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Prestazioni e prezzi
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Consulenza online
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Consulenza psicologica
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Primo colloquio psicoterapeutico
60 € -
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Primo colloquio adolescente
50 € -
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Psicoterapia familiare
60 € -
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Recensioni
5 recensioni
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S
S. I.
Mi sono sentita accolta e capita fin dalla prima volta, non avevo mai fatto terapia ma ho sentito di potermi aprire e che finalmente qualcuno mi stesse ascoltando. La dottoressa Rega è davvero attenta, empatica e professionale, una bellissima scoperta.
• Studio Privato • primo colloquio psicoterapeutico •
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P
P.P
È una professionista attenta, presente e sempre rispettosa dei miei tempi e dei miei bisogni. Grazie al suo modo di lavorare, ho iniziato un percorso di consapevolezza che mi ha permesso di ritrovare fiducia in me stessa nelle mie risorse.
• Studio Privato • consulenza psicologica •
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M
M.S
Ho intrapreso questo percorso un po’ incerto su quello che mi aspettava, ma fin da subito la dottoressa si è dimostrata empatica, accogliente e profondamente attenta ai miei bisogni.
Sin dai primi incontri, ho percepito uno spazio sicuro in cui potermi esprimere senza timore di essere giudicato. La sua capacità di ascolto e la delicatezza con cui ha saputo guidarmi nell’esplorazione delle mie emozioni hanno fatto davvero la differenza.
Grazie al suo sostegno, ho iniziato a comprendere meglio alcuni meccanismi interiori che per tanto tempo mi avevano confuso o bloccato. Ho riscoperto risorse che non pensavo di avere e, soprattutto, ho imparato a guardarmi con maggiore gentilezza.
Consiglio sinceramente questo percorso con lei a chiunque senta il bisogno di ritrovarsi, di conoscersi più a fondo o anche solo di avere uno spazio in cui poter respirare davvero.• Studio Privato • consulenza psicologica •
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I
I S
Mi sono rivolta alla dottoressa in un momento molto delicato della mia vita e fin dal primo
Incontro ho trovato un’accoglienza autentica e rassicurante. La sua empatia e la sua capacità di ascolto mi hanno fatto sentire subito compreso e mai giudicato• Studio Privato • primo colloquio psicoterapeutico •
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E
E. L.
Non è facile trovare un professionista con cui sentirsi davvero compresi, ma con la dottoressa Rega è stato così fin dal primo incontro. La sua empatia, la sua capacità di ascolto e il suo modo di guidarmi nel mio percorso di crescita personale hanno fatto la differenza nella mia vita. Ogni seduta con lei è un momento prezioso, in cui mi sento accolta senza giudizio e accompagnata con delicatezza e competenza nel comprendere meglio me stessa. Consiglio vivamente la dottoressa Rega a chiunque stia cercando un aiuto concreto e profondo per affrontare le proprie sfide interiori. È una guida preziosa nel cammino verso il benessere.
• Studio Privato • consulenza psicologica •
Risposte ai pazienti
ha risposto a 19 domande da parte di pazienti di MioDottore
Buon pomeriggio dottori vorrei porvi delle domande se mi e consentito, magari per togliermi tutti questi pensieri che mi frullano in testa... in primiss faccio un elenco di tutti i sintomi che avverto...
1- tutto e iniziato un paio di mesi fa che mi sentivo h24 disconnesso dal mondo cioè anche se ero presente e come se non lo sono una sensazione difficle da spiegare, tutto questo h24...
2- paura di avere allucinazioni cioè la mia mente si fa immagini che non esistono perchè non ho mai avuto allucinazioni, però si immagina per esempio che dietro di me ci sia qualcuno quindi mi giro per controllare, che ci sia qualcuno seduto qualcuno sulla sedia quindi mi viene di guardare, che qualcuno possa uscire da sotto il letto, che la sera devo andare in bagno ma ho paura di passare dal corridoio per il buio che ci sia qualcuno che mi spunta davanti o che mi prende...
3- qualcuno mi offre qualcosa per esempio un dolce mi passa per la testa non e che in quel dolce gli anno messo qualcosa
4- mi fanno un regalo mi viene l'ansia di aprire quel pacco come se possa esplodere...
5- magari leggo su internet che chi soffre di psicosi possa credere che i vicini lo spiano oppure che gli vogliano fare del male e mi viene il dubbio se posso crederci anche io
ma la paura che per adesso mi fa più preoccupare sono le allucinazioni no che ho le allucinazioni ma che ho paura come se prima o poi li dovrei avere o questa convinzione che non riesco a togliermela dalla testa anche se non ne ho mai avute...
Adesso le 2 domande che vorrei porvi a voi dottore...
Come faccio a distingure le mie paure se sono paure di chi soffre di ansia, ossessioni oppure di psicosi? cioè avere la paura come se realmente dovrebbe accadere quello che sento si parla di psicosi? perchè io di quello che sento dei miei sintomi mi provacono realmente paura come se realmente dovrebbe accadere quello che sto pensando, oppure chi soffre di psicosi non a paure perchè per lui e tutto normale....
Come ultima domanda se tutto questo non dovrebbe essere psicosi ma tutto frutto di ansia e ossessioni con tutte queste paura si rischia di entrare in psicosi ? anche se in famiglia non ho nessuno che soffre di questa patologia, in più ho 34 anni non so se può dire qualcosa l'età...
Ciao e grazie di aver condiviso questo tuo bisogno.
Ti capisco bene, sei molto coinvolta e ti stai prendendo a cuore la sofferenza di tuo fratello, ma anche il peso che tutto questo ha su di te e sulla famiglia. In una situazione come questa, è facile cadere nella tentazione di “convincerlo” o di trasformare obiettivi e scadenze (gli esami, il viaggio) in strumenti di pressione o di scambio, ma in realtà rischia di rafforzare proprio quel muro che ora lo isola.
Dal punto di vista relazionale, ciò che può aiutarlo di più è non tanto spingerlo o convincerlo, quanto riuscire a creare uno spazio di ascolto in cui si senta visto senza giudizio né aspettative. Questo significa ridurre al minimo i “devi” e i “se fai questo allora”, e provare a partire da domande aperte: “come ti senti in questo momento?”, “cosa ti dà sollievo?”, “cosa immagini ti possa aiutare davvero?”.
Riguardo la terapia: puoi proporla non come “cura per un problema” ma come un alleato, uno spazio suo, protetto, dove non deve rendere conto a nessuno. A volte, per ragazzi che si sentono in difficoltà, questo fa una grande differenza.
E tu, per proteggerti, ricordati che non sei tu a doverlo “salvare”: puoi esserci come sorella, puoi offrirgli vicinanza e fiducia, ma non puoi sostituirti a lui né farti carico di tutto. Anche tu hai bisogno di uno spazio di confronto e sostegno, magari insieme a tua mamma, per gestire questa fatica familiare senza sentirti sola.
Ti abbraccio.
Non so più come uscire da questa situazione , nonostante io cerchi di andare avanti in realtà poi rimango sempre ferma.
Mi sento bloccata, senza forze, senza energie, senza motivazioni per andare avanti, non sono riuscita a costruirmi niente fino ad ora , gli anni passano e io sono sempre piu chiusa in me, passo le mie giornate chiusa in casa, quando esco non vedo l'ora di tornare a casa, mi sento sola, ma poi non riesco mai a fidarmi delle persone e ad instaurare dei rapporti penso sempre ognuno ti usa solo fin quando gli fai comodo, non riesco mai a percepire dell'affetto sincero da parte degli altri.
Questo fà si che non mi piaccia mai nessuno e rimango sempre da sola pur di non instaurare rapporti finti anche d'amicizia
Dulcis in fundo, ciliegina sulla torta che nom fa altro che aumentare la mia fragilità, anni fa ero fidanzata, non andavamo d'accordo e ci siamo lasciati in malo modo per telefono, io ho sbagliato perchè ad ogni suo tentativo di riconciliazione ho alzato un muro e questo ha portato a lasciarci per telefono, dopo un anno lui si rifà sentire tramite messaggi, io rispondo perchè avevo voglia di risentirlo, mi era mancato molto ma in cuor mio continuavo a vedere tutto nero e a pensare che comunque era una storia che non poteva funzionare, quindi i messaggi sono rimasti tali, la storia non si è evoluta e anzi, lui anzichè capire perchè, pur avendogli risposto, avessi dei dubbi, non mi ha risposto più neanche ai messaggi per poi scoprire che si era fidanzato com un'altra... ora si sposeranno e io sto a pezzi. In questi anni ho sempre pensato che ho sbagliato a non vivermi la storia perche io avrei voluto darci una seconda possibilità ma per paura non ci sono riuscita, è stata colpa mia se l'ho perso perche quando c 'era non ho mai fatto un passo verso di lui perchè ormai mi ero convinta che non andassimo d'accordo, ora penso di aver perso l'unica persona che mi ha amato e non riuscirò mai a trovare qualcun altro da amare e forse non sono neanche capace di amare. Perchè quando stavamo insieme vedevo tutto nero, e ora lo vedo come una persona quasi perfetta che mi sono fatta scappare? Io sto impazzendo non so più come uscirne e soprattutto non so se ho fatto bene e questo pensiero non mi fa piu dormire la notte nonostante io non abbia piu il diritto di pensarlo visto che lui presto avrà una moglie che non sono io. Non riesco a capire se lui mi abbia amato veramente e poi si è stancato di me, oppure stava con me solo per non stare da solo visto che mi ha "mollata" solo quando ha trovato un'altra persona. Però questa persona se la sta sposando. Non so piu che pensare , so solo che mi manca tanto e non sono piu riuscita a parlargli perchè in quel periodo non ha mai piu risposto ai miei messaggi, nella mia testa è rimasto tutto cosi irrisolto, come si fa ad andare avanti con 300mila dubbi in testa a cui pensi tutti i minuti della giornata? E a cui mai riuscirò a dare una spiegazione visto che mai ci riparlerò con questa persona? Penso a come sarebbe potuta essere la nostra vita, mi vengono in mente solo le cose che mi piacevano di lui e non mi vengono piu in mente le cose che mi hanno spinta a lasciarci
Io adesso penso fermamente che il problema sono io, sono passati anni e ancora sto a rimuginare sempre sulle stesse cose mentre lui è andato avanti. Ho vinto un concorso sto per iniziare questo nuovo percorso ma non riesco ad essere felice sempre perche penso a lui, ho mille ansie e paure per tutto perchè penso di non essere una persona costante e che si stanca facilmente delle cose e se questo dovesse succedere anche al lavoro? Ho sempre mollato tutto dopo poco tempo, l'unica cosa che sono riuscita a finire è l'università laureandomi però a 29 anni, mi sento persa, vuota
Volevo sposarmi, avere dei figli ma quando stavo con lui c'era una sensazione che mi faceva percepire che lui non fosse quello giusto perchè a volte mi dava la sensazione che stesse con me solo per non rimanere da solo, altre volte invece era la persona perfetta che tutte vorrebbero, sono confusa non so piu come uscirne. Però mi dava sicurezza quella sicurezza che ora non ho, sto investendo su di me, proprio per non dovermi aggrappare a nessuno , per questo ho deciso di studiare per i concorsi perchr se poi quel qualcuno si sposta cadi a terra e ti fai male ma nonostante questo niente mi fa stare meglio
Carissima,
Rileggendo le tue parole, sento un dolore profondo, stratificato, che non nasce da un singolo evento, ma da un vissuto fatto di solitudine, di paure mai pienamente ascoltate, e di relazioni che — anziché farti sentire vista, accolta, amata — ti hanno lasciata con più dubbi che certezze.
E voglio dirti questo, prima di ogni altra cosa: quello che provi ha senso. Non è esagerato, non è “sbagliato”. È il riflesso di un mondo interiore che è stato tanto tempo in silenzio, senza uno spazio sicuro dove potersi raccontare.
Il senso di essere bloccata non è debolezza, è difesa
Quando dici che ti senti ferma, bloccata, svuotata, senza motivazione, in realtà stai raccontando una lotta interiore che ti occupa moltissimo spazio mentale ed emotivo.
Quello che chiami “stare ferma” è, paradossalmente, il risultato di uno sforzo continuo e invisibile: sopravvivere a una vita in cui ti sei sentita spesso sola, poco vista, non scelta.
Il corpo si chiude.
La mente si affolla di dubbi.
Il cuore si irrigidisce.
E tu senti di non riconoscerti più.
Non perché sei “rotta”. Ma perché sei satura, di pensieri non detti, emozioni trattenute, dolori che non hanno mai avuto un luogo sicuro per essere accolti.
La storia d’amore: ciò che ti ha lasciato, più di ciò che è stata
Tu non stai solo raccontando una relazione finita.
Stai parlando di un legame che ti ha lasciato una ferita aperta.
Perché non si è chiuso con parole, con verità, con reciprocità. Si è chiuso con un buco, con un “non detto”, con un’assenza che è diventata eco.Vedi, quando non ci diamo il permesso di stare pienamente nelle relazioni, poi finiamo per viverle dentro di noi, da sole, anche quando l’altro non c’è più. E la mente torna sempre lì, a cercare quel confronto che non è mai avvenuto veramente. Non è amore quello che oggi provi per lui. È una storia incompiuta, che abita ancora uno spazio emotivo troppo vivo .Perché non hai avuto modo di dire davvero cosa sentivi. E nemmeno lui. Ora, però, non puoi più cercare risposte da lui. Ma puoi ancora ascoltare le tue.
Fiducia, solitudine e chiusura: non sei fredda, sei protetta
Dici che non ti fidi delle persone, che senti che nessuno offre affetto sincero, che preferisci stare da sola piuttosto che vivere legami “finti”.
E io ti credo.
Ma sai, raramente si diventa così per caso.
Quando in passato le relazioni non sono state un luogo sicuro, allora cominciamo a costruirci da sole le nostre fortezze: piccole, fredde, ma almeno non crollano.
Il problema è che diventano anche gabbie.
Non sei una persona che non sa amare.
Sei una persona che ha imparato a non fidarsi.
E allora, per non rischiare di soffrire, non ama.
Per non sentirsi usata, non si avvicina.
Per non essere abbandonata, resta sola.
È una strategia. Non è la verità su di te.
Stai investendo su di te per darti una base sicura. Questo è un atto d’amore verso te stessa, questo. Anche se non lo senti così. Hai deciso di costruirti una base sotto i piedi. Ma forse, ora, è il momento anche di lavorare sulla parte emotiva, non solo su quella pratica. Perché non basta fare carriera o passare un concorso, se dentro ci sentiamo sbagliate, in colpa, sempre in ritardo, inadeguate o sole.Serve una cura più profonda.Una relazione terapeutica, dove tu possa finalmente essere ascoltata, intera, senza dover spiegare tutto perfettamente. Dove tu possa sentire che non sei da sola con questo caos dentro.
La tua confusione è la tua verità che chiede ascolto
Tu oggi non devi decidere se lui ti ha amato, se hai sbagliato, se non sei capace di amare, o se avresti potuto avere una famiglia con lui.
Oggi, la vera domanda è: “Posso permettermi di avere avuto paura, senza condannarmi per questo?”Perché il tuo giudizio verso te stessa è diventato più pesante della relazione stessa.E se oggi vuoi davvero ricominciare, non devi cancellare quello che è stato, ma prenderlo per mano, capirlo, lasciarlo andare quando sarai pronta.Non con la testa, ma con il cuore.
Non sei in ritardo.
Non hai perso tutto.
Non sei incapace di amare.
Non sei destinata alla solitudine.
Sei solo stanca. E ferita. Ma sei viva. E sei qui.
E ora, forse, è il momento di ripartire da te — ma davvero, non da sola.
Con qualcuno accanto che sappia accompagnarti in questo processo di guarigione.
Non per aggiustarti, ma per farti sentire che puoi esistere anche con tutto quello che provi. Ti mando un abbraccio sincero,con tutto il rispetto per la tua profondità e il tuo coraggio nel condividere.
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