Salve , vorrei parlarvi di una cosa per me molto importante che mi sta turbando. Sono un ragazzo di

24 risposte
Salve , vorrei parlarvi di una cosa per me molto importante che mi sta turbando. Sono un ragazzo di 19 anni, quasi 20. Io e la mia attuale ragazza ci siamo rimessi insieme da circa 2 mesi ,dopo esserci lasciati per qualche mese . Stiamo affrontando un momento , almeno per me di crisi, perche ci vediamo molto poco e manca molto ultimamente tutto ciò che riguarda il sesso sia quando siamo insieme che a distanza, io spesso ho provato a iniziare la cosa o a mettere un po di pepe ma non trovo risposte in nessuna delle mie iniziative. Mi sento molto poco desiderato , e quasi non piaciuto,e avendo sempre avuta poca autostima,questa situazione la sta intaccando ancor di piu . fatto sta che sto pensando ultimamente anche a quello che provo sto rivalutando tante cose e sono spaventato . L'altro giorno mi è successo di paragonare la mia ragazza nei pensieri a una ragazza che nella mia città o almeno cosi dicono i miei amici è considerata una delle ragazze piu belle. E ogni tanto mi è successo di fare qualche pensiero quasi per andare a sminuire la mia ragazza . Premetto che , questa fantomatica ragazza riconosco sia una bella ragazza , ma non ne sono attratto in nessun modo e nemmeno la conosco aggiungendo che trovo la mia ragazza bellissima e ne sono molto attratto anche fisicamente . Questi episodi ,similari, mi sono gia successi in passato anche con altre fidanzate che ho avuto . Sono pensieri automatici che durano pochi secondi e non li controllo , spesso sono cosi spaventato dai pensieri che faccio che li cerco di controllare ma questa volta non sono riuscito . Secondo voi quali potrebbero essere i motivi di questi pensieri non so come chiamarli intrusivi forse ? Cosa dicono su di me e su quello che provo? È possibile che derivino dalla mia poca autostima che proietto sugli altri ? Io penso che questi pensieri siano causati solsmente dalla mia mente come via di uscita per qualche cosa, perche poi nell'effettivo non rispettano la realtà. Grazie in anticipo a tutti i professionisti che risponderanno
Dott.ssa Sara Colnaghi
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Milano
Buongiorno e grazie per aver condiviso la tua esperienza. Dal tuo racconto si percepisce che questo sia un periodo faticoso, non sereno. Mi sembri molto spaventato dai tuoi pensieri, come mai? Forse più che "controllarli" e inibirli varrebbe la pena interrogarli. Cioè chiedersi perché in questo momento ti capita di confrontare la tua ragazza con altre e "svalutarla" (ripeto quello che hai scritto nella domanda). Forse ha a che fare con il fatto che non essendo soddisfatto della relazione in questo momento ti viene spontaneo fare dei paragoni? Se così fosse però, più che chiedersi come gestire questi pensieri varrebbe di più la pena capire perché questa insoddisfazione? Si può fare qualcosa per gestirla, per stare meglio nella coppia? Hai provato a parlarne alla tua ragazza? Lei sa come ti senti? Come mai questa relazione prosegue se c'è insoddisfazione? Sono tanti interrogativi aperti, per cui sarebbe molto utile trovare una risposta. Per una consulenza o un sostegno in tal senso sono disponibile sia in studio a Milano, sia online. Un caro saluto, dott.ssa Sara Colnaghi - Psicologa Clinica

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Dott.ssa Benedetta Marra
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Ciao!
Immagino che non sentirti desiderato come uomo sia fonte di grande dolore e frustrazione...immagino anche che questi pensieri siano in qualche modo collegati con questa sensazione di non essere voluto.
Da quello che scrivi mi vengono in mente vari scenari e soprattutto tante domande: cosa ti spaventa del rivalutare la tua situazione sentimentale? Se i tuoi "pensieri intrusivi" ti suggerissero che qualcosa di cui hai bisogno all'interno della tua relazione, cosa potrebbe essere questo qualcosa? Infine, perchè alle tue iniziative ti immagini di non aver ricevuto risposte?
Mi rendo conto che sia un momento di grande confusione, se tu avessi bisogno di iniziare un percorso di psicoterapia per fare un po' di chiarezza sono disponibile ad aiutarti.
Dott.ssa Valentina Menta
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roccabianca
Ciao, ti ringrazio per la domanda, perchè penso non sia facile scrivere di questi argomenti così personali che ti attraversano. Partendo dai tuoi pensieri, penso che possano essere un meccanismo tuo di difesa, dato dal non sentirti desiderato dalla tua ragazza. Molto spesso, quando ci sentiamo minacciati da una qualsiasi situazione, la nostra reazione può essere quella di attacco o fuga. I tuoi pensieri su altre ragazze potrebbero, a mio avviso, rappresentare una fuga da sensazioni faticose, dal non sentirsi apprezzato e visto. Poi, come tutti i pensieri, più tendiamo a controllarli e a farli scomparire, e più rimangono. Ma sono pensieri, un insieme di parole che attraversano la nostra mente in determinati momenti e che, come hai scritto giustamente tu, non sono la realtà. Sono pensieri passeggeri, ma a volte ne rimaniamo intrappolati, ed è lì che fatichiamo a pensarli solo come pensieri. Potrebbero essere collegati anche alla tua bassa autostima, la quale, penso, abbia bisogno di essere nutrita dall'interno, ovvero da te stesso; so che non è un processo facile, ma penso possa essere importante per rimanere ancorati di fronte a qualsiasi situazione che la vita può metterci davanti. Mi vengono alcune riflessioni che ti rimando: in quale situazione hai imparato a dare maggiore importanza a come gli altri ti vedono? Quale parte tua ha bisogno di essere protetta da questa convinzione? Se lascio agli altri il "potere" di definirmi come persona, quale vantaggio ne traggo? E, di contro, qual'è il rovescio della medaglia? Questa modalità di rapportarmi con gli altri, quali emozioni sta proteggendo? Di cosa ha bisogno? Buona giornata. Valentina
Salve, le tue parole non solo parlano di un momento di confusione e dolore, ma anche di un giovane uomo che si sta osservando con grande consapevolezza. Quello che descrivi raccontano di dinamiche più profonde, che coinvolgono la tua storia personale, la tua relazione con te stesso e il modo in cui cerchi di stare in connessione con l'altro. Partiamo da un punto : il desiderio sessuale in una coppia non è solo bisogno fisico, ma anche una forma di comunicazione, di intimità emotiva e riconoscimento reciproco. Quando questo spazio viene a mancare, è normale che nascano interrogativi ed insicurezze, soprattutto se già abitano dentro di te fragilità nel non sentirti abbastanza. Quando non ci sentiamo visti o scelti, il nostro senso di valore personale viene messo a durissima prova e in quel vuoto, possono affacciarsi pensieri come quelli che descrivi . Questi pensieri, che possiamo definire come automatici o intrusivi, sono un sintomo di qualcosa che sta succedendo dentro di te, piuttosto che un segnale che non ami la tua ragazza. é come se la tua mente stesse disperatamente cercando una via d'uscita da un disagio, da una mancanza o un bisogno che non trova risposta. Il fatto che ti accada anche in relazioni passate ci dice che forse c'è uno schema che si ripete; magari una difficoltà nel sentirti realmente sicuro del tuo valore in amore o a sentirti desiderabile così come sei , senza bisogno di continue prove o confronti. Quando questi pensieri arrivano chiediti piuttosto: cosa sto cercando davvero? Quale parte di me sta chiedendo attenzione, ascolto, affetto o riconoscimento? E in che modo la relazione che sto vivendo adesso soddisfa quelli che sono i miei bisogni? Una relazione è un sistema a due e i momenti di crisi, sono segnali che qualcosa ha bisogno di essere detto, condiviso, ascoltato, negoziato.
Dott.ssa Tania Zedda
Psicologo, Psicologo clinico
Quartu Sant'Elena
Ciao,
ti ringrazio per aver condiviso con sincerità ciò che stai vivendo, è comprensibile che ti stia spaventando. Quello che descrivi sembra proprio rientrare nei pensieri automatici intrusivi, che a volte emergono quando siamo in un momento di insicurezza, stress o quando sentiamo mancare qualcosa in una relazione. Questi pensieri non definiscono chi sei o cosa provi realmente, ma possono riflettere le tue paure di non sentirti desiderato e le tue difficoltà di autostima.
Può succedere che la mente cerchi “confronti” con altri per compensare insicurezze interne o per testare i propri sentimenti, ma questo non significa che non sei attratto dalla tua ragazza o che non la apprezzi. Piuttosto, può indicare che stai attraversando un momento di confusione in cui la mancanza di intimità e vicinanza ti fa mettere in discussione la relazione e te stesso.
Il fatto che tu riesca a riconoscere che questi pensieri non rispecchiano la realtà è un segnale importante di consapevolezza. Può essere utile iniziare a esplorare come ti senti nella relazione, quali bisogni emotivi senti insoddisfatti e lavorare sulla tua autostima, magari anche con un supporto psicologico, se lo desideri. Non sei solo in queste paure, e parlarne già è un passo verso maggiore chiarezza e benessere.
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Forlì
SAlve, hai condiviso un tema molto delicato e quello che descrivi mostra una forte consapevolezza emotiva, e questo è un buon punto di partenza.

I pensieri che ti spaventano,come i confronti o il dubbio sull’attrazione, possono essere in effetti pensieri automatici o intrusivi, legati non tanto a ciò che realmente provi, quanto a insicurezze più profonde, come la tua bassa autostima o la paura di non essere desiderato.

In questo senso, è possibile che tu stia proiettando all’esterno delle difficoltà interiori, magari per trovare un modo di proteggerti da una relazione che, al momento, ti sta facendo sentire vulnerabile e non desiderato.

Sentirsi poco desiderati può toccare parti molto sensibili di sé, e a volte, proprio per difendersi da quel dolore, la mente cerca strade che confondono: paragoni, pensieri critici o domande su cosa si prova davvero. Questo non significa che non vuoi bene alla tua ragazza o che devi cercarne un'altra, ma che forse stai attraversando un momento di confusione, in cui hai bisogno di capire meglio i tuoi bisogni e di ritrovare fiducia in te stesso.

Il mio consiglio è di trovar e l'appoggio di un professionista, parlare con uno psicologo, anche solo per pochi incontri ti aiuterebbe a fare ordine e a riconoscere cosa ti appartiene davvero e cosa è solo una reazione al malessere. Sarebbe un modo per conoscerti meglio che ti aiuterebbe a recuperare un po' di sicurezza.
Un caro saluto,
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Dott.ssa Linda Fusco
Psicologo, Psicologo clinico
Napoli
Buonasera,
i pensieri intrusivi sono pensieri, immagini o impulsi improvvisi che arrivano senza il nostro controllo e causano disagio proprio perché spesso vanno in contrasto con i nostri valori e desideri.
Generano ansia o senso di colpa, ma la cosa importante è essere consapevoli che la nostra mente può produrre pensieri disfunzionali che non corrispondono all'esame di realtà, quindi fondamentale è analizzarli (per capire da dove derivano) e imparare a gestirli, magari tramite strategie di tipo cognitivo-comportamentale.
Penso possa essere utile per lei approfondire questo punto, unitamente ai motivi di crisi della sua relazione.
Resto a sua disposizione, i miei saluti
dott.ssa Linda Fusco
Dott. Valerio Ancis
Psicoterapeuta, Psicologo
Assemini
Buonasera mi sembra che lei abbia un quadro molto chiaro di ciò che sente. Ma la domanda che le pongo è: sa cosa vuole? Cosa vuole veramente?
I temi che dovrebbe indagare sono il controllo, nei termini di, cosa mi succede se non ho tutto sotto controllo. E il tema del giudizio , cioè che peso da lei al giudizio dell'altro.
Ovviamente questi sono degli spunti di riflessione. Se ritiene opportuno approfondire le tematiche le consiglio un percorso psicoterapeutico, così da comprendere e accettarsi per ciò che si è e non per ciò che gli altri vorrebbero che fossimo.
Dott.ssa Marika Fiengo
Psicologo, Sessuologo, Psicologo clinico
Milano
Salve,
intanto grazie per aver condiviso con tanta sincerità una parte così intima e delicata del tuo vissuto.

Da quello che racconti, emerge una profonda frustrazione legata alla mancanza di intimità e desiderio nella tua relazione attuale, una difficoltà che ti sta facendo sentire poco visto, poco desiderato, e quindi meno sicuro di te. È del tutto comprensibile: quando in una coppia viene a mancare la risposta affettiva e sessuale dell’altro, è normale sentirsi messi in discussione, soprattutto se – come dici – la tua autostima è già stata fragile in passato. In queste situazioni, la mente a volte cerca delle “vie di fuga” per dare un senso a ciò che proviamo, e può farlo anche attraverso pensieri che sembrano strani o disturbanti, come quello del paragone con un’altra ragazza.

Voglio rassicurarti subito: il fatto che tu abbia avuto quel pensiero non significa che non ami la tua ragazza o che non ne sei attratto. Anzi, spesso questi pensieri emergono proprio nei momenti in cui ci sentiamo in crisi o in dubbio, come un modo – anche distorto – per proteggere la nostra identità o reagire a una frustrazione profonda.

È anche importante notare che questi pensieri, come hai raccontato, si sono già presentati in altre relazioni: questo potrebbe suggerire una dinamica più profonda, legata al modo in cui vivi te stesso all’interno del rapporto. Forse c’è una parte di te che, per paura di essere lasciato o non amato, mette in discussione la relazione prima che lo faccia l’altro. Oppure, può esserci il bisogno – del tutto umano – di “trovare difetti” nell’altro per sentirti tu più forte, più al sicuro. È una difesa, e non c’è nulla di cui vergognarsi. L’autostima ha un ruolo centrale in tutto questo. Se non ti senti abbastanza, se ti giudichi spesso, se metti in dubbio il tuo valore, è molto facile che questi pensieri diventino un modo per proiettare fuori quello che senti dentro. Non è tua intenzione sminuire la tua ragazza, lo hai detto chiaramente, ma quando ti senti “poco” è come se la mente volesse abbassare anche l’altro per non farti sentire solo tu “in difetto”. È un meccanismo di protezione, ma fa soffrire, perché poi ti colpevolizzi anche per questo.

Non conosco la tua storia personale e i tuoi trascorsi, per cui non posso darti una risposta al 100% corretta ed esaustiva del perché accade questo, ho provato ad azzardare alcune ipotesi sulla base di quanto ho letto nel tuo messaggio. Sicuramente un percorso psicologico potrebbe aiutarti a far luce su alcuni aspetti di te stesso e su alcune dinamiche che appaiono ancora un po' opache: un lavoro su te stesso ti aiuterebbe non solo a capire meglio questi pensieri, ma anche a rafforzare la tua autostima, il tuo valore personale indipendentemente dallo sguardo degli altri.

Inoltre, ti consiglio di provare a comunicare alla tua partner come ti senti quando provi a "mettere un po' di pepe" ma non trovi risposta alle tue iniziative: verbalizzare come ti senti potrebbe iniziare ad aprire la comunicazione su quanto accade e potrebbe aiutarti a capire anche come la partner vive questi momenti. Puoi provare a dire qualcosa come: “Quando provo ad avvicinarmi a te e sento che non c’è una risposta, mi sento un po’ trasparente, e questo mi fa dubitare di me. Non voglio forzarti, ma ho bisogno di capire come stai e come vivi questi momenti”. Spesso l’altro non si rende nemmeno conto del nostro vissuto, o sta vivendo qualcosa che non riesce a esprimere. Parlarsi davvero, senza pretese ma con apertura, può fare la differenza. Non serve trovare subito una soluzione, ma solo iniziare a guardarvi negli occhi da quel punto più vero in cui entrambi potete sentirvi ascoltati. La sessualità e il desiderio si nutrono anche di questo tipo di vicinanza emotiva.

Per qualsiasi altro approfondimento o chiarimento, resto a tua disposizione,
Dott.ssa Marika Fiengo.
Dott.ssa Laura Lanocita
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Salve, ciò che descrive apre un'interessante finestra su un complesso intreccio tra desiderio, autostima e la percezione di sé nelle relazioni. La sua preoccupazione per i pensieri intrusivi e il senso che essi la distacchino dalla realtà desiderata con la sua ragazza, indicano una tensione tra ciò che desidera vivere e l'autovalutazione critica che sembra portare con sé. È importante notare come la mancanza di risposte dalla sua partner possa acutizzare una sensazione di insicurezza e di non essere desiderato, amplificando così quei pensieri di paragone con altre figure femminili. Questi episodi di comparazione sembrano più un riflesso di una ricerca di conferma che una radicale disaffezione verso la sua ragazza. Solitamente, dietro i pensieri intrusivi e non controllati, vi è un conflitto tra il soggetto e l'immagine ideale di sé o dell'altro. Tali confronti potrebbero emergere nel tentativo di colmare una lacuna o una mancanza interiore, evidenziando un desiderio di rassicurazione e di validazione che si proietta sugli altri. Nel mio orientamento psicoanalitico, si esplorano le dinamiche profonde che sottostanno a questi meccanismi, puntando alla comprensione dei desideri inconsci che governano tali vissuti. Approfondire questi aspetti potrebbe aiutarla a riconoscere meglio i suoi bisogni e come questi influenzano il suo rapporto con la sua ragazza e con se stesso.
Se desidera esplorare ulteriormente questi aspetti e trovare un significato più profondo per i suoi sentimenti, sono qui per offrirle un sostegno accurato e senza giudizio. Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Dott. Marco De Fonte
Psicologo, Psicoterapeuta
Bari
Grazie per aver condiviso con tanto coraggio un tema che per molti ragazzi della sua età è più comune di quanto si pensi.

Quello che descrive – questi pensieri intrusivi e i confronti mentali con altre ragazze – non dice nulla di “sbagliato” su di lei, né mette in discussione per forza i suoi sentimenti.

Spesso, quando c’è una base di autostima fragile e una forte paura di non essere abbastanza o di essere rifiutati, la mente trova queste strategie di confronto e controllo per “verificare” se si sta provando davvero ciò che si desidera. Sono forme di monitoraggio ossessivo del sentimento, un tentativo di trovare certezze assolute, che però finiscono per alimentare solo altra insicurezza.

È importante anche sapere che, nella sua età, i momenti di calo di desiderio sessuale e di distanza emotiva possono capitare e non significano automaticamente che la relazione non funzioni o che lei non sia attratto.

I pensieri che descrive non sono la verità su di lei: sono solo pensieri automatici, spesso generati dall’ansia e dal bisogno di rassicurazione.

Se vede che questi episodi la fanno stare male e occupano molto spazio mentale, potrebbe essere utile parlarne con uno psicoterapeuta per comprendere meglio il senso che hanno nella sua storia personale, e imparare a lasciarli passare senza ingigantirli o doverli controllare.

Si ricordi che non è solo in questo momento di confusione: chiedere aiuto è già un segnale di consapevolezza e di desiderio di capire, non di debolezza.
Gentile utente,
grazie per aver condiviso il tuo vissuto.
Il calo del desiderio o della complicità può accadere in molte coppie, soprattutto quando ci si ritrova dopo una pausa o quando ci sono delle difficoltà. Sentirsi poco desiderati è molto doloroso, e merita spazio e dialogo. Forse potreste affrontare questo momento con più apertura reciproca, parlando dei vostri desideri, paure e aspettative rispetto anche al fatto che la relazione è stata ripresa da poco. Può succedere, inoltre, di avere dei pensieri indesiderati, sgradevoli o incoerenti con quello che sentiamo. Non sempre però questi dicono qualcosa di “vero” su ciò che proviamo, ma spesso parlano delle nostre paure, insicurezze o bisogni. Il fatto che questi pensieri ti spaventino e tu cerchi di controllarli li rende ancora più intensi. Il punto non è eliminarli o evitarli (questo provoca solo ulteriore sofferenza), ma capirli e ascoltarli senza giudicarli, per aiutarti a fare questo potresti rivolgerti a un professionista. Ti auguro di poter trovare uno spazio sicuro in cui poterti capire meglio.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Patricia Bonaventura.
Dr. Marco Locatelli
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buon giorno, il modo in cui racconta ciò che sta vivendo mostra che sta assumendo un atteggiamento esplorativo per cercare di capire e migliorare la situazione e questo è molto importante da evidenziare.
Potrebbe essere utile concentrarsi non tanto sui pensieri che fa in questi episodi ma su quali sono le condizioni che le innescano questi pensieri. Le lascio alcune domande che potrebbero esserle utili per allargare lo sguardo su altro, ad esempio:
-qual è l’importanza del sesso per lei all’interno della relazione?
-cosa significa per lei sentirsi desiderato all’interno della relazione?
-In che modo la mancanza di una risposta della sua ragazza (“non trovo risposte in nessuna delle mie iniziative”) influenza la percezione che ha di sé stesso?
-ci sono altre occasioni in cui invece si sente desiderato dalla sua ragazza?
Queste domande potrebbero aiutarla ad allungare lo sguardo ed esplorare che cosa significano per lei questi episodi, in che modo attribuisce a questi momenti una certa importanza, per non limitarci a trovare delle cause (ad esempio quando si spiega i pensieri a partire dalla sua poca autostima) che ci danno solo parzialmente serenità ma poi mantengono il problema immutato.
Parlare con un/una professionista in uno spazio protetto può essere un’ottima occasione per fare ordine e dare nuove letture a questi momenti.

Resto a disposizione e le auguro un buon proseguimento.
Dott. Francesco Giampaolo
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
quello che stai vivendo è molto più comune di quanto immagini, e il fatto che tu riesca a riconoscere questi pensieri come "non reali" dimostra una maturità emotiva notevole per la tua età.

I pensieri intrusivi che descrivi sono spesso il sintomo di un cervello che cerca di elaborare una situazione di stress relazionale. Quando ci sentiamo poco desiderati o poco sicuri in una relazione, la mente può produrre questi confronti automatici come una sorta di meccanismo di difesa primitivo. È come se il cervello dicesse: "Se questa situazione non va bene, cerchiamo alternative" - anche quando consciamente non le vogliamo.

Il collegamento con la tua bassa autostima è molto acuto. Spesso, quando non ci sentiamo abbastanza sicuri del nostro valore, tendiamo a proiettare questa insicurezza sulla persona che amiamo. È un paradosso crudele: più ci sentiamo inadeguati, più rischiamo di sminuire chi ci sta accanto, come se fosse colpa loro se non ci sentiamo abbastanza. Ma tu stai già riconoscendo questo meccanismo, il che è un passo importante.

La situazione che descrivi con la tua ragazza - il vedervi poco, la mancanza di intimità, il sentirti rifiutato nelle tue iniziative - crea una tempesta perfetta per questi pensieri. Non stai "tradendo" nessuno avendo questi pensieri: stai reagendo emotivamente a una situazione che ti fa soffrire.

Quello che mi colpisce è che tu riconosci che questi pensieri non riflettono la realtà. Questo è fondamentale. I pensieri intrusivi non sono predizioni del futuro né rivelazioni sui tuoi "veri" sentimenti. Sono rumori di fondo di una mente che sta cercando di proteggerti da una situazione percepita come minacciosa.

La questione centrale qui non è tanto come fermare questi pensieri, quanto piuttosto affrontare le cause che li generano. Hai bisogno di sentirti desiderato, di intimità fisica ed emotiva, di conferme nella relazione. Questi sono bisogni legittimi che meritano di essere comunicati e soddisfatti.

Ti suggerisco di considerare una conversazione aperta con la tua ragazza su come ti senti, senza accusarla ma esprimendo i tuoi bisogni. Potrebbe esserci qualcosa che anche lei sta elaborando dopo la vostra separazione temporanea. Le dinamiche post-riavvicinamento possono essere complesse per entrambi i partner.

Per quanto riguarda l'autostima, questa è un'area dove un supporto professionale può fare la differenza. Non per "aggiustare" questi pensieri, ma per aiutarti a costruire una sicurezza personale che non dipenda completamente dalle conferme esterne.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Caro ragazzo, grazie innanzitutto per aver condiviso qualcosa di così delicato e importante. È evidente che stai vivendo un momento di grande confusione emotiva, e la tua lucidità nel descrivere cosa provi è già un segnale positivo di consapevolezza.

I pensieri di paragone verso altre ragazze, così come i dubbi sul desiderio nella relazione, possono essere effettivamente pensieri intrusivi o automatici. Non significano necessariamente che tu non sia attratto dalla tua ragazza o che il tuo sentimento per lei sia falso. Spesso nascono in periodi di insicurezza, stress o crisi relazionali, come quello che stai vivendo ora, soprattutto se nella coppia ci sono difficoltà nella sfera sessuale e affettiva.

L’autostima gioca un ruolo centrale: se una persona ha un’immagine fragile di sé, può tendere a proiettare le proprie insicurezze sulla relazione, temendo di non essere abbastanza o di non meritare l’amore dell’altro. Questo può sfociare anche in confronti irrealistici o in pensieri di svalutazione del partner, come se fosse un modo (inconscio) per proteggersi dal timore di soffrire o di non essere desiderato.

Inoltre, la tua tensione verso il controllo dei pensieri (cercare di scacciarli o temerli) può farli diventare ancora più insistenti. Questo è un meccanismo psicologico conosciuto: più cerchiamo di non pensare a qualcosa, più quel pensiero tende a ripresentarsi.

Il fatto che tu ti stia domandando cosa questi pensieri “dicano su di te” indica che sei spaventato che possano rivelare verità profonde sulla tua relazione o sul tuo orientamento affettivo o sessuale. Ma i pensieri intrusivi non sono fatti, né verità, sono eventi mentali che spesso non riflettono il reale desiderio o sentimento.

Detto questo, se questi pensieri ti creano molta ansia, se alimentano dubbi ossessivi sulla tua relazione o se noti che la tua qualità di vita o di coppia ne risente, sarebbe utile e consigliato approfondire la situazione con uno specialista. Uno psicoterapeuta potrebbe aiutarti a comprendere meglio questi meccanismi, lavorare sulla tua autostima e trovare modalità più serene di vivere la relazione e la tua sfera sessuale.

DOTTORESSA SILVIA PARISI
PSICOLOGA PSICOTERAPEUTA SESSUOLOGA
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
La ringrazio per aver voluto condividere una parte così intima e delicata di sé. Leggere le sue parole mi fa percepire chiaramente quanta confusione e preoccupazione stia vivendo in questo momento. La situazione che descrive è più comune di quanto possa immaginare, ma so bene che quando ci si trova dentro questi pensieri si può provare una grande ansia, un senso di colpa e la paura di non riuscire più a capire cosa si prova davvero. Quello che racconta sui pensieri di paragone, che appaiono all’improvviso e spesso non hanno niente a che fare con la realtà dei suoi sentimenti, fa pensare proprio a un meccanismo di pensiero intrusivo. Nella terapia cognitivo-comportamentale si lavora molto per aiutare a riconoscere questi automatismi: sono pensieri che non significano necessariamente qualcosa di profondo o di vero sul suo amore o sulla sua attrazione. A volte la mente li produce come risposta a una tensione interna, a una paura o a un bisogno di controllare qualcosa che in realtà non può essere controllato fino in fondo, come i sentimenti o l’intimità. Quando racconta di sentirsi poco desiderato, di percepire una distanza fisica ed emotiva nella coppia e di avere una bassa autostima, emerge un quadro in cui questi pensieri possono avere lo scopo di proteggerla, paradossalmente. È come se la mente, per non affrontare in pieno il dolore di sentirsi poco desiderato o di temere un possibile rifiuto, cercasse di spostare l’attenzione su qualcosa di esterno, come una ragazza idealizzata, creando un confronto irrealistico. È una forma di strategia che la mente usa per sfuggire a emozioni difficili: un modo per sentirsi in controllo quando, in realtà, si sta vivendo una sensazione di insicurezza o incertezza. Questa dinamica è spesso alimentata dal tentativo di controllare i pensieri stessi. Più si sforza di combatterli o di bloccarli, più tornano a farsi sentire, come se la sua mente volesse rassicurazioni continue su ciò che prova. La paura di non provare abbastanza amore, o di non essere abbastanza desiderato, diventa un circolo vizioso che finisce per alimentare ancora di più l’ansia e la distanza emotiva. Il primo passo per spezzare questo circolo è proprio accettare che i pensieri intrusivi possono esistere senza doverli giudicare o interpretarli come verità assolute. Un pensiero non è un fatto. È solo un evento mentale, che passa, come una nuvola nel cielo. Nella terapia cognitivo-comportamentale si impara a osservare questi pensieri senza combatterli, lasciandoli scorrere, e spostando l’attenzione su ciò che si desidera davvero costruire nella relazione: vicinanza, comunicazione, contatto autentico. Quello che sta vivendo con la sua ragazza merita uno spazio di dialogo sincero. Forse potrebbe provare, se non lo ha già fatto, a parlarle apertamente di come si sente, senza accusarla o accusarsi, ma spiegando quanto le sue insicurezze la facciano sentire poco desiderato. A volte condividere le proprie fragilità può riaccendere l’intimità in modo più profondo di qualunque iniziativa. E se sentisse di aver bisogno di uno spazio sicuro per lavorare su questi pensieri, il supporto di uno psicologo cognitivo-comportamentale potrebbe aiutarla a sviluppare strumenti per gestirli, senza farsene schiacciare. Si ricordi: questi pensieri non dicono chi è, né cosa prova nel profondo. Dicono solo che ha bisogno di essere più gentile con se stesso, di conoscersi meglio e di accettare che l’amore vero non è privo di incertezze, ma si costruisce proprio affrontandole insieme, passo dopo passo. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Gabriele Taddei
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Quello che sta vivendo è un momento delicato, fatto di emozioni contrastanti e pensieri che la confondono. È comprensibile sentirsi spaventati quando ci si accorge che qualcosa nella relazione non va come prima, specialmente se tocca aspetti intimi come il desiderio e il bisogno di sentirsi voluti.

Succede spesso, quando ci si sente poco ricambiati, che emergano dubbi su se stessi o sulla relazione, e anche pensieri che sembrano contraddire quello che si prova, come quelli di paragone o di svalutazione. Sono pensieri che possono confondere, ma che non definiscono il suo affetto o il suo valore. A volte sono solo segnali che qualcosa dentro di noi sta cercando di orientarsi, di capire meglio cosa sente, cosa desidera e cosa lo mette in difficoltà.

Le domande che si sta ponendo sono preziose, anche se ora sembrano solo aumentare l’incertezza. In uno spazio di ascolto e confronto, come quello che offre un percorso psicologico, può diventare possibile esplorarle con più calma e comprensione. Non per trovare risposte immediate, ma per capire meglio da dove nascono certe insicurezze, che posto ha per lei il desiderio, cosa significa sentirsi apprezzato, e come vive i legami affettivi.

Già il fatto che stia cercando un senso e non si accontenti di ignorare ciò che prova, è un passo importante. È proprio da queste domande che può partire un cammino che, con il tempo, la aiuterà a conoscersi meglio e a stare con più serenità sia con se stesso che con l’altro.

Le auguro il meglio
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso in modo così sincero e profondo qualcosa che chiaramente la sta turbando. La sua riflessione, così articolata e lucida, mostra una grande capacità di osservare sé stesso e di porsi domande autentiche su ciò che prova e su come questo influenza la relazione che sta vivendo. È proprio da questa consapevolezza che spesso nasce la possibilità di comprendersi meglio e, se lo si desidera, cambiare.

La sensazione di non sentirsi desiderato nella relazione, soprattutto in un momento delicato in cui si cerca di ricostruire un legame dopo una separazione, può toccare in modo profondo la percezione di sé. Quando l’autostima è già fragile, come lei racconta, la mancanza di risposta da parte dell’altro può trasformarsi facilmente in un dubbio su quanto si valga, su quanto si piaccia, fino ad arrivare alla paura di non essere “abbastanza”. È umano e comprensibile che, in questo contesto, la mente cerchi di trovare spiegazioni, confronti, paragoni che però, più che offrire chiarimenti, tendono ad alimentare ulteriormente l’insicurezza.

I pensieri che descrive (brevi, involontari, apparentemente lontani dalla realtà dei suoi sentimenti) possono effettivamente essere letti come pensieri intrusivi. Non necessariamente indicano qualcosa che "non va" nel suo rapporto o nella sua persona, ma possono riflettere un tentativo della mente di gestire ansie, paure o conflitti interni, magari legati al desiderio di sentirsi riconosciuto, rassicurato, o semplicemente al sicuro nella relazione. Il fatto che in passato le siano accaduti episodi simili suggerisce che questa modalità di pensiero possa essere collegata a dinamiche più profonde, forse a un bisogno di controllo o a una difficoltà nel tollerare l’ambivalenza o l’incertezza che le relazioni inevitabilmente portano con sé.

Ciò che sta facendo (interrogarsi, non dare per scontato il significato dei pensieri, distinguere tra realtà e paure) è già un lavoro prezioso. Tuttavia, se questo tipo di vissuti la fanno sentire in difficoltà, e se nota che tendono a ripresentarsi in modo ricorrente e a condizionare il suo benessere, potrebbe essere utile considerare un percorso di supporto psicologico. In uno spazio sicuro e non giudicante potrebbe esplorare queste tematiche con maggiore profondità, rafforzare la sua autostima e comprendere meglio il suo modo di stare nelle relazioni.

Il suo desiderio di capire è il primo passo verso un equilibrio più autentico e sereno, dentro e fuori la coppia.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Ciao,
i pensieri che descrivi possono essere legati all’ansia, all’autostima e a momenti di incertezza emotiva. È possibile che siano pensieri intrusivi, non sempre legati a ciò che desideri davvero, ma più a insicurezze interiori. Un confronto con uno psicologo potrebbe aiutarti a comprendere meglio queste dinamiche e a ritrovare equilibrio e serenità nel tuo rapporto e con te stesso. Hai già fatto un primo passo importante parlandone.

Rimango a disposizione,
Dott.ssa Janett Aruta
Psicologa - ricevo su MioDottore e in studio a Palermo
Dott.ssa Giada Casumaro
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Rovereto sulla Secchia
Ciao, grazie per aver esposto i tuoi pensieri. Penso sia importante per anche tanti altri.
Immagino che questo momento di difficoltà faccia riflettere e avere dei dubbi, per questo i pensieri arrivano e ci "aiutano" o provano a farlo distraendoci dalla sofferenza che stiamo vivendo. Solo voi come coppia potete parlarne e capire cosa è meglio per entrambi; vedersi poco capita e fa parte della vita e degli impegni che si hanno ma questo non significa che il tempo insieme non sia di qualità. Le risposte ce le hai e mi sembra proprio di capire che a questa ragazza ci tieni ed è bello dirglielo e tentare in tutti i modi di sistemare le cose. Anche questo è un passo importante nell'amore e nello stare insieme.
A disposizione, Dott.ssa Casumaro Giada
Dott.ssa Stefania Conti
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso ciò che sta vivendo. È normale che, in presenza di insicurezze e bassa autostima, possano emergere pensieri automatici che la spaventano, soprattutto in un momento di difficoltà nella relazione. Spesso questi pensieri riflettono emozioni più profonde che meritano di essere esplorate con attenzione e calma. Se desidera, possiamo parlarne insieme e trovare un modo per affrontarli. Resto a sua disposizione quando vorrà.
Dott.ssa Stefania Conti, Psicologa
Dott. Luca Fiorona
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buon pomeriggio, comprendo le emozioni che prova e mi spiace per il periodo che sta attraversando. Rispetto alle questioni che porta, credo che i pensieri di cui parla potrebbero essere espressione della situazione emotiva che sta vivendo, il sentirsi poco desiderato unitamente al suo vissuto di poca autostima. Per accompagnarla verso una maggiore comprensione la vorrei invitare a riflettere su alcune questioni. Cosa prova nei confronti della sua ragazza quando non contraccambia le sue proposte di maggior intimità? Secondo lei come mai ciò accade? Ma ancora, Quale effetto le fa la ragazza che viene considerata una delle più belle? In che cosa si differenzia dalla sua attuale ragazza?
Credo che fare chiarezza rispetto a ciò potrebbe aiutarla a comprendere come la fa stare il venir meno di questo aspetto nella coppia e quali sono i suoi desideri e bisogni in questo momento della vita. Sapendo ciò che la orienta riuscirebbe a spiegarsi il motivo di questi pensieri e trovare una strada all'interno di questa crisi.
Qualora volesse approfondire queste riflessioni rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott. Luca Fiorona
Buongiorno, la ringrazio per la domanda.
Credo che la descrizione fatta, seppur in modo preciso, non sia sufficiente per rispondere alla domanda che lei ci pone.
Un percorso di psicoterapia che parte dal raccogliere informazioni sulla sua storia di vita potrebbe essere utile per comprendere meglio alcuni aspetti di sé, sia comportamentali che relazionali, permettendole di acquisire maggiore consapevolezza rispetto al suo funzionamento.
Sarebbe interessante comprendere quali siano i meccanismi che la portano a sviluppare determinati pensieri e comprendere se sono presenti degli eventi o momenti di vita specifici che portano questi a svilupparsi. in poche parola come nascono questi pensieri automatici che le durano pochi secondi e non riesce a controllare?
La ringrazio.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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