Buonasera, avrei una domanda. Io sono una ragazza e ho sempre avuto chiaro (più o meno) il mio orien

25 risposte
Buonasera, avrei una domanda. Io sono una ragazza e ho sempre avuto chiaro (più o meno) il mio orientamento sessuale. Ad oggi sto con una ragazza da un anno e in questo periodo sono molto confusa. Non riesco più a definire quello che sono, non capisco se sono attratta anche dagli uomini o solo da loro. Prima di questo periodo, gli uomini non mi interessavano nemmeno e adesso mi trovo in questa situazione. Ho così paura di scoprire di essere effettivamente eterosessuale, anche se sembra abbastanza contorto. Io voglio davvero amare tranquillamente la mia ragazza, solo che sono confusa. Alcuni giorni non so cosa provo per lei, alcune volte mi sembra di amarla veramente tanto. Per favore, aiutatemi a capire, è davvero difficile.
Dott.ssa Greta Pisano
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco quanto questa confusione possa essere faticosa. Le ricordo che l’orientamento e l’attrazione possono evolvere nel tempo e non definiscono il valore della relazione che sta vivendo. Non è necessario incasellarsi subito: ascolti le sue emozioni senza giudicarle e provi a osservare cosa la fa stare bene, giorno per giorno. Anche le oscillazioni nei sentimenti verso la partner sono comuni nei periodi di incertezza e non significano automaticamente un cambiamento. Possiamo esplorare insieme questi vissuti con calma, così da darle strumenti per comprenderli meglio.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Pisano

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Dott.ssa Luciana Bastianini
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve,

comprendo il suo disorientamento. Le nostre pulsioni inconsce non sono facili da decifrare e si riflettono in aspetti identitari che ci aiutano a definire chi siamo. Per questo è comprensibile che il non riuscire, ad oggi, a decifrare e mettere a fuoco il suo orientamento sessuale in maniera definita la disorienti. Non è semplice in questa sede provare ad aiutarla a comprendere effettivamente cosa senta dentro, ma credo sia giusto ricordarle che la sua serenità, e di conseguenza quella di chi le sta accanto, passa attraverso il corrispondere autenticamente a ciò che sente. Qualunque scoperta lei possa fare, per quanto possa in un primo momento risultare dolorosa, non potrà che avvicinarla sempre più autenticamente alla vita che le appartiene, e dunque renderla felice.

Lì dove desiderasse approfondire ulteriormente insieme, non esiti a contattarmi.

Cordialmente,
Dott.ssa Luciana Bastianini
Dott.ssa Ilaria Innocenti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno, è molto difficile dare una risposta senza dettagli più specifici su di lei, su come è nato il vostro rapporto ecc. ecc. l'unica cosa che le consiglio è di provare ad approfondire con se stessa se questi pensieri derivino da un tentativo di mettere distanza da questa ragazza (per timori, poca convinzione, altro?), differentemente, se sente trattarsi di una questione identitaria, le suggerirei di rivolgersi a una o uno psicoterapeuta per chiarificare lo stato di confusione. Un cordiale saluto, Ilaria Innocenti
Dott.ssa Agnese Zardi
Psicologo clinico, Psicologo
Imola
Buongiorno, capisco quanto possa sentirsi appesantita da questa situazione, soprattutto quando ha già costruito una relazione importante e all’improvviso si ritrova piena di dubbi che non si aspettava. Per prima cosa, la nostra identità emotiva e sessuale a volte si muove, cambia sfumature, si rimette in discussione. Non è un fallimento, né un segnale che sta facendo qualcosa di sbagliato. In quanto esseri umani cresciamo e ci modifichiamo sulla base dei nostri vissuti e delle nostre esperienze. Non è obbligata a incasellarsi in un’etichetta. L’orientamento sessuale non è sempre rigido. Ci sono persone che scoprono nuove attrazioni più avanti nel tempo, altre che oscillano, altre ancora che vivono periodi di confusione. Probabilmente significa che sta conoscendo meglio se stessa e la sua identità.
Riguardo alla sua partner: i momenti in cui le sembra di amarla molto e quelli in cui si sente distante non sono necessariamente legati all’orientamento. Succede in molte relazioni, soprattutto quando si attraversano periodi di stress o confusione personale. A volte l’incertezza dentro di noi si riflette su tutto il resto, anche sui sentimenti.
Spero di essere stata esaustiva per un tema così delicato e importante.
Buona giornata
Dott.ssa Marta Oliviero
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Sovizzo
Buongiorno. La questione dell'orientamento sessuale può farsi difficile e confusa talvolta. Le consiglio un percorso di supporto psicologico per comprendere meglio ciò che prova, per fare chiarezza dentro di lei andando a capire da dove sorgono i suoi dubbi e per trovare serenità nella sua relazione.
Dott.ssa Laura Raco
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, dalla tua descrizione sembra che vuoi quasi importi e convincerti di essere omosessuale. Ma l’orientamento sessuale, cioè capire da chi siamo attratti, è qualcosa che riguarda i sentimenti, e non si può imporre, si può accettare e capire. Ti invito a riflettere, magari con un percorso terapeutico, cosa ti spaventa dell’eterosessualità, perché tu parli di “paura”. Nulla ti impedirà di amare la tua ragazza pur avendo attrazione anche (eventualmente) per gli uomini. Un saluto.
Dott. Stefano Recchia
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Roma
Gentile utente, grazie per aver condiviso la tua situazione.
Quello che stai vivendo non è affatto raro e soprattutto non significa che ci sia qualcosa di “sbagliato” in te. Le domande sull’orientamento e sui sentimenti possono riemergere in momenti particolari della vita e spesso lo fanno proprio quando siamo coinvolti in una relazione importante, perché tutto sembra più “in gioco”. Molte persone vivono l’attrazione come qualcosa di fluido, che può cambiare nel tempo. A volte questo cambiamento riguarda la consapevolezza, non l’orientamento in sé. Il fatto che oggi tu senta curiosità o attrazione verso uomini non cancella ciò che hai vissuto fino a ieri, né i sentimenti che provi per la tua ragazza. Puoi voler bene a qualcuno, o anche amarlo profondamente, e allo stesso tempo vivere un periodo di confusione su di te. È anche normale, in momenti di stress o incertezza, non sentire le emozioni in maniera chiara o costante. I sentimenti possono avere oscillazioni, e non per questo essere meno veri.
Non devi decidere ora la definizione del tuo orientamento sessuale. Prenditi il giusto tempo per capire, osservarti e ascoltarti. Parlarne con un professionista può aiutarti ad alleggerire la confusione del momento e darti uno spazio sicuro dove capire cosa stai vivendo. Spero di esserti stato d'aiuto. Resto a disposizione. Un caro saluto.
Dott. Stefano Recchia
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso qualcosa di così personale e delicato. La confusione che sta vivendo è molto più comune di quanto possa sembrare, e non indica necessariamente che ci sia “qualcosa che non va” in lei o nella sua relazione.
L’orientamento sessuale non è sempre un’identità rigida e immutabile: per molte persone può essere fluido, può cambiare nel tempo, oppure diventare più complesso man mano che ci si conosce meglio. Il fatto che oggi lei si stia ponendo delle domande non significa che tutto ciò che ha sentito finora fosse “sbagliato”, né che il suo rapporto attuale sia meno autentico.
È importante distinguere due piani:
1. L’attrazione e l’identità – Provare curiosità o attrazione verso un genere diverso da quello verso cui ci si sentiva attratti in passato non determina automaticamente un cambiamento di etichetta o di orientamento. Può essere una fase di esplorazione o una maggiore consapevolezza di sé.
2. I sentimenti per la sua ragazza – Il fatto che a volte senta dubbi e altre volte provi amore intenso non è insolito. Le emozioni nelle relazioni tendono a oscillare, soprattutto quando si attraversa un momento di incertezza personale. La paura di “perdere” ciò che ha potrebbe amplificare questi dubbi.
Il punto centrale è che non deve forzarsi a trovare subito una definizione o una risposta definitiva. Ha il diritto di prendersi tempo per capire, senza pressioni. Parlare di questi vissuti con un professionista può aiutarla a esplorare le sue sensazioni, le sue paure e i suoi desideri con maggiore chiarezza e senza giudizio.
Se sente che la confusione sta diventando fonte di sofferenza o se vuole approfondire questi temi con calma, un percorso psicologico potrebbe offrirle uno spazio sicuro per comprendere meglio se stessa e ciò che prova.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Dott.ssa Margherita Atzori
Psicologo, Psicologo clinico
Aprilia
Buongiorno, quello che descrivi è un’esperienza più comune di quanto pensi. L’orientamento affettivo e sessuale non è qualcosa di rigido o immutabile: può evolvere nel tempo, soprattutto in momenti di cambiamento emotivo o personale. La confusione che senti non indica che c’è “qualcosa che non va”, ma che stai provando ad ascoltarti più a fondo, ad avvicinarti alle tue emozioni e a comprendere meglio chi sei e cosa desideri.
È comprensibile che l’incertezza ti faccia paura, soprattutto perché sei in una relazione per te significativa. Non è necessario definire subito il tuo orientamento: prova a rimanere in ascolto di ciò che senti, osserva le tue reazioni e i tuoi vissuti senza giudicarti. Spesso, più pretendiamo una risposta immediata, più la confusione aumenta; al contrario, il tempo e l’ascolto di sé aiutano a fare chiarezza.
Per affrontare questi passi con maggiore chiarezza, potrebbe esserti utile un percorso psicologico che ti offra uno spazio neutrale, protetto e privo di giudizio. Ti aiuterebbe a comprendere meglio cosa ti sta spaventando, quali parti di te si stanno muovendo, come vivi la relazione e come ti senti davvero. Buona riflessione, resto a disposizione!
Dott.ssa Angela Borgese
Psicologo, Psicologo clinico
Gravina di Catania
Carissima, quello che stai vivendo non è affatto insolito. In una prospettiva psicoanalitica, l’identità e il desiderio non sono qualcosa di fisso, ma processi in movimento. È normale che, in certi momenti della vita o della relazione, emergano dubbi, nuove attrazioni o domande su di sé.
La tua paura di “scoprire di essere eterosessuale” dice qualcosa di importante: più che una questione di orientamento, sembra parlarti di un conflitto interno e del timore di perdere un’immagine di te o qualcosa nella tua relazione. Non significa che ciò che provi per la tua ragazza non sia autentico; significa che il tuo desiderio sta chiedendo ascolto.
In questo momento può esserti utile non forzarti a definire chi sei, ma dare spazio a ciò che senti. Un percorso psicologico serve proprio a questo: mettere in parola la confusione, i timori, le oscillazioni, e capire cosa davvero ti riguarda.
Dott.ssa Luna Brocco
Psicologo clinico, Neuropsicologo, Psicologo
Carmagnola
Quello che stai vivendo è difficile, ma non è sbagliato né raro. La confusione sull’orientamento sessuale non significa che tu “stia cambiando” o che quello che hai provato finora non fosse vero. L’identità spesso non è fissa, può attraversare fasi di dubbio, evoluzione e ridefinizione senza che questo annulli ciò che sei stata o ciò che provi oggi.
La paura di “scoprire di essere etero” sembra legata più al timore di perdere la tua ragazza, la relazione e una parte importante di te, che non all’orientamento in sé. Quando una relazione conta davvero, il dubbio fa più male e spaventa di più. L’attrazione può oscillare, così come le emozioni: non sentire sempre le stesse cose non significa che l’amore sia finito o che non sia mai esistito.
Il fatto che tu desideri “amarla tranquillamente” è già un segnale importante: indica che ti importa, che non sei indifferente, che non sei emotivamente altrove. Nei periodi di confusione mentale ed emotiva è normale non riuscire a leggere bene ciò che si prova. Questo non cancella i sentimenti, semmai li rende più difficili da sentire.
Non devi decidere adesso chi sei. Puoi concederti il tempo di essere confusa senza forzarti in un’etichetta. Se questa sofferenza continua o senti di perdere il contatto con te stessa, parlare con una psicologa può aiutarti a ritrovare chiarezza, non per definire il tuo orientamento, ma per ritrovare te. Confusione non significa fallimento: significa che stai attraversando qualcosa di importante.
Dott.ssa Marta Vanola
Psicologo, Psicologo clinico
Abbiategrasso
Cara,
quello che stai vivendo è molto più comune di quanto pensi, anche se può sembrare spaventoso. L’orientamento sessuale non è sempre una linea retta e definitiva: a volte cambia, si amplia, si chiarisce nel tempo. Non significa che ci sia “qualcosa che non va” in te.
La confusione non è un segnale che stai diventando etero, né che il tuo amore per la tua ragazza non sia reale. È un segnale che stai crescendo, esplorando parti di te e del tuo desiderio. È normale che i sentimenti fluttuino: in una relazione lunga capita a chiunque di sentirsi più vicini o più distanti a giorni alterni.
Non devi forzarti a darti un’etichetta subito. Concediti tempo per ascoltarti, senza giudicarti. Puoi voler bene alla tua ragazza e, allo stesso tempo, stare cercando di capire meglio chi sei: le due cose non si escludono.
Se senti che questa incertezza diventa troppo pesante, parlarne con una professionista, e con l'aiuto di un supporto psicologico, potrà aiutarti a mettere ordine nelle emozioni con calma e senza paura. Cordialmente Dott.ssa Marta Vanola
Dott.ssa Paola Schizzarotto
Psicologo, Psicologo clinico
Limena
Cara utente
Mi viene da farle subito una domanda. Come mai è cos' terrorizzata dallo scoprire, come dice Lei, di essere effettivamente eterosessuale? Ci sarebbe un possibile "danno" per chi? Per la sua attuale compagna e il rapporto con Lei, o proprio per Lei e il mondo che Le sta attorno? E' il suo orientamento sessuale ad averLa definita come persona nel suo ambiente? E il suo ambiente com'è? Tollerante, deprivante?
Ci sono molte domande senza risposta per poterla aiutare in questa situazione anche se mi sembra riconducibile ad una forma di minority stress. Le posso però consigliare di parlarne con un professionista che la aiuterà a guardarsi dentro senza timore e trovare le risposte che già possiede.
Un caro saluto
Dott.ssa Alessia Autore
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Quello che stai vivendo è una situazione molto comune, anche se può sembrare spiazzante. L’orientamento sessuale non è sempre qualcosa di rigido e immutabile: per molte persone è fluido e può cambiare nel tempo, senza che questo significhi che prima eri “sbagliata” o che lo sei ora. Il fatto che tu stia provando attrazione verso gli uomini non annulla la relazione che hai con la tua ragazza, né il valore dei sentimenti che avete condiviso finora.
La paura che descrivi – quella di scoprire di essere eterosessuale – sembra legata più al timore di perdere la relazione o di tradire un’immagine di te che avevi costruito, che a un vero desiderio di cambiare. È normale avere dubbi, soprattutto quando ci sentiamo sotto pressione per “definirci”. Non sei obbligata a scegliere subito un’etichetta: puoi concederti il tempo di capire cosa provi, senza giudicarti.
Anche i sentimenti verso la tua ragazza possono oscillare. In ogni relazione ci sono momenti di entusiasmo e momenti di incertezza, e questo non significa che l’amore sia sparito. Chiediti piuttosto come ti senti quando sei con lei: ti senti libera, rispettata, serena? I tuoi dubbi nascono da mancanza di attrazione o dall’ansia di non sapere chi sei?
Il consiglio più importante è non forzarti a trovare una risposta immediata. Può aiutarti parlare con una psicologa che conosca le tematiche legate all’identità e all’orientamento, oppure scrivere un diario delle emozioni per osservare cosa provi nei diversi momenti. Ricorda: non c’è nulla di sbagliato in te, e non sei sola in questa esperienza.
Dr. Stefano Golasmici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gent.ma, per poterla concretamente aiutare a capire quanto le accade e a ritrovare una serenità nel vivere, al di là della confusione che oggi sperimenta, è opportuno che chieda una consultazione: avrà modo di raccontare la sua esperienza personale e valutare con lo specialista l'inizio di una psicoterapia. SG
Dott. Michele Basigli
Psicologo, Psicologo clinico
Perugia
Grazie per aver condiviso qualcosa di così intimo. Quello che stai vivendo è molto più comune di quanto pensi, e non significa affatto che ci sia “qualcosa di sbagliato” in te. Provo a risponderti con la cura e la delicatezza che meriti.

L’orientamento sessuale può essere fluido: molte persone, soprattutto in giovani età, sperimentano cambiamenti nelle proprie attrazioni.
Non significa che l’orientamento precedente fosse “falso” e nemmeno che quello nuovo sia definitivo.
È normale che: emozioni, esperienze, relazioni, maturazione personale, ti facciano mettere in discussione ciò che davi per scontato.
Quindi no, non stai “impazzendo”: stai conoscendo meglio te stessa.

Non devi avere un’etichetta subito; molte persone soffrono perché cercano di definirsi troppo presto.
Ma l’orientamento sessuale non è un esame da superare.
Non devi decidere adesso se sei lesbica, bisessuale, eterosessuale o altro.
Puoi semplicemente dire: “Sono in un momento in cui sto capendo cosa voglio”.
E va benissimo così.
L’amore per la tua ragazza non viene cancellato dal dubbio
Il fatto che tu stia provando attrazione o curiosità verso gli uomini non significa che tu non tenga alla tua ragazza o che tu sia etero.
Le attrazioni possono allargarsi, cambiare, sporadicamente comparire, ma il legame affettivo è un’altra cosa.
In più, nelle relazioni lunghe è normalissimo avere giorni in cui ci si sente più innamorati, giorni in cui ci si sente distanti, periodi di confusione emotiva.
Queste oscillazioni non definiscono l’orientamento.
Definiscono il fatto che sei una persona che vive una relazione vera.

La paura che senti è significativa.
La paura di “scoprire di essere eterosessuale” non nasce dal tuo orientamento, ma dalla paura di perdere la relazione, la stabilità, l’identità che avevi costruito.
È questo che ti spaventa, non gli uomini in sé.
E le persone che hanno davvero un orientamento molto lontano da quello che vivono… di solito non provano questo tipo di angoscia.
Tu stai cercando rassicurazione, non una via di fuga.

Cosa puoi fare adesso? Sospendi l’urgenza di definirti; non devi decidere nulla oggi. Lascia spazio all’osservazione, non al giudizio.
Ascolta le emozioni, non le paure.
Cosa provi veramente quando sei con lei?
Non quando pensi troppo.
Chiediti: sto avendo un dubbio sull’orientamento, o sto avendo un dubbio sulla relazione?
Sono due cose molto diverse.

Parlane con una persona di fiducia o con un professionista.
Mettere ordine fuori dalla tua testa aiuta moltissimo.

Evita di fare scelte drastiche mentre sei confusa, né lasciare la relazione di colpo, né forzarti a non provare nulla verso gli uomini.
Osserva, con calma.

Quello che stai vivendo non ti definisce, ti fa crescere; Il percorso di comprensione della propria identità non è lineare, a volte si apre, a volte si complica, a volte sorprende, ma non ti sta dicendo “sei etero”.
Ti sta dicendo: “Conosciamoci meglio”.
E questo è il segno di una grande consapevolezza, non di un problema.

Rimango a tua completa disposizione.
Dott. Michele Basigli
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Gentile utente,
la confusione che descrive è reale e faticosa, ma non significa che il suo amore sia falso o che il suo orientamento sia improvvisamente il contrario di ciò che ha sempre sentito. Quando la mente entra in modalità “ricerca di conferme”, può farle percepire ogni dubbio come una minaccia, e ogni possibile cambiamento come una perdita di identità o di relazione.
La paura di “scoprire” qualcosa che la spaventa (come essere eterosessuale e quindi non poter più amare la sua ragazza) non parla del suo orientamento, ma del terrore di perdere ciò che per lei ha valore e sicurezza emotiva. Nei periodi di stress o insicurezza personale, anche i sentimenti più autentici possono sembrare alterni, offuscati o difficili da riconoscere.
Amare qualcuno non richiede di essere sempre certi o di provare sempre la stessa intensità emotiva: le relazioni sono fatte anche di momenti in cui si sente distante, confusa, o vuota, soprattutto quando sta combattendo dentro di sé per “capire chi è”. Quando l’ansia occupa spazio, l’amore non scompare — viene solo spinto ai margini, reso meno leggibile.
Se sta già pensando di avviare un percorso terapeutico, è la scelta giusta. Può esserle utile dirgli proprio questo:
- che la confusione non è un desiderio, ma una paura
- che vuole lavorare sul dubbio per non doverci più rimanere intrappolata
- che il suo obiettivo non è “cambiare orientamento”, ma poter amare senza sentirsi minacciata dal pensiero
- che desidera ritrovare la connessione emotiva con la sua ragazza, non metterla in discussione all’infinito
Non è sola, e non sta sbagliando: sta attraversando un momento in cui la mente le chiede risposte assolute… ma il cuore, spesso, parla con una voce diversa: più sottile, meno drammatica, più lenta. E quella voce può tornare a essere chiara, quando il rumore della paura si abbassa.
Rimango a disposizione per qualunque chiarimento.
Dott.ssa Veronica Savio
Dott.ssa Jessica Di Maio
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milazzo
Gentile Utente, immagino quanto possa essere difficile trovarsi in una fase così confusa. Quando l’identità e i sentimenti sembrano “muoversi”, può emergere paura e smarrimento.
Nell’arco della vita, l’orientamento può essere più fluido di quanto pensiamo.
Per molte persone non è una definizione rigida, ma qualcosa che si chiarisce gradualmente, vivendo esperienze, emozioni, relazioni.
Sentirsi attratta da qualcuno di un altro genere non annulla né smentisce ciò che ha provato fino ad ora. Non deve trovare oggi una risposta rigida. È normale che le definizioni arrivino dopo aver ascoltato con calma il proprio mondo interno, e spesso anche dopo aver normalizzato l’idea che non è obbligata a incastrarsi in un’unica etichetta per sempre. Le emozioni non sono lineari e non seguono sempre la logica che vorremmo ed avere domande su di sé non toglie valore alla relazione. Quello che vive è comune, comprensibile e soprattutto legittimo. A questo proposito un percorso psicologico potrebbe accompagnarla nell'esplorazione dei suoi vissuti rispetto la confusione e il suo sentire. Un caro saluto Dott.ssa Jessica Di Maio
Dott.ssa Martina Scandola
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buonasera,
grazie per aver condiviso qualcosa di così intimo e delicato. Si sente molto chiaramente quanto tu stia cercando di capire ciò che provi, con il timore di perdere qualcosa di importante e prezioso per te. È del tutto comprensibile che ti senta spaventata: l’identità affettiva e sessuale è una parte molto profonda del Sé, e quando sembra muoversi o cambiare può generare smarrimento.
Dal punto di vista psicologico, soprattutto in giovane età, è comune attraversare momenti di fluidità o incertezza rispetto all’orientamento sessuale. Non perché “non sei davvero ciò che pensavi”, ma perché i sentimenti, il desiderio e l’immagine di te stessa si trasformano mentre cresci e fai esperienza. L’identità non è qualcosa che si deve fissare una volta per tutte: è un processo che si costruisce, a volte lento e non lineare.
Quello che descrivi, giorni in cui senti amore e altri in cui ti sembra di non riconoscere ciò che provi, non significa che la tua relazione non sia valida o che tu stia “sbagliando qualcosa”. Può invece essere il segno che dentro di te sta avvenendo un movimento, una riorganizzazione interna che ha bisogno di essere ascoltata con calma.
A volte, quando viviamo una relazione importante, emergono parti di noi che finora erano rimaste silenziose: dubbi, paure, desideri, curiosità. Non sono segnali di tradimento, ma tentativi della psiche di trovare un equilibrio più autentico.
La paura di scoprire di essere eterosessuale, o bisessuale, o qualsiasi altra cosa, sembra più collegata non all’orientamento in sé, ma alla paura di perdere la tua ragazza, o di non riconoscerti più, o di dover “riscrivere” una parte della tua storia.
È una paura di perdita, identitaria e affettiva. Ed è comprensibile.
Ciò che può aiutarti, adesso, non è tanto cercare una definizione immediata, quanto concederti tempo e gentilezza. Prova ad ascoltare cosa succede dentro di te senza forzarti a classificarti. Chiediti: “Di che cosa ho paura davvero? Cosa sto proteggendo? Quali parti di me si stanno muovendo?”
Spesso queste domande aprono più comprensione di quanto facciano le etichette.
Riguardo alla tua ragazza: amare qualcuno non significa non avere mai dubbi. Significa esserci, interrogarsi, prendersi cura. Se il legame è importante, sarà possibile parlarne con delicatezza, senza dover avere già tutte le risposte.
Se senti che la confusione diventa troppo pesante, un confronto con uno psicologo potrebbe offrirti uno spazio sicuro per esplorare queste parti di te, senza paura di essere giudicata e senza pressione nel definire qualcosa prima del tempo.
Tu non sei sbagliata. Sei in un momento di crescita, e stai facendo esattamente ciò che serve: ascoltarti.
Sono qui se vuoi continuare a parlarne.
Dott.ssa Alessandra Barcella
Psicologo, Psicologo clinico
Gorlago
Capisco, e immagino quanto questa confusione possa farla sentire spaventata e quasi “fuori posto”. Quando si è in una relazione importante, il timore di non riconoscersi più o di non riuscire a dare un nome stabile ai propri sentimenti può essere davvero destabilizzante… e non c’è nulla di strano in quello che sta vivendo.

L’orientamento non è sempre qualcosa di rigido: a volte attraversa fasi, si amplia, si ridefinisce, e questo può far nascere dubbi anche in chi pensava di avere tutto chiaro. Non è un segnale di “errore”, né una mancanza di autenticità. È una parte del suo percorso.

Anche la sua relazione può risentire di questo momento di incertezza: ci sono giorni in cui sente l’amore con forza e giorni in cui le emozioni sembrano più sfocate. È un’esperienza più comune di quanto immagini, soprattutto quando si è molto spaventati dall’idea di “perdere” qualcosa o qualcuno.

Non voglio darle una risposta definitiva su chi è o cosa prova: non sarebbe rispettoso di un processo così personale. Ma se lo desidera, posso aiutarla a riflettere su ciò che sente, senza forzarla in una direzione o nell’altra, accompagnandola a ritrovare un po’ di calma in questo momento così delicato.

Un caro saluto
Dott.ssa Barcella
Dott. Dario Martelli
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Torino
Buonasera, non vedo altra possibilità che prendersi un periodo tutto suo di riflessione. Una terapia può essere uno spazio idoneo per confrontarsi con una persona che non fa parte dell sua cerchia e che la può aiutare a capire di più sulla sua identità. Se ritiene posso essere disponibile anche on line: Saluti Dario Martelli
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buonasera, la prima cosa che vorrei dirle è che ciò che sta vivendo non è affatto raro, e non significa che ci sia qualcosa di sbagliato in lei. L’orientamento e l’attrazione possono attraversare fasi diverse nel corso della vita, soprattutto nei periodi in cui ci si sta costruendo come persone e si cercano modi autentici di definire se stessi. La confusione che prova è reale, faticosa, e allo stesso tempo fa parte di un processo di crescita personale che molte persone sperimentano. Capisco quanto sia spaventoso non riconoscersi più del tutto. Lei descrive un passaggio da una sicurezza che sembrava stabile a un terreno che si muove sotto ai piedi, e questo può generare ansia, paura di perdere punti di riferimento, timore di far soffrire la persona che ha accanto. Ma la confusione non definisce il suo orientamento. Racconta piuttosto che le sue emozioni si stanno muovendo e che lei sente il bisogno di capire meglio cosa provi, senza pressioni, senza dover mettere subito un’etichetta. Quando dice di temere di scoprire di essere eterosessuale, mi arriva la sua paura di perdere qualcosa di importante, forse il legame con la sua compagna, forse la sensazione di identità che aveva costruito. Ma anche questo timore parla del bisogno di sicurezza e non necessariamente della verità su ciò che lei è. Le etichette possono essere utili, ma a volte rischiano di diventare gabbie. In questo momento può essere più importante ascoltare ciò che sente, giorno per giorno, senza obbligarsi a scegliere una definizione precisa. Anche in una relazione stabile è normale attraversare momenti in cui l’amore sembra più forte e altri in cui ci si sente distanti o disorientati. Non è un segnale che la relazione non vale, né una prova che lei abbia sbagliato. Le emozioni non sono costanti, hanno intensità che cambiano, e quando c’è tanta confusione a livello personale è naturale che tutto sembri amplificato. Forse, più che trovare subito una risposta definitiva sul suo orientamento, può essere utile concedersi uno spazio di ascolto. Che cosa prova realmente quando è con la sua ragazza, al di là della paura? Che cosa sente per se stessa quando pensa alla possibilità di essere attratta anche da uomini? E soprattutto, cosa la spaventa di più in tutta questa situazione? A volte il nodo non è l’orientamento in sé, ma il timore di perdere affetto, stabilità, approvazione o senso di identità. Le emozioni che sta vivendo meritano tempo, rispetto e delicatezza. Non ha bisogno di decidere oggi chi è per tutta la vita. Ha bisogno di capire come sta, cosa desidera, cosa la fa sentire serena e cosa invece nasce dalla paura. È un percorso che si può fare con calma, possibilmente anche con un aiuto professionale, dove nessuno la giudichi o la spinga verso una direzione. Si permetta di non avere subito risposte. La chiarezza arriva quando ci si sente al sicuro, non quando ci si sente sotto esame. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Giovanni D'Anzieri
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gent.ma,
quello che sta vivendo non è un errore né un segnale che “c’è qualcosa di sbagliato” in lei: è un momento naturale di ridefinizione interna, qualcosa che accade quando l’identità affettiva e l’identità sessuale iniziano a dialogare tra loro in modo più complesso rispetto al passato. La confusione che prova oggi non dice nulla di negativo su chi sia; dice semplicemente che la sua esperienza emotiva si sta muovendo, e che lei sta cercando un posto autentico da cui guardarsi.
Per molto tempo ha sentito di appartenere chiaramente a una dimensione affettiva; ora avverte un movimento diverso, inatteso, che la disorienta. Questo capita spesso quando il desiderio inconscio inizia a mostrarsi in forme nuove. L’inconscio non ragiona in categorie fisse – “omosessuale”, “eterosessuale” – ma attraverso attrazioni, risonanze, toni emotivi che cambiano nel tempo e nella storia personale. Non c’è nulla di patologico in questo: è parte del crescere, dell’incontrare nuove parti di sé, dello scoprire che l’identità non è mai un blocco immobile.
È comprensibile che abbia paura. Paura di perdere ciò che ha costruito con la sua ragazza, paura di essere diversa da come pensava, paura del giudizio. Ma nessuno di questi timori significa che lei sta diventando qualcosa che “non vuole essere”. Significa soltanto che sta cercando di capire da quale luogo emotivo emergano le sue sensazioni, e come accoglierle senza tradirsi.
Un punto importante è questo: non è sbagliato essere omosessuale e non è sbagliato essere eterosessuale. Non è sbagliato essere bisessuale, fluida, incerta o in trasformazione. L’unica cosa davvero sbagliata sarebbe sentirsi obbligata a rientrare in una categoria per paura del giudizio o per timore di perdere qualcuno. La sessualità non è un’etichetta da indossare, ma un movimento interno che cambia con le esperienze, con gli affetti e con ciò che la persona sta diventando.
Riguardo alla sua relazione: è normale che, nei momenti di confusione, i sentimenti sembrino oscillare. Questo non annulla ciò che c’è stato né ciò che può esserci. L’unica responsabilità reale che ha, verso sé stessa e verso la persona che la ama, è quella di essere sincera quanto basta per non forzarsi e non forzare l’altra. Si può essere confusi e nello stesso tempo onesti. È questo il fondamento di ogni relazione affettiva matura: non la certezza identitaria, ma la chiarezza emotiva.
Il punto non è decidere oggi “chi è”, ma permettersi di ascoltare ciò che sente senza punirsi, senza giudicarsi e senza fingere stabilità per paura di deludere qualcuno. L’identità affettiva è qualcosa che si scopre mentre si vive, e non un’etichetta che si deve scegliere prima di vivere.
La invito a concedersi tempo, dolcezza e sincerità. L’orientamento sessuale non si perde e non si acquista: si abita, momento per momento, seguendo ciò che l’inconscio sussurra e ciò che la coscienza riesce a sostenere senza violenza verso di sé o verso l’altro.
Lei non deve avere paura di scoprire chi è. Deve solo darsi il permesso di scoprirlo, senza giudizio e senza fretta.
Dott.ssa Caterina Lo Bianco
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buongiorno, ,
ti ringrazio per aver condiviso con così tanta sincerità ciò che stai vivendo. Capire il proprio orientamento affettivo e sessuale può essere un processo complesso, soprattutto in fasi della vita in cui molte dimensioni identitarie si stanno consolidando. È importante partire da un presupposto: la confusione che stai vivendo non è un segnale di “errore”, ma può essere parte naturale di un percorso di crescita e consapevolezza.
Nell’ottica sistemica, ciò che proviamo non dipende solo da una definizione statica di noi stessi, ma anche dalle relazioni che viviamo, dai contesti, dalle aspettative familiari e sociali e dai momenti che attraversiamo. Per questo non è raro che, anche dopo aver avuto per lungo tempo una percezione stabile del proprio orientamento, possano emergere nuove domande o sfumature.
Il fatto che oggi tu ti ponga dei dubbi non significa che ciò che hai sentito in passato fosse sbagliato, né che esista necessariamente una “scoperta” definitiva da fare. L’orientamento non è sempre lineare o immutabile, e non è obbligatorio incasellarsi in un’unica categoria per stare bene.
Riguardo alla relazione con la tua ragazza, anche qui è importante accogliere ciò che provi senza giudicarti. In alcune fasi è normale oscillare tra momenti di forte coinvolgimento emotivo e momenti di incertezza: le relazioni, soprattutto quelle significative, attivano parti profonde di noi e possono far emergere domande, paure e bisogni che non avevamo considerato.
Ti incoraggio a darti il permesso di esplorare ciò che senti con gentilezza, senza pressione e senza la necessità di “decidere subito chi sei”. Il focus può spostarsi dal trovare un’etichetta al comprendere come stai, cosa desideri nelle tue relazioni e quali sono i tuoi bisogni affettivi in questo momento.
Se senti che questa confusione genera ansia o timore, uno spazio terapeutico dedicato può aiutarti a mettere ordine, a nominare le tue sensazioni e a comprendere come queste si intrecciano con la relazione che stai vivendo. Spesso, quando i vissuti vengono riconosciuti e condivisi, smettono di fare paura e diventano una risorsa per crescere, sia individualmente sia all’interno della coppia.
Resto a disposizione.
Un caro saluto,
Dott.ssa Caterina Lo Bianco – Psicologa ad orientamento Sistemico-Relazionale
Dott. Daniele Migliore
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Gentilissima, grazie per aver condiviso la sua preoccupazione.
Il fatto che lei si stia ponendo queste domande è normale, spesso nelle relazioni che diventano importanti emergono dubbi sulla propria identità. Inevitabilmente l'essere legati a qualcuno ci espone e porta a chiederci chi siamo e cosa desideriamo.
A volte la paura di perdere l’altro o di non essere “abbastanza chiari” con se stessi può oscurare ciò che si prova davvero.
Prenda in considerazione la possibilità di iniziare un percorso psicologico che possa aiutarla a dare un nome alla confusione senza trasformarla in una minaccia per la relazione.
Le auguro tutto il meglio,

Dott. Daniele Migliore

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