Buonasera, ho cinquantatré anni sono alta 173 e peso la bellezza di novantasei chili. Premetto che

12 risposte
Buonasera, ho cinquantatré anni sono alta 173 e peso la bellezza di novantasei chili.
Premetto che fino a due anni fa ero settanta. chili, poi ho iniziato una cura per disturbi di ansia e attacchi di panico da lì una crescita, spoporzionata di peso che a oggi non riesco a togliere.
La cura è stata con deniban efexor, da 8 mesi efexor e nient'altro
Faccio lunghe camminata ( 50 minuti ogni giorno) ed esercizi a corpo libero.
Ho seguito diete da nutrizionisti ma a oggi ho perso solo cm di circonferenza il peso quasi uguale e molta pancia mai avuta neppure dopo le gravidanze.
Sono abbastanza demotivata cosa potrei fare?
Grazie
Buongiorno,
da quanto descrive, l’aumento di peso potrebbe effettivamente essere collegato alla terapia farmacologica, in particolare all’uso prolungato di antidepressivi come l’Efexor e, in precedenza, il Deniban, che possono alterare il metabolismo, la ritenzione idrica e la regolazione dell’appetito. È importante però escludere anche eventuali cause ormonali o metaboliche (tiroide, insulina, cortisolo) con esami specifici.
Il fatto che lei perda centimetri ma non peso può indicare un miglioramento della composizione corporea ( più massa magra e meno liquidi in eccesso )ma anche un possibile rallentamento del metabolismo basale. In questi casi, oltre all’attività fisica, è utile rivedere la qualità e la distribuzione dei pasti, aumentando l’apporto proteico e controllando i carboidrati raffinati e il sodio. Le consiglio di parlarne con lo specialista che gestisce la terapia psicofarmacologica, per valutare eventuali alternative con minore impatto sul peso, e con un endocrinologo per un quadro più completo.

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Dr. Andrea Carvelli
Nutrizionista, Biologo nutrizionista
Roma
Salve signora, sarei felice di poterla aiutare a perdere peso e tornare in forma.
Dott. Luca Agostini
Nutrizionista
Piove di Sacco
Buonasera,
l’aumento di peso che descrive è piuttosto frequente nei trattamenti con farmaci come Efexor (venlafaxina) e Deniban (amisulpride), che possono modificare il metabolismo e la gestione dell’appetito. Anche sospendendone uno, il corpo può impiegare tempo per riequilibrarsi.
Il fatto che abbia perso centimetri ma non peso indica che sta migliorando la composizione corporea (più tono muscolare e meno grasso), un risultato comunque positivo. Tuttavia, per favorire una perdita più stabile occorre:
Valutare insieme al medico curante o psichiatra la possibilità di un eventuale aggiustamento della terapia, se il peso sta compromettendo il benessere generale.
Lavorare su un piano nutrizionale anti-infiammatorio e ipocalorico moderato, calibrato sulla terapia e sull’età, evitando restrizioni drastiche (che possono peggiorare la ritenzione e lo stress metabolico).
Controllare i valori tiroidei, glicemici e insulinici, perché i farmaci e lo stress possono alterare questi equilibri.
Integrare l’attività fisica con esercizi di forza (anche leggeri) almeno due volte a settimana: aiutano a riattivare il metabolismo.
Non si scoraggi: in questi casi è spesso necessario un percorso graduale e personalizzato, mirato a “riaccendere” il metabolismo e migliorare la risposta ormonale, non solo a tagliare calorie.
Distinti saluti,
Dr. Luca Agostini
Dr. Riccardo Vari
Nutrizionista, Dietologo, Medico di medicina generale
Roma
Gentile Utente,
quello che sta vivendo non è affatto raro: molte persone, dopo l’inizio di terapie per ansia e attacchi di panico, vanno incontro a un aumento di peso difficile da controllare. Farmaci come Deniban ed Efexor possono modificare il metabolismo, aumentare l’appetito o cambiare la distribuzione del grasso corporeo. Non è quindi un semplice “mangiare troppo” o un problema di volontà.
Il fatto che lei continui a camminare tutti i giorni e faccia esercizi a corpo libero è molto positivo. Se sta perdendo centimetri ma la bilancia non scende, è possibile che la composizione corporea stia cambiando, cioè che si stia riducendo la massa grassa e aumentando volume muscolare. È un miglioramento reale, anche se la bilancia fatica a mostrarlo (in tal caso utile un esame della composizione corporea con metodica BIA). Se però si ha la sensazione di essere fermi, ci sono alcune strade concrete che si possono seguire.
La prima è costruire un’alimentazione personalizzata per chi assume questi farmaci. Non basta una dieta generica: una persona in terapia serotoninergica risponde meglio a un certo tipo di distribuzione dei pasti, a specifici carboidrati e a un certo equilibrio con le proteine.
La seconda è verificare alcuni parametri ematochimici: funzionalità tiroidea, insulina, glicemia e profilo lipidico.
La terza riguarda l’allenamento. Camminare va benissimo ed è un'abitudine che è fondamentale mantenere, ma è utile aggiungere un di lavoro di forza contro resistenza e con carichi progressivi.
Infine, in alcuni casi si può valutare con il medico curante se esistono alternative farmacologiche che non favoriscono l’aumento di peso o, al contrario, terapie che aiutano a controllarlo. Non sempre è possibile modificarle, ma vale la pena parlarne.
L’aspetto importante è che non è una situazione definitiva: chi ingrassa con questi farmaci può dimagrire nuovamente, serve un approccio cucito su misura e non una dieta standard.

Resto a disposizione.
Un cordiale saluto.
Buongiorno, per curare peso e benessere psico-fisico in generale la modifica dello stile di vita non deve riguardare solo l'alimentazione con diete restrittive ma soprattutto l'attività fisica, è stato evidenziato da studi scientifici che l'attività fisica faccia rilasciare ai muscoli ormoni che migliorano l'umore egli stati d'ansia. Lo stesso vale per l'attività all'aperto soprattutto in natura dove avviene un'alta ossigenazione dei tessuti e il conseguente miglior funzionamento del metabolismo dei grassi. Cordialmente.
Dott.ssa Giulia Puggioli
Dietista, Nutrizionista
San Giorgio di Piano
Buonasera, è molto probabile che la cura che ha dovuto seguire abbia contribuito a questo aumento di peso. E' sicuramente sulla strada giusta per quanto riguarda l'attività fisica: 30-60 minuti al giorno di camminata a passo svelto sono sufficienti per favorire una riduzione di peso. Per quanto riguarda l'alimentazione, è possibile che le diete che le sono state prescritte non fossero correttamente "tarate" sui suoi fabbisogni oppure che non vedendo risultati, forse le abbia abbandonate troppo velocemente. Sono solo ipotesi, non sapendo di più sulla sua situazione. Spero comunque di esserle stata di aiuto. Un saluto
Buongiorno, sentirsi demotivati è normale se si dà molta importanza al peso sulla bilancia, ma deve ricordare che quello non è l’unico risultato importante, lei ha riferito di aver perso cm sulle circonferenze: anche quello è un risultato che conta!
Deve continuare ad allenarsi come sta facendo e riprendere la dieta, i risultati si ottengono purtroppo investendo tempo e costanza, soprattutto quando la situazione è complessa come la sua.
salve Capisco la tua frustrazione — è una situazione comune dopo trattamenti con farmaci come Efexor (venlafaxina) e Deniban (amisulpride), che possono alterare il metabolismo e aumentare l’appetito.Non scoraggiarti: con l’approccio giusto e tempo, anche i chili da psicofarmaci si possono perdere. Resto a disposizione per impostare un piano pratico
saluti
dott.ssa antelmi antonella
Entrambi i medicinali che assume come effetti collaterali possono dare variazioni di peso in più o in meno. Il consiglio che posso darle e rimanere in un regime ipocalorico non troppo ristretto ( circa 500kCal in meno del suo fabbisogno giornaliero) Diriga la sua alimentazione più su proteine e verdura senza togliere i carboidrati e chieda al suo medico curante se può fare sedute di pressoterapia, che la aiuteranno a perdere un po' di ritenzione idrica causata dai farmaci
Salve, l'aumento del peso è dato dai farmaci che sta prendendo e purtroppo finchè non verranno tolti resterà così. Lei continui a fare attività fisica e mangiare sano e seguire una dieta. vedrà che come le scaleranno i farmaci noterà dei miglioramenti
Capisco bene la tua frustrazione; l’aumento di peso legato a farmaci è piuttosto comune e non dipende solo da te. Quando dieta e attività fisica non bastano, può essere utile un approccio diverso, come la CBT-OB (terapia cognitivo comportamentale per l’obesità). È un percorso che aiuta a gestire in modo concreto i pensieri, le emozioni e le abitudini che influenzano il peso, migliorando la motivazione e il rapporto con il corpo. Se vuoi, possiamo capire insieme se può essere adatto a te.
Valuti la possibilità di seguire un piano nutrizionale personalizzato che consideri gli effetti metabolici della terapia farmacologica. È utile monitorare non solo il peso, ma anche la composizione corporea, ad esempio tramite bioimpedenziometria, per distinguere tra massa grassa e massa magra. Se si sente demotivata, un supporto psicologico o motivazionale può fare la differenza: il benessere emotivo è parte integrante del percorso di dimagrimento. Non è sola in questa situazione: molte persone sperimentano variazioni simili con farmaci ansiolitici o antidepressivi. Con un approccio integrato e mirato, è possibile ritrovare equilibrio e benessere.

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