Salve, mi chiamo Ilaria abito a Modena. Da circa 4 mesi sto conoscendo una ragazza che vive in Tosca

24 risposte
Salve, mi chiamo Ilaria abito a Modena. Da circa 4 mesi sto conoscendo una ragazza che vive in Toscana. Fin dai primi incontri lei mi ha sempre messo in chiaro che la distanza per lei poteva essere un grosso problema (non per i km per il semplice fatto che vuole la persona vicina e libera di vederla sempre) . In 4 mesi ci siamo viste 3 volte,2 weekend e il primo appuntamento duranto 6/7 ore. Siamo state ad un concerto insieme e dopo questo concerto una volta tornata a casa mi ha affermato di essere stata molto bene ma che la distanza non la fa stare bene. In tutto questo tempo di conoscenza mi ha sempre detto che si trovava bene con me e io le ho confessato di essermi un po’ legata a lei, questa cosa sicuramente l’ha spaventata e da quel momento ha iniziato a distaccarsi e a farmi presente sempre di più la distanza (che non riesce a superare) anche se dice che le piaccio e l’unico motivo del suo allontanamento è quello . Io la penso tutti i giorni perché le emozioni che abbiamo provato e gli atteggiamenti erano più che positivi (in presenza) e vorrei farle capire che non possono essere 131km a dividerci o a farci rimanere con il dubbio di come poteva essere per paura di stare male. Non so come farle capire queste cose.. abbiamo anche discusso per questo perché per lei è una cosa insuperabile ma quando passavamo il tempo insieme stavamo davvero bene.. come posso fare?? Mi piace davvero
Dott.ssa Alina Mustatea
Psicologo, Psicologo clinico
Pomezia
Cara Ilaria,capisco quanto tu tenga a questa relazione e quanto sia difficile accettare l’allontanamento quando in presenza stavate così bene.Tuttavia,una relazione richiede che entrambi siano disposti a gestire le difficoltà,compresa la distanza.Non basta il tuo impegno se l’altra persona non riesce a tollerare ciò che per te è affrontabile.Tu stai cercando di farle capire che ne vale la pena,ma lei forse ti sta comunicando,con coerenza,su quali limiti non riesce a scendere a compromessi.A volte,insistere per tenere qualcuno accanto può farti perdere contatto con te stessa.Chiediti anche:quanto sto cercando di essere scelta da chi non può esserci davvero?Rispettare il tuo sentire è importante,ma anche riconoscere quando è tempo di tutelare il tuo valore.

Un caro saluto,Dott.ssa Alina Mustatea

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Dott.ssa Angela Ritella
Psicologo, Psicologo clinico
Turi
Cara Ilaria, purtroppo per molti avere relazioni a distanza può risultare molto complicato. Le ragioni possono essere tante e sono chiaramente soggettive.
Condivido che la distanza fisica non dovrebbe rappresentare un ostacolo ai sentimenti potenzialmente esistenti tra due persone, ma il punto di vista dell'altro va considerato e rispettato esattamente come il proprio.
È una situazione delicata che va approfondita per trovare il modo più consono per affrontarla.
Sono a Sua disposizione per aiutarLa.
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso una parte così personale e delicata della sua esperienza affettiva. Da quanto descrive, è evidente che lei si è coinvolta in modo sincero e profondo, e che ciò che ha vissuto con questa ragazza ha lasciato in lei emozioni autentiche, confermate anche da momenti vissuti insieme che, a detta di entrambe, sono stati intensi e positivi.

Capisco il suo desiderio di superare l’ostacolo della distanza, così come comprendo quanto possa essere frustrante vedere l’altra persona allontanarsi non per mancanza di interesse o sentimenti, ma per un limite percepito come invalicabile. È proprio questa ambivalenza, tra il piacere della relazione e il rifiuto legato alla distanza, che spesso genera sofferenza, incertezza e un senso di impotenza.

Tuttavia, è importante ricordare che ogni persona ha una propria soglia di tolleranza rispetto a ciò che percepisce come “gestibile” o “sostenibile” in una relazione. Ciò che per lei è un ostacolo affrontabile, per l’altra persona può rappresentare un limite strutturale, non necessariamente per mancanza di interesse, ma per una diversa visione del legame e dei suoi bisogni affettivi. Questo non rende i suoi sentimenti meno validi, anzi: dimostra quanto sia disposta a investire nella relazione e a costruire ponti laddove ci sono distanze. Ma per funzionare, un legame ha bisogno di un equilibrio in cui entrambi siano disposti, e pronti, a fare dei passi verso l’altro, senza sentirsi costretti o sopraffatti.

Cercare di convincere qualcuno a cambiare idea su ciò che vive come un limite profondo rischia, alla lunga, di farla sentire ancora più sola, o persino non vista nei suoi stessi bisogni. Forse, allora, anziché chiederle di superare la distanza, potrebbe essere utile spostare l’attenzione su ciò che ognuna desidera veramente da una relazione, e su quanto si è disposti a mettersi in gioco, con rispetto e consapevolezza reciproca.

Anche il fatto che lei abbia pensato di scrivere qui dimostra una grande capacità di introspezione, e un bisogno reale di essere ascoltata e compresa. In un momento in cui l’incertezza emotiva può prendere il sopravvento, darle spazio (anche con il supporto di un percorso psicologico se dovesse sentirne il bisogno) può aiutarla a proteggere i suoi sentimenti senza snaturare la sua sensibilità.

Se dovesse avere bisogno di ulteriori informazioni o di intraprendere un percorso mi trova a disposizione,
Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Rachele Petrini
Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Buongiorno, mi permetto alcune osservazioni, sperando possano esserti utili. Ovviamente io non conosco molti aspetti della vostra situazione e quindi non so come mai vi siate viste 3 volte (se ho ben capito). Si tratta di una cautela per non intensificare da subito la relazione o ci sono veri e propri problemi "logistici"?. Sembra che tu riesca a sopportare la distanza meglio di lei, ossia il fatto di non potervi vedere in presenza. Capisco che tu non voglia rinunciare a certe emozioni che hai provato, ma magari dovreste capire cosa desiderate e quali cose potreste condividere in questa fase della vostra vita. Lei dice di volere una compagna che le stia accanto? e tu? Ti lascio con dei punti interrogativi. un saluto dott.ssa Rachele Petrini
Dott. Lorenzo Priore
Psicologo, Psicologo clinico
Firenze
Salve Ilaria,
dalle tue parole emerge con chiarezza un sentimento autentico, nato da incontri vissuti con intensità e complicità. Si percepisce che, per te, questa relazione non è solo un’attrazione, ma qualcosa che ha toccato corde emotive più profonde: una connessione rara, che dà senso ai piccoli gesti, al tempo condiviso, ai silenzi pieni.

Allo stesso tempo, appare evidente il dolore legato a un limite imposto non tanto da voi come persone, ma da un’idea: quella della distanza come barriera invalicabile. Per lei, questa distanza sembra rappresentare non solo i chilometri ma il timore di non potersi costruire un legame quotidiano, spontaneo, vicino. Per te, invece, è qualcosa che si può affrontare proprio perché ciò che vi lega ha valore.

E qui si apre una riflessione più ampia: nelle relazioni, ciò che spaventa non è solo la distanza fisica, ma la prospettiva del coinvolgimento emotivo. A volte dire "è la distanza il problema" è un modo più semplice per non affrontare il timore di lasciarsi andare davvero, di cedere il proprio spazio interiore a qualcun altro, con tutte le incognite che questo comporta.

Non sempre possiamo “convincere” l’altra persona, soprattutto quando ciò che la blocca è interno, emotivo. Ma possiamo comunicare con sincerità e rispetto, non per forzare ma per farci comprendere: raccontando cosa abbiamo provato, cosa vediamo di possibile, lasciando spazio alla libertà dell’altro di scegliere… senza smettere, nel frattempo, di prenderci cura di noi stessi.

Le relazioni che ci toccano davvero non si dimenticano, e a volte il tempo porta risposte che oggi sembrano lontane.
Ti auguro di trovare chiarezza e leggerezza, in qualunque direzione sceglierai di andare.

Un caro saluto.
Gentile Ilaria, innanzitutto grazie per la sua condivisione.
"Non so come farle capire queste cose.. abbiamo anche discusso per questo perché per lei è una cosa insuperabile ma quando passavamo il tempo insieme stavamo davvero bene" purtroppo i pensieri non sempre possono essere affini gli uni agli altri, nonostante abbiate condiviso momenti importanti e pieni di emotività; se per lei può non essere un problema la distanza perché riesce a gestire i momenti di separazione e i momenti di unione, ciò non toglie che la sua partner potrebbe avere bisogno di un contatto differente e che non riesca ad instaurare una relazione autentica in assenza di vicinanza fisica, seppur vi sia quella emotiva.
Ciò non significa che quanto abbiate condiviso non sia stato sincero e molto profondo: "fin dai primi incontri lei mi ha sempre messo in chiaro che la distanza per lei poteva essere un grosso problema". Se la sua partner ha avuto fin dall'inizio paura che questa cosa potesse essere invalidante, è necessario rispettarne i confini. Da parte sua, può comunque condividere con lei ciò che prova: una comunicazione chiara, sincera e trasparente è il primo passo per capire quale direzione possa prendere il vostro rapporto, ma è necessario parlarne affinché vengano resi chiari i compromessi che entrambe le parti sono disposte a mettere in atto; tutto il resto verrà da sé.
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Ciao Ilaria,
grazie per aver condiviso la tua esperienza così apertamente. Quello che stai vivendo è molto comune quando ci si approccia a una relazione a distanza, soprattutto se l’altra persona ha fin da subito espresso difficoltà nel gestire il distacco fisico. È importante considerare che non tutti vivono l’amore nello stesso modo: c’è chi ha bisogno di una presenza quotidiana e tangibile per sentirsi emotivamente al sicuro.

Dalle tue parole emerge chiaramente che tra voi due c’è stato un bel legame quando eravate insieme fisicamente: esperienze positive, emozioni condivise e un’intesa che hai sentito autentica. Tuttavia, per l’altra persona la distanza sembra rappresentare un ostacolo concreto, forse più emotivo che logistico, che lei percepisce come insormontabile, nonostante il tuo coinvolgimento sincero.

Hai già fatto molto cercando di parlarle, spiegando quanto tieni a lei e quanto credi nel vostro legame. Il fatto che lei si sia distaccata dopo che le hai detto di esserti legata può indicare una sua paura di lasciarsi andare per poi soffrire, oppure una difficoltà personale nell’accettare una relazione che non combacia con il suo ideale. In questi casi, più si cerca di convincere l’altra persona, più questa può percepire pressione e allontanarsi ulteriormente.

Quello che puoi fare ora è cercare un punto di equilibrio tra il rispetto dei tuoi sentimenti e la consapevolezza dei suoi limiti. Può essere utile comunicarle con serenità come ti senti, senza insistere o tentare di “convincerla”, ma semplicemente esprimendo ciò che vivi, senza aspettarti per forza una risposta immediata o positiva. A volte il tempo e lo spazio aiutano più delle parole.

In ogni caso, quando si è coinvolti emotivamente è difficile mantenere lucidità. Per questo motivo, sarebbe utile e consigliato per approfondire la situazione e comprendere meglio i tuoi bisogni affettivi e come gestirli, rivolgersi ad uno specialista.

Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Chiara Visalli
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buon pomeriggio, grazie per la sua condivisione. Quello che posso dirle è Lei non può fare nulla per convincere questa ragazza, sarà inutile discutere e darle motivazioni (validissime), perché se lei non sarà sicura, non supererà le sue remore, le sue incertezze ed insicurezze, non sarà - purtroppo - Lei a fargliele cambiare... E' molto difficile da accettare, ma dobbiamo imparare a riconoscere il limite dell'altro e non vivere nella speranza che "cambi" o "capisca" perché, purtroppo, nel frattempo ci ammaliamo noi... Soffriamo, sacrifichiamo, lavoriamo per due... E non è giusto.
Io non ho dubbi che insieme siete state bene, ma per costruire una relazione (soprattutto a distanza) bisogna sapersi prendere la responsabilità non solo delle proprie azioni, ma anche delle proprie emozioni, e dell'impegno che il partner richiede...
Forse, pur non volendo, questa ragazza non è ancora pronta... e, pur comprendendo quanto possa fare male, non possiamo fare nulla se non accettarlo... Le cose, col tempo, potrebbero anche cambiare - magari i tempi potrebbero essere "maturi" - ma non è certo e non Le fa bene rimanere in attesa...

Se avrà ulteriore bisogno, mi trova a Sua disposizione!
Chiara Visalli - Psicologa Clinico Dinamica
Dott.ssa Gabriella De Stefano
Psicoterapeuta, Psicologo
Cantù
Gentile Ilaria,
capisco il suo dispiacere per la situazione, ma l'altra persona le ha detto chiaramente che la distanza non è sopportabile. Perchè vuole ostinarsi a convincerla del contrario? Sarebbe meglio, forse, lavorare su questo suo bisogno e cercare di ridimensionare questo bisogno di imporre all'altro una relazione diversa da quella che avete.
Se ne vuole parlare resto a disposizione.

Gabriella De Stefano - ricevo online
Dott.ssa Viviana Costa
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Ciao Ilaria,
quello che stai vivendo è comprensibilmente delicato. Da ciò che racconti, sembra che tra voi ci sia stata una bella sintonia, ma anche una differenza nei bisogni relazionali. Per lei la vicinanza fisica sembra un elemento fondamentale, mentre tu senti che il legame può andare oltre la distanza. Questo disallineamento non riguarda tanto i sentimenti, quanto il modo in cui ciascuna di voi vive e costruisce una relazione.
Puoi sicuramente esprimere con sincerità ciò che provi e il desiderio di dare una possibilità a questo rapporto, ma è altrettanto importante ascoltare i suoi limiti senza cercare di convincerla. Se per lei la distanza è qualcosa che non riesce a tollerare, potrebbe essere più rispettoso accettare quel confine, anche se fa male.
Dott.ssa Cristiana Danese
Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Buonasera Ilaria, posso immaginare il tuo dispiacere nel riconoscere degli “ostacoli” in questa relazione. Avere una relazione a distanza sicuramente non è semplice, dal momento che - soprattutto nelle prime fasi dell’innamoramento - si avverte il desiderio di vedersi con una certa frequenza. Può essere comprensibile che l’altra persona esprima la sua difficoltà nel “lasciarsi andare” nella paura che l’innamoramento possa rendere la distanza difficile da sostenere. Forse l’unico modo per affrontare la questione è quello di parlarne con la persona interessata: a volte ci si lascia frenare dalle paure. Parlandone potrete affrontarle insieme, condividendo le vostre emozioni e, se entrambe lo desiderate, vivere la vostra relazione nonostante le difficoltà. Vi auguro il meglio. Dott.ssa Cristiana Danese psicologa
Buon giorno, nel leggere la sua storia, emerge un punto centrale, la distanza, che per lei è un ostacolo superabile, per l’altra persona sembra rappresentare un limite emotivo importante. Non si tratta solo di chilometri, ma di un bisogno affettivo di vicinanza costante, che probabilmente per lei è rassicurante e fondamentale per sentirsi davvero in una relazione.
Il fatto che, dopo la sua apertura emotiva, l’altra persona si sia gradualmente distaccata, potrebbe non essere un rifiuto nei suoi confronti, piuttosto una reazione a una difficoltà interna.
In questi casi, può essere utile comunicare con autenticità, spiegando con calma e rispetto ciò che lei prova, senza esercitare pressione, ma dimostrando disponibilità e apertura. Potrebbe condividere con lei che comprende la sua difficoltà, ma che ciò che conta davvero è la qualità del legame e la volontà reciproca di costruire qualcosa, anche a piccoli passi.
Allo stesso tempo, è importante ascoltare anche ciò che l’altra persona è disposta a vivere. Talvolta, pur provando affetto, le persone possono non sentirsi pronte ad affrontare una relazione che, per quanto bella, richiede un certo grado di adattamento o impegno emotivo.
In sintesi, potrebbe comunicarle con delicatezza ciò che prova, lasciando spazio all’altra parte di rispondere sinceramente. Se la distanza è un ostacolo che la persona non riesce a superare, probabilmente il punto non è solo geografico, ma più profondo.
Un caro saluto
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Ciao Ilaria, è chiaramente percepibile quanto questa conoscenza sia stata significativa per lei e quanto desideri darle spazio, nonostante gli ostacoli. Quando si sperimenta una connessione autentica, fatta di emozioni positive e momenti condivisi, è naturale volere che continui, anche di fronte a difficoltà come la distanza. Allo stesso tempo, però, ogni persona ha i propri limiti emotivi, le proprie paure e i propri bisogni — e in questo caso sembra che la distanza rappresenti per l’altra persona qualcosa che fatica ad accettare. Cercare di farle capire il suo punto di vista è assolutamente legittimo, ma è altrettanto importante riconoscere che non sempre abbiamo il potere di cambiare la posizione emotiva di qualcuno, per quanto sincero sia il nostro coinvolgimento. Forse, più che convincere l’altra persona, potrebbe essere utile chiedersi come tutelare i propri sentimenti in una situazione così incerta. Si merita di essere vista, accolta e ricambiata con la stessa disponibilità che lei si sta offrendo. Se sente che tutto questo le sta causando troppa confusione o sofferenza, può essere utile parlarne in uno spazio di ascolto neutro per fare maggiore chiarezza dentro di sé, senza rinunciare a ciò che sente ma nemmeno forzare ciò che l’altra persona non è pronta a vivere. Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Cavara
Psicologo clinico, Psicologo
Este
Gentile Ilaria,
grazie per aver condiviso con tanta sincerità la tua esperienza e le emozioni che stai vivendo. Quello che descrivi è un intreccio complesso di sentimenti autentici, speranze e difficoltà concrete, in particolare legate al tema della vicinanza emotiva e fisica.

Da ciò che racconti, emerge chiaramente il tuo coinvolgimento e il desiderio di far crescere questa relazione, nonostante la distanza geografica. È comprensibile che tu senta frustrazione e disorientamento di fronte a segnali positivi ricevuti in presenza, seguiti però da un allontanamento motivato da una difficoltà che per l’altra persona sembra essere insormontabile.
Spesso, in una relazione, non è tanto la distanza in sé a pesare, quanto i bisogni affettivi diversi: per alcuni, la possibilità di condividere il quotidiano, l’immediatezza degli incontri e una vicinanza costante sono fondamentali per sentirsi sicuri. Per altri, invece, l’intensità emotiva e la qualità del tempo condiviso possono compensare la distanza.

In questo caso, sembra che la ragazza con cui ti stai relazionando abbia fin da subito espresso chiaramente un suo bisogno: quello di avere accanto fisicamente la persona amata. Anche se può sembrarti un ostacolo superabile, per lei rappresenta un confine non negoziabile. Questo non significa che il vostro legame non sia stato autentico o che tu non le sia piaciuta, ma piuttosto che ciascuna di voi parte da bisogni e prospettive diverse.

Spesso il tentativo di “convincere” qualcuno può portarci lontano da noi stesse. Più che cercare di farle capire qualcosa, potrebbe essere utile fermarti un momento a sentire cosa davvero stai cercando tu, e se questa relazione, così com'è, può offrirti quello che desideri.
Se senti che questa situazione sta toccando corde profonde o sta generando una sofferenza persistente, ti comunico che sono disponibile per un supporto psicologico anche online, qualora volessi confrontarti più a fondo su questa situazione o su altri aspetti personali.

Un caro saluto,
Dott.ssa Francesca Cavara
Psicologa
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno Ilaria, la ringrazio per aver condiviso con tanta apertura la sua esperienza, che tocca corde molto profonde legate all’affetto, alla vicinanza emotiva e alla paura della delusione. Sta vivendo una fase delicata in cui il desiderio di costruire qualcosa di significativo si scontra con un ostacolo che, seppur apparentemente pratico come la distanza geografica, ha un impatto emotivo molto intenso per entrambe. Dal modo in cui descrive gli incontri avuti con questa ragazza, emerge chiaramente che tra voi c’è stata una connessione autentica. I momenti condivisi, il concerto, il tempo trascorso insieme sono stati vissuti con intensità e presenza, tanto da lasciare un segno dentro di lei. Quando dice che prova emozioni forti e pensa a lei ogni giorno, sta esprimendo un legame che va oltre la semplice conoscenza, ed è naturale che ora si senta confusa, forse frustrata, perché non comprende come dei sentimenti così sinceri possano essere ostacolati da qualcosa che, agli occhi di chi li vive, sembra superabile. Allo stesso tempo, è importante riconoscere che ognuno di noi ha modalità diverse di vivere la vicinanza affettiva. Per alcune persone, sapere che la persona amata è fisicamente vicina, disponibile e facilmente raggiungibile rappresenta una condizione essenziale per sentirsi al sicuro e coinvolti in una relazione. Questo non significa necessariamente che i sentimenti siano meno autentici, ma che il modo in cui vengono vissuti è fortemente influenzato da bisogni emotivi e da esperienze passate. Per questa ragazza, la distanza può diventare un elemento che riattiva timori legati alla mancanza, all’incertezza, o alla paura di investire in qualcosa che potrebbe farla soffrire. In ottica cognitivo-comportamentale, uno degli aspetti su cui può riflettere è come rendere espliciti i suoi bisogni e desideri senza che l’altra persona si senta sotto pressione. A volte, più insistiamo nel cercare di convincere qualcuno che una cosa “dovrebbe” andare bene o “non dovrebbe” essere un problema, più l’altro si irrigidisce nella propria posizione. Il cambiamento, se ci sarà, deve nascere da una consapevolezza interna, non da un tentativo di persuasione esterna. Ciò che può fare è esprimere con autenticità ciò che prova, lasciando che la sua comunicazione non sia orientata a cambiare la mente dell’altra persona, ma a farle sapere come si sente. Può condividere il dispiacere per questo distacco, ma anche il rispetto per i suoi limiti, e il desiderio di capire insieme se esiste un modo per vivere questo legame che non le faccia sentire né costrette né in balìa della distanza. Può anche essere utile chiedersi: sto investendo le mie energie in una relazione che ha davvero lo spazio per crescere? O sto cercando di far funzionare qualcosa che, per quanto bella, non trova un equilibrio reciproco? Sono domande difficili, ma fondamentali per tutelare la propria serenità emotiva. I legami veri non sempre si fondano sulla frequenza o sulla vicinanza fisica, ma richiedono un impegno reciproco nella costruzione di una comunicazione chiara e di un’intesa che vada oltre gli ostacoli. Tuttavia, se da parte dell’altra persona non c’è la disponibilità a fare quel passo, forse è importante iniziare a tutelare il proprio benessere emotivo, anche se questo comporta dolore. Non è mai semplice lasciare andare un’idea di relazione che abbiamo sentito viva e piena di potenziale, ma a volte accettare ciò che l’altro non può offrirci è un atto di rispetto verso noi stessi. Continuare a rincorrere un'affezione che non riesce a stabilizzarsi può generare solo ulteriore frustrazione e insicurezza. Le auguro di trovare, nel tempo e nel dialogo, la chiarezza di cui ha bisogno per capire cosa è davvero giusto per lei. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Federica Battista
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Cara Ilaria,
Capisco quanto questa situazione ti stia facendo soffrire, soprattutto perché ciò che provate insieme è stato così bello e sincero. La distanza può essere davvero una barriera difficile da superare, ma spesso è anche una questione di tempo, fiducia e desiderio reciproco. Ti consiglio però di ascoltare anche i suoi sentimenti, così da capire se c’è spazio per costruire qualcosa insieme o se è davvero una difficoltà che lei non riesce a superare.
Dott.ssa Jessica Furlan
Psicologo, Psicologo clinico
Fiumicino aeroporto
Buonasera, può pensare di trovare un punti di incontro in cui andare a vivere per ridurre entrambe la distanza, rifletta su quali opzioni si possono attuare nella realtà e gliele proponga, solo così capirà se il problema è solo quello della distanza.
Non si può cambiare il pensiero dell'altro, ma si possono proporre diverse opzioni e vedere se l'altro è flessibile e cerca un compromesso.
I passi nel rapporto devono essere reciproci altrimenti il rapporto non andrà da nessuna parte perchè sarà squilibrato.
Spero di essere stata di aiuto
Saluti
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Da quello che racconti, la distanza non è solo un chilometraggio, ma un confine emotivo importante per lei.
Ti suggerisco di riflettere su cosa vorresti davvero tu: vuoi insistere e provare a superare insieme questo limite, oppure rispettare il suo bisogno di vicinanza fisica? A volte, cercare di far “capire” all’altro qualcosa che lui stesso non è pronto a sentire può generare frustrazione e allontanamento.

Potresti provare a lasciare uno spazio in cui lei possa esprimere liberamente le sue paure senza sentirsi sotto pressione, e nello stesso tempo comunicare chiaramente cosa tu senti, senza aspettative. A volte il vero passo è accettare che l’amore non sempre si traduce in vicinanza fisica, e da lì capire cosa è possibile costruire insieme, se c’è ancora desiderio da entrambe le parti.

Cosa ti sta dicendo questa situazione su cosa è importante per te in una relazione?
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve Ilaria, la sua domanda tocca un tema molto sentito in ambito psicologico: le relazioni a distanza e la gestione della paura del legame.
Dal suo racconto emerge con chiarezza che, quando siete insieme, la connessione è autentica e vissuta intensamente. Tuttavia, ciò che per lei rappresenta una distanza superabile, per l’altra persona è vissuto come un ostacolo emotivo concreto, probabilmente legato a un bisogno di vicinanza quotidiana, sicurezza o controllo sulla relazione. Non è raro che dietro alla "scusa" della distanza si nascondano timori più profondi: paura di soffrire, difficoltà a gestire l’attaccamento o precedenti relazioni dolorose. Cercare di convincerla razionalmente, pur mosso da sentimenti autentici, rischia di aumentare la sua resistenza. In questi casi, più che “spiegare” quanto vale la relazione, è utile mostrare disponibilità, comprensione e coerenza emotiva nel tempo. L’amore, per essere costruito, ha bisogno di sicurezza reciproca e tempi condivisi.
Si chieda anche cosa desidera per sé: è disposta ad accettare una relazione con questi limiti? Può tollerare un legame incerto, almeno per ora, senza che questo la faccia soffrire oltre misura? Riconoscere i propri bisogni affettivi è altrettanto importante quanto rispettare quelli dell’altra persona. Se sente che questa situazione sta generando troppa frustrazione o se desidera approfondire le sue dinamiche relazionali, un percorso psicoterapeutico mirato alle relazioni affettive potrebbe offrirle chiarezza e strumenti più solidi. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Ilaria, la tua situazione è delicata perché lei ti ha comunicato chiaramente i suoi limiti riguardo la distanza. Quando qualcuno esprime ripetutamente una preoccupazione del genere, di solito riflette bisogni emotivi profondi che vanno oltre la semplice geografia.
La sua reazione al tuo confessarle di esserti legata suggerisce che ha paura dell’intimità emotiva quando non può avere controllo sulla vicinanza fisica. Per alcune persone la distanza rappresenta insicurezza e ansia di abbandono.
Insistere rischia di allontanarla definitivamente. Quello che puoi fare è rispettare i suoi tempi senza pressioni. Dimostrale attraverso i fatti, non le parole, che la distanza è gestibile. Proponi un piano concreto: frequenza di visite, modalità di comunicazione, eventuale progetto futuro di avvicinamento geografico.
Se continua a ribadire l’impossibilità di superare questo ostacolo, devi accettare che forse non è la persona giusta per una relazione a distanza, indipendentemente dalla chimica che avete. Non tutte le connessioni sono destinate a trasformarsi in relazioni durature.
La cosa più importante è non convincere qualcuno a stare con te superando le sue resistenze fondamentali. Se la distanza è davvero un limite invalicabile per lei, forzare la situazione porterà solo sofferenza a entrambe.​​​​​​​​​​​​​​​​
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Forlì
Buongiorno Ilaria, la situazione che descrivi riflette un conflitto tra desiderio di vicinanza emotiva e limiti concreti percepiti dall’altra persona e quello che emerge con chiarezza è che tu senti un legame autentico e positivo con questa ragazza: quando siete insieme, il piacere della reciproca compagnia e la complicità sono evidenti. Allo stesso tempo, lei manifesta con costanza una difficoltà reale a gestire la distanza, che non dipende da te ma dai suoi bisogni e dai suoi limiti personali.

Questa dinamica può generare frustrazione e senso di impotenza: il tuo desiderio è avvicinarla e costruire qualcosa, mentre lei si sente bloccata dal timore di soffrire o di non poter vivere la relazione come vorrebbe. È importante riconoscere che il problema non è l’affetto o l’attrazione reciproca, ma la distanza fisica che, per lei, rappresenta un ostacolo emotivo insuperabile in questo momento.

Ti consiglio alcune strategie pratiche da seguire e che possono aiutarti:

1. **Chiarezza e ascolto attivo**: prova a parlare apertamente dei tuoi sentimenti, senza cercare di convincerla o minimizzare le sue difficoltà. Esporre come ti senti e cosa desideri permette di rendere la conversazione più autentica.
2. **Accettazione dei limiti dell’altro**: riconoscere che la sua difficoltà non è un rifiuto personale ma un limite legato alla sua capacità di gestire la distanza aiuta a ridurre il senso di pressione.
3. **Valutare soluzioni concrete**: se entrambe volete proseguire, potreste esplorare modalità che rendano la distanza più sostenibile, come incontri programmati, momenti di videochiamata di qualità e comunicazioni regolari, ma senza forzature.
4. **Riflessione sui tuoi bisogni**: chiediti quanto sei disposta a investire in una relazione con limiti oggettivi come la distanza e quali compromessi sei pronta a fare, evitando di sacrificare il tuo benessere emotivo.
5. **Spazio e tempo per l’equilibrio emotivo**: a volte concedersi una pausa interna, per osservare le emozioni senza agire immediatamente, permette di fare scelte più consapevoli e meno guidate dall’urgenza del desiderio.

Inoltre considera il lavoro terapeutico che sarebbe assai utile per esplorare questi sentimenti di attaccamento e frustrazione, ti aiuterebbe a riconoscere i tuoi confini e quelli altrui e a gestire le emozioni legate a una relazione potenzialmente limitata dalla distanza, così da prendere decisioni coerenti con ciò che ti fa stare bene. Un caro saluto,
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
Dott.ssa Giulia Raiano
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Ciao Ilaria,
grazie per aver condiviso in modo così sincero e profondo questa parte di te. Le relazioni a distanza – anche quando non si parla di migliaia di chilometri – possono diventare un banco di prova emotivo molto forte, specialmente quando una delle due persone ha un bisogno marcato di vicinanza fisica e disponibilità immediata dell'altro/a.

Da ciò che racconti, sembra che tra voi due ci sia stata una connessione reale, autentica, fatta di presenza emotiva e momenti vissuti intensamente. Non è solo una tua percezione: anche lei ti ha detto più volte che stava bene con te. Questo rende tutto più complicato, perché non stai facendo i conti con un rifiuto netto del vostro legame, ma con un conflitto interno che lei stessa non riesce a risolvere.

Lei sembra avere un bisogno molto forte di rassicurazione legato alla presenza fisica. Questo bisogno può derivare da diversi fattori: esperienze passate di abbandono, insicurezze personali, o semplicemente uno stile relazionale molto “prossimale”, dove l’altro deve essere tangibile, accessibile, prevedibile. Tu invece sembri più orientata a dare valore anche alla qualità del legame, a ciò che accade quando si è insieme, a prescindere dalla frequenza.

E qui nasce la frizione.
Non perché ci sia qualcosa di sbagliato in ciò che provate entrambe, ma perché parlate due linguaggi relazionali diversi. È come se lei ti dicesse: "Non riesco a tollerare la distanza, anche se sto bene con te." E tu, a tua volta: "Sto bene con te, quindi possiamo trovare un modo per superare la distanza."*
Sono due modi di affrontare l’intimità e la sicurezza affettiva molto diversi.

Tu chiedi: "Come posso farle capire che la distanza non dovrebbe dividerci?"
La verità è che forse lei razionalmente lo capisce anche, ma emotivamente non riesce a reggerlo. E questo non dipende da quanto vali tu o da quanto le piaci, ma dal suo modo di regolare le emozioni, di stare in una relazione. Quando le hai detto di esserti legata, può essere che abbia sentito su di sé un’ulteriore pressione: il timore di non riuscire a darti ciò che meriti o ciò che cerchi, oppure la paura che le emozioni belle provate con te diventino fonte di sofferenza nel momento in cui non può viverle con continuità.
La vostra è una situazione che oscilla tra il desiderio e la frustrazione, tra l’affinità vissuta e la paura di ciò che manca. È naturale che ti senta confusa, ferita, e che tu voglia trovare un modo per “farle capire”. Ma in una relazione, per quanto uno possa desiderarlo intensamente, non si può convincere l’altro a sentirsi pronto, o a superare ciò che in quel momento non riesce a gestire.

Quello che puoi fare è essere autentica con lei: non cercare di persuaderla, ma raccontarle davvero cosa provi tu, come vivi questa distanza, cosa ti fa sperare ancora, e anche cosa ti fa male. Senza aspettarti una risposta immediata o risolutiva. A volte, aprirsi senza chiedere una decisione può spostare qualcosa, perché toglie la pressione del "devo scegliere" e apre lo spazio al "provo a sentire meglio".

Perché anche tu hai dei bisogni e dei limiti da rispettare. Amare qualcuno non significa solo cercare di far funzionare le cose, ma anche riconoscere quando l’altro non può darci ciò che ci serve – almeno non in quel momento.
Se vorrai approfondire resto a disposizione
Buona giornata
Dott.ssa Giulia Raiano
Dott.ssa Sara Petroni
Psicologo clinico, Psicologo
Tarquinia
Gentile Ilaria,
capisco bene quanto possa essere frustrante trovarsi in una situazione in cui l’intesa emotiva è forte, ma l’altra persona percepisce come insormontabile un ostacolo esterno come la distanza. Quando c’è affetto e sintonia, è naturale voler dimostrare che “vale la pena provarci”, ma ciò che sembra bloccare la ragazza non è la distanza in sé, bensì il bisogno di sentirsi quotidianamente vicina, rassicurata dalla presenza fisica dell’altro.

In questi casi, più che convincerla, può essere utile comunicare ciò che prova in modo autentico ma rispettoso dei suoi limiti: dirle che per lei la relazione ha un valore reale, che comprende la sua difficoltà e che sarebbe disposta a cercare insieme un modo per far funzionare le cose, senza pressioni. Poi, lasciarle il tempo di capire se si sente pronta a fare un passo verso di lei.

A volte l’amore non ha bisogno di essere spiegato o “difeso”, ma solo espresso con chiarezza e lasciato libero di trovare la sua forma.

Dott.ssa Sara Petroni

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