Buonasera, io avrei bisogno di un consulto urgente sulla problematica che sta invalidando, lentament
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Buonasera, io avrei bisogno di un consulto urgente sulla problematica che sta invalidando, lentamente, la mia vita da molto tempo. L'ANSIA! Sono una persona estremante ansiosa, a livelli estremi davvero, ma oggi vorrei porre alla vostra attenzione un tipo di ansia, l'ansia della notte o meglio l'ansia anticipatoria del non dormire la notte! quando sono in posti nuovi vado in panico appena arriva la sera perchè penso subito che dovrò mettermi nel letto ed i pensieri sono :" e se non dormo? se chiudo gli occhi ed il tempo non passa? posso stare 7 ore sdraiata senza fare niente? i minuti non passano mai, tutti dormono ed io no, non passano molte macchine quindi le persone sono tutte a casa che dormono ed io che devo fare? guardo il telefono sembra che sono passate tante ore ed invece a malapena 10 minuti" tutti questi pensieri mi fanno impazzire e mi fanno venire tensioni muscolari, tachicardia, bisogno di telefonare alla gente anche alle 3 del mattino, piangere, sudare freddo. Ma, venendo al succo, tutta quest'ansia è tornata da quando lavoro in una comunità e devo fare 1 notte alla settimana di turno da sola, tutta la notte. Io so bene che fondamentalmente non devo pensarla come una notte dove dover dormire beata ma sinceramente l'idea di restare tutta la notte sveglia, da sola, su di un divano a guardare il cellulare mi fa impazzire. Oggi che è martedi 17 ottobre già pensa a domani che dovrò fare la notte e già sto male, ansia, tachicardia e sudorazione eccessiva. Appena arrivo il struttura vado in panico, finisco di sistemare le cose e mi viene il panico perchè magari è solo mezzanotte ed io già non ho più niente da fare e quindi posso sdraiarmi e l'idea di stare coricata tutta la notte e magari non dormire completamente mi fa andare in attacco di panico.. immagino che questa sia ansia anticipatoria ma sinceramente è diventata invalidante. Non mi va che questa ansia mi invogli all'abbandonare questo lavoro perchè non è giusto, anche perchè fondamentalmente è solo una notte a settimana. Alla fine penso che non dormire completamente una notte non succede nulla o no? Alcuni miei colleghi mi dicono che non dormono mai durante il turno di notte se non si riposano in dormiveglia verso le prime ore del mattino ( 3-4 del mattino) e sono tranquilli, allora perchè io devo stare così male?.. appena finisco la notte io sto 3 giorni ancora in ansia per la notte finita ed in ansia anticipatoria della notte che dovrò fare nella settimana successiva. Per rilassarmi prendo anche 2 melatonine, inoltro guardo video asmr rilassanti ma ovviamente mi aiutano all'inizio e poi stop. Vorrei che n3lla mia testa si innescasse un meccanismo diverso, quello del "dai tranquilla tanto è solo una notte alla settimana". Questa settimana dovrò fare due notti e questa cosa mi manda in panico. AIUTATEMI CON UN CONSIGLIO RAPIDO DA POTER ATTUARE NELL'IMMEDIATO. Nell'attesa di farmi aiutare da terapeuti. un aiuto per la notte che verrà
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Si ricordi che il sonno arriva a chi non lo cerca, cercare il sonno la mette in una condizione di iperattivazione che è incompatibile con il rilassamento. Di mancanza di sonno non si muore, anche se si addormentasse solo per due, comunque il cervello tende a recuperare subito quello che gli serve. Le famose 8 ore di sonno rappresentano un mero dato statistico poichè ci sono persone che vivono tranquillamente anche con molte meno ore.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Si ricordi che il sonno arriva a chi non lo cerca, cercare il sonno la mette in una condizione di iperattivazione che è incompatibile con il rilassamento. Di mancanza di sonno non si muore, anche se si addormentasse solo per due, comunque il cervello tende a recuperare subito quello che gli serve. Le famose 8 ore di sonno rappresentano un mero dato statistico poichè ci sono persone che vivono tranquillamente anche con molte meno ore.
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Salve, in merito alla sua richiesta credo sia difficile poter trovare nell'immediato una soluzione valida e duratura nel tempo. Sarebbe necessario andare ad indagare, assieme ad uno specialista, il significato dell'ansia e dei sintomi da lei descritti. In particolare la problematica legata anche al sonno sembra anch'essa correlata o acuita da questa sensazione di forte ansia che lei prova. Resto a disposizione per eventuali ulteriori confronti.
Cordialmente,
Dott.ssa Giulia Scarangella
Cordialmente,
Dott.ssa Giulia Scarangella
Buongiorno, mi dispiace per questa situazione, se vuole parlarne, anche on-line, sono disponibile, mi faccia sapere.
Gentile utente, comprendo che per lei sia un momento molto difficile e che quest'ansia la stia facendo sentire molto male, ma darle un consiglio rapido ed efficace è impossibile, purtroppo. Innanzitutto i consigli per l'ansia non sono utili per tutti e in qualsiasi situazione e in secondo luogo, sarebbe fuorviante: mettendo anche il caso che lei tragga beneficio da un consiglio, esso non l'aiuterà a guarire dal disturbo d'ansia, che si presenterà ancora sotto altre forme e la farà stare ancora male. È necessario che lei prenoti un consulto vero e proprio, così da essere aiutata meglio e in profondità.
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Cordialmente,
Dott.ssa Cecilia Bagnoli
Gentile utente, più che ansia mi pare di capire che ha “pensieri intrusivi” a cui crede fortemente e poi scaturisce l’ansia…Le consiglio di sentire un terapeuta magari ad indirizzo cognitivo comportamentale ACT che l’aiuterà sicuramente con questo problema. Cordiali Saluti.
Buongiorno, il lavoro in comunità ha dei momenti molto duri e le notti sicuramente sono tra questi. Sembra che la sua ansia non sia dovuta al contesto in cui si trova e nemmeno alla difficoltà nell'addormentarsi ma a quel tempo sospeso in cui non ha nulla da fare e deve in qualche modo aspettare che passi, pensiero che poi la invade completamente facendola stare molto male. Credo che sia molto coraggioso da parte sua affrontare questa parte del suo lavoro che sembra toccare alcune delle sue fragilità. Purtroppo non ho un consiglio da utilizzare nell'immediato, sarebbe necessaria una visione più ampia dei suoi vissuti ansiosi e del periodo che l'ha portata a questo lavoro per indagare le emozioni e i sentimenti sottostanti la sua ansia. Cordiali saluti.
Buongiorno, non esiste un rimedio breve ed efficace, il cambiamento psicologico richiede più tempo e più pazienza. Lei inconsapevolmente rimane nello schema dell'ansia anche mentre chiede aiuto. Brevi consigli mentre si mette alla ricerca di un/una terapeuta per un buon lavoro sull'ansia.
Uno - si tolga dalla testa di dover/poter dormire durante il turno di notte, psicologicamente non è nelle condizioni per farlo. Ho lavorato anch'io in varie comunità terapeutiche quindi so di cosa parlo, si riesce a dormire per qualche ora, a volte venivo svegliato dagli utenti più volte nella stessa notte, ma questo al momento, nella sua psicologia, è una situazione inaccettabile. Si porti quindi il necessario per passare la notte sveglia(mettendo in preventivo che succeda), leggendo libri e guardando film e prima o poi si addormenterà senza accorgersene e dormirà le famose poche ore. Dormirà se è stanca dopo colazione.
Due - ricorra ad un supporto farmacologico per evitare le notti insonni a casa fino a quando la terapia non la aiuterà a migliorare la situazione.
Tre - ha delle idee sbagliate sul sonno e pretende di comandare un meccanismo naturale ottenendo l'effetto contrario. Questo accade perchè si attivano parti opposte del sistema nervoso. Il sonno è gestito dal sistema nervoso parasimpatico, funziona in opposizione al sistema nervoso simpatico che è quello che invece viene attivato (o attiva) l'ansia. Per questo in presenza di ansia è impossibile dormire.
Uno - si tolga dalla testa di dover/poter dormire durante il turno di notte, psicologicamente non è nelle condizioni per farlo. Ho lavorato anch'io in varie comunità terapeutiche quindi so di cosa parlo, si riesce a dormire per qualche ora, a volte venivo svegliato dagli utenti più volte nella stessa notte, ma questo al momento, nella sua psicologia, è una situazione inaccettabile. Si porti quindi il necessario per passare la notte sveglia(mettendo in preventivo che succeda), leggendo libri e guardando film e prima o poi si addormenterà senza accorgersene e dormirà le famose poche ore. Dormirà se è stanca dopo colazione.
Due - ricorra ad un supporto farmacologico per evitare le notti insonni a casa fino a quando la terapia non la aiuterà a migliorare la situazione.
Tre - ha delle idee sbagliate sul sonno e pretende di comandare un meccanismo naturale ottenendo l'effetto contrario. Questo accade perchè si attivano parti opposte del sistema nervoso. Il sonno è gestito dal sistema nervoso parasimpatico, funziona in opposizione al sistema nervoso simpatico che è quello che invece viene attivato (o attiva) l'ansia. Per questo in presenza di ansia è impossibile dormire.
Cara utente, mi rendo conto che desideri un consiglio "immediato" che riesca a ridurre almeno un po' questa angoscia che l'assale ogni notte e che le condiziona tutta la giornata, ma purtroppo è difficile fornirle una formula magica, soprattutto senza neanche conoscerla. Mi è sembrato di capire che stava già valutando l'idea di intraprendere un percorso psicologico, cosa che comunque mi sento di incoraggiarla a fare, come primissima cosa. Per cercare di darle una risposta, forse posso consigliarle di provare a occuparsi quelle ore in maniera diversa sin dal principio, in quanto sicuramente più cercherà di addormentarsi, più crescerà l'ansia di non riuscire a farlo. Comunque però resto dell'idea che soltanto un percorso psicologico possa aiutarla davvero a gestire questa situazione e a ridurre l'ansia e l'angoscia che sente. Spero che vada meglio. Un saluto, dott.ssa Chiara Cuoco
Gentilissima, Comprendo la gravità della situazione e l'ansia che sta vivendo. È importante riconoscere quanto questa ansia notturna anticipatoria stia influenzando la sua vita. Prima di tutto, mi dispiace sentire che stia attraversando questa esperienza, ma sono qui per aiutarla.
La sua descrizione mette in evidenza una serie di pensieri ansiosi e sensazioni fisiche che la affliggono profondamente, soprattutto in relazione ai suoi turni notturni di lavoro nella comunità. Questi pensieri possono alimentare l'ansia anticipatoria e rendere difficile la gestione della situazione.
Nel breve termine, ci sono svariate cose che potrebbe fare quando si sente sopraffatta dall'ansia che possono aiutarla a calmare il sistema nervoso e a ridurre alcuni dei sintomi fisici dell'ansia, ma la vera chiave per affrontare in modo efficace l'ansia notturna anticipatoria è cercare il supporto di uno psicologo o terapeuta specializzato. La vera conoscenza di se stessi e dei propri meccanismi comportamentali possono aiutarla in questo percorso verso il benessere.
Ricordi che non è sola in questo, e ci sono risorse e professionisti pronti ad aiutarla a superare questa difficoltà. La ricerca di supporto è un passo positivo verso il benessere emotivo e potrà iniziare a trovare sollievo da queste sensazioni ansiose. Un caro saluto, dr.ssa Marina Lumento.
La sua descrizione mette in evidenza una serie di pensieri ansiosi e sensazioni fisiche che la affliggono profondamente, soprattutto in relazione ai suoi turni notturni di lavoro nella comunità. Questi pensieri possono alimentare l'ansia anticipatoria e rendere difficile la gestione della situazione.
Nel breve termine, ci sono svariate cose che potrebbe fare quando si sente sopraffatta dall'ansia che possono aiutarla a calmare il sistema nervoso e a ridurre alcuni dei sintomi fisici dell'ansia, ma la vera chiave per affrontare in modo efficace l'ansia notturna anticipatoria è cercare il supporto di uno psicologo o terapeuta specializzato. La vera conoscenza di se stessi e dei propri meccanismi comportamentali possono aiutarla in questo percorso verso il benessere.
Ricordi che non è sola in questo, e ci sono risorse e professionisti pronti ad aiutarla a superare questa difficoltà. La ricerca di supporto è un passo positivo verso il benessere emotivo e potrà iniziare a trovare sollievo da queste sensazioni ansiose. Un caro saluto, dr.ssa Marina Lumento.
Gentile utente di mio dottore,
i disturbi d' ansia possono essere trattati attraverso l' ausilio integrato della psicoterapia e della farmacoterapia. Contatti quanto prima uno specialista, vedrà che potrà uscire dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
i disturbi d' ansia possono essere trattati attraverso l' ausilio integrato della psicoterapia e della farmacoterapia. Contatti quanto prima uno specialista, vedrà che potrà uscire dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno. Come è andata la notte in comunità? Leggo oggi la sua domanda, 20 ottobre, e mi ha fatto pensare al lungo periodo in cui ho coordinato una comunità psichiatrica, con operatori di diverso tipo che svolgevano il proprio lavoro, comprese le notti. Il suo problema è molto comune, ma credo che non si possa risolvere con una risposta spot, perché non esiste una risposta spot. Esiste la possibilità di trovare un luogo protetto in cui sentirsi invogliati ad ascoltarsi e raccontare. Le propongo un colloquio conoscitivo online.
Buongiorno, comprendo il suo stato d'animo in relazione all'impossibilità di dormire e all'ansia annessa. Per la risoluzione del problema ritengo che non esistano rimedi pronti all'uso purtroppo, perché i sintomi che si presentano spesso non sono la vera radice del problema, ma una manifestazione di esso. Lavorare in questo modo spesso richiede tempo, anche se i benefici che si ottengono ripagano lo sforzo fatto. Un saluto.
Gentilissimæ utente, grazie per aver condiviso il suo vissuto. Mi è arrivato con un gran carico di angoscia e di affanno. Come riportato già dai/dalle miæ colleghæ non esiste una pozione magica, un rimedio che una volta assunto dilegui ansia e preoccupazioni. Cosa che, come ha scritto, ha già provato a cercare ma che non si è rivelata produttiva (i video asmr). C'è qualcosa che vuole essere ascoltata da lei. Non esiti a cominciare questo ascolto con vicino unæ professionista. Un abbraccio forte
Gentile utente, i dispositivi elettronici sono spesso sconsigliati se si vuole aiutare a conciliare il sonno, piuttosto le consiglio di praticare degli esercizi di respirazione e di meditazione, i quali può facilmente reperire sul web, se eseguiti da psicologi formati.
A lungo termine, ciò che mi sento di consigliarle è di iniziare un percorso che possa aiutarla ad indagare più in profondità le motivazioni di tale ansia. Un caro saluto,
Stefania La Torre
A lungo termine, ciò che mi sento di consigliarle è di iniziare un percorso che possa aiutarla ad indagare più in profondità le motivazioni di tale ansia. Un caro saluto,
Stefania La Torre
Gentilissima, mi spiace per la situazione che sta affrontando e comprendo la sua fatica. Il lavoro che prevede turni di notte influenza il naturale ritmo sonno-veglia. Tuttavia nel suo caso sembra esserci una notevole ansia di base che non le permette di prendere sonno nell’arco della settimana, perciò è molto invalidante. L’ansia che prova ed i pensieri intrusivi correlati la attivano notevolmente a livello psicofisiologico quindi non le permettono di lasciarsi andare al rilassamento ed al riposo notturno. Inoltre il senso di solitudine di cui parla si somma al problema di ansia, affaticandola ulteriormente. Dato che l’ansia, come lei ha detto, la accompagna da molto tempo le consiglio di approfittare della motivazione che la smuove in questo momento a ricercarne i significati e cominciare un percorso con un professionista, per prevenire un ulteriore disagio e poter vivere e lavorare con più serenità. Sono a disposizione se lo desidera. Un caro saluto, Dott.ssa Castagnedi
Buongiorno le ho risposto facendole un video che potrà trovare sul mio canale youtube dal titolo "Ansia Anticipatoria: come non cadere nella trappola delle diagnosi errate" .
Spero possa trovarne giovamento. Cordialmente Amico Colaianni
Spero possa trovarne giovamento. Cordialmente Amico Colaianni
Buonasera, mi dispiace per il forte disagio che sente ma purtroppo, anche volendo, non ci sono soluzioni miracolose da poterle suggerire. Lo stare in comunità può avere molte valenze personali e nascoste per lei, così come l'idea di dovere rimanere sveglia. Provi a sentire il parere di un esperto per chiarire a se stessa i suoi vissuti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, mi dispiace molto per la situazione che stai attraversando. Ti consiglio di considerare l'aiuto di uno psicologo o uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale (CBT), esperti nell'individuare strategie pratiche ed efficaci per affrontare le difficoltà attuali. La CBT si concentra sul comprendere e modificare i pensieri e i comportamenti che influenzano le emozioni, offrendo strumenti concreti per migliorare il tuo benessere psicologico. Resto a tua disposizione per qualsiasi chiarimento o supporto aggiuntivo.
Un caro saluto,
Dott. Moro
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Ciao, tutti gli atti di prevenzione che agisci non fanno altro che rimarcarti e confermarti l'esistenza di un problema. Ci sarebbero delle cose pratiche e concrete che potresti fare per evitare che il problema si perseveri.
Rimango a disposizione per ulteriori dubbi o chiarimenti. Dott.ssa Francesca Gottofredi
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Buongiorno, mi dispiace che stia vivendo questa situazione di ansia così intensa, capisco quanto possa essere invalidante e frustrante. L’ansia anticipatoria, come quella che descrive, è una risposta del suo corpo e della sua mente alla percezione di una minaccia futura. Anche se razionalmente sa che il turno di notte non rappresenta un pericolo, il suo sistema di allarme interno si attiva come se lo fosse, creando quei sintomi di tachicardia, tensione muscolare e pensieri intrusivi che descrive. Per affrontare la situazione immediata e gestire l’ansia per la notte che verrà, potrebbe essere utile provare alcune strategie pratiche. Una di queste è la tecnica della respirazione diaframmatica: seduta o sdraiata, provi a inspirare profondamente contando fino a quattro, trattenga il respiro per altri quattro secondi e poi espiri lentamente contando fino a sei. Questo rallenta il ritmo cardiaco e comunica al corpo che può rilassarsi. Un’altra tecnica che può aiutare nell’immediato è la distrazione consapevole: porti con sé un’attività che richieda concentrazione ma non sia troppo stimolante, come un libro interessante ma leggero, un cruciverba o una playlist di podcast rilassanti. L’obiettivo è spostare l’attenzione dai pensieri legati alla notte al momento presente. Per quanto riguarda i pensieri intrusivi, può essere utile mettere in atto un dialogo interno diverso. Quando inizia a pensare “e se non dormo?”, provi a rispondere con un pensiero più funzionale, come: “Non dormire una notte non è piacevole, ma il mio corpo può gestirlo. È solo una notte e ce l’ho già fatta altre volte.” Ripetere questa frase, anche se inizialmente può sembrare difficile, aiuta a creare una distanza emotiva rispetto al pensiero ansioso. Per il lungo termine, sarebbe molto utile lavorare su come affronta l’ansia anticipatoria in generale. Spesso, questa si nutre di tentativi di evitare o controllare la situazione temuta, ma il modo più efficace per affrontarla è accettare che l’ansia esista e imparare a non farla crescere. Un terapeuta cognitivo-comportamentale può aiutarla a identificare e modificare i pensieri disfunzionali che alimentano l’ansia e a esporsi gradualmente alla situazione temuta in modo più sereno. Per ora, le suggerisco di accogliere l’idea che la notte non perfetta non è una minaccia ma un’esperienza gestibile, anche se scomoda. Ogni piccola vittoria contro l’ansia contribuirà a ridurre il suo impatto sulla sua vita. Mi raccomando, non perda di vista il fatto che sta cercando aiuto e sta cercando soluzioni: questo è già un passo enorme verso il miglioramento. Cari saluti. Dott. Andrea Boggero
Capisco quanto l’ansia ti stia influenzando, specialmente nei giorni che precedono i turni notturni. È normale che tu provi ansia anticipatoria e paura del panico, dato che ti ritrovi a pensare continuamente a come affrontare la notte e a temere che non riuscirai a dormire. Questo tipo di ansia diventa un circolo vizioso che è difficile interrompere, ma ci sono alcune cose che puoi fare per interrompere questo processo e alleviare il disagio.
Quando senti che l’ansia comincia a salire, cerca di concentrarti sulla respirazione profonda: inspira lentamente, trattieni per qualche secondo ed espira, ripetendo più volte. Questo ti aiuterà a ridurre la tachicardia e a calmarti. Inoltre, invece di concentrarti sul fatto che "devi dormire", prova a distrarti con attività che ti rilassano, come leggere o fare una passeggiata leggera. Evita di guardare il telefono per controllare l’ora, perché finiresti per alimentare ulteriormente l’ansia. Un altro approccio utile potrebbe essere quello di accettare la notte come un "riposo attivo". Non necessariamente devi dormire profondamente, ma puoi comunque rilassarti e permettere al corpo e alla mente di recuperare, anche se non dormi. Quando pensi ai tuoi turni, cerca di visualizzare te stessa in uno stato di tranquillità, affrontando la notte senza paura. Immaginare un'esperienza positiva, anche se non è la realtà, può essere un buon allenamento per la mente. Infine, cerca di non giudicare te stessa per l’ansia che provi. È normale sentirsi ansiosi, ma non lasciare che questa ansia definisca chi sei. Accettando che una notte senza sonno non è il dramma che temi, comincerai a gestirla meglio. Nel lungo periodo, sarebbe utile lavorare su queste dinamiche con un terapeuta, per comprendere le radici di questa ansia e trovare modi per affrontarla in maniera più profonda.
Spero che questi suggerimenti ti possano essere utili, potremmo continuare ad approfondire l'argomento in seduta.
Un caro saluto,
Dott. Lorenzo Boccalari
Quando senti che l’ansia comincia a salire, cerca di concentrarti sulla respirazione profonda: inspira lentamente, trattieni per qualche secondo ed espira, ripetendo più volte. Questo ti aiuterà a ridurre la tachicardia e a calmarti. Inoltre, invece di concentrarti sul fatto che "devi dormire", prova a distrarti con attività che ti rilassano, come leggere o fare una passeggiata leggera. Evita di guardare il telefono per controllare l’ora, perché finiresti per alimentare ulteriormente l’ansia. Un altro approccio utile potrebbe essere quello di accettare la notte come un "riposo attivo". Non necessariamente devi dormire profondamente, ma puoi comunque rilassarti e permettere al corpo e alla mente di recuperare, anche se non dormi. Quando pensi ai tuoi turni, cerca di visualizzare te stessa in uno stato di tranquillità, affrontando la notte senza paura. Immaginare un'esperienza positiva, anche se non è la realtà, può essere un buon allenamento per la mente. Infine, cerca di non giudicare te stessa per l’ansia che provi. È normale sentirsi ansiosi, ma non lasciare che questa ansia definisca chi sei. Accettando che una notte senza sonno non è il dramma che temi, comincerai a gestirla meglio. Nel lungo periodo, sarebbe utile lavorare su queste dinamiche con un terapeuta, per comprendere le radici di questa ansia e trovare modi per affrontarla in maniera più profonda.
Spero che questi suggerimenti ti possano essere utili, potremmo continuare ad approfondire l'argomento in seduta.
Un caro saluto,
Dott. Lorenzo Boccalari
Gentile utente,
l'ansia che descrive si percepisce con forza. Il fatto che lei sia riuscita ad individuarla è un punto di partenza già molto importante. A modo suo sta cercando di far fonte a questo turbinio di sentimenti che arrivano e che si trova a dover gestire quando è da sola. Sarebbe da approfondire meglio il suo stare in queste situazioni e che tipo di ansia le fanno provare. In particolar modo, riflettere sui suoi stati emotivi cercando di dar loro un nome potrebbe esserle d'aiuto.
Rimango a disposizione nell'eventualità ne avesse bisogno.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Maddalena Maggi
l'ansia che descrive si percepisce con forza. Il fatto che lei sia riuscita ad individuarla è un punto di partenza già molto importante. A modo suo sta cercando di far fonte a questo turbinio di sentimenti che arrivano e che si trova a dover gestire quando è da sola. Sarebbe da approfondire meglio il suo stare in queste situazioni e che tipo di ansia le fanno provare. In particolar modo, riflettere sui suoi stati emotivi cercando di dar loro un nome potrebbe esserle d'aiuto.
Rimango a disposizione nell'eventualità ne avesse bisogno.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Maddalena Maggi
Quello che descrivi è proprio ansia anticipatoria: la tua mente comincia molto prima della notte a immaginare scenari catastrofici, e più ci pensi più il corpo si prepara come se stessi per affrontare un pericolo reale. Così arrivi al turno già “carica” di tensione, e qualsiasi sensazione diventa ingestibile. Non sei “sbagliata”: il tuo sistema nervoso è in allerta e ti fa credere che stare sveglia una notte sia insopportabile, quando in realtà il corpo può reggere benissimo.
Nell’immediato puoi provare due cose pratiche. Primo: cambia la prospettiva della notte. Non pensare che “devi dormire”, perché non sei a casa nel tuo letto, sei al lavoro. La notte non è un fallimento se non dormi, anzi il tuo compito è stare sveglia e vigile. Questo riduce la pressione del “dover dormire per forza”.
Secondo: prepara una “lista salvagente” da usare durante la notte. Non restare a fissare il tempo che non passa, perché è lì che l’ansia ti divora. Porta con te attività leggere e semplici: un libro, un cruciverba, un podcast, un quaderno dove scrivere quello che ti viene in mente. Spezzare la notte in “blocchi” di piccole attività riduce la sensazione di infinito.
E ricorda una frase che può esserti utile: anche se una notte non dormi affatto, non succede nulla di irreparabile. Il giorno dopo sarai stanca, ma il corpo recupera e torni in equilibrio. Tenerlo bene a mente toglie potere alla paura.
Hai ragione: non è giusto che l’ansia ti spinga a lasciare un lavoro che ti piace. Per questo, oltre ai piccoli strumenti pratici, cercare un supporto psicoterapeutico sarà fondamentale per lavorare sul meccanismo alla radice. Ma già ora, prova a pensare alla notte come a “un turno da riempire”, non a una sfida contro il sonno.
Dott.ssa De Pretto
Nell’immediato puoi provare due cose pratiche. Primo: cambia la prospettiva della notte. Non pensare che “devi dormire”, perché non sei a casa nel tuo letto, sei al lavoro. La notte non è un fallimento se non dormi, anzi il tuo compito è stare sveglia e vigile. Questo riduce la pressione del “dover dormire per forza”.
Secondo: prepara una “lista salvagente” da usare durante la notte. Non restare a fissare il tempo che non passa, perché è lì che l’ansia ti divora. Porta con te attività leggere e semplici: un libro, un cruciverba, un podcast, un quaderno dove scrivere quello che ti viene in mente. Spezzare la notte in “blocchi” di piccole attività riduce la sensazione di infinito.
E ricorda una frase che può esserti utile: anche se una notte non dormi affatto, non succede nulla di irreparabile. Il giorno dopo sarai stanca, ma il corpo recupera e torni in equilibrio. Tenerlo bene a mente toglie potere alla paura.
Hai ragione: non è giusto che l’ansia ti spinga a lasciare un lavoro che ti piace. Per questo, oltre ai piccoli strumenti pratici, cercare un supporto psicoterapeutico sarà fondamentale per lavorare sul meccanismo alla radice. Ma già ora, prova a pensare alla notte come a “un turno da riempire”, non a una sfida contro il sonno.
Dott.ssa De Pretto
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