Salve, Quasi due mesi fa, sono stata lasciata dal mio ex ragazzo per la seconda volta. Le motiva

23 risposte
Salve,
Quasi due mesi fa, sono stata lasciata dal mio ex ragazzo per la seconda volta.
Le motivazioni erano sempre le stesse: amo te, ma amo anche la mia solitudine, io ho bisogno di tempo da solo, non sto bene con me stesso, mi sento a disagio quando stiamo assieme, ho bisogno dei miei spazi, sono un lupo solitario e quando non sto bene io prendo e scompaio da un giorno all'altro senza dare spiegazioni a nessuno.
La prima volta gli sono corsa dietro per un mese, cercando in tutti i modi di dargli tutto quello di cui aveva bisogno.
La seconda volta, un mese e mezzo fa, mi ha lasciato sempre per lo stesso motivo, dicendomi che non dovevo più contattarlo, che è stato quello che è stato ma che era finito tutto e che per lui non contavo più niente.
Dopo un mese è tornato, ma Nel frattempo, pesa dalla rabbia e dalla voglia di vendicarmi, sono uscita con un suo amico e appena gliel'ho detto mi ha bloccato ovunque e testuali parole 'puoi morire qua davanti a me che non me ne frega nulla'.
So che è stato un brutto atteggiamento da aperte mia e infantile, ma ero talmente arrabbiata che volevo fargliela pagare per avermi abbandonato ancora.
Dott. Matteo De Nicolò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, innanzitutto la ringrazio di aver condiviso questa esperienza e mi dispiace molto del periodo che sta vivendo. Posso solo provare ad immaginare quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione. Credo che data la fatica e l'umore che descrive possa esserle utile parlare con un terapeuta, in modo da poter esplorare ed elaborare a fondo le motivazioni sottostanti il suo malessere, rispetto a questa separazione e rispetto ai giudizi molto severi che pone rispetto alle proprie azioni. Una terapia psicologica potrebbe permettergli di conoscersi meglio e di sviluppare delle strategie utili per poter vivere al meglio il presente, costruendo delle basi solide al fine di affrontare in maniera efficace un futuro che a tratti può sembrare angoscioso. Sarebbe uno spazio solo per lei alla scoperta di se stessi. In caso volesse, io sono a completa disposizione, in presenza ma anche Online. Dott. Matteo De Nicolò
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Dr. Alessio Lambiase
Psicologo, Psicologo clinico
Terni
Gentile utente, grazie per aver condiviso la sua esperienza e comprendo il disagio che questa situazione le sta creando. Dal suo racconto si nota come lei sia molto dura riguardo alle sue azioni. Un consulto psicologico potrebbe aiutarla a comprendere questa situazione, il perché ha sentito la necessità di vendicarsi e come mai è così critica verso sé stessa. Conoscendo meglio sé stessa potrà affrontare situazioni simili in maniera efficace attraverso uno spazio del tutto personale, sicuro e protetto in cui sentirsi libera di esprimersi. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Saluti, Dott. Alessio Lambiase
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto ciò possa essere impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in alto punto ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche online. Cordialmente, dott FDL
Dott. Alessio Vellucci
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Gentile Ragazza, la sua rabbia è comprensibile. Si giudica in modo piuttusto duro, ma se da un lato è vero che esistono azioni più o meno giuste, dall'altro i sentimenti che le generano sono sempre veri, e il suo caso non fa eccezione. Questo ragazzo le ha dato finora un amore a corrente alternasta, dosando presenza e assenza, amore e rifiuto, vicinanza e distanza. Lui è questo, si è mostrato per ciò che è, ma sembra che lei si aspetti di vederlo cambiare. In altre parole, la domanda è: cosa le ha fatto sentire finora il bisogno di stare in una relazione di questo tipo? fermo restando che l'abbandono le dà dolore, cosa l'ha spinta e sembra spingerla tutt'ora a cercare la presenza di questo ragazzo? provi a parlarne in una psicoterapia, anche solo nello spazio di qualche colloquio, per comprendere quale sia la molla che la spinge a restare in un assetto di relazione che le toglie ciò di cui avrebbe bisogno. Un caro saluto
Dott.ssa Sara Bachiorri
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, condivido e comprendo il suo stato d'animo. Esistono delle "fasi" che, sebbene con diverse sfumature e oscillazioni, tutte le persone che sono state lasciate attraversano. La prima fase è quella che ha sperimentato la prima volta ovvero il dolore. In questa prima fase la sofferenza raggiunge la massima intensità. Ora invece si trova nel vortice della rabbia. Non riesce, però, ancora totalmente a lasciarlo andare, poiché il desiderio di tornare insieme è l’ultimo a spegnersi, solo nel momento in cui non ci si sentirà più pronta ad accoglierlo se tornasse indietro potremo dirci finalmente liberi. Si farà davvero un passo avanti quando, anziché occuparci solo del partner, faremo domande che riguardano anche noi e inizieremo a riflettere sulle motivazioni che hanno portato alla fine. Qualora volesse affrontare con strategie efficaci questo suo momento così delicato mi rendo disponibile a darle supporto. Dott.ssa Bachiorri Sara
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Dott.ssa Serena Mottura
Psicologo, Psicoterapeuta
Cassano Magnago
Cara ho letto quanto scrivi e ti ringrazio per la tua condivisione. La rabbia che senti è legittima e normale di fronte alla fine di una relazione e per il modo in cui è avvenuta.
Il tuo ex, a cui tieni molto ancora, ha mostrato tutto di sè ed in particolare il suo lato più cupo. Ti ha mostrato vicinanza e distanza allo stesso tempo. A me non piace parlare di reazioni giuste o sbagliate, esistono solo delle azioni mosse, il più delle volte, dal vissuto di quel momento. Si può riflettere e confrontarsi su queste azioni, ma mai demonizzare o giudicare se stessi, il giudizio va alleggerito per dare spazio all'accoglienza e alla comprensione di sè. Potresti valutare di intraprendere un percorso di terapia con un collega, in modo da poter esplorare e rielaborare ciò che provi, a magari scoprire chi sei e cosa cerchi in un futuro compagno.
Dott.ssa Francesca Caterino
Psicologo, Psicologo clinico
Castel Morrone
Ciao, Mi dispiace per ciò che stai affrontando e comprendo quanto per te possa essere difficile. Spesso ci troviamo di fronte a delle difficoltà contingenti e non disponiamo di tutte le risorse necessarie per affrontarle e superarle. Ci sentiamo bloccati e questo, nella maggior parte dei casi, ci impedisce di svolgere una vita completa ed appagante.
Tutti riteniamo di conoscerci, di essere consapevoli delle nostre emozioni, pensieri e comportamenti, ma in realtà , non tutti gli aspetti del nostro carattere e della nostra personalità  sono per noi così chiari e consapevoli.
Un consulto psicologico potrebbe essere utile al fine di approfondire il vissuto,la situazione, l'origine e l’evoluzione, le risorse che è possibile attivare e le strade percorribili per alleviare il disagio, agevolando una conoscenza più profonda di noi stessi. Ciò consentirà il cambiamento di tutti quegli elementi, poco funzionali, che non ci permettono di stare bene e che amplificano i vissuti negativi e le nostre sofferenze.
Resto a disposizione anche online.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Caterino
Dott.ssa Alessandra Domigno
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, un momento difficile per lei sicuramente. Non si colpevolizzi per quel che ha fatto o quel che avrebbe potuto fare. Il rapporto di coppia è corresponsabilità di entrambe le parti. Mi sembra che per quanto doloroso per lei, questo ragazzo stia affrontando delle grandi difficoltà relazionali e lei non è causa dei suoi malesseri. Forse in questo momento manca quella spontaneità che un rapporto fresco dovrebbe avere. Mi contatti se desidera. Un caro saluto

Alessandra Domigno
Dott. Daniele Rinaldi
Psicologo, Psicologo clinico
Rimini
Gentile utente, comprendo il suo stato d'animo e capisco quali sono le ragioni che l'hanno spinta a muoversi in questo modo. Purtroppo sembra che, senza accorgervene, entrambi stiate facendo del male sia l'uno all'altra che a voi stessi; il primo passo interessante potrebbe essere quello di comprendere che entrambi avete delle fragilità e che queste impostano la relazione in un certo modo, che alla fine vi porta a soffrire entrambi. Le consiglierei di confrontarsi con un collega per approfondire la questione. Un saluto di cuore, e buona serata. DR
Buongiorno, grazie per la Sua condivisione, deve essere sicuramente un momento molto difficile per Lei.
In una relazione di coppia, qualunque strada essa prenda, non bisogna dimenticarsi che tutto quel che accade è il frutto delle scelte di entrambe gli "attori". Probabilmente il ragazzo di cui parla sta affrontando della grandi difficoltà che però appartengono a lui e a lui soltanto, in nessun modo lei può/deve accollarsi tale responsabilità. Probabilmente in questo specifico momento questo ragazzo non è pronto per un investimento così grande come è una relazione di coppia. Nel frattempo, Lei può riportare l'attenzione su di sé, al fine di prendersi cura della sua propria persona, magari con l'obbiettivo di conoscersi meglio e avere così più chiara "la rotta" da seguire, anche (ma non solo!) nel caso di relazioni future.
Rimango a disposizione
Buona giornata
Dott.ssa Passet Gros Marta
Dott.ssa Deborah Pontuale
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Merate
La ringrazio per aver esposto la sua esperienza. Si percepisce sicuramente tanta sofferenza per cio che le è accaduto ma si nota anche un forte giudizio verso il suo comportamento. Non sta a noi giudicare se sia inadeguato o infantile è sicuramente una risposta data dalla sua sofferenza. Può essere però importante soffermarsi a comprendere ciò che l'ha spinta ad avere una reazione di questo tipo, comprendere meglio la sofferenza che sta sperimentando e comprendere ciò che desidera e può ricevere da una relazione. Questi passi potrebbero essere più semplici se guidati da uno specialista mediante un percorso di sostegno psicologico. Rimango a disposizione e le auguro di trovare la serenità che desidera.
Dott.ssa Vanessa Tribuzi
Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Foligno
Gentile ragazza, comprendo ciò che sta passando e la cosa migliore che può fare, a mio avviso, è andare avanti senza più pensare a ciò che è accaduto. Correre dietro a un rapporto che non funziona o cercare la vendetta ci allontana dalla vera missione della nostra vita: la felicità.
Mentre è impegnata a pensare a questa relazione che non funziona, la vita sta scorrendo in avanti come un fiume implacabile e le foglie secche, proprio in questo momento, stanno cadendo dai rami degli alberi per permettere a nuovi germogli di nascere in primavera.
La saggezza della natura ci insegna che la vita è una continua trasformazione e mai un albero si sognerebbe di trattenere le foglie destinate a cadere.
Ogni addio prepara la nascita del Nuovo che verrà: nuovi amori, nuove amicizie, nuove opportunità.
Se lascia che questo abbandono avvenga, ben presto vedrà sbocciare nella sua vita nuovi germogli, e la sofferenza lascerà il posto alla gioia di vivere. Un caro saluto
Dott.ssa Vanessa Tribuzi
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Dott.ssa Marina Costantini
Psicologo, Psicologo clinico
Colleferro
Gentile ragazza, sembra che lei sia esplosa dopo un accumulo di situazioni subite, che l'hanno fatta stare male. Non so se le è chiaro quale sia il suo bisogno in questo momento: ha bisogno di un sostegno emotivo, oppure necessita acquisire più consapevolezza dei suoi atteggiamenti per gestirli meglio? Le auguro di riuscire ad indagare al meglio le sue necessità per vivere al meglio le sue relazioni.
Cordialmente, Dott.ssa Costantini M.
Dott.ssa Alessandra Barbera
Psicologo, Psicologo clinico
Catania
Gentile utente, mi dispiace per la situazione che sta affrontando. Mi sento di indirizzarla verso un consulto psicologico per poter esplorare adeguatamente tanti aspetti per lei importanti, indagare i fattori di mantenimento e comprendere quali possono essere le possibile strategie per poter fronteggiare questa situazione. Resto a disposizione, anche online. Cordiali saluti, Dott.ssa Alessandra Barbera
Dott.ssa Clarissa Russo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Torino
Gentile Utente, mi dispiace molto per la situazione delicata che sta vivendo.È comprensibile che abbia provato rabbia e frustrazione dopo essere stata lasciata per la seconda volta. Tuttavia, cercare vendetta o fargliela pagare non è la soluzione migliore.
La vendetta o il desiderio di far soffrire qualcun altro raramente porta a una soluzione soddisfacente. Si concentri sulla sua guarigione, sul suo benessere e sulla costruzione di una vita soddisfacente per se stessa.
Un caro saluto.
Dott.ssa Clarissa Russo.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Comprendo che il dolore e la rabbia causati dal comportamento del tuo ex ragazzo ti abbiano portato a reagire in modo impulsivo. È normale provare emozioni intense in una situazione del genere, ma è importante cercare modi più sani per affrontarle. La vendetta e il desiderio di fargliela pagare possono perpetuare un ciclo negativo. Concentrati invece sul tuo benessere emotivo, lavorando su autostima e guarigione. Cerca sostegno da amici fidati o da un professionista che ti aiuti a elaborare queste emozioni in modo costruttivo. Rimango a disposizione, Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Dott.ssa Anastasia Giangrande
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentilissima, grazie per questa condivisione. Quello che sembra di vedere è la messa in atto di uno schema sistematico in cui l'uno ha trovato la sua comfort zone (andare e venire sicuro di trovare l'altra ad attenderlo) e l'altra ha indossato le aspettative diventando quella che attende e accoglie.
Finché il vissuto di attesa non si è trasformato in un vissuto di abbandono. E forse la sua non è stata tanto una vendetta quanto un mezzo per mettere fine ad una dinamica che lei sentiva come fonte di sofferenza, uno strumento per proteggere se stessa da futuri abbandoni.
Le suggerirei di esplorare questi significati, di comprendere come mai ha fato quello che ha fatto. Le serve per essere più indulgente e comprensiva con se stessa ora e per prevenire la partecipazione in questo tipo di relazioni in futuro. Io sono disponibile per l'avviamento di un percorso terapeutico online, dott.ssa Anastasia Giangrande
Dott.ssa Katia Delle Monache
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Genova
Gentile utente, non sia troppo severa con se stessa, il comportamento che ha messo in atto, come lei stessa afferma, è di natura 'infantile', ma ha una ragione di esistere. In fondo, ognuno di noi, anche da adulto porta in sé un lato bambino che è particolarmente sensibile al significato dell'abbandono e del rifiuto. Essere abbandonati e rifiutati dal punto di vista di un 'bambino' significa rischiare di morire, poi da grandi impariamo a far conto sulle nostre risorse di adulto e comprendiamo che possiamo vivere autonomamente grazie ad esse. Tuttavia, se qualcuno a cui si tiene non ci riconosce o non ricambia i nostri sentimenti soffriamo e ci sentiamo minacciati nel significato del nostro valore. Questo sentire e il suo comportamento, che nasce in reazione ad uno specifico stimolo, possono risultare non adeguati, ma rappresentano la diretta manifestazione della sua sofferenza insieme al tentativo di proteggersi da ulteriori minacce. Provi ad accogliere e perdonarsi ciò che definisce un brutto comportamento e si dia un abbraccio di sostegno per questo momento critico che ha attraversato. Un caro saluto
Dott. Daniele D'Amico
Psicologo, Psicologo clinico
Torre del Greco
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico
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Dott. Valerio Borzi
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buonasera, grazie per la condivisione.
Immagino la sofferenza che le ha procurato questa situazione. Qualora volesse esplorare cosa è accaduto per fare qualcosa di diverso in futuro, sono disponibile per un colloquio.
A presto
VB
Dott.ssa Francesca Lupo
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, ho letto il suo messaggio e vorrei risponderle.
Quello che racconta, nonostante la sede non permetta purtroppo di approfondire molto, risulta piuttosto chiaro. Il rapporto con questa persona non dev'essere stato facile e indubbiamente non lo è tuttora. Da come scrive, si denota un livello di consapevolezza su di sé, per lo meno su alcuni aspetti. Quello che non è troppo chiaro è: come si sente lei adesso?
Probabilmente anche lei ha diverse domande alle quali vorrebbe cercare una risposta.
Nella vita, quando ci si trova ad interagire con certe dinamiche, avviene perché queste ci portino a capire degli aspetti di noi stessi, non tanto degli altri.
L'evoluzione consiste anche in questo, e non sempre però si hanno le strategie adeguate oppure necessarie alla piena comprensione di sé e/o di come sarebbe meglio per noi comportarci.
La ringrazio, buona serata.
Dott.ssa Fausta Florio
Psicologo, Psicologo clinico
Palma Campania
Gentile utente, buongiorno.
La ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Quello che sta attraversando è del tutto comprensibile: la fine di una relazione lascia inevitabilmente tracce dolorose dentro di noi, soprattutto quando non si è avuto il tempo o lo spazio per elaborare pienamente quanto accaduto.
Da quanto racconta, il suo ex compagno ha adottato una modalità piuttosto ambivalente nel comunicarle la rottura: da un lato l’espressione di un sentimento d’amore, dall’altro l’imposizione di un distacco definitivo. Questo tipo di comunicazione potrebbe riflettere un conflitto interno irrisolto da parte del suo ex e una difficoltà personale nel gestire l’intimità e la vicinanza emotiva, che, però, non riguardano il suo valore personale.
Lei ci dice di essersi sentita abbandonata: desidero dirle che questo suo sentire è assolutamente legittimo, specie se ha vissuto una relazione caratterizzata da intermittenze emotive e comportamentali.
Ognuno affronta il dolore a modo proprio, cercando strategie — più o meno funzionali — per adattarsi al vuoto che una perdita può lasciare. Lei ha scelto, in quel momento, di agire sulla spinta della rabbia, uscendo con un amico del suo ex: una decisione che oggi guarda con maggiore consapevolezza e spirito critico. Il fatto che si stia interrogando sul senso e sull’origine di quel comportamento è un segnale prezioso di apertura, e di volontà di elaborazione.
Le suggerirei, se se la sente, di ritagliarsi uno spazio di ascolto con un professionista, per fare chiarezza su ciò che ha vissuto, sui suoi bisogni, sulle sue aspettative, e per accogliere le sue ferite.
Le auguro il meglio.
Cordialmente,
Dott.ssa Fausta Florio
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Ciao,
la tua reazione, anche se impulsiva, nasce da una ferita profonda: essere lasciata due volte e sentirti abbandonata riattiva rabbia e bisogno di riconoscimento. Non sei “infantile”, ma una persona ferita che ha reagito per difendersi dal dolore.

Il suo comportamento — sparire, tornare, dirti parole dure — indica un forte bisogno di controllo e poca capacità di gestire l’intimità. Meriti una relazione stabile, non fatta di allontanamenti e offese.

Ora ti serve protezione emotiva:

Nessun contatto per un po’, per ritrovare calma e lucidità.

Evita di rispondere a provocazioni o di cercare vendetta: peggiora solo il malessere.

Dedica energie a te stessa, non a “far capire” qualcosa a chi non vuole ascoltare.

Se il dolore resta forte o senti di perdere il controllo delle emozioni, un breve percorso psicologico può aiutarti a elaborare la rabbia e ricostruire fiducia in te.
Hai già fatto il passo più importante: capire che vuoi stare meglio.

Un caro saluto,
Dott.ssa Sara Petroni – Psicologa

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