Buonasera, da un po' ho iniziato un percorso di psicoterapia tra tanti alti e bassi, avevo inizi

20 risposte
Buonasera,

da un po' ho iniziato un percorso di psicoterapia tra tanti alti e bassi, avevo iniziato per motivi dovuti alla presenza di forte ansia ed insicurezze e dal fatto che lo stress mi sovrastava. Sono sempre stato una persona molto dedita al lavoro, anche se l'ambiente lavorativo e le attività di per se non mi piacciono ho sempre dato il mille per mille per cercare di realizzarmi. Non sono mai riuscito a liberarmi dalle mie insicurezze ed è per questo che ho iniziato il percorso di psicoterapia. Ho sempre paura del futuro e di non essere all'altezza, ma ho sempre trovato la forza per stringere i denti e andare avanti. Da un po' di tempo la terapia è entrata nel vivo credo siano stati toccati argomenti molto importanti, solo che io ho iniziato a sentirmi sempre peggio. Mi era stato detto che una reazione del genere sarebbe potuta succedere, però io mi sento veramente male... la mattina ho difficoltà ad alzarmi dal letto, non ho proprio più voglia di lavorare ed ho perso interesse in qualsiasi cosa. Il lavoro mi fa sempre più schifo e non riesco più ad impegnarmi... in sostanza, la cosa che mi preoccupa, è che mi sembra di essere più depresso ora di quando ho iniziato. Non so chi sono e cosa voglio. Non so cosa voglio fare. Mi sento completamente perso. Chiaramente durante le sedute ho parlato di queste cose ma si passa sempre avanti, non so bene come gestire la cosa. Oltre a questo si è aggiunto un altro componente alla questione, è come se mi fossi "invaghito" della mia psicologa, mi è stato spiegato il meccanismo del 'transfert' e che anche questa cosa può accadere, però ha veramente aggravato la mia situazione. Sento il bisogno delle sedute ma ogni volta che ci penso e penso che parlerò con lei sento una sensazione di disagio. Vedendo la mia situazione, il mio lavoro che non mi piace e mal retribuito... insomma tutta la mia vita un fallimento, mi metto a confronto con lei e mi sento uno schifo una nullità peggio che mai.

Ho paura che il rapporto che c'è tra di noi possa essere compromesso in qualche modo da questo mio 'modo di essere' e che questo stia portando questi problemi che sento. Volevo chiedere a voi un consiglio sul come comportarmi. Ho parlato nelle sedute della questione, ma spesso mi si invita a non focalizzarmi sulla cosa. Io però sono particolarmente preoccupato che questa cosa abbia un po' compromesso il mio percorso... e mi stia facendo sprofondare ulteriormente.

Grazie per i vostri consigli
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, la prima cosa che mi sento dirle è che nel percorso psicoterapeutico può succedere che entrando all'intorno di alcuni temi molto dolorosi si possa avere la sensazione di stare peggio. Entrare in contatto con la propria sofferenza è davvero faticoso. Si fidi del percorso e non tema di vivere queste nuove emozioni ed elaborarle.
Per quel che riguarda il suo timore di aver "compromesso il percorso" mi verrebbe spontaneo chiederle che prove ha per affermare questo? Cosa pensa si sia compromesso? Cosa è oggettivamente cambiato secondo lei?
Condivida con la sua terapeuta tali pensieri ed insieme troverete la chiave di lettura per lei.
Dott.ssa Alessia D'Angelo

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Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Utente, smuovere temi profondi può portare ad emergere emozioni intense, che devono essere significate all’interno dello spazio di terapia. Non capisco bene cosa intenda quando dice che la terapeuta le chiede di focalizzarsi su altro o passare oltre, nel senso che questi sentimenti stanno entrando nella vostra relazione e devono essere lavorati, altrimenti si genera una “frattura” che va ad impantanare entrambi. Idem per quanto concerne il sentirsi invaghito della sua terapeuta. Qualunque sentimento si manifesti durante il percorso non rovina né compromette nulla, a meno che si manchi di dargli un significato ed utilizzarlo per capire come funziona la mente di entrambi al riguardo. Se questi temi la preoccupano provi a portarli di nuovo nella relazione, chiedendo alla terapeuta di darvi la stessa attenzione che gli sta concedendo lei, riparando il disallineamento. Un caro saluto
Dott.ssa Alessia Battista
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Catanzaro
Gentile utente non è sempre facile affrontare la tempesta
emotiva della vita. Non è affatto facile togliere e lavorare gli aspetti che ci hanno plasmato nella vita e se in più ci si sente "incapaci" o deboli tutto acquista più potenza , quindi non molli il suo percorso. La sua voce interiore ha facilità nel dire che non ce la può fare ma è tutto il contrario.
Per quanto riguarda il suo "transfert" cerchi di dare voce al suo significato. Ci dice di come lei si sente nel mondo "inadeguato" , "fallito". I nostri pazienti sono preziosi per noi, sono come dei diamanti che non vediamo l'ora brillino! Non esiste giudizio! Continui ad esporre le sue paure, in modo chiaro e sincero per poter lavorare nel migliore dei modi.
Cordialmente Dott.ssa Alessia Battista
Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera , comprendo il suo malessere . Durante il percorso psicoterapico temi dolorosi possono provocare emozioni intense e talvolta questo dolore ci fa pensare ad una regressione.Qualsiasi emozione deve essere affrontata ed è necessario uno spazio per parlarne in terapia ,senza sorvolare .Se ci sono temi transferasi è bene trattarli ed esporli alla propria terapeuta ,altrimenti rimangono sospesi e creano difficoltà nella prosecuzione.Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
La scelta di intraprendere un percorso psicologico è sicuramente saggia e sono sicuro porterà immensi benefici.
Si fidi del terapeuta e trovi insieme a lui delle strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Daniela Benedetto
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera
Si affidi al percorso terapeutico nel quale gioca le difficoltà vissute nella vita ma con la differenza che il contesto terapeutico permette di accogliere, contenere ed elaborare ricordi e vissuti emotivi altrimenti mantenuti repressi e bloccati.
Nel transfert vi sono anche vissuti emotivi che vanno considerati come materiale di analisi per permettere al processo terapeutico di non bloccarsi
Dott.ssa Marina Ceruti
Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Sessuologo
Como
I sentimenti di transfert nei confronti del terapeuta sono un "materiale" prezioso nel corso della psicoterapia: cerchi di capire con l'aiuto della sua terapeuta il significato più profondo.
Non si stupisca se si sente peggio: la terapia è faticosa e può essere, a tratti, anche dolorosa. Non lo dimentichi mai: paradossalmente, per stare meglio è "necessario" stare peggio.
Non getti la spugna! Cordialmente. MC
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

in un percorso psicoterapeutico può succedere che entrando nel vivo di alcuni temi dolorosi si possa si possa stare peggio. Entrare in contatto con la propria sofferenza è faticoso, ma utile se si vogliono elaborare aspetti legati al proprio malessere. Si affidi alla specialista con cui ha iniziato il percorso di psicoterapia, condivida con lei senza remore tali pensieri, sarà ulteriore materiale su cui potrete lavorare insieme. In merito all'innamoramento del paziente verso lo psicoterapeuta, è un aspetto frequente, non è un qualcosa che deve temere, in fondo alla base del cambiamento e della guarigione vi è proprio l'alleanza terapeutica che si sviluppa grazie a sentimenti ed emozioni proprio di quel tipo li.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Veramente credo che lei stia facendo un ottimo lavoro e stia affrontando il percorso terapeutico con l'apertura e la disponibilità alla messa in discussione necessarie. Per quanto riguarda la prima parte, quella relativa al malessere "esistenziale" se mi passa il termine, può essere una fase di passaggio ma si ricordi sempre che lei è il cliente e deve poter capire se la sua terapeuta riesce o non riesce ad aiutarla (concedendo un tempo ragionevole). Questo ci porta direttamente alla seconda parte e non sono affatto d'accordo sul "non focalizzarsi troppo", se non discussa ed elaborata propriamente può essere ostacolo alla terapia, senza contare che sarebbe anche propriamente terapeutico parlarne. Non affrontare la cosa può creare un blocco
Dott.ssa Camilla Ballerini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, è evidente che la terapia è nel vivo. Le questioni importanti emergono, emerge anche un coinvolgimento maggiore con il terapeuta. Questo è ciò che accade nella terapia ed è parte della terapia. Altro discorso è non riuscire ad affrontare temi cruciali come sentirsi una nullità o un fallito e non riuscire ad accedervi fino in fondo perché si è "invaghito"della terapeuta e dunque dare questa immagine di sé alla terapeuta è difficile. Ne parli con lei, abbia fiducia e sono sicura che la collega saprà gestire il tutto e valutare fino a che punto la terapia va rivista. Non c'è nulla che non può essere affrontato. Un coinvolgimento che va oltre può capitare, ma va preso in considerazione e valutato con chiarezza.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buon pomeriggio. Può capitare di "sentirsi peggio" durante il percorso, ad esempio perché gradualmente ci si apre maggiormente anche ai propri vissuti più dolorosi o spiacevoli e ci si entra maggiormente in contatto, e può accadere che il cliente possa provare sentimenti più intensi per il/la terapeuta, ma ciò non indica in alcun modo che ci siano problemi nel suo "modo di essere", ma solamente che è importante affrontare questi suoi vissuti e sentimenti nel suo spazio terapeutico per potergli dar voce, esplorarli e comprenderli più a fondo. Il mio suggerimento, quindi, è di continuare ad impegnarsi nel suo percorso e di confrontarsi con la sua terapeuta in merito a ciò che ha condiviso con noi in questo spazio. Se continuasse ad avere l'impressione che non c'è spazio per questo nei colloqui provi a comunicare alla sua terapeuta anche questo aspetto. Un saluto e buon lavoro, Dott. Felice Schettini
Dott.ssa Maria Lombardo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Meta
Buongiorno, credo che tutto dovrà avere un senso in questo che ha scritto. Deve solo farsi coraggio ed esprimersi al pieno con la sua terapeuta. Quanto leggo mi fa pensare come le è cara la relazione di psicoterapia che ha intrapreso e sicuramente questa esperienza le servirà a chiarire tante cose su se stesso. Ci tenga aggiornato. Buon lavoro. Saluti dott.ssa Maria Lombardo
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Salve continui nel suo lavoro legato alla psicoterapia e parli con la persona che la sta seguendo dei temi che ha condiviso su questo spazio. Tutto questo sarà sicuramente molto utile per il vostro lavoro. Un cordiale saluto
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, se la sua psicologa le ha detto di non dare peso a certe cose vuol dire che quella è la giusta strada da percorrere per il suo equilibrio. A titolo puramente informativo e generale per tentare di rispondere alla sua richiesta, le confermo ciò che le è stato detto ovvero che a volte si ha la sensazione di un peggioramento durante il percorso terapeutico ma è un buon segnale e che col tempo le cose miglioreranno decisamente. In merito alla questione dell'attrazione verso la sua psicologa anche questo, come le è stato detto, è assolutamente normale e sapranno come gestirla. Non si abbatta e vincerà la sua sfida se terrà duro e seguirà le indicazioni che le verranno fornite. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott.ssa Barbara Bucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, la psicoterapia è un percorso catartico che ci porta a contattare emozioni, sentimenti e vissuti che spesso abbiamo difficoltà a vedere. Le nostre difese cercano di opporsi perché spaventate da questa nuova consapevolezza. Ci sentiamo più insicuri ed indifesi e questo genera sconforto e preoccupazione. Allo stesso tempo però ci dice anche che siamo in grado di sostenere tutto questo e di andare avanti accompagnati nel percorso di psicoterapia. Continui a portare questa emozioni nel suo percorso e accolga anche le emozioni che sta provando per la sua terapeuta perché indicano semplicemente che si sta affidando e le sta dando fiducia. Chieda alla sua terapeuta di lavorarci insieme perché sono spunti di terapia e di crescita. Buon lavoro. Di. Bucci
Dott.ssa Annarita Scarola
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, può capitare che entrando nel vivo di alcune dinamiche e di alcuni temi dolorosi ci accentuino degli aspetti di fragilità, ma ci vuole pazienza prima di comprendere e riuscire a modificare le cause e le dinamiche che nel suo caso la portano all'apatia e alla mancanza di motivazione. Rispetto alla questione dell'innamoramento, vero che è successo in un contesto particolare e capisco che questa cosa possa metterla a disagio; tuttavia è un segnale positivo: vuol dire che in lei c'è ancora qualcosa di vivo e quindi potenzialmente riproducibile anche in altre relazioni, al di fuori del contesto terapeutico. Il modo migliore per affrontarlo è parlarne con la sua psicologa e farne oggetto di lavoro terapeutico.
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Gentile utente, non è chiaro cosa intenda quando pensa che il rapporto terapeutico possa essere compromesso. Forse vuole dire che pensa di appesantire la psicologa mostrandole i suoi dubbi sul percorso? Se così fosse, le faccio presente che un professionista deve essere in grado di tollerare e contenere qualsiasi emozione che è portata dal paziente. Questo è un aspetto importante della relazione e della cura. Un aggravamento può capitare, d'altronde per costruire qualcosa di nuovo è necessario destrutturare qualcos'altro. È compito del professionista che l'ha in carico, ascoltarla in tutto ciò di cui vuole parlare, sciogliere i dubbi e risolvere l'eventuale"amore di transfert". Se ciò non accade, è il caso di cambiare. Ne parli con chi la segue.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Anna Maria Inzerillo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trapani
Ti ringrazio per aver condiviso con me quello che stai vivendo. È evidente che la terapia sta toccando dei nodi molto profondi e che questo sta avendo un impatto significativo sul tuo benessere. Quello che descrivi – un aumento del malessere, la perdita di interesse per il lavoro

1. Il Peggioramento Temporaneo nella Terapia
È comune che, quando la terapia entra nel vivo, emergono emozioni che prima erano in qualche modo tenute sotto controllo. È come se stessi attraversando una fase di "ristrutturazione" interna, in cui vecchi schemi e meccanismi difensivi vengono messi in discussione, lasciandoti inizialmente più vulnerabili. Q

Tuttavia, se il malessere sta diventando invalidante (difficoltà ad alzarsi dal letto, perdita totale di motivazione, senso di vuoto), è importante parlarne chiaramente con la tua terapeuta. A volte, quando il dolore diventa eccessivo, è utile rallentare il ritmodi

Cosa puoi fare?
Chiedi alla tua terapeutica di fermare un attimo sui tuoi vissuti attuali. Se senti che sì
Prova a vedere questo momento non come un peggioramento, ma come un passaggio critico della terapia. La
Se il malessere diventa insostenibile, valuta un confronto sul metodo terapeutico. P
2. Il Transfert e il Confronto con la Tua Terapeuta
L'attrazione o l'infatuazione per il terapeuta è un fenomeno noto e parte del processo terapeutico. Il transfert è spesso un segnale che si stanno muovendo emozioni molto importanti legate alla tua storia relazionale. Il disagio che provi nel confronto con lei potrebbe riflettere insicurezze e vissuti di inadeguatezza che forse sono stati presenti in altre relazioni

Il problema non è il transfert in sé, ma il significato che ha per te. Non è tanto

Cosa puoi fare?
Parlane ancora con la tua terapeuta. Se senti che l
Chiediti cosa rappresenta per te la tua terapeuta.Sembra che tu sia
Spostare il focus sul significato emotivo. Più
3. Il Vuoto e la Perdita di Motivazione
La sensazione

Ora il lavoro non ti piace più, senti che la tua vita è un fallimento e hai difficoltà a vedere un futuro. Questo potrebbe indicare che stai mettendo in discussione un modello di funzionamento che per anni ti ha fatto andare avanti (lavorare duro per sentirti realizzato), ma che ora non ti dà più soddisfazione.

Cosa puoi fare?
Evita di cercare subito risposte definitive. Il
Cerca piccoli interessi, senza pressione.UN
Chiediti se il tuo malessere è legato solo al transfert o se c'è una crisi più ampia sulla tua identità.Il
4. Cosa Fare Ora?
Parlare apertamente con la tua terapeuta del
Accettare che questa fase di confusione è temporanea.Può
Non combattere il transfert, ma usarlo per comprenderti meglio. Non è un errore
Valutare se il tuo lavoro e il tuo stile di vita sono davvero in linea con ciò che desideri.Per
Non sei solo in questo, e non è un segno che la terapia non sta funzionando. Anzi, potrebbe significare che sei proprio nel punto in cui il cambiamento può avvenire.
Dott.ssa Antonella D'Orlando
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
La sua esperienza in terapia sembra essere molto intensa e carica di significato. È naturale che, nel confrontarsi con le proprie insicurezze, emergano emozioni forti e talvolta disorientanti. Il fatto che senta il bisogno di comprendere ciò che sta vivendo e di cercare risposte è già un passo importante.
Il transfert, come le è stato spiegato, è un fenomeno naturale in terapia: le emozioni che prova nei confronti della sua terapeuta non sono qualcosa di sbagliato, né un ostacolo al percorso, ma un aspetto prezioso del lavoro analitico. È la riedizione delle sue trame psichiche, quindi, piuttosto che evitarlo o temerlo, potrebbe essere utile esplorarlo, con la guida della sua terapeuta, senza il timore che questo possa compromettere il percorso. Al contrario, il modo in cui lo affronta e ne parla potrebbe rivelarsi un’opportunità di crescita e comprensione più profonda di sé.
Anche la sensazione di fallimento e di nullità di cui parla è qualcosa di centrale: la terapia non segue un cammino lineare e spesso attraversa momenti di crisi, in cui tutto sembra più confuso. Questo non significa che stia andando nella direzione sbagliata, ma piuttosto che sta toccando aspetti profondi, che richiedono tempo per essere elaborati. Accogliere questo smarrimento come parte del processo, senza giudicarsi, può essere già di per sé un atto di cura verso se stesso.
Se le è stato suggerito di non focalizzarsi troppo su questo tema, è possibile che la terapia stia cercando di aiutarla a spostare l’attenzione su aspetti che le consentano di avanzare, piuttosto che rimanere intrappolato nel senso di colpa o nel timore di aver compromesso qualcosa. Le sue preoccupazioni sono comprensibili, ma forse può chiedersi: e se non fosse un ostacolo, bensì un passaggio necessario per conoscersi meglio? Affrontare apertamente questa tematica con la sua terapeuta potrebbe offrirle nuove prospettive e permetterle di dare un senso a ciò che sta vivendo. Certo, il peso emotivo di ciò che sta affrontando può essere molto faticoso da portare, ma abbia fiducia nel processo terapeutico e nelle sue proprie risorse!
Buona vita.
Antonella D'Orlando
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, quando la psicoterapia entra nel vivo, è comune sentirsi disorientati, a volte peggio di prima: significa che stanno emergendo emozioni profonde. Il transfert, se gestito nel modo giusto, può diventare parte del processo di cura, non un ostacolo. Se però il disagio persiste e non sente spazio per elaborarlo in seduta, è importante comunicarlo chiaramente alla sua psicologa. Questo momento, se accolto, può rafforzare il percorso, non comprometterlo. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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