Salve Da un po’ di tempo, mi trovo a sperimentare pensieri intrusivi e negativi che emergono in mod
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Salve
Da un po’ di tempo, mi trovo a sperimentare pensieri intrusivi e negativi che emergono in modo involontario e persistente. Questi pensieri mi causano un notevole disagio e ansia, influenzando negativamente il mio benessere quotidiano.
Inoltre, ho notato un aumento della frequenza della minzione, anche in assenza di un reale bisogno fisiologico. Crede che sia dovuto al mio stato d'ansia?
Crede che debba iniziare un percorso affinché queste mie paure spariscano, perché nonostante io abbia migliaia di rassicurazioni da mesi non riesco a vivere tranquillamente
Da un po’ di tempo, mi trovo a sperimentare pensieri intrusivi e negativi che emergono in modo involontario e persistente. Questi pensieri mi causano un notevole disagio e ansia, influenzando negativamente il mio benessere quotidiano.
Inoltre, ho notato un aumento della frequenza della minzione, anche in assenza di un reale bisogno fisiologico. Crede che sia dovuto al mio stato d'ansia?
Crede che debba iniziare un percorso affinché queste mie paure spariscano, perché nonostante io abbia migliaia di rassicurazioni da mesi non riesco a vivere tranquillamente
Gentile,
ha notato come, nonostante tutte le rassicurazioni, quelle paure sembrino volerle dire ancora qualcosa?
E se fosse il corpo, attraverso quei pensieri e quei segnali, a cercare un modo tutto suo per farsi ascoltare?
Forse non si tratta di farle “sparire”, ma di capire che storia raccontano.
Chissà cosa potrebbe cambiare se iniziasse a scoprirla con qualcuno accanto.
Mi contatti pure.
Dr. Giorgio De Giorgi
ha notato come, nonostante tutte le rassicurazioni, quelle paure sembrino volerle dire ancora qualcosa?
E se fosse il corpo, attraverso quei pensieri e quei segnali, a cercare un modo tutto suo per farsi ascoltare?
Forse non si tratta di farle “sparire”, ma di capire che storia raccontano.
Chissà cosa potrebbe cambiare se iniziasse a scoprirla con qualcuno accanto.
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Gentile Utente,
Mi dispiace molto per questo momento di difficoltà che sta affrontando. Credo che la cosa più importante che possa fare è quella di rivolgersi ad un professionista che la possa aiutare non solo a comprendere la natura di questi pensieri ma anche il modo per gestire lo stato emotivo che questi determinano. Il contenuto dei pensieri intrusivi infatti è tipicamente normale e comune nella maggior parte delle persone. Tuttavia, quando valutiamo come inaccettabili questi pensieri essi rimangono bloccati il loop nella nostra mente, causando forte disagio emotivo. La terapia cognitivo comportamentale rappresenta il gold standard non solo per la formulazione del caso e la costruzione di un modello che permetta di comprendere i processi comportamentali e psicologico coinvolti nel mantenimento del problema, ma anche per la messa in atto di tecniche di intervento sul problema. Le auguro un buon proseguimento, a presto
Mi dispiace molto per questo momento di difficoltà che sta affrontando. Credo che la cosa più importante che possa fare è quella di rivolgersi ad un professionista che la possa aiutare non solo a comprendere la natura di questi pensieri ma anche il modo per gestire lo stato emotivo che questi determinano. Il contenuto dei pensieri intrusivi infatti è tipicamente normale e comune nella maggior parte delle persone. Tuttavia, quando valutiamo come inaccettabili questi pensieri essi rimangono bloccati il loop nella nostra mente, causando forte disagio emotivo. La terapia cognitivo comportamentale rappresenta il gold standard non solo per la formulazione del caso e la costruzione di un modello che permetta di comprendere i processi comportamentali e psicologico coinvolti nel mantenimento del problema, ma anche per la messa in atto di tecniche di intervento sul problema. Le auguro un buon proseguimento, a presto
Buongiorno, dalla situazione esposta sembra che i pensieri intrusivi e negativi causano dei deficit nello svolgimento delle attività quotidiane, proprio per tale ragione un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a ridimensionare tali pensieri.
Salve,
Credo che lei dovrebbe fare un percorso di sostegno psicologico per comprenderne le cause e comprendere conseguentemente le strategie da adottare. Spesso l'aumento della minzione è dovuto a stress o stati di ansia. Se ha bisogno posso riceverla anche on line.
Saluti.
Credo che lei dovrebbe fare un percorso di sostegno psicologico per comprenderne le cause e comprendere conseguentemente le strategie da adottare. Spesso l'aumento della minzione è dovuto a stress o stati di ansia. Se ha bisogno posso riceverla anche on line.
Saluti.
Salve,
grazie per aver scritto con tanta chiarezza e per aver avuto il coraggio di parlare di qualcosa che, spesso, viene vissuto in solitudine.
Quello che descrive – pensieri intrusivi, ansia costante e sintomi fisici come la minzione frequente – è molto comune in condizioni di forte stress o di ansia generalizzata. Il corpo, quando vive in uno stato di allerta continuo, può reagire in molti modi: disturbi del sonno, tensione muscolare, difficoltà di concentrazione… e anche sintomi come quello che riferisce, legati a un’iperattivazione del sistema nervoso autonomo.
Il fatto che, nonostante le rassicurazioni, l’ansia non si plachi è un segnale importante: significa che non è la realtà esterna a essere fonte di pericolo, ma il modo in cui la sua mente, al momento, sta interpretando e reagendo agli stimoli. È come se fosse rimasta “bloccata” in uno schema di allerta continua, difficile da spegnere con la sola razionalità.
Proprio per questo, un percorso psicologico potrebbe essere di grande aiuto. Non tanto per “far sparire” le paure dall’oggi al domani, ma per aiutarla a capire da dove arrivano, cosa le alimenta, e soprattutto per ritrovare strumenti per gestirle in modo più sereno e funzionale.
Avere ansia non significa essere deboli o fragili: significa che c’è una parte di lei che sta chiedendo attenzione, ascolto e cura. E ha tutto il diritto di prendersene.
Se lo desidera, può iniziare anche solo con qualche colloquio di orientamento: a volte basta davvero poco per iniziare a sentirsi meno soli in ciò che si prova.
grazie per aver scritto con tanta chiarezza e per aver avuto il coraggio di parlare di qualcosa che, spesso, viene vissuto in solitudine.
Quello che descrive – pensieri intrusivi, ansia costante e sintomi fisici come la minzione frequente – è molto comune in condizioni di forte stress o di ansia generalizzata. Il corpo, quando vive in uno stato di allerta continuo, può reagire in molti modi: disturbi del sonno, tensione muscolare, difficoltà di concentrazione… e anche sintomi come quello che riferisce, legati a un’iperattivazione del sistema nervoso autonomo.
Il fatto che, nonostante le rassicurazioni, l’ansia non si plachi è un segnale importante: significa che non è la realtà esterna a essere fonte di pericolo, ma il modo in cui la sua mente, al momento, sta interpretando e reagendo agli stimoli. È come se fosse rimasta “bloccata” in uno schema di allerta continua, difficile da spegnere con la sola razionalità.
Proprio per questo, un percorso psicologico potrebbe essere di grande aiuto. Non tanto per “far sparire” le paure dall’oggi al domani, ma per aiutarla a capire da dove arrivano, cosa le alimenta, e soprattutto per ritrovare strumenti per gestirle in modo più sereno e funzionale.
Avere ansia non significa essere deboli o fragili: significa che c’è una parte di lei che sta chiedendo attenzione, ascolto e cura. E ha tutto il diritto di prendersene.
Se lo desidera, può iniziare anche solo con qualche colloquio di orientamento: a volte basta davvero poco per iniziare a sentirsi meno soli in ciò che si prova.
Prima di tutto, ti ringrazio per aver condiviso queste difficoltà: riconoscere di avere bisogno di aiuto è un passo coraggioso e fondamentale. Quello che descrivi (pensieri intrusivi, ansia persistente, disagio fisico come l’aumento della minzione) è qualcosa che può davvero influire profondamente sulla qualità della vita, e merita attenzione e cura. Molte persone sperimentano pensieri intrusivi e ansiosi. Anche se possono sembrare strani o spaventosi, non definiscono chi sei e non significano che tu stia “perdendo il controllo”. È molto comune cercare rassicurazioni per calmarsi, ma spesso questo meccanismo rischia di alimentare ancora di più il ciclo dell’ansia. Proprio per questo un percorso psicologico può aiutarti a spezzare questo circolo. Cerca di non colpevolizzarti per quello che stai vivendo. L’ansia non è una debolezza o un difetto, ma una condizione che si può affrontare e migliorare con l’aiuto giusto. Ti incoraggio caldamente a rivolgerti a uno psicologo o psicoterapeuta, perché lavorare insieme a un professionista può aiutarti a comprendere meglio le radici della tua ansia, imparare strategie per gestire i pensieri intrusivi e ritrovare un maggiore benessere.
Spero di esserti stata d'aiuto!
Spero di esserti stata d'aiuto!
Buonasera, le confermo che sarebbe opportuno un consulto psicologico. Cordiali saluti.
Buonasera, grazie per la condivisione di questo vissuto profondo.
Ciò che descrive potrebbe essere legato a uno stato d'ansia: l'aumento di frequenza nella minzione potrebbe essere la risposta fisica a delle situazioni fortemente stressanti e ansiogene alle quali bisogna prestare fortemente attenzione, ascoltandole.
Potrebbe essere utile cominciare un percorso psicologico per affrontare queste intense paure e comprenderne la loro origine, di modo da riacquisire uno stato benessere psico-fisico.
Un caro saluto,
Dott.ssa Simona Santoni - Psicologa
Ciò che descrive potrebbe essere legato a uno stato d'ansia: l'aumento di frequenza nella minzione potrebbe essere la risposta fisica a delle situazioni fortemente stressanti e ansiogene alle quali bisogna prestare fortemente attenzione, ascoltandole.
Potrebbe essere utile cominciare un percorso psicologico per affrontare queste intense paure e comprenderne la loro origine, di modo da riacquisire uno stato benessere psico-fisico.
Un caro saluto,
Dott.ssa Simona Santoni - Psicologa
Salve,
quello che descrive è una condizione che molte persone sperimentano quando si trovano a vivere un periodo di forte stress o ansia. I pensieri intrusivi e negativi che emergono in modo involontario e persistente sono tipici delle manifestazioni ansiose e possono generare un elevato livello di disagio, soprattutto quando diventano difficili da gestire o sembrano fuori dal proprio controllo.
Anche la minzione frequente, in assenza di un reale stimolo fisiologico, può essere collegata allo stato d’ansia: il sistema nervoso autonomo, quando è in allerta per lunghi periodi, può influenzare il funzionamento di diversi apparati, tra cui quello urinario.
Le continue rassicurazioni che sembrano non bastare, e la sensazione di non riuscire a vivere serenamente nonostante i tentativi di tranquillizzarsi, sono segnali importanti. Questo tipo di dinamiche è molto comune in alcune forme d’ansia generalizzata o nei disturbi ossessivi, e può essere affrontato con efficacia attraverso un percorso psicoterapeutico mirato.
Per approfondire le cause di questi sintomi e trovare strumenti concreti per affrontarli, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
quello che descrive è una condizione che molte persone sperimentano quando si trovano a vivere un periodo di forte stress o ansia. I pensieri intrusivi e negativi che emergono in modo involontario e persistente sono tipici delle manifestazioni ansiose e possono generare un elevato livello di disagio, soprattutto quando diventano difficili da gestire o sembrano fuori dal proprio controllo.
Anche la minzione frequente, in assenza di un reale stimolo fisiologico, può essere collegata allo stato d’ansia: il sistema nervoso autonomo, quando è in allerta per lunghi periodi, può influenzare il funzionamento di diversi apparati, tra cui quello urinario.
Le continue rassicurazioni che sembrano non bastare, e la sensazione di non riuscire a vivere serenamente nonostante i tentativi di tranquillizzarsi, sono segnali importanti. Questo tipo di dinamiche è molto comune in alcune forme d’ansia generalizzata o nei disturbi ossessivi, e può essere affrontato con efficacia attraverso un percorso psicoterapeutico mirato.
Per approfondire le cause di questi sintomi e trovare strumenti concreti per affrontarli, sarebbe utile e consigliato rivolgersi ad uno specialista.
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa
Gentile utente, buonasera.
Vivere immersi in un flusso di pensieri negativi e continue preoccupazioni può essere molto invalidante e condizionare tutti gli ambiti della vita. Può accadere, come nel suo caso, che la ruminazione mentale (insistere per molto tempo sui soliti pensieri, senza trovare vie di uscita) generi stanchezza, frustrazione, emozioni negative e ansia. Non di rado ci sono anche sintomi fisici collegati al disagio mentale, perché la connessione mente-corpo risente dello stato mentale di agitazione. La minzione, per esempio, è collegata all'attività renale che è aumentata dalla produzione di adrenalina, ormone prodotto in condizioni di stress o allerta (non a caso, esiste il detto "farsela sotto dalla paura").
Iniziare un percorso psicologico potrebbe aiutarla notevolmente. Potrebbe imparare metodi efficaci per iniziare a sganciarsi dal suo overthinking e allenare la sua mente a essere più connessa con il momento presente. Questo le consentirebbe di gestire molto meglio il flusso di pensieri e, con esso, le conseguenze sul piano emozionale. Potrà anche riprendere fiducia in sé stessa e a ritrovare equilibrio, aumentando la flessibilità psicologica di fronte agli inevitabili ostacoli della vita. Inoltre, essere più consapevole del funzionamento della mente, le consentirà di mettere in mostra le sue potenzialità e iniziare un vero e proprio percorso di crescita personale.
Se è interessata a questo tipo di percorso psicologico, posso darle maggiori informazioni, anche tramite consulenza online.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Vivere immersi in un flusso di pensieri negativi e continue preoccupazioni può essere molto invalidante e condizionare tutti gli ambiti della vita. Può accadere, come nel suo caso, che la ruminazione mentale (insistere per molto tempo sui soliti pensieri, senza trovare vie di uscita) generi stanchezza, frustrazione, emozioni negative e ansia. Non di rado ci sono anche sintomi fisici collegati al disagio mentale, perché la connessione mente-corpo risente dello stato mentale di agitazione. La minzione, per esempio, è collegata all'attività renale che è aumentata dalla produzione di adrenalina, ormone prodotto in condizioni di stress o allerta (non a caso, esiste il detto "farsela sotto dalla paura").
Iniziare un percorso psicologico potrebbe aiutarla notevolmente. Potrebbe imparare metodi efficaci per iniziare a sganciarsi dal suo overthinking e allenare la sua mente a essere più connessa con il momento presente. Questo le consentirebbe di gestire molto meglio il flusso di pensieri e, con esso, le conseguenze sul piano emozionale. Potrà anche riprendere fiducia in sé stessa e a ritrovare equilibrio, aumentando la flessibilità psicologica di fronte agli inevitabili ostacoli della vita. Inoltre, essere più consapevole del funzionamento della mente, le consentirà di mettere in mostra le sue potenzialità e iniziare un vero e proprio percorso di crescita personale.
Se è interessata a questo tipo di percorso psicologico, posso darle maggiori informazioni, anche tramite consulenza online.
Le auguro il meglio, Dott. Antonio Cortese
Gentile Utente,
la ringrazio per aver condiviso con tanta chiarezza la sua esperienza.
I pensieri intrusivi e negativi che descrive, così come il senso di disagio e l’aumento della frequenza della minzione, possono effettivamente essere collegati a uno stato di ansia. È importante sottolineare che si tratta di reazioni piuttosto comuni: quando siamo sotto pressione o viviamo un periodo emotivamente impegnativo, la mente e il corpo possono manifestare segnali di disagio anche in modi inaspettati.
Il fatto che queste sensazioni persistano nonostante le rassicurazioni che ha ricevuto è comprensibile. In alcuni casi, anche quando sappiamo razionalmente di non essere in pericolo, il nostro corpo continua a reagire come se lo fossimo.
Un percorso con uno psicologo/psicoterapeuta potrebbe aiutarla a gestire meglio l’ansia, comprendere i meccanismi alla base dei pensieri che la disturbano e ritrovare maggiore serenità. Si tratta di un passo verso il benessere, che molte persone scelgono di compiere in momenti di difficoltà.
Ciò che sta vivendo può essere affrontato con successo, e il fatto che ne stia parlando è già un segnale positivo di consapevolezza e di cura verso se stessa.
Resto a disposizione per qualsiasi altra domanda o approfondimento.
Un caro saluto!
la ringrazio per aver condiviso con tanta chiarezza la sua esperienza.
I pensieri intrusivi e negativi che descrive, così come il senso di disagio e l’aumento della frequenza della minzione, possono effettivamente essere collegati a uno stato di ansia. È importante sottolineare che si tratta di reazioni piuttosto comuni: quando siamo sotto pressione o viviamo un periodo emotivamente impegnativo, la mente e il corpo possono manifestare segnali di disagio anche in modi inaspettati.
Il fatto che queste sensazioni persistano nonostante le rassicurazioni che ha ricevuto è comprensibile. In alcuni casi, anche quando sappiamo razionalmente di non essere in pericolo, il nostro corpo continua a reagire come se lo fossimo.
Un percorso con uno psicologo/psicoterapeuta potrebbe aiutarla a gestire meglio l’ansia, comprendere i meccanismi alla base dei pensieri che la disturbano e ritrovare maggiore serenità. Si tratta di un passo verso il benessere, che molte persone scelgono di compiere in momenti di difficoltà.
Ciò che sta vivendo può essere affrontato con successo, e il fatto che ne stia parlando è già un segnale positivo di consapevolezza e di cura verso se stessa.
Resto a disposizione per qualsiasi altra domanda o approfondimento.
Un caro saluto!
Buonasera,
le consiglio, previa una visita da uno specialista per il tema della minzione frequente, di prendere in considerazione la possibilità di iniziare un percorso terapeutico che le permetta di affrontare i problemi di ansia ed i pensieri intrusivi che stanno minando la qualità della sua vita.
Un caro saluto
Dott.sa Pasquadibisceglia
le consiglio, previa una visita da uno specialista per il tema della minzione frequente, di prendere in considerazione la possibilità di iniziare un percorso terapeutico che le permetta di affrontare i problemi di ansia ed i pensieri intrusivi che stanno minando la qualità della sua vita.
Un caro saluto
Dott.sa Pasquadibisceglia
Salve, la ringrazio per aver condiviso ciò che sta vivendo: non è mai facile esporsi su tematiche così intime, soprattutto quando si tratta di esperienze interiori come pensieri intrusivi, ansia e sintomi fisici che possono generare molta confusione. Quello che descrive è, in effetti, un quadro che appare coerente con una condizione ansiosa, che può assumere varie forme e manifestarsi sia a livello mentale che corporeo. I pensieri intrusivi, cioè quei pensieri negativi, disturbanti o assurdi che si presentano senza preavviso e in modo non voluto, sono molto comuni nei disturbi d’ansia, in particolare nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo o nei quadri ansiosi generalizzati. A livello cognitivo, spesso questi pensieri sono interpretati in modo catastrofico o con un’eccessiva attribuzione di significato, alimentando così un circolo vizioso: più si tenta di respingerli, più essi tornano con maggiore forza. La mente, nel tentativo di controllare ciò che percepisce come minaccioso, finisce per attivare una continua sorveglianza, che diventa essa stessa fonte di disagio. È importante sottolineare che i pensieri intrusivi non definiscono chi siamo, non sono segnali di pericolo reale, e non hanno potere predittivo sul nostro comportamento. Sono prodotti della mente che, se accolti e osservati con un atteggiamento meno giudicante e più distaccato, perdono molto della loro forza. Un percorso cognitivo-comportamentale può essere estremamente utile per imparare a gestire questi pensieri, modificarne la valutazione disfunzionale e interrompere le strategie di controllo o evitamento che, paradossalmente, li alimentano. Per quanto riguarda la minzione frequente, anche questo sintomo è molto spesso associato all’ansia. L’iperattivazione fisiologica del sistema nervoso autonomo, che avviene durante gli stati ansiosi, può influenzare varie funzioni corporee, tra cui proprio quella vescicale. Molte persone, in presenza di preoccupazioni costanti, tensione o stati di allerta, riferiscono una necessità ricorrente di urinare, anche se la vescica non è piena. È un effetto collaterale piuttosto comune e, nella maggior parte dei casi, è reversibile con la riduzione dello stato ansioso di fondo. Lei accenna a un’altra dinamica molto importante: il bisogno continuo di rassicurazioni. Questo è un altro elemento che spesso accompagna l’ansia. Si cerca conforto nelle parole altrui, nelle informazioni, nei controlli, ma tutto ciò ha un effetto calmante solo temporaneo. Poco dopo, il dubbio e l’inquietudine si ripresentano. Questo accade perché il problema non sta nella realtà oggettiva, ma nella modalità con cui la sua mente interpreta eventi, sensazioni e pensieri. In terapia cognitivo-comportamentale si lavora proprio su questo: non si tenta di convincere la mente che non ci sia nulla di cui preoccuparsi, ma si impara a tollerare l’incertezza, ad accogliere le emozioni spiacevoli, e a vivere una vita più piena senza dover attendere che ogni paura sparisca del tutto. La sua consapevolezza è già un primo passo molto prezioso. Il fatto che riconosca che nonostante le rassicurazioni esterne non riesca a stare tranquilla indica che è pronta a cercare strumenti più efficaci per affrontare la situazione. Un percorso psicologico può aiutarla non solo a ridurre i sintomi, ma a comprenderli, a dare loro un significato diverso, e a ricostruire uno spazio interiore di maggiore serenità e stabilità. L’obiettivo non è eliminare completamente i pensieri o le emozioni negative, ma imparare a gestirli in modo che non condizionino più la sua vita e le sue scelte. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Salve, la ringrazio per la sua condivisione. Si, sembra stia affrontando un vissuto d'ansia. I pensieri intrusivi sono associati ad un evento specifico che la turba molto? Comunque il fatto che lei riconosca i sintomi e si renda conto di aver bisogno di una terapia è positivo per la riuscita della stessa. Spero inizii questo percorso.
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello
Cordiali saluti.
Dott.Salvatore Augello
gentile utente, grazie per la condivisione innanzitutto. I pensieri intrusivi e negativi spesso sovvengono in concomitanza con manifestazioni di tipo ansioso, trattandosi anch'essi di fatto a un bisogno di senso di controllo. Intraprendere un percorso di terapia potrebbe aiutarla ad esplorare e provare a comprendere le motivazioni sottostanti la sua sintomatologia, individuando delle strategie funzionali con lo specialista per affrontare le sue paure più radicate.
Resto a disposizione, cordiali saluti
AV
Resto a disposizione, cordiali saluti
AV
Buongiorno, posso immaginare quanto sia faticoso convivere con pensieri invasivi e persistenti. Quello che sta attraversando è una condizione che può emergere in risposta a situazioni stressanti o a periodi particolarmente delicati della vita, e merita tutta l’attenzione e il supporto necessari. Le consiglio di rivolgersi a uno/a psicoterapeuta per un approfondimento psicodiagnostico, così da comprendere meglio questi vissuti e valutare l’avvio di un percorso di psicoterapia mirato ad aiutarla nella gestione dei pensieri intrusivi, nella riduzione dell’ansia e nel favorire un maggiore senso di equilibrio e benessere nella quotidianità. Potrebbe inoltre essere utile considerare un consulto psichiatrico, per ottenere un inquadramento completo e integrato della situazione.
I pensieri intrusivi, purtroppo, possono influenzare - come Lei stess* evidenzia - il benessere quotidiano. Identificare la matrice di questi pensieri può sicuramente aiutare a lavorarci su e, col tempo, a risolverli.
Mi rendo disponibile ad aiutarLa a far ciò e a recuperare quel benessere di cui necessita per vivere serenamente.
Mi rendo disponibile ad aiutarLa a far ciò e a recuperare quel benessere di cui necessita per vivere serenamente.
Caro utente,
se sente il bisogno di capire e cambiare qualcosa perchè non si sente tranquilla o comunque non si sente bene, allora si ascolti e segua questo suo bisogno. E' la cosa più utile che può fare per se stesso se questi pensieri intrusivi e negativi sono persistenti e la mettono a disagio e in ansia influenzando negativamente la sua quotidianità.
Rimango a disposizione per qualsiasi cosa
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
se sente il bisogno di capire e cambiare qualcosa perchè non si sente tranquilla o comunque non si sente bene, allora si ascolti e segua questo suo bisogno. E' la cosa più utile che può fare per se stesso se questi pensieri intrusivi e negativi sono persistenti e la mettono a disagio e in ansia influenzando negativamente la sua quotidianità.
Rimango a disposizione per qualsiasi cosa
Un caro saluto
Dott.ssa Claudia Fontanella
Gentile utente,
comprendo profondamente quanto possa essere difficile convivere con pensieri intrusivi e sensazioni di ansia costante. Quando la mente è attraversata da pensieri che sembrano arrivare senza il nostro consenso e che si impongono con insistenza, è naturale sentirsi sopraffatti, confusi o spaventati. La loro persistenza, unita al bisogno continuo di rassicurazione, può contribuire a mantenere uno stato di allerta che ha effetti anche sul corpo, come ad esempio la minzione frequente.
Sì, è possibile che tutto ciò sia legato al suo stato d’ansia: corpo e mente sono strettamente connessi, e spesso il disagio emotivo trova espressione anche attraverso sintomi fisici. Tuttavia, va sempre esclusa anche una causa medica, quindi un confronto con il proprio medico di base può essere utile per escludere altre spiegazioni.
Detto questo, iniziare un percorso psicologico può offrirle un contenitore sicuro dove esplorare questi vissuti e comprendere più a fondo l’origine delle sue paure. Con l’aiuto di un professionista potrebbe imparare a riconoscere i meccanismi che alimentano il circolo dell’ansia e acquisire strumenti per affrontare i pensieri in modo più sereno e consapevole.
Ricordi che chiedere aiuto è un atto di grande coraggio e il primo passo verso un maggiore benessere.
Dott.ssa Stefania Borriello
comprendo profondamente quanto possa essere difficile convivere con pensieri intrusivi e sensazioni di ansia costante. Quando la mente è attraversata da pensieri che sembrano arrivare senza il nostro consenso e che si impongono con insistenza, è naturale sentirsi sopraffatti, confusi o spaventati. La loro persistenza, unita al bisogno continuo di rassicurazione, può contribuire a mantenere uno stato di allerta che ha effetti anche sul corpo, come ad esempio la minzione frequente.
Sì, è possibile che tutto ciò sia legato al suo stato d’ansia: corpo e mente sono strettamente connessi, e spesso il disagio emotivo trova espressione anche attraverso sintomi fisici. Tuttavia, va sempre esclusa anche una causa medica, quindi un confronto con il proprio medico di base può essere utile per escludere altre spiegazioni.
Detto questo, iniziare un percorso psicologico può offrirle un contenitore sicuro dove esplorare questi vissuti e comprendere più a fondo l’origine delle sue paure. Con l’aiuto di un professionista potrebbe imparare a riconoscere i meccanismi che alimentano il circolo dell’ansia e acquisire strumenti per affrontare i pensieri in modo più sereno e consapevole.
Ricordi che chiedere aiuto è un atto di grande coraggio e il primo passo verso un maggiore benessere.
Dott.ssa Stefania Borriello
Buongiorno, In effetti quello che descrive parrebbe proprio un disturbo d'ansia. Naturalmente disturbi d'ansia differiscono molto per livelli di intensità e per sintomatologia differenti per cui da una semplice domanda come quella che ha posto è difficile avere chiara quale sia la sua sfumatura, ma , sicuramente, un percorso con uno specialista della psiche non potrebbe che farle bene.
Il problema della frequente minzione potrebbe sicuramente essere di natura psicosomatica. Penso che un percorso psicoterapeutico sia quello meglio indicato al suo caso.
Quello che descrivi è molto coerente con un quadro di ansia generalizzata o ansia con pensieri ossessivi, in cui i pensieri intrusivi (spesso irrazionali, ripetitivi e spiacevoli) diventano difficili da gestire e portano a comportamenti legati al bisogno di rassicurazione o a sintomi somatici, come l’aumento della minzione. Quest’ultima, infatti, può essere una manifestazione fisica molto comune dell’ansia, dovuta all’attivazione del sistema nervoso autonomo.
Il fatto che tu riceva rassicurazioni ma non riesca a placare il disagio è un altro indizio: la rassicurazione temporaneamente riduce l’ansia, ma nel tempo può diventare parte del problema, alimentando il ciclo ossessivo.
Cosa puoi fare:
Sì, iniziare un percorso psicoterapeutico è altamente consigliato. La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) è molto efficace per i pensieri intrusivi e per l’ansia. In alcuni casi, può essere utile anche un supporto farmacologico, ma è il terapeuta a valutarlo.
Imparare tecniche di gestione dell’ansia (respiro diaframmatico, mindfulness, journaling dei pensieri, esposizione graduale all’ansia senza rassicurazioni).
Non vergognarti di chiedere aiuto professionale. I pensieri intrusivi sono comuni, ma vanno trattati se diventano persistenti e disturbanti.
È positivo che tu sia consapevole del problema e voglia intervenire: questo mostra motivazione e apertura al cambiamento.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Il fatto che tu riceva rassicurazioni ma non riesca a placare il disagio è un altro indizio: la rassicurazione temporaneamente riduce l’ansia, ma nel tempo può diventare parte del problema, alimentando il ciclo ossessivo.
Cosa puoi fare:
Sì, iniziare un percorso psicoterapeutico è altamente consigliato. La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) è molto efficace per i pensieri intrusivi e per l’ansia. In alcuni casi, può essere utile anche un supporto farmacologico, ma è il terapeuta a valutarlo.
Imparare tecniche di gestione dell’ansia (respiro diaframmatico, mindfulness, journaling dei pensieri, esposizione graduale all’ansia senza rassicurazioni).
Non vergognarti di chiedere aiuto professionale. I pensieri intrusivi sono comuni, ma vanno trattati se diventano persistenti e disturbanti.
È positivo che tu sia consapevole del problema e voglia intervenire: questo mostra motivazione e apertura al cambiamento.
Dott.ssa Antonella Bellanzon
Buongiorno,
Immagino non sia facile convivere con questi pensieri.
L'aumento della frequenza di minzione può essere associato ad uno stato d'ansia, non so dirle se sia il suo caso ma questa correlazione esiste, bisognerebbe eventualmente comprendere se nel suo caso sia così.
In ogni caso sì, potrebbe provare ad intraprendere un percorso, magari può aiutarla a riacquistare quel benessere di cui parla.
Nel frattempo, provi a pensare a quale funzione hanno questi pensieri intrusivi e negativi di cui parla. Come mai compaiono secondo lei? Che cosa riguardano? L'insorgenza di questi pensieri quando è avvenuta? In seguito a che cosa? Qualche evento in particolare?
Potrebbe riflettere su questi punti.
Spero di esserle stata d'aiuto :)
Immagino non sia facile convivere con questi pensieri.
L'aumento della frequenza di minzione può essere associato ad uno stato d'ansia, non so dirle se sia il suo caso ma questa correlazione esiste, bisognerebbe eventualmente comprendere se nel suo caso sia così.
In ogni caso sì, potrebbe provare ad intraprendere un percorso, magari può aiutarla a riacquistare quel benessere di cui parla.
Nel frattempo, provi a pensare a quale funzione hanno questi pensieri intrusivi e negativi di cui parla. Come mai compaiono secondo lei? Che cosa riguardano? L'insorgenza di questi pensieri quando è avvenuta? In seguito a che cosa? Qualche evento in particolare?
Potrebbe riflettere su questi punti.
Spero di esserle stata d'aiuto :)
Gentile utente le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico in modo da trovare strategie per fronteggiare questi pensieri.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua storia. Non credo che i due eventi siano collegati, l'aumento della minzione può avere tantissime altre spiegazioni. Quello che andrebbe affrontato sono invece la natura e la frequenza dei pensieri intrusivi.
Se lo desidera, io sono a disposizione anche online
dott.sa Elena Bonini
Se lo desidera, io sono a disposizione anche online
dott.sa Elena Bonini
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
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