Salve, sono una ragazza di 21 anni orfana di padre da qualche anno. Sono preoccupata per la salute m
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Salve, sono una ragazza di 21 anni orfana di padre da qualche anno. Sono preoccupata per la salute mentale di mia madre. Ultimamente la vedo spesso abbattuta e pensierosa e molto stanca fisicamente e mentalmente. Cosa posso fare?
Sto provando a farle capire che ha bisogno di un supporto psicologico. Voi sapreste dirmi, nonostante le poche informazioni, cosa sta vivendo? Grazie per i vostri pareri.
Sto provando a farle capire che ha bisogno di un supporto psicologico. Voi sapreste dirmi, nonostante le poche informazioni, cosa sta vivendo? Grazie per i vostri pareri.
Buongiorno,
e grazie per aver condiviso con noi la sua preoccupazione e il disagio che le suscita.
Per quanto, come giustamente ha scritto anche lei, nessuno possa fare una diagnosi a distanza, l’immagine di sua mamma che traspare dal suo racconto è compatibile con quella di chi che ha affrontato la perdita di una persona significativa.
Se è vero che il tempo può aiutare a lenire il dolore, a volte questo non è sufficiente.
Può essere ad esempio che il dolore non sia mai stato davvero elaborato, ma solo “congelato”, rimandato, evitato, e che questo renda sempre attuale il lutto. Oppure, può essere che il genitore si sforzi di andare avanti per il bene dei figli, non legittimando il proprio dolore e non concedendosi, non dandosi lo spazio e il tempo, per soffrire – tuttavia questo andare avanti in modo forzato può essere “sostenibile” solo per un lasso limitato di tempo, dopo il quale tutto ciò che non ha avuto modo di esprimersi irrompe nella quotidianità, considerando anche che il costo di energie fisiche ed emotive che viene speso per “tenere alla larga” i pensieri. O ancora, il periodo delle ormai prossime festività rappresenta sempre un momento critico in quanto ricorda a chi c’è ancora di chi purtroppo ci ha lasciati.
Detto questo, la vicinanza a sua mamma è senza dubbio preziosa e di supporto, così come il suggerimento di rivolgersi ad un clinico.
Con i migliori auguri,
dott. Previtali
e grazie per aver condiviso con noi la sua preoccupazione e il disagio che le suscita.
Per quanto, come giustamente ha scritto anche lei, nessuno possa fare una diagnosi a distanza, l’immagine di sua mamma che traspare dal suo racconto è compatibile con quella di chi che ha affrontato la perdita di una persona significativa.
Se è vero che il tempo può aiutare a lenire il dolore, a volte questo non è sufficiente.
Può essere ad esempio che il dolore non sia mai stato davvero elaborato, ma solo “congelato”, rimandato, evitato, e che questo renda sempre attuale il lutto. Oppure, può essere che il genitore si sforzi di andare avanti per il bene dei figli, non legittimando il proprio dolore e non concedendosi, non dandosi lo spazio e il tempo, per soffrire – tuttavia questo andare avanti in modo forzato può essere “sostenibile” solo per un lasso limitato di tempo, dopo il quale tutto ciò che non ha avuto modo di esprimersi irrompe nella quotidianità, considerando anche che il costo di energie fisiche ed emotive che viene speso per “tenere alla larga” i pensieri. O ancora, il periodo delle ormai prossime festività rappresenta sempre un momento critico in quanto ricorda a chi c’è ancora di chi purtroppo ci ha lasciati.
Detto questo, la vicinanza a sua mamma è senza dubbio preziosa e di supporto, così come il suggerimento di rivolgersi ad un clinico.
Con i migliori auguri,
dott. Previtali
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Buongiorno, difficile dire cosa stia vivendo sua madre e suggerirle cosa fare per lei. Quello che può fare è chiedersi cosa attiva e risuona in lei lo stato di sua madre e provare a capire come mai si preoccupa molto. Sicuramente la perdita del papà è stato e, probabilmente è ancora, un momento delicato e di sofferenza per entrambe. Come lo avete vissuto? Avete condiviso il dolore? Chi si è occupata del dolore di chi?
Buongiorno, sicuramente è un momento difficile per sua madre e può darsi che il suo lutto si stia prolungando. Tuttavia ci sarebbe veramente bisogno di maggiori informazioni (per esempio quanti anni ha la signora? da quanto tempo precisamente ha questi sintomi? Ha avuto episodi simili in passato?) per poter dare un quadro più completo.
rimango a disposizione, un saluto
Dott. Federico Bartoli
rimango a disposizione, un saluto
Dott. Federico Bartoli
Cara, grazie per aver condiviso una situazione così delicata.
Da quello che descrivi, è comprensibile che tu sia preoccupata. Dopo una perdita importante come quella di tuo padre, è possibile che tua madre stia vivendo una sofferenza emotiva persistente.È importante anche ricordare che tu non puoi e non devi occuparti da sola del suo benessere: il tuo ruolo è quello di figlia, non di terapeuta.
Se lo desideri, sono disponibile per un consulto psicologico (anche solo orientativo) per aiutarti a comprendere meglio la situazione e capire come muoverti nel modo più tutelante per entrambe. Senza impegno, solo se ti va.
Da quello che descrivi, è comprensibile che tu sia preoccupata. Dopo una perdita importante come quella di tuo padre, è possibile che tua madre stia vivendo una sofferenza emotiva persistente.È importante anche ricordare che tu non puoi e non devi occuparti da sola del suo benessere: il tuo ruolo è quello di figlia, non di terapeuta.
Se lo desideri, sono disponibile per un consulto psicologico (anche solo orientativo) per aiutarti a comprendere meglio la situazione e capire come muoverti nel modo più tutelante per entrambe. Senza impegno, solo se ti va.
Gentile utente, mi dispiace tanto per ciò che ha descritto. Sarebbe utile intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Io mi occupo di queste tematiche.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se doveste avere dei dubbi, potete contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Io mi occupo di queste tematiche.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se doveste avere dei dubbi, potete contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Probabilmente si tratta di elaborazione del lutto e possibilmente si potrebbe trattare di lutto prolungato. Ha mai pensato di parlarne con uno psicologo e intendo lei non sua madre.
Buongiorno,
capisco la frustrazione e la preoccupazione che prova nel vedere sua mamma in uno stato di sofferenza psico-fisica. Sua mamma sta vivendo un lutto importante, ma anche lei da figlia, lo vive. Non se ne dimentichi. Anche il suo dolore merita di essere visto.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa G.T.
capisco la frustrazione e la preoccupazione che prova nel vedere sua mamma in uno stato di sofferenza psico-fisica. Sua mamma sta vivendo un lutto importante, ma anche lei da figlia, lo vive. Non se ne dimentichi. Anche il suo dolore merita di essere visto.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa G.T.
Buongiorno cara ragazza, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Dai dati da lei riportati si evidenzia che sua madre probabilmente sta vivendo una condizione depressiva data dal lutto che avete dovuto affrontare, in lei forse non ancora risolto. Il suo consiglio di ricerca di un supporto psicologico è adeguato, sarebbe consigliato un percorso con una terapeuta che sappia affrontare le situazioni di lutti complicati in modo da dare a sua madre gli strumenti e lo spazio necessari all'elaborazione funzionale.
Resto a disposizione.
Dott.ssa Laura Pia Altieri
Resto a disposizione.
Dott.ssa Laura Pia Altieri
Gentile Elena,
quello che descrive è una preoccupazione molto comprensibile e testimonia una grande attenzione e sensibilità verso sua madre.
La perdita di un partner è un evento profondamente doloroso e, anche a distanza di anni, può riattivare vissuti di lutto, solitudine, stanchezza emotiva e senso di vuoto. L’abbattimento, il rimuginio costante e la stanchezza fisica e mentale che lei osserva possono essere segnali di un carico emotivo importante, talvolta legato a un lutto non completamente elaborato, a una fase depressiva o a un periodo di forte stress. Naturalmente, con le poche informazioni a disposizione non è possibile fare una valutazione precisa.
Come figlia, la cosa più utile che può fare è continuare a esserle vicina con ascolto e comprensione, evitando di forzarla ma esprimendo con delicatezza la sua preoccupazione. Può aiutarla normalizzare l’idea di chiedere aiuto, spiegandole che il supporto psicologico non è segno di debolezza, ma uno spazio protetto per prendersi cura di sé.
È importante però ricordare che lei non può e non deve sostituirsi a un professionista. Per questo, il passo più indicato è incoraggiare sua madre ad approfondire questi vissuti con uno specialista, che possa valutare la situazione e offrirle un supporto adeguato.
Resto dell’idea che un confronto diretto con un professionista sia la scelta migliore per tutelare il benessere psicologico di sua madre.
Un caro saluto
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
quello che descrive è una preoccupazione molto comprensibile e testimonia una grande attenzione e sensibilità verso sua madre.
La perdita di un partner è un evento profondamente doloroso e, anche a distanza di anni, può riattivare vissuti di lutto, solitudine, stanchezza emotiva e senso di vuoto. L’abbattimento, il rimuginio costante e la stanchezza fisica e mentale che lei osserva possono essere segnali di un carico emotivo importante, talvolta legato a un lutto non completamente elaborato, a una fase depressiva o a un periodo di forte stress. Naturalmente, con le poche informazioni a disposizione non è possibile fare una valutazione precisa.
Come figlia, la cosa più utile che può fare è continuare a esserle vicina con ascolto e comprensione, evitando di forzarla ma esprimendo con delicatezza la sua preoccupazione. Può aiutarla normalizzare l’idea di chiedere aiuto, spiegandole che il supporto psicologico non è segno di debolezza, ma uno spazio protetto per prendersi cura di sé.
È importante però ricordare che lei non può e non deve sostituirsi a un professionista. Per questo, il passo più indicato è incoraggiare sua madre ad approfondire questi vissuti con uno specialista, che possa valutare la situazione e offrirle un supporto adeguato.
Resto dell’idea che un confronto diretto con un professionista sia la scelta migliore per tutelare il benessere psicologico di sua madre.
Un caro saluto
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Salve, sono la dottoressa Tropea Federica, con le poche informazioni non ritengo opportuno fare delle diagnosi ma il tono dell'umore basso, il senso di stanchezza e gli altri sintomi che nota potrebbero essere un campanello d'allarme. Lei comunque sta già facendo la cosa giusta: esserci, ascoltare e mostrare preoccupazione con delicatezza. Provi a parlarle e a presentare il supporto psicologico come un aiuto, non come una “cura perché sta male”. Anche il medico di base può essere un primo passo utile.
Resto a disposizione.
Resto a disposizione.
In effetti sono pochi i dettagli e non è mai possibile fare una diagnosi senza vedere una paziente.
Lei è una ragazza sensibile, le stia vicina e cerchi, per quanto le sia possibile, di aiutarla a chiedere aiuto.
Lei è una ragazza sensibile, le stia vicina e cerchi, per quanto le sia possibile, di aiutarla a chiedere aiuto.
Gentilissima,
Grazie per aver condiviso una parte significativa della sua storia personale. È comprensibile che lei si senta preoccupata nel cogliere il momento di difficoltà di sua madre.
Gli episodi che riporta possono richiedere un’elaborazione con tempi e modi differenti in base alle caratteristiche della persona (in questo caso sua madre), dell’ambiente (familiare e non) e alle modalità con cui ciascuno “fronteggia” gli aspetti difficili del proprio vissuto.
Come figlia ha innescato un dialogo sul tema con sua madre: questo è già un passo verso una “presa di consapevolezza” sulle vostre reciproche interpretazioni, che possono essere approfondite con un professionista non appena sua madre si sentirà pronta.
D’altra parte mi sento di dirle che anche lei può valutare l’idea di intraprendere un percorso dedicato a se stessa, per trovare uno spazio professionale di accoglimento ed elaborazione dei pensieri legati a quanto sta vivendo.
Un cordiale saluto
Grazie per aver condiviso una parte significativa della sua storia personale. È comprensibile che lei si senta preoccupata nel cogliere il momento di difficoltà di sua madre.
Gli episodi che riporta possono richiedere un’elaborazione con tempi e modi differenti in base alle caratteristiche della persona (in questo caso sua madre), dell’ambiente (familiare e non) e alle modalità con cui ciascuno “fronteggia” gli aspetti difficili del proprio vissuto.
Come figlia ha innescato un dialogo sul tema con sua madre: questo è già un passo verso una “presa di consapevolezza” sulle vostre reciproche interpretazioni, che possono essere approfondite con un professionista non appena sua madre si sentirà pronta.
D’altra parte mi sento di dirle che anche lei può valutare l’idea di intraprendere un percorso dedicato a se stessa, per trovare uno spazio professionale di accoglimento ed elaborazione dei pensieri legati a quanto sta vivendo.
Un cordiale saluto
Cara ragazza,
mi colpisce la preoccupazione per tua madre e il tuo forte desiderio di prendersi cura di lei.
Leggendo queste parole mi sono chiesta ed avrei voluto chiederti come stai, cosa stai vivendo e se c'è qualcuno che, allo stesso modo, si prende cura di te.
Resto a disposizione qualora volessi condividere la tua preoccupazione.
mi colpisce la preoccupazione per tua madre e il tuo forte desiderio di prendersi cura di lei.
Leggendo queste parole mi sono chiesta ed avrei voluto chiederti come stai, cosa stai vivendo e se c'è qualcuno che, allo stesso modo, si prende cura di te.
Resto a disposizione qualora volessi condividere la tua preoccupazione.
Salve, sono spiacente per la sua perdita e quella di sua madre. Il lutto è un evento molto doloroso e ogni individuo lo affronta a suo modo. Non è facile avere la consapevolezza della necessità di chiedere un aiuto esterno o professionale, la sua vicinanza è già un validissimo supporto, a volte parlare delle proprie preoccupazioni per la salute dell'altro (con comprensione, empatia e dolcezza) può aiutare la persona a perdersi cura di sé in maniera più accurata.
Un caro saluto
Un caro saluto
Buonasera,
Con queste poche informazioni è impossibile poter definire cosa stia passando sua madre. Quello che può fare in questo momento è cercare di supportarla, se questo non le crea troppo disagio. Nel frattempo potrebbe iniziare lei un percorso, in modo da poter gestire la situazione che la preoccupa.
Buona serata,
Ambra
Con queste poche informazioni è impossibile poter definire cosa stia passando sua madre. Quello che può fare in questo momento è cercare di supportarla, se questo non le crea troppo disagio. Nel frattempo potrebbe iniziare lei un percorso, in modo da poter gestire la situazione che la preoccupa.
Buona serata,
Ambra
Salve,
dalle sue parole emerge una grande sensibilità e un forte senso di responsabilità verso sua madre. È comprensibile che, dopo la perdita di suo padre, vederla oggi così affaticata e pensierosa le susciti preoccupazione e anche un senso di impotenza.
Quando una persona attraversa un lutto importante, alcuni vissuti possono riemergere o trasformarsi nel tempo, soprattutto se per molto tempo si è cercato di andare avanti “tenendo duro”. La stanchezza emotiva e mentale che lei descrive può essere il segnale di un peso che sua madre porta dentro, ma è importante ricordare che solo lei può sapere davvero cosa sta vivendo.
Il fatto che lei stia cercando di starle vicino e di pensare a un supporto per lei dice molto del suo amore e della sua attenzione. Allo stesso tempo, è altrettanto importante che lei non si senta sola o caricata di un ruolo troppo grande.
Se lo desidera, resto disponibile ad accoglierla per esplorare insieme ciò che questa situazione muove in lei e come può prendersi cura di sé mentre è accanto a sua madre, nel rispetto dei tempi e dei confini di entrambe.
Un caro saluto
Dott.ssa Barcella
dalle sue parole emerge una grande sensibilità e un forte senso di responsabilità verso sua madre. È comprensibile che, dopo la perdita di suo padre, vederla oggi così affaticata e pensierosa le susciti preoccupazione e anche un senso di impotenza.
Quando una persona attraversa un lutto importante, alcuni vissuti possono riemergere o trasformarsi nel tempo, soprattutto se per molto tempo si è cercato di andare avanti “tenendo duro”. La stanchezza emotiva e mentale che lei descrive può essere il segnale di un peso che sua madre porta dentro, ma è importante ricordare che solo lei può sapere davvero cosa sta vivendo.
Il fatto che lei stia cercando di starle vicino e di pensare a un supporto per lei dice molto del suo amore e della sua attenzione. Allo stesso tempo, è altrettanto importante che lei non si senta sola o caricata di un ruolo troppo grande.
Se lo desidera, resto disponibile ad accoglierla per esplorare insieme ciò che questa situazione muove in lei e come può prendersi cura di sé mentre è accanto a sua madre, nel rispetto dei tempi e dei confini di entrambe.
Un caro saluto
Dott.ssa Barcella
Salve, grazie per aver condiviso un suo vissuto cosi delicato. Mi dispiace molto per la perdita di suo padre. Quello che sta vivendo come figlia è pesante, e il fatto che stia osservando con attenzione sua madre e cercando di aiutarla dice molto della sua sensibilità.
Dai segnali che descrivi (abbattimento, pensieri ricorrenti, stanchezza fisica e mentale), alcuni quadri possibili sono:
Lutto non elaborato o riattivato
Anche a distanza di anni, la perdita di un partner può riemergere, soprattutto se una persona ha “retto” per molto tempo e poi le energie iniziano a mancare.
Sovraccarico emotivo e solitudine
Essere rimasta sola, magari con responsabilità familiari ed emotive, può portare a una stanchezza profonda che non è solo fisica.
Sintomi depressivi (non per forza una depressione clinica)
Umore basso, pensieri fissi, affaticamento sono segnali che meritano attenzione, anche se non sono “gravi” nel senso medico.
Esaurimento emotivo
A volte le persone non stanno “male” in modo evidente, ma sono semplicemente svuotate.
Iniziare sin da subito un percorso psicologico ( online o in presenza) può aiutarla a capirne le cause e le emozioni sottostanti, avendo più consapevolezza, e affrontando l'elaborazione del lutto. Resto a sua disposizione.
Dai segnali che descrivi (abbattimento, pensieri ricorrenti, stanchezza fisica e mentale), alcuni quadri possibili sono:
Lutto non elaborato o riattivato
Anche a distanza di anni, la perdita di un partner può riemergere, soprattutto se una persona ha “retto” per molto tempo e poi le energie iniziano a mancare.
Sovraccarico emotivo e solitudine
Essere rimasta sola, magari con responsabilità familiari ed emotive, può portare a una stanchezza profonda che non è solo fisica.
Sintomi depressivi (non per forza una depressione clinica)
Umore basso, pensieri fissi, affaticamento sono segnali che meritano attenzione, anche se non sono “gravi” nel senso medico.
Esaurimento emotivo
A volte le persone non stanno “male” in modo evidente, ma sono semplicemente svuotate.
Iniziare sin da subito un percorso psicologico ( online o in presenza) può aiutarla a capirne le cause e le emozioni sottostanti, avendo più consapevolezza, e affrontando l'elaborazione del lutto. Resto a sua disposizione.
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