Sono un ragazzo sensibile, permaloso che se la prende molto ma negli ultimi anni il disagio sembra e

24 risposte
Sono un ragazzo sensibile, permaloso che se la prende molto ma negli ultimi anni il disagio sembra essere diventato con pensieri passivi somatizzati sul corpo e non andavano via con i farmaci seri.
Anni fa avevo i pensieri molto più attivi e somatizzavo sul corpo in una forma situazion... per esempio dopo anni di ssri le cose sono peggiorate ho una risposta debole allo stress e i sintomi sono fisici... gonfiore intestinale affanno allo stomaco dolore ai nervi in varie parti del corpo...
Secondo voi cambiando pensieri e carattere cambierebbe ? Quali terapie sono adatte ? Purtroppo costano troppo gli psicologi e avevo provato con alcuni ma mi facevano solo parlare... vedendo come sono conciati quelli famosi dubito che funzioni...
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, capisco quanto possa essere frustrante vivere con sintomi fisici persistenti che sembrano non risolversi né con i farmaci né con le esperienze terapeutiche che ha avuto finora. Il legame tra mente e corpo è molto profondo, e quando lo stress o il disagio emotivo diventano cronici, il corpo può iniziare a esprimere il malessere attraverso sintomi fisici, come quelli che descrive: gonfiore intestinale, affanno, dolori ai nervi.

Cambiare il proprio modo di pensare e di vivere le emozioni può sicuramente avere un impatto sulla risposta del corpo, ma non si tratta di un processo semplice o immediato. Spesso è necessario lavorare in modo graduale, attraverso percorsi che non si limitino solo a parlare, ma che aiutino a sviluppare strumenti concreti per gestire l'ansia e lo stress. Approcci come la terapia cognitivo-comportamentale (che lavora sul modo in cui i pensieri influenzano il corpo e le emozioni) o la mindfulness (che aiuta a ridurre la reattività allo stress) potrebbero essere utili. Anche percorsi più orientati al corpo, come la terapia somatica o alcune tecniche di rilassamento, possono fare la differenza.

Capisco anche la sua preoccupazione riguardo ai costi della terapia. Esistono alternative a pagamento ridotto, come consultori, associazioni o percorsi con terapeuti in formazione, che possono offrire un supporto valido a costi più accessibili. Se i percorsi tradizionali non hanno funzionato per lei, forse potrebbe essere utile provare un approccio diverso, che non si limiti solo al dialogo ma integri anche strumenti pratici per affrontare il malessere fisico ed emotivo.

Dott. Luca Vocino

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Dott.ssa Alessandra Arena
Psicologo clinico, Psicologo
Grottaferrata
Buongiorno,
Capisco quanto possa essere frustrante vivere con sintomi fisici legati al disagio emotivo, soprattutto quando le terapie provate finora non hanno dato i risultati sperati.
Un approccio che potrebbe esserle utile è la Gestalt Analitica, che integra l’attenzione al corpo con il lavoro sui pensieri e sulle emozioni. Questo tipo di percorso aiuta a ritrovare il contatto con sé stessi nel qui e ora, lavorando non solo sul passato, ma anche sulla consapevolezza di come il disagio si manifesta nel corpo. Spesso, infatti, il corpo trattiene tensioni, emozioni bloccate e stress non elaborato, e lavorarci attivamente può favorire un cambiamento profondo.
In questo senso, anche pratiche come la bioenergetica, la mindfulness o la terapia focalizzata sul corpo potrebbero aiutarla a regolare la risposta allo stress, migliorando sia i sintomi fisici che la qualità della vita.
Capisco la difficoltà economica, ma esistono percorsi a costo ridotto: consultori, scuole di psicoterapia che offrono sedute a tariffe agevolate, oppure terapeuti che applicano fasce di prezzo variabili in base alle possibilità economiche. Se vuole provare un approccio diverso rispetto alla semplice "chiacchierata", potrebbe cercare uno specialista con una formazione in Gestalt, bioenergetica o terapie psicocorporee.
Il cambiamento è possibile, ma più che "cambiare carattere", si tratta di imparare a comprendere e trasformare il proprio modo di reagire alle situazioni, creando uno spazio più sano per sé stesso.
Coraggio!
Dott.ssa Alessandra Arena
Dott.ssa Francesca Lupo
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, ho letto il suo messaggio e vorrei risponderle.
Mi dispiace che si senta in questo modo, indubbiamente non dev'essere semplice.
In effetti, alcune condizioni possono compromettere notevolmente il benessere, anche perché portano sintomi fisici che diventano invalidanti.
Innanzitutto, potrebbe rivedere la questione farmacologica, probabilmente è necessaria una ridefinizione di questa magari anche proprio in termini di dosaggio.
Mi dispiace anche per le sue esperienze pregresse. Cerchi di non abbandonare, però, l'idea d'intraprendere un percorso psicologico che le permetta di individuare strategie funzionali al suo benessere. Anche perché è assolutamente possibile andare in questa direzione, soprattutto in una situazione come la sua in cui è il primo a volerlo.
La ringrazio e le auguro una buona giornata.
Ciao, capisco quanto possa essere frustrante vivere con questi sintomi fisici legati allo stress e sentirsi senza una soluzione concreta. Il modo in cui pensiamo e gestiamo le emozioni ha un impatto diretto sul corpo, e trovare strategie pratiche per affrontare questi aspetti può fare una grande differenza.
Se senti che le terapie provate finora non ti hanno dato strumenti concreti, potresti valutare un approccio più breve e strategico, come la Terapia Breve Strategica con PNL-T. Questo tipo di percorso si concentra su tecniche pratiche e mirate per modificare i meccanismi che alimentano il malessere, aiutandoti a ritrovare un maggiore equilibrio tra mente e corpo in tempi contenuti.
Il cambiamento è possibile, e non si tratta di "smettere di essere sensibili", ma di imparare a gestire lo stress in modo più funzionale. Esistono metodi efficaci per intervenire su questi schemi, permettendoti di stare meglio senza sentirti sopraffatto dai sintomi fisici. Se vuoi approfondire, sono disponibile a parlarne. Dott.ssa Paola Massafra.
Buongiorno, da quanto descrive, mi sembra che Lei stia affrontando una serie di difficoltà che hanno un impatto significativo sia sul piano fisico che emotivo. I sintomi che menziona, come il gonfiore intestinale, l'affanno e il dolore ai nervi, possono certamente essere difficili da gestire, e capisco come il fatto che i farmaci non abbiano avuto l'effetto sperato possa creare frustrazione.
Le difficoltà che descrive, in particolare la somatizzazione dei pensieri e la risposta debole allo stress, sono fenomeni che spesso si manifestano quando il corpo reagisce a livelli elevati di tensione psicologica. Questi disagi, purtroppo, non sempre si risolvono attraverso il solo intervento farmacologico, e spesso un approccio psicoterapeutico mirato può rivelarsi utile per comprendere meglio le radici di questi sintomi e lavorare su eventuali conflitti emotivi o stress non elaborati.
Il fatto che Lei stia riflettendo sul cambiamento dei pensieri e del carattere è un buon punto di partenza. La psicoterapia non si limita semplicemente a parlare, ma implica un lavoro profondo che aiuta a esplorare le emozioni, a comprendere le dinamiche sottostanti al disagio e a sviluppare nuovi strumenti per affrontare lo stress e migliorare il benessere psicofisico. Alcuni approcci terapeutici possono essere particolarmente efficaci per modificare i pensieri disfunzionali, migliorare la gestione dello stress e aiutare ad esplorare più a fondo le radici emotive del disagio.
Mi rendo conto che i costi degli psicologi possano rappresentare un ostacolo, ma esistono diverse opzioni per accedere a supporto psicoterapeutico, anche a costi più contenuti. Sarebbe utile trovare insieme un percorso che si adatti alle Sue esigenze.
La invito a considerare la possibilità di fissare un primo colloquio, in cui possiamo esplorare insieme la Sua situazione in modo più approfondito e capire quale tipo di terapia possa essere più adatta per Lei. Sarà un'opportunità per fare chiarezza sui Suoi sintomi e cominciare a costruire insieme un percorso di benessere.
Resto a Sua disposizione per qualsiasi domanda e per fissare un appuntamento.
Saluti
Dott.ssa Marika Muscarella
Dott.ssa Sabrina Germi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Castegnero
Gentile paziente,
per il disturbo di somatizzazione, che implica il corpo e quindi un sintomo che si manifesta su di esso, tutte le scuole di psicoterapia hanno modelli teorici importanti e lavorano in direzione della risoluzione del sintomo e rimozione delle cause che hanno innescato la difficoltà. L'approccio può essere breve come nella terapia strategica breve appunto o maggiormente a lungo termine come nella psicoterapia psicoanalitica. Esistono in ogni caso molteplici orientamenti tra cui lei può scegliere.
Altri colleghi le suggeriranno altre soluzioni, per orientarsi cerchi qualcuno che le ispiri fiducia e con cui sente di potersi trovare a proprio agio, la terapia non è solo frutto della teoria abbracciata, la differenza la fa sempre il terapeuta.

A disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Aurora Quaranta
Psicologo, Psicologo clinico
Vimodrone
Mi dispiace sentire che stai attraversando una situazione così difficile. Quello che descrivi riguarda sicuramente un disagio psicofisico complesso, dove la mente e il corpo sono strettamente legati e i pensieri negativi e lo stress sembrano avere un impatto reale sulla tua salute fisica. La somatizzazione, cioè l’esperienza di sintomi fisici causati da disagi emotivi o psicologici, può essere davvero debilitante, ed è comprensibile che tu stia cercando di trovare una soluzione che ti aiuti a stare meglio.

Prima di tutto, è importante riconoscere che il disagio psicofisico che descrivi può avere radici in diversi fattori: stress, esperienze passate, difficoltà nel gestire le emozioni e una risposta del corpo che diventa più sensibile a determinati stimoli. Anche se i farmaci, come gli SSRI, non sembrano aver avuto l'effetto sperato nel tuo caso, è possibile che un approccio diverso possa essere più utile per te. Cambiare i pensieri e l'approccio psicologico può effettivamente avere un impatto positivo sul corpo, ma spesso richiede tempo, pazienza e, soprattutto, una terapia mirata.

Cosa potrebbe aiutarti:

Terapia cognitivo-comportamentale (CBT): Questa è una delle forme di psicoterapia più comuni ed efficaci, in particolare per chi soffre di ansia, stress e somatizzazione. Il CBT ti aiuta a identificare e modificare i pensieri disfunzionali, a cambiare le risposte emotive e comportamentali, e a gestire meglio lo stress. Potrebbe essere utile per ridurre la somatizzazione, lavorando sui pensieri e sulle emozioni che li alimentano.

Mindfulness e meditazione: Pratiche come la mindfulness e la meditazione possono essere utili per sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri pensieri e del corpo. L'approccio mindfulness può aiutarti a ridurre l'ansia, migliorare la gestione dello stress e imparare a "distaccarti" dai pensieri negativi che portano a sintomi fisici. Alcuni studi suggeriscono che la meditazione può ridurre il dolore e migliorare la qualità della vita nelle persone che soffrono di somatizzazione.

Terapia psicocorporea (somatic experiencing): Questa terapia si concentra sul rilascio delle tensioni fisiche accumulate nel corpo a causa di esperienze traumatiche o stress. Potrebbe essere utile per affrontare i sintomi fisici legati all’ansia e al disagio psicologico. Si lavora in modo integrato con il corpo per liberare le tensioni accumulate.

Approccio integrato (medicina mente-corpo): Ci sono medici e psicoterapeuti che lavorano in modo integrato, cercando di combinare approcci psicologici e fisici. Ad esempio, potresti considerare terapie che combinano l’alimentazione, il movimento e la gestione dello stress, che possano alleviare i sintomi fisici in modo più globale.

Tecniche di rilassamento e respirazione: Imparare a controllare la respirazione e praticare tecniche di rilassamento (come il rilassamento progressivo muscolare) può aiutare a ridurre la tensione fisica e mentale, migliorando la risposta del corpo allo stress.

Affrontare il costo delle terapie: So che i costi delle terapie psicologiche possono essere un ostacolo, ma ci sono alcune opzioni che potrebbero aiutarti a trovare un supporto accessibile:

Terapia online: Ci sono piattaforme che offrono terapia psicologica a distanza, che spesso è più economica rispetto agli incontri in presenza. Alcune piattaforme offrono anche pacchetti o sessioni a prezzi accessibili.
Terapia di gruppo: In alcuni casi, partecipare a gruppi di supporto o a terapie di gruppo può essere più economico e comunque molto utile. Questi gruppi spesso trattano temi legati all'ansia e allo stress.
Servizi pubblici o associazioni di supporto psicologico: Esplorare i servizi di supporto psicologico offerti da enti pubblici o organizzazioni non profit potrebbe essere un’altra strada. Spesso queste opzioni sono più accessibili o gratuite.
Libri e corsi online: Ci sono anche risorse educative, come libri o corsi, che potrebbero aiutarti a sviluppare competenze per gestire meglio lo stress e i pensieri negativi. Alcuni approcci basati sulla CBT sono descritti in libri che puoi trovare facilmente.
Infine, è importante essere paziente con te stesso e accettare che il cambiamento richiede tempo. Il percorso che stai affrontando non è facile, ma il fatto che tu stia cercando di capire cosa potrebbe esserti utile è già un passo positivo. Se riuscissi a combinare alcune di queste strategie e approcci, potresti iniziare a vedere dei miglioramenti anche sul piano fisico e mentale.

Se hai altre domande o se vuoi esplorare più in dettaglio alcune di queste terapie, sarò felice di aiutarti.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Capisco il suo disagio e la frustrazione nel non trovare una soluzione efficace. Vivere con sintomi fisici persistenti legati allo stress può essere molto faticoso, soprattutto quando si ha la sensazione che i tentativi fatti finora non abbiano portato a miglioramenti concreti. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, c’è un forte legame tra pensieri, emozioni e sintomi fisici. Quando i pensieri tendono a essere negativi, catastrofici o ripetitivi, il corpo può reagire con tensione, infiammazione e vari tipi di somatizzazione. I disturbi intestinali, la sensazione di affanno e il dolore ai nervi che descrive potrebbero essere segnali di un sistema nervoso che fatica a regolare lo stress. Questo non significa che i sintomi siano “solo psicologici”, ma che il modo in cui il cervello gestisce l’ansia e lo stress può influenzare in modo concreto il corpo. Cambiare pensieri e atteggiamenti potrebbe sicuramente portare dei miglioramenti, ma non è un processo immediato. Più che “cambiare carattere”, potrebbe essere utile lavorare sulla regolazione emotiva e sulla gestione dello stress. Per esempio, la terapia cognitivo-comportamentale aiuta a individuare i pensieri che alimentano il disagio e a modificarli gradualmente con strategie pratiche. Inoltre, ci sono tecniche basate sulla mindfulness e sulla terapia dell’accettazione e dell’impegno (ACT) che possono essere molto efficaci per chi ha una forte componente somatica dell’ansia. Capisco la difficoltà economica nell’accedere alla terapia, ed è un problema reale per molte persone. Potrebbe valutare servizi pubblici, associazioni o consultori che offrono percorsi psicologici a costi ridotti. Esistono anche libri basati sulla terapia cognitivo-comportamentale e percorsi online guidati da terapeuti che possono essere un primo passo per lavorare su questi aspetti. Riguardo alla sua esperienza con alcuni psicologi, capisco la delusione nel sentirsi semplicemente ascoltato senza ricevere strumenti pratici. Non tutti gli approcci terapeutici funzionano allo stesso modo per tutti, quindi potrebbe essere utile cercare un terapeuta che adotti un metodo più attivo, basato su esercizi concreti e strategie mirate. Se sente che i farmaci non stanno portando i benefici sperati, potrebbe valere la pena rivalutare la terapia con uno specialista, considerando magari un approccio integrato tra farmacoterapia e tecniche psicologiche. Il corpo e la mente sono strettamente connessi, e spesso è necessario lavorare su entrambi i livelli per ottenere risultati duraturi. Non si scoraggi se finora non ha trovato la soluzione giusta. Il percorso verso il benessere è personale e richiede tempo, ma con gli strumenti adeguati può sicuramente migliorare la qualità della sua vita. Cari saluti, Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Francesca Romana Casinghini
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
i pensieri si possono cambiare facendo un percorso psicologico ma il carattere non si cambia a limite si smussa un pò. Solo gli psicologi aiutano ad affrontare situazioni personali che fanno soffrire. Non esistono altre figure che possono essere di aiuto per migliorare la condizione psichica. Ritenti, non molli.
Buongiorno,

Capisco bene la confusione che sta vivendo, perché la situazione che descrive è ambigua e difficile da decifrare. Da una parte, la sua amica le ha detto chiaramente di non ricambiare i suoi sentimenti, dall’altra però mantiene un rapporto molto stretto con lei, con gesti e attenzioni che potrebbero facilmente essere fraintesi. Il contatto fisico, la costante comunicazione e persino il fastidio che mostra quando lei si distacca sono segnali contrastanti, ed è naturale che questo la porti a chiedersi cosa significhi davvero per lei.

Una possibilità è che provi per lei un affetto sincero, ma che per qualche motivo non riesca a immaginare un coinvolgimento romantico. A volte, chi ha vissuto relazioni lunghe e difficili, come nel suo caso, rimane bloccato in una sorta di limbo emotivo, incapace di lasciarsi andare in qualcosa di nuovo pur desiderando una connessione profonda. È anche possibile che abbia paura di perdere una persona importante come lei e che, inconsciamente, stia cercando di trattenere il legame senza volerlo trasformare in qualcosa di più.

Ciò che conta, però, è come si sente lei in tutto questo. Se stare accanto a lei in questo modo le provoca più dolore che piacere, allora forse è il momento di chiedersi se valga la pena continuare così. Potrebbe essere utile parlarle con ancora più chiarezza, esprimendo il proprio disagio e cercando di capire una volta per tutte quale sia la sua reale posizione. Un dialogo sincero potrebbe aiutarla a ottenere risposte più concrete.n situazioni del genere è facile farsi trascinare dall’affetto e dalla speranza, ma è importante anche proteggersi. Se questo rapporto le impedisce di andare avanti e trovare qualcuno che davvero voglia stare con lei nella stessa maniera, forse è il caso di prendere un po’ di distanza per tutelare il proprio benessere. Non significa chiudere la porta definitivamente, ma piuttosto rimettere al centro se stesso e i propri bisogni. E soprattutto, non smetta di guardarsi intorno: il mondo è pieno di persone pronte a entrare nella sua vita e offrirle ciò che davvero merita.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Comprendo quanto possa essere frustrante vivere con sintomi fisici persistenti e una sensibilità emotiva che sembra accentuarsi nel tempo. Il legame tra mente e corpo è profondo: lo stress, l'ansia e altri stati emotivi possono manifestarsi attraverso disturbi fisici, come quelli che descrivi (gonfiore intestinale, affanno allo stomaco, dolore ai nervi).

Cambiare il proprio modo di pensare e affrontare la realtà può sicuramente portare benefici, ma non si tratta solo di “modificare il carattere”: è un percorso che richiede consapevolezza e strumenti adeguati. Esistono diverse terapie che possono essere efficaci per situazioni come la tua, tra cui:

Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC) : aiuta a identificare e modificare schemi di pensiero disfunzionali, lavorando anche sui sintomi fisici legati all'ansia e allo stress.
Mindfulness e tecniche di rilassamento : possono aiutare a ridurre la reattività allo stress e migliorare il benessere generale.
EMDR (Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) : utile se ci sono traumi o esperienze passate che influenzano il presente.
Psicoterapia focalizzata sulle somatizzazioni : per comprendere il legame tra mente e corpo e ridurre i sintomi fisici attraverso l'elaborazione emotiva.
Riguardo alla tua esperienza con gli psicologi, è fondamentale trovare un professionista che utilizzi un approccio attivo e mirato, non limitandosi solo all'ascolto ma fornendo strumenti concreti per il cambiamento. Anche nei percorsi pubblici o convenzionati si possono trovare professionisti validi.

Considerata la complessità della tua situazione, sarebbe utile e consigliato approfondire con uno specialista per individuare il percorso terapeutico più adatto a te.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Veronica Savio
Psicologo, Psicologo clinico
Medolla
Gentile utente, comprendo il disagio che sta vivendo e il suo tentativo di trovare una soluzione efficace ai sintomi fisici e psicologici che sta manifestando. La somatizzazione dei pensieri, che si traduce in sintomi fisici come quelli da lei descritti, può essere un meccanismo di risposta allo stress e alle difficoltà emotive. È importante sottolineare che i disturbi somatici possono essere trattati con un approccio integrato che comprenda sia il supporto psicologico che un trattamento medico adeguato. Il fatto che i farmaci non abbiano avuto l’effetto sperato potrebbe suggerire che sia necessario esplorare altre modalità terapeutiche. In particolare, una psicoterapia mirata potrebbe aiutarla a esplorare più a fondo la relazione tra i suoi pensieri, le sue emozioni e i sintomi fisici. Comprendo la sua preoccupazione riguardo ai costi e all’efficacia delle terapie. Tuttavia, le consiglio di cercare professionisti che adottano un approccio concreto e orientato agli obiettivi. Esistono anche modalità di supporto psicologico che, pur mantenendo un alto standard di qualità, possono essere meno onerose, come le sedute online o i gruppi di supporto. Il cambiamento è possibile, ma richiede un impegno costante nella gestione dei pensieri e nelle risposte emotive. Le suggerisco di considerare un percorso psicologico che possa rispondere alle sue necessità in modo specifico e personalizzato. Rimango a disposizione per qualunque chiarimento. Dott.ssa Veronica Savio
Dott.ssa Jessica Guidi
Psicologo, Psicoterapeuta, Analista clinico
Lucca
Buongiorno,
capisco che dopo anni di sofferenza ci sia difficoltà a pensare con fiducia al fatto di poter star meglio ma credo sia giusto partire proprio di qui.
le consiglio un percorso a lungo termine ad orientamento psicoanalitico interpersonale così da poter risalire all'origine del malessere epoter così rintegrare la mente ed il corpo che in questo momento sono vissuti come distaccati, quasi nemici, come narrano le sue somatizzazioni. Lo so è vero è un percorso dispendioso sia in termini di energia che di denaro, ma dall'altra parte come potrebbe non esserlo occuparci della cosa più preziosa che abbiamo, il nostro essere.
resto a diposizione
cortesi saluti
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, è importante che contatti uno psicologo ed inizi un percorso di supporto psicologico. Se dovesse avere anche sintomi fisici, potrebbe parlarne con il suo medico di fiducia e magari effettuare degli esami strumentali per escludere patologie organiche.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, il corpo parla per noi, quando noi non sappiamo come dire con la voce cosa ci fa stare male. Immagino la sua fatica, ma credo possa essere importante riprendere per lei rivalutare un percorso di psicoterapia magari a stampo CBT molto più pratico sia sui pensiero che sui comportamenti. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Gentile Buon Pomeriggio,

Sembra che tu stia vivendo una situazione complessa, in cui i pensieri e le emozioni sembrano influire profondamente sul corpo. È interessante riflettere su come i cambiamenti nel modo di pensare e nell’approccio emotivo potrebbero avere un impatto sul tuo benessere fisico. Cosa pensi che potrebbe accadere se cominciassi a esplorare i legami tra i tuoi pensieri, il tuo carattere e le reazioni fisiche che stai vivendo? In che modo credi che un cambiamento nell’approccio al pensiero potrebbe influire sul corpo, senza necessariamente cercare una soluzione immediata? Potrebbe esserci un valore nell'approfondire la connessione mente-corpo da un punto di vista diverso?
Mi tengo a disposizione,

Un caro saluto,

Dr. Giorgio De Giorgi
Gentile utente, grazie per aver posto la domanda. Mi dispiace che le sue difficoltà siano peggiorate nel corso del tempo, talvolta con i farmaci può svilupparsi una tolleranza fisica, con una conseguente riduzione dell’efficacia del farmaco stesso, per cui potrebbe essere utile rivedere la terapia farmacologica con lo psichiatra.
Oltre a questo, comprendo le sue perplessità circa un percorso con uno psicologo, considerate le sue esperienze precedenti non soddisfacenti. Se tuttavia i suoi sintomi hanno una base psicologica, un percorso con uno psicoterapeutapotrebbe portarle beneficio quantomeno in una migliore gestione dei sintomi, con un conseguente miglioramento della qualità di vita.
Una terapia cognitivo-comportamentale potrebbe risultare utile in tal senso, anche perché maggiormente orientata al coinvolgimento attivo del paziente, con la richiesta di esecuzione di compiti consentano di apprendere abilità e competenze per una migliore gestione delle situazioni causa dei sintomi.
Dott.ssa Maria Teresa Fiorentino
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Torino
la fiducia è alla base di ogni progresso, anche di quello psicologico. Dal quadro che lei descrive potrebbe trarre sicuramente vantaggio da un sostegno di questo tipo, anche accedendo, con tempi lunghi , tramite il SSN . Un saluto . Maria Teresa Fiorentino
Dott.ssa Elisabetta Pati
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
San Cesario di Lecce
Capisco il tuo disagio, ed è chiaro che la tua sofferenza ha sia una componente mentale che fisica. Ti rispondo in modo diretto e pratico. Se sei molto sensibile e permaloso, è probabile che il tuo sistema nervoso sia iper-reattivo allo stress, il che può influire sui sintomi fisici. Tuttavia, il carattere non si cambia completamente, ma si può lavorare sulla resilienza emotiva e sulla gestione dello stress.
Dott.ssa Laura Messina
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno. Capisco quanto possa essere frustrante vivere con sintomi fisici legati allo stress e sentirsi bloccato nonostante i tentativi di trattamento. Il legame tra mente e corpo è profondo, e le somatizzazioni possono derivare da un accumulo di tensioni emotive e da una sensibilità elevata allo stress.
Cambiare il proprio modo di pensare e di affrontare le situazioni può certamente influenzare il benessere fisico, ma non esiste una soluzione unica per tutti. Alcuni approcci terapeutici possono aiutare a lavorare sui pensieri disfunzionali e sulla regolazione dello stress, altre terapie orientate al corpo possono favorire una maggiore connessione e rilassamento.
Se ha avuto esperienze poco soddisfacenti con alcuni psicologi, potrebbe valere la pena cercare un professionista con un approccio più attivo e mirato alle sue esigenze, oppure uno psichiatra, che saprà aiutarla con una farmacoterapia adeguata. Esistono anche servizi pubblici o associazioni che offrono percorsi di supporto a costi ridotti. Un confronto con un esperto potrebbe aiutarla a individuare strategie efficaci per migliorare la sua qualità di vita. Le suggerisco anche di riflettere sul fatto che se ritiene di non ottenere giovamento da una psicoterapia costruita su di lei, difficilmente potrà ottenerlo da un servizio di domande su una piattaforma online. Un caro saluto.
Dott.ssa Speranza Stavale
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, i farmaci aiutano nel breve tempo ad alleviare la sintomatologia fisica, ma non risolvono la causa che sta alla base del malessere che riporta. Da un punto di vista scientifico non c'è un approccio che funziona più di un altro, perché quello che conta è la relazione terapeutica che si instaura. Cambiare pensieri è un approccio che parte dall'alto, ovvero dalla mente e quindi dal "parlare" se così vogliamo dire, per individuare quali tra i suoi pensieri determinano maggiormente la somatizzazione fisica che racconta. Si può anche fare un lavoro inverso, ovvero dal basso partendo dal corpo per andare a regolare il sistema nervoso e alleviare lo stress, così come combinare più approcci per adattarsi alla sua specifica situazione.
Dalle sue parole emerge una poca fiducia verso i professionisti della salute mentale e comprendo la frustrazione dettata dal "solo parlare" come riporta. Se un percorso psicologico non è ciò che sente utile per lei, il suggerimento che posso darle è di provare esercizi di respirazione per alleviare lo stress e una pratica di mindfulness quotidiana di 5-10 min al giorno. Nel lungo periodo può esserle davvero di grande aiuto. Spero che la risposta possa averle dato degli spunti, resto a disposizione per un eventuale primo colloquio gratuito.
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buonasera, le consiglio un consulto psichiatrico per l'adeguamento della terapia farmacologica e un percorso di psicoterapia, che si, "cura con la parola". Cordiali saluti.
Dott.ssa Eleonora Scancamarra
Psicologo, Psicologo clinico
Lido Di Ostia
Gentile utente,

Capisco la Sua profonda frustrazione: quando il disagio emotivo si manifesta in sintomi fisici cronici (gonfiore, affanno, dolori), il corpo sta urlando lo stress che la mente non riesce più a elaborare.

Non si tratta di dover cambiare il Suo carattere sensibile, ma di insegnare al Suo sistema nervoso a gestire quella sensibilità senza somatizzare tutto. Il fatto che i pensieri siano diventati "passivi" suggerisce che l'ansia si sia ritirata, lasciando che il corpo prendesse il controllo dei sintomi.

Ha ragione ad essere scettico sulla "terapia della parola" pura; per i disturbi psicosomatici, spesso sono più efficaci approcci concreti che agiscono sul legame mente-corpo. Le consiglio di cercare terapie come la Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) specifica per i sintomi somatici o approcci psicocorporei.

Non si fermi alla barriera dei costi o alla sfiducia: esistono servizi pubblici e centri con tariffe calmierate che possono offrirLe la terapia giusta. Non si arrenda all'idea che sia una condizione permanente.

Resto a Sua disposizione.

Un caro saluto,

Dott.ssa Eleonora Scancamarra

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