Buonasera. Ho già esposto una domanda in merito alla mia ansia e ho ricevuto moltissimi commenti, pe
27
risposte
Buonasera. Ho già esposto una domanda in merito alla mia ansia e ho ricevuto moltissimi commenti, per cui ringrazio perché mi sono stati molto utili!
Vorrei provare ad approfondire una parte di questo aspetto. La mia ansia spunta prepotente nel 2018,le cause scatenanti le conosco. Ma so anche, dopo aver fatto un piccolo percorso di terapia, che nascono in realtà molto prima, dal fatto che purtroppo quando avevo solo 50giorni ho perso il mio papà, crescendo solo con mamma, con cui ho creato un legame profondissimo. Uno dei pensieri più ricorrenti da un po' di tempo, e che scatena in me un forte senso di ansia e paura, è proprio legato a lei. Mi rendo conto che scorre il tempo e sento nello stomaco e nel petto una paura immensa di questa cosa. Vorrei trovare un modo per far sì che qiesti pensieri si facciano da parte ma non ci riesco! C è qualche consiglio che potrei seguire?? Ringrazio anticipatamente.
Vorrei provare ad approfondire una parte di questo aspetto. La mia ansia spunta prepotente nel 2018,le cause scatenanti le conosco. Ma so anche, dopo aver fatto un piccolo percorso di terapia, che nascono in realtà molto prima, dal fatto che purtroppo quando avevo solo 50giorni ho perso il mio papà, crescendo solo con mamma, con cui ho creato un legame profondissimo. Uno dei pensieri più ricorrenti da un po' di tempo, e che scatena in me un forte senso di ansia e paura, è proprio legato a lei. Mi rendo conto che scorre il tempo e sento nello stomaco e nel petto una paura immensa di questa cosa. Vorrei trovare un modo per far sì che qiesti pensieri si facciano da parte ma non ci riesco! C è qualche consiglio che potrei seguire?? Ringrazio anticipatamente.
Buonasera,
le condizioni psicologiche sono differenti per ciascuno, al punto che "ansia", "depressione" ed altri termini simili possono perdere di significato senza parlarne in termini di storia personale. Non vi è un rapporto di "causa-effetto" tra queste diagnosi e certe condizioni psicologiche, come vi potrebbe essere in certe malattie fisiche come il diabete. Io penso che l'autodiagnosi non le faccia bene e se riesce a liberarsi da questo atteggiamento si sarà liberata dell' "ansia" e affrontare in maniera realistica la sua sofferenza o disagio psicologico. Un percorso psicologico in questa direzione potrebbe esserle utile.
le condizioni psicologiche sono differenti per ciascuno, al punto che "ansia", "depressione" ed altri termini simili possono perdere di significato senza parlarne in termini di storia personale. Non vi è un rapporto di "causa-effetto" tra queste diagnosi e certe condizioni psicologiche, come vi potrebbe essere in certe malattie fisiche come il diabete. Io penso che l'autodiagnosi non le faccia bene e se riesce a liberarsi da questo atteggiamento si sarà liberata dell' "ansia" e affrontare in maniera realistica la sua sofferenza o disagio psicologico. Un percorso psicologico in questa direzione potrebbe esserle utile.
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?
Buongiorno, mi sembra che lei si porti dentro un bel carico e da molto tempo. Inoltre, da quello che racconta mi sembra che ha anche voglia di comprendere alcune cose e di aprire delle porte dentro di lei. Per molte persone che si trovano nella sua situazione spesso il timore è quello che i rapporti con le persone care, ad esempio con la madre, si possano in qualche modo rovinare. Nella realtà dei fatti spesso accade che intraprendendo un percorso, queste non solo stanno meglio, ma i rapporti con le persone care diventano ancora più vere e profonde! Questo per dirle di non avere timori o dubbi circa al contattare un professionista che possa oggi aiutarla a stare meglio, ma anche assicurarle un futuro diverso e che quanto ha vissuto non la influenzi troppo. L'ansia spesso è una spinta a cercare di vedere con più chiarezza alcune cose che si trovano dentro di noi. Spero di essere di aiuto.
Capisco quanto possa essere difficile convivere con questa paura, soprattutto considerando il legame profondo che ha con sua madre.
Ecco alcuni spunti che potrebbero aiutarla:
- Cerchi di accogliere l’emozione invece di combatterla, riconoscere la paura la rende meno opprimente.
- Riporti il focus sul presente, praticando mindfulness o semplici esercizi di respirazione.
- Viva momenti di qualità con sua madre, trasformando l’ansia in gratitudine.
- Coltivi la sua indipendenza emotiva, trovando spazi e attività che la facciano stare bene.
Se il pensiero diventa troppo invadente, un supporto psicologico può offrirle strumenti utili.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Ecco alcuni spunti che potrebbero aiutarla:
- Cerchi di accogliere l’emozione invece di combatterla, riconoscere la paura la rende meno opprimente.
- Riporti il focus sul presente, praticando mindfulness o semplici esercizi di respirazione.
- Viva momenti di qualità con sua madre, trasformando l’ansia in gratitudine.
- Coltivi la sua indipendenza emotiva, trovando spazi e attività che la facciano stare bene.
Se il pensiero diventa troppo invadente, un supporto psicologico può offrirle strumenti utili.
Spero di esserle stata d'aiuto.
Salve
Mi fà molto piacere che le sono stati utili i consigli precedenti.
La ringrazio perchè è molto interessante quello su cui verte la sua problematica.
a mio parere, l'ansia per la madre è un'ansia di abbandono e di perdita.
E' anche normale che più cresciamo e di più ci leghiamo in modo profondo alle persone che amiamo.
Crescere e maturare però vuol dire anche individuarsi; ossia prendere consapevolezza della propria indipendenza dai nostri legami, trovando un equilibrio fra l'attaccamento alle figure importanti della nostra vita e alla gestione dell'affetto con la conseguente capacità di vivere in modo autonomo.
Mi fà molto piacere che le sono stati utili i consigli precedenti.
La ringrazio perchè è molto interessante quello su cui verte la sua problematica.
a mio parere, l'ansia per la madre è un'ansia di abbandono e di perdita.
E' anche normale che più cresciamo e di più ci leghiamo in modo profondo alle persone che amiamo.
Crescere e maturare però vuol dire anche individuarsi; ossia prendere consapevolezza della propria indipendenza dai nostri legami, trovando un equilibrio fra l'attaccamento alle figure importanti della nostra vita e alla gestione dell'affetto con la conseguente capacità di vivere in modo autonomo.
Lei dice di aver seguito un percorso, immagino interrotto tempo fa.
Ma a quanto pare il sintomo non è scomparso. Prendere coscienza in terapia del perché ci sentiamo in un certo modo non basta. E' un primo passo, ma non è risolutivo.
Le consiglierei una terapia EMDR per andare a scavare più a fondo nei suoi vissuti infantili e risolverli.
Ma a quanto pare il sintomo non è scomparso. Prendere coscienza in terapia del perché ci sentiamo in un certo modo non basta. E' un primo passo, ma non è risolutivo.
Le consiglierei una terapia EMDR per andare a scavare più a fondo nei suoi vissuti infantili e risolverli.
Buonasera,
grazie per aver condiviso la tua esperienza con tanta sincerità. L’ansia che descrivi sembra profondamente legata al forte legame con tua madre, che è stata il tuo principale punto di riferimento sin dalla primissima infanzia. La paura che senti rispetto al tempo che passa e alla possibilità di perderla è assolutamente comprensibile e tocca un tema molto delicato, quello della separazione e della perdita.
Uno degli aspetti più importanti è provare ad accogliere questi pensieri senza combatterli. Spesso, cercare di scacciarli li rende ancora più forti, mentre osservarli con curiosità, senza giudicarli, può aiutare a ridurne l’impatto emotivo. Potrebbe essere utile dedicare dei momenti della giornata in cui permetterti di affrontare queste paure, magari scrivendole o parlandone con qualcuno di fiducia, per poi pian piano lasciarle andare.
Anche la respirazione e le tecniche di rilassamento possono essere strumenti preziosi per gestire l’ansia nel momento in cui si manifesta in modo intenso. Praticare la mindfulness o esercizi di grounding, che aiutano a riportare l’attenzione sul momento presente, può darti un senso di maggiore stabilità e ridurre l’angoscia legata a pensieri futuri.
Un altro aspetto da considerare è il significato che questo legame con tua madre ha per te e in che modo influisce sul tuo modo di vivere le relazioni e l’autonomia. A volte, lavorare su una maggiore sicurezza interiore e su un senso di indipendenza affettiva può rendere più gestibile la paura della separazione.
Se senti che questi pensieri continuano a influenzare il tuo benessere in modo significativo, potrebbe essere utile riprendere un percorso terapeutico per approfondire questi aspetti con maggiore consapevolezza e trovare strategie più mirate per affrontarli. Sei già riuscita a comprendere molto di te stessa, e questo è un grande passo. Con il giusto supporto, potrai trovare modi più sereni per convivere con queste emozioni senza che diventino troppo ingombranti.
grazie per aver condiviso la tua esperienza con tanta sincerità. L’ansia che descrivi sembra profondamente legata al forte legame con tua madre, che è stata il tuo principale punto di riferimento sin dalla primissima infanzia. La paura che senti rispetto al tempo che passa e alla possibilità di perderla è assolutamente comprensibile e tocca un tema molto delicato, quello della separazione e della perdita.
Uno degli aspetti più importanti è provare ad accogliere questi pensieri senza combatterli. Spesso, cercare di scacciarli li rende ancora più forti, mentre osservarli con curiosità, senza giudicarli, può aiutare a ridurne l’impatto emotivo. Potrebbe essere utile dedicare dei momenti della giornata in cui permetterti di affrontare queste paure, magari scrivendole o parlandone con qualcuno di fiducia, per poi pian piano lasciarle andare.
Anche la respirazione e le tecniche di rilassamento possono essere strumenti preziosi per gestire l’ansia nel momento in cui si manifesta in modo intenso. Praticare la mindfulness o esercizi di grounding, che aiutano a riportare l’attenzione sul momento presente, può darti un senso di maggiore stabilità e ridurre l’angoscia legata a pensieri futuri.
Un altro aspetto da considerare è il significato che questo legame con tua madre ha per te e in che modo influisce sul tuo modo di vivere le relazioni e l’autonomia. A volte, lavorare su una maggiore sicurezza interiore e su un senso di indipendenza affettiva può rendere più gestibile la paura della separazione.
Se senti che questi pensieri continuano a influenzare il tuo benessere in modo significativo, potrebbe essere utile riprendere un percorso terapeutico per approfondire questi aspetti con maggiore consapevolezza e trovare strategie più mirate per affrontarli. Sei già riuscita a comprendere molto di te stessa, e questo è un grande passo. Con il giusto supporto, potrai trovare modi più sereni per convivere con queste emozioni senza che diventino troppo ingombranti.
Buongiorno, per fare sparire questi pensieri occorre fare sparire le paure che li nutrono. Potrebbe valere la pena riprendere il percorso terapeutico per approfondire meglio questi aspetti. Non sempre infatti quando si effettua un percorso terapeutico, soprattutto se breve, riusciamo ad affrontare tutto ciò che andrebbe affrontato. Solitamente ci si lascia guidare da quello che viene percepito come più urgente ed importante ed alcune cose diventano più evidenti in un secondo momento.
Gentile Utente, a prescindere che abbia affrontato in precedenti sedute psicologiche alcuni di questi aspetti da lei descritti, si ricordi che pensieri ed emozioni attraverso il corpo, comunicano ciò che la testa non dice.. "Ia mente-mente il corpo mai". Ecco perchè le consiglio di affrontarsi per fare chiarezza in un colloquio psicologico, così da ritrovare la sua serenità.
A presto
Dott. Maurizio Di Benedetto
A presto
Dott. Maurizio Di Benedetto
Buonasera, ha mai pensato di fare terapia EMDR? E' molto efficace per lavorare sui traumi e imparare a costruire relazioni più sane.
Buonasera. Tirare fuori questi pensieri significherebbe concretizzare la loro esistenza, e solo con la concretezza si possono affrontare e supere momenti, pensieri, comportamenti. Il mio consiglio è quello di parlare di questi pensieri, anche con la persona interessata e cercare di discuterne in modo da trovare un modo per affrontare e superare questi pensieri
Buonasera da quando riporta già in precedenza ha sottoposto un quesito a cui ha ricevuto diverse risposte. Ritengo che forse, continuando ad avere delle domande e dei dubbi, possa esserle più utile rivolgersi ad uno psicoterapeuta con il quale esplorare le sue perplessità e paure per trovare insieme una via di uscita. Rispondere alla sua domanda rischierebbe di tralasciare aspetti che, prima di qualsiasi intervento, necessitano di essere esplorati, compresi ed elaborati.
Le auguro buon lavoro.
Le auguro buon lavoro.
Gentile utente,
la ringrazio per aver condiviso nuovamente la sua esperienza. È molto importante riconoscere le connessioni tra le proprie emozioni e i vissuti passati, come lei ha già fatto. Forse sarebbe utile proseguire il percorso che ha già intrapreso, approfondendo i pensieri legati a sua madre che le causano sofferenza, in modo da comprendere meglio le radici di questa ansia. Un lavoro più approfondito in terapia potrebbe aiutarla a gestire questi pensieri e a trovare maggiore serenità.
Un caro saluto.
la ringrazio per aver condiviso nuovamente la sua esperienza. È molto importante riconoscere le connessioni tra le proprie emozioni e i vissuti passati, come lei ha già fatto. Forse sarebbe utile proseguire il percorso che ha già intrapreso, approfondendo i pensieri legati a sua madre che le causano sofferenza, in modo da comprendere meglio le radici di questa ansia. Un lavoro più approfondito in terapia potrebbe aiutarla a gestire questi pensieri e a trovare maggiore serenità.
Un caro saluto.
Buonasera,
Quello che descrive è un tema molto profondo e comprensibile. La paura della perdita di una persona cara, specialmente quando il legame è così forte, può generare ansia intensa e difficoltà nel gestire i pensieri che ne derivano. Il fatto che questi pensieri siano così persistenti indica quanto sia importante per lei questa relazione e quanto il tema della separazione sia centrale nella sua esperienza emotiva.
Ci sono alcune strategie che potrebbero provare per gestire l'ansia legata a questi pensieri:
Mindfulness e accettazione : provare a stare nel momento presente, riconoscendo i pensieri senza giudicarli, potrebbe aiutarla a ridurre la loro intensità. Tecniche di meditazione o esercizi di respirazione possono essere strumenti utili per calmare l'ansia.
Ristrutturazione cognitiva : cercare di osservare i pensieri con un atteggiamento più distaccato, comprendendo che la loro presenza non implica necessariamente un pericolo imminente.
Dare spazio a emozioni e ricordi positivi : anziché focalizzarsi solo sulla paura della perdita, potrebbe provare a creare momenti di qualità con sua madre, concentrandosi sulla bellezza della relazione nel presente.
Scrittura terapeutica : mettere per iscritto le proprie emozioni e pensieri può essere un modo per elaborare meglio ciò che sente.
Tuttavia, considerata la profondità del tema e il forte impatto emotivo che ha su di lei, sarebbe utile e consigliato approfondire questa esperienza con uno specialista, che possa accompagnarla in un percorso personalizzato per affrontare al meglio queste paure.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Quello che descrive è un tema molto profondo e comprensibile. La paura della perdita di una persona cara, specialmente quando il legame è così forte, può generare ansia intensa e difficoltà nel gestire i pensieri che ne derivano. Il fatto che questi pensieri siano così persistenti indica quanto sia importante per lei questa relazione e quanto il tema della separazione sia centrale nella sua esperienza emotiva.
Ci sono alcune strategie che potrebbero provare per gestire l'ansia legata a questi pensieri:
Mindfulness e accettazione : provare a stare nel momento presente, riconoscendo i pensieri senza giudicarli, potrebbe aiutarla a ridurre la loro intensità. Tecniche di meditazione o esercizi di respirazione possono essere strumenti utili per calmare l'ansia.
Ristrutturazione cognitiva : cercare di osservare i pensieri con un atteggiamento più distaccato, comprendendo che la loro presenza non implica necessariamente un pericolo imminente.
Dare spazio a emozioni e ricordi positivi : anziché focalizzarsi solo sulla paura della perdita, potrebbe provare a creare momenti di qualità con sua madre, concentrandosi sulla bellezza della relazione nel presente.
Scrittura terapeutica : mettere per iscritto le proprie emozioni e pensieri può essere un modo per elaborare meglio ciò che sente.
Tuttavia, considerata la profondità del tema e il forte impatto emotivo che ha su di lei, sarebbe utile e consigliato approfondire questa esperienza con uno specialista, che possa accompagnarla in un percorso personalizzato per affrontare al meglio queste paure.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buonasera, le consiglio di riprendere il percorso di psicoterapia. Cordiali saluti
Buonasera, purtroppo non penso che possano esserci soluzioni magiche per far sparire quello che prova.
Penso possa essere necessario un percorso per aiutarla a trovare il suo modo per capire come regolare questa sua ansia, cercando di capire in questo momento come si manifesta in relazione alle situazioni di vita attuali.
Le nostre emozioni hanno sicuramente cause collegate al passato, ma possono essere collegate anche ad un essere rivolti verso un futuro.
Penso possa essere necessario un percorso per aiutarla a trovare il suo modo per capire come regolare questa sua ansia, cercando di capire in questo momento come si manifesta in relazione alle situazioni di vita attuali.
Le nostre emozioni hanno sicuramente cause collegate al passato, ma possono essere collegate anche ad un essere rivolti verso un futuro.
Gentilissima, in quanto esperta in perinatalità comprendo il suo vissuto e per questo le consiglio di affrontare questo evento che si è impresso nella sua memoria corporea ormai molto tempo fa in terapia. Un supporto psicologico può aiutarla, parlandone ed esprimendo ciò che porta dentro, aiutandola a ritrovare la sua serenità affrontando gli eventi che ha vissuto e di cui non ha del tutto memolria. Le prime esperienze si imprimono nel nostro corpo e ce le portiamo dentro per sempre, nelle relazioni con gli altri.
A disposizione per un primo colloquio, la saluto
A disposizione per un primo colloquio, la saluto
Buonasera, innanzitutto grazie per aver condiviso con tanta sincerità una parte così profonda della tua vita. Capisco quanto possa essere doloroso e spaventoso affrontare questi pensieri, soprattutto quando riguardano una persona così importante per te come tua mamma. La tua ansia ha radici profonde, legate a una perdita che hai vissuto fin da piccolissima, e il tuo legame con tua madre è diventato un punto fermo, un’ancora di sicurezza e amore. È naturale, quindi, che il pensiero di perderla possa generare in te un’ansia così intensa. So che il tuo desiderio è quello di allontanare questi pensieri, ma a volte più cerchiamo di scacciarli, più tornano con forza. Un primo passo può essere quello di provare ad accoglierli senza paura, osservandoli senza giudicarli. La paura della perdita è legata al nostro bisogno di certezze, ma purtroppo la vita non ce le garantisce. Quello che possiamo fare è allenarci a stare nel presente e a valorizzare il tempo che abbiamo con chi amiamo. Ogni volta che il pensiero della perdita emerge, prova a riportare la tua attenzione su un piccolo momento concreto con tua mamma: una chiacchierata, un sorriso, un gesto affettuoso. Questo non elimina l’ansia, ma ti aiuta a trasformarla in gratitudine per ciò che hai ora. Essendo cresciuta con un legame così profondo con tua madre, è possibile che dentro di te ci sia il timore che, se lei un giorno non ci sarà più, tu possa sentirti persa o sola. È importante ricordarti che il legame con lei non si spegne mai, che tutto ciò che sei oggi è anche grazie a lei, e che il suo amore sarà sempre dentro di te, indipendentemente da ciò che accadrà. Può aiutarti a scrivere una lettera a te stessa in cui ti ricordi che la tua mamma sarà sempre parte di te, nelle tue scelte, nei tuoi ricordi, nel tuo modo di affrontare la vita. Parlarne, come stai facendo, è già un passo enorme. Se senti che il peso è troppo grande, non esitare a riprendere un percorso terapeutico per elaborare meglio questa paura. A volte, il solo fatto di avere uno spazio sicuro in cui poterla esplorare senza giudizio aiuta a ridurne l’intensità.
Ti mando un grande abbraccio virtuale. Sei più forte di quanto pensi, e il tuo amore per tua mamma è un dono bellissimo che nulla potrà mai cancellare.
Ti mando un grande abbraccio virtuale. Sei più forte di quanto pensi, e il tuo amore per tua mamma è un dono bellissimo che nulla potrà mai cancellare.
La sua storia personale, segnata dalla perdita precoce del padre e dal profondo legame con sua madre, delinea un quadro emotivo complesso e comprensibile. L'ansia che sperimenta riguardo alla sua Mamma è una manifestazione comune in alcuni stili di attaccamento e può essere amplificata dalla paura della perdita, specialmente se si sono vissute esperienze traumatiche in passato.
È importante riconoscere che questi pensieri, sebbene angoscianti, sono una parte del suo modo di elaborare le emozioni e le paure legate alla separazione. Tuttavia, è possibile imparare a gestirli in modo più efficace.
Le consiglio di esplorare ulteriormente questi temi in un percorso di terapia. Un terapeuta esperto può aiutarla a
comprendere l'origine della sua ansia, potrà esplorare il legame con sua madre e l'impatto della perdita del padre sulla sua vita emotiva. Potrà aiutarla a identificare i pensieri negativi: Riconoscere i pensieri che alimentano l'ansia e imparare a metterli in discussione.
È importante sviluppare strategie di coping: Acquisire strumenti per gestire l'ansia, come tecniche di rilassamento, mindfulness e ristrutturazione cognitiva.
Le sarà inoltre utile lavorare sulla paura della perdita: Affrontare gradualmente la paura della perdita, sviluppando un senso di sicurezza interiore.
Inoltre, le tecniche di rilassamento e la mindfulness possono essere utili per ridurre l'ansia nel momento in cui si manifesta. La pratica costante di queste tecniche può aiutarla a sviluppare una maggiore consapevolezza delle sue emozioni e a gestirle in modo più efficace.
Ricordi che non è sola e che esistono strumenti e risorse per aiutarla a superare questa difficoltà.
È importante riconoscere che questi pensieri, sebbene angoscianti, sono una parte del suo modo di elaborare le emozioni e le paure legate alla separazione. Tuttavia, è possibile imparare a gestirli in modo più efficace.
Le consiglio di esplorare ulteriormente questi temi in un percorso di terapia. Un terapeuta esperto può aiutarla a
comprendere l'origine della sua ansia, potrà esplorare il legame con sua madre e l'impatto della perdita del padre sulla sua vita emotiva. Potrà aiutarla a identificare i pensieri negativi: Riconoscere i pensieri che alimentano l'ansia e imparare a metterli in discussione.
È importante sviluppare strategie di coping: Acquisire strumenti per gestire l'ansia, come tecniche di rilassamento, mindfulness e ristrutturazione cognitiva.
Le sarà inoltre utile lavorare sulla paura della perdita: Affrontare gradualmente la paura della perdita, sviluppando un senso di sicurezza interiore.
Inoltre, le tecniche di rilassamento e la mindfulness possono essere utili per ridurre l'ansia nel momento in cui si manifesta. La pratica costante di queste tecniche può aiutarla a sviluppare una maggiore consapevolezza delle sue emozioni e a gestirle in modo più efficace.
Ricordi che non è sola e che esistono strumenti e risorse per aiutarla a superare questa difficoltà.
Buonasera, grazie per aver condiviso la sua esperienza. È naturale provare ansia legata al passare del tempo, soprattutto verso una figura così importante come sua madre. Questa paura non va eliminata, ma compresa e gestita. Può essere utile focalizzarsi sul presente, attraverso la mindfulness o esercizi di grounding. In terapia potrebbe esplorare il significato profondo di questa ansia e trasformarla in un'opportunità per vivere più consapevolmente il rapporto con sua madre. Il legame che ha con lei è prezioso, e anziché lasciarsi paralizzare dal timore della perdita, può concentrarsi su come valorizzarlo. Ha mai pensato di riprendere un percorso psicologico per affrontare meglio questi vissuti?
Gentilissimo,
purtroppo non esistono manuali di accettazione: sarebbero i libri più venduti al mondo.
Ognuno trova il proprio modo di accettare gli eventi della vita.
Chi adopera la religione, chi la scienza, l'arte e via dicendo..
Seneca diceva "in fondo, siamo sempre stati morti", alludendo al fatto che prima della nostra nascita eravamo niente, e dopo la nostra morte torneremo ad essere niente. Quello spiraglio chiamato "vita", se riusciamo a goderlo, possiamo differenziarlo dal niente.
L'uomo e il suo rapporto con la morte è argomento mai vano e mai banale.
Si conceda di approfondirlo e di scoprire qual è il significato che lei dà alla morte, perché e cosa la angoscia della morte.
Buona giornata.
purtroppo non esistono manuali di accettazione: sarebbero i libri più venduti al mondo.
Ognuno trova il proprio modo di accettare gli eventi della vita.
Chi adopera la religione, chi la scienza, l'arte e via dicendo..
Seneca diceva "in fondo, siamo sempre stati morti", alludendo al fatto che prima della nostra nascita eravamo niente, e dopo la nostra morte torneremo ad essere niente. Quello spiraglio chiamato "vita", se riusciamo a goderlo, possiamo differenziarlo dal niente.
L'uomo e il suo rapporto con la morte è argomento mai vano e mai banale.
Si conceda di approfondirlo e di scoprire qual è il significato che lei dà alla morte, perché e cosa la angoscia della morte.
Buona giornata.
Buongiorno,
con il giusto percorso psicologico può imparare che l'ansia è un segnale, un messaggio che ci vuole comunicare qualcosa, e arriva quando siamo pronti ad accoglierlo. Non è il virus, ma il sintomo. E questo lei lo ha già cominciato a comprendere nel suo percorso precedente. Io le consiglio di continuare o ricominciare un percorso psicologico per indagare cosa quest'ansia le vuole comunicare, lavorando appunto sul virus. Inoltre, è utile indagare le sue risorse per comprendere come affrontare al meglio questa situazione, con quali strumenti.
Coraggio!
Dott.ssa Alessandra Arena
con il giusto percorso psicologico può imparare che l'ansia è un segnale, un messaggio che ci vuole comunicare qualcosa, e arriva quando siamo pronti ad accoglierlo. Non è il virus, ma il sintomo. E questo lei lo ha già cominciato a comprendere nel suo percorso precedente. Io le consiglio di continuare o ricominciare un percorso psicologico per indagare cosa quest'ansia le vuole comunicare, lavorando appunto sul virus. Inoltre, è utile indagare le sue risorse per comprendere come affrontare al meglio questa situazione, con quali strumenti.
Coraggio!
Dott.ssa Alessandra Arena
Salve, ciò che sta provando è assolutamente comprensibile e umano. Il legame che ha costruito con sua madre, essendo cresciuto solo con lei dopo una perdita così precoce, è profondamente radicato nella sua storia di vita ed è naturale che questo legame porti con sé anche delle paure. La consapevolezza che il tempo scorre e che le persone a noi care non saranno sempre accanto a noi è qualcosa con cui tutti, prima o poi, ci troviamo a confrontarci, ma nel suo caso sembra che questa consapevolezza sia diventata un pensiero costante e fonte di forte ansia. Quando l’ansia si aggancia a un pensiero come questo, tende a ripresentarsi continuamente, come se la mente cercasse disperatamente una soluzione a qualcosa che, però, non può essere controllato. In psicoterapia cognitivo-comportamentale si lavora molto su questo tipo di pensieri, che spesso vengono definiti “pensieri intrusivi”, perché emergono con forza e sembrano impossibili da allontanare. Uno degli errori più comuni è provare a scacciarli o a evitare di pensarci: paradossalmente, più si tenta di non pensarci, più questi pensieri ritornano. Il motivo è che la mente li percepisce come qualcosa di pericoloso o di cui bisogna trovare una soluzione, e quindi continua a riproporli. Una strategia utile potrebbe essere quella di accettare la presenza di questi pensieri senza combatterli, provando a osservarli con distacco. Quando arriva la paura legata al tempo che passa e alla possibilità di perdere sua madre, potrebbe provare a dire a sé stesso: “Ecco, è tornato questo pensiero. So che fa paura, ma è solo un pensiero e non significa che qualcosa di brutto stia accadendo ora”. Un altro strumento efficace è quello della ristrutturazione cognitiva: provi a chiedersi se questi pensieri la stanno aiutando in qualche modo o se, al contrario, stanno solo rubando spazio alla possibilità di vivere il presente con sua madre. A volte, dietro queste paure si nasconde anche il timore di non essere preparati ad affrontare un’eventuale perdita o la sensazione di non poter vivere senza una persona così fondamentale. L’ansia può farci sentire impotenti, ma è importante ricordare che la mente umana ha una straordinaria capacità di adattamento e di affrontare anche situazioni difficili, quando e se si presenteranno. Per ora, l’unico momento su cui ha realmente potere è il presente. Lavorare su questo significa provare a spostare il focus da ciò che potrebbe accadere in futuro a come può vivere e apprezzare il tempo che ha ora con sua madre. Se queste paure diventano troppo pervasive e le impediscono di vivere serenamente, un percorso di terapia più approfondito potrebbe aiutarla a sviluppare strategie ancora più mirate per gestire l’ansia in modo efficace. Il fatto che sia già consapevole delle origini di queste emozioni è un grande punto di partenza, perché significa che ha già fatto un lavoro importante su di sé. Ora si tratta di trovare il modo di ridurre l’impatto di questi pensieri e permettersi di vivere con più leggerezza. Resto a disposizione, Dott. Andrea Boggero
Buongiorno gentile Utente, capisco quanto possa essere difficile convivere con questa paura che la accompagna da tempo e che sembra intensificarsi sempre di più. Il legame profondo con sua madre è naturale, considerando la storia che ha vissuto fin da piccolissima, e proprio per questo il pensiero della perdita può diventare particolarmente intenso e spaventoso. L’ansia legata al tempo che scorre e alla possibilità di perdere una persona cara è una delle forme più profonde di paura, perché tocca aspetti fondamentali della nostra esistenza e del nostro senso di sicurezza.
Il primo passo potrebbe essere accettare che questi pensieri esistono, senza cercare di combatterli o eliminarli a tutti i costi. Più cerchiamo di scacciare un pensiero, più esso diventa ingombrante. Invece, provare a osservarlo con più distacco, riconoscendolo per quello che è – un pensiero, un timore, non una realtà imminente – può aiutare a ridurne il potere su di lei. Quando l’ansia si manifesta, potrebbe essere utile riportare la sua attenzione al presente, magari con esercizi di respirazione o tecniche di mindfulness, per non lasciarsi travolgere da scenari futuri che ancora non esistono.
Un altro aspetto importante è trovare un equilibrio tra l’amore e l’attaccamento verso sua madre e il bisogno di sviluppare un senso di indipendenza emotiva. Non significa distaccarsi da lei o volerle meno bene, ma costruire dentro di sé una sicurezza che le permetta di affrontare questi pensieri senza sentirsi sopraffatto. Un percorso terapeutico potrebbe aiutarla ad approfondire questo aspetto, lavorando sul suo senso di sicurezza interiore e sulla gestione della paura della perdita.
Le emozioni che prova sono assolutamente valide, ma non devono necessariamente condizionare il suo benessere quotidiano. Con il giusto supporto e gli strumenti adeguati, può trovare un modo per convivere con queste paure senza che diventino dominanti nella sua vita.
Dott. Luca Vocino
Il primo passo potrebbe essere accettare che questi pensieri esistono, senza cercare di combatterli o eliminarli a tutti i costi. Più cerchiamo di scacciare un pensiero, più esso diventa ingombrante. Invece, provare a osservarlo con più distacco, riconoscendolo per quello che è – un pensiero, un timore, non una realtà imminente – può aiutare a ridurne il potere su di lei. Quando l’ansia si manifesta, potrebbe essere utile riportare la sua attenzione al presente, magari con esercizi di respirazione o tecniche di mindfulness, per non lasciarsi travolgere da scenari futuri che ancora non esistono.
Un altro aspetto importante è trovare un equilibrio tra l’amore e l’attaccamento verso sua madre e il bisogno di sviluppare un senso di indipendenza emotiva. Non significa distaccarsi da lei o volerle meno bene, ma costruire dentro di sé una sicurezza che le permetta di affrontare questi pensieri senza sentirsi sopraffatto. Un percorso terapeutico potrebbe aiutarla ad approfondire questo aspetto, lavorando sul suo senso di sicurezza interiore e sulla gestione della paura della perdita.
Le emozioni che prova sono assolutamente valide, ma non devono necessariamente condizionare il suo benessere quotidiano. Con il giusto supporto e gli strumenti adeguati, può trovare un modo per convivere con queste paure senza che diventino dominanti nella sua vita.
Dott. Luca Vocino
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, lei conoscere da dove arriva la sua anzi, e credo forse oggi sia importante comprendere come stare nell'incertezza e nel naturale andamento delle cose. Sua madre è il suo punto di riferimento da ciò che mi sembra di capire, tuttavia la paura del naturale passare del tempo sia comprensibile data la sua storia. I pensieri non posso essere controllati ma lei potrà lavorare sul lasciarli andare e iniziare un processo di accettazione verso il presente. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, le consiglio di intraprendere un percorso psicologico; in modo da capire le cause di ciò che ha descritto.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Gentilissima, è del tutto comprensibile che questa paura sia così intensa, considerando il legame profondo con sua madre e l'esperienza di perdita precoce di suo padre . Mi dica se ho capito bene: la forte ansia che lei sente per il tempo che scorre dipende dalla paura di perdere sua madre? A volte, quando una relazione è così centrale nella nostra vita, il solo pensiero di una possibile separazione può generare molta ansia e una paura esistenziale. Questi pensieri che emergono con forza non vanno combattuti o messi da parte, perché più proviamo a scacciarli, più tendono a ripresentarsi. Invece, può essere utile accoglierli per poi comprenderli, facendo sì che non diventino intrusivi e invalidanti. Un primo passo potrebbe essere provare a vivere il rapporto con sua madre nel qui ed ora, nel presente, senza focalizzarsi troppo sul futuro. Ad ogni modo, se questi pensieri sono molto persistenti e impattano sul suo benessere, un percorso terapeutico, eventualmente ad orientamento sistemico-relazionale, potrebbe aiutarla a esplorarli con più profondità e a trovare strategie per affrontarli in modo più sereno e sano. Le auguro il meglio, Dott.ssa Carli Priscilla
Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.