conseguenze anticipa nelle dinamiche familiari? La stessa stanchezza che descrive da giorni potrebbe essere letta in modi diversi: un segnale di sovraccarico che richiede pausa, oppure parte del circolo dell'evitamento che si autoalimenta?
La decisione sul viaggio non è separabile dalla sua storia, da quello che è importante per lei e dal sistema di relazioni in cui è inserito. Le suggerisco quindi di confrontarsi con un professionista che possa accompagnarla in questa esplorazione.
Riguardo allo Xanax (alprazolam), è una benzodiazepina comunemente prescritta per gestire l'ansia (Julien's Primer of Drug Action, 2023, p.397). Il dolore al petto che ha sperimentato dopo l'assunzione potrebbe essere legato a un effetto paradosso o a un'ansia di rimbalzo. Le invito a un confronto con il medico che le ha prescritto il farmaco per discutere questi effetti e valutare insieme la gestione farmacologica più appropriata per il viaggio e il percorso terapeutico generale.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Buonasera,

quello che descrive è un quadro molto chiaro di ansia generalizzata, con episodi di panico e un’importante componente legata alla paura di perdere il controllo e di “non farcela” in determinate situazioni, soprattutto quando si esce dalla propria zona di sicurezza. È comprensibile che, dopo tanti anni di alti e bassi, l’idea di affrontare un viaggio possa generare un senso di apprensione, in particolare quando si teme di stare male lontano da casa e di “deludere” la propria famiglia.

Va detto che, nella sua storia, ci sono anche segnali di miglioramento importanti: il fatto di essere riuscito a riprendere a guidare, ad affrontare luoghi affollati come i centri commerciali e a praticare sport dimostra che, nonostante la fatica e la paura, sta mettendo in atto dei passi reali verso il recupero. Questo è un punto di forza su cui lavorare e che non va sottovalutato.

La stanchezza che descrive può essere legata all’ansia stessa: mantenere a lungo uno stato di tensione mentale e fisica può esaurire molte energie, generando quella sensazione di spossatezza e sonnolenza. È importante ricordare che l’ansia cronica può avere anche un impatto sul corpo, non solo sulla mente.

Per quanto riguarda il viaggio, la decisione se partire o meno dovrebbe basarsi su una valutazione realistica del suo stato attuale. Da un lato, affrontare gradualmente le proprie paure può essere terapeutico e aiuta a ridurre l’evitamento; dall’altro, forzarsi in un momento di forte vulnerabilità potrebbe far aumentare il senso di fallimento o disagio se qualcosa andasse storto. Forse potrebbe pensare di affrontare il viaggio con una prospettiva diversa: non come un “test” da superare, ma come un’occasione per vivere qualche momento piacevole, anche se non tutto andrà perfettamente.

L’uso dello Xanax può dare sollievo nell’immediato, ma se ha notato reazioni fisiche spiacevoli o un aumento dell’ansia, è importante parlarne con il medico o con uno specialista per valutare alternative più adatte, anche terapeutiche o psicologiche. I fiori di Bach possono aiutare a livello di benessere soggettivo, ma non sostituiscono un percorso psicologico strutturato.

Le suggerisco caldamente di approfondire la situazione con uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, che potrà aiutarla a comprendere e gestire i meccanismi dell’ansia, a lavorare sulla paura di perdere il controllo e a ritrovare maggiore fiducia nelle sue risorse. Con un percorso mirato, è assolutamente possibile tornare a vivere con serenità momenti come un viaggio in famiglia.

Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Valentina Penati
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentilissimo, grazie per il suo messaggio. Il viaggio è ormai imminente (5-6 giorni) quindi un lavoro di tipo psicologico è piuttosto irrealistico. Proseguire con la terapia farmacologica e farsi consigliare in merito ai dosaggi dal medico/psichiatra è sicuramente utile per far fronte al viaggio.
Più sul lungo termine, sarebbe indicata una terapia psicologica (la psicoterapia cognitivo comportamentale è il trattamento di prima linea per questi disturbi), volta a riconoscere le cause del disturbo ormai presente da diversi anni. Solamente riconoscendo le ragioni della sintomatologia è possibile avere il giusto grado di consapevolezza rispetto al messaggio che i sintomi ci stanno inviando e poter intervenire di conseguenza.
Resto a disposizione, Buona giornata
Dott.ssa Katia Marinelli
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Pescara
Buongiorno, per affrontare la situazione ha necessità di chiedere un aiuto vero e proprio, soprattutto per quanto riguarda la considerazione delle situazioni di evitamento e di sentimenti negativi che caratterizzano il tutto. Se lo desidera sono a disposizione.
Buona giornata
Dott.ssa Luisa Allione
Psicologo, Psicoterapeuta, Fisioterapista
Bologna
Buongiorno,
l'ansia consuma molta energia e quindi ci affatica.
I disturbi d'ansia si strutturano sugli evitamenti. Questo significa che più una persona evita di affrontarla, più le situazioni ci faranno paura e ci genereranno ansia. Pertanto le consiglio di non rimandare il viaggio ma di accettare di non essere al 100% sereno e di accettare l'eventualità di poter avere noia o ansia. Tenga presente che, qualunque cosa succeda, l'ansia fa sempre una curva, cioè, come sale, scende. Non dura per sempre!
In generale, le consiglio anche di rivolgersi ad uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale per comprendere meglio il suo disturbo e affrontarlo definitivamente!
Un grande in bocca al lupo!
Luisa
Gentile, leggo della sua stanchezza e immagino quanto sia stata dura lottare tutti questi anni contro gli stati che riporta! Leggo anche lo sport come un'importante risorsa per lei (continui a praticarlo), tuttavia è ormai molto tempo che lo stato ansioso la accompagna e limita il suo funzionamento. Dopo tutti i suoi tentativi la inviterei a iniziare un percorso psicoterapeutico, affinché possa lavorare perlomeno su una minore limitazione del suo funzionamento.
Un saluto!
Dott. Giovanni Iacoviello
Psicoterapeuta, Psicologo
Bergamo
Buongiorno,
tenga conto che ha già collezionato diverse situazioni che ha gestito rispetto a quando non riusciva ad andare nei centri commerciali, che possono aumentare il suo senso di sicurezza e fiducia in se stesso. Può pensare di aumentare il chilometraggio gradualmente allargando la sua zona di comfort, fare a turno nel guidare con sua moglie, fare delle pause e delle soste. Il viaggio è una situazione specifica. La cosa più utile può essere rivolgersi ad un/una psicoterapeuta che si occupa di disturbi d'ansia per essere supportato sia per questo frangente (quindi lo contatti per una seduta almeno prima del viaggio) sia per la gestione dell'ansia in altre situazioni, e guidarla verso l'ampliamento della sua comfort zone.
Tra i vari approcci, uno è la terapia breve strategica, che ha sviluppato trattamenti efficaci per ansia, panico e problematiche correlate.
Le faccio tanti auguri.
Dott. Giovanni Iacoviello
Dott.ssa Francesca Torretta
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Busto Arsizio
Capisco bene la sua paura: affrontare un viaggio dopo anni di ansia non è semplice. Ma i progressi che ha fatto — uscire, guidare, gestire situazioni difficili — dimostrano che può farcela. Se decide di partire, si conceda di avere paura senza giudicarsi, faccia pause, respiri e si ricordi che non deve “stare bene”, solo esserci. Se invece si sente troppo fragile, rimandare non è una sconfitta, ma un atto di cura verso se stesso.
Provi a parlarne con un terapeuta e valutate assieme.
Cordialmente
Dott.ssa Francesca Torretta
Dott.ssa Federica Di Maggio
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
onasera,
dalle sue parole emerge tutta la fatica che sta vivendo, ma anche la grande forza con cui cerca di andare avanti per sé e per la sua famiglia. È comprensibile che affrontare un viaggio possa riattivare paure legate al passato e il timore di non riuscire a gestire situazioni nuove o lontane dai propri punti di riferimento.

L’ansia spesso ci fa sentire in balia delle sensazioni fisiche e delle preoccupazioni, ma ogni piccolo passo che descrive – come riuscire a guidare di più o frequentare luoghi affollati – racconta anche del suo impegno e dei progressi che sta già compiendo.

In un percorso terapeutico, è possibile lavorare proprio su questo: trovare un modo per riconoscere e accogliere le proprie paure senza lasciare che condizionino le scelte di vita, restituendo a lei e alla sua famiglia la serenità che desidera.

Le auguro di poter affrontare questo momento con gentilezza verso sé stesso e con fiducia nei suoi tempi.

Un caro saluto,
Dott.ssa Di Maggio Federica Psicoterapeuta sistemico-relazionale
Dott.ssa Alice Braghieri
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Piacenza
Buonasera, le consiglierei di affrontare le sue ansia tramite una terapia cognitivo comportamentale, considerata terapia di elezione per questo tipo di problematiche e eventualmente valutare un consulto psichiatrico per aggiornare la situazione dei farmaci. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott.ssa Benedetta Venturini
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Buonasera,
capisco quanto sia faticoso convivere da anni con l’ansia intensa e persistente e quanto possa essere difficile affrontare un viaggio. Allo stesso tempo, è importante riconoscere i progressi che ha già fatto: ha ripreso a guidare, a frequentare luoghi che prima evitava e sta cercando attivamente di stare meglio, sono piccoli passi iniziali significativi.
Rispetto al viaggio, non esiste una scelta giusta in assoluto in questo momento: può valutarlo come un’occasione per sperimentarsi gradualmente, magari con alcune tecniche (grounding, respirazione), oppure rimandarlo se sente di aver bisogno di maggiore stabilità. In entrambi i casi, è una decisione consapevole, non un fallimento.
Ciò che invece non rimanderei è lavorare in modo più mirato sulla sua ansia e qualità di vita: un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale può aiutarla a esporsi gradualmente alle situazioni temute, gestire meglio le sensazioni fisiche e recuperare fiducia nelle proprie risorse. Partire da situazioni che causano un disagio minimo, sino ad arrivare a situazioni più difficili. Ogni passo in questa direzione è un investimento nel suo benessere. Un cordiale saluto.
Dott.ssa Giulia Diener
Psicoterapeuta, Psicologo
Napoli
Buonasera, mi sembra evidente che il suo corpo le stia mandando dei chiari segnali che la invitano a prendersi cura di lei.
Il primo passo può essere quello di ascoltare finalmente queste paure che da 15 anni la invitano a fermarsi, le auguro di poter intraprendere un percorso di terapia in cui prendersi cura veramente di lei.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Giulia Diener
Dott.ssa Elisa Oliveri
Psicoterapeuta, Psicologo
Torino
Posso immaginare che per lei questa vacanza rappresenti da una parte un motivo di forte ansia ma anche il desiderio di fare finalmente qualcosa di bello con la sua famiglia.
Ha notato però che nell'ultimo periodo ha fatto dei miglioramenti. E' riuscito anche a guidare. Forse qualcosa si sta muovendo dentro di lei.
Sarebbe bello fare un tentativo, portandosi dietro Xanax e fiori di Bach. Che ne dice?
Le auguro il meglio!
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,
dai disturbi d' ansia è possibile guarire attraverso l ausilio combinato di psicoterapia e farmacoterapia. Intraprenda quanto prima un percorso psicologico, vedrà che con il tempo potrà uscire dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Bruino
Buonasera,
comprendo quanto possa essere faticoso affrontare l’ansia, soprattutto quando coinvolge situazioni come un viaggio lontano da casa. È importante però riconoscere i passi che ha già fatto — tornare a guidare, muoversi di più, riprendere alcune attività — sono segnali di ripresa, anche se la stanchezza e la paura restano presenti.
In vista del viaggio, provi a prepararsi a piccoli passi: immagini i momenti del tragitto, le pause, ciò che può aiutarla a sentirsi più stabile (una musica, un respiro, una frase che la calma). Se l’ansia dovesse farsi troppo intensa, può parlarne con un professionista per capire come gestirla senza sentirsi sopraffatto.
Per quanto riguarda lo Xanax, è importante confrontarsi con il medico curante o lo specialista che la segue: potrà valutare insieme a lui se la reazione che ha avuto è legata al farmaco o all’ansia stessa, e trovare la strategia più adatta a lei.
Il desiderio di esserci per sua figlia e di vivere questa esperienza con più serenità è già una base solida su cui costruire fiducia.
Rimango a disposizione se desidera un confronto più approfondito.
Un caro saluto!
Dott.ssa Cinzia Pirrotta
Dott.ssa Elisa Pappacena
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Latina
Salve caro lettore
mi dispiace sembra che abbia difficoltà e gestire un attacco di ansia e panico. Credo dovrebbe fare un percorso di terapia individuale proprio per imparare ad essere piu' tranquillo e sicuro di gestie un momemnto di cris. Le assicuro che dopo un buon percorso di terapia anche medio tutte le persone che hanno ansia generalizzata ed hanno avuto attacchi di panico imparano a gestire molto bene la loro situazione. Ci pensi
Dott.ssa Arianna Moroni
Psicoterapeuta, Psicologo
Trieste
Buonasera, grazie per aver condiviso qui. L’ansia generalizzata e gli episodi di attacchi di panico possono diventare molto impegnativi da gestire nel tempo e portare stanchezza fisica ed emotiva. Da come ne parla emerge la fatica, ma anche la determinazione con cui sta cercando di andare avanti per sé e per la sua famiglia. Di fronte a un viaggio o a un cambiamento, spesso il corpo e la mente manifestano una maggiore reazione ansiosa, è un modo per proteggersi da ciò che viene percepito come troppo attivante.
In questi casi può essere utile intraprendere un percorso di psicoterapia per la gestione dell’ansia, in cui esplorare in sicurezza le proprie reazioni e apprendere strumenti per affrontare situazioni stressanti come i viaggi, la guida o gli spazi affollati. Un supporto in tal senso può aiutarla a ritrovare equilibrio, fiducia e stabilità emotiva nel tempo. Cordialmente, AM
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, credo che la sola forza di volontà non basta e che lei abbia mostrato di possedere molte risorse se è riuscito a contrastare, senza un aiuto professionale, tutto questo disagio. C'è poco tempo rispetto al viaggio e dovrebbe trovare soluzioni alternative per farlo. Le suggerisco comunque di iniziare, prima possibile, un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi

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