Salve sto con mia moglie da 15 anni ....abbiamo sempre avuto un legame forte... ma dopo la nascita d

21 risposte
Salve sto con mia moglie da 15 anni ....abbiamo sempre avuto un legame forte... ma dopo la nascita del primo figlio ci siamo allontanati, perché lei si è dedicata totalmente al. Bambino mettendomi da parte...io ho reagito male... per il primo anno mi sono poco occupato del bambino, perché non volevo cambiare le mie abitudini.... in questo periodo ho spesso tirato in ballo la questione ...ma lei arrivo al punto di dirmi che è tutto quello che poteva offrirmi al momento ....e che se mi andava bene era così sennò pace.....io li ho sbagliato perché avrei dovuto subito andare in terapia....ma ho preferito staccarmi e dedicarmi completamente a nostro figlio... adesso mio figlio ha 4 e 1 mese fa mia moglie ha detto che non sa se mi ama ancora.... da quando me lo ha detto lei ha avuto un distacco emotivo nei miei confronti....abbiamo parlato tanto in questo periodo , civilmente e lei è rimasta ferita per come mi sono comportato nel primo anno del figlio.....abbiamo deciso di andare in terapia di coppia... lei la vedo molto decisa e convinta di provarci... ma si può riaccendere i sentimenti in una coppia?
Dott.ssa Marta Oliviero
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Sovizzo
Buongiorno, tipicamente in alcune fasi del ciclo di vita della famiglia, succede che la coppia/famiglia attraversi un momento di crisi. é quello che è successo a voi con l'arrivo del vostro bambino. Se vi siete affidati ad un professionista significa che avete intenzione di farvi aiutare per superare la crisi. Il percorso che farete assieme vi porterà a comprendere meglio quello che è successo e a capire anche il sentimento che provate ora l'uno nei confronti dell'altra. Abbiate fiducia.

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Dott.ssa Ilaria Innocenti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Firenze
Buongiorno, certo che è possibile, affrontando con serietà le proprie (e dunque le reciproche) responsabilità. Credo che sia molto importante mantenere un atteggiamento di fiducia e di speranza, fiducia e speranza sono i mattoncini della vitalità e della costruttività. Coraggio e buon lavoro. Un saluto, Ilaria Innocenti
Dott. Simone Ciuffi
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Sambuceto
Ma lei cosa prova nei confronti di sua moglie?
Dott. simone feriti
Psicologo clinico, Psicologo, Psicoterapeuta
Bergamo
Buongiorno, l’arrivo di un figlio cambia inevitabilmente gli equilibri di una coppia e sembra quello che è successo a voi.
Ovviamente servirebbero i dettagli per capire meglio la situazione e quel sentimento di essere messo da parte.
I legami sono continuamente in cambiamento e in questa fase di distacco è lecito porsi la domanda se è possibile riprendere quel sentimento che ha animato la coppia per molto tempo.
La risposta dipende dalla volontà di entrambi di volersi mettere in discussione e di capire come ritrovare un vostro equilibrio in una relazione dove si riprende a dare valore l’uno nei confronti dell’altro. In questa fase sarà importante riconoscere ognuno le proprie mancanze, capire come hanno fatto stare l’altro e decidere di modificare il proprio atteggiamento.
Se questa è l’attitudine sarà possibile riprendere in mano il vostro legame in maniera più matura e rispettosa dei reciproci bisogni.
Le auguro che il percorso di coppia vi aiuti a capire quale strada intraprendere.
Cordiali saluti
Dott.ssa Eleonora Porrelli
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Buon pomeriggio. Grazie per le sue informazioni. La nascita di un figlio comporta dei cambiamenti significativi nelle dinamiche di coppia dove si assiste ad un passaggio da una mente duale ad una vera e propria trilogia. Sicuramente durante le fasi più faticose da ogni punto di vista parlare e comunicare vi avrebbe aiutato a non "arrugginire"un bel rapporto di coppia. La terapia di coppia ha principalmente come scopo quello di mediare la comunicazione pragmatico affettiva e riscoprire parti di noi che per tante cause sono state messe da parte. Le suggerisco di adottare una nuova prospettiva: quella di fare terapia di coppia non per "riaccendere il fuoco" (quello dipende da voi) ma per migliorare e guarire parti ferite riproponendosi di non commettere i medesimi errori. Un caro saluto
Dott. Salvatore Augello
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Palermo
Salve. Si, i sentimenti che provate l'uno per l'altro posso rinnovarsi all'interno di questa nuova cornice.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Jessica Di Maio
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milazzo
Gentile Utente, quello che descrive è un percorso molto comune nelle coppie dopo la nascita di un figlio: i ruoli cambiano, le priorità si spostano, emergono ferite e bisogni che magari per un periodo rimangono inespressi o gestiti in modo non costruttivo. Non significa “aver fallito” come coppia, ma attraversare una fase complessa. Non è raro che, dopo anni di tensioni o incomprensioni, una persona non senta più immediatamente l’innamoramento o la vicinanza emotiva.
Questo non significa che tutto sia perduto, ma che il legame ha bisogno di essere nutrito e ricostruito.
La terapia di coppia è uno spazio proprio per questo: dare significato a quello che è successo, rielaborare le ferite, far emergere i bisogni di entrambi e costruire nuove modalità di stare insieme.
Molte coppie, quando si impegnano davvero, ritrovano intimità, affetto e complicità. Non tornando identiche a prima, ma diventando qualcosa di nuovo. Il fatto che vi siate parlati civilmente, che lei sia disposta a provarci e che abbiate scelto la terapia di coppia sono segnali molto incoraggianti.

Un caro Saluto, Dott.ssa Jessica Di Maio
Gentile utente, è molto comune che ci siano dei momenti di crisi in una vita coniugale e che la nascita del primo figlio rappresenti un evento fortemente critico per la coppia, anche se di grande gioia, perché ne muta il suo assetto. Perché dubita che si possa riaccendere un sentimento? Se sua moglie è decisa ad intraprendere un percorso evidentemente ci sono in lei tutte le migliori intenzioni per continuare una vita insieme. Ci saranno sicuramente punti di forza e criticità in questa relazione che verranno alla luce nel percorso che state affrontando assieme. Avrete modo così di lavorare sul vostro rapporto e migliorare quegli aspetti critici che al momento stanno creando delle distanze fra di voi. Resto a disposizione per delle consulenze anche online e le faccio i miei migliori auguri. Cordialità!
Dott.ssa Antonietta Civetta
Psicologo, Psicoterapeuta
Brunello
Buonasera, certamente la terapia è importante nei momenti di crisi della coppia, come quello che mi pare state affrontando lei e sua moglie. La terapia di coppia aiuta i partner a riconoscere e a dare parola ai movimenti inconsci che agiscono nella relazione. E' però importante sapere che non si tratta di "aggiustare" l'altro, ma di comprendere insieme ciò che ognuno porta nel legame: solo così il rapporto può trasformarsi anziché ripetere gli stessi conflitti.
Dott.ssa Elisa Oliveri
Psicoterapeuta, Psicologo
Torino
Caro signore,
capisco il suo smarrimento in questa situazione che dura ormai da anni e che sta mettendo in discussione il vostro matrimonio. La nascita di un figlio cambia gli equilibri in una coppia e sua moglie nel primo anno di vita del bambino si è totalmente identificata nel ruolo di madre facendola sentire trascurato. Il fatto che lei si sia dedicato totalmente al figlio ha risolto il problema con lui ma non il rapporto tra lei e sua moglie.
Probabilmente si è un pò spento l'amore che definiamo passionale e da lì forse il timore di sua moglie di non amarla più ma visto che si è dimostrata disponibile ad un percorso di coppia si può lavorare sul riconoscimento di ciò che è accaduto nel passato e che ha ferito entrambi e sulla possibilità di rifondare una nuova relazione che nasca dalle ceneri della precedente come un'araba fenice. Le auguro il meglio!
Dr. Antonio Rivetti
Psicologo, Psicoterapeuta
Caserta
Gentile Utente, che cosa non accetta di questa decisione di sua moglie? Quale emozione la spinge a non accettare questa decisione? Sua moglie Le sta comunicando che non La ama più ma Lei non vuole ascoltare, per quale motivo? La invito ad approfondire le sue dinamiche interne e provare ad allontanare il suo pensiero da sua moglie. Concentri la sua attenzione su di sè e non sulle azioni e le parole di sua moglie; siamo così attenti a ciò che succede fuori di Noi che ci dimentichiamo completamente di ascoltare ciò che succede dentro di Noi. Grazie.
Dott.ssa Tonia Caturano
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Pioltello
Signore, nel Suo racconto si percepisce una grande sincerità e anche una grande stanchezza emotiva. È evidente che Lei sta facendo un lavoro importante: guardarsi dentro, riconoscere ciò che è accaduto, comprendere il dolore della Sua compagna e allo stesso tempo cercare di non perdersi.

La nascita di un figlio è uno degli eventi più potenti e destabilizzanti per una coppia. Cambia i ritmi, le priorità, la percezione di sé. Molte madri vivono un’intensa immersione nel bambino e molti padri, sentendosi messi ai margini, reagiscono come possono: chi si chiude, chi diventa più distante, chi si sente “inutilizzato”. Non è una colpa, è un adattamento spesso imperfetto, umano, e quasi sempre non intenzionale.

Lei ha già fatto un passo importante: riconoscere che in quel primo anno qualcosa si è incrinato, sia per la dedizione della Sua compagna al bambino, sia per il fatto che Lei — sentendosi escluso — ha reagito proteggendo sé stesso, forse prendendo le distanze. Questo è doloroso da ammettere, eppure lo ha fatto con lucidità e umiltà.

Adesso, a distanza di anni, riemerge il conto emotivo di quel periodo. Sua moglie sembra arrivata a un punto in cui non sa più collocare i propri sentimenti, probabilmente perché quella ferita è rimasta a lungo senza parole e senza cura. Il distacco che descrive non è necessariamente un “fine”, ma spesso è una forma di protezione: quando ci si è sentiti soli troppo a lungo, si smette di esporsi.

E qui arriva la Sua domanda:
**“Si possono riaccendere i sentimenti?”**

Le rispondo con onestà e con rispetto: **sì, è possibile**, ma non avviene per magia né con il semplice tempo. I sentimenti possono riaccendersi quando ci si incontra di nuovo, in modo nuovo. Quando entrambi i partner sentono che l’altro li vede, li ascolta, li comprende davvero. Quando il dolore passato non viene negato ma accolto, e quando si costruisce una fiducia diversa, più matura.

E il fatto che Lei e Sua moglie abbiate deciso insieme di iniziare una terapia di coppia è un segnale molto importante. Significa che, nonostante la fatica, c’è ancora qualcosa in cui credere.
Il punto non è “tornare come prima”, ma **capire chi siete oggi** come persone, come genitori, come partner — e vedere se può nascere un modo nuovo di amarvi.

La terapia potrà aiutarvi entrambi a dare un nome alle ferite, a comprendere i bisogni che sono rimasti inascoltati, a ritrovare un canale di vicinanza emotiva che ora sembra smarrito ma non necessariamente perduto.

Se lo desidera, sono disponibile anche per un colloquio conoscitivo: a volte uno spazio neutro e protetto permette di dare più ordine alle emozioni e di capire come muoversi con maggiore serenità dentro un momento così delicato.
Resto a Sua disposizione.
Dott.ssa Melissa Angelini
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
Torino
Buongiorno, quello che descrive accade più spesso di quanto si pensi: l’arrivo di un figlio può cambiare gli equilibri, soprattutto nel primo anno, quando entrambi i partner sono sotto pressione e si sentono improvvisamente “altrove” rispetto al rapporto di coppia. Lei si è sentito escluso, sua moglie probabilmente sopraffatta, e in questo incastro emotivo vi siete feriti senza intenzione. Il punto importante è che oggi entrambi state guardando alla relazione, vi state parlando e avete scelto la terapia di coppia. Questo è già un segnale di disponibilità emotiva, non di chiusura. Le rispondo alla domanda che sente più urgente: sì, i sentimenti possono riaccendersi. Non però tornando “indietro”, ma costruendo un terreno nuovo. Quando in terapia si riesce a comprendere davvero il dolore dell’altro, a dirsi con sincerità cosa è mancato e cosa si desidera, spesso emerge uno spazio in cui il legame può trasformarsi, a volte in modo persino più maturo e profondo di prima. Quello che probabilmente servirà, in terapia, è creare uno spazio dove ciascuno possa essere ascoltato senza difendersi: lei nel suo sentirsi messo da parte, lei nelle sue fatiche di madre e nel dolore rimasto sospeso.
Molte coppie scoprono che il distacco non è la fine del sentimento, ma un segnale che qualcosa ha smesso di funzionare e ha bisogno di essere rivisto, non abbandonato. Un caro saluto
Buongiorno, mi dispiace molto per questo periodo di forte sofferenza che lei e sua moglie state passando. La nascita del primo figlio è un periodo di forti ricostruzioni, perché, oltre al figlio, nasce anche la coppia genitoriale e, come avrà visto, il tempo da dedicare alla coppia diventa sempre meno in quanto il focus si concentra nell'assistere il figlio, cosa che va a togliere poi energie per occuparsi di altro. Come ha descritto lei, questa situazione è andata poi ad influenzare fortemente la vita di coppia e ha creato della fatica nel relazionarvi tra di voi. La scelta di fare terapia di coppia può avere un riscontro positivo nella vostra vita: nelle coppie che portano avanti questo percorso si nota un miglioramento della comunicazione, si ha la possibilità di parlare di argomenti che nel tempo possono essere diventati tabù e si va alla ricerca di quello che per tutti questi anni vi ha tenuto insieme, questo può far sì che i sentimenti possono riaccendersi se c'è il desiderio di continuare a stare insieme. Nella mia esperienza clinica come terapeuta di coppia, mi è capitato di vedere coppie che sembravano doversi lasciare, riprendersi e riscegliersi dopo un periodo di fatica che avevano affrontato. Se con la vostra terapeuta c'è una relazione di fiducia, avrete la possibilità di riscoprire cose che nella vostra coppia erano andate un po' a sfumare. Le auguro un buon percorso e che l'esito sia dei migliori!
Carissimo utente, mentre leggevo la sua storia, le dinamiche insorte con sua moglie, dopo la nascita di vostro figlio, i silenzi ed i rancori che sono aumentati nel tempo, pensavo a quanto un buon percorso di coppia possa davvero aiutare a, quantomeno, ristabilire una sana e aperta comunicazione che è fondamentale, a prescindere dal riuscire o meno a ritrovarvi come coppia. Per cui, per rispondere alla sua domanda: certo, la terapia di coppia sembra fare proprio al caso vostro. Le auguro il meglio.
Dott.ssa Silvia Amazzoni
Psicoterapeuta, Psicologo
Arezzo
La nascita di un figlio/a porta sempre una rivoluzione negli equilibri della coppia. Dalla coppia di "amanti" si passa alla costruzione della coppia genitoriale, con nuove responsabilità e nuovi ruoli, e non sempre il passaggio è immediato per entrambi. Nel primo anno di vita di suo figlio sembra che entrambi abbiate avuto vissuti di sofferenza e solitudine a cui non avete dato attenzione e questi con il passare del tempo si sono sedimentati e insieme sicuramente ad altri aspetti hanno iniziato a pesare nella vostra relazione. I sentimenti non sono statici e fissi quindi certamente possono essere rimessi in moto e probabilmente la decisione di andare in terapia è un ottimo modo per sciogliere le sofferenze, i conflitti e tutto ciò che è in sospeso tra di voi per magari fare spazio a qualcos altro.
Dott.ssa Greta Di Marzo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Prato
Buongiorno,
Se riuscite realmente ad aprirvi ed a comunicare ciò di cui avete bisogno mettendovi in prima linea potreste riuscire a recuperare, tutto ciò dipende solo da voi. Il terapeuta vi può fornire degli strumenti per poter procedere nel miglior modo possibile.
I figli sono "il terzo che entra nella coppia", ricordatevi di non ridurvi solo al ruolo di padre/madre perchè come individui non si è solo un ruolo. I figli arrivano perchè prima si è coppia, e questo non va mai dimenticato. Ritagliatevi sempre, quando possibile, un momento per voi,che sia una cena, un film, una chiaccherata.. ciò di cui avete bisogno per non perdervi. Apritevi al dialogo e fate comprendere all'altro ciò che sentite e ciò di cui avete bisogno.
Un saluto
GDM
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Salve — grazie per la fiducia nel raccontare la vostra storia. È una situazione dolorosa e molto comune: dopo la nascita di un figlio la coppia può cambiare profondamente e questo può mettere in crisi anche legami lunghi e solidi.

Brevemente, i punti chiave:

Sì, è possibile che i sentimenti si riaccendano, ma non è automatico: richiede volontà, tempo e lavoro concreto da entrambe le parti.

Ciò che avete vissuto (distanza nei primi mesi, ferite, parole definitive) ha creato ferite di fiducia ed emozionali che vanno prima riconosciute e rimarginate; senza riparazione la vicinanza fatica a tornare.

La vostra decisione di iniziare una terapia di coppia è il passo giusto: serve uno spazio neutro dove rielaborare il passato, comprendere i bisogni reciproci e imparare nuove modalità di relazione e comunicazione.

In terapia si lavora su aspetti pratici e emotivi insieme: ristrutturare ruoli quotidiani (cura del bambino, momenti condivisi), recuperare piccoli rituali di coppia, allenare l’ascolto empatico, riparare le offese con gesti concreti e graduali.

Evitate pressioni tipo “devo tornare subito come prima”: la pressione produce ansia e allontanamento. Meglio obiettivi piccoli e misurabili (es. 20–30 minuti insieme senza telefonini, una serata al mese in cui ci si prende cura l’uno dell’altra).

Valutate anche un percorso individuale se uno di voi porta molta colpa, rabbia o sintomi depressivi/ansiosi: a volte il lavoro individuale facilita quello di coppia. Dopo un parto, cambi ormonali e stress possono influire sui sentimenti: se sospettate un calo dell’umore importante, vale la pena farlo verificare.

La costanza è fondamentale: piccole azioni ripetute creano sicurezza emotiva e possono far riemergere l’affetto e l’attrazione nel tempo.

Conclusione: la ricostruzione è possibile, ma richiede impegno reciproco, onestà e guida qualificata. È consigliabile approfondire con uno specialista che possa accompagnarvi passo passo in terapia di coppia (e, se necessario, supporto individuale o medico).

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Buongiorno paziente anonimo, la nascita di un figlio può mettere a dura prova una coppia e non è raro che si entri in crisi. Scegliere una terapia di coppia può essere utile per ritrovare rispetto e stima reciproci, per prendere consapevolezza dei sentimenti dell'altro e sentirsi di nuovo vicini. Tutte condizioni indispensabili per un sentimento di amore stabile e duraturo. Il sentimento si può riaccendere dopo una crisi? Sicuramente sì, se ci sono le condizioni dette sopra, tenendo in considerazione comunque che l'amore maturo non significa "farfalle nello stomaco", ma è fatto di scelte quotidiane, di azioni per il benessere della coppia (o della famiglia). Buon percorso!
Dr. Jonathan Santi Pace La Pegna
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Palermo
Gentile Utente, immagino quanto sia delicata la situazione che sta vivendo e quanta paura possa fare l’idea che l’amore possa essersi affievolito. Dopo quindici anni insieme e un figlio piccolo, può capitare che la coppia abbia trascorso momenti non semplici e che si siano generate incomprensioni e problematiche non ancora risolte.
Quello che è successo nel primo anno di vostro figlio è senza dubbio significativo, Sua moglie si è trovata immersa in un compito importante e parecchio impegnativo in termini di energie e tempo, mentre Lei si è sentito messo in secondo piano e ha reagito con difficoltà. Sono dinamiche molto frequenti e quando non vengono affrontate subito e nel modo giusto, possono lasciare dentro un senso di incomprensione e risentimento che ci si può trascinare dietro negli anni successivi.
I dubbi sul sentimento da parte di un membro della coppia spesso hanno luogo quando per molto tempo non ci si è sentiti visti, considerati, accolti o sostenuti e si è instaurato un silenzioso e lento logoramento interiore. Il distacco emotivo che Lei percepisce ora è probabilmente il segno che sua moglie sente il bisogno di proteggersi, mentre prova a capire meglio cosa sente e cosa vuole.
La scelta condivisa di intraprendere una terapia di coppia è un segnale molto positivo, perché significa che entrambi riconoscete che ciò che vi lega merita cura e che non volete limitarvi ad accettare la distanza e la fine del rapporto come inevitabile. In terapia di coppia non si lavora necessariamente per tornare identici a come si era prima, ma per comprendere cosa è successo, quali bisogni non sono stati ascoltati, le dinamiche che si sono instaurate e come costruire un modo nuovo di stare insieme più maturo, autentico e che tenga conto dei bisogni di entrambi.
I sentimenti possono tornare ad accendersi; nelle coppie che superano crisi profonde l’affetto torna come un sentimento più consapevole, profondo e solido, perché nasce dalla comprensione reciproca e dal riconoscimento del dolore dell’altro. In molti casi la crisi diventa un passaggio che permette di conoscersi davvero e di trovare un modo più sincero e maturo di amarsi; non è garantito che ciò accada automaticamente, ma è possibile quando si decide di lavorare su ciò che è stato, su ciò che è e su ciò che si desidera costruire ora.
La cosa più importante è che Lei continui a mantenere un atteggiamento aperto, non difensivo e disposto ad ascoltare e ad accogliere il vissuto di sua moglie, esprimendo nello stesso tempo il suo vissuto senza accusare né giustificarsi. È così che si riapre uno spazio emotivo in cui l’altro può tornare ad avvicinarsi senza sentirsi minacciato.
Spero di esserLe stato utile, un cordiale saluto e auguri per la sua relazione.
Dott.ssa Silvia Bertolotti
Psicologo, Sessuologo, Psicoterapeuta
Milano
Salve, la sua storia tocca un tema molto comune nelle coppie dopo la nascita di un figlio: l’equilibrio cambia, le priorità si spostano e spesso uno dei due si sente messo da parte. È comprensibile che lei abbia reagito male all’inizio, perché il cambiamento è stato improvviso e profondo. Anche il fatto che sua moglie si sia dedicata totalmente al bambino è una dinamica frequente, ma questo non toglie che possa aver creato ferite reciproche.
Il punto che racconta, quando sua moglie le ha detto che non sapeva se la amava ancora, è sicuramente doloroso, ma il fatto che abbiate deciso di andare in terapia di coppia è un segnale molto positivo. La terapia non è una bacchetta magica, ma è uno spazio sicuro dove si possono affrontare i vissuti, le incomprensioni e le emozioni che si sono accumulate negli anni.
Alla domanda “si possono riaccendere i sentimenti?”, la risposta può essere positiva: non è automatico, ma è possibile. I sentimenti non sono statici, si trasformano e possono rinascere se c’è volontà da entrambe le parti. Il fatto che sua moglie sia decisa a provarci è un punto di forza. In questi casi, più che cercare di tornare “come prima”, è utile pensare a costruire qualcosa di nuovo, basato sull’esperienza che avete vissuto e sulla consapevolezza che avete oggi.
Il percorso sarà fatto di ascolto, pazienza e sincerità. Non sarà immediato, ma se entrambi siete motivati, la terapia può aiutarvi a ritrovare non solo l’amore, ma anche un modo diverso di stare insieme.

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