Salve buongiorno sono una ragazza di 23 anni incinta alla 24esima settimana... ho sempre avuto probl

16 risposte
Salve buongiorno sono una ragazza di 23 anni incinta alla 24esima settimana... ho sempre avuto problemi di ipocondria e ansia da camice bianco se così si può chiamare, e in maniera più specifica riguardo alla misurazione della pressione...forse per aver visto mio padre con un ictus in corso all Eta di 10 anni e con la pressione altissima deceduto poco dopo....Dall inizio della gravidanza l ho sempre misurata nonostante tutto riuscivo a gestire l ansia misurandola da sola e in realtà i valori erano praticamente perfetti...se non che un giorno per problemi di contrazioni alla 20esima settimana mi sono recata in pronto soccorso ginecologico dopo avermi misurato la pressione che era 122 66...li mi hanno visitata e per farmi il foglio di dimissione mi hanno misurato la pressione che risultava essere alta 160 96 con i battiti a 145... non sono riuscita a calmarmi e dal giorni quelle due volte successive che l ho misurata era sempre alta ma non so se dall ansia o perché e alta di suo..non riesco neanche più a misurarla da sola ormai... come sento che si alzano i battiti stacco la macchinetta e non finisco la misurazione...questo crea un ulteriore ansia in quanto devo per forza misurarla per non andare incontro a spiacevoli conseguenze...non so come uscirne da questa situazione...in quanto se ho davvero la pressione alta va curata perché non posso permettermi di recare danno alla bambina ma non riesco proprio a gestire questa cosa...ho provato andando dalla psicologa ( consigliata dalla mia ginecologa che sa di questo mio problema) ..che mi ha semplicemente detto cose che già so e che gia cerco di seguire come respirare ecc...ma nulla da fare...vi prego di consigliarmi qualcosa...tutta quest ansia non fa altro che peggiorare con l avvicinarsi al parto...grazie mille per la disponibilità e l attenzione...vi auguro una buona giornata
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento. Non è possibile dare risposte generiche, ogni sintomo è collegato e nasce all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Lei ha necessità non solo di respirare ma di essere supportata, di parlare di ciò che le accade per comprendere cosa mantiene in vita questo suo disagio. Lo faccia proprio per affrontare al meglio il parto.
Se ha bisogno di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini

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Gent.ma, sarebbe opportuno chiedesse una consultazione terapeutica che la aiuti a districare alcuni suoi timori collegati alla sua esperienza personale e che la maternità attualmente sollecita, procurandole questi stati di ansia. In assenza di ulteriori questioni rilevanti, potrebbe trarre beneficio già con un appropriato lavoro a breve termine che la accompagni in questo periodo. SG
Buongiorno, e grazie della sua condivisione. È stata veramente capace di descrivere in maniera chiara la sua ansia. La gravidanza è un momento molto delicato che rimette in moto tutti dei vissuti interni (come ad esempio i lutti) in maniera molto ambivalente. Ci si sente responsabili della vita di nostr*figl* ed anche angosciati da questa responsabilità. Forse, per la prima volta in maniera così profonda, sentiamo che un nostro movimento, in un senso o nell.altro, può recare danno o beneficio al nostro bambino.

Credo che sia importante per lei riuscire a trovare un contesto che la faccia sentire accolta e al sicuro, così da poter conoscere la sua ansia e sentirsene padrona.

Le auguro il meglio.
Per qualsiasi chiarimento resto a disposizione
Livia cacialli
Gentile signora, riformulo la sua descrizione. Sembra chiaro che l'emozione di paura guida i comportamenti. Inoltre, lei collega la paura a situazioni verosimili accaduti in tempi non recenti che potrebbero aver lasciato un segno nella memoria emotiva e attivano un circolo vizioso costantemente. Sarebbe molto utile nel suo caso un percorso terapeutico per comprendere meglio come emozioni e comportamenti portano allo stato di disagio. Sicuramente potrebbe giovare la terapia EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing.
Cordialità
Dott.ssa Silvana Zito
Salve, il trauma della perdita di suo padre con quella modalità che ha descritto ha sicuramente creato il lei notevoli problemi con l'approccio alla salute e alla malattia. Sarebbe accaduto a chiunque, non si rammarichi per questo. Normale è anche un aumento dei valori della pressione durante un attacco d'ansia anche se lieve. Per questo motivo le consiglio di parlarne con uno psicologo che la supporti durante la gravidanza, cosa primaria in questo momento, e poi affronti con lei il trauma che ha avuto con suo padre per risolverlo e avere una vita serena. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, credo che innanzitutto potrebbe chiedere aiuto ad un consultorio o ad un medico che le possa misurare la pressione regolarmente senza farlo da sola, perché mi creda, è impossibile avere un livello normale della pressione se la si misura con la paura che sia alta. Dice di essersi già rivolta ad una psicologa ma di non essere riuscita a convincersi delle tecniche suggerite. Fossi in lei farei un altro tentativo perché ci vuole un pò di tempo non è una cosa immediata e forse nel suo caso sentirsi seguita da qualcuno con maggiore frequenza, sia da un punto di vista medico che psicologico, potrebbe essere già di per sé fonte di maggiore serenità. Rimango a disposizione per qualsiasi dubbio o approfondimento del quale avesse necessità.
Cordialmente
Dott.ssa Loredana Luise
Buongiorno,
dalle sue parole è possibile percepire quanto il suo vissuto emotivo in questo momento la stia preoccupando. Comprendere ed accettare la sintomatologia legata all'ansia non è facile e richiede tempo. Un tempo specifico dove poter sospendere i propri impegni e doveri quotidiani per potersi dedicare a ciò che internamente si sta attraversando. Da ciò che ho capito è un tempo che lei teme di non avere perché la gravidanza e l'avvicinarsi del parto acuiscono tutta la sintomatologia legata all'ansia. Quello che sento di condividere con lei per poterle facilitare un cambiamento in questo delicato momento di vita è di cercare in piccole dosi di avvicinarsi a quella parte "aggrovigliata" dentro sé stessa cercando di dare un nome all'ignoto così da poterne prendere consapevolezza e acquisire conseguentemente la possibilità di agire su quei comportamenti che adesso non le sono funzionali per un suo benessere. Fare ciò da soli è molto difficile ma non impossibile. Io sarò lieta di accompagnarla se ne avesse bisogno utilizzando i colloqui clinici, uno spazio protetto dove poter lavorare sul proprio potere personale

Un caro abbraccio

Lucia
E' possibile che i suoi stati d'ansia e la sua patofobia, siano conseguenza dell'evento traumatico a cui fa cenno. E' opportuno un intervento psicoterapeutico più mirato alla desensibilizzazione del ricordo e alla facilitazione della elaborazione dell'evento che sembrerebbe non completata con le sue risorse di auto guarigione. Può ascoltare gratuitamente il Podcast Le Stanze della Paura, disponibile gratuitamente su Google e Spotify. Troverà informazioni sui disturbi d'ansia, strumenti di auto aiuto per favorire il rilassamento e un episodio specifico sugli eventi traumatici e dal 10 marzo anche un episodio dedicato al tema del superamento del trauma. Buona serata. Bruno Ramondetti
Buongiorno la ringrazio per aver voluto condividere la sua esperienza. Ha già legato il suo attuale stato ansioso ad un evento traumatico importante come la morte del suo papà. La gravidanza sta riattivando probabilmente un truma non elaborato. Le consiglio la terapia EMDR che si focalizza su questo e la può aiutare moltissimo. Rimango a sua disposizione per ulteriori informazioni e le faccio i migliori auguri per il proseguo della sua gravidanza!
Salve, immagino che l'episodio di papà non sia stato facile da elaborare. Quando si prova un'ansia elevata, intensa e frequente vuol dire che il meccanismo si è inceppato e necessita di essere ristabilito. Ognuno di noi ha una soglia di attivazione e una volta superato un x valore , percepiamo l'emozione in questione troppo alta da sopportare. Ciò rappresenta un campanello d'allarme per pensare che un intervento psicoterapeutico sarà d'aiuto per ristabilire quel meccanismo. L'ansia o fobia specifica verso i medici si può imparare a gestire, con l'ausilio di specifiche tecniche psicoterapeutiche. Personalmente in casi di ansia o fobia specifica adotto un preciso protocollo di intervento che mira a lavorare sui pensieri, emozioni, comportamenti.
Sono sicura che con l'aiuto di un professionista troverà delle strategie di fronteggiamento e di resilienza in grado da rimodulare quel meccanismo di cui sopra citato.
Rimango a disposizione per dubbi, anche online
Buona serata
Dott.ssa Melania Filograna
Gentile utente, capisco il disagio di cui parla, inoltre la gravidanza è un momento particolarmente delicato nella vita di una donna.
Le consiglio di provare con la terapia EMDR, un trattamento che consente di lavorare specificatamente sui traumi. Dal suo racconto, infatti, emerge un importante trauma legato alla pressione.
Questo potrebbe aiutarla a superarlo e a vivere con maggiore tranquillità la gravidanza!
Se le servono delle informazioni, non esiti a contattarmi, sarò felice di aiutarla!
Buonasera, al fine di esprimere un parere o fornirle un consiglio sarebbe utile conoscere tanti altri aspetti della sua vita quotidiana e familiare, ad esempio con chi vive, se tuttora mantiene una relazione affettiva con il padre del bambino o bambina che porta in grembo, se i suoi genitori abitano vicino o lontano o altro ancora.
In ogni caso sarebbe utile un percorso di psicoterapia sistemico relazionale al fine di capire e lavorare anche su tutto ciò che fa da cornice al suo disturbo.
Il tutto integrato con tecniche di EMDR di desensibilizzazione e rielaborazione di piccoli e grandi traumi in riferimento all'episodio di suo padre quando era piccola.
Buona serata
Dott. Raffaello Di Monte
Dott.sa Luisa Anibaldi
Buongiorno,
comprendo bene che riuscire a gestire questa sua costante preoccupazione in un periodo, che seppur meraviglioso, porti con se ulteriori stati di preoccupazione e ansia.
Se mi contatta in privato, le potrei consigliare un'ottima ostetrica, che lavora anche online, che le potrebbe essere di supporto per quanto riguarda il suo stato e le sue preoccupazioni. Inoltre si potrebbe anche immaginare un lavoro terapeutico calibrato sui suoi stati ansiosi per riuscire a gestirli ed eliminarli nel più breve tempo possibile, naturalmente le informazioni da lei fornite non sono sufficienti per poterle dare delle prescrizioni/compiti che possano aiutarla.
Se è interessata mi contatti, augurandole di trovare una soluzione, cordialmente Dott.ssa De Matteis
Buongiorno, diventare mamma può essere già una possibile fonte di stress che potrebbe incidere su un livello di ansia già presente. Per questo motivo le consiglierei di intraprendere un percorso di Psicoterapia, perché oltre ad adottare tecniche di rilassamento e gestione dell'ansia, occorre andare in fondo alle origini del sintomo, capire infatti se era presente anche prima della perdita di suo papà, un evento che ha probabilmente peggiorato una condizione precedente di ansia. In questo modo, lavorando su se stessa, potrà trovare un po' di serenità. Resto a disposizione. Cordiali Saluti.
Buonasera.
Mi spiace per la sua situazione, ma mi pare di capire che in qualche modo, seppur in modo iniziale, lei la stia già affrontando. Il sintomo che lei descrive e che immagino sia per lei piuttosto invalidante, è però molto interessante sotto diversi aspetti. Non voglio banalizzare il problema ma, anzi, mostrarle come esso sia attraversabile, se messo al lavoro con un professionista. Quello che le succede, come lei ha molto intelligentemente colto, è legato alla vicenda paterna. Sarebbe allora importante ripercorrerla e provare a dire meglio questo problema della pressione e dei suoi numeri, quali altri ricordi ha e quali fantasie e sensazioni ha al riguardo. Inoltre sarebbe anche utile parlare della sua vicenda familiare e del suo nuovo nucleo: la maternità, in quanto portatrice di vita, rievoca spesso il suo opposto, la sua fine, il suo termine. Forse anche per questo sente molto vicino ciò che è accaduto a suo padre.
Magari pensi se sia il caso di trovare uno psicoterapeuta o psicoanalista, che la supporti in questo suo percorso, non con formule già sentite e buon senso, ma nella direzione di un'apertura al nuovo.
Cordialmente.
Greta Tovaglieri
Comprendo la sua tensione e le sono vicino, sarebbe necessario un primo colloquio clinico per definire il percorso. Proporrei poi qualche seduta di emdr tecnica ad alta efficacia e mirata sul trauma specifico…lei deve trovare il modo di superare la morte di suo padre rielaborando il lutto proiettivo . Se ritiene sono a disposizione per primo contatto on line previo appuntamento in piattaforma

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