Salve, ho 20anni. Penso di soffrire di ADHD. Leggendo gli sintomi del disturbo, pare che abbia il ma

23 risposte
Salve, ho 20anni. Penso di soffrire di ADHD. Leggendo gli sintomi del disturbo, pare che abbia il maggior di essi. Faccio fatica a stare a attento nelle lezioni, mi perdo sempre nelle conversazioni(soprattutto se siamo più di 3). Non riesco mai a stare fermo, ho la sensazione di dover fare qualcosa. Inizio tante cose ma non le finisco quasi mai. Perdo continuamente le robe, perchè non ricordo dove li abbia messi. Sono uno che all'improvviso comincia ad agitarsi. Sta facendo una strage nella vita.. vorrei sapere cosa devo fare.
Gentile utente, leggo con attenzione le sue preoccupazioni e mi sento innanzitutto di rassicurarla sul fatto che molto spesso si è portati a riconoscersi in alcune descrizioni cliniche e a confondere alcune inclinazioni o semplicemente alcuni stati transitori in veri e propri disturbi. Se avverte questi disagi si affidi ad uno psicoterapeuta che saprà valutare con maggiore chiarezza la situazione ed indirizzarla al meglio.
Un caro saluto,
dott.ssa Marianna Genitore

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Buongiorno,
cercare il Disturbo da deficit di attenzione/iperattività da molteplici risultati e affidarsi esclusivamente a un check dei sintomi non è il modo corretto per dare un nome alle difficoltà che lei riscontra nel seguire le lezioni e durante le conversazioni in piccoli gruppi. Sono cose che nota adesso, o sono state costanti nel suo percorso scolastico?
Se sente molto forte il pensiero o la preoccupazione di avere un disturbo e questo non le consente di svolgere con serenità i suoi studi provi a rivolgersi a un professionista che potrà effettuare una valutazione diagnostica per valutare la presenza o meno del disturbo.
Spero di aver risposto alla sua domanda in modo esauriente.
La saluto. Dott.ssa Cristina Polizzi
Gentile utente, dopo aver cercato di dare un senso in solitudine a quel che vive (una buona risorsa) l’invito che le faccio è di poter validare la sua ipotesi con un professionista di modo tale che possa avere una certezza medica rispetto ai suoi sintomi e poter individuare così il trattamento che meglio la può aiutare a smuovere e costruire risorse per rispondere a questi sintomi. In genere la diagnosi viene effettuata da uno psichiatra. Disponibile per eventuali chiarimenti. Un caro saluto
Ciao. Non so se è vera la tua intuizione anche se mi sento di dire che spesso le persone portatrici di tali disturbi non vengono diagnosticati in età evolutiva e si accorgono soli di tali condizioni. Inoltre proprio l'ADHD tende a diventare adattivo nel tempo ma restano difficoltà.
Ti consiglio di rivolgerti a un collega psicoterapeuta a indirizzo cognitivo e comportamentale per avere delucidazioni in merito e nel caso aiutarti nella gestione di tali fenomeni. E, se non dovesse essere così, potrà aiutarti a capirci qualcosa in più.
Ti lascio i miei più cordiali saluti.
Resto a tua disposizione.
Salvatore De Costanzo
Buongiorno. Spesso la sintomatologia che viene descritta da chi ne soffre non aderisce completamente al rigore descrittivo/diagnostico, causando ansia e confusione. Se avverte queste preoccupazioni si affidi ad uno specialista che saprà valutare con maggiore chiarezza la situazione ed indirizzarla verso un consulto più accurato ed esaustivo.

Cordialità

Massimiliano Trossello
Carissimo, prima di tutto vorrei rassicurarla del fatto che la difficoltà di concentrazione, l'iper-attivazione e la frequente agitazione sono sintomi di numerose condizioni cliniche per cui non necessariamente dobbiamo parlare di ADHD. Inoltre, le chiedo come mai si è soffermato proprio su questo disturbo in particolare? Capisco perfettamente che non capire come mai si sente in questo modo possa preoccuparla e l'auto-analisi (ricorrendo a Google) non fa altro che alimentare questa sua preoccupazione. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo (molti hanno attivato la consulenza online) per potersi confrontarsi di persona, condividere i propri vissuti e magari identificare in quali situazioni/momenti della giornata nota i sintomi sopra indicati. Questo potrebbe essere un buon punto di partenza per dare un nome a quello che sta vivendo. Un caro saluto
Buonasera, l’invito che le faccio è di confermare o meno la sua ipotesi con un professionista per poter individuare un trattamento adeguato alle sue esigenze. In ogni caso, se anche fosse confermato il disturbo, sarebbe una situazione con la quale convivere senza problemi e ci sono tanti strumenti attualmente disponibili.
Se ha bisogno di altre risposte o se vuole semplicemente confrontarsi un po' sono a sua disposizione. La saluto

Dott.ssa Ida Pizzini
L'autodiagnosi è spesso una trappola mentale e non è così facile da quantificare. Il mio consiglio è affidarsi ad un bravo professionista, possibilmente di indirizzo cognitivo comportamentale a cui riferire le sue difficoltà in maniera obiettiva, che attraverso un'attenta valutazione possa attuare una buona valutazione psicodiagnostica ed indirizzarla al meglio. In bocca al lupo! Dr.ssa Daniela Benvenuti
Buonasera! Evidentemente scrive e sente alcune difficoltà nella vita quotidiana. Sconsiglio sempre di cercare risposte sui motori di ricerca, anche se mi rendo conto che ciò è più veloce e apparentemente calma nell'immediato perché si pensa di circoscrivere una difficoltà. Per una corretta valutazione dovrebbe rivolgersi in primis ad un neuropsichiatra ed in un secondo momento, escluse componenti organiche, contattare uno psicoterapeuta.
Dott.ssa Valeria Randisi
Buonasera, tutti tendiamo all'autodiagnosi e, specialmente se si fa riferimento a linee guida presenti in letteratura, rischiamo di metterci addosso patologie di ogni sorta. Eppure, anche per un professionista esperto del settore, sarebbe una tendenza controproducente farlo senza un aiuto. Importante invece è considerare i sintomi che descrive, cosa che renderebbe auspicabile il confronto con uno psicologo o psicoterapeuta di sua fiducia
Un caro saluto
Guido Rutili
Gentile ragazzo, gli aspetti di funzionamento che hai descritto sono per così dire “ad ampio spettro”, nel senso che non solo sono tipici di tanti quadri diagnostici, ma possono anche essere semplicemente reattivi, cioè conseguenza di un particolare periodo di vita. Tra l’altro non è mai il comportamento in sé ad insospettire, quanto piuttosto la frequenza con la quale si presenta. Ciò non toglie però che la tua curiosità, e preoccupazione, siano state accese, e la soluzione migliore sarebbe confrontarsi con un professionista. Le etichette diagnostiche, soprattutto se autoimposte, sono molto limitanti e non danno né chiarezza né soluzioni. Un caro augurio di buona fortuna
Buongiorno, non entro nel merito della diagnosi, la quale è indispensabile fare per certificare il disturbo da parte di un professionista esperto in ADHD; comprendo che cerca delle risposte provando a compensare un forte disagio, spesso le persone portatrici di tali disturbi non vengono diagnosticate in età evolutiva e si accorgono soli di tali condizioni. Inoltre per quanto gli effetti ed i sintomi del Disturbo di Attenzione e Iperattività tendono a diventare parte del normale vivere quotidiano, restano le difficoltà! Quindi le consiglio di accertare il disturbo, ma soprattutto di farsi aiutare per affrontare le sue difficoltà e disagi con strategie psico comportamentali così da favorire nuovi apprendimenti e piano piano integrarli nel suo funzionamento. Può migliorare tanto anche intervenendo in età adulta!
Rimango a disposizione per ulteriore aiuto.
Saluti
Dott.ssa Rubina Affronte
Gentile utente, comprendo che cercare una risposta su internet rispetto ad un disagio provato possa apparire come una soluzione rassicurante, ma in realtà autoetichettarsi senza il parere di un professionista é limitante e controproducente. I sintomi che descrive sono generici e potrebbero sì rientrare in un quadro diagnostico, come rappresentare solo un periodo della sua vita "che non la fa stare tranquillo, si sente sempre sull'attenti e pronto all'azione ma in maniera non efficace". Intanto mi verrebbe da chiederle se è sempre stato così o se queste difficoltà sono emerse ultimamente. In quest'ultimo caso, c'è qualcosa nella sua vita attuale che non la fa stare tranquillo o la preoccupa?
Le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo per approfondire questo disagio e trovare insieme possibili soluzioni per affrontarlo.
La saluto cordialmente
Dr.ssa Valentina Magrini
Buongiorno, leggendo la sua descrizione e la sua autodiagnosi le suggerirei di non focalizzarsi sulle etichette. Certo dare un nome a quello che mi succede aiuta a sentirsi meno diverso perché ci fa capire che ci sono altre persone che vivono una situazione simile ma il focus più importante è costruire il proprio benessere, imparando ad accettare le mie caratteristiche, a compensarle e lavorare sul migliorare gli aspetti che non mi permettono di raggiungere i miei obiettivi. Per questo potrebbe esserle di aiuto un breve percorso psicologico con un approccio cognitivo comportamentale, in modo da imparare strategie più funzionali per stare bene con se stessi e con gli altri. Rimanendo a disposizione le auguro di trovare la sua strada! Un caro saluto Dott.ssa Elisa Zocchi
Buongiorno è comprensibile la sua difficoltà e il suo disagio in seguito a ciò che descrive. Il suo malessere spazia dalla sua vita scolastica alla vita quotidiana. Bisogna capire se i disturbi che descrive si sono manifestati ultimamente o risalgono già dalla scuola elementare. In tutti noi ce la tendenza di fare autodiagnosi attraverso le informazioni tramite internet. Il percorso più corretto è di affidarsi inizialmente ad un neurologo per poter escludere qualsiasi componente organica ed in seguito ad uno psicoterapeuta che la potrà aiutare ad affrontare il suo disagio e trovare delle soluzioni. Cordiali saluti
Gentile utente,
è apprezzabile e positivo il suo tentativo di ricerca di una spiegazione rispetto al suo comportamento e alle difficoltà che dice di riscontrare. L'indicazione che mi viene da fornirle è di contattare e affidarsi ad uno specialista con il quale potersi confrontare e avere risposte più attendibili rispetto al suo funzionamento.
Caro, la tua capacità di auto-osservarti alla tua giovane età è lodevole. I motivi che sottostanno ai sintomi descritti possono essere davvero tanti, ti suggerisco di rivolgerti a un terapeuta e indagare maggiormente su ciò che hai descritto.
D.ssa Pamela Arrais
Buongiorno, provi a richiedere una consulenza psicologica.
Ottime cose, Dottor Andrea De Simone
Gentile, spesso e volentieri anche chi è formato nel proprio mestiere può cadere nella suggestione comunemente denominata "sindrome dello studente di medicina". Lo stato da lei descritto potrebbe essere interpretato come una continua eccessiva attivazione psicomotoria, non dettata dalla situazione specifica ma come tono di attivazione di base. Cerchi di non informarsi autonomamente in particolar modo sul web, dove chiunque può dire qualsiasi cosa senza un contraddittorio e, in particolar modo, dimostrare la propria competenza sul campo.

Dott. Vittorio Sarnelli
Salve
Comprendo la sua preoccupazione che l’ha spinta a chiedersi se c’è un nome dietro ai comportamenti che ha descritto. Sarei curiosa di sapere che significato ha La sua affermazione “sta facendo una strage nella vita...”
per quanto possa essere rassicurante dare un nome al proprio disagio, i sintomi che riferisce sono abbastanza generici e si riscontrano in altri quadri. Non è detto che siano sintomo di patologia comunque poiché andrebbero valutati alla luce di altri aspetti. La invito dunque a prendere in seria considerazione un approfondimento clinico così da valutare il quadro più nello specifico.
Buona serata!
Gentile Utente, probabilmente avrà sentito il bisogno di dare un nome a ciò che le succede, facendo un auto valutazione, per ridurre la paura connessa a ciò che ci è sconosciuto, ma anche perché la "strage" che si sta compiendo nella sua vita la fa vivere in un forte stato di malessere. Credo che sia opportuno richiedere l'intervento di uno psicologo per valutare adeguatamente la sua situazione così da capire quale strada intraprendere per giungere poi ad un miglioramento del suo stato. Le auguro una buona serata. Dott.ssa Sara Lolli
Salve, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista che sappia analizzare e, nell'eventualità, diagnosticare tale disturbo.
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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