Salve dottore quando avevo 18 anni ho subito un trauma a livello sentimentale. Avevo conosciuto un r

24 risposte
Salve dottore quando avevo 18 anni ho subito un trauma a livello sentimentale. Avevo conosciuto un ragazzo me ne ero innamorata lui mi aveva presentato alla sua famiglia ed eravamo fidanzati. Poi lui mi ha lasciato ma ha continuato a volermi vedere e a voler dare l amore con me non facendomi capire quali fossero le sue vere intenzioni. Io mi sono sempre fidata di lui ma ho notato che mi stava incominciando a trattare male mi offendeva e umiliava . Al epoca non mi rendevo conto che stavo in una situazione tossica perché è stato il mio primo ragazzo con cui avevo perso pesino la verginità. Voleva venire a casa mia per fare l amore un giorno era venuto e con la scusa di mandarmi in bagno ho notato che era sparita una collana d oro di mia mamma. . Lui non ne sapeva niente quando glielo detto e con fretta era uscito da casa mia io non sapevo cosa stesse succedendo fino a che qualche ora dopo quando era venuta mia mamma ho scoperto che mi aveva rubato in casa . Premetto che lui era disoccupato e non ero mai stata interessata al denaro di un uomo dopo questo shock perché ero incredula che lui mi avesse derubato psicologicamente sono molto cambiata e da quel momento non sono più stata la stessa persona perché dopo questo trauma ogni uomo che ho avuto dopo l ho voluto sfruttare solo per i soldi . .io dopo questo trauma che mi ha segnato per sempre non riesco più a stare con un uomo senza un interesse economico. Io non ho mai affrontato questo trauma con nessun psicologo né psichiatra perché credo che lo dovrebbe fare pure il mio ex che mi ha rubato perché credo fosse un ragazzo problematico per avermi fatto una cosa simile. Volevo quindi sapere come posso superare questa cosa e non voler piu vedere gli uomini solo per sfruttamento economico? Se si può superare questo trauma senza un aiuto psicologico? Grazie
Dott. Sergio Borrelli
Psicologo, Psicologo clinico
Tradate
Buongiorno. La descrizione che lei fa della sua situazione nelle relazioni di coppia è piuttosto impegnativa. Lei usa la parola «trauma» e potrebbe anche calzare.
Proprio per la profondità a cui questo percorso di vita è arrivato a toccarla, credo che sia meglio cercare un aiuto psicologico.

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott. Luca Lepore
Psicologo, Psicologo clinico
Arese
Salve,
affrontare un percorso psicologico spesso spaventa le persone, ci si sente strani, anormali, deboli. Quotidianamente incontro pazienti inizialmente timorosi di affrontare un percorso, ma già dopo la prima seduta cambiano prospettiva e non vedono l'ora di continuare perchè scoprono il valore dell'aiuto.
L'esperienza che hai affrontato merita attenzione e sopratutto meriti di stare meglio. Consiglio di provare a contattare un professionista. Se anche dopo la prima seduta non dovessi sentirti a tuo agio, sei sempre in tempo a tirarti indietro.
Dott.ssa Francesca Carfora
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Venezia
Buongiorno, mi spiace tu sia stata coinvolta in un'esperienza così spiacevole, e sarebbe bello che per te fosse solo un ricordo lontano invece, da come ne parli, è evidentemente qualcosa che continua a turbarti nel tuo presente impedendoti di andare avanti. La risposta alle tue domande quindi è sì, sì serve l'aiuto di un professionista che ti aiuti a svincolarti da questo loop di pensieri e di comportamenti poco funzionali e sì, questa cosa si può superare, ma anche in questo caso con l'aiuto di un professionista perchè ti serve qualcuno che ti permetta di guardare a ciò che è accaduto da un'altra posizione soggettiva per poter ristrutturare quel vissuto e lasciar andare il senso di colpa e le accuse che rivolgi a te stessa per non esserti accorta in tempo di quanto poco serio fosse quell'uomo, insomma, per liberarti di lui e di quel carico sei tu a dover lavorare su di te per poter finalmente essere libera di voltare pagina e vivere appieno e con serenità le relazioni affettive. Se vuoi sapere come fare contattami, possiamo lavorare insieme sia in presenza che on line. Saluti.
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Greta Tuci
Psicologo, Neuropsicologo, Terapeuta
Brescia
Buongiorno,

Se lei ritiene che quella relazione ha segnato il suo essere e oggi lei si pensa in questo modo, dovrebbe intraprendere un percorso di psicoterapia se vuole cambiare quel malessere in sé stessa.
Salve paziente anonimo
Dalla sua email le consiglio di fare un percorso di terapia sia per superare il trauma dovuto al furto sia la rabbia sottostante che la spinge a "rivendicare" il dovuto su altri
Fondamentalmente lo psicologo può aiutarla superare il trauma ma anche la sua dipendenza affettiva
Lui dovrebbe fare un suo percorso diverso ma non può essere lei a deciderlo
Dott lorenzini Maria santa l
Psicoterapeuta
Gentile utente, mi pare di capire che desidera cambiare le cose, ma che non sa come... Direi che è bloccata in una storia che si ripete... Sì, penso che chiedere aiuto ad uno psicologo sia un'ottima idea.
Un caro saluto,
Dottoressa Persichetti
Dott.ssa Susanna Scainelli
Psicologo, Psicologo clinico, Neuropsicologo
Albino
Buongiorno, prima di tutto mi dispiace per quanto ha vissuto. Superare un trauma da soli purtroppo non è sempre semplice e intraprendere un percorso psicologico è sicuramente la scelta più idonea alla situazione relazionale che descrive e che ha vissuto. Se avesse bisogno sono a sua disposizione in presenza o online, per una terapia di tipo relazionale integrata, con il supporto di varie tecniche personalizzate in base al paziente, ai suoi bisogni ed obiettivi con evidenza scientifica. Dott.ssa Susanna Scainelli
Dott.ssa Chiara Milesi
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, ha vissuto una ferita emotiva importante, e il modo in cui oggi si relaziona con gli altri è una reazione comprensibile a quel dolore. Tuttavia, se finora non è riuscita a superarlo da sola, forse è il momento di considerare un supporto: non si tratta di debolezza, ma di un gesto di cura verso se stessa. Non esistono soluzioni immediate, ma ci sono percorsi che possono aiutarla a ritrovare equilibrio, fiducia nelle relazioni. Se sta aspettando che chi l’ha ferita cambi o riconosca il male fatto, è importante considerare che potrebbe non accadere mai, mentre il suo dolore continua a restare lì.
La domanda, allora, diventa: vuole davvero continuare a lasciare che il suo benessere dipenda da chi l’ha fatta soffrire? Prendersi cura di sé significa iniziare a scegliere in base ai propri bisogni, non alle azioni o alle mancanze degli altri. Se sente che è il momento di affrontare questa fatica, mi auguro davvero che possa farlo. Resto a disposizione. Un caro saluto, Chiara
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Salve,

quello che racconta è un’esperienza molto dolorosa che ha toccato aspetti profondi della sua vita affettiva e della fiducia negli altri. Il primo amore porta con sé aspettative, speranze e fragilità, ed essere delusi e traditi in quel momento può segnare a lungo. Nel suo caso, oltre all’umiliazione e al comportamento tossico del ragazzo, si è aggiunto un vero e proprio tradimento della fiducia e della sicurezza all’interno della sua casa: questo spiega perché l’impatto emotivo sia stato così forte.

La reazione che descrive – cioè quella di vedere nei rapporti successivi soprattutto un interesse economico – è una forma di difesa che la sua mente ha costruito per proteggerla da nuove ferite. Non significa che lei non sia in grado di amare o di fidarsi, ma che in questo momento i suoi vissuti passati stanno interferendo con la possibilità di vivere relazioni più serene e autentiche.

Superare tutto questo senza alcun tipo di supporto può essere difficile, perché i traumi emotivi tendono a riemergere nelle relazioni future finché non vengono rielaborati. Il fatto stesso che lei senta il bisogno di scriverne e di chiedere consiglio è un segnale importante: significa che dentro di sé c’è il desiderio di cambiare e di liberarsi da questo peso.

Per intraprendere davvero un percorso di guarigione e ritrovare un rapporto più sano con se stessa e con gli altri, sarebbe molto utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista, che possa accompagnarla nell’elaborazione di quanto accaduto e aiutarla a recuperare fiducia nelle relazioni.

Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Dott.ssa Giulia Solinas
Psicologo, Psicoterapeuta
Quartu Sant'Elena
Il quadro delineato è correlato ad una serie di nuclei problematici; lei ha adottato un atteggiamento di rivalsa nei confronti degli uomini e questo ha lo scopo di nascondere la paura, e la necessità di non provare piu quella umiliazione avuto con il suo ex. Sono del parere che il primo problema riguarda l'autostima ( saper dire non quando io non voglio subire o fare qualcosa), e su questa area direi proprio che è necessario affidarsi ad un professionista psicologo e il secondo conserne confine di contatto cioè riuscire a salvaguardare il proprio spazio psicologico, pèrsonale e di autonomia. Purtroppo se anche siamo consapevoli di un nostro atteggiamento è molto difficile senza un rispecchiamento e una guida andare a comprendere le radici di quel mio aver accettato una situazione così poco chiara sin dal momento in cui lui decide di chiudere ( se non per il sesso) e riuscire così a superare il mio modo di approcciarmi al sesso maschile.
Dott. Francesco Paolo Coppola
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Napoli
Dott. Francesco Paolo Coppola
(Napoli, on line o in presenza – psicologonapoli org – info e contatti sul profilo MioDottore)

Cara utente,
da ciò che racconti emergono tanti livelli intrecciati. Il primo è il trauma di un’esperienza di amore idealizzato che si è trasformato in umiliazione, tradimento e furto. È naturale che una ferita così lasci segni profondi, ma non può diventare la lente unica con cui guardare gli uomini e le relazioni.
Sindrome da bacchetta magica. Non esiste la risposta semplice e immediata che cancelli anni di dolore. Esiste un percorso, passo dopo passo, per riappropriarsi della fiducia e della propria dignità.
Il desiderio profondo. Tu cerchi una figura maschile a cui affidarti completamente, fino a scomparire. Ma l’amore non è annullarsi: è camminare insieme, restando due esseri distinti.
Il furto della collana. Un oggetto della madre non è mai un semplice oggetto. Era simbolo di legame, protezione, radici familiari. Il furto è stato una violenza punitiva che ti ha colpita proprio lì, nel cuore delle tue sicurezze.
La vendetta silenziosa. Da allora ti vendichi sugli uomini “usandoli” per denaro. È una posizione masochista e sadica allo stesso tempo: ti fai del male e lo fai agli altri, ripetendo la ferita invece che sanarla.
Deresponsabilizzazione. Nella tua narrazione, la colpa è sempre esterna: il fidanzato che ti ha tradita, gli uomini che “meritano” di essere sfruttati. Ma dov’eri tu in tutto questo? Crescere significa assumersi la parte di responsabilità che ci spetta.
Il cambiamento. La vita non resta mai ferma, né le persone. Illudersi di poter tornare “com’eri prima” è impossibile. Ogni dolore ci cambia. È l’accettazione che trasforma la ferita in crescita.
La possibilità di crescere. Smettere di punire gli uomini non significa rinunciare a difendersi, ma imparare a rispettare te stessa. Solo così puoi costruire relazioni libere, senza catene invisibili.Il rapporto con i genitori. L’immagine materna e paterna va esplorata: quanto hanno influito sulla tua visione degli uomini? Quanto quel furto ha toccato anche il tuo rapporto con la madre?

Puoi superare questo schema, ma non da sola, e non con furbizie. La tua vera forza nascerà non dal “sfruttare” ma dal non avere più bisogno di sfruttare nessuno, perché avrai trovato in te stabilità, autostima e rispetto.
Cara utente, queste parole restano teoria, lo so. Senza un lavoro costante su di te, non bastano. I cambiamenti non avvengono in un giorno, ma passo dopo passo. Io ci sono, se vuoi affrontarli insieme.
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per elaborare quanto descritto.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online
Dott. Luca Rochdi
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,

quella che racconta deve esser stata una esperienza particolarmente dolorosa. Intraprenda un percorso di psicoterapia, la aiuterà a superare la sofferenza proveniente da questa bruttissima storia.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Capisco il dolore che porta con sé da questa esperienza, e da come la descrive si comprende bene quanto l’abbia segnata in profondità. È normale che un primo amore, vissuto con fiducia e apertura, se si trasforma in una ferita così grave con manipolazioni, umiliazioni e persino un tradimento concreto come il furto, lasci segni duraturi nella percezione delle relazioni e nella fiducia verso gli altri.
Il fatto che dopo quell’episodio lei senta di aver sviluppato un atteggiamento di sfruttamento economico verso gli uomini non significa che “è così e basta”, è piuttosto una modalità difensiva che la sua mente ha costruito per non rivivere il dolore e il senso di vulnerabilità che ha sperimentato. In altre parole, il trauma l’ha portata a chiudersi e a cercare una forma di controllo nelle relazioni.
Superare da sola un trauma di questo tipo non è impossibile, spesso la mente tende a ripetere gli stessi schemi proprio perché da dentro è difficile vederli con chiarezza. Un percorso psicologico non serve “perché lei ha un problema e il suo ex no”, ma per darle strumenti per elaborare quanto accaduto e riprendere contatto con un modo più libero e sereno di vivere i rapporti, potrebbe davvero alleggerirle il carico e guidarla a sciogliere il legame che ancora la trattiene a quel trauma. Un caro saluto
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, dovrebbe andare in terapia per sciogliere il conflitto. Rispetto all'ultima domanda, è possibile, ma se non ci è riuscita da sola fino ad oggi significa che ha bisogno di un aiuto in tal senso.
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Forlì
Buongiorno, hai fatto bene a scrivere e a condividere per aver questa esperienza così dolorosa. Quello che ha i vissuto a 18 anni è un trauma che ha intrecciato tradimento affettivo, violazione della fiducia e abuso economico in un momento vulnerabile della tua formazione e crescita.

È comprensibile che questo episodio abbia creato una frattura profonda nel tuo modo di relazionarti agli uomini. Il meccanismo di difesa che hai sviluppato(cercare protezione economica nelle relazioni) rappresenta un tentativo della sua psiche di riprendere controllo e di non trovarsi mai più in una posizione di vulnerabilità totale. E' come se avessi deciso inconsciamente: "Non permetterò mai più a nessuno di avere potere su di me senza che io abbia una garanzia di sicurezza".

Tuttavia, questo pattern difensivo, pur essendo stato inizialmente protettivo, ora sembra limitarti la possibilità di sperimentare relazioni autentiche, ma la tua consapevolezza di questo meccanismo è già un primo passo importante verso il cambiamento.

Riguardo alla domanda se sia possibile superare questo trauma senza aiuto psicologico, devo essere onesta: sebbene alcune persone riescano a elaborare autonomamente certi traumi, la complessità della tua situazione fa pensare che ci si a necessità di un supporto professionale per modificare questi meccanismi e arrivare ad un processo di guarigione. Il fatto che tu colleghi il suo benessere alla necessità che anche il tuo ex affronti un percorso terapeutico indica quanto questo evento sia ancora emotivamente "attivo" dentro di lei. Perchè tu adesso devi pensare SOLO a te stessa.

Un percorso terapeutico ti permetterebbe di:
- Elaborare il dolore e la rabbia ancora presenti
- Ricostruire gradualmente la fiducia nelle relazioni
- Sviluppare nuove strategie relazionali più funzionali
- Ricontattare la parte di sé che esisteva prima del trauma

Ti suggerisco di considerare un approccio integrato che comprenda tecniche di elaborazione del trauma abbinate a un lavoro di consapevolezza .

Ti invito a riflettere seriamente sulla possibilità di intraprendere questo viaggio di guarigione che ti permetterebbe di ritrovare la capacità di amare e essere amata.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
Psicologa clinica - Voice Dialogue - Mindfulness - Dreamwork
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Salve, la ringrazio per aver condiviso una parte così dolorosa e intima della sua esperienza. Quello che ha vissuto a 18 anni non è stato solo un trauma sentimentale, ma anche un tradimento profondo della fiducia, che ha toccato vari livelli: emotivo, affettivo e persino familiare. È comprensibile che un evento del genere abbia lasciato delle cicatrici e che da allora lei si senta cambiata nel modo di vivere le relazioni. Quando si subisce un inganno così forte, soprattutto in una fase della vita in cui si è più vulnerabili e si sta ancora imparando a conoscere l’amore e la fiducia, è naturale che la mente sviluppi dei meccanismi di difesa per proteggersi da nuove delusioni. Dal punto di vista cognitivo-comportamentale, ciò che spesso accade in situazioni simili è che l’esperienza traumatica porta a costruire una sorta di “schema” mentale generalizzato: se una persona importante ha tradito e ingannato, allora potrebbe sembrare più sicuro prevenire future sofferenze legandosi agli uomini solo attraverso un interesse economico, quasi come se fosse un modo per riequilibrare l’ingiustizia subita o mantenere una sensazione di controllo. Questo schema, tuttavia, invece di proteggerla davvero, finisce col mantenerla intrappolata in relazioni che non la fanno stare bene e che non rispecchiano i suoi bisogni emotivi più profondi. La domanda che pone è molto importante: è possibile superare tutto questo anche senza un aiuto psicologico? In linea generale, le persone possono elaborare eventi traumatici anche da sole, ma quando il trauma ha avuto un impatto così duraturo sulle relazioni e sui comportamenti, il rischio è che da sola lei continui a ripetere schemi che la fanno soffrire, perché sono diventati automatici. Il primo passo, che lei ha già compiuto, è riconoscere il collegamento tra ciò che è accaduto anni fa e il modo in cui vive oggi i rapporti con gli uomini. Questa consapevolezza è un punto di partenza fondamentale. Per poter superare davvero questo schema, è importante lavorare su due fronti. Da un lato occorre rielaborare emotivamente il trauma, cioè dare un nuovo significato a quell’esperienza dolorosa, riconoscendo che ciò che ha fatto quel ragazzo non definisce né il suo valore come persona né la bontà degli uomini in generale. Dall’altro lato, è utile imparare a riconoscere e modificare i pensieri automatici che oggi le fanno associare la relazione con un uomo alla necessità di ottenere un vantaggio economico. Questo significa gradualmente sperimentare modi diversi di entrare in relazione, basati su fiducia, affetto e reciprocità, anche se inizialmente può sembrare difficile o addirittura spaventoso. Credo sia molto difficile riuscire a compiere questo percorso senza un sostegno, perché il dolore che porta con sé da tanti anni rischia di continuare a influenzare le sue scelte in modo inconsapevole. L’aiuto psicologico non servirebbe a cambiare ciò che è accaduto, ma a darle gli strumenti per riprendere in mano la sua libertà di scegliere relazioni che siano davvero gratificanti. Detto questo, anche piccoli passi che può fare da sola, come scrivere i pensieri che emergono quando entra in contatto con uomini nuovi, oppure chiedersi “questo mio comportamento nasce dalla paura del passato o da ciò che desidero davvero oggi?”, possono già iniziare ad aprire nuove prospettive. Non è sbagliato riconoscere che ciò che ha subito le ha lasciato una ferita profonda, ma non è inevitabile che questa ferita definisca per sempre il suo modo di vivere i rapporti. Con il tempo e con il giusto supporto può ricostruire un modo diverso di stare in relazione, in cui non debba più sentirsi costretta a difendersi attraverso lo sfruttamento, ma possa dare spazio anche a fiducia, intimità e condivisione autentica. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, ciò che ha vissuto è stato un vero trauma affettivo, e il dolore che ne è seguito ha avuto un impatto profondo sul suo modo di relazionarsi agli uomini. Essere tradita da chi si ama, soprattutto nel momento in cui ci si apre per la prima volta, può generare una ferita emotiva che cambia radicalmente la fiducia e la visione delle relazioni. Il comportamento che descrive oggi, legato all’interesse economico, non è una sua “natura”, ma una risposta di difesa: ha imparato, inconsciamente, a proteggersi invertendo i ruoli, così da non sentirsi mai più vulnerabile come allora. In un percorso di psicoterapia umanistica questo tipo di dinamica viene accolta senza giudizio, per comprendere come guarire quel dolore originario, senza restare bloccati nella rabbia o nella sfiducia.
Anche un trattamento EMDR potrebbe aiutarla a rielaborare il vissuto traumatico in modo profondo e alleggerire il peso emotivo associato a quell’esperienza. Superare tutto questo da sola è possibile in parte, ma per trasformare davvero il legame che ha con quella ferita, l’aiuto di uno psicologo psicoterapeuta può fare una grande differenza. Non lo faccia per giustificare il suo ex, ma per liberare sé stessa. Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Alessandra Di Fenza
Psicologo, Psicologo clinico
Marano di Napoli
Gentile utente, è comprensibile che un’esperienza così forte, soprattutto perché si trattava del suo primo legame affettivo, abbia lasciato una traccia profonda. Quando qualcuno di cui ci fidiamo ci ferisce in quel modo, non è solo la relazione a spezzarsi, ma anche la fiducia negli altri e, in parte, in sé stessi.

È passata da una fiducia totale a un atteggiamento di chiusura e difesa, che oggi si manifesta nella convinzione che l’unico modo di rapportarsi agli uomini sia attraverso l’aspetto economico. Questo non è un difetto caratteriale, ma un meccanismo di difesa che la sua mente ha costruito per proteggerla dal rischio di essere di nuovo usata o ferita.

Superare un trauma così radicato senza un supporto psicologico è molto difficile, non impossibile, ma rischia di essere un percorso lento e solitario. Un lavoro con uno psicologo, invece, le permetterebbe di rielaborare quell’esperienza, riconoscere la ferita senza lasciare che continui a guidare le sue scelte e ricostruire un nuovo modo di vivere le relazioni basato sulla fiducia e non sulla difesa.

Resto a disposizione,
Dott.ssa Alessandra Di Fenza
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, le chiedo consiglio un percorso psicologico. Cordiali saluti.
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, penso che abbia già provato più volte a superare da sola questa situazione e non credo che sia possibile"facendo qualcosa" o dicendo a se stessa che non deve più essere così. Ritengo pertanto che sia necessario l'aiuto di un professionista.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Ilaria De Pretto
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Quello che hai vissuto a 18 anni è stato un vero e proprio trauma: la prima esperienza sentimentale, l’innamoramento, la fiducia riposta in lui, la condivisione di una parte importante di te stessa, e poi la scoperta improvvisa e dolorosa non solo del tradimento affettivo, ma anche di un gesto concreto di inganno e umiliazione. È comprensibile che questo episodio ti abbia segnato profondamente e che da allora tu abbia sviluppato una modalità difensiva: “se mi hanno derubata una volta, ora sarò io a prendere prima che gli altri possano farmi del male”.

È importante però distinguere: la scelta di sfruttare economicamente gli uomini non nasce da quello che sei, ma da una ferita che non è stata elaborata. È un modo che la tua mente ha trovato per sentirsi “in controllo” e per non rivivere la sensazione di essere usata, tradita e abbandonata. Il problema è che questa strategia, se da una parte ti protegge dalla paura di essere di nuovo ferita, dall’altra ti tiene prigioniera di quel trauma, perché ti impedisce di vivere rapporti autentici e liberi.

Affrontare questa esperienza significa riconoscere che quello che ti ha fatto il tuo ex non era colpa tua, che tu non meritavi quel gesto, e che il suo comportamento diceva qualcosa di lui e non di te. Non sei tu a dover “pagare per sempre” con la diffidenza o con il cinismo verso gli uomini.

Chiedi se si può superare senza aiuto psicologico. Alcune persone riescono, nel tempo, a elaborare da sole i propri traumi, soprattutto se riescono a parlarne con qualcuno di fidato, a riflettere su quanto accaduto e a distinguere il passato dal presente. Però nel tuo caso, dato che questa ferita condiziona ancora oggi la tua vita e i tuoi comportamenti, un percorso psicologico potrebbe davvero fare la differenza: non per “curare” te, ma per aiutarti a liberarti da un peso che non ti appartiene e che continui a portare addosso.

Questa esperienza non ti ha tolto la possibilità di vivere relazioni sane e basate sull’affetto autentico. Dentro di te c’è ancora la parte che sa amare e fidarsi, ma è coperta da una corazza costruita per difenderti. Non sei condannata a rimanere così: quella corazza può essere tolta, poco a poco, se trovi il coraggio di guardare al trauma e dargli un significato diverso.

Dott.ssa De Pretto
Dott.ssa Lucia Mattia
Psicologo, Psicologo clinico
Potenza
Buonasera, a mio avviso un percorso psicologico sarebbe fondamentale per lei. Le consentirebbe di elaborare il suo trauma relazionale e da lì riappropriarsi del suo benessere psicologico e iniziare a costruire relazioni autentiche e che le diano serenità.
Possiamo lavorare solo su noi stessi, non possiamo cambiare gli altri o chi ci ha fatto del male. Si concentri sul suo benessere. Coraggio!

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.