Salve a tutti e buon pomeriggio, sono un adolescente maschio, da un mese e mezzo soffro di attacchi

24 risposte
Salve a tutti e buon pomeriggio, sono un adolescente maschio, da un mese e mezzo soffro di attacchi di panico continui con somatizzazioni,che piano piano cerco di superare, ma una cosa non riesco proprio a tenere a bada, la mia paura della morte e di cosa ci sia dopo, in particolare la morte improvvisa è una cosa che oltre a non riuscirmi a spiegare mi mette una paura incredibile,ho letto che è molto rara alla mia età ma può accadere nel sonno , durante lo svolgimento di mansioni giornaliere e a riposo o dopo o durante lo sport,la mia curiosità mi ha spinto a cercare “morte improvvisa ragazzi 20 anni in giù”… UNA SFILZA di 14 enni morti nel sonno per ragioni inspiegabili, ho paura di dormire e che possa capitare anche a me ne ho parlato ai miei genitori genitori che senza esitazione per farmi tranquillizzare hanno programmato un ecg negativo per fortuna, eh ma giustamente la morte improvvisa non si prevede mica perciò la mia ansia su infarti ed altre cose è finita ma sulla morte nel sonno o improvvisa no, e allora,nonostante le rassicurazioni su quanto sia raro non me ne capacito, se è così raro perché ci sono ragazzi da 13 a 14 e15 anni morti ma proprio tanti, se è così raro perché tutti tra il 2020 e il 2021?? Grazie mille in anticipo spero che mi possiate rispondere,auguro buone feste a tutti i dottori presenti sul vostro utile sito
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Ciao, mi permetto di darti del tu vista la tua giovane età. Mi dispiace molto per il disagio che stai attraversando in questo periodo, gli attacchi di panico sono esperienze significative che lasciano il segno ed hanno un impatto significativo sulla vita quotidiana delle persone. Ritengo molto utile che tu possa richiedere un consulto psicologico, magari parlandone prima con i tuoi genitori, al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, ritagliarti un utile spazio di ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi al fine di trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Ritengo inoltre che un consulto psicologico sia per te molto importante anche al fine di identificare Quei pensieri rigidi negativi e disfunzionali che mantengono in atto la sintomatologia e ti impediscono il cambiamento desiderato. Colgo l'occasione per augurarti un buon anno nuovo.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Dott.ssa Daniela Guzzino
Psicoterapeuta, Psicologo, Neuropsicologo
Roma
Gentile giovane utente, la paura è un meccanismo di difesa che spesso ci aiuta a “preservare la vita” ma a volte si “ ingigantisce” e rischia di avere l’effetto contrario compromettendo la nostra salute psicologica . La cosa più saggia è chiedere ai suoi genitori di consultare un professionista psicologo o psicoterapeuta che possa aiutarla … ma non a cercare “ a tutti i costi le prove di un problema di salute “ ma per capire insieme , come sviluppare le proprie sicurezze, una serenità di base e una “forza caratteriale” , importantissima alla sua età per continuare a crescere tirando fuori il meglio di se! Chiedere l’aiuto di un professionista è la scelta che tutela la sua salute. Buone esperienze di vita .
Dottssa Daniela Guzzino
Dott. Ivan Manzone
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Mondovì
Buongiorno, la paura della morte è forse la più antica fra quelle umane, probabilmente avente origine nel momento in cui acquisimmo consapevolezza della nostra condizione di mortali.
Per farvi fronte la psiche umana adotta sistemi difensivi adattivi che permettono di tenere a bada l'angoscia di morte. In momenti di fragilità tali strumenti di difesa possono perdere di efficacia. Sarebbe utile intraprendere un percorso psicoterapeutico per acquisire consapevolezza di come si è generato in lei questo stato di fragilità psicologica.
Un caro saluto
Ciao, purtroppo l'ansia porta con sé malessere e senso d'impotenza con conseguenti ricerche di vie d'uscita che spesso, però, non sono funzionali alla risoluzione del problema.
È normale aver paura della morte perché è qualcosa d'incerto e di non prevedibile. Se, però, la paura diventa eccessiva, arriva a bloccarci e a non renderci più "lucidi" rispetto alla realtà delle cose.
Parla con i tuoi genitori per un consulto psicologico perché potrebbe esserti molto utile parlare con un professionista della tua ansia e della tua paura. Potresti riuscire a lavorare su te stesso, porre tutte le domande che vuoi e riflettere insieme, e mano a mano ritrovare equilibrio e serenità.
Io lavoro anche con gli adolescenti, resto a disposizione per qualunque chiarimento, un caro saluto dottoressa Paola De Martino
Dott.ssa Luciana Harari
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
La paura della morte è molto umana, ma se è così intensa ci impedisce di vivere una buona vita Tu cerchi di controllare la morte, per cercare rassicurazione ,quando l ansia è troppo forte.È utile invece chiedere aiuto psicologico per curare l ansia e capire le tue insicurezze di questa fase.Ti consiglio di trovare bravo/brava terapeuta esperta di adolescenti Un caro augurio Dottssa Luciana Harari
Dr. Ugo Ungaro
Psicologo, Psicoterapeuta
L'Aquila
Salve, se scrive su un sito dove rispondono degli psicoterapeuti forse avrà valutato la possibilità che i comportamenti che descrive meritano una diversa attenzione. Le indicazioni che condivide nella sua nota vanno integrate con altri elementi prima di stabilire le eventuali o ulteriori attività e pertanto potrebbe essere una buona possibilità valutare l'opportunità di un consulto. Ovviamente questo è subordinato alla sua decisone di consultare un professionista ed al consenso dei suoi genitori. Un cordiale saluto
Dott.ssa Roberta Sala
Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Desio
Gentile ragazzo, anzitutto ti ringrazio per aver condiviso il tuo malessere ed essere stato così coraggioso e fiducioso da chiedere aiuto ai tuoi genitori e a dei professionisti: credo che questo atteggiamento sia quello più utile ad affrontare le tue fatiche. I sintomi che descrivi (panico, pensieri continui sulla morte e sensazione di perdere il controllo) sono certamente pessimi compagni di vita: tuttavia credo che non siano semplicemente da "zittire" o tenera a bada, ma che valga la pena interrogarli e comprenderli perchè possono rivelarci qualcosa di noi che è importante conoscere ed eventualmente affrontare. Per questo motivo ti consiglio di non fermarti a considerare solo gli aspetti medici e biologici che hanno a che fare con il corpo, ma di spingerti ad esplorare anche le tue emozioni: per questo avrai bisogno della presenza di un professionista psicologo che possa accompagnarti in questo percorso alla scoperta del tuo universo emotivo e di tutte le sue sfumature. Parla con fiducia ai tuoi genitori di questa possibilità se ti sembra una scelta utile. Rimango a tua disposizione e ti auguro di trovare la serenità e la sicurezza che meriti.
dott.ssa Roberta Sala
Dott.ssa Minerva Medina-Diaz
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Caro ragazzo, hai fatto bene a chiederci un parere a noi perché la natura del tuo problema è psicologica.
Ti consiglierei di iniziare a riflettere, e di proseguire con uno psicoterapeuta, su quello che si è sbilanciato negli ultimi due mesi circa nella tua vita, su cosa ti ha reso piú vulnerabile. Ê successo qualcosa a una persona a te cara?
Dare la giusta attenzione a questa difficoltá ti aiuterá a conoscerti di piú e ti renderá piú forte.
Cordiali saluti, Minerva Medina.
Dott.ssa Daniela Parisi
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Como
Gentile giovane ragazzo, ritengo abbia agito un'azione importante nel chiedere informazioni su questo portale: ha già messo in atto una prima richiesta di aiuto, questo mi fa dedurre ci sia da parte sua la volontà di capire a fondo cosa stia succedendo. Le consiglio di richiedere un consulto psicologico, accompagnato dal consenso dei suoi genitori in quanto minorenne. Credo sia utile iniziare un percorso di consapevolezza per guardare il suo malessere attuale e darne un'attenta risposta.
Rimango a disposizione!
Un caro saluto
Dott.ssa Daniela Parisi
Dott.ssa Antonia Laganà
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Roma
Gent.le ragazzo, comprendo il suo disagio e le paure legate alle sue difficoltà. Personalmente mi sento di rassicurarla rispetto alla condizione clinica che determina morte improvvisa ma, ovviamente deve farsi aiutare . Quando avrà l esito dell' esame diagnostico parli con i suoi genitori per prendere contatti con un professionista e iniziare un percorso psicoterapeutico per affrontare tutte le sue paure. Coraggio!
Dott. Diego Ferrara
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Quarto
Caro ragazzo,
i suoi pensieri e le sue angosce sembrerebbero la manifestazione sintomatica di un disturbo d’ ansia importante. Per i disturbi d’ansia il trattamento indicato é quello farmacoterapico congiunto a quello psicoterapico. Il primo servirebbe ad alleviare la morsa dei sintomi sinché si troveranno in una fase acuta, il secondo guarderebbe ad un benessere più a lungo termine consentendole di approfondire il significato dei suoi sintomi e la loro stessa funzione relazionale. Ne parli coi suoi genitori, valutando insieme la possibilità di affidarsi quanto prima ad uno specialista, é necessario il loro consenso. Vedrá che con il tempo riuscirà a star meglio.

Cordiali saluti
Dottor Diego Ferrara
Dott.ssa Silvia Di Chio
Psicoterapeuta, Psicologo, Terapeuta
Roma
Buonasera,
dalle sue parole si percepisce una grande paura e gli attacchi di panico si manifestano proprio quando ci sono delle paure di cui non si ha piena consapevolezza.
Percio' credo che parlare con i suoi genitori della necessita' di un consulto psicologico possa esserle molto d'aiuto.
Grazie a questo potra' capire le ragioni piu' profonde delle sue paure per stare meglio.
Lavoro da anni con gli adolescenti e succede in questa fase della vita di avere delle paure che vanno affrontate e su cui e' utile fermarsi a pensare.
Non esiti a contattarmi se dovesse averne bisogno. Cari saluti
E' importante indagare sul momento in cui questa intensa ansia è insorta. Qualche evento può avere iper-attivato una paura che è di per se sana e autoprotettiva, ma se non ben regolata può diventare anche patologica. Se
il disturbo non svanisce gradualmente è preferibile richiedere una valutazione
psico-diagnostica per individuare strumenti per affrontarle e prevenire la cronicizzazione. Può intanto ascoltare gratuitamente il Podcast LE STANZE DELLA PAURA disponibile gratuitamente su Google, Spotify, Pocket Cast, Breaker e seguire la pagina Facebook Le Stanze Della Paura. Troverà molte informazioni sui disturbi d'ansia, e anche strumenti per l'auto aiuto come quelli dell'episodio 5/9/10/14. Potrà utilizzarli quando si sente particolarmente in tensione per abbassare il disagio psico emotivo.
Buona giornata. Bruno Ramondetti
Dott.ssa Marzia Sellini
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Brescia
Buongiorno espertissimo adolescente,
sei già così tanto attrezzato di strumenti "psi" da saperti fare autodiagnosi e saperti muovere, nonostante o forse proprio grazie alla tua giovane età, nel mondo del web per chiedere aiuto. Segno che sai già affrontare una delle versioni della morte. Domanda la tua che richiede competenze di consultenza filosofica. Previo il consenso dei tuoi genitori, essendo tu, ipotizzo, minorenne, potremmo iniziare dei colloqui di consulenza.
Se vuoi contattami tramite questo sito.
Una ricca giornata
Marzia Sellini
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Gentile utente, mi dispiace per il disagio psicologico che sta passando. Capisco che le paure o fobie che ha sviluppato stiano influenzando vari aspetti della sua vita. La ricerca di notizie può essere un suo modo di controllare la previsione futura e di cercare di stimare la probabilità di rischio. Ma purtroppo tale ricerca di informazioni non l'aiuta a stare meglio perché alimenta ulteriormente l'ansia e la preoccupazione. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo in modo da sviluppare capacità personali di resilienza e di fronteggiamento (coping in gergo tecnico). Sono sicura che con l'aiuto di un professionista delle relazioni d'aiuto starà meglio. Il mio approccio di lavoro è quello cognitivo-comportamentale: il lavoro terapeutico si basa su tre aspetti: pensieri, emozioni e comportamenti. Il paziente impara a padroneggiare varie tecniche terapeutica in modo da generalizzarle a varie situazioni di stress/disagio.
Spero di avere risposto al suo interrogativo.
In bocca al lupo!
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Dott.ssa Alisa Reikher
Psicologo
Milano
La paura della morte è la paura più profonda che abbiamo come esseri umani. I nostri meccanismi di difesa ci aiutano ad allontanare dalla mente conscia questa ed altre paure per vivere in modo più sereno.
Visto che questa paura è arrivata alla coscienza, ti consiglio di fare una visita dal medico di base per escludere qualsiasi base fisiologica a questo timore. Se, come sembra che tu pensi, sono delle paure che non hanno una base logica e fisica, ci sono delle strategie psicologiche da acquisire per affrontare l’ansia. Non è una cosa con cui sei costretto a vivere. Sarà molto utile chiedere aiuto.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Reikher
Dott.ssa Claudia Castellani
Psicologo, Psicoterapeuta
Forte dei Marmi
Buonasera

Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia psicoanalitica per poter comprendere le ragioni inconsce delle sue paure.
Resto a disposizione per chiarimenti.
Saluti
Dott.ssa Claudia Castellani
Dott.ssa Valeria Randisi
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Casalecchio di Reno
Buonasera, i morti ci sono a tutte le età e oltre agli anni da lei indicati. Parlarne o cercare una logica a questo tragici eventi non fa che aumentare la sua ansia/angoscia. Credo che debba parlare con i suoi genitori, che a quanto scrive sono sensibili alle sue richieste, e chiedere prima possibile un consulto con uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Dott.ssa Daniela Guzzi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Bergamo
Gentilissimo
Capisco quanto possa essere intensa e spaventosa questa tua paura, che, in effetti, è una preoccupazione comune tra molti giovani (e non più giovani) che affrontano i primi attacchi di panico. Quando la paura della morte si unisce a un’ansia intensa, come gli attacchi di panico, può creare una spirale difficile da gestire da solo. La tua attenzione al tema della “morte improvvisa” può aumentare l’ansia, soprattutto perché il nostro cervello ha la tendenza a “registrare” maggiormente le informazioni che confermano le nostre paure, facendoci sembrare che eventi estremamente rari siano più comuni di quanto realmente siano.
La paura della morte è un aspetto molto umano e naturale: tutti, in qualche misura, affrontiamo questa domanda, ma la tua ansia, associata agli attacchi di panico, sta amplificando questa preoccupazione. Pensa che, come hai detto, le probabilità di eventi simili sono davvero molto basse per ragazzi della tua età e, oltretutto, i controlli medici ti hanno già rassicurato sul tuo stato di salute. Tuttavia, l’ansia tende a riportarti continuamente su queste paure, cercando una sicurezza assoluta che purtroppo nessuno può darti, e questo circolo vizioso mantiene vivo il timore.
Potrebbe essere utile esplorare delle tecniche per gestire questi pensieri, come la “mindfulness” o esercizi di respirazione e di grounding, che aiutano a concentrarsi sul presente. Inoltre, in terapia psicologica si può lavorare per capire quali altri timori o situazioni emotive possono alimentare l’ansia legata alla paura della morte.
Superare questi pensieri non significa ignorarli, ma riuscire a conviverci senza che abbiano il potere di invadere il tuo quotidiano.
Un caro saluto.
Dott.ssa Daniela Guzzi
Dott.ssa Giorgia Proietti
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Ciao,
dal tuo scritto percepisco tutta l'ansia e l'angoscia, e mi dispiace molto.
Preoccuparsi per il futuro, che comprende anche la morte, è una cosa normale, qualcosa a cui tutti pensiamo perché è una tappa della vita. La verità è che non possiamo sapere quando e come succederà, né a noi né alle persone che amiamo.
Allo stesso modo non possiamo sapere che voto prenderemo a quell'esame, se le uova che mangeremo domani a pranzo saranno salate o sciape, se il film che andremo a vedere al cinema ci piacerà oppure no.
Perché possiamo preoccuparci per il futuro al fine di essere pronti a viverlo, ma non preoccuparcene affinché possiamo evitare o prevedere qualcosa.
Allora, come non sai che voto prenderai quel giorno, se vincerai quella partita di pallone, se la coca cola del Mc sarà acquosa o più gassata del solito, allo stesso modo non puoi sapere quando la morte arriverà.
L'unica cosa che puoi sapere è cosa sta succedendo ADESSO. Cosa stai facendo ADESSO. Non fra 5 minuti, non domani. ADESSO. Non c'è nient'altro.
Quando la tua mente viaggia lontano, in un luogo che non puoi raggiungere, facendo pensieri riguardanti cose delle quali non puoi avere il controllo, riportala al presente. Allenala affinché si focalizzi sul qui e ora. Non c'è nient'altro. Ci sei solo tu, qui, in questo momento. Vivi quel momento.
Un caro saluto
Dott.ssa Giorgia Proietti
Dott.ssa Rossella Carrara
Psicologo, Psicologo clinico
Bergamo
Buongiorno, le consiglio un percorso psicologico che l'aiuti nella gestione della sua ansia/fobia. Cordiali saluti.
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Buon pomeriggio, grazie per aver condiviso con così tanta sincerità una parte tanto delicata della sua esperienza. La sua domanda è intensa e molto sentita, e rivela una mente giovane ma già estremamente attenta, riflessiva e sensibile. Non è facile convivere con pensieri così forti, specialmente quando toccano un tema così profondo e universale come quello della morte, e ancor di più quando questi pensieri sembrano prendere il sopravvento, alimentando la paura e il malessere. Nel suo racconto emerge chiaramente il senso di impotenza e di vulnerabilità che può nascere quando ci si trova di fronte a qualcosa che non si riesce a controllare o spiegare fino in fondo, come appunto la morte improvvisa. È comprensibile, soprattutto nella fase dell’adolescenza, che queste domande emergano con forza. L’adolescenza, infatti, è un periodo in cui si iniziano a confrontare le grandi domande della vita e si sviluppa una maggiore consapevolezza della propria esistenza e della propria fragilità. In questo momento di passaggio, il pensiero della morte può diventare molto presente, e quando si è particolarmente ansiosi o sensibili, può trasformarsi in una vera e propria paura paralizzante. Lei parla di attacchi di panico, e questo mi fa pensare che stia attraversando un momento in cui il suo corpo e la sua mente sono particolarmente allertati. La paura della morte improvvisa, in questi casi, si alimenta della tendenza a “scansionare” continuamente il proprio corpo, i segnali, le notizie, le informazioni, in cerca di rassicurazioni. Questo meccanismo però, anche se in apparenza sembra utile per sentirsi più sicuri, in realtà rinforza la paura stessa, portando a vivere in uno stato di ipervigilanza. È quello che nel modello cognitivo-comportamentale viene chiamato circolo vizioso dell’ansia: la paura attiva l’attenzione selettiva verso potenziali pericoli, che alimenta i pensieri catastrofici, che a loro volta aumentano l’ansia e così via. Riguardo a ciò che ha letto online, comprendo quanto possano colpire certe notizie, soprattutto quando sembrano parlare proprio della paura che si ha. Tuttavia, occorre ricordare che le notizie riportate dai media non rappresentano la normalità o la probabilità reale di un evento. Gli episodi di morte improvvisa nei giovani fanno notizia proprio perché sono rari ed eccezionali. Vengono raccontati perché colpiscono l’opinione pubblica, ma non sono rappresentativi della realtà statistica. Il fatto che lei abbia effettuato un ECG con esito negativo è già un importante segnale rassicurante, e le conferma che il suo cuore funziona bene. Avere un cuore sano alla sua età è una protezione significativa. Il problema, però, come ha già intuito lei stesso, non è medico, ma psicologico: è l’idea della morte a tormentarla, non un reale pericolo imminente. In terapia cognitivo-comportamentale, lavoreremmo proprio su questi pensieri disfunzionali, su come nascono, su come si mantengono e su come affrontarli senza evitare o scappare, ma piuttosto imparando a tollerare l’incertezza e a riconoscere la differenza tra ciò che è possibile e ciò che è probabile. La paura della morte può essere così intensa da diventare una fobia specifica, chiamata tanatofobia, e può associarsi ad ansia generalizzata, attacchi di panico o disturbo ossessivo-compulsivo. Ma per fortuna, è anche qualcosa su cui si può lavorare e migliorare molto. Le suggerisco con calore di parlarne apertamente con uno psicologo, meglio se con un orientamento cognitivo-comportamentale. Esistono strategie molto efficaci per aiutarla a uscire da questo stato di ipercontrollo, a ridurre l’ansia e a recuperare la libertà mentale ed emotiva che oggi le sembra così lontana. Nessuno dovrebbe vivere ogni giorno con la paura di non arrivare al giorno dopo, specialmente alla sua età. Ha diritto di godersi la vita con leggerezza, senza che ogni respiro diventi un controllo e ogni notte una minaccia. Intanto, provi a prendersi cura di sé con piccoli gesti quotidiani, evitando le ricerche compulsive online e facendo qualcosa che la riconnetta al presente: uno sport, un’attività creativa, un dialogo sincero con qualcuno di cui si fida. Non è debole per avere questa paura, al contrario: sta mostrando un coraggio enorme nel volerla affrontare. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Marianna Mansueto
Psicologo, Psicologo clinico
Torino
Buongiorno,
mi sembra che questo timore sia diventato davvero importante e pervasivo. Le consiglierei di chiedere un aiuto per cercare di gestire questi pensieri ossessivi e l'ansia alla base (ci saranno probabilmente dei motivi per cui teme tutto questo ed è importante capirne la causa).
Provi a parlare con i suoi genitori per cercare un aiuto psicologico.
Cordialmente,

dott.ssa Marianna Mansueto
Dott.ssa Cecilia Scipioni
Psicologo, Neuropsicologo
Casalgrande
Salve,
capisco profondamente la paura che descrivi e il modo in cui ti sta condizionando. Quando un pensiero come quello della morte improvvisa entra nella mente in un periodo di forte ansia, può diventare quasi un “loop” da cui è difficile uscire, perché il corpo e la mente reagiscono come se quel rischio fosse imminente, anche se in realtà non lo è. Gli attacchi di panico, infatti, nascono proprio da un cortocircuito tra il sistema nervoso e le emozioni: il cervello, spaventato da un’idea o da una sensazione fisica, attiva il corpo come se ci fosse un pericolo reale, generando tachicardia, respiro corto, vertigini… e la paura cresce ancora di più.

È molto comprensibile che, leggendo storie online, tu abbia sentito la tua paura amplificarsi. Ma il web, purtroppo, non è uno specchio fedele della realtà. Le notizie di eventi tragici, soprattutto se riguardano giovani, vengono diffuse molto più delle milioni di storie in cui non succede nulla. Questo fa sembrare più frequenti eventi che in realtà restano estremamente rari. Inoltre, molti casi di “morte improvvisa” nei ragazzi hanno alla base condizioni genetiche o cardiache particolari, che tu hai già escluso con un elettrocardiogramma e con la valutazione medica: questo è un segnale importante di sicurezza e salute.

Il fatto che tu riesca a riconoscere i tuoi attacchi e a cercare di gestirli è già un passo enorme. Ora però è importante non affrontare questa paura da solo. Quando l’ansia ruota intorno al tema della morte, può diventare una forma di ansia esistenziale o ipocondriaca, che richiede uno spazio di ascolto specifico per imparare a distinguere i pensieri di paura dalla realtà dei fatti. Un percorso psicologico, anche breve, può aiutarti a “ricondurre” il corpo e la mente verso la calma, insegnandoti tecniche di regolazione e di comprensione dei tuoi pensieri.

Ti incoraggio quindi a parlarne con uno psicologo o neuropsicologo che lavori con l’ansia e le paure corporee: insieme potreste capire cosa accade dentro di te quando si attiva la paura della morte e imparare a ridimensionarla, fino a riprendere serenamente anche il sonno.

Ti mando un caro saluto, e se vorrai, potremo esplorare insieme un percorso personalizzato per aiutarti a ritrovare quella sensazione di sicurezza che ora ti sembra lontana, ma che puoi riconquistare passo dopo passo.

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