Salve, sono una madre borderline (single) di una meravigliosa bambina di 2 anni. A parte la fatica s
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Salve, sono una madre borderline (single) di una meravigliosa bambina di 2 anni. A parte la fatica sono travolta dalla paura e dall' ansia di poterle anche involontariamente farle del male, che possa avvertire il mio malessere, che possa non crescere serena. Ovviamente sono seguita da un terapeuta il quale mi invita a non essere così rigida e severa con me stessa, ad essere più spontanea e "leggera", io ci provo ma basta un niente a farmi andare in allarme anche una semplice frase della bambina tipo "mamma non fare la monella" (volevo solo metterle il grembiulino per cenare e lei si rifiutava) dopo quella frase ovviamente ho messo via il grembiulino fregandomene se avrei dovuto rilavare i vestiti appena puliti. Esercito una rigida disciplina su me stessa: vietato innervosirsi, vietato piangere, sto attenta a tutto quello che dico e che faccio, la scrutò e la studio per vedere se ci sono segni di malessere, insomma non mi rilasso mai, giochiamo insieme, andiamo al parco, le faccio fare ogni giorno una nuova attività: pasta di sale, puzzle, giochi di tutti i tipi e torte fatte in casa. Nonostante ciò sono scappate sgridate severe anche perché i suoi capricci non sono facili da gestire, seguite da pentimento immediato con scuse, baci e abbracci. Vedo comunque la bambina abbastanza allegra e gioiosa e anche socievole e affettuosa, però è molto capricciosa e sicuramente questa è colpa mia perché a volte a causa delle mie paure e insicurezze non riesco ad essere ferma, anche questa è una cosa sbagliata.. Spesso quando lei dorme mi sfogo e piango e prego Dio che possa farla crescere e serena e felice. Tutto questo potrebbe essere possibile? Può un bambino crescere sano anche se ha un genitore borderline? In fondo io mi curo, mi impegno anche , ho delle amiche che mi vogliono bene, ogni tanto con l aiuto dei miei genitori esco e ricarico le batterie, insomma cerco di fare del mio meglio.
Carissima, mi sembra che la sua bambina sia ben presente nella sua mente. Lei sta cercando di fare del suo meglio, questo è prezioso. Donald Winnicott, eminente studioso del rapporto madre-figlio, affermava che un bambino ha bisogno di una madre "sufficientemente buona", non perfetta. Un bambino può crescere sano anche con una madre borderline? Certamente. In particolare se è una madre che lavora su se stessa, che accetta di affidarsi e affrontare i propri funzionamenti. Può essere un grande insegnamento per sua figlia il fatto di avere un genitore che si impegna per migliorarsi. Si aspetti di fare moltissimi errori con sua figlia, come ogni genitore. Ma coltivi la capacità di perdonarsi e di riparare. Un caro augurio. Dott.ssa M. Cristina Zantomio
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Cara utente, lei deve essere fiera del percorso che sta facendo. Il solo fatto che si ponga queste domande, mettendosi in gioco, indica un livello di consapevolezza che già di per sé non può che no avere dei risvolti positivi sulla serenità di sua figlia. Si sta facendo seguire da un terapeuta, ha una buona rete sociale, fatta di relazioni importanti che la supportano e questo fa tantissimo. Abbia più fiducia nel percorso e ricordi che non esiste la mamma "perfetta". Le dirò di più: una mamma perfetta è tanto dannosa quanto una mamma terribile. La mamma deve essere "Buona Abbastanza", come riconosciuto da un noto psicoterapeuta. La mamma Buona Abbastanza sarà un'ottima madre, proprio in quanto imperfetta, ma con la voglia di fare il meglio per il proprio bimbo mettendosi in discussione. Le auguro il meglio. Lisa
Cara mamma, prima di tutto ti ringrazio per la tua apertura e sincerità nel condividere le tue paure e preoccupazioni. Il fatto che tu stia riflettendo profondamente sul tuo ruolo di madre e sul benessere di tua figlia è un segno di grande amore e responsabilità. Le emozioni che descrivi, come la paura di non essere abbastanza, l'ansia e il senso di colpa, sono comprensibili, specialmente quando si è alle prese con la responsabilità di crescere un bambino e quando si vive con un disturbo borderline. Tuttavia, è importante ricordare che la perfezione non esiste e che l'imperfezione fa parte della nostra esperienza umana, sia come individui che come genitori.
Il fatto che tu stia cercando di migliorare, che stia chiedendo supporto da un terapeuta, e che ti prenda cura di te stessa è fondamentale per te e per tua figlia. Le tue paure di "farle del male" potrebbero essere amplificate dalla tua condizione, ma la tua consapevolezza e il tuo desiderio di fare del tuo meglio sono già passi importantissimi. Ogni genitore ha momenti di difficoltà e incertezze, e anche quelli che non hanno difficoltà psicologiche come te possono sentirsi sopraffatti.
Per quanto riguarda il fatto che un bambino possa crescere sano anche con un genitore borderline, la risposta è sì, è assolutamente possibile. I bambini sono resilienti e possono svilupparsi in modo sano anche se uno dei genitori sta affrontando delle sfide. Ciò che conta è l'ambiente emotivo che crei per tua figlia: la tua capacità di essere presente, il tuo amore incondizionato e il tuo impegno nel crescere in modo consapevole e riflessivo sono fondamentali. La presenza di momenti difficili, come le sgridate e i rimorsi, è normale, ma quello che importa è come gestisci e riconosci questi momenti. Il fatto che tu chiede scusa, che le offri affetto e che lavori su te stessa dimostra una grande consapevolezza del tuo impatto emotivo su tua figlia.
Prova a ricordare che non devi essere "perfetta" e che il tuo valore come madre non dipende da come controlli ogni singolo aspetto della tua vita o della sua. Sii gentile con te stessa, come ti suggerisce il tuo terapeuta. Un ambiente in cui il genitore è in grado di mostrare vulnerabilità e crescita personale è altrettanto benefico per un bambino quanto uno che si presenta come impeccabile. La tua bambina percepisce sicuramente il tuo amore e la tua dedizione, e questo è la base più importante per il suo sviluppo.
Continua a fare ciò che stai facendo: cercare aiuto, prendersi cura di te stessa, e permetterti di essere umana. Nessun genitore è privo di imperfezioni, ma l'amore che offri a tua figlia è ciò che la aiuterà a crescere in modo sano ed equilibrato.
Il fatto che tu stia cercando di migliorare, che stia chiedendo supporto da un terapeuta, e che ti prenda cura di te stessa è fondamentale per te e per tua figlia. Le tue paure di "farle del male" potrebbero essere amplificate dalla tua condizione, ma la tua consapevolezza e il tuo desiderio di fare del tuo meglio sono già passi importantissimi. Ogni genitore ha momenti di difficoltà e incertezze, e anche quelli che non hanno difficoltà psicologiche come te possono sentirsi sopraffatti.
Per quanto riguarda il fatto che un bambino possa crescere sano anche con un genitore borderline, la risposta è sì, è assolutamente possibile. I bambini sono resilienti e possono svilupparsi in modo sano anche se uno dei genitori sta affrontando delle sfide. Ciò che conta è l'ambiente emotivo che crei per tua figlia: la tua capacità di essere presente, il tuo amore incondizionato e il tuo impegno nel crescere in modo consapevole e riflessivo sono fondamentali. La presenza di momenti difficili, come le sgridate e i rimorsi, è normale, ma quello che importa è come gestisci e riconosci questi momenti. Il fatto che tu chiede scusa, che le offri affetto e che lavori su te stessa dimostra una grande consapevolezza del tuo impatto emotivo su tua figlia.
Prova a ricordare che non devi essere "perfetta" e che il tuo valore come madre non dipende da come controlli ogni singolo aspetto della tua vita o della sua. Sii gentile con te stessa, come ti suggerisce il tuo terapeuta. Un ambiente in cui il genitore è in grado di mostrare vulnerabilità e crescita personale è altrettanto benefico per un bambino quanto uno che si presenta come impeccabile. La tua bambina percepisce sicuramente il tuo amore e la tua dedizione, e questo è la base più importante per il suo sviluppo.
Continua a fare ciò che stai facendo: cercare aiuto, prendersi cura di te stessa, e permetterti di essere umana. Nessun genitore è privo di imperfezioni, ma l'amore che offri a tua figlia è ciò che la aiuterà a crescere in modo sano ed equilibrato.
Buongiorno il suo impegno con la su bimba davvero apprezzabile. Consideri che i bambini devono vivere delle piccole frustrazioni rapportate alla loro età anagrafica poichè un ambiente ovattato e privo di ostacoli non li predispone a risolvere le avversità che incontreranno nel loro cammino adulto. Tanto premesso credo debba affidarsi ai consigli del suo terapeuta. Nonostante sia una mamma single ha un contesto che la sostiene e la supporta, e questo fondamentale in situazioni come la sua.
Salve,
Il fatto che ti definisca “madre borderline” suggerisce che tu abbia interiorizzato questa etichetta come un destino inevitabile, ma è davvero così? La diagnosi di “disturbo di personalità” spesso rischia di ridurre esperienze complesse a una categoria rigida, quando invece ogni persona si muove in relazioni e contesti che influenzano profondamente il suo modo di essere. Più che un disturbo, forse la tua è una storia segnata da insicurezze, esperienze di vulnerabilità e un bisogno profondo di proteggere tua figlia da ogni sofferenza, anche a costo di metterti in una sorveglianza costante su te stessa.
Il problema potrebbe non essere il “borderline”, ma la pressione che senti nel dover essere una madre perfetta. I bambini non hanno bisogno di genitori impeccabili, ma di adulti che sappiano riconoscere e accettare anche i propri momenti di difficoltà. Forse la tua ansia nasce più dalla paura di non essere abbastanza che da una reale minaccia per tua figlia. Un percorso terapeutico interazionista potrebbe aiutarti a rileggere le tue emozioni non come un problema da eliminare, ma come segnali da ascoltare senza timore.
Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
Il fatto che ti definisca “madre borderline” suggerisce che tu abbia interiorizzato questa etichetta come un destino inevitabile, ma è davvero così? La diagnosi di “disturbo di personalità” spesso rischia di ridurre esperienze complesse a una categoria rigida, quando invece ogni persona si muove in relazioni e contesti che influenzano profondamente il suo modo di essere. Più che un disturbo, forse la tua è una storia segnata da insicurezze, esperienze di vulnerabilità e un bisogno profondo di proteggere tua figlia da ogni sofferenza, anche a costo di metterti in una sorveglianza costante su te stessa.
Il problema potrebbe non essere il “borderline”, ma la pressione che senti nel dover essere una madre perfetta. I bambini non hanno bisogno di genitori impeccabili, ma di adulti che sappiano riconoscere e accettare anche i propri momenti di difficoltà. Forse la tua ansia nasce più dalla paura di non essere abbastanza che da una reale minaccia per tua figlia. Un percorso terapeutico interazionista potrebbe aiutarti a rileggere le tue emozioni non come un problema da eliminare, ma come segnali da ascoltare senza timore.
Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
Buongiorno signora, sento molto la sua sofferenza interiore e mi dispiace tanto. La voglio però rassicurare dicendole, come fa il suo terapeuta, che deve viversi con più leggerezza, mettendo perciò da parte la sua diagnosi che lei sente e percepisce come un macigno dal quale non riesce a liberarsene. Se sua figlia è una bambina serena, felice, socievole e allegra lei può capire che sta facendo un buon lavoro come madre. Dal suo racconto emerge che si dedica a lei soddisfacendo i suoi bisogni emotivi e questo è molto importante, mi creda. Perciò non continui a mettersi sotto esame, a giudicarsi e a punirsi con l idea che non sarà una buona madre perché le hanno detto che è borderline, anzi, guardi le cose belle che fate insieme sospendendo il giudizio che lei si addita costantemente. I capricci di un bambino sono il tentativo di mettere alla prova la nostra forza ed è normale a volte cedere e non riuscire a far rispettare le regole o comunque lasciarsi andare ad una reazione emotiva, ad esempio la rabbia, non sempre positiva. Stia tranquilla. In bocca al lupo!
Sicuramente la maternità porta con se tanti cambiamenti e domande.
Le domande sono una base di partenza importante per fare pensieri e riflessioni sulle cose.
Prenda in considerazione l'idea di un percorso psicoterapeutico per avere un affiancamento in questi processi che la stanno coinvolgendo.
saluti
GV
Le domande sono una base di partenza importante per fare pensieri e riflessioni sulle cose.
Prenda in considerazione l'idea di un percorso psicoterapeutico per avere un affiancamento in questi processi che la stanno coinvolgendo.
saluti
GV
Ciao, grazie per aver condiviso con tanta sincerità il tuo vissuto. Da quello che scrivi, è evidente quanto amore metti nel tuo ruolo di madre e quanto il benessere di tua figlia sia la tua priorità assoluta. Il fatto che tu sia consapevole delle tue difficoltà, che ti stia curando e che ti stia impegnando con tutta te stessa, è già un segnale importantissimo: significa che tua figlia ha accanto una mamma presente, attenta e disposta a lavorare su di sé.
La tua paura di "farle del male" sembra derivare da un bisogno di perfezione che, però, non è necessario né realistico nella genitorialità. I bambini non hanno bisogno di genitori perfetti, ma di genitori autentici, che sappiano stare con loro anche nei momenti di difficoltà. È normale che ogni tanto scappi una sgridata o che tu non riesca sempre a essere ferma e coerente: quello che conta è il contesto generale in cui tua figlia sta crescendo. E da quello che racconti, lei ha una mamma che la ama, che gioca con lei, che le offre esperienze, affetto e presenza.
Prova a concederti un po’ più di fiducia. Il tuo desiderio di proteggerla è naturale, ma non devi soffocarti sotto il peso del controllo e dell’autocritica. I bambini assorbono l’amore molto più delle insicurezze di un genitore, e tua figlia sta già ricevendo tanto da te. Va bene voler evitare di trasmetterle ansia, ma vietarti ogni emozione negativa può diventare controproducente. I bambini imparano a gestire le emozioni anche osservando i genitori. Se una volta ti scappa un momento di nervosismo, va bene: l’importante è saper riparare e mostrare che anche le emozioni spiacevoli possono essere affrontate e superate.
Essere una madre amorevole non significa dover cedere sempre ai capricci. I bambini hanno bisogno di contenimento tanto quanto di libertà. Dire "no" con dolcezza ma fermezza non la farà soffrire, anzi, la aiuterà a sentirsi sicura nei suoi confini. E soprattutto, fidati di ciò che vedi: tua figlia è una bambina allegra, affettuosa e socievole. Questo significa che sta crescendo con un buon equilibrio, nonostante le tue paure. Se fosse realmente in difficoltà, lo vedresti in segnali molto più marcati di disagio.
Avere amicizie, chiedere aiuto ai tuoi genitori, prenderti del tempo per te non è "un di più", ma qualcosa di essenziale per il tuo benessere. Se tu stai meglio, anche lei starà meglio.
La tua domanda finale è molto importante: può un bambino crescere sano anche se ha un genitore borderline? La risposta è sì. Quello che fa la differenza non è la diagnosi, ma la capacità del genitore di lavorare su di sé e di costruire un ambiente amorevole e sicuro. E tu lo stai già facendo.
Se vuoi approfondire strategie per vivere la maternità in modo più sereno e trovare un equilibrio che non ti faccia sentire sempre sotto pressione, possiamo parlarne insieme. Ti meriti di sentirti una buona madre, perché lo sei.
Un abbraccio,
Dott.ssa Lucia Violi
La tua paura di "farle del male" sembra derivare da un bisogno di perfezione che, però, non è necessario né realistico nella genitorialità. I bambini non hanno bisogno di genitori perfetti, ma di genitori autentici, che sappiano stare con loro anche nei momenti di difficoltà. È normale che ogni tanto scappi una sgridata o che tu non riesca sempre a essere ferma e coerente: quello che conta è il contesto generale in cui tua figlia sta crescendo. E da quello che racconti, lei ha una mamma che la ama, che gioca con lei, che le offre esperienze, affetto e presenza.
Prova a concederti un po’ più di fiducia. Il tuo desiderio di proteggerla è naturale, ma non devi soffocarti sotto il peso del controllo e dell’autocritica. I bambini assorbono l’amore molto più delle insicurezze di un genitore, e tua figlia sta già ricevendo tanto da te. Va bene voler evitare di trasmetterle ansia, ma vietarti ogni emozione negativa può diventare controproducente. I bambini imparano a gestire le emozioni anche osservando i genitori. Se una volta ti scappa un momento di nervosismo, va bene: l’importante è saper riparare e mostrare che anche le emozioni spiacevoli possono essere affrontate e superate.
Essere una madre amorevole non significa dover cedere sempre ai capricci. I bambini hanno bisogno di contenimento tanto quanto di libertà. Dire "no" con dolcezza ma fermezza non la farà soffrire, anzi, la aiuterà a sentirsi sicura nei suoi confini. E soprattutto, fidati di ciò che vedi: tua figlia è una bambina allegra, affettuosa e socievole. Questo significa che sta crescendo con un buon equilibrio, nonostante le tue paure. Se fosse realmente in difficoltà, lo vedresti in segnali molto più marcati di disagio.
Avere amicizie, chiedere aiuto ai tuoi genitori, prenderti del tempo per te non è "un di più", ma qualcosa di essenziale per il tuo benessere. Se tu stai meglio, anche lei starà meglio.
La tua domanda finale è molto importante: può un bambino crescere sano anche se ha un genitore borderline? La risposta è sì. Quello che fa la differenza non è la diagnosi, ma la capacità del genitore di lavorare su di sé e di costruire un ambiente amorevole e sicuro. E tu lo stai già facendo.
Se vuoi approfondire strategie per vivere la maternità in modo più sereno e trovare un equilibrio che non ti faccia sentire sempre sotto pressione, possiamo parlarne insieme. Ti meriti di sentirti una buona madre, perché lo sei.
Un abbraccio,
Dott.ssa Lucia Violi
Buongiorno, secondo me dovrebbe lavorare sulle sue insicurezze a prescindere dell'essere madre o meno, altrimenti si sentirà perennemente insicura e sbagliata. I divieti che ha descritto, ad esempio, ma chi l'ha detto che siano corretti in senso assoluto? Smettere di fare quello che stava facendo (mettere il grembiulino) alla frase della bimba, significa che ha risposto ad un ribaltamento di ruoli, la bambina le dice di smettere di fare la monella e lei smette di fare quello che stava facendo, validando di fatto questa dinamica. Insomma la sua insicurezza rischia di farle avere atteggiamenti volti all'accettazione, ma è lei il genitore. Anche la conseguenza del diventare troppo rigida con se stessa non la vedo benissimo nel lungo periodo, rischia di non farsi sconti ed accusarsi di essere una cattiva madre.
Cara mamma,
Innanzitutto, voglio riconoscere il grande impegno e l'amore che metti ogni giorno nella crescita di tua figlia. Il fatto che tu sia consapevole delle tue difficoltà e che stai seguendo un percorso terapeutico è già un segnale importante della tua volontà di garantire a tua figlia un ambiente il più possibile sereno e sicuro.
La tua paura di trasmetterle il tuo malessere è comprensibile, ma è importante ricordare che nessun genitore è perfetto. I bambini non hanno bisogno di genitori impeccabili, ma di genitori che li amano, che si mettono in discussione e che, anche quando sbagliano, cercano di rimediare con affetto e consapevolezza. La tua attenzione e il tuo impegno nel giocare con lei, nell'accompagnarne la crescita e nel prenderti cura anche di te stesse dimostrano che stai già facendo tanto.
Essere rigidi con te stesso può diventare controproducente: i bambini imparano anche attraverso le emozioni dei genitori, ed è importante mostrare loro che si può provare tristezza, rabbia o frustrazione senza che questo metta in discussione il legame affettivo. Un ambiente emotivamente sicuro non significa assenza di errori o difficoltà, ma la possibilità di affrontarli insieme con amore e rispetto.
I bambini possono crescere sani e felici anche con genitori che affrontano sfide personali, soprattutto quando c'è la volontà di lavorare su sé stessi, come stai facendo tu. La tua consapevolezza e il supporto che ricevi sono strumenti fondamentali per costruire un equilibrio familiare positivo.
Sarebbe utile e consigliato approfondire questi aspetti con uno specialista, che possa aiutarti a trovare strategie più efficaci per gestire le tue emozioni e rafforzare il tuo senso di autoefficacia come madre.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Innanzitutto, voglio riconoscere il grande impegno e l'amore che metti ogni giorno nella crescita di tua figlia. Il fatto che tu sia consapevole delle tue difficoltà e che stai seguendo un percorso terapeutico è già un segnale importante della tua volontà di garantire a tua figlia un ambiente il più possibile sereno e sicuro.
La tua paura di trasmetterle il tuo malessere è comprensibile, ma è importante ricordare che nessun genitore è perfetto. I bambini non hanno bisogno di genitori impeccabili, ma di genitori che li amano, che si mettono in discussione e che, anche quando sbagliano, cercano di rimediare con affetto e consapevolezza. La tua attenzione e il tuo impegno nel giocare con lei, nell'accompagnarne la crescita e nel prenderti cura anche di te stesse dimostrano che stai già facendo tanto.
Essere rigidi con te stesso può diventare controproducente: i bambini imparano anche attraverso le emozioni dei genitori, ed è importante mostrare loro che si può provare tristezza, rabbia o frustrazione senza che questo metta in discussione il legame affettivo. Un ambiente emotivamente sicuro non significa assenza di errori o difficoltà, ma la possibilità di affrontarli insieme con amore e rispetto.
I bambini possono crescere sani e felici anche con genitori che affrontano sfide personali, soprattutto quando c'è la volontà di lavorare su sé stessi, come stai facendo tu. La tua consapevolezza e il supporto che ricevi sono strumenti fondamentali per costruire un equilibrio familiare positivo.
Sarebbe utile e consigliato approfondire questi aspetti con uno specialista, che possa aiutarti a trovare strategie più efficaci per gestire le tue emozioni e rafforzare il tuo senso di autoefficacia come madre.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Cara utente, già solo per il fatto che lei si impegni così tanto e faccia tutto questo per crescere sua figlia indica che lei sta facendo del suo meglio per essere una buona madre. Nessuna madre sarà mai perfetta, nessun rapporto madre-figli* è perfetto. Ma lei c'è, è lì, si fa delle domande, si mette in discussione (forse troppo che le suggerisce la sua terapeuta). Sta già facendo molto. Si fidi di sè. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Carissima , pare anche a me che tu stia esagerando come dice il tuo terapeuta. Quello che devi fare è solo cercare di esercitare il principio di autorevolezza in modo più consono alla tua personalità. Sei una persona affettiva ed altruista e comunichi l'amore e queste sono le cose essenziali di cui un figlio ha bisogno. Dopo di che ha anche bisogno di non crescere con un ego smisurato e senza il senso di cio che si può o non si puo fare L'autorevolezza dice pochi no ma che siano quelli. Che non si metta il grembiule non è cosa gravissima, ma le va spiegato con calma che tu sei stanca e che se lei ti vuole bene ti farebbe un favore a metterlo. Dopo di che se non lo vuole mettere le si dirà va bene se ti da cosi fastidio non metterlo, ma ricordati che Io non sono la monella,,, la monella sei tu . Dopo di che senza rancori inutili si tornerà a giocare con lei e a fare la pasta di sale. Se ti capita di sgridarla NON SCUSARTI MAI . abbracciala ma dille mi avevi esasperato ! Invece di autocriticarti come sempre fai, persino di fronte a tua figlia e a quello che ti dice, fai valere le tue esigenze ,falle capire che deve imparare a tenere in conto anche dei TUOI stati d'animo: in qs modo si abituerà a capire il senso del limite e a rapportarsi con l'alterità . Solo in alcuni gravi casi dovrai essere più ferma se ti dirà delle bugie, se non farà i compiti, se in adolescenza avrà comportamenti devianti spinelli ecc. in talcaso dovrai intervenire subito con moltissima forza, anche con castighi, esternandole la tua disistima per quello che fa, facendole capire che lo fai per lei , perchè in qs modo si autodanneggia. Ultima cosa hai delle amicizie da parecchio tempo, hai un buon rapporto con i genitori, ti autocritichi. Ti dedichi anima e corpo a tua figlia.Questi non sono tratti di personalità compatibili con una diagnosi di borderline . Che include disturbi gravi di personalità. Ma ovviamente in qs contesto non posso pronunciarmi . Comunque brava! non è facile crescere una figlia da single.
Cari saluti
Dott.ssa Costanza Cattaneo
Cari saluti
Dott.ssa Costanza Cattaneo
Salve leggendo il suo racconto mi chiedevo se la diagnosi scritta all' inizio le è stata diagnosticata e certificata da un professionista e se rispetto alla sua difficoltà di gestire i capricci della bimba ha provato a parlarne con la sua terapeuta ?
Buongiorno, sono d’accordo con il suo terapeuta, cerchi di essere più leggera e meno critica con sé stessa! Un genitore che si fa delle domande, che ha dei dubbi, che osserva la sua bambina e cerca di impegnarsi per migliorare, non può essere certo un “cattivo genitore”. Il suo terapeuta, se dovessero esserci segnali di fragilità rispetto alla relazione con la sua bambina, di sicuro la aiuterebbe a capire come stare meglio o la indirizzerebbe verso un professionista che le dia dei consigli circa la genitorialità. Quando non ci si sente sicuri di sé stessi, non si ha una buona autostima, a volte si tende a preoccuparsi tanto. L’aiuto e lo sguardo delle professioni di cura (il suo terapeuta, il pediatra, l’educatrice del nido/tempo famiglia se è presente) può essere un buon metodo per sentirsi rassicurati e guidati in merito al benessere dei propri figli. Il fatto che la sua piccola sia serena, inoltre, è un elemento centrale nella valutazione dello stato di benessere emotivo e dovrebbe rasserenarla circa la sua crescita.
La sua terapeuta ha ragione, provi a pensare quanto benificio può avere la sua bambina nell'avere una mamma rilassata e serena piuttosto che sempre "sul pezzo" e "messa alla prova". Non serve essere perfetta, quasi mai! Si rilassi, sta davvero facendo del suo meglio, almeno quello che è in suo potere
Ha ragione il suo terapeuta: si tolga il dubbio, lei con sua figlia ha sbagliato, sbaglia e sbaglierà. E' così. E' il destino di ogni genitore. Ciò ovviamente non significa che questo ci assolve dal continuare a crescere, evolverci e diventare persone "migliori" (qualunque cosa questo significhi!).
Però noto due cose:
1) Lei prima di tutto è una donna, una persona. Come mai così tanto focus sulla bimba? Non è che si sta scordando di qualcosa? La nostra vita è sempre più ampia e sfaccettata
2) Come mai scrive qui? Non si fida del suo terapeuta? Gliene parli.
Però noto due cose:
1) Lei prima di tutto è una donna, una persona. Come mai così tanto focus sulla bimba? Non è che si sta scordando di qualcosa? La nostra vita è sempre più ampia e sfaccettata
2) Come mai scrive qui? Non si fida del suo terapeuta? Gliene parli.
Salve. Innanzitutto penso che non sia per nulla semplice ad oggi essere un genitore single di una bambina piccola: richiede molta energia, coraggio nell'assumersi ogni piccola o grande responsabilità, e molto altro ancora. Credo, dunque, che questo potrebbe essere uno dei motivi per cui una persona come lei possa ritrovarsi talvolta ad essere un'implacabile giudice di se stessa. I bambini hanno una propria specifica identità e moltissime risorse interne che consentono loro di essere resilienti a ciò che li circonda. Razionalità e logica sono esclusi dal mondo dei piccoli almeno per i primi 3-4 anni di vita, e per prendere rapporto con una così delicata e specifica forma di esistenza umana, gli adulti dovrebbero riuscire a mettere in gioco la propria identità non razionale, fatta di fantasia ed affetti.
Non so quanto la raccomandazione del suo terapeuta di 'essere leggera' sia sufficiente a tranquillizzarla. Penso piuttosto che solo la parte più sana di se stessa potrebbe renderla sufficientemente sicura di essere valida come essere umano nel rapporto con la sua bambina.
Spero di averle dato qualche spunto utile di riflessione! Un caro saluto
Non so quanto la raccomandazione del suo terapeuta di 'essere leggera' sia sufficiente a tranquillizzarla. Penso piuttosto che solo la parte più sana di se stessa potrebbe renderla sufficientemente sicura di essere valida come essere umano nel rapporto con la sua bambina.
Spero di averle dato qualche spunto utile di riflessione! Un caro saluto
Carissima, dal tuo breve racconto traspaiono tutta la tenerezza e l'amore che provi verso la tua bambina. Essere dei genitori è probabilmente uno dei lavori più difficili del mondo perché non ce lo insegna nessuno come fare proprio con quello specifico bimbo che è arrivato in dono apposta per noi e che dobbiamo imparare a conoscere un giorno alla volta e si, anche un errore alla volta. Il fatto che tu ti preoccupi, ti metta in discussione, dedichi tanto tempo alla tua bambina dicono già di te che sei una brava mamma. Quando però si è un po' più ansiosi o autocritici si tende a non rilassarsi mai, ed è vero che l'ingiunzione "sii leggera" non viene esattamente spontaneo metterla in pratica. Dal mio punto di vista tutto ciò che racconti, dalla routine con la piccola al fatto che tu ti sia affidata già a dei terapeuti, fanno di te una persona attenta, coscienziosa e amorevole, e il fatto di avere il tratto borderline non sminuisce assolutamente tutto quello né lo pregiudica! Per rendere ancor meglio l'idea, pensa a quanto è vero anche l'opposto: molti genitori pessimi non sono borderline! Spero di esserti stata d'aiuto Un caro saluto
Buongiorno,
la strada migliore per poter crescere sua figlia è proprio quella che sta seguendo, prendendosi cura di sé. Porti tutti i suoi dubbi in terapia, essendo già seguita, è la cosa migliore da fare in questi casi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
la strada migliore per poter crescere sua figlia è proprio quella che sta seguendo, prendendosi cura di sé. Porti tutti i suoi dubbi in terapia, essendo già seguita, è la cosa migliore da fare in questi casi.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
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