Salve!Ho 25 anni ed è da un po' di tempo che ho notato che quando esco per vedere i miei amici(con i

20 risposte
Salve!Ho 25 anni ed è da un po' di tempo che ho notato che quando esco per vedere i miei amici(con i quali mi trovo benissimo) il giorno dopo la mattina mi sveglio con costanti ansie e ripenso a tutto quello che ho fatto o ho detto la sera prima e mi sento a disagio, ho sensi di colpa e mi sento stupida.È come se fosse un'ansia da doposbornia però senza assumere alcool(non assumo alcolici né fumo).A cosa potrebbe essere dovuto?Ringrazio in anticipo per un'eventuale risposta.
Dott.ssa Maria Grazia Antinori
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
La costruzione dell'identità, il riconoscersi come una persona con precisi confini, con una pelle psichica che permette di definire un dentro ed un fuori pur nel loro scambio, è un lavoro lungo e difficile che per ogni persona ha tempi diversi.
Stare molto bene con gli amici ma sentirsi la mattina dopo come dopo una sbornia, è una descrizione molto acuta ed interessante, una metafora per esprimere la fatica di essere una certa persona e la consapevolezza di non esserlo completamente, di avvertire dentro di sè altre voci e altre esigenze che non coincidono pienamente con il personaggio che si vuole rappresentare.
La psicoterapia è un potente strumento per affrontare questi temi e per sviluppare al meglio le potenzialità e le capacità che la stessa persona non conosce pienamente.
Maria Grazia Antinori, Roma

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Dott.ssa Sonia Tempo
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Figline Valdarno
Gentilissima utente, quella che lei descrive sembra essere un'ansia riguardante le situazioni sociali. Alcuni dei pensieri automatici che le sorgono dopo essersi esposta a queste situazioni le ha già un po' elencati e sono sicuramente collegati a tutte le emozioni e le sensazioni che descrive. Per dare una risposta completa e professionale sarebbero necessari più dettagli e conoscere in modo più approfondito quello che accade dentro di lei (pensieri, emozioni, sensazioni fisiologiche). In più è utile capire quanto quest'emozione e questi pensieri influenzino la sua vita, quanto tempo occupano in una giornata, quanto si sente condizionata da questi. Per qualsiasi domanda o necessità di chiarimento resto a disposizione. Anche online!
Dr.ssa Sonia Tempo
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
'Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott. Valeriano Fiori
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Salve, potrebbe essere l'ansia. La invito quindi a intraprendere un percorso psicologico per elaborare il disagio che descrive prima che il sintomo si irrigidisca.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Dr. Salvatore Ciro Conte
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Carissima grazie della sua condivisione! Quello che descrive sembra essere effettivamente un'attivazione ansiosa che merita un approfondimento per comprendere come mai ha questa necessità di ripensare a tutto quello che ha detto nelle situazioni sociali e a quanto sia stato o meno opportuno. Lei parla di sensi di colpa e del disagio, probabilmente si rivede in modo autocritico, credo le possa essere di aiuto una consulenza psicologica in modo che possa approfondire questi aspetti con un professionista e soprattutto vivere i momenti sociali con la giusta tranquillità e spensieratezza. Un caro augurio
Dott.ssa Anna Paolantonio
Psicologo, Psicoterapeuta, Posturologo
Roma
Salve. L'ansia può dare i problemi che descrive. Un buon percorso psicoterapeutico può aiutarla a comprendere le cause dell'ansia. Indagare se è presente il mito del perfezionismo, quanto sono presenti il senso di vergogna e il giudice interiore che bloccano la spontaneità giudicandola negativamente, con l'attivazione del senso di colpa, ecc. se riesce a dare spazio ai vissuti emotivi o se ha bisogno di controllare tutto. Nella mia esperienza, comprendere le cause, riconoscere e affrontare le fragilità per stimolare la fiducia in sé, integrare gli aspetti psicologici con i vissuti emotivi e le reazioni fisiche, attraverso un lavoro che pone attenzione alle sensazioni, alle emozioni, con micromovimenti corporei che aiutano a riconoscere e ad integrare le modalità reattive che bloccano la vitalità, si può attivare un processo di cambiamento che porta a liberarsi dai meccanismi che impediscono di vivere serenamente. Sono disponibile per approfondimenti. Distinti saluti
Dott.ssa Sonia Cannavò
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Torino
Buongiorno, grazie per aver condiviso con noi i suoi vissuti. Da quello che descrive il suo disagio potrebbe essere legato a un'insicurezza di base sulla quale potrebbe lavorare in un percorso di psicoterapia, ma occorrerebbero maggiori informazioni per poterle fornire delle ipotesi. Se decidesse di intraprendere una terapia, ciò le permetterebbe di approfondire in primis il suo disagio potendo così comprendere meglio la sua situazione, lavorando su se stessa e trovando maggior benessere. Resto a disposizione, un caro saluto
Prof. Antonio Popolizio
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, forse vive un senso di inadeguatezza e incosciamente la sua mente le vuole comunicare qualcosa che lei non riesce a interpretare e la informa attraverso l'ansia che non sempre è un fattore negativo ma può essere un ottimo viatico per conoscersi, crescere e fare cambiamenti personali nella propria vita. Potrebbero essere i primi segnali e le consiglio di rivolgersi a uno psicologo per analizzare con più cura ciò che le accade evitando che gli episodi ansiosi diventino più intensi nel corso degli anni. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buonasera,dalla sua descrizione sembra trapelare una insicurezza su di sé,sui suoi pensieri e sulle sue azioni.Vergogna ? Pudori ? Ripensamenti dovuti all essersi sentita troppo esposta .Sarebbe utile approfondire tramite un percorso psicoterapica che le permetta di rinforzare la sua identità personale.Un caro saluto dottssa Luciana Harari
Dr. Stefano Golasmici
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Milano
Gent.ma, probabilmente vive un momento di insicurezza o inadeguatezza. Ma da qui è impossibile darle una risposta su cosa possa causare questa sua esperienza. Qualora queste preoccupazioni perdurino e intralcino la sua vita quotidiana, prenda in considerazione l’ipotesi di una consultazione. SG
Dott.ssa Silvana Zito
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente, è come se la mattina seguente divide in ciò che è giusto e ciò che è sbagliato fare. Fa appello alla sua morale, alle sue convinzioni più profonde, implicite e inconsce e si giudica come se avesse infranto le sue regole, come se avesse commesso qualcosa meritevole di giudizio. Queste regole sono sempre esistite per lei, ma il fatto che adesso le provocano disaggio indica che sarebbe il caso di conoscersi meglio. Solo il processo di conoscenza può modificare ciò che non ci sta a genio. Suggerisco un'indagine personologica e una terapia comportamentale. Resto disponibile . Saluti Dott.ssa Silvana Zito
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Dott. Felice Schettini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Buonasera. E' difficile rispondere alla sua domanda in modo diretto ed esaustivo attraverso questo spazio, potrebbero esserci diverse motivazioni e ragioni alla base dei vissuti di ansia che riferisce. Se sentisse la necessità di approfondire la sua condivisione e fare maggiore chiarezza potrebbe rivolgersi ad un/a professionista. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Gentile utente di mio dottore,

andrebbe approfondito cosa suscita in questo periodi della sua vita l'incontro con tali amici. Certe volte è proprio attraverso alcune relazioni vengono fuori delle criticità che riguardano strettamente la propria vita magari irrisolte. Si dia la possibilità di approfondire ciò che non va, magari iniziando una psicoterapia, potrebbe aiutarla nel trovare le risposte che cerca.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Mirco Casteller
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Castelfranco Veneto
Buongiorno, le pongo una domanda: quanto è importante per lei il giudizio degli altri? E cosa le fa pensare che dei suoi amici, con cui si trova benissimo, vogliano giudicarla? In questo stato di “post sbornia”, percepisce anche la paura di poterli perdere perché si sente inadeguata? Non all’altezza? Diversi sono gli elementi che possono essere presi in considerazione per comprendere più in profondità lo stato che descrive. Se ritenesse opportuno sono a disposizione sia online che presso il mio studio previo appuntamento in piattaforma.
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Salve, capisco che avere il timore di essere giudicati in un certo modo non sia piacevole. Potrebbe essere un'ansia legata a situazioni sociali, in particolar modo dal giudizio dei suoi amici; da quello che ha detto o fatto la sera prima. Provi a scrivere su di un foglio quello che le passa per la mente la mattina, una volta sveglia. I pensieri automatici negativi sono dei modi di parlare a se stessi che vanno individuati per poi arrivare alle convinzioni alla base del proprio disagio emotivo.
Un colloquio iniziale con un professionista le sarà d'aiuto per analizzare nel dettaglio il problema e capirne la causa.
Spero che stia meglio, in bocca al lupo!
Per eventuali domande sarà mia premura risponderle.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Dott. Emiliano Perulli
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lecce
Buongiorno,
sembrerebbe ansia sociale. Per approfondirne ed elaborarne i motivi, un consulto psicologico può certamente aiutarla.
Cordialmente, EP
Dott.ssa Elena Saporiti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Buongiorno, è difficile dare una risposta alla sua domanda con così pochi elementi. le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per comprendere le cause di questo disagio ed evitare che aumenti sempre più. Un caro saluto Dott.ssa Elena Saporiti
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova

Quello che descrivi potrebbe essere legato a una forma di ansia sociale o da prestazione. Può succedere di sentirsi eccessivamente autocritici dopo un'interazione sociale, analizzando ogni dettaglio e sentendosi insoddisfatti senza motivo reale. Questo tipo di ansia spesso nasce dalla paura del giudizio degli altri o dal rimuginare sulle proprie parole o azioni. Potrebbe essere anche il risultato di autocritica, perfezionismo o stress accumulato. Tecniche di rilassamento come la respirazione profonda o la mindfulness possono aiutarti a gestire l'ansia, e se il disagio persiste, potrebbe essere utile parlarne con un professionista.
Dott. Gabriele Scortichini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Melegnano
Caro, da come si descrive, sembra come se avesse paura che lasciarsi andare porti danni a sé o agli altri. Sarebbe da capire perché questa paura. Come si è costruita. Se la fa star male può effettuare alcuni colloqui conoscitivi e provare a fare più luce nei suoi vissuti. Nel caso mi contatti.
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera

Salve, potrebbe trattarsi di una forma di “ansia sociale retroattiva”, una condizione piuttosto comune in cui, dopo momenti anche piacevoli, si riattiva un’autocritica intensa che porta a mettere in discussione ogni gesto o parola detta. Non è necessario che ci sia stato qualcosa di “sbagliato”, ma la mente tende a rileggere tutto in chiave di giudizio e svalutazione. In psicoterapia umanistica si lavora spesso su quel dialogo interno che si attiva quando si esce dal contesto relazionale, e che spesso ha radici nell’autostima o in esperienze in cui l’approvazione esterna era fondamentale. L’analisi bioenergetica aiuta a portare attenzione al corpo anche dopo situazioni sociali, perché spesso le tensioni residue sono proprio lì. La Mindfulness può supportarla nel riconoscere questi pensieri come semplici contenuti mentali, senza farsi trascinare nel vortice del giudizio. Se ci sono eventi passati legati alla paura del giudizio o al sentirsi “sbagliata”, l’EMDR potrebbe essere utile per ridurre la carica emotiva associata. Non è qualcosa di strano o raro, ma è un segnale importante che merita attenzione. Le consiglio di parlarne con uno psicologo psicoterapeuta. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli

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