Salve a tutti, ringrazio anticipatamente chi mi aiuterà in questa circostanza. Avrei bisogno di un

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Salve a tutti, ringrazio anticipatamente chi mi aiuterà in questa circostanza.
Avrei bisogno di un parere esperto in merito a delle circostanze.
Convivevo fino a qualche giorno fa con la mia ex fidanzata. Abbiamo avuto una relazione di 2 anni e un paio di mesi, dove dall'inizio ci sono sempre state molte difficoltà a causa dei nostri caratteri molto forti.
Cercherò di non prolungarmi molto, il primo anno è stato caratterizzato da molti litigi, dovuti soprattutto a causa di traumi passati che caratterizzavano il modo di vivere una relazione da parte sua. Dal canto mio mi sono sempre sentito attaccato e purtroppo, di conseguenza, ci sono state delle reazioni eccessive da parte mia (spesso ero pronto ad andarmene, a chiudere). Lei insisteva sempre ma io mi sentivo sempre oppresso dalle sue richieste. Dopo aver risolto questi problemi tra di noi, le cose sono iniziate ad andare bene, sempre con qualche sfaccettatura, ma da parte di entrambi tanti miglioramenti e soprattutto tanto sentimento. Ad un certo punto decidiamo di Convivere. Quest'ultima procede senza intoppi, ha rafforzato veramente tanto il nostro rapporto su tanti versi, siamo stati molto uniti. È capitato però, da parte mia, in un altro paio di occasioni che, a causa del sentirmi sempre criticato e sminuito, di rifare il gesto di farmi la valigia e dire di andarmene, ma alla fine non me ne andavo mai. Arriviamo a quest'ultimo periodo, dove lei ha deciso di mettere un punto alla nostra relazione per i motivi che seguiranno, per questo credo che tutta questa premessa sia importante. Cercherò di essere il piu oggettivo possibile nel descrivere come sono andate le cose.
Purtroppo lei subisce 2 lutti in famiglia a distanza di poco tempo, uno a dicembre ed uno ad inizio marzo.
Quest'ultimo soprattutto la tocca profondamente. Uno degli episodi chiave che hanno portato alla rottura avviene in conseguenza a questo. Qualche giorno lei viene avvisata dalla famiglia che da lì a breve la nonna ci avrebbe lasciato. Decidiamo di partire in giornata stesso, io però faccio il biglietto di ritorno in quanto sarei dovuto tornare a lavorare. Lei mi chiede il giorno della partenza se fossi potuto rimanere cercando un cambio al turno di lavoro. Io inizialmente rispondo "No" secco, in quanto, senza spiegarmi con lei, sul luogo di lavoro non vi era in quel momento una condizione di tranquillità nel chiedere questo cambio. Poi me lo richiede di nuovo ed io rispondo di nuovo di no secco. Il motivo per la quale dicevo di no è stato perchè, conoscendola, non volevo darle una speranza sul mio poter rimanere lì e poi magari sentirmi dire un no a causa di colleghi particolari presenti in quel momento, insomma non ero proprio tranquillo e propenso a chiedere questo cambio, ma comunque era in programma di farlo, in testa mia, con modi che non avrebbero permesso un No come risposta. Dopo un paio di ore eravamo in ospedale ed il padre di lei mi fa una sorta di discorso per provare a convincermi sul chiamare per chiedere il cambio, ed io gli rispondo dicendo che era gia mia intenzione farlo, ma spiegandogli la mia non serenità e quindi stavo cercando il modo ed il momento giusto. Faccio la mia richiesta e per fortuna mi viene data la possibilita di rimanere fino a qualche giorno dopo. Durante questo periodo mi sono impegnato molto a dare supporto a lei in primis, ed alla sua famiglia, andando a fare la spesa per loro (a spese mie), cucinando per loro e passando ogni momento possibile vicino a lei, anche passando giornate intere in ospedale. Una settimana dopo lei mi dice di esserci rimasta male in quanto mi hanno dovuto "convincere" di rimanere lì, inizialmente accusandomi di non voler rimanere. Io rispondo spiegandole che quello che sta dicendo per me è assurdo,lo testimonia quello che ho fatto mentre ero lì. Oltre a questo, in altri casi lei ha avuto la tendenza a sminuire spesso i miei gesti, anche a livello di attenzioni. Lei dice che io di carattere sono sempre stato freddo, e di tendenza io sono una persona che è molto piu propensa ai gesti che alle parole, ma per lei ho cercato di modificare anche questo mio lato, perche alla fine credo ci sia sempre margine di miglioramento, soprattutto dinanzi ad un sentimento forte. Dopo varie "critiche" subite, tendenti spesso a sminuire i miei gesti, arriviamo ultimamente ad un ulteriore litigio molto pesante, dove io ho reagito molto male, alzando la voce molto e, dopo aver visto una sua freddezza, dando un calcio forte ad un borsone che mi sono trovato davanti mentre uscivo dalla stanza. Le ho chiesto subito scusa per questo mio gesto e lei per questo ha deciso di chiudere in quanto dice di non fidarsi piu di un mio possibile cambiamento. Non sono entrato nei dettagli in quanto non vorrei provare in nessun modo a "giustificare" le mie reazioni, ma ho inizialmente insistito con lei dicendole che sono tutte cose risolvibili proprio perche lei sa di cosa siamo capaci insieme e che avremmo potuto superare anche questa. Insomma, lei ha messo un punto definitivo in quanto dice di non fidarsi piu su un mio possibile cambiamento. Io non sono d'accordo con lei in quanto credo che si, sicuramente la mia reazione è stata eccessiva, ma che di recente anche lei ne aveva avuta una simile e che, da questo, potevamo porci un ulteriore obiettivo di miglioramento. Io credo che, nonostante le tante difficoltà, in questa relazione eravamo molto affiatati e molto felici insieme. Infatti anche lei ha ammesso molti suoi errori scusandosi. Non sto insistendo e sto accettando la sua decisione, anche non essendo d'accordo.
Grazie a chiunque perderà questo poco tempo per aiutarmi sulla cosa migliore da fare, perchè credo sia veramente insensato chiudere una relazione con un sentimento così forte, ma per rispetto suo lo sto accettando
Dott.ssa Silvia Parisi
Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo
Torino
Caro utente,

innanzitutto grazie per aver condiviso una parte così importante e delicata della tua storia. Dalle tue parole traspare chiaramente il coinvolgimento emotivo, la volontà di far funzionare la relazione e anche la sofferenza che stai provando in questo momento.

Ci sono vari elementi che meritano attenzione. La vostra relazione sembra essere stata caratterizzata da una forte intensità emotiva, ma anche da un'interazione ciclica fatta di incomprensioni, critiche reciproche e difficoltà nel comunicare i bisogni e le emozioni in modo efficace. Questo è un pattern piuttosto comune nelle relazioni dove entrambi i partner hanno delle ferite emotive pregresse: i momenti di vicinanza e unione profonda si alternano a episodi di scontro e rottura.

È importante sottolineare che, pur con il desiderio sincero di migliorarsi, a volte le dinamiche relazionali diventano talmente radicate da essere difficili da modificare senza un supporto esterno. Il fatto che entrambi abbiate cercato di venirvi incontro e che ci sia stato un sentimento forte non è in discussione, ma quando emergono segnali ripetuti di disagio – come i tuoi gesti impulsivi o la sua percezione costante di essere delusa – è un chiaro indicatore che ci sono aspetti profondi da esplorare.

Le reazioni eccessive, il senso di sentirsi sminuito o oppresso, il dolore per non sentirsi compresi: sono tutte esperienze che possono essere comprese, elaborate e trasformate in un percorso personale o di coppia. Talvolta, però, il momento in cui uno dei due decide di mettere un punto fermo può coincidere con un'esigenza di protezione emotiva o con il bisogno di interrompere dinamiche che si percepiscono come troppo dolorose.

Capire se questa decisione sia davvero definitiva o se ci sia ancora uno spazio di dialogo è qualcosa che può richiedere del tempo e soprattutto chiarezza interiore. In ogni caso, al di là dell’esito della vostra relazione, ciò che emerge è un importante bisogno di comprensione e di lavoro su di te, sul modo in cui vivi le relazioni, sulle tue reazioni emotive e sui tuoi meccanismi difensivi.

Per questo motivo, sarebbe molto utile e consigliato approfondire questi aspetti con l’aiuto di uno specialista, che possa accompagnarti in un percorso di consapevolezza, crescita e guarigione emotiva.

Un caro saluto,
Dottoressa Silvia Parisi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa

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Dott.ssa Edith Valerio
Psicologo, Psicoterapeuta
Bari
Salve, innanzitutto la ringrazio per essersi aperto in maniera sincera rispetto a questa situazione delicata. Ciò che si può leggere dal suo racconto, è che entrambi state affrontando un momento con una grande intensità emotiva e che fa riemergere antiche paure legate al senso di sicurezza. in un caso del genere ciò che consiglierei è di proporre una terapia di coppia sia nel caso in cui decidiate di interrompere la relazione, sia nel caso in cui vogliate darvi ancora una possibilità. in entrambi i casi, rielaborare l'accaduto, ringraziarsi per ciò che si è stati l'uno per l'altro e riconoscere entrambi le proprie vulnerabilità su cui lavorare singolarmente e insieme se si decide di proseguire nel percorso di coppia, può essere di grande aiuto in questo momento di trasformazione. spero di esserle stata d'aiuto, rimango a disposizione per una terapia on line o dal vivo.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Le relazioni, soprattutto quelle che coinvolgono forti emozioni e legami, sono complesse e cariche di dinamiche che possono spesso essere difficili da gestire. Il fatto che tu stia cercando di riflettere su quanto accaduto e stia cercando di capire come affrontare la situazione è già un primo passo importante verso la consapevolezza.
Da quanto racconti, sembra che ci siano stati molti alti e bassi, seguiti da momenti di crescita reciproca, ma anche da tensioni legate alla comunicazione e alle aspettative non esplicitamente chiarite. La tua reazione a determinate situazioni, come il gesto impulsivo di alzare la voce e dare un calcio al borsone, può essere vista come una risposta emotiva al sentirti frainteso o non rispettato. Questi episodi sono comprensibili, ma è importante riflettere su come la comunicazione in una relazione possa influenzare il comportamento reciproco e come le reazioni impulsive possano minare la fiducia che, come hai ben descritto, è stata messa alla prova.
In una relazione, quando si attraversano momenti di crisi, specialmente dopo eventi traumatici come i lutti che ha vissuto la tua ex, la comunicazione gioca un ruolo fondamentale. A volte, anche se le intenzioni sono buone, ciò che percepisce l'altro non corrisponde sempre a quello che noi pensiamo di trasmettere. Le parole e i gesti hanno un peso che, se non vengono recepiti nel modo giusto, possono portare a malintesi e a sentimenti di frustrazione.
Se il sentimento è forte da parte tua, è naturale voler trovare un modo per risolvere i conflitti, ma è altrettanto importante rispettare le decisioni dell'altro. A volte, l'insistenza nel voler risolvere le cose a tutti i costi può portare a pressioni indesiderate, che non fanno che peggiorare la situazione.
In questo momento, la cosa migliore che puoi fare è focalizzarti sul tuo benessere emotivo e sul comprendere meglio i tuoi sentimenti, oltre a riconoscere i comportamenti che ti hanno portato a reagire in determinati modi. Potresti considerare un percorso di crescita personale che ti aiuti a gestire meglio le tue emozioni e a comunicare in maniera più efficace nelle relazioni future.
Infine, una volta che avrai avuto il tempo di riflettere e di guarire, potresti anche considerare di parlare con lei in modo sereno e senza aspettarti una risposta immediata, semplicemente per esprimere ciò che hai capito su te stesso e sulla relazione, senza forzare un ritorno a tutti i costi.
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentile utente buonasera.
Consigliarle il meglio da fare non è mio compito, però posso aiutarla a rileggere il suo racconto con un occhio più distaccato e cercando di ampliare le sue prospettive.
Ha fatto una premessa sul carattere forte che condivide con la sua partner. Questo forse vi porta a pensare di poter gestire o di voler controllare a tutti i costi il vostro comportamento reciproco. In questo modo, si crea inevitabilmente un conflitto.
Le uniche persone su cui potete intervenire siete voi stessi, individualmente.
Dal suo racconto, si evince anche una tendenza continua a giudicare l'altra persona, a commentare quello che fa, perché lo fa e come lo fa. C'è molta attenzione all'esterno e così poca nel comprendere quello che vi accade internamente.
In qualsiasi rapporto esistono discussioni, litigi e punti di vista differenti. Si può convivere con tutto ciò, ma non deve essere un sacrificio per la libertà individuale e la personale soddisfazione.
Nessun dei due dovrebbe voler cambiare l'altro, ma imparare ad accettare le differenze e mettere in evidenza ciò che vi accomuna davvero, ciò che vi rende felici di stare insieme, il vantaggio che vi apportate reciprocamente in termini di benessere fisico e mentale.
Il mio consiglio è di fare un passo indietro rispetto al bisogno di rivalsa o di dimostrare qualcosa, e di mettervi davvero in discussione. Una buona strada è il supporto psicologico, soprattutto sull'aspetto della gestione delle emozioni (per esempio le reazioni esagerate che avete avuto in qualche circostanza), e sull'aspetto della comunicazione assertiva, basata sull'ascolto e sulla comprensione, sulla tolleranza e sulla trasparenza nel manifestare i bisogni e le mancanze.
Potreste decidere di fare un percorso psicologico separato, oppure tentare di farlo insieme. Credo possa aiutarvi concretamente a capire quali sono le possibilità della vostra relazione.
Rimango a disposizione per domane o chiarimenti.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Dott.ssa Marisa Mula
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buonasera, dalla storia che porta sembra che possano esserci difficoltà nella comunicazione all'interno della sua relazione passata, oltre ad una possibile difficoltà nella gestione della rabbia. Lei è quì per chiedere consiglio sul da farsi: tuttavia lei stesso ha riportato la risposta alla sua domanda, non si può far altro che accettare il volere dell'altra persona che ha chiaramente espresso, altrimenti andremmo in un terreno che esclude il consenso e limita la libertà dell'altra persona. Ciò che può fare però, al di là dell'Altro su cui noi non abbiamo alcun controllo, è sicuramente portare le criticità di questa storia in prima persona in terapia, in maniera da permettersi di vivere le relazioni con meno fatica e frustrazione, questo qualora volesse investire su se stesso e aprire una piccola finestra su possibilità nuove, perchè un punto di vista differente spesso porta a posare lo sguardo là dove prima non ci si era potuti soffermare, e più a lungo si osserva più emergono contorni netti e dettagli che ci forniscono un'immagine più nitida.
Dott. Giorgio De Giorgi
Psicologo, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera,

Capisco che questa situazione possa risultare molto dolorosa e confusa. Le difficoltà di comunicazione e le reazioni emotive intense, come quelle che descrive, sembrano essere centrali nel suo racconto. Potrebbe esserci uno spazio di riflessione sulla possibilità che entrambi, nonostante l'amore e il legame forte, stiano affrontando sfide individuali che influenzano la relazione. Che ne pensa di provare a esplorare insieme, magari con l'aiuto di un terapeuta, come migliorare la gestione dei conflitti e trovare un equilibrio nei gesti e nelle parole? La sua consapevolezza di ciò che è successo può essere un primo passo per una crescita personale che, se non ora, potrebbe aiutare a rivedere la relazione con maggiore serenità.
Sono disponibile su consulenza, anche online.

Un caro saluto,

Dr. Giorgio De Giorgi
Dott.ssa Claudia Cappadonna
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Messina
Gentile,
la ringrazio per aver condiviso con tanto dettaglio e sincerità quanto ha vissuto. Comprendo quanto possa essere doloroso e confuso ritrovarsi a fare i conti con la fine di una relazione significativa, soprattutto quando il sentimento è ancora presente e la separazione è recente. Dal suo racconto emerge chiaramente l’intensità della relazione vissuta, così come le difficoltà che si sono presentate fin dall’inizio, in particolare sul piano comunicativo ed emotivo. Lei ha descritto un legame attraversato da vissuti complessi, come la sensazione di sentirsi svalutato o incompreso, ma anche il tentativo di mettersi in discussione e migliorare, soprattutto per amore. Colpisce anche la ricorsività di alcune dinamiche, la sua tendenza alla fuga in momenti di crisi con la sua ex, il bisogno di riconoscimento e la difficoltà nel trovare uno spazio dove potersi sentire ascoltato e sicuro, senza sentirsi oppresso. Situazioni simili sembrano essersi riproposte anche in ambito lavorativo e familiare, a testimonianza di quanto questo senso di costrizione e fatica sia presente in più aree della sua vita.
La sua domanda su "cosa sia meglio fare" apre uno spazio prezioso di riflessione, che non può avere risposte immediate o standardizzate. Sarebbe importante esplorare, in un percorso di supporto psicologico, cosa accade in lei nei momenti di tensione e conflitto, quali emozioni si attivano, e in che modo queste la portano a reagire. Altrettanto utile potrebbe essere approfondire che tipo di cambiamento desidera per sé e nelle relazioni affettive: quali sono i suoi bisogni? Quali risorse sente di avere? E che tipo di relazione vuole costruire nel futuro?
Ritengo che quanto vissuto, pur nel dolore, possa rappresentare anche un’occasione per conoscersi meglio, individuare pattern relazionali ricorrenti e, se lo desidera, iniziare un percorso che le permetta di trasformare la sofferenza in comprensione e cambiamento.
Rimango disponibile per eventuali chiarimenti.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Claudia Cappadonna
Dott.ssa Ilaria Francomano
Psicologo, Psicologo clinico
Caselle di Sommacampagna
Gentilissimə, grazie per aver condiviso questo tassello, mi sembra di capire, delicato e un po' doloroso di questo momento della sua vita.
Vorrei, spero, provare a dare una piccola riflessione rispetto all'evento del no secco e del fatto che la sua ex abbia poi preso questa negazione come un aver dovuto insistere. In generale, le nostre intenzioni possono essere spesso delle migliori per aiutare o tutelare l'altrə, ma coinvolgerlə attraverso una comunicazione calma e chiara, potrebbe aiutare l'altrə a sentirsi inclusə nel discorso e noi stessə non caricatə della responsabilità di una decisione che potrebbe essere divisa per due.
La stessa riflessione vorrei applicarla poi al fatto che si sia sentito sminuito in diversi gesti che ha fatto; parlare apertamente e in maniera non accusatoria potrebbe aiutare, in generale, a comunicare emozioni, necessità e punti di vista.
Mi dispiace che stia attraversando questo momento di poca serenità, potrebbe, se la sua ex dovesse accettare, cercare un momento davanti a un caffè per comunicare su vari aspetti che possono essere stati critici per lei e per la relazione, dandovi uno spazio di ascolto e di apertura.
Un caro saluto,
Dott.ssa Francomano Ilaria
Dr. Riccardo Sirio
Psicologo, Psicologo clinico
Trofarello
Buongiorno, capisco che attraversare momenti complessi possa portare a molte emozioni difficili da gestire. Se desideri uno spazio per esplorare e comprendere meglio il tuo stato d'animo, sono qui per offrirti supporto. Insieme possiamo prenderci il tempo necessario per riflettere su quanto stai vivendo e trovare nuove prospettive. Se ti va, possiamo fissare un incontro. Rimango a disposizione.
Dott.ssa Ambra Bottari
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Ciao, capisco quanto possa essere difficile una situazione come questa, soprattutto dopo aver condiviso tanto e sentito un forte legame. È normale sentirsi confusi e arrabbiati dopo una rottura, specialmente quando si credono possibili dei miglioramenti. Da quanto racconti, sembri aver messo in atto dei cambiamenti significativi per cercare di rendere la relazione migliore, ma anche lei ha attraversato un periodo di dolore e stress molto intenso. Le reazioni che avete avuto entrambi sono probabilmente il riflesso delle vostre emozioni non gestite, e il fatto che ci siano stati errori da entrambi i lati è umano.

Accettare la sua decisione, pur non essendo d'accordo, è un segno di rispetto per i suoi sentimenti. A volte, nonostante l'amore, è necessario un periodo di riflessione per capire se c'è ancora spazio per il cambiamento e per una nuova prospettiva. Ti suggerisco di dare spazio a te stesso per riflettere sul tuo percorso emotivo e su ciò che desideri veramente, senza l'urgenza di risolvere subito. Prenditi cura di te e, se possibile, cerca un confronto aperto con lei solo quando entrambi sarete pronti, evitando di forzare la situazione.
Dott.ssa Laura Lanocita
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Salve, la sua narrazione mette in evidenza un viaggio emotivo complesso e un profondo conflitto all'interno della sua relazione. È evidente che vi sia un forte legame tra voi, e nel contempo, numerosi ostacoli che hanno portato a fraintendimenti e tensioni. L'esperienza di supportare la sua compagna durante momenti difficili, come quelli legati alla perdita, riflette la vostra connessione e il desiderio di rimanere presenti l'uno per l'altro. Tuttavia, le sue frustrazioni riguardanti le critiche e il sentirsi sminuito rappresentano un tema di vulnerabilità che può minare l'intimità e la comunicazione aperta nella coppia. È comprensibile sentirsi ferito e confuso quando le proprie azioni non vengono riconosciute o quando si percepisce il proprio sforzo come inadeguato. Le reazioni emotive che ha vissuto, incluso il momento in cui ha dato un calcio a un borsone, possono rappresentare l'espressione di un accumulo di stress e frustrazione. Accettare il punto di vista della sua compagna, anche se non è d'accordo con la sua decisione, richiede grande maturità e rispetto per il suo dolore. In questo momento, è importante riflettere su quanto questi eventi possano rivelare delle dinamiche più profonde all'interno della vostra relazione.
Se desidera esplorare come le esperienze del passato e le aspettative reciproche influenzino il vostro presente, sono qui per offrirle ascolto e supporto.
La invito a contattarmi per un dialogo più approfondito su questi temi, in uno spazio di comprensione e senza giudizio.
Cordialmente, dottoressa Laura Lanocita.
Dr. Jacopo Modoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera,
quella che descrive è una relazione segnata da ripetuti cicli di tensione, rottura e riavvicinamento, con difficoltà nella gestione del conflitto da entrambe le parti. La rottura attuale sembra rappresentare un limite posto dopo un’escalation di situazioni non risolte.

Dal punto di vista terapeutico, sarebbe utile lavorare su:
– regolazione emotiva, per gestire meglio reazioni impulsive;
– comunicazione assertiva, evitando chiusure o gesti drastici;
– continuità nel cambiamento, che va mostrata nel tempo, non solo a seguito di una crisi.

Non si può forzare una riconciliazione: ora è importante concentrarsi su di sé, anche con un supporto psicologico, per trasformare questa esperienza in crescita personale.

Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
Dott. Matteo Mossini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Parma
Buongiorno, guardi non c'è un consiglio giusto, mi sembra, dalla descrizione, una relazione che fin da subito ha avuto vari problemi dovuti a situazioni ed incompatibilità caratteriali. Non è possibile entrare nel merito delle situazioni, ma mi sembra tutto molto eccessivo nelle varie situazioni descritte. Dunque se vorrete riprovarci vi consiglio di intraprendere un percorso di coppia perchè è molto difficile che riusciate da soli a lavorare su queste criticità.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso con così tanta chiarezza e profondità la sua storia. Da quanto racconta emerge un vissuto emotivo molto intenso, segnato da forti legami, momenti di crisi, tentativi di avvicinamento e, ora, un momento di profondo smarrimento. È del tutto comprensibile che, in una fase così delicata, senta il bisogno di orientamento e rassicurazione. Nel modello cognitivo-comportamentale, prestiamo molta attenzione a come pensieri, emozioni e comportamenti si influenzino a vicenda, creando a volte dei circoli viziosi che alimentano disagio e incomprensione. In una relazione, questo si manifesta spesso nel modo in cui ciascuno interpreta i gesti e le parole dell’altro, nei significati che attribuiamo alle azioni del partner e nella gestione delle emozioni nei momenti di tensione. Nel suo racconto noto uno sforzo sincero di comprendere e raccontare i fatti con equilibrio, senza negare né i suoi limiti né quelli della sua ex compagna. Riconosce di aver avuto reazioni impulsive, come la tendenza ad “andarsene” nei momenti critici, o l’episodio del gesto aggressivo sul borsone. Allo stesso tempo, però, mette in luce anche il suo impegno costante a migliorare, a esserci nei momenti difficili, a sostenere la sua compagna, come è accaduto nel periodo del lutto. Nel dolore di questi ultimi eventi, comprendo quanto sia frustrante sentirsi giudicato più per una risposta iniziale, magari poco accogliente, che per l’insieme delle azioni concrete e affettuose che sono seguite. Questo meccanismo (il sentirsi invalidati o non visti per ciò che si fa) è purtroppo molto frequente nelle coppie e può generare molta rabbia e frustrazione, perché tocca un bisogno profondo: quello di sentirsi riconosciuti, apprezzati e accettati. È anche importante evidenziare un punto centrale del suo racconto: il concetto di fiducia. La sua ex compagna ha dichiarato di non riuscire più a fidarsi di un possibile cambiamento da parte sua. È un'affermazione dolorosa da accettare, soprattutto quando, come nel suo caso, si è disposti a mettersi in gioco, a lavorare su se stessi. Ma fiducia e sicurezza emotiva sono aspetti molto delicati e, in certi momenti, se si spezzano, possono diventare difficili da ricostruire, anche se il sentimento è ancora presente. Il fatto che lei abbia scelto di rispettare la sua decisione, anche non condividendola, è un atto di grande maturità emotiva. Accettare una separazione non vuol dire rassegnarsi, ma riconoscere che (in quel momento) l’altra persona non è pronta o non si sente nella condizione di proseguire insieme. È anche un gesto di amore, se vogliamo: lasciare che l’altro segua il proprio sentire, senza forzature. Se c’è una cosa che può trarre da questa esperienza è un’opportunità di riflessione profonda su sé stesso, sui suoi modelli relazionali, sulle reazioni impulsive che sente di voler trasformare e sulle modalità comunicative che possono essere affinate. A volte, in terapia, lavoriamo proprio su questo: riconoscere gli schemi che ci portano a reagire in modo disfunzionale, imparare a tollerare il disagio emotivo senza agire impulsivamente, sviluppare modi più efficaci per esprimere i propri bisogni. Il suo dolore attuale non invalida il valore della relazione che ha vissuto, né tanto meno l’impegno che ha messo nel farla crescere. Anzi, mostra quanto per lei sia stata importante. Ma è anche un segnale di quanto bisogno ha (oggi) di essere ascoltato, compreso e forse, in futuro, di costruire relazioni dove si possa sentire più libero, accolto e meno sotto pressione. Il sentimento forte che descrive non va negato né sminuito, ma può diventare il punto di partenza per un cambiamento reale, che comincia dentro di lei, indipendentemente dal futuro della vostra relazione. Solo così, un domani, potrà ritrovarsi in una relazione (con lei o con un’altra persona) che sia davvero più sana, sicura e soddisfacente. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott. Luca Rochdi
Psicologo, Psicologo clinico
Milano
Gentile utente le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Dott.ssa Veronica Simonetti
Psicologo
Grumo Nevano
Capisco che tu stia attraversando un momento molto difficile, dove le emozioni contrastanti sono forti. È importante riconoscere che le relazioni, anche quelle più affiatate, richiedono spazio per la crescita e il cambiamento di entrambi i partner. Rispetta il bisogno di spazio della tua ex e prendi del tempo per riflettere su te stesso, lavorando su eventuali reazioni impulsive. La comunicazione aperta e il cambiamento sono essenziali per qualsiasi relazione sana.
E' difficile trattare una situazione da lontano perché io avrei mille domande da farle al fine di farle vedere delle cose che magari non vede o che le sfuggono per qualsiasi ragione.
Mi dispiace essere così dura, penso di poter consigliare a lei e alla sua ragazza, vista la mia esperienza, prima un percorso psicologico da soli e poi come coppia.
Una tale situazione non può essere mai risolta con una risposta.
Prenoti il primo colloquio ne resterà entusiasta.
LM
La vostra relazione è stata intensa ma instabile, con difficoltà nella comunicazione e reazioni forti da entrambe le parti. Il gesto finale (il calcio al borsone) per lei è stato un punto di rottura, nonostante i tuoi sforzi successivi.

Lei aveva bisogno di sentirsi emotivamente sostenuta, non solo con i gesti ma anche con le parole, e forse non si è sentita davvero capita. Ora stai facendo bene a rispettare la sua decisione, anche se fa male.

Quello che puoi fare:
• Rispetta il suo spazio, ma prenditi cura di te (anche con un aiuto esterno se puoi).
• Rifletti se vuoi tornare davvero con lei o semplicemente tornare a stare bene.
• Scrivi una lettera per chiarire dentro te stesso (anche se non la consegni).

A volte, anche con tanto sentimento, chiudere è un modo per proteggersi da un amore che fa male.
Se vuoi, possiamo lavorarci insieme.
Dott.ssa Giada Casumaro
Psicologo, Terapeuta, Professional counselor
Rovereto sulla Secchia
Buonasera, so che sarò breve nel mio discorso ma purtroppo conoscendo poco la vostra relazione non mi permetto di espormi troppo a riguardo. Come hai riferito penso che il rapporto possa essere recuperato ma dipende anche da lei quanto è convinta di questa rottura. Intanto proverei semplicemente a lasciarle un pò di tempo e poi chiederle di rivedervi e riparlare dell'accaduto esprimendo i tuoi sentimenti e l'impegno che vuoi dedicarci.
Del resto l'altra cosa che vi posso proporre è il mio spazio e tempo per effettuare dei colloqui di coppia dove esprimervi ed aprirvi per capire da parte di entrambi quello che volete fare.
Rimango a disposizione,
Dott.ssa Casumaro Giada
Dott.ssa Virginia Bosca
Psicologo, Psicologo clinico
Calizzano
Buongiorno, ho letto attentamente la sua domanda e comprendo la difficoltà che avete sperimentato come coppia. Tuttavia, le ripropongo una riflessione ulteriore: l'accento posto alla dinamica di svalutazione nella vostra relazione spesso porta a sentimenti di rabbia che, se non adeguatamente comunicati, possono esitare in gesti di acting out, ovvero gesti impulsivi e/o aggressivi. Se vorrà approfondire questo argomento in un percorso psicologico le chiedo: la sensazione di essere svalutati deriva dal bisogno di sentirsi utile oppure dal mancato riconoscimento dell'altro in quanto persona amabile e di valore?
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Buongiorno,
le vostre problematiche possono essere portate all' interno di uno spazio di ascolto più ampio che solo una psicoterapia di coppia può fornirvi. Cercate di capire se ci sono ancora i margini per poter migliorare le cose e nel caso affidatevi ad uno spazio neutro come quello indicato sopra.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa situazione possa impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Eleonora Errante
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
San matteo della Decima
Buonasera,
le rispondo con un pensiero della dott.ssa Canovi (io sono formata con lei e sono ESPERTA DI RELAZIONI DISUNZIONALI) di un suo podcast su Storytel.

Le relazioni NON SONO OSPEDALI EMOTIVI, ATTENZIONE! Se non sei ben strutturato dentro la relazione diventa un CANTIERE A CIELO APERTO, per qualcuno UN TORMENTO.
Possiamo percepirle come ambienti da coltivare, le relazioni sono specchi, CARTINE DI TORNASOLE di quello che ci portiamo dentro.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Susanna Minaldi
Psicologo, Psicologo clinico
Cantù
Buongiorno,
quando una relazione finisce dopo aver condiviso così tanto, è normale sentirsi confusi e pieni di dolore. Da ciò che racconti emerge che tra voi c’era un sentimento profondo, ma anche una storia complessa, segnata da litigi, incomprensioni e reazioni impulsive che con il tempo hanno logorato entrambi.
I lutti che la tua ex ha vissuto hanno probabilmente amplificato tutto: nel pieno del dolore si diventa più sensibili, ci si sente più vulnerabili e anche un semplice fraintendimento può pesare come una mancanza. Questo non significa che non ci tenesse, ma forse che non aveva più le risorse emotive per sostenere quelle difficoltà dentro la relazione.
La sua decisione di chiudere sembra arrivare da un accumulo di fatica più che da un singolo episodio. Accettare questa scelta, anche se non la condividi, è un modo per rispettare il suo bisogno di proteggersi e allo stesso tempo può diventare per te l’occasione di guardarti dentro, non per sentirti sbagliato, ma per capire quali dinamiche ti hanno fatto stare male e cosa potresti imparare da questa esperienza.
Nonostante la sofferenza, non è detto che questa storia perda valore: a volte ci si ama davvero, ma non si hanno le forze per stare insieme in quel preciso momento della vita.
Il dolore che stai provando è reale e comprensibile, ma non devi affrontarlo da solo. Con il tempo, la calma e un po’ di gentilezza verso te stesso, riuscirai a dare un senso a ciò che è accaduto e a orientarti verso ciò che ti farà stare meglio.

Cordiali saluti.
Dott.ssa Susanna Minaldi

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