Salve,sono una ragazza di 16 anni e ho un pensiero che mi tormenta da 3 anni, non so come cominciare
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Salve,sono una ragazza di 16 anni e ho un pensiero che mi tormenta da 3 anni, non so come cominciare perché provo un po’ di vergogna a raccontare questo.
Sono una donna, e mi sento profondamente e romanticamente attratta dalle donne.
Mi ricordo quando da piccola guardavo i cartoni ero fortemente ossessionata da una fata delle winx, e quando la vedevo rimanevo incantata.
Ci ho iniziato a pensare intorno i 13 anni più o meno e da lì ho iniziato a capire che le donne non erano indifferenti per me.
Ogni giorno penso se io sia attratta dagli uomini, perché forse io con un uomo ci starei ma senza avere nulla di intimo,ma ogni volta che penso agli uomini il mio pensiero torna subito alle donne.
Non ho mai fatto nulla con entrambi, ma riuscirei tranquillamente a farlo con una donna ma solo al pensiero con un uomo mi fa schifo.
L’amore che provo verso le donne non riesco a spiegarlo ma è come se fosse più vero e forte,
Mi incanta la loro delicatezza,la loro femminilità mi stordisce completamente, amo il loro sguardo,le mani,il corpo,il sorriso, i loro lineamenti così dolci.
Mi sento come se una parte di me mi spinga a farmi piacere gli uomini ma allo stesso tempo l’altra parte pensa solo alle donne , Sento che Se starei con un uomo tradirei me stessa totalmente.
Non mi sento destinata a vivere accanto ad un uomo, ad essere sua moglie, a svegliarmi accanto a lui, e come se il mio cuore si rifiutasse.
Non so se io non riesco ad accettare questo o se sia attratta dagli uomini, ma il punto e che non li riesco a vedere come vedo le donne, li vedo come se loro non dovrebbero far parte della mia vita ma allo stesso tempo forse senza nulla di intimo ci starei,ma sono convinta che se starò con un uomo penserei ossessivamente alle donne, e come se da sempre sento di essere nata per amare una donna.
Vado da una psicologa per altri motivi, ma ho vergogna a raccontare di questo
Grazie per una vostra opinione
Sono una donna, e mi sento profondamente e romanticamente attratta dalle donne.
Mi ricordo quando da piccola guardavo i cartoni ero fortemente ossessionata da una fata delle winx, e quando la vedevo rimanevo incantata.
Ci ho iniziato a pensare intorno i 13 anni più o meno e da lì ho iniziato a capire che le donne non erano indifferenti per me.
Ogni giorno penso se io sia attratta dagli uomini, perché forse io con un uomo ci starei ma senza avere nulla di intimo,ma ogni volta che penso agli uomini il mio pensiero torna subito alle donne.
Non ho mai fatto nulla con entrambi, ma riuscirei tranquillamente a farlo con una donna ma solo al pensiero con un uomo mi fa schifo.
L’amore che provo verso le donne non riesco a spiegarlo ma è come se fosse più vero e forte,
Mi incanta la loro delicatezza,la loro femminilità mi stordisce completamente, amo il loro sguardo,le mani,il corpo,il sorriso, i loro lineamenti così dolci.
Mi sento come se una parte di me mi spinga a farmi piacere gli uomini ma allo stesso tempo l’altra parte pensa solo alle donne , Sento che Se starei con un uomo tradirei me stessa totalmente.
Non mi sento destinata a vivere accanto ad un uomo, ad essere sua moglie, a svegliarmi accanto a lui, e come se il mio cuore si rifiutasse.
Non so se io non riesco ad accettare questo o se sia attratta dagli uomini, ma il punto e che non li riesco a vedere come vedo le donne, li vedo come se loro non dovrebbero far parte della mia vita ma allo stesso tempo forse senza nulla di intimo ci starei,ma sono convinta che se starò con un uomo penserei ossessivamente alle donne, e come se da sempre sento di essere nata per amare una donna.
Vado da una psicologa per altri motivi, ma ho vergogna a raccontare di questo
Grazie per una vostra opinione
Gentile,
La sua riflessione sulla propria attrazione è davvero interessante e importante. Potrebbe essere che la confusione che sta vivendo derivi dal fatto che sta cercando di trovare delle etichette precise per un’esperienza che, come lei stessa ha notato, non è semplice da definire. A volte ci aspettiamo che le cose siano chiare e definitive, ma la sessualità è molto fluida e può evolversi nel tempo. La sua esperienza potrebbe semplicemente essere una fase di esplorazione interiore. Come si sente a pensare di condividere questi pensieri con la sua psicologa? Potrebbe essere un'opportunità per esplorare insieme questi sentimenti e capire meglio cosa c'è dietro questa sensazione di "non tradire se stessa". L’accettazione dei propri desideri è un passo importante per stare bene con se stessi.
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
La sua riflessione sulla propria attrazione è davvero interessante e importante. Potrebbe essere che la confusione che sta vivendo derivi dal fatto che sta cercando di trovare delle etichette precise per un’esperienza che, come lei stessa ha notato, non è semplice da definire. A volte ci aspettiamo che le cose siano chiare e definitive, ma la sessualità è molto fluida e può evolversi nel tempo. La sua esperienza potrebbe semplicemente essere una fase di esplorazione interiore. Come si sente a pensare di condividere questi pensieri con la sua psicologa? Potrebbe essere un'opportunità per esplorare insieme questi sentimenti e capire meglio cosa c'è dietro questa sensazione di "non tradire se stessa". L’accettazione dei propri desideri è un passo importante per stare bene con se stessi.
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
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Ciao, ti capisco molto bene e ho aiutato molto ragazzi a riconoscere la propria sessualità senza vergogna. Siamo tutti uguali nei sentimenti ma liberi di amare. Disponibile ad aiutarti con tanto amore !
Salve,
è comprensibile che tu possa sentirti confusa e in conflitto con i tuoi sentimenti. La sessualità è un aspetto complesso e personale, e ogni individuo ha il proprio modo di viverla e di comprenderla. Il fatto che tu provi un’attrazione emotiva e romantica per le donne è del tutto valido, e non c'è bisogno di vergognarsi di ciò che si sente. È importante ricordare che la sessualità non è qualcosa di rigido, ma può essere fluida e può evolversi nel tempo.
L'incertezza che descrivi potrebbe essere legata al fatto che stai cercando di mettere a fuoco e accettare il tuo orientamento, che può essere difficile soprattutto quando ci sono aspettative sociali o personali da considerare. L'idea di dover "scegliere" può creare confusione, ma è importante che tu dia spazio ai tuoi sentimenti senza forzarti a etichettarti. Ogni percorso è unico, e il fatto che tu senta che la tua attrazione per le donne sia più forte è un'indicazione della tua autenticità emotiva.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire questo tema e affrontare le tue incertezze, rivolgersi a uno specialista che possa accompagnarti in questo processo di esplorazione, aiutandoti a vivere la tua sessualità in modo consapevole e sereno.
Con affetto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
è comprensibile che tu possa sentirti confusa e in conflitto con i tuoi sentimenti. La sessualità è un aspetto complesso e personale, e ogni individuo ha il proprio modo di viverla e di comprenderla. Il fatto che tu provi un’attrazione emotiva e romantica per le donne è del tutto valido, e non c'è bisogno di vergognarsi di ciò che si sente. È importante ricordare che la sessualità non è qualcosa di rigido, ma può essere fluida e può evolversi nel tempo.
L'incertezza che descrivi potrebbe essere legata al fatto che stai cercando di mettere a fuoco e accettare il tuo orientamento, che può essere difficile soprattutto quando ci sono aspettative sociali o personali da considerare. L'idea di dover "scegliere" può creare confusione, ma è importante che tu dia spazio ai tuoi sentimenti senza forzarti a etichettarti. Ogni percorso è unico, e il fatto che tu senta che la tua attrazione per le donne sia più forte è un'indicazione della tua autenticità emotiva.
Sarebbe utile e consigliato per approfondire questo tema e affrontare le tue incertezze, rivolgersi a uno specialista che possa accompagnarti in questo processo di esplorazione, aiutandoti a vivere la tua sessualità in modo consapevole e sereno.
Con affetto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Cara, capisco il suo tormento e la sua confusione e credo che finché continuerà a pensarci da sola difficilmente riuscirà a venirne a capo, perché spesso quando pensiamo alle cose da soli con noi stessi ci avviluppiamo in schemi fissi di pensiero e circoli viziosi. Invece nel dialogo con un altro, che può farci domande di approfondimento e restituirci le sue impressioni, la "matassa" può sciogliersi più facilmente e potremmo accorgerci di cose a cui non avevamo pensato prima. Capisco che si vergogni a parlarne, è una cosa molto intima, ma se non ne parla con la sua psicologa...? La sua psicologa sicuramente è lì per lei, per ascoltarla e supportarla con comprensione e senza giudizio e certamente lei non sarà la prima che le parla delle sue incertezze riguardo alle scelte amorose e sessuali. Penso che parlare della sua vergogna e dei suoi pensieri con la sua psicologa la farà sentire già molto meglio. Un caro saluto
Grazie per la sua generosa e intima condivisione, il modo in cui descrive la sua attrazione e attenzione verso le donne è così autentico e ricco di verità che credo lei sappia già dentro di sé che tipo di persona si immagina accanto in una relazione intima e sentimentale. Una parte di sé la vorrebbe attratta dagli uomini, forse perché fortemente spaventata dal giudizio altrui, ed un'altra invece sembra aver bisogno di sentirsi riconosciuta e appropriata, quella attratta dalle donne.
Potrebbe aiutarla concedersi del tempo per accogliere con gentilezza le forti emozioni vissute; credo sia stata molto coraggiosa nel presentare questo racconto di sé, considerata anche la sua giovane età. Deve essersi sentita molto confusa e impaurita da tutte le sensazioni che ha provato e che prova tutt'ora. Si conceda il tempo che le serve per metabolizzare ciò che prova e per parlarne con la sua psicologa. Non ha nulla di cui vergognarsi, credo che la vergogna di cui parla sia legata ad una forte paura di essere se stessa; potrebbe essere riparativo per lei non frustrare i propri bisogni, ma considerarli importanti e ascoltarli con tutto il supporto ed il tempo di cui ha bisogno.
Un saluto,
Dott.ssa Giulia Rosati
Potrebbe aiutarla concedersi del tempo per accogliere con gentilezza le forti emozioni vissute; credo sia stata molto coraggiosa nel presentare questo racconto di sé, considerata anche la sua giovane età. Deve essersi sentita molto confusa e impaurita da tutte le sensazioni che ha provato e che prova tutt'ora. Si conceda il tempo che le serve per metabolizzare ciò che prova e per parlarne con la sua psicologa. Non ha nulla di cui vergognarsi, credo che la vergogna di cui parla sia legata ad una forte paura di essere se stessa; potrebbe essere riparativo per lei non frustrare i propri bisogni, ma considerarli importanti e ascoltarli con tutto il supporto ed il tempo di cui ha bisogno.
Un saluto,
Dott.ssa Giulia Rosati
Cara, grazie per aver condiviso quello che senti in questo momento della tua vita. In questa fase è importante che tu faccia quelle esperienze che ti serviranno a capire cosa vuoi nella tua vita. Per scoprire quello che è piu vero per te, bisogna uscire dalla propria testa ed entrare nel mondo.
La tua testa è piena di pensieri, che si rincorrono.. velocemente. Prova a rileggere quello che ci hai scritto. Sembra tutto d'un fiato.
Datti tempo e modo per fare le tue esperienze relazionali, sentimemtali e intime, dando spazio alle.esperienze.
La vergogna che provi è legata a che cosa nello specifico?
Cosa potrebbe pensare di te la tua psicologa? Da dove viene fuori questa idea di te? Come se fossi da corregere? O simili?.
Credo che per il tuo percorso psicologico sia fondamentale che la psicologa che ti segue conosca il fatto che c è un argomento.di cui ti vergogni e di cui ora non ti senti di parlare. Lei rispetterà i tuoi tempi
In bocca al lupo, in gamba!
La tua testa è piena di pensieri, che si rincorrono.. velocemente. Prova a rileggere quello che ci hai scritto. Sembra tutto d'un fiato.
Datti tempo e modo per fare le tue esperienze relazionali, sentimemtali e intime, dando spazio alle.esperienze.
La vergogna che provi è legata a che cosa nello specifico?
Cosa potrebbe pensare di te la tua psicologa? Da dove viene fuori questa idea di te? Come se fossi da corregere? O simili?.
Credo che per il tuo percorso psicologico sia fondamentale che la psicologa che ti segue conosca il fatto che c è un argomento.di cui ti vergogni e di cui ora non ti senti di parlare. Lei rispetterà i tuoi tempi
In bocca al lupo, in gamba!
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua storia. Non deve provare vergogna per ciò che sente e tanto meno deve sentirsi a disagio nel confidare questo alla sua psicologa. Dirle tutto potrebbe, invece, essere utile per poterle darle maggiore supporto. In lei potrebbe trovare quell'aiuto di cui ha bisogno in questo momento per fare chiarezza in ciò che sente e per vivere la sua sessualità in modo sereno. Non abbia timore, si confidi con la sua psicologa e troverà sicuramente il conforto di cui ha bisogno. Spero di esserle stato d'aiuto. La ringrazio. Un caro saluto. Dott. Stefano Recchia
Salve, capisco la sua difficoltà.
Probabilmente, avverte una forte paura del giudizio altrui, che la blocca e la fa vergognare.
L'età adolescenziale è piuttosto delicata per certi aspetti, in cui si è alla ricerca di una propria identità.
Se sente naturale questa sua sessualità, la invito a condividerla, soprattutto con la sua psicologa, non abbia timore.
Il nostro lavoro è caratterizzato dal segreto professionale, dove lei può sentirsi a suo agio, fidarsi, e affidarsi alla collega.
Facendo così sono certa che si sentirà più serena.
Un caro saluto!
Probabilmente, avverte una forte paura del giudizio altrui, che la blocca e la fa vergognare.
L'età adolescenziale è piuttosto delicata per certi aspetti, in cui si è alla ricerca di una propria identità.
Se sente naturale questa sua sessualità, la invito a condividerla, soprattutto con la sua psicologa, non abbia timore.
Il nostro lavoro è caratterizzato dal segreto professionale, dove lei può sentirsi a suo agio, fidarsi, e affidarsi alla collega.
Facendo così sono certa che si sentirà più serena.
Un caro saluto!
Buongiorno Ragazza indecisa ma non poi così tanto.
L'adolescenza è un periodo difficile, durante il quale si è impegnati a scoprire se stessi, il proprio corpo, i propri desideri e trovare il proprio posto nel mondo, compito tutt'altro che facile. E, per di più, le risposte che si trovano non sempre corrispondono a quanto ci aspettavamo. Questo però non vuol dire che siano sbagliate anche se possono essere un po' destabilizzanti e faticose da elaborare. E' facile immaginare che scoprirsi attratta dalle donne ricada in questa tipologia. Questa consapevolezza, per quanto inattesa e potenzialmente difficile da accettare per una lunghissima serie di condizionamenti, culturali, sociali, famigliari, è comunque un qualcosa cui dare il benvenuto. Alla sua età non è facile riuscire a leggersi dentro come fa lei. Mi permetta di dirle "brava!" Si conceda il lusso di seguire la strada che sente giusta per sé, sperimenti, verifichi, con accortezza ma senza paura e senza vergogna. E, se nel frattempo dovesse "cambiare idea" ben venga anche questo. Ha l'età per farlo. E' la strada per scelte libere e responsabili, quelle che poi non si rimpiangono.
E infine, ne parli con la sua psicologa, vedrà che saprà accogliere questo suo passaggio di vita con tutta la delicatezza e l'empatia necessaria.
L'adolescenza è un periodo difficile, durante il quale si è impegnati a scoprire se stessi, il proprio corpo, i propri desideri e trovare il proprio posto nel mondo, compito tutt'altro che facile. E, per di più, le risposte che si trovano non sempre corrispondono a quanto ci aspettavamo. Questo però non vuol dire che siano sbagliate anche se possono essere un po' destabilizzanti e faticose da elaborare. E' facile immaginare che scoprirsi attratta dalle donne ricada in questa tipologia. Questa consapevolezza, per quanto inattesa e potenzialmente difficile da accettare per una lunghissima serie di condizionamenti, culturali, sociali, famigliari, è comunque un qualcosa cui dare il benvenuto. Alla sua età non è facile riuscire a leggersi dentro come fa lei. Mi permetta di dirle "brava!" Si conceda il lusso di seguire la strada che sente giusta per sé, sperimenti, verifichi, con accortezza ma senza paura e senza vergogna. E, se nel frattempo dovesse "cambiare idea" ben venga anche questo. Ha l'età per farlo. E' la strada per scelte libere e responsabili, quelle che poi non si rimpiangono.
E infine, ne parli con la sua psicologa, vedrà che saprà accogliere questo suo passaggio di vita con tutta la delicatezza e l'empatia necessaria.
Ciao, grazie per aver condiviso i tuoi pensieri. Quello che stai vivendo è comprensibile, e non c'è niente di cui vergognarsi. La tua attrazione per le donne sembra essere una parte profonda di chi sei, e sentirsi così potrebbe essere una riflessione sul tuo orientamento sessuale. Non è raro che ci sia confusione o incertezze in questi momenti, specialmente in un periodo di crescita e scoperta di sé. Il fatto che tu senta una connessione così forte con le donne è significativo, e meriti di essere autentica con te stessa riguardo a ciò che desideri. Parlare con la tua psicologa potrebbe essere utile per esplorare questo aspetto di te in un ambiente sicuro, senza paura di giudizio. Prenditi il tempo che ti serve per capire ciò che è giusto per te.
Gentile utente, grazie per aver condiviso qualcosa di così intimo e importante. Appare chiaro che dentro di te vive un grande desiderio di verità e consapevolezza. L’attrazione romantica e affettiva che descrivi verso le donne è autentica, e merita di essere accolta con rispetto e senza vergogna.
È normale avere dubbi o confusione in un momento così delicato della vita, ma ciò che conta davvero è imparare a stare in ascolto di ciò che senti dentro, senza forzarti ad essere qualcosa che non sei. Non c’è niente di sbagliato in te.
Immagino quanto possa essere difficile parlarne con qualcuno, sappi però che parlarne con la tua psicologa può aiutarti, lei è lì per ascoltarti senza giudicarti. Potresti iniziare semplicemente dicendo che hai un pensiero che ti pesa e che hai bisogno di condividerlo: anche solo questo può essere un primo passo importante.
Ciò che stai vivendo è parte del tuo percorso, e va trattato con la stessa dolcezza con cui tu descrivi ciò che provi. Sei degna di vivere l’amore in modo libero e pieno.
Cari saluti, dott.ssa Lucia Seri
È normale avere dubbi o confusione in un momento così delicato della vita, ma ciò che conta davvero è imparare a stare in ascolto di ciò che senti dentro, senza forzarti ad essere qualcosa che non sei. Non c’è niente di sbagliato in te.
Immagino quanto possa essere difficile parlarne con qualcuno, sappi però che parlarne con la tua psicologa può aiutarti, lei è lì per ascoltarti senza giudicarti. Potresti iniziare semplicemente dicendo che hai un pensiero che ti pesa e che hai bisogno di condividerlo: anche solo questo può essere un primo passo importante.
Ciò che stai vivendo è parte del tuo percorso, e va trattato con la stessa dolcezza con cui tu descrivi ciò che provi. Sei degna di vivere l’amore in modo libero e pieno.
Cari saluti, dott.ssa Lucia Seri
Gentile utente, la ringrazio per aver trovato il coraggio di scrivere e condividere qualcosa che sente così profondo e delicato. La vergogna che descrive è comprensibile, soprattutto quando si tratta di emozioni e vissuti così intimi. Ma si percepisce chiaramente anche quanta sincerità e autenticità ci siano nelle sue parole.
Quello che sta vivendo non è sbagliato e non è qualcosa da cui difendersi: è un processo di scoperta di sé, della propria identità, dei propri sentimenti e desideri. Sta iniziando a conoscere meglio chi è, cosa la fa sentire viva e cosa invece la allontana da se stessa.
Le emozioni che prova verso le donne, il modo in cui le descrive, parlano di un amore pulito, spontaneo, profondo. E non c’è nulla di sbagliato nel sentire questo.
A volte, soprattutto durante l’adolescenza, può succedere di sentire una parte di sé che spinge verso ciò che “dovrebbe essere” o che ci si aspetta da noi, e un’altra parte – più autentica – che ci indica la direzione che ci fa sentire davvero noi stessi. E proprio per questo è importante non tradire ciò che sente nel cuore.
Se già sta vedendo una psicologa, forse, col tempo, potrebbe trovare il momento giusto per parlare anche di questo. Non deve farlo subito, né per forza, ma se riuscirà, potrebbe essere molto liberatorio. Un professionista è lì proprio per accogliere ogni parte di noi, senza giudicare.
Intanto, si dia il permesso di sentirsi così com'è. Scoprire chi si è davvero richiede tempo e gentilezza verso se stessi. Sta già facendo un passo importante: ascoltarsi e avere il coraggio di dare voce a quello che prova.
Un caro saluto
Quello che sta vivendo non è sbagliato e non è qualcosa da cui difendersi: è un processo di scoperta di sé, della propria identità, dei propri sentimenti e desideri. Sta iniziando a conoscere meglio chi è, cosa la fa sentire viva e cosa invece la allontana da se stessa.
Le emozioni che prova verso le donne, il modo in cui le descrive, parlano di un amore pulito, spontaneo, profondo. E non c’è nulla di sbagliato nel sentire questo.
A volte, soprattutto durante l’adolescenza, può succedere di sentire una parte di sé che spinge verso ciò che “dovrebbe essere” o che ci si aspetta da noi, e un’altra parte – più autentica – che ci indica la direzione che ci fa sentire davvero noi stessi. E proprio per questo è importante non tradire ciò che sente nel cuore.
Se già sta vedendo una psicologa, forse, col tempo, potrebbe trovare il momento giusto per parlare anche di questo. Non deve farlo subito, né per forza, ma se riuscirà, potrebbe essere molto liberatorio. Un professionista è lì proprio per accogliere ogni parte di noi, senza giudicare.
Intanto, si dia il permesso di sentirsi così com'è. Scoprire chi si è davvero richiede tempo e gentilezza verso se stessi. Sta già facendo un passo importante: ascoltarsi e avere il coraggio di dare voce a quello che prova.
Un caro saluto
Buonasera,
grazie per aver scritto con tanta sincerità. Quello che sta vivendo non è raro né sbagliato: sta cercando di dare un nome e un senso alla propria identità affettiva e sessuale, un passaggio delicato e importante, che può portare dubbi, pensieri ricorrenti, confusione e talvolta vergogna. Tutto questo è parte di un processo normale.
Dalle sue parole emerge una forte attrazione romantica e fisica verso le donne, mentre l’idea di una relazione con un uomo sembra più legata a pressioni esterne o a un’idea “attesa” di normalità, non sentita nel profondo. Questi segnali meritano rispetto, non giudizio.
Non c’è una risposta giusta da trovare subito, né un’etichetta da darsi per forza. La cosa più importante è imparare ad ascoltarsi e conoscersi con autenticità, anche nei propri timori.
Se già è seguita da una psicologa, sarebbe utile parlarne anche lì: non serve vergognarsi, un terapeuta è lì per accogliere, non per giudicare. E questo aspetto è parte fondamentale del suo benessere.
Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
grazie per aver scritto con tanta sincerità. Quello che sta vivendo non è raro né sbagliato: sta cercando di dare un nome e un senso alla propria identità affettiva e sessuale, un passaggio delicato e importante, che può portare dubbi, pensieri ricorrenti, confusione e talvolta vergogna. Tutto questo è parte di un processo normale.
Dalle sue parole emerge una forte attrazione romantica e fisica verso le donne, mentre l’idea di una relazione con un uomo sembra più legata a pressioni esterne o a un’idea “attesa” di normalità, non sentita nel profondo. Questi segnali meritano rispetto, non giudizio.
Non c’è una risposta giusta da trovare subito, né un’etichetta da darsi per forza. La cosa più importante è imparare ad ascoltarsi e conoscersi con autenticità, anche nei propri timori.
Se già è seguita da una psicologa, sarebbe utile parlarne anche lì: non serve vergognarsi, un terapeuta è lì per accogliere, non per giudicare. E questo aspetto è parte fondamentale del suo benessere.
Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
Gentile utente,
innanzitutto ti ringrazio per questa condivisione personale che offre spunti di riflessione preziosi. Trovo piuttosto significativo che questo tema sia contornato da un vissuto di "vergogna", forse proprio per questo diventa più complesso esplorarlo (sia all'interno dello spazio terapeutico con la tua psicologa, sia nella realtà consentendoti esperienze relazionali). La sessualità è un tema molto delicato che può richiamare le nostre primissime relazioni familiari ed identificazioni, può capitare che si scelgano partner perchè rivediamo in lui/lei degli aspetti personali che vorremmo avere o che rispecchiano alcune nostre caratteristiche, così come evitare relazioni che richiamano esperienze spiacevoli/indesiderate. Dal tuo scritto emerge questa attrazione per un'ipotetica partner che richiama alcune caratteristiche: delicatezza, femminilità, dolcezza; caratteristiche che ritrovi nell'immagine del personaggio della fata che racconti. Mi soffermerei su queste qualità desiderate che sembrano in contrapposizione a quelle relative al disgusto ed al fatto che non ti immagini accanto ad una figura maschile. Proverei ad esplorare questo tema nel percorso con la collega che ti segue, poco a poco, con i giusti tempi (quando te la senti) in modo da chiarire a te stessa come mai ci sia questa difficoltà nel poterti sperimentare nelle relazioni. Per quanto complesso, parlarne potrebbe essere un primo passo per legittimare i propri desideri e lasciare andare, poco a poco, questo vissuto di vergogna.
Un caro saluto!
innanzitutto ti ringrazio per questa condivisione personale che offre spunti di riflessione preziosi. Trovo piuttosto significativo che questo tema sia contornato da un vissuto di "vergogna", forse proprio per questo diventa più complesso esplorarlo (sia all'interno dello spazio terapeutico con la tua psicologa, sia nella realtà consentendoti esperienze relazionali). La sessualità è un tema molto delicato che può richiamare le nostre primissime relazioni familiari ed identificazioni, può capitare che si scelgano partner perchè rivediamo in lui/lei degli aspetti personali che vorremmo avere o che rispecchiano alcune nostre caratteristiche, così come evitare relazioni che richiamano esperienze spiacevoli/indesiderate. Dal tuo scritto emerge questa attrazione per un'ipotetica partner che richiama alcune caratteristiche: delicatezza, femminilità, dolcezza; caratteristiche che ritrovi nell'immagine del personaggio della fata che racconti. Mi soffermerei su queste qualità desiderate che sembrano in contrapposizione a quelle relative al disgusto ed al fatto che non ti immagini accanto ad una figura maschile. Proverei ad esplorare questo tema nel percorso con la collega che ti segue, poco a poco, con i giusti tempi (quando te la senti) in modo da chiarire a te stessa come mai ci sia questa difficoltà nel poterti sperimentare nelle relazioni. Per quanto complesso, parlarne potrebbe essere un primo passo per legittimare i propri desideri e lasciare andare, poco a poco, questo vissuto di vergogna.
Un caro saluto!
Ciao, grazie davvero per aver trovato il coraggio di scrivere e condividere qualcosa che per te è così profondo e personale. Capisco perfettamente quanto possa essere difficile parlare di questi pensieri, specialmente quando ci si sente combattuti dentro, quando si prova vergogna, confusione, e magari anche un po’ di paura di essere giudicati o non compresi. Ma lascia che ti dica una cosa importante, anzi fondamentale: provare amore e attrazione, in qualsiasi forma sincera si presentino, non è qualcosa di cui vergognarsi. È umano, è tuo, ed è degno di rispetto. Da un punto di vista cognitivo-comportamentale, quello che descrivi sembra essere il risultato di una profonda consapevolezza di te stessa che, però, entra in conflitto con alcuni pensieri automatici che ti fanno dubitare, che ti spingono a interrogarti ossessivamente sul tuo orientamento e sulle possibili alternative, anche se dentro di te senti chiaramente qual è la tua verità. Questo conflitto interiore, che sembra tra il cuore e la mente, tra ciò che senti e ciò che pensi "dovresti sentire", è molto comune, soprattutto quando si cresce in un contesto in cui c'è ancora tanta rigidità o pregiudizio intorno alla sessualità. Mi ha colpito molto il modo in cui descrivi l’attrazione che provi per le donne: è profonda, coinvolgente, romantica, viscerale. È un sentire ricco di poesia, di delicatezza, ma anche di una forza che non può essere ignorata. Quando dici che il solo pensiero dell’intimità con un uomo ti provoca repulsione, mentre con una donna ti sentiresti libera e a tuo agio, è già una risposta molto chiara. E anche se non hai ancora vissuto esperienze concrete, ciò che provi dentro ha tutto il diritto di essere ascoltato e preso sul serio. Spesso, quando si vive questa consapevolezza, si attivano pensieri come “forse mi sbaglio”, “forse sto esagerando”, “forse dovrei provare con un uomo per essere sicura”. Ma questi pensieri, nel nostro approccio, li guardiamo da vicino: non come verità assolute, ma come idee che possono nascere dalla paura, dalla pressione sociale o da aspettative che non ci appartengono davvero. E sai qual è uno dei modi per lavorare su questi pensieri? Provare ad accoglierli, osservarli, ma poi riportare l’attenzione ai tuoi valori, a ciò che davvero conta per te, a quello che ti fa sentire viva, autentica, in armonia con te stessa. Hai scritto una frase bellissima e potentissima: “se starei con un uomo tradirei me stessa”. In questa frase c'è una verità che ti appartiene profondamente. È come se il tuo cuore avesse già trovato una direzione, e forse è la mente che ancora cerca delle conferme, che teme il giudizio o che fatica ad accettare tutto questo. È normale, sei giovane, stai costruendo la tua identità, e non c’è nulla di sbagliato nel mettersi in discussione. Ma ascoltare ciò che senti nel profondo è il primo passo verso un benessere autentico. Capisco anche la tua difficoltà nel parlarne con la psicologa. La vergogna può essere una barriera potente. Ma ricorda che la terapia è uno spazio protetto, dove non esiste giusto o sbagliato, dove puoi essere te stessa senza timore. Ti invito a considerare l’idea di raccontarle questo pezzo così importante di te: potresti scoprire quanto sollievo può darti essere accolta anche in questa parte, senza giudizio. Se non te la senti di dirlo a voce, potresti magari scriverle una lettera, come hai fatto qui con me. È un inizio. Quello che provi ha valore, tu hai valore, e meriti di amare e di essere amata per quella che sei, non per ciò che altri si aspettano da te. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Buongiorno può tranquillamente esporre questo pensiero alla sua dottoressa, non avrà per professione e sicuramente per forma mentale alcun pregiudizio, si senta libera.
Alla sua età è anche piuttosto normale avere incertezze anche sul genere sessuale con cui entrare in relazione in maniera più intima. Un saluto.
Dottoressa Versari Debora.
Alla sua età è anche piuttosto normale avere incertezze anche sul genere sessuale con cui entrare in relazione in maniera più intima. Un saluto.
Dottoressa Versari Debora.
Gentilissima,
non c'è nulla di male ad avere questa attrazione, l'importante è accettare se stessi e vivere in uno stato di benessere e serenità, per quanto possibile. E' importante che tu ti possa sentire a tuo agio a dirlo a chi preferisci. Considerando la psicologa una figura potenzialmente importante per il tuo percorso di crescita, è opportuno comunicarglielo solo se senti che sia necessario o nel caso in cui senti che sia una cosa che ti impedisce di essere serena nelle vostre sedute. Ad ogni modo, la specialista è là per altri motivi, completamente al di fuori dal giudicarti, in qualsiasi ambito, anche quello dell'orientamento sessuale/identitario o simili.
Spero di averti dato un po' più di chiarezza, per qualsiasi cosa non esitare a contattarmi. Dott.ssa Tommasini
non c'è nulla di male ad avere questa attrazione, l'importante è accettare se stessi e vivere in uno stato di benessere e serenità, per quanto possibile. E' importante che tu ti possa sentire a tuo agio a dirlo a chi preferisci. Considerando la psicologa una figura potenzialmente importante per il tuo percorso di crescita, è opportuno comunicarglielo solo se senti che sia necessario o nel caso in cui senti che sia una cosa che ti impedisce di essere serena nelle vostre sedute. Ad ogni modo, la specialista è là per altri motivi, completamente al di fuori dal giudicarti, in qualsiasi ambito, anche quello dell'orientamento sessuale/identitario o simili.
Spero di averti dato un po' più di chiarezza, per qualsiasi cosa non esitare a contattarmi. Dott.ssa Tommasini
Ciao, capisco che stai vivendo un momento di incertezza rispetto alla tua identità sessuale, ed è una sensazione comune. Il fatto che tu ti senta attratta principalmente dalle donne e che il pensiero di una relazione con un uomo ti faccia sentire a disagio potrebbe indicare una predisposizione verso l’orientamento lesbico o bisessuale, ma solo tu puoi scoprire ciò che senti veramente. La sessualità è fluida e può cambiare nel tempo, quindi non c’è fretta di etichettarsi. L’importante è che tu accetti i tuoi sentimenti e ti dia il tempo per esplorarli senza pressioni. Parlare di questo con la tua psicologa potrebbe aiutarti ad affrontare la vergogna e a comprendere meglio te stessa in un ambiente di supporto.
Innanzitutto voglio dirti che è assolutamente normale provare attrazione per le donne, e che non c'è niente di cui vergognarsi. L'orientamento sessuale è una parte di te, non qualcosa che scegli o che devi giustificare. Sei valida esattamente come sei.
È anche normalissimo sentirsi un po' confusi, specialmente a 16 anni, quando si stanno ancora scoprendo tante cose su se stessi. Non devi avere tutte le risposte adesso. Non c'è fretta di “definirsi” o di spiegare tutto agli altri. Va bene esplorare, fare domande, cambiare idea, crescere. Fa tutto parte del percorso. Ti consiglio di provare a fare uscire questa parte di te anche con la tua psicologa, sicuramente saprà ascoltarti e darti supporto. Buon giornata
È anche normalissimo sentirsi un po' confusi, specialmente a 16 anni, quando si stanno ancora scoprendo tante cose su se stessi. Non devi avere tutte le risposte adesso. Non c'è fretta di “definirsi” o di spiegare tutto agli altri. Va bene esplorare, fare domande, cambiare idea, crescere. Fa tutto parte del percorso. Ti consiglio di provare a fare uscire questa parte di te anche con la tua psicologa, sicuramente saprà ascoltarti e darti supporto. Buon giornata
Ciao, la tua lettera così delicata mi intenerisce, in quanto sei preoccupata per un problema che ti stai creando da sola ma che non esiste. Io sono certificata proprio come supporto alla diversità di genere e mi sento di assicurarti che della tua età con queste domande ne ho conosciuti e ne conosco tanti, infatti se vedi sulla mia agenda ogni sabato mattina ho un gruppo di incontro LGBTQIA+. Tornando a noi potresti avere una variante normale dell'orientamento sessuale come gli eterosessuali.
Nella variante dell'orientamento sessuale sono coinvolti fattori biologici, pulsioni interne che hanno bisogno solo di essere riconosciute come "normali" ed accettate.
Se ti va ti aspetto.
LM
Nella variante dell'orientamento sessuale sono coinvolti fattori biologici, pulsioni interne che hanno bisogno solo di essere riconosciute come "normali" ed accettate.
Se ti va ti aspetto.
LM
Ciao,
grazie per aver condiviso qualcosa di così personale e profondo. Posso solo immaginare quanto coraggio ci sia voluto per scrivere queste parole, soprattutto considerando la vergogna e la confusione che dici di provare. È importante che tu sappia fin da subito una cosa: non sei sola, e quello che stai vivendo è qualcosa che molte persone attraversano, soprattutto in un periodo delicato e complesso come l’adolescenza.
Quello che racconti trasmette un’emozione autentica, forte e sincera. L’attrazione romantica e profonda che provi verso le donne non è sbagliata, non è qualcosa da correggere o da spiegare a forza. È semplicemente una parte di te. Non c'è nulla di cui vergognarsi. Capire chi siamo, cosa ci attrae, cosa sentiamo davvero, può richiedere tempo — e va bene così.
È anche normale avere dei pensieri contrastanti, come il desiderio di essere "come ci si aspetta", o il sentirsi spinti verso una direzione diversa da quella che si sente autentica. La nostra società, la famiglia, le amicizie, a volte ci mettono addosso aspettative che non corrispondono a ciò che sentiamo dentro. Ma il cuore, come dici tu, ha un linguaggio che non si può ignorare.
Il fatto che tu riesca a esprimere così chiaramente ciò che provi verso le donne — l’ammirazione, l’amore, l’incanto — e che allo stesso tempo tu viva un rifiuto profondo all’idea di una relazione intima o affettiva con un uomo, è un segnale importante. Non devi forzarti a essere diversa da come ti senti. Non c’è un modo “giusto” di amare, c’è solo il modo che è giusto per te.
Capisco anche la difficoltà a parlarne con la tua psicologa. La vergogna è una barriera forte, ma prova a ricordarti che il suo ruolo è proprio quello di ascoltarti senza giudicare, di accompagnarti nei tuoi dubbi, e di aiutarti a dare un senso alle tue emozioni. Quando e se ti sentirai pronta, portare questo tema in terapia potrebbe essere un dono importante che fai a te stessa.
In ogni caso, non devi avere fretta: ascolta te stessa, datti tempo. Scoprire chi sei è un viaggio, non una corsa.
Ti sei già fatta una domanda importante: "Sento che se starò con un uomo tradirei me stessa". E forse proprio lì sta una parte della risposta: l’autenticità non è qualcosa che si conquista forzandosi a rientrare in schemi, ma rispettando chi siamo davvero.
grazie per aver condiviso qualcosa di così personale e profondo. Posso solo immaginare quanto coraggio ci sia voluto per scrivere queste parole, soprattutto considerando la vergogna e la confusione che dici di provare. È importante che tu sappia fin da subito una cosa: non sei sola, e quello che stai vivendo è qualcosa che molte persone attraversano, soprattutto in un periodo delicato e complesso come l’adolescenza.
Quello che racconti trasmette un’emozione autentica, forte e sincera. L’attrazione romantica e profonda che provi verso le donne non è sbagliata, non è qualcosa da correggere o da spiegare a forza. È semplicemente una parte di te. Non c'è nulla di cui vergognarsi. Capire chi siamo, cosa ci attrae, cosa sentiamo davvero, può richiedere tempo — e va bene così.
È anche normale avere dei pensieri contrastanti, come il desiderio di essere "come ci si aspetta", o il sentirsi spinti verso una direzione diversa da quella che si sente autentica. La nostra società, la famiglia, le amicizie, a volte ci mettono addosso aspettative che non corrispondono a ciò che sentiamo dentro. Ma il cuore, come dici tu, ha un linguaggio che non si può ignorare.
Il fatto che tu riesca a esprimere così chiaramente ciò che provi verso le donne — l’ammirazione, l’amore, l’incanto — e che allo stesso tempo tu viva un rifiuto profondo all’idea di una relazione intima o affettiva con un uomo, è un segnale importante. Non devi forzarti a essere diversa da come ti senti. Non c’è un modo “giusto” di amare, c’è solo il modo che è giusto per te.
Capisco anche la difficoltà a parlarne con la tua psicologa. La vergogna è una barriera forte, ma prova a ricordarti che il suo ruolo è proprio quello di ascoltarti senza giudicare, di accompagnarti nei tuoi dubbi, e di aiutarti a dare un senso alle tue emozioni. Quando e se ti sentirai pronta, portare questo tema in terapia potrebbe essere un dono importante che fai a te stessa.
In ogni caso, non devi avere fretta: ascolta te stessa, datti tempo. Scoprire chi sei è un viaggio, non una corsa.
Ti sei già fatta una domanda importante: "Sento che se starò con un uomo tradirei me stessa". E forse proprio lì sta una parte della risposta: l’autenticità non è qualcosa che si conquista forzandosi a rientrare in schemi, ma rispettando chi siamo davvero.
Ciao, grazie di cuore per aver condiviso qualcosa di così personale e profondo. Sei stata davvero coraggiosa. La vergogna che provi è comprensibile, ma voglio che tu sappia una cosa importante: quello che provi è valido, autentico e merita rispetto.
Quello che racconti è il percorso di scoperta di te stessa, dei tuoi sentimenti, del tuo modo di amare. E non c’è nulla di sbagliato in questo. Anzi, sei in un momento della vita — l’adolescenza — in cui è normalissimo farsi domande, esplorare, avere dubbi e anche confusione. Ma da come ne parli, sembri avere già dentro di te una grande chiarezza emotiva. Nonostante i timori, tu sai cosa provi, e lo esprimi con una dolcezza e una profondità che colpiscono.
Il fatto che ti senta così attratta dalle donne, che l’idea di amare un uomo ti sembri quasi una forzatura, è un segnale chiaro che il tuo cuore ha già una direzione. Non sei sola: ci sono tante persone che, come te, hanno sentito fin da giovani di amare in modo diverso da quello che magari il mondo si aspetta. E questo non le rende sbagliate. Le rende uniche, autentiche.
Spesso quella “parte” che ci spinge a farci piacere gli uomini (anche se non li sentiamo davvero) viene da fuori di noi: dalla società, da quello che vediamo nei film, da quello che ci dicono le persone intorno. Ma la tua parte più vera sta già parlando, e lo fa con dolcezza e forza insieme: “mi sento nata per amare una donna”. Questa è una frase bellissima, potente, vera. Merita ascolto, non paura.
La vergogna che provi nel raccontarlo alla tua psicologa è normale, ma ricorda: una psicologa è lì per aiutarti, non per giudicarti. Lei è la persona giusta con cui parlare di questo, quando e se ti sentirai pronta. Magari puoi iniziare a raccontare qualcosa di piccolo, anche solo dirle che ti stai facendo delle domande sulla tua identità affettiva. Il solo fatto di pronunciarlo ad alta voce può darti un senso di libertà e sollievo.
Una cosa importante: non c’è bisogno di decidere oggi un’etichetta. Non devi dire “sono questo” o “non sono quello”. Sei in cammino, e ogni passo che fai verso ciò che senti ti rende più vicina a te stessa. E questo è un dono enorme.
Ti abbraccio idealmente. Se vuoi continuare a parlarne con me, sono qui. Sempre.
Quello che racconti è il percorso di scoperta di te stessa, dei tuoi sentimenti, del tuo modo di amare. E non c’è nulla di sbagliato in questo. Anzi, sei in un momento della vita — l’adolescenza — in cui è normalissimo farsi domande, esplorare, avere dubbi e anche confusione. Ma da come ne parli, sembri avere già dentro di te una grande chiarezza emotiva. Nonostante i timori, tu sai cosa provi, e lo esprimi con una dolcezza e una profondità che colpiscono.
Il fatto che ti senta così attratta dalle donne, che l’idea di amare un uomo ti sembri quasi una forzatura, è un segnale chiaro che il tuo cuore ha già una direzione. Non sei sola: ci sono tante persone che, come te, hanno sentito fin da giovani di amare in modo diverso da quello che magari il mondo si aspetta. E questo non le rende sbagliate. Le rende uniche, autentiche.
Spesso quella “parte” che ci spinge a farci piacere gli uomini (anche se non li sentiamo davvero) viene da fuori di noi: dalla società, da quello che vediamo nei film, da quello che ci dicono le persone intorno. Ma la tua parte più vera sta già parlando, e lo fa con dolcezza e forza insieme: “mi sento nata per amare una donna”. Questa è una frase bellissima, potente, vera. Merita ascolto, non paura.
La vergogna che provi nel raccontarlo alla tua psicologa è normale, ma ricorda: una psicologa è lì per aiutarti, non per giudicarti. Lei è la persona giusta con cui parlare di questo, quando e se ti sentirai pronta. Magari puoi iniziare a raccontare qualcosa di piccolo, anche solo dirle che ti stai facendo delle domande sulla tua identità affettiva. Il solo fatto di pronunciarlo ad alta voce può darti un senso di libertà e sollievo.
Una cosa importante: non c’è bisogno di decidere oggi un’etichetta. Non devi dire “sono questo” o “non sono quello”. Sei in cammino, e ogni passo che fai verso ciò che senti ti rende più vicina a te stessa. E questo è un dono enorme.
Ti abbraccio idealmente. Se vuoi continuare a parlarne con me, sono qui. Sempre.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Il fatto che tu sia riuscita a raccontare ciò che provi è già un passo enorme: significa che stai affrontando la paura del giudizio e la vergogna. Non c’è nulla di sbagliato nell’amare chi ti fa sentire viva e autentica. Le emozioni che descrivi parlano di verità, non di vergogna. Quando cerchiamo di forzarci a essere ciò che non siamo, il risultato è sempre sofferenza.
Da oggi, invece di combattere questi pensieri, prova a fare il contrario: ogni giorno scegli un momento in cui ti concedi di pensare liberamente a ciò che senti, senza censura, anche solo per cinque minuti. Non cercare di capire se “dovresti” provare altro, non giudicare le emozioni: limitati a osservarle e accoglierle. Più cerchi di scacciarle, più diventano forti; se le lasci entrare, iniziano a perdere potere. Non serve avere tutte le risposte subito: il primo obiettivo è smettere di lottare contro ciò che senti. Da lì, tutto diventa più chiaro.
Da oggi, invece di combattere questi pensieri, prova a fare il contrario: ogni giorno scegli un momento in cui ti concedi di pensare liberamente a ciò che senti, senza censura, anche solo per cinque minuti. Non cercare di capire se “dovresti” provare altro, non giudicare le emozioni: limitati a osservarle e accoglierle. Più cerchi di scacciarle, più diventano forti; se le lasci entrare, iniziano a perdere potere. Non serve avere tutte le risposte subito: il primo obiettivo è smettere di lottare contro ciò che senti. Da lì, tutto diventa più chiaro.
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