Salve gentili dottori, Sono un ragazzo di 26 anni, convivo fuori casa da 3 anni con la mia attuale
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Salve gentili dottori,
Sono un ragazzo di 26 anni, convivo fuori casa da 3 anni con la mia attuale ragazza.
Qualche mese fa ho visto la mia ragazza star male (ansia e attacchi di panico) perche noj riusciva a capire cosa aveva sempre dolori alla cervicale,. É stata male per un po' di tempo tanto da perdere il lavoro.
Mi sono visto portare avanti un lavoro che non mi piace da 1 anno, che non mi ha recato soddisfazioni personali (sicurezza nei negozi di lusso).
Il mio lavoro consiste nello stare fermo a vedere e pensare., a stare attento continuamente a furti.
Da marzo, dopo che la mia ragazza è stata male è come se avessi somatizzato tutto perché credo di aver una personalità molto sensibile (sono anche musicista).
È come se mi fossi visto perdere la mia ragazza,e così ho avuto un calo di pressione al lavoro. Dopo vari accertamenti tutti ok, dolori Intercostali, reflusso, visite dall osteopata mi ha detto che ero stressato.
Quindi ho cominciato a seguire uno psicoterapeuta. Sono alla 1 seduta. Contemporaneamente mi ha consigliato uno psichiatra perché avevo lo stomaco chiuso e non dormivo il giorno prima di andare al lavoro.
Lo psichiatra mi ha prescritto levopraid e prazen in posologia molto leggera.
La mia domanda è cosa succederà dopo questa cura di un mese?? Starò di nuovo bene?
Sono consapevole che devo continuare la psicoterapia, avendo avuto mia madre 10 "malata " di ansia e attacchi di panico so che questo è come se avesse risvegliato il trauma di mia madre.. Vedo anche che non la mia ragazza non vado più d'accordo, lei è stata un ex anoressica però non ha mai avuto l aiuto di uno specialista.
Sono uno sportivo, ex militare anche e adesso mi vedo con mille paure e preoccupazioni per la mia salute è il mio futuro.
Cosa mi consigliate di fare questo periodo per scaricare tutto lo stress?
Grazie
Sono un ragazzo di 26 anni, convivo fuori casa da 3 anni con la mia attuale ragazza.
Qualche mese fa ho visto la mia ragazza star male (ansia e attacchi di panico) perche noj riusciva a capire cosa aveva sempre dolori alla cervicale,. É stata male per un po' di tempo tanto da perdere il lavoro.
Mi sono visto portare avanti un lavoro che non mi piace da 1 anno, che non mi ha recato soddisfazioni personali (sicurezza nei negozi di lusso).
Il mio lavoro consiste nello stare fermo a vedere e pensare., a stare attento continuamente a furti.
Da marzo, dopo che la mia ragazza è stata male è come se avessi somatizzato tutto perché credo di aver una personalità molto sensibile (sono anche musicista).
È come se mi fossi visto perdere la mia ragazza,e così ho avuto un calo di pressione al lavoro. Dopo vari accertamenti tutti ok, dolori Intercostali, reflusso, visite dall osteopata mi ha detto che ero stressato.
Quindi ho cominciato a seguire uno psicoterapeuta. Sono alla 1 seduta. Contemporaneamente mi ha consigliato uno psichiatra perché avevo lo stomaco chiuso e non dormivo il giorno prima di andare al lavoro.
Lo psichiatra mi ha prescritto levopraid e prazen in posologia molto leggera.
La mia domanda è cosa succederà dopo questa cura di un mese?? Starò di nuovo bene?
Sono consapevole che devo continuare la psicoterapia, avendo avuto mia madre 10 "malata " di ansia e attacchi di panico so che questo è come se avesse risvegliato il trauma di mia madre.. Vedo anche che non la mia ragazza non vado più d'accordo, lei è stata un ex anoressica però non ha mai avuto l aiuto di uno specialista.
Sono uno sportivo, ex militare anche e adesso mi vedo con mille paure e preoccupazioni per la mia salute è il mio futuro.
Cosa mi consigliate di fare questo periodo per scaricare tutto lo stress?
Grazie
Buonasera. Premesso che lei ha già fatto ciò che si consiglia nei casi come il suo, ovvero accertamenti organici, consulto con uno psicoterapeuta e anche la visita psichiatrica. Lei è un uomo giovane, 27 anni, perciò nn faccia l'errore di ragionare come se ne avesse 30 di più. Comprendo molto bene che svincolarsi da una madre che per 10 anni, gli anni della sua infanzia/adolescenza, lascia sempre qualche cicatrice che sa di colpa, ma occorre procedere verso la propria e personale strada. Comprenda bene, grazie al suo terapeuta, cosa lei veramente desidera per sé stesso, vedrà che la sua ansia pian piano andrà migliorando
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Buona sera, credo che lei stia facendo tutto ciò che è necessario fare in queste situazioni. Comprendo le preoccupazioni e le paure ma confido nel fatto che abbia intrapreso un percorso assolutamente risolutivo. Anche per quanto riguarda i modi per scaricare lo stress la invito a parlarne con il suo terapeuta per trovare insieme la strategia più adatta alle sue esigenze. In bocca al lupo.
Dopo aver letto con attenzione la sua lunga e puntuale descrizione credo che lei stia facendo assolutamente quanto necessario e quindi dovrà solo andare avanti, soprattutto perchè quello che accade nella sua vita in questo momento le porterà sicuramente nuove consapevolezze e nuove visioni di sè e di quanto vive.
A volte tutto questo passa anche attraverso la sofferenza dell'ansia e degli stati faticosi che ne conseguono, ma è certo che sono fatiche costruttive perchè le daranno nuovi strumenti.
Quindi le auguro buon lavoro su di sè e attraverso sè stesso.
A volte tutto questo passa anche attraverso la sofferenza dell'ansia e degli stati faticosi che ne conseguono, ma è certo che sono fatiche costruttive perchè le daranno nuovi strumenti.
Quindi le auguro buon lavoro su di sè e attraverso sè stesso.
Quello che lei descrive é un periodo di forte incertezza negli affetti perché teme di perdere la sua fidanzata o comunque non trova in lei l'appoggio di un tempo, il lavoro insoddisfacente con dubbi sul futuro. É possibile che questa sia la causa della sua ansia e dei sintomi ad essa collegati come l'insonnia, lo stomaco chiuso, il calo di pressione. I controlli medici hanno escluso cause organiche. Continui con la farmacoterapia e con la psicoterapia, ci vorrá un pò di tempo, forse più di un mese ma le cose andranno meglio. Cordialmente. N.A.Losignore.
Ha intrapreso la via giusta. Continui a seguire con fiducia e costanza la terapia che le hanno indicato, intensifichi per quanto le è possibile l’attività fisica e quella musicale, inizi pian piano a cercare un altro lavoro. Ci vorrà un po' di tempo ma lei è molto giovane e senz’altro supererà questo periodo faticoso di crescita. Le auguro ogni bene.
Buonasera, in questa fase della sua vita (di maggior responsabilità ed impegno verso l'autonomia e l'indipendenza) è esposto ad un carico di stress e tensioni eccessive che non sa come gestire. Faccia leva sulle sue risorse personali: è un musicista ed uno sportivo. Quindi provi a fare per es.: una lunga camminata/corsa su di un prato verde, immergendosi nell'osservazione della natura circostante coi suoi profumi, colori e suoni. Oppure si dedichi all'ascolto di un brano musicale melodico solo strumentale, in posizione seduto o disteso. Per il resto sta facendo tutto quello che occorre fare in questi casi: gli accertamenti clinici che escludano cause fisiologiche, il rimedio farmacologico che serve per circoscrivere il problema ed il percorso psicoterapeutico rivolto ad individuare le cause profonde e realmente scatenanti delle paure e preoccupazioni di questo periodo. Coltivi la pazienza e la perseveranza su questi aspetti.
Buongiorno,
Cominciare un percorso di psicoterapia associato a una iniziale terapia farmacologica è un buon passo.
Prosegua con fiducia il suo percorso. Sugli aspetti del trauma le consiglio l´utilizzo dell‘ E.M.D.R. . Può trovare tutte le informazioni sul sito ufficiale. Cordialmente
Cominciare un percorso di psicoterapia associato a una iniziale terapia farmacologica è un buon passo.
Prosegua con fiducia il suo percorso. Sugli aspetti del trauma le consiglio l´utilizzo dell‘ E.M.D.R. . Può trovare tutte le informazioni sul sito ufficiale. Cordialmente
Salve. E' stato bravissimo. Non c'è altro da mobilitare se non la fiducia in sé stesso. Se con i farmaci si sente più tranquillo va bene, altrimenti li toglierei prima possibile per dar valore a quello che già sta facendo e per la persona che è.
Mi sembra che lei stia facendo tutto il possibile per stare meglio, in un momento di crisi dovuto ad una serie di cause che in parte ha già individuato e in parte farà nel suo percorso di terapia. Il consiglio è avere fiducia nei professionisti a cui si è affidato e avere pazienza, perché i miglioramenti sono lenti ma profondi e duraturi. Nell'attesa potrebbe provare a fare leva sulle sue passioni (musica e sport) per scaricare un po' di stress! In bocca al lupo
Buongiorno, da quanto leggo lei già sta facendo il possibile per prendersi cura di sé stesso. La invito a parlare al suo psicoterapeuta dei suoi dubbi e delle sue incertezze, solo così potrà fare chiarezza dentro di lei e sfruttare al massimo la psicoterapia.Cordiali saluti
Da quello che scrive sembra che stia vivendo un momento in cui tutto è instabile, la sua relazione, il suo lavoro e la sofferenza che manifesta sembra coerente con questo. La cura farmacologica ha la sua importanza, anche in relazione al lavoro che fa, ma non è in genere la soluzione definitiva alla sofferenza psicologica. Un percorso di comprensione e risoluzione della sofferenza può essere realizzato solo attraverso percorsi di psicoterapia in cui il paziente ha di solito un ruolo molto più attivo e costruttivo di quello che può avere con una cura farmacologica.
Prosegua con le sedute e si dia un ragionevole periodo di tempo per valutarne la validità. La cura farmacologica potrebbe portare miglioramento ma se non è seguita da una presa di consapevolezza non potrebbe evitare ricadute.
Un cordiale saluto.
Prosegua con le sedute e si dia un ragionevole periodo di tempo per valutarne la validità. La cura farmacologica potrebbe portare miglioramento ma se non è seguita da una presa di consapevolezza non potrebbe evitare ricadute.
Un cordiale saluto.
Buonasera, ha senz'altro intrapreso la strada giusta: prosegua con la psicoterapia, non si focalizzi sul breve tempo, ma si concentri sul percorso insieme al suo terapeuta per riprendere la sua strada. Continui con i suoi svaghi e le sue passioni che l'aiuteranno.
Cordialmente, dott.ssa Paola De Martino
Cordialmente, dott.ssa Paola De Martino
Buonasera, da ciò che scrive trapela da un lato un suo stato ansioso ed una tendenza a scaricare sul suo corpo le tensioni e timori sulla sua ragazza e su se stesso ed il suo futuro. Di fronte a questa condizione ha deciso di intraprendere un percorso psicologico che potrà effettivamente darle la possibilità di guardare al proprio mondo interno fatto di paure e di conseguenza di vissuti del nostro passato, fatto di emozioni a volte non ben identificabili e di situazioni frustranti difficilmente tollerati. Credo che debba proseguire in tal senso, facendo un passo dopo l’altro imparando a fidarsi di chi si sta impegnando a seguirla nel suo percorso e senza avere fretta di trovare rapide soluzioni. Nella sua vita la musica e lo sport possono affiancare il lavoro più profondo sul sé. La prima aiuta ad entrare in contatto con il proprio mondo emotivo, il secondo è dimostrato scientificamente che da la possibilità di regolare maggiormente lo stato dell’umore e il grado di percezione del proprio grado di autodeterminazione e di essere agente attivo nella sua vita: corpo e mente sono davvero integrati e bisogna lavorare per integrarli. Le auguro un buon percorso . Cordialmente Dott.ssa Daniela La Porta
Salve,
lei si attivato molto bene chiedendo un aiuto sia farmacologico che psicoterapeutico. Si dia un po’ di tempo e certamente stata meglio.
Un caro saluto,
dott.ssa Rita Reggimenti
lei si attivato molto bene chiedendo un aiuto sia farmacologico che psicoterapeutico. Si dia un po’ di tempo e certamente stata meglio.
Un caro saluto,
dott.ssa Rita Reggimenti
Salve. Continui con fiducia sia la Psicoterapia che la cura farmacologica. Sta facendo le cose giuste per riprendere in mano la sua vita.
Ne trarrà sicuramente sollievo.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Ne trarrà sicuramente sollievo.
Cordiali saluti Dottor Emanuele Grilli.
Salve ha intrapreso la giusta strada...dia il tempo ai farmaci di fare il suo corso e alla psicoterapia di fare le esplorazioni.
Dott.ssa Milvia Verginelli
Dott.ssa Milvia Verginelli
Salve. Concordo sta facendo tutto quanto nella maniera corretta. Si dia tempo di andare a fondo nella psocoterapia e tempo per vedere gli effetti della cura farmacologica. Espliciti ogni perplessità al suo psicoterapeuta, è "materiale" di lavoro.
Cari saluti
Cari saluti
Buongiorno, concordo con i colleghi. Si dia del tempo per se stesso e si fidi e affidi al percorso di psicoterapia appena iniziato e a quello farmacologico.
Un caro saluto.
Un caro saluto.
Carissimo, ha dimostrato di avere tante risorse, attivandosi per cercare l'aiuto di cui necessita. Sono sicura che lei con il suo terapeuta sarete in grado di trovare la strada da percorrere verso il benessere. Fare attività sportiva o utilizzare pratiche di rilassamento o mindulness possono sicuramente aiutarla a gestire meglio questo periodo.
In bocca al lupo,
dott.ssa Patrizia Provasi
In bocca al lupo,
dott.ssa Patrizia Provasi
Tre consigli: 1) continui la psicoterapia senza pretendere da se e dallo psicoterapeuta risultati a breve termine. 2 ) lasci perdere gli psicofarmaci chimici; essi, infatti, non risolvono le vere cause del malessere, hanno contro indicazioni ed effetti collaterali negativi. 3 ) eviti (tranne il lavoro) tutto ciò che percepisce come stressante e si avvicini a ciò che sente "nutriente" per la sua psiche.
Sono un medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta, omeopata ed esperto anche in altre terapie naturali; penso che sarebbe opportuno che la psicoterapia che sta effettuando sia promossa e supportata da medicinali innocui e naturali. Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente e tramite messaggio) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per consulenze on line. Cordiali saluti!
Sono un medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta, omeopata ed esperto anche in altre terapie naturali; penso che sarebbe opportuno che la psicoterapia che sta effettuando sia promossa e supportata da medicinali innocui e naturali. Se vuole sono a sua disposizione (telefonicamente e tramite messaggio) per ulteriori informazioni. Sono anche disponibile per consulenze on line. Cordiali saluti!
Gentile Utente,
ha intrapreso la giusta strada, con un approccio integrato che, con il tempo, mostrerà i suoi frutti.
Le faccio i miei auguri, che questo percorso le consenta di avere una buona vita e di maturare tutte le risorse per affrontarla. Un cordiale saluto RM
ha intrapreso la giusta strada, con un approccio integrato che, con il tempo, mostrerà i suoi frutti.
Le faccio i miei auguri, che questo percorso le consenta di avere una buona vita e di maturare tutte le risorse per affrontarla. Un cordiale saluto RM
Caro utente, colgo dalle sue parole la sofferenza del momento che sta affrontando e mi dispiace. Credo che chiedere aiuto ad un professionista sia stata senz'altro la scelta più saggia e protettiva.Le suggerisco di proseguire il suo percorso con costanza e avendo fiducia nel lavoro che sta effettuando su di se unitamente all'assunzione dei farmaci suggeriti, La invito inoltre di proseguire con lo svolgimento dell’attività fisica e a nutrire la passione per la musica, sicuramente degli ottimi alleati del benessere. Rispetto al lavoro può confrontarsi con il suo terapeuta e valutare insieme in che modo sarebbe buono muoversi. Abbia pazienza e fiducia, ha tante risorse dalla sua parte, supererà questo difficile momento della sua vita. Un caro augurio per il suo percorso. Dott.ssa Tamara Muratore
Salve, ha fatto già un bel passo in avanti nell'accettare di chiedere aiuto e muoversi per prendersi cura di sè. Non abbia fretta di superare, il dolore va attraversato e solo così si ha modo di riconquistare il proprio equilibrio. Sono fiduciosa che saprà trovare la sua strada, ripartendo da questo piccolo ostacolo. Continui così, abbia fiducia in se stesso e nella sua forza e coraggio! Un passo alla volta si arriva alla meta.
Fermati, siediti, chiudi gli occhi e fai tre lunghi respiri!!!
Leggevo il messaggio mi è mancata l'aria. Immagino che anche tu sia rimasto a corto d'aria, dato tutto quello che ti gira attorno.
Leggevo il messaggio mi è mancata l'aria. Immagino che anche tu sia rimasto a corto d'aria, dato tutto quello che ti gira attorno.
Buongiorno! Ci sono tanti modi per scaricare lo stress. Sicuramente lo sport e la musica (per Lei che è uno sportivo ed un musicista) sono i modi migliori per incanalare le tensioni nervose e trasformarle in energie benefiche. Anche il percorso di psicoterapia è fondamentale nella Sua situazione perché le permette di liberarsi di emozioni negative, tossiche per l'equilibrio psicofisico. Continui quindi il percorso terapeutico e dia più spazio al movimento e alla creatività. Vedrà che tutto andrà bene! Cordiali saluti, dott. Roberti
Le consiglio di continuare la psicoterapia, di fatto ha incontrato il terapeuta solo una volta. Sara' un percorso di certo impegnativo e grazie al quale, alla fine, troverà Se'.
Buona vita
Buona vita
Buon pomeriggio, credo come tutti i miei colleghi che lei sia già sulla strada corretta, avendo intrapreso un percorso psicoterapeutico e avendo cercato anche altri consulti medici. Comprendo la sua fatica e preoccupazione ma posso consigliarle di continuare nel cammino di conoscenza personale cercando di condividere il più possibile dubbi, incertezze o timori con il suo terapeuta, che saprà aiutarla al meglio nel focalizzare vissuti ed emozioni e nel trovare adeguate strategie di adattamento. Credo che lo sport e la musica possano essere utilizzate come straordinari strumenti per esplorare punti di forza sui quali investire.
Un cordiale saluto.
Dott.ssa Stella Tessicini
Un cordiale saluto.
Dott.ssa Stella Tessicini
Gentilissimo, innanzitutto grazie per la condivisione. Credo che tu abbia già fatto molto rivolgendoti ad uno specialista ed intraprendendo un percorso di terapia. Il mio consiglio è di perseverare e continuare!
AV
AV
Gentilissimo, da quello che leggo sicuramente per lei questo è un grande momento di cambiamento, e i cambiamenti spaventano sempre un pò, possono causare quindi qualche tensione.
Ha già intrapreso la giusta via, quindi continui su questa strada e sicuramente migliorerà.
Non si possono sapere con certezza quando farà effetto il farmaco prescritto, in quanto gli psicofarmaci hanno bisogno di un periodo prima che facciano effetto.
E' comunque fondamentale che continui anche la psicoterapia perché: il farmaco è un pò come mettere una "pezza" sopra la foratura di una ruota di gomma (quindi i sintomi si allevieranno), invece la psicoterapia la aiuterà a far rimarginare la foratura, così da poter levare nel momento opportuno la "pezza".
Inoltre ha anche molti interessi, come lo sport, quindi cerchi di sfruttare questo a suo vantaggio, in modo da scaricare un pò di tensioni.
Spero di esserle stata utile
Le auguro di ritrovare la sua serenità, e ci riuscirà, non demorda!
Dott.ssa Chiara Librandi
Ha già intrapreso la giusta via, quindi continui su questa strada e sicuramente migliorerà.
Non si possono sapere con certezza quando farà effetto il farmaco prescritto, in quanto gli psicofarmaci hanno bisogno di un periodo prima che facciano effetto.
E' comunque fondamentale che continui anche la psicoterapia perché: il farmaco è un pò come mettere una "pezza" sopra la foratura di una ruota di gomma (quindi i sintomi si allevieranno), invece la psicoterapia la aiuterà a far rimarginare la foratura, così da poter levare nel momento opportuno la "pezza".
Inoltre ha anche molti interessi, come lo sport, quindi cerchi di sfruttare questo a suo vantaggio, in modo da scaricare un pò di tensioni.
Spero di esserle stata utile
Le auguro di ritrovare la sua serenità, e ci riuscirà, non demorda!
Dott.ssa Chiara Librandi
Salve, forse ma dico forse, incosciamente ha risposto a se stesso in maniera chiara sulle dinamiche che lo hanno portato a scrivere e sulla soluzione che dovra' attuare, in bocca al lupo per il suo percorso, un abbraccio
Gentile utente, mi dispiace per la situazione che sta vivendo.
Non posso rassicurarla rispetto alla durata della cura farmalogica.
I suoi dubbi sono assolutamente legittimi e comprensibili. Può rivolgere queste domande allo psichiatra che le ha prescritto i medicinali.
È l'unico che può darle le risposte che sta cercando.
Un caro saluto,
Dott.ssa Del Giudice Genoveffa
Non posso rassicurarla rispetto alla durata della cura farmalogica.
I suoi dubbi sono assolutamente legittimi e comprensibili. Può rivolgere queste domande allo psichiatra che le ha prescritto i medicinali.
È l'unico che può darle le risposte che sta cercando.
Un caro saluto,
Dott.ssa Del Giudice Genoveffa
Buona sera leggendo quanto ha scritto, io partirei da Lei ...dai suoi 26 anni da come si è sentito in quelle che sono stati i passaggi...magari della sua adolescenza.Le medicine possono essere date facilmente e prese facilmente ...invece non è così facile non prenderle...come le scelte che si fanno nella vita...È un discorso un po' complesso Le auguro di trovare la chiarezza necessaria per intraprendere un percorso Psicoterapeutico ....quello giusto per Lei. Buon Tutto.
Buonasera. Come altri colleghi prima di me Le hanno detto, il fatto di aver intrapreso un percorso di terapia psicologica rappresenta un corretto approccio volto alla risoluzione e superamento del disagio profondo che prova da qualche tempo. Dia modo alla terapia di fare il suo corso: dopo una o poche sedute non è facile apprezzare eventuali miglioramenti della situazione. I farmaci che Le sono stati prescritti possono essere di momentaneo ausilio, ma è importante proseguire sulla strada della terapia, magari affiancandola con l'esercizio (se possibile quotidiano) della musica, che Lei dice di praticare, a sua volta potente e benefica per contenere e abbassare i livelli di stress, nonché utilissima nel mantenere attivi e produttivi i livelli di creatività e immaginazione.
Dopo un mese di trattamento con Levopraid e Prazen, è possibile che tu noti dei miglioramenti nei sintomi fisici legati allo stress, come lo stomaco chiuso e i disturbi del sonno. Tuttavia, è importante sottolineare che il percorso terapeutico è un processo graduale e personalizzato, quindi potrebbe essere necessario adattare la terapia farmacologica e psicoterapeutica in base alla tua risposta individuale.
Nel frattempo, oltre a seguire i consigli del tuo psichiatra e del tuo psicoterapeuta, potresti considerare alcune strategie per gestire lo stress quotidiano. Attività come lo sport, la musica (dato il tuo interesse come musicista), la meditazione o la mindfulness possono essere utili per ridurre la tensione e promuovere il benessere emotivo.
È anche importante valutare la dinamica della tua relazione con la tua ragazza e considerare se potrebbe essere utile per entrambi cercare supporto professionale per affrontare eventuali difficoltà legate al passato o al presente.
Ti incoraggio a continuare ad impegnarti nel tuo percorso di cura e a parlare apertamente con i professionisti che ti seguono riguardo ai tuoi progressi, alle tue preoccupazioni e alle tue necessità.
Resto a tua disposizione per ulteriori chiarimenti o supporto.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Mariacaterina Santoro
Nel frattempo, oltre a seguire i consigli del tuo psichiatra e del tuo psicoterapeuta, potresti considerare alcune strategie per gestire lo stress quotidiano. Attività come lo sport, la musica (dato il tuo interesse come musicista), la meditazione o la mindfulness possono essere utili per ridurre la tensione e promuovere il benessere emotivo.
È anche importante valutare la dinamica della tua relazione con la tua ragazza e considerare se potrebbe essere utile per entrambi cercare supporto professionale per affrontare eventuali difficoltà legate al passato o al presente.
Ti incoraggio a continuare ad impegnarti nel tuo percorso di cura e a parlare apertamente con i professionisti che ti seguono riguardo ai tuoi progressi, alle tue preoccupazioni e alle tue necessità.
Resto a tua disposizione per ulteriori chiarimenti o supporto.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Mariacaterina Santoro
Buongiorno gentile utente, direi che sta facendo un buon lavoro. Il farmaco è un supporto validissimo alla psicoterapia quando necessario , se va bene perché toglierlo ?
Salve, comprendo quanto sia difficile affrontare questo periodo di stress e preoccupazione per la Sua salute e il futuro. La Terapia Breve Strategica potrebbe essere un'opzione efficace per Lei. Questo approccio si concentra sul risolvere rapidamente i problemi specifici, come l'ansia e lo stress che sta vivendo, attraverso tecniche pratiche e mirate. Invece di esplorare a lungo il passato, la terapia lavora per interrompere i circoli viziosi di pensieri e comportamenti negativi che alimentano il malessere. Potrebbe aiutarla a gestire meglio le situazioni che Le causano ansia e a ritrovare un equilibrio emotivo. Continuare il percorso di psicoterapia e seguire le indicazioni dello psichiatra è importante, ma potrebbe anche considerare di integrare con la Terapia Breve Strategica per ottenere risultati più rapidi. Inoltre, attività fisica regolare e tecniche di rilassamento come la meditazione o la respirazione guidata possono essere utili per scaricare lo stress accumulato.
Gentilissimo, concordo con i colleghi nel proseguire la psicoterapia poiché corpo e mente sono connessi in una relazione continua e concreta. Sempre più evidenze scientifiche dimostrano quanto afferma uno dei nostri pionieri nella ricerca e nel trattamento dello stress traumatico, Bessel Van Der Kolk, e cioè "IL CORPO ACCUSA IL COLPO". Quando viviamo un trauma l'esperienza vissuta in quel momento può attivare il nostro sistema emotivo (sistema limbico) al punto tale da bloccare il processo di elaborazione dell'esperienza stessa, la quale rimane imbrigliata nella nostra mente. Se non viene promossa la rielaborazione a livello corticale di tale vissuto emotivo, il passato può essere risperimentato nel presente, con la stessa dolorosa intensità. E' dunque fondamentale imparare ad abitare il proprio corpo coltivando la conoscenza di se stessi e le proprie risorse. Non potrei metterci la mano sul fuoco ma credo che uno dei momenti migliori è quando suona. Lei ha delle risorse ed è importante coltivarle per permettere al guaritore interno che è in ognuno di noi di fronteggiare momenti che riattivano delle esperienze passate. Le consiglio di informarsi in merito alla terapia EMDR, un approccio psicoterapeutico valido per la rielaborazione delle esperienze traumatiche.
Salve, comprendo la difficoltà nell'affrontare questo periodo ma la psicoterapia e la cura farmacologica l'aiuteranno tanto. In bocca al lupo! Non si arrenda!
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
Il mio consiglio è quello di proseguire il percorso di assistenza psichiatrica e psicoterapica.
Il fatto che lei stia investendo così tanto su se stesso è già un ottimo punto di partenza.
Il fatto che lei stia investendo così tanto su se stesso è già un ottimo punto di partenza.
concordo con i colleghi
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, mi dispiace molto per la situazione in cui versa. La scelta di andare da uno psicoterapeuta è decisamente appropriata. Ritengo che molti dei problemi fisici siano collegati alla psiche e viceversa cosi come incisiva la componente ereditaria di molti problemi. Le ansie e le preoccupazioni sicuramente vanno affrontate altrimenti da dune possono diventare montagne apparentemente invalicabili. Nel suo caso non è solo stress ma diverse componenti che vanno affrontate.
Gentile utente,
ha già fatto passi importanti: ha riconosciuto il disagio, ha chiesto aiuto, ha iniziato un percorso. Non è poco, anzi: è il segnale che sta prendendo sul serio ciò che sente e che vuole uscirne in modo consapevole.
Il farmaco può aiutare temporaneamente a ridurre l’iperattivazione (come il blocco allo stomaco e l’insonnia), ma il vero lavoro si fa in terapia. È lì che potrà rielaborare i vissuti legati alla sua ipersensibilità, al carico emotivo accumulato (in parte anche per empatia verso la sua compagna), e alle esperienze precoci come quelle vissute con sua madre.
L’approccio cognitivo-comportamentale lavora proprio su questo: su pensieri, reazioni corporee e abitudini che mantengono l’ansia, e offre strategie pratiche per ridurre lo stress e ritrovare equilibrio.
Nel frattempo, continui con le attività che le fanno bene (sport, musica, natura) e provi a prendersi piccoli spazi solo suoi, regolari, per rallentare e “riaccendersi” un po’ alla volta. La strada è iniziata, e può portarla molto lontano.
Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
ha già fatto passi importanti: ha riconosciuto il disagio, ha chiesto aiuto, ha iniziato un percorso. Non è poco, anzi: è il segnale che sta prendendo sul serio ciò che sente e che vuole uscirne in modo consapevole.
Il farmaco può aiutare temporaneamente a ridurre l’iperattivazione (come il blocco allo stomaco e l’insonnia), ma il vero lavoro si fa in terapia. È lì che potrà rielaborare i vissuti legati alla sua ipersensibilità, al carico emotivo accumulato (in parte anche per empatia verso la sua compagna), e alle esperienze precoci come quelle vissute con sua madre.
L’approccio cognitivo-comportamentale lavora proprio su questo: su pensieri, reazioni corporee e abitudini che mantengono l’ansia, e offre strategie pratiche per ridurre lo stress e ritrovare equilibrio.
Nel frattempo, continui con le attività che le fanno bene (sport, musica, natura) e provi a prendersi piccoli spazi solo suoi, regolari, per rallentare e “riaccendersi” un po’ alla volta. La strada è iniziata, e può portarla molto lontano.
Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
Sta attraversando un momento molto difficile dove si intrecciano stress lavorativo, preoccupazioni per la sua compagna e vissuti familiari profondi. La sua ansia e i sintomi fisici sono segnali che il suo corpo e la sua mente stanno chiedendo attenzione. La terapia è il luogo giusto per cominciare a dare senso a tutto questo, mentre il farmaco può aiutare temporaneamente a stabilizzarsi. Non si aspetti di tornare subito “come prima”, ma dia spazio a questi vissuti senza giudizio. La sua sensibilità è una risorsa importante, continui il percorso terapeutico con pazienza e ascolto di sé.
Quello che descrivi è molto comprensibile: eventi stressanti, come la sofferenza della tua ragazza e il ricordo della malattia di tua madre, possono attivare paure profonde e portare a sintomi fisici e ansia. Non è raro che persone sensibili e attente, come te, reagiscano con un forte coinvolgimento emotivo e corporeo.
Hai già fatto passi importanti: ti sei affidato a uno psicoterapeuta e hai fatto una valutazione psichiatrica. La cura farmacologica a basso dosaggio può aiutare a ridurre i sintomi più acuti (sonno, tensione, stomaco chiuso), così da permetterti di affrontare con maggiore lucidità il percorso psicologico.
È difficile dire esattamente ‘cosa succederà’ dopo un mese: molto dipenderà da come risponderai alla cura e da come proseguirà la psicoterapia. In genere l’obiettivo è ridurre l’intensità dell’ansia e darti strumenti per affrontarla, non solo eliminarne i sintomi.
Per scaricare lo stress, in parallelo alla terapia, possono aiutare attività semplici e regolari:
– mantenere del movimento fisico (sport leggero, camminate),
– coltivare spazi di creatività (come la musica, che fa già parte della tua vita),
– inserire momenti di rilassamento quotidiano (respirazione, tecniche di grounding, mindfulness).
Continuare il percorso terapeutico sarà fondamentale per dare un senso a ciò che ti succede oggi, collegandolo alle esperienze passate senza rimanerne intrappolato. Con il giusto supporto, è possibile ritrovare equilibrio e fiducia.
Hai già fatto passi importanti: ti sei affidato a uno psicoterapeuta e hai fatto una valutazione psichiatrica. La cura farmacologica a basso dosaggio può aiutare a ridurre i sintomi più acuti (sonno, tensione, stomaco chiuso), così da permetterti di affrontare con maggiore lucidità il percorso psicologico.
È difficile dire esattamente ‘cosa succederà’ dopo un mese: molto dipenderà da come risponderai alla cura e da come proseguirà la psicoterapia. In genere l’obiettivo è ridurre l’intensità dell’ansia e darti strumenti per affrontarla, non solo eliminarne i sintomi.
Per scaricare lo stress, in parallelo alla terapia, possono aiutare attività semplici e regolari:
– mantenere del movimento fisico (sport leggero, camminate),
– coltivare spazi di creatività (come la musica, che fa già parte della tua vita),
– inserire momenti di rilassamento quotidiano (respirazione, tecniche di grounding, mindfulness).
Continuare il percorso terapeutico sarà fondamentale per dare un senso a ciò che ti succede oggi, collegandolo alle esperienze passate senza rimanerne intrappolato. Con il giusto supporto, è possibile ritrovare equilibrio e fiducia.
Salve, il suo corpo ha iniziato a parlare per lei, manifestando un sovraccarico che viene da lontano, e il fatto che abbia già iniziato un percorso con uno psicologo psicoterapeuta è un passo fondamentale. La cura farmacologica che sta seguendo serve a ridurre la sintomatologia acuta, ma non rappresenta la soluzione definitiva: è un sostegno temporaneo, utile per ritrovare un minimo di stabilità da cui ripartire. Sarà la psicoterapia a fare il lavoro più profondo, specialmente se integrata con un approccio che tenga conto del corpo e della storia familiare, come l’analisi bioenergetica o l’EMDR. Nel frattempo, continui con l’attività fisica, che è un ottimo regolatore naturale dell’ansia, e si conceda momenti di respiro mentale, anche con tecniche di Mindfulness. Prendersi cura della sua salute emotiva oggi è il miglior modo per proteggere il suo futuro, e anche per capire più chiaramente cosa desidera davvero, anche nella relazione. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buonasera,
l’ansia e gli attacchi di panico della sua ragazza, le paure legate alla sua storia familiare, il senso di frustrazione per un lavoro che non sente suo trasmettono il periodo di stress importante che sta vivendo. I sintomi fisici di cui parla sembrano tradurre nel corpo il dolore e la sofferenza che sta vivendo.
Mi sembra importante trovare uno spazio per affrontare tutto ciò, proprio come ha fatto ricercando una psicoterapia, così come è importante riportare queste sue domande all’interno della sua relazione terapeutica. La sua domanda “starò di nuovo bene” è più che comprensibile e merita uno spazio di ascolto profondo. La possibilità di “stare di nuovo bene” non è un traguardo da raggiungere in fretta, ma un percorso graduale che passa attraverso la conoscenza di sé, la messa in parola delle proprie paure e la costruzione, passo dopo passo, di un nuovo equilibrio. Buon percorso!
l’ansia e gli attacchi di panico della sua ragazza, le paure legate alla sua storia familiare, il senso di frustrazione per un lavoro che non sente suo trasmettono il periodo di stress importante che sta vivendo. I sintomi fisici di cui parla sembrano tradurre nel corpo il dolore e la sofferenza che sta vivendo.
Mi sembra importante trovare uno spazio per affrontare tutto ciò, proprio come ha fatto ricercando una psicoterapia, così come è importante riportare queste sue domande all’interno della sua relazione terapeutica. La sua domanda “starò di nuovo bene” è più che comprensibile e merita uno spazio di ascolto profondo. La possibilità di “stare di nuovo bene” non è un traguardo da raggiungere in fretta, ma un percorso graduale che passa attraverso la conoscenza di sé, la messa in parola delle proprie paure e la costruzione, passo dopo passo, di un nuovo equilibrio. Buon percorso!
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